Speak, una startup di apprendimento linguistico basata sull’IA, ha recentemente raccolto 78 milioni di dollari in un round di finanziamento di Serie C, portando la sua valutazione a 1 miliardo di dollari. Questo rappresenta un traguardo significativo per l’azienda, che ha raddoppiato la propria valutazione in soli sei mesi, avendo precedentemente raccolto 20 milioni di dollari a una valutazione di 500 milioni di dollari a giugno 2024.
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Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha catalizzato un’ondata di investimenti senza precedenti, trasformando startup in unicorni e ridefinendo i confini del business tecnologico. La scorsa settimana, eventi significativi hanno evidenziato come il settore stia vivendo una fase di crescita esplosiva, alimentata dall’interesse dei giganti tecnologici, dai fondi sovrani e dai venture capitalist globali.
In un periodo di forte evoluzione tecnologica e competitività, diverse startup basate sull’intelligenza artificiale e sull’automazione hanno recentemente ottenuto finanziamenti significativi per accelerare la loro crescita e impattare in settori chiave, dalla logistica alla sanità, fino ai contenuti digitali.
Nel panorama tecnologico globale, gli investimenti in intelligenza artificiale (IA) e infrastrutture avanzate stanno conoscendo un’impennata senza precedenti, guidati da colossi come xAI di Elon Musk, Toyota, Nippon Telegraph and Telephone, e sostenuti da investitori di primo livello come Sequoia Capital, Andreessen Horowitz e Valor Equity Partners. Questa ondata di finanziamenti segna non solo l’interesse per le potenzialità dell’IA, ma anche una gara tra le principali società per dominare i settori emergenti della guida autonoma, dei data center e dell’automazione aziendale.
xAI, fondata da Elon Musk, punta a raccogliere 5 miliardi di dollari a una valutazione di circa 45 miliardi, con l’obiettivo di consolidarsi come uno dei principali laboratori di ricerca in IA generativa. Questa iniziativa ambiziosa coinvolge investitori di peso, tra cui Qatar Investment Authority, che intendono capitalizzare la rivoluzione guidata dall’IA, con Musk al timone per accelerare lo sviluppo di modelli avanzati e tecnologie di intelligenza artificiale su scala globale.
In un anno come questo, ci troviamo di fronte a uno scenario in cui startup tecnologiche e colossi del settore danzano in un frenetico valzer di acquisizioni. Queste giovani aziende, molte delle quali affacciate su terreni complessi come l’intelligenza artificiale, cercano un riparo sicuro tra le braccia di grandi imprese già consolidate. I banchieri, dal canto loro, osservano con attenzione, consapevoli che le imminenti elezioni presidenziali potrebbero definire i futuri parametri normativi, soprattutto in tema di antitrust, e molti protagonisti stanno attendendo proprio questi risultati prima di stringere nuovi accordi.
Sloneek, startup della Repubblica Ceca specializzata in HR-tech, ha annunciato il suo ingresso nel mercato italiano, accompagnato da un investimento di 3,6 milioni di euro. La società si propone di rivoluzionare la gestione delle risorse umane grazie all’uso dell’Intelligenza Artificiale, promettendo di migliorare significativamente l’employee journey e di ridurre i costi legati al turnover e alla cattiva gestione dei talenti.
LE INTERVISTE DI WOMEN IN AI – Chiara Mugnai, un viaggio tra la resilienza climatica, l’Intelligenza Artificiale e verso il cambiamento che genera valore.
Chiara Mugnai ha una laurea magistrale in Ingegneria Bionica e lavora da 6 anni nel campo dell’intelligenza artificiale. Attualmente è co-fondatrice e Chief Data Scientist (CDS) di Eoliann, una startup italiana che, utilizzando l’intelligenza artificiale applicata ai dati satellitari, aiuta le aziende ad adattarsi al cambiamento climatico fornendo probabilità e impatto degli eventi estremi.
Il ruolo di Chiara in Eoliann è fondamentale nel plasmare la direzione e l’impatto tecnologico dell’azienda.