Meta Platforms ha annunciato la nomina di Clara Shih, ex responsabile dell’intelligenza artificiale presso Salesforce, come leader del nuovo gruppo Business AI. Questa mossa rappresenta un passo strategico nell’espansione delle capacità di intelligenza artificiale per le aziende che utilizzano le piattaforme di Meta, come Facebook, Instagram e WhatsApp, con l’obiettivo di migliorare l’accesso e l’adozione delle tecnologie AI in ambito aziendale.
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Meta ha annunciato il lancio delle sue funzionalità AI sugli occhiali Ray-Ban Meta in Francia, Italia, Irlanda e Spagna a partire da oggi. Questa mossa rappresenta un significativo passo avanti verso l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle tecnologie indossabili, sebbene con alcune limitazioni dovute all’attuale contesto normativo europeo.
L’azione intrapresa dalla Federal Trade Commission (FTC) contro Meta Platforms, volta a smantellare il potere acquisito attraverso le sue operazioni di mercato, ha compiuto un significativo passo avanti. Mercoledì, un giudice distrettuale di Washington ha infatti stabilito che il caso, inizialmente respinto e poi riaperto, andrà ufficialmente a processo. Questa decisione rappresenta un ulteriore tassello nella battaglia legale e politica volta a contenere la portata monopolistica di Meta nel settore dei social media, una battaglia che potrebbe avere implicazioni profonde su uno dei colossi del web e sull’intero panorama della tecnologia digitale.
Meta, purtroppo, sta cercando di presentare come sicuro e controllato un sistema che, in realtà, è ben lungi dall’essere in grado di impedire l’uso improprio delle sue tecnologie. Nonostante l’impegno apparente nella protezione della sicurezza, l’azienda sta creando una finzione ben orchestrata, nel tentativo di nascondere la verità: una volta che un modello AI come Llama viene rilasciato al pubblico, diventa impossibile garantire che non venga utilizzato per scopi dannosi. La recente vicenda che ha visto l’esercito cinese utilizzare Llama di Meta ne è un chiaro esempio, e la risposta dell’azienda una dichiarazione che condanna l’uso non autorizzato appare ridicola, considerando la natura aperta e pubblica dei modelli che ha rilasciato.
La divisione Reality Labs di Meta continua a registrare perdite significative, con un deficit operativo di 4,4 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024. Questo ennesimo risultato negativo porta le perdite cumulative dell’unità a quasi 50 miliardi di dollari dal 2020, sollevando dubbi tra analisti e investitori sulla sostenibilità delle ambizioni di Meta per il metaverso. La visione di Mark Zuckerberg per la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) stenta a prendere piede, e la domanda principale è: quanto ancora Meta potrà continuare a sostenere tali investimenti ingenti?
Meta ha recentemente rivelato che Threads, la sua app basata su testo e integrata con Instagram, ha raggiunto quasi 275 milioni di utenti attivi mensili, un risultato sorprendente per una piattaforma di cui si parla poco. Questo successo, tuttavia, non riflette un reale coinvolgimento o una popolarità diffusa: nonostante la vasta user base, Threads non è ancora riuscita a conquistare un ruolo distintivo nello scenario culturale e sociale.
Meta Platforms ha recentemente chiuso uno dei suoi studi interni di realtà virtuale e ha ridotto i finanziamenti destinati a sviluppatori di app esterni. Questi tagli hanno causato riduzioni di personale e il rallentamento di alcuni progetti che erano stati avviati per espandere il metaverso aziendale e rafforzare la piattaforma di Horizon Worlds.
Secondo quanto riportato da The Information, una fonte vicina alla vicenda ha rivelato che una società olandese, Monks, ha ridotto di metà il team di 100 persone dedicate ai progetti di realtà mista e virtuale commissionati da Meta. Questo team era coinvolto nella costruzione di “mondi” virtuali per Horizon Worlds, l’app di punta del metaverso di Meta. Analogamente, la startup francese Atlas V, nota per titoli come Wallace & Gromit in The Grand Getaway e Jamtastic!, ha dovuto ridurre il proprio personale dedicato ai contenuti di Meta, in seguito alla sospensione dei finanziamenti per nuovi progetti.
Meta, il colosso dei social media e della tecnologia, ha recentemente annunciato che renderà disponibili i modelli open-source di Llama, la sua avanzata AI, alle agenzie di difesa degli Stati Uniti e ai loro partner industriali, puntando a rafforzare la sicurezza nazionale e consolidare il primato americano nella corsa globale all’intelligenza artificiale. In un post sul blog, Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, ha confermato che Llama sarà accessibile alle agenzie governative e alle aziende private che operano nel settore della difesa e sicurezza.
Meta Platforms emerge con prestazioni ai vertici nella valorizzazione degli investimenti in intelligenza artificiale tra i “Magnifici 6”, secondo l’analisi di D.A. Davidson. A differenza dei grandi provider di cloud come Microsoft e Google, che principalmente vendono infrastrutture AI, Meta ha trasformato l’IA in crescita pubblicitaria diretta. Con un incremento del 19% nella pubblicità rispetto a un +23% di spese AI, l’azienda si distingue per il successo tangibile e scalabile delle sue applicazioni AI.
Benvenuti a un nuovo episodio del nostro podcast! Oggi parleremo dei piani ambiziosi di Meta per costruire un data center alimentato da energia nucleare negli Stati Uniti e dell’imprevisto ostacolo che hanno dovuto affrontare: la scoperta di una rara specie di ape nel sito proposto, come riportato dal FT. Questa situazione mette in luce la crescente tensione tra il progresso tecnologico e la conservazione ambientale.
Meta Platform è pronta a un’innovazione cruciale nel campo dell’intelligenza artificiale: la creazione di un proprio motore di ricerca basato sull’IA, pensato per ridurre la dipendenza da Google Search e Microsoft Bing. L’obiettivo è ambizioso: rendere Meta indipendente nella fornitura di risposte in tempo reale e colloquiali su notizie, eventi sportivi e finanza, il tutto integrato nel chatbot Meta AI, già in fase avanzata di sviluppo.
La mossa di Meta non è soltanto un passo tecnico ma anche strategico, e può segnare una trasformazione fondamentale nell’ambito delle ricerche sul web. Oggi, il chatbot Meta AI, come molti strumenti conversazionali avanzati, si affida ai motori di ricerca esterni per l’approvvigionamento di informazioni in tempo reale. In questo caso, Meta poggia sul supporto dei colossi Google e Microsoft per garantire aggiornamenti sulle notizie e sugli eventi. Tuttavia, questa dipendenza da partner esterni, come rivelato da fonti vicine al team di sviluppo, non è in linea con la visione a lungo termine di Meta, guidata dal CEO Mark Zuckerberg, sempre più orientato verso l’autonomia tecnologica.
Nella serata di ieri, Wall Street ha lanciato un chiaro messaggio a Meta Platforms, con un significativo calo delle azioni in seguito alla pubblicazione dei risultati finanziari del terzo trimestre, che peraltro erano previsti positivi. Nonostante Meta abbia mostrato risultati sani, gli investitori si sono mostrati preoccupati per il piano dell’azienda di aumentare considerevolmente le spese in conto capitale nel prossimo anno, a cui si aggiunge un incremento previsto per quest’anno che potrebbe arrivare fino al 43%.
Meta Platforms ha messo nuovamente l’intelligenza artificiale al centro della propria strategia, dedicando gran parte della recente earnings call all’impatto che questa tecnologia ha sulle prestazioni aziendali. Non solo l’AI ha determinato un aumento delle spese, ma sta anche contribuendo a uno degli obiettivi chiave di Meta: aumentare il tempo di permanenza degli utenti sulle sue piattaforme, in particolare attraverso nuove funzioni di raccomandazione per i contenuti video.
Meta sta sviluppando un nuovo motore di ricerca basato su intelligenza artificiale per ridurre la sua dipendenza da Google e Microsoft. Questo progetto è parte della strategia di Meta per integrare l’AI nelle sue piattaforme, come Facebook, Instagram e WhatsApp, attraverso un assistente virtuale chiamato Llama 3.
Meta ha avviato una collaborazione con Blumhouse Productions per usare il nuovo generatore di film basato sull’Intelligenza Artificiale, Movie Gen.
La Blumhouse Productions è una casa di produzione statunitense, fondata nel 2000 da Jason Blum e specializzata nella produzione di film horror. Ha prodotto le saghe di Paranormal Activity, Insidious, La notte del giudizio, Sinister e Ouija. Nel 2014 ha prodotto il film Whiplash, vincitore di tre premi Oscar
Alcuni registi selezionati proveranno la piattaforma, tra cui Aneesh Chaganty, The Spurlock Sisters e Casey Affleck. Il progetto, partito questo mese, vuole aiutare i registi a integrare clip generate da IA nelle loro opere. I primi contenuti sperimentali sono già disponibili sulla pagina di Movie Gen di Meta, mentre quelli di Affleck e delle Spurlock Sisters arriveranno presto.
Il recente sviluppo in casa Meta, con Reuters che sarà compensata per il suo contenuto utilizzato nel chatbot AI dell’azienda, segna un passo importante nella strategia di Meta riguardo il giornalismo e le notizie. A partire da venerdì, gli utenti statunitensi inizieranno a vedere collegamenti agli articoli di Reuters sulle piattaforme di Meta come Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger. Tuttavia, questa mossa è in contrasto con la posizione di Meta riguardo i contenuti di notizie e attualità, specialmente considerando che l’azienda ha recentemente adottato una linea più cauta su contenuti simili sulla sua piattaforma Threads. I dirigenti hanno affermato che l’azienda non intende incoraggiare contenuti di notizie e politici.
Se non sai che Meta ha lanciato il suo modello Llama 3.2, probabilmente non vivi su questo pianeta (o, meno drammaticamente, hai solo evitato di partecipare all’ennesima euforia da IA). Ma sì, il colosso di Zuckerberg ha reso disponibile la nuova versione del suo modello di linguaggio, Llama 3.2, e non si limita a rispondere ai messaggi, ma ora “vede” anche. In altre parole, puoi portarti in tasca un’intelligenza artificiale capace di risponderti al volo, il tutto senza inviare i tuoi dati ai temuti “server di terze parti”. Fantastico, vero?
Meta Platforms e il suo CEO, Mark Zuckerberg, hanno recentemente ottenuto una vittoria legale significativa con il rigetto da parte di un giudice federale di una causa intentata da un azionista, Matt Eisner (Reuters). La causa sosteneva che Meta avesse ingannato gli investitori riguardo l’impegno dell’azienda per la sicurezza dei minori sulle sue piattaforme social, Facebook e Instagram.
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha compiuto enormi progressi, soprattutto grazie ai modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM, Large Language Models). Uno dei concetti più innovativi emersi in questo contesto è il cosiddetto LLM-as-a-Judge, cioè l’utilizzo di questi modelli come giudici, capaci di interpretare normative, leggi e regole complesse, emettendo decisioni basate su dati e fatti.
Sebbene questa idea sembri già rivoluzionaria, c’è una naturale evoluzione che possiamo prevedere: Agents-as-a-Judge. Si tratta di agenti autonomi, potenziati da LLM, in grado di prendere decisioni non solo in base a regole predefinite ma anche adattandosi al contesto, con capacità di apprendimento e interazione continua.
L’evoluzione da LLM-as-a-Judge a Agents-as-a-Judge è una progressione naturale che riflette il desiderio di creare sistemi di intelligenza artificiale più autonomi e adattabili. Tuttavia, il successo di questa transizione dipenderà non solo dallo sviluppo tecnologico, ma anche dalla capacità di affrontare le questioni etiche, legali e sociali che inevitabilmente emergeranno. Se gestiti correttamente, gli Agents-as-a-Judge potrebbero rappresentare un passo avanti significativo verso un sistema giudiziario più giusto ed efficiente.
Meta ha affrontato critiche per aver etichettato i suoi modelli di intelligenza artificiale, in particolare Llama, come “open-source”. Questa controversia ruota attorno alla definizione di tecnologia open-source e alle implicazioni delle pratiche di licenza di Meta.
Critiche da parte degli Sostenitori dell’Open Source
Stefano Maffulli, responsabile dell’Open Source Initiative (OSI), sostiene che Meta stia “confondendo” gli utenti e diluendo il significato di open source. Afferma che questa rappresentazione errata è dannosa, specialmente mentre enti regolatori come la Commissione Europea cercano di supportare tecnologie open-source genuine che non sono controllate da aziende specifiche. Maffulli sottolinea che i veri modelli open-source dovrebbero consentire sperimentazione e adattamento, cosa che i modelli di Meta non abilitano completamente a causa delle loro licenze restrittive.
Meta ha appena svelato un innovativo metodo di addestramento per l’intelligenza artificiale (AI), chiamato Thought Preference Optimization (TPO), che potrebbe migliorare significativamente il modo in cui le macchine elaborano informazioni e rispondono alle domande. Questo approccio insegna ai modelli linguistici a riflettere internamente prima di fornire risposte, come se “pensassero” prima di parlare.
Se l’approccio di Meta si dimostrerà efficace, potrebbe aprire la strada a un rivale open-source del modello o1 di OpenAI. Un’alternativa open-source potrebbe democratizzare l’accesso a questo tipo di pensiero avanzato sull’IA.
Ora, i suoi sviluppatori si stanno accusando in diverse analisi pubbliche, scioccando la comunità AI. Matt Schumer, il creatore, sta addestrando una nuova versione con il suo hardware e dati.
Meta Platforms ha annunciato una partnership con Arista Networks per implementare il suo ultimo cluster di intelligenza artificiale basato su Ethernet. Questa collaborazione mira a costruire una rete multi-tier utilizzando lo switch Arista 7700R4 Distributed Etherlink, progettato per soddisfare le crescenti esigenze di elaborazione di modelli linguistici di grandi dimensioni e altre applicazioni AI.
Meta ha annunciato il lancio di Movie Gen, un nuovo modello di intelligenza artificiale in grado di generare video e audio realistici a partire da semplici input testuali. Questo strumento si propone di competere con altre piattaforme di generazione video, come Sora di OpenAI e Runway, e offre funzionalità come la creazione di clip video fino a 16 secondi e audio fino a 45 secondi.
Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha annunciato una nuova funzionalità che promette di portare l’intelligenza artificiale direttamente nei feed degli utenti. Durante l’evento Meta Connect, tenutosi mercoledì scorso, l’azienda ha svelato una funzione sperimentale che crea contenuti generati dall’AI basati sugli interessi personali e sulle tendenze del momento. E non è tutto: alcune di queste immagini potrebbero includere il tuo volto.
Questa novità, denominata “Imagined for You“, permette agli utenti di visualizzare immagini create dall’intelligenza artificiale e offre opzioni per condividerle o generare nuove immagini in tempo reale. Un esempio mostrato durante l’evento includeva immagini di un “regno incantato, dove la magia riempie l’aria”, ma le potenziali applicazioni di questa tecnologia vanno ben oltre. Meta ha rivelato che, in alcuni casi, l’AI potrebbe utilizzare le foto degli utenti per inserirli in scenari immaginari, come personaggi di videogiochi o astronauti che esplorano lo spazio.
Meta ha affrontato enormi perdite finanziarie nel suo settore Reality Labs, dedicato alla realtà aumentata (AR) e alla realtà virtuale (VR). Nel secondo trimestre del 2024, Reality Labs ha registrato una perdita operativa di 4,48 miliardi di dollari, portando le perdite totali accumulate dal 2020 a quasi 50 miliardi di dollari. Questa cifra è paragonabile alla capitalizzazione di mercato combinata di Snap e Pinterest.
Meta ha svelato il suo ultimo modello di linguaggio di grandi dimensioni, Llama 3.2, durante l’evento Meta Connect 2024. Questo rilascio include diverse dimensioni di modelli ottimizzati per dispositivi edge e mobili, segnando un significativo progresso nelle capacità dell’IA on-device.
Un aspetto interessante è che alcune versioni si possono installare sullo smartphone senza perdita di qualità. Questo permette di avere interazioni, app e personalizzazioni IA locali e private senza inviare dati a server esterni.
Sono in grado di svolgere compiti complessi come l’analisi di grafici, la didascalia di immagini e l’individuazione di oggetti nelle immagini basandosi su descrizioni in linguaggio naturale. Llama 3.2 è stato rilasciato la stessa settimana di Molmo dell’Allen Institute, di cui abbiamo parlato in un precedente post. Molmo si è affermato come il miglior LLM open source per la visione multimodale nei benchmark sintetici, e nei nostri test ha dimostrato prestazioni comparabili a GPT-4, Claude 3.5 Sonnet e Reka Core.
La conferenza Connect di Meta Platforms si terrà dal 25 al 26 settembre, dove la società madre di Facebook presenterà numerosi aggiornamenti sui suoi prodotti di realtà aumentata (AR) e intelligenza artificiale (AI).
Oggi 25 settembre, durante Connect 2024, Mark Zuckerberg ha condiviso gli ultimi sviluppi di Meta nel campo della realtà mista, dell’IA e dei dispositivi indossabili.
Se ti sei perso il Keynote di Mark Zuckerberg, puoi recuperare il video qui, e informarti sugli ultimi sviluppi annunciati da Meta a questo link.
Dati interni recenti indicano che la maggior parte degli utenti che interagiscono con l’AI di Meta lo fanno tramite WhatsApp. Questo suggerisce che WhatsApp è diventato il principale canale per accedere alle capacità AI di Meta, superando altre piattaforme come Facebook e Instagram, dove l’uso è relativamente inferiore.
Il chatbot AI, alimentato dal modello LLaMA 3 di Meta, offre varie funzionalità all’interno di WhatsApp. Gli utenti possono porre domande, ricevere raccomandazioni personalizzate e persino generare immagini in base ai loro suggerimenti. Questa esperienza interattiva mira a familiarizzare gli utenti con la tecnologia AI generativa in un contesto conversazionale.
Meta Connect 2024 si svolgerà il 25 e 26 settembre 2024 e rappresenta un’importante occasione per scoprire le ultime innovazioni nel campo della tecnologia. Questo evento annuale è un punto di riferimento per gli appassionati di tecnologia, sviluppatori e chiunque sia interessato al futuro delle piattaforme digitali.
Meta e altre aziende hanno lanciato un appello ai legislatori dell’Unione Europea per rivedere le normative sull’intelligenza artificiale, sostenendo che le attuali regole potrebbero ostacolare l’innovazione e la crescita economica. In una lettera aperta pubblicata, circa 50 aziende, tra cui Meta, Spotify ed Ericsson, hanno sottolineato le criticità delle normative, in particolare il GDPR e l’AI Act, che rendono difficile l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e scoraggiano gli investimenti nel settore.
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