L’ultima trovata dell’intelligenza artificiale ha colpito ancora, e stavolta nel mirino c’è uno dei giganti dell’animazione mondiale: Studio Ghibli. OpenAI ha recentemente lanciato un aggiornamento al suo generatore di immagini, permettendo agli utenti di trasformare foto e meme in disegni nello stile inconfondibile di Hayao Miyazaki. Il risultato? Una valanga di immagini Ghibli-style che hanno conquistato il web. Ma dietro l’entusiasmo si nasconde un problema serio: l’ennesimo sfruttamento senza consenso del lavoro di un artista da parte dell’AI.
Non è un mistero che Miyazaki, 84 anni, abbia sempre detestato l’uso dell’intelligenza artificiale nell’arte. Già nel 2016, vedendo una demo di animazione AI, aveva espresso disgusto, definendo il risultato “un insulto alla vita stessa”. Eppure, oggi il suo stile viene replicato su scala industriale da un modello di AI che potrebbe essere stato addestrato proprio sulle sue opere, senza alcuna autorizzazione. Studio Ghibli non ha ancora commentato ufficialmente, ma la questione è destinata a esplodere.