I leader delle principali religioni mondiali si sono riuniti ad Hiroshima per firmare la “Rome Call for AI Ethics”, sottolineando l’importanza che lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sia guidato da principi etici per garantire che i progressi di questa nuova tecnologia siano messi al servizio del bene dell’umanità.
Tag: Rome Call for AI Ethics
L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha firmato a nome della Chiesa d’Inghilterra la Rome Call for AI Ethics, il documento, nato nel 2020, che sta dando un forte contribuito alla riflessione globale su uno dei temi di più stretta attualità: la necessità e l’urgenza di un’etica nello sviluppo e nella realizzazione dell’Intelligenza Artificiale.
“La firma dell’arcivescovo Justin Welby, oggi, è benvenuta per molti motivi. Anzitutto perché sottolinea che le questioni etiche che l’AI solleva sono di interesse globale” è il commento di mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita Esse, che aggiunge come questo tema trascenda i confini religiosi e culturali e abbracci principi universali come la dignità dell’uomo e del rispetto per il pianeta in cui vive.
L’adesione alla Rome Call da parte dell’arcivescovo Justin Welbi è importante proprio in quanto elemento capace di rafforzare questi principi perché, continua ancora mons. Paglia, “la Chiesa d’Inghilterra, attraverso la sua autorevolezza nel mondo globalizzato, può avere un ruolo decisivo nel sensibilizzare sulle questioni etiche legate all’Intelligenza Artificiale. Sono convinto che con questa firma crescerà la consapevolezza della responsabilità della società di fronte alla sfida rappresentata dall’Intelligenza Artificiale. E’ uno dei nuovi compiti affidati alla sapienza delle religioni perché in questo mondo ove lo sviluppo tecnologico sia al servizio della persona umana e dello sviluppo sostenibile del pianeta“.
Commentando l’evento, l’arcivescovo Welby, che ha firmato a nome della Chiesa d’Inghilterra, ha dichiarato: “Sono lieto di sostenere la Rome Call for AI Ethics, che sottolinea la dignità di ogni essere umano in mezzo ai cambiamenti tecnologici. Anche se non possiamo prevedere il futuro, sappiamo che continueranno ad esserci rapidi sviluppi nella scienza e nella tecnologia e dobbiamo essere preparati. L’intelligenza artificiale offre un enorme potenziale per migliorare le capacità umane. Deve anche cercare di proteggere, preservare e tutelare la dignità della persona umana. Gli enormi progressi offerti dall’AI non possono essere proprietà esclusiva dei suoi sviluppatori o di una singola parte dell’umanità. Devono essere per tutte le persone, ovunque. Devono essere al servizio del bene comune, del clima e dello sviluppo sostenibile. Il modo in cui comprendiamo l’intelligenza artificiale dipende in gran parte dal modo in cui comprendiamo la natura dell’essere umano. Lavoriamo tutti per garantire che la dignità di ogni essere umano, creato da Dio, non per il profitto o la produttività, sia al centro di tutto ciò che facciamo”.
La Rome Call for AI Ethics è un documento che mira a promuovere un senso di responsabilità condivisa per la dignità umana in un contesto di rapidi progressi tecnologici. Per garantire che ogni individuo, indipendentemente dal proprio background, possa beneficiare di questi progressi, le religioni, le organizzazioni internazionali, i governi, le istituzioni e il settore privato devono lavorare insieme. Il documento chiede uno sviluppo etico dell’Intelligenza Artificiale che sia al servizio dell’umanità piuttosto che del profitto e che contrasti la graduale sostituzione delle persone sul posto di lavoro e che, al tempo stesso, promuova il rispetto per il pianeta Terra.
Dal lancio della Rome Call nel febbraio 2020, molti stakeholder hanno firmato il documento, tra cui rappresentanti delle religioni abramitiche – l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam – il governo italiano, nonché player del settore come Microsoft, IBM e Cisco e la Fao a livello di organizzazione internazionale.
Padre Paolo Benanti, Professore Straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAIssance, ha affermato: “Con questa nuova espansione della Rome Call possiamo guardare con rinnovata fiducia all’algoretica, ovvero al contributo positivo dell’approccio etico all’intelligenza artificiale. Non è mai un mero problema di innovazione. Si tratta piuttosto di trasformare quest’ultima in sviluppo umano. È altresì molto importante il fatto che il patrimonio di sapienza umana rappresentata dalle religioni parli all’intera umanità, valorizzando ciò che è condiviso per affrontare le sfide della contemporaneità”.
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Papa Francesco, nonostante i suoi 87 anni e l’essere parte di una generazione meno avvezza alla tecnologia moderna, ha abbracciato con fermezza il potenziale delle nuove tecnologie come strumento per promuovere la pace e la dignità umana. Riconoscendo che le nuove tecnologie non devono incutere paura, ma piuttosto essere guidate da principi etici e valori, il Papa ha dedicato i principali documenti del 2024 all’Intelligenza Artificiale.
Il Messaggio per la Pace e il Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni sociali, entrambi pubblicati all’inizio di quest’anno, affrontano il tema dell’Intelligenza Artificiale.
Il Papa ha anche avuto incontri personali con leader dell’industria tecnologica come Elon Musk e Tim Cook, oltre che con il ceo di Cisco, Chuck Robbins che nei giorni scorsi ha aderito alla Rome Call for Ai Ethics.
Il Papa si preoccupa del ruolo delle nuove tecnologie nel promuovere la pace e nel contrastare la possibilità che siano utilizzate per fini bellici o destabilizzanti, auspicando che l’Intelligenza Artificiale possa favorire la fraternità e la solidarietà tra le persone.
L’ “algoretica“, come viene definita dal Vaticano, non solo promuove l’etica nell’uso dell’Intelligenza Artificiale, ma garantisce anche la democrazia, contrastando la polarizzazione dell’opinione pubblica e promuovendo il pluralismo. Per questo motivo viene incoraggiato l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel campo della comunicazione, sottolineando l’importanza di non annullare il ruolo del giornalismo ma di integrarlo positivamente.
In un mondo sempre più complesso e tecnologicamente avanzato, Papa Francesco si pone come guida nella promozione di un utilizzo etico e responsabile delle nuove tecnologie e in particolare dell’Intelligenza Artificiale, affinché possano essere strumenti al servizio della pace e della dignità di tutti gli esseri umani.
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“In un momento in cui la complessità dello scenario, legato all’evoluzione tecnologica, mostra che non c’è un tipo di conoscenza che da sola risolve tutti i problemi, la Rome Call“, il documento del Vaticano che chiede l’applicazione dei principi dell’etica all’Intelligenza Artificiale, “mostra la sapienza delle religioni sul tema, affinché si possa assicurare un domani all’umanità di pace e prosperità. In questo contesto la partecipazione del Papa al G7 in Puglia è di grande rilevanza“.
Sono le parole di padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sull’Intelligenza Artificiale, docente della Pontificia Università Gregoriana, membro del Comitato AI presso le Nazioni Unite e presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale di Palazzo Chigi.
È proprio lui il punto di contatto tra le due sponde del Tevere e la sua attenzione per una tecnologia al servizio dell’uomo, tanto presente nei documenti vaticani, sta facendo il giro del mondo. È sempre lui ad aver convinto le grandi aziende tecnologiche, Università e organizzazioni internazionali com la Fao a sottoscrivere il documento.
La Rome Call non è tanto “un insieme di regole ma la volontà di mettere in primo piano secoli di sapienza umana” ha avuto modo di spiegare padre Benanti e proprio per questo il documento vaticano arriverà fino in Giappone, dove nel mese di luglio sarà essere fatto proprio anche dai leader delle religioni orientali (dopo quelle abramitiche).
“Andremo ad Hiroshima, un luogo dalla forte valenza simbolica, per dire che la tecnologia mai più sia uno strumento di distruzione” continua ancora Benanti che ritiene, questa della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale in particolare, una sfida “di oggi, non del futuro“.
Per Benanti “ci sono elementi fondamentali per affrontare le trasformazioni dell’AI e tra questi c’è l’abilitazione delle sue capacità, che stanno rapidamente avanzando e stanno trasformando molti settori. Per abilitare le capacità di AI in modo etico, è necessario agire in più direzioni: sviluppare data set di grandi dimensioni, di alta qualità e imparziali per addestrare i modelli di IA; dare accesso alle infrastrutture informatiche; costruire competenze di AI; stabilire quadri di governance per gestire lo sviluppo dell’AI; e che i sistemi di AI siano trasparenti, responsabili e allineati con i valori umani“.
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Lanciata nel 2020, la Rome Call ha riunito originariamente la Pontificia Accademia, i leader di Microsoft e IBM il governo italiano e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura per promuovere scelte etiche nello sviluppo della tecnologia , norme legali per regolamentarla e sforzi educativi per aiutare le persone a comprendere l’intelligenza artificiale e il suo ruolo in una vasta gamma di applicazioni.
Oggi anche Cisco nella persona dell Presidente Chuck Robbins dopo aver brevemente incontrato Papa Francesco ha aderito alla iniziativa.
Siamo molto lieti che Cisco abbia aderito alla Rome Call, perché è un’azienda che svolge un ruolo cruciale come partner tecnologico per l’adozione e l’implementazione dell’intelligenza artificiale (AI), offrendo competenze in infrastrutture, sicurezza e protezione dei beni Dati e sistemi di intelligenza artificiale. D’ora in poi valuteremo come questa possa crescere ulteriormente per coniugare l’impegno aziendale già presente con i principi etici della Rome Call
presidente della Fondazione RenAIssance, mons. Vincenzo Paglia.
I firmatari stanno inoltre spingendo per lo sviluppo dell “algoretica”, un quadro etico per garantire che gli algoritmi utilizzati per costruire sistemi artificialmente intelligenti promuovano ciò che è vero, giusto ed etico.
L’algoretica è un termine coniato dal teologo Paolo Benanti. L’algoretica fonde l’algoritmo con l’etica e si pone come una nuova branca dell’etica che si dedica a esaminare gli aspetti morali degli algoritmi e dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale1.
Il Rome Call for AI Ethics è un documento di grande importanza, firmato per la prima volta il 28 febbraio 2020. Questo documento è stato sviluppato per sostenere un approccio etico all’Intelligenza Artificiale (AI) e promuovere un senso di responsabilità tra organizzazioni, governi, istituzioni e il settore privato.
Pontificia Accademia per la Vita
La Pontificia Accademia per la Vita ha giocato un ruolo fondamentale nella creazione del Rome Call for AI Ethics. Questa accademia, con sede nello Stato della Città del Vaticano, è stata istituita da Papa Giovanni Paolo II con il motu proprio Vitae mysterium, l’11 febbraio 1994. Ha come fine la difesa e la promozione del valore della vita umana e della dignità della persona.
Fondazione RenAIssance
La Fondazione RenAIssance, istituita da Papa Francesco nel 2021, ha promosso il Rome Call for AI Ethics. Questa fondazione, con sede nella Città del Vaticano, presso la Pontificia Accademia per la Vita, è un’entità strumentale di tale Accademia. La Fondazione RenAIssance è un’organizzazione senza scopo di lucro con l’obiettivo di sostenere la riflessione antropologica ed etica delle nuove tecnologie sulla vita umana, promossa dalla Pontificia Accademia per la Vita.
Principi del Rome Call for AI Ethics
Il Rome Call for AI Ethics comprende 3 aree di impatto e 6 principi:
Aree di Impatto
- Etica: Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti.
- Educazione: Trasformare il mondo attraverso l’innovazione dell’IA significa impegnarsi a costruire un futuro per e con le generazioni più giovani.
- Diritti: Lo sviluppo dell’IA al servizio dell’umanità e del pianeta deve essere riflesso in regolamenti e principi che proteggono le persone, in particolare i deboli e i meno privilegiati, e gli ambienti naturali.
Principi
- Trasparenza: I sistemi di IA devono essere comprensibili per tutti.
- Inclusione: Questi sistemi non devono discriminare nessuno, poiché ogni essere umano ha pari dignità.
- Responsabilità: Deve sempre esserci qualcuno che si assume la responsabilità di ciò che una macchina fa.
- Imparzialità: I sistemi di IA non devono seguire o creare pregiudizi.
- Affidabilità: L’IA deve essere affidabile.
- Sicurezza e Privacy: Questi sistemi devono essere sicuri e rispettare la privacy degli utenti.
Rome Call for AI Ethics è un passo importante verso un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico servono il genio e la creatività umana, e non il loro graduale rimpiazzo. Questo documento rappresenta un appello a riconoscere e poi a assumere la responsabilità che deriva dalla moltiplicazione delle opzioni rese possibili dalle nuove tecnologie digitali.