L’evoluzione degli assistenti di codifica sta segnando una fase cruciale nello sviluppo software, con l’intelligenza artificiale (IA) che gioca un ruolo sempre più significativo. Sundar Pichai, CEO di Google, ha annunciato che oltre il 25% del nuovo codice scritto all’interno dell’azienda è generato da algoritmi di intelligenza artificiale. Analogamente, Microsoft ha evidenziato come il suo assistente di codifica, GitHub Copilot, contribuisca a generare quasi la metà del codice all’interno dei file in cui è attivato. OpenAI, da parte sua, sta espandendo le capacità di generazione del codice dei suoi modelli, alimentando una competitività che si intensifica nel settore dell’IA.
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L’intelligenza artificiale generativa è diventata una tecnologia indispensabile nel mondo digitale, trasformando il modo in cui gli sviluppatori affrontano problemi complessi e ottimizzano costi e prestazioni. Con l’esplosione di strumenti come ChatGPT negli ultimi due anni, la comunità tech ha visto una serie di innovazioni e strategie che mirano a massimizzare l’efficienza dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), favorendo il progresso e l’accesso alla potenza dei dati.
Le rapide innovazioni nell’Intelligenza Artificiale generativa stanno per trasformare radicalmente il panorama dell’ingegneria del software. Secondo un recente rapporto di Gartner, l’80% degli ingegneri a livello globale dovrà “riqualificarsi” nei prossimi tre anni per rimanere competitivo.
Il rapporto, pubblicato la scorsa settimana, conferma ciò che molti sviluppatori hanno già intuito: gli strumenti di AI generativa stanno rivoluzionando lo sviluppo software. Se nel breve periodo si notano modesti guadagni in termini di produttività, a lungo termine si prospetta una trasformazione totale verso pratiche ingegneristiche AI-native.