Nell’anno 2035, il mondo del gaming era dominato dall’intelligenza artificiale. Grandi aziende come EA, Nvidia e persino nuovi player del settore spingevano l’uso di AI avanzate per creare mondi virtuali autonomi, dove i giocatori potevano esplorare universi generati in tempo reale, rispondenti a ogni desiderio e decisione. Tuttavia, una voce solitaria si alzava contro questa corsa sfrenata: Shigeru Miyamoto, il leggendario creatore di mondi incantati come Super Mario e The Legend of Zelda.