Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Meta ha annunciato il cavo sottomarino più lungo del mondo per collegare i cinque continenti

Meta mira a consolidare la sua posizione nel settore delle infrastrutture di rete sottomarine. Il colosso americano ha annunciato Project Waterworth, un cavo di connessione che, una volta completato, misurerà 50.000 km (più della circonferenza terrestre) un vero e proprio record. L’obiettivo è collegare cinque continenti, per favorire l’inclusione digitale e la cooperazione informatica tra i Paesi.

Meta e Trump: Un’Alleanza Contro le Regolamentazioni Tecnologiche Europee

Nel contesto delle crescenti tensioni tra le aziende tecnologiche statunitensi e le autorità di regolamentazione europee, Meta Platforms ha manifestato l’intenzione di coinvolgere direttamente il Presidente Donald Trump per affrontare le sfide normative imposte dall’Unione Europea. Joel Kaplan, direttore delle politiche globali di Meta, ha dichiarato durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco che l’azienda non esiterà a portare le proprie preoccupazioni all’attenzione dell’amministrazione Trump qualora ritenga che le normative europee discriminino ingiustamente i loro prodotti.

Meta Lancia LlamaCon: Un Nuovo Capitolo nell’Innovazione AI

Meta Platforms ha annunciato il lancio di LlamaCon, una nuova conferenza per sviluppatori focalizzata sull’intelligenza artificiale open-source, prevista per il 29 aprile 2025. Questo evento nasce in risposta all’enorme successo del modello AI open-source di Meta, Llama, che nel 2024 è stato scaricato oltre 650 milioni di volte.

LlamaCon offrirà agli sviluppatori l’opportunità di esplorare le ultime novità negli strumenti AI open-source di Meta, facilitando la creazione di applicazioni e prodotti innovativi. Questo evento si colloca strategicamente mesi prima del consueto Meta Connect, programmato per il 17 e 18 settembre 2025, dove l’azienda svelerà aggiornamenti su Meta Horizon e le tecnologie emergenti.

EssilorLuxottica e Meta: La visione Italiana che ridefinisce gli occhiali intelligenti

EssilorLuxottica, azienda nata dalla fusione tra il colosso italiano Luxottica e il gigante francese Essilor, ha confermato il suo ruolo di protagonista nell’innovazione tecnologica nel settore dell’occhialeria grazie alla partnership strategica con Meta Platforms. L’obiettivo è ambizioso: espandere la capacità produttiva degli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta a 10 milioni di unità entro la fine del prossimo anno. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato Francesco Milleri durante la conference call sui guadagni dell’azienda, sottolineando come questi occhiali rappresentino un prodotto di punta nel mercato emergente della tecnologia indossabile.

Meta Platforms: L’arte di piangere sul latte versato

Meta Platforms, l’azienda madre di Facebook, ha recentemente deciso di portare le sue lamentele sulle normative europee direttamente all’attenzione del Presidente Trump. Joel Kaplan, direttore delle politiche globali di Meta, ha dichiarato durante una conferenza a Monaco che l’azienda intende evidenziare al governo statunitense il trattamento “discriminatorio” riservato alle aziende tecnologiche americane in Europa.

Questa mossa rappresenta l’ennesimo tentativo dei giganti tecnologici statunitensi di sfruttare la politica “America First” dell’amministrazione Trump per contrastare le regolamentazioni europee. Kaplan ha sottolineato che “quando le aziende vengono trattate in modo diverso e in un modo che è discriminatorio nei loro confronti, allora questo dovrebbe essere evidenziato al governo di quella società”.

Meta Platforms: Il Cimitero dei Dinosauri Aziendali

Meta Platforms, la società madre di Facebook, sembra essersi trasformata in un accogliente rifugio per dirigenti senior disoccupati, una sorta di cimitero dei dinosauri aziendali dove finiscono coloro che hanno perso il trono altrove. Bloomberg ha riportato che Meta ha assunto John Koryl, ex CEO di TheRealReal, come vicepresidente del commercio al dettaglio e Dan Ammann, ex CEO dell’unità di auto a guida autonoma di General Motors, Cruise, per guidare un nuovo team dedicato alla creazione di robot umanoidi. Roba da fantascienza, o meglio, da commedia surreale.

Queste nuove reclute saranno allocate nella divisione Reality Labs di Meta, il buco nero finanziario che ha inghiottito ben 57,7 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni, un Titanic che affonda senza sosta ma che Zuckerberg continua a riparare con scotch e speranza. Tutto è iniziato con l’ambiziosa idea di un metaverso che, nonostante l’entusiasmo del fondatore, si è rivelato una chimera costosissima. Il tutto condito da occhiali di realtà aumentata e virtuale che finora hanno catturato l’attenzione di una nicchia di nerd tecnologici più che del grande pubblico.

Meta si Lancia nella Robotica: Verso un futuro di assistenti umanoidi

Secondo un report da Bloomberg.Meta Platforms ha intrapreso un nuovo ambizioso percorso nel campo della robotica, focalizzandosi sullo sviluppo di robot umanoidi in grado di svolgere compiti domestici. Questa iniziativa è guidata da un team dedicato all’interno della divisione Reality Labs di Meta, con l’obiettivo di creare hardware e software avanzati per robotica, destinati non solo a prodotti a marchio Meta, ma anche a collaborazioni con altre aziende del settore.

Secondo un memo interno, Andrew Bosworth, Chief Technology Officer di Meta, ha delineato la strategia dell’azienda: “Le tecnologie chiave su cui abbiamo già investito e costruito all’interno di Reality Labs e dell’AI sono complementari allo sviluppo dei progressi necessari per la robotica”. Questa dichiarazione sottolinea come le competenze esistenti di Meta in realtà aumentata e intelligenza artificiale possano essere sfruttate per accelerare l’innovazione nel campo della robotica.

Meta e la Paradossale Danza della Privacy: Barriere alzate e abbassate per il rilascio dei nuovi prodotti

Meta, la compagnia che una volta incarnava il vertice dell’innovazione sociale e tecnologica, ha preso una decisione che potrebbe sembrare una contraddizione ambulante. Per anni, ha costruito meticolosamente muri di protezione attorno ai suoi processi di sviluppo, in particolare per ciò che riguarda la privacy degli utenti. L’idea era quella di costruire una solida fortificazione contro possibili violazioni e fughe di dati. Oggi, però, sembra che questa stessa azienda stia abbassando quelle barriere per accelerare il rilascio dei suoi nuovi prodotti. Un’inversione di tendenza che solleva domande sulle vere priorità di Meta e sulle sue strategie future.

Meta valuta l’acquisizione di FuriosaAI

Meta Platforms, la società madre di Facebook, sta valutando l’acquisizione di FuriosaAI, un’azienda specializzata nella produzione di chip per l’intelligenza artificiale. Questa mossa strategica evidenzia l’intento di Meta di rafforzare le proprie capacità nel settore dell’IA, integrando soluzioni hardware avanzate per ottimizzare le prestazioni delle sue piattaforme.

FuriosaAI è nota per la sua architettura innovativa, il Tensor Contraction Processor (TCP), progettata per eseguire operazioni di contrazione tensoriale in modo efficiente. Questa tecnologia consente un’elaborazione più rapida e un utilizzo ottimale delle risorse di memoria, aspetti cruciali per le applicazioni di deep learning su larga scala.

Meta e l’IA pubblicitaria: il grande inganno dell’innovazione

Mi stavo leggendo un interessante articolo sul NY Times, veramente divertente e fine l’approccio.

Nella sua solita conference call trimestrale, Mark Zuckerberg ha deliziato gli investitori con il racconto fiabesco dei progressi di Meta nel mondo dell’intelligenza artificiale generativa. Il CEO ha snocciolato cifre impressionanti, parlando di un’esplosione di inserzionisti che stanno abbracciando i suoi strumenti di IA come se fossero il futuro della pubblicità:

“Oltre 4 milioni di inserzionisti stanno ora utilizzando almeno uno dei nostri strumenti creativi di annunci AI generativi, rispetto al milione di sei mesi fa. C’è stata una significativa adozione anticipata del nostro primo strumento di generazione video che abbiamo lanciato a ottobre, Image Animation, con centinaia di migliaia di inserzionisti che lo utilizzano già ogni mese”.

Meta rivoluziona gli indossabili: in arrivo sei nuovi dispositivi AI per il 2025

Meta sta pianificando di lanciare una serie di dispositivi indossabili potenziati dall’intelligenza artificiale nel 2025, secondo quanto riportato da un memo interno del Chief Technology Officer Andrew Bosworth. Questa mossa sottolinea l’impegno dell’azienda nell’integrare l’IA nelle sue offerte hardware, mirando a migliorare l’interazione degli utenti con la tecnologia attraverso dispositivi indossabili avanzati.

Nel 2024, Meta ha registrato vendite significative con i suoi occhiali intelligenti Ray-Ban, superando il milione di unità vendute. Questi occhiali, lanciati nel 2023, hanno introdotto funzionalità come l’IA multimodale per l’elaborazione di input visivi, uditivi e testuali, oltre a capacità di traduzione e assistenza in tempo reale. Il successo di questo prodotto ha rafforzato la fiducia di Meta nel potenziale degli indossabili IA e ha stimolato ulteriori investimenti in questo settore.

Meta e la Scommessa sugli Occhiali Smart Ray-Ban: Un Milione di Unitá Vendute e un Futuro da Decifrare

Meta ha finalmente svelato i numeri di vendita dei suoi occhiali smart Ray-Ban, annunciando di aver superato il milione di unità nel 2024. È la prima volta che l’azienda guidata da Mark Zuckerberg rende pubblici i dati di vendita di questo prodotto, segnalando la crescente importanza che il segmento degli occhiali intelligenti sta assumendo nella strategia del colosso tecnologico.

Gli smart glasses di Meta, sviluppati in collaborazione con EssilorLuxottica, rappresentano una delle scommesse più ambiziose dell’azienda nel settore della realtà aumentata e dei dispositivi indossabili. Con investimenti miliardari nella ricerca e sviluppo di hardware avanzato, Meta si sta posizionando per essere un leader in un mercato che, sebbene ancora di nicchia, potrebbe ridefinire il modo in cui interagiamo con la tecnologia.

Meta e il Declino della Diversità: Zuckerberg tra Pressioni Politiche e Tagli Interni

Meta Platforms, sotto la guida di Mark Zuckerberg, sta attraversando una fase di profonde trasformazioni, tra decisioni strategiche controverse e crescenti tensioni interne. Durante un incontro con i dipendenti, il CEO ha dichiarato che l’azienda ha smantellato i suoi programmi di diversità, equità e inclusione (DEI) a causa dell’attuale clima politico, pur ribadendo che la diversità rimane un valore importante per la società.

Questa presa di posizione arriva in un momento in cui Meta è sotto pressione su più fronti. Da un lato, la gestione dei contenuti sulla piattaforma sta generando insoddisfazione, dall’altro l’azienda sta affrontando una riorganizzazione con licenziamenti mirati ai cosiddetti “low performer”, aumentando il senso di incertezza tra i dipendenti.

Intelligenza Artificiale e mercati: Meta e Microsoft tra scommesse e incertezze

Un caffè al Bar dei Daini

Gli ultimi annunci sui risultati finanziari di Microsoft e Meta Platforms relativi al trimestre di dicembre confermano che il mercato dell’intelligenza artificiale è ancora in una fase di attesa. L’ottimismo sulle prospettive future è evidente, ma i numeri rivelano una realtà più complessa, dove gli investitori sembrano disposti a chiudere un occhio sulle spese massicce in cambio della promessa di una crescita futura.

Meta Abbandona il Fact-Checking: La Società Library Introduce ‘Muse’ AI per la Verifica dei Fatti

Recentemente, Meta ha annunciato la fine del suo programma di fact-checking di terze parti, attivo dal 2016, in favore di un modello basato su “Community Notes”, simile a quello utilizzato da X (precedentemente Twitter). Questo cambiamento mira a promuovere una discussione più aperta sulle sue piattaforme, concentrandosi su avvertimenti per infrazioni illegali e di elevata gravità. Tuttavia, questa decisione ha suscitato preoccupazioni riguardo alla possibile proliferazione di disinformazione e discorsi di odio.

In risposta a questa evoluzione, The Society Library, un’organizzazione no-profit dedicata all’archiviazione delle idee e delle ideologie umane, ha lanciato in versione beta due agenti AI denominati ‘@MuseofTruth’ e ‘@MuseofResearch’. Questi agenti sono progettati per avanzare la missione della charity di “aiutare le persone a cercare la verità e prendere decisioni più informate”. La creazione delle ‘Muse’ AI è anche un gesto di ringraziamento verso la comunità crypto per la creazione del token SL a nome della Society Library e per le donazioni significative ricevute.

Meta rivoluziona l’AI Chatbot: Memoria personalizzata e nuove frontiere dell’interazione

Meta ha annunciato un’espansione significativa delle capacità del suo chatbot AI, che ora sarà in grado di “ricordare” dettagli personali degli utenti, come preferenze alimentari o interessi, migliorando così le interazioni e rendendo le raccomandazioni più pertinenti. Questa nuova funzione, spiegata in un post sul blog aziendale, rappresenta un ulteriore passo nella personalizzazione dell’esperienza utente, utilizzando non solo le conversazioni precedenti, ma anche informazioni provenienti dagli account Facebook e Instagram degli utenti.

META CAPEX +60% per AI Data Center

Meta scommette su Threads: pubblicità e crescita strategica su una piattaforma in evoluzione

Meta Platforms ha ufficialmente avviato la sperimentazione delle pubblicità su Threads, l’app di testo che ha lanciato nel 2023 per competere direttamente con X (precedentemente noto come Twitter). Questo passo rappresenta un momento cruciale nella strategia dell’azienda per monetizzare la piattaforma, che ha già superato i 300 milioni di utenti attivi mensili, dimostrando il suo rapido successo. L’annuncio, confermato venerdì dalla società, segue una serie di decisioni chiave che ridefiniscono il ruolo e le opportunità di Threads all’interno dell’ecosistema Meta.

Il timing dell’implementazione riflette la crescente fiducia di Meta nell’app come veicolo pubblicitario di valore. Questo sviluppo giunge in un momento in cui la concorrenza tra le piattaforme di social media è sempre più feroce, e i brand sono alla ricerca di spazi alternativi e innovativi per connettersi con il pubblico.

I ricercatori di intelligenza artificiale di Meta Platforms si trovano in pieno panico da competizione tecnologica

Negli ultimi giorni, i dirigenti di alcune divisioni AI dell’azienda hanno espresso preoccupazioni tutt’altro che velate: sembra che un nuovo modello di intelligenza artificiale conversazionale, sviluppato non da una big tech, ma da un hedge fund cinese, stia mettendo Meta in ginocchio nella corsa all’AI. Tra i timori più grandi c’è il rischio che la prossima versione di Llama, il cavallo di battaglia di Meta nel settore dell’AI, non sia all’altezza di DeepSeek, la creazione del rivale asiatico. Mathew Oldham, direttore delle infrastrutture AI di Meta, ha dichiarato che il divario di prestazioni potrebbe farsi imbarazzante, secondo due dipendenti che conoscono da vicino gli sforzi disperati del team per “recuperare il ritardo”.

Llama Stack 0.1.0: la visione di Meta AI per l’Intelligenza Artificiale Generativa a livello produttivo

Meta AI ha ufficialmente rilasciato Llama Stack 0.1.0, una piattaforma unificata che rappresenta un importante passo avanti nel panorama dell’intelligenza artificiale generativa. Con questa prima versione stabile, Meta AI punta a rivoluzionare lo sviluppo e l’implementazione di applicazioni di AI, risolvendo alcune delle sfide più critiche dell’ecosistema. La piattaforma si propone come uno strumento essenziale per gli sviluppatori, offrendo un framework completo per creare soluzioni robuste e scalabili.

Llama Stack 0.1.0 si distingue per tre caratteristiche chiave che rispondono direttamente alle necessità del settore: compatibilità con le versioni precedenti, verifica automatizzata del provider e distribuzione fluida in ambienti eterogenei. Questi elementi semplificano il processo di sviluppo e implementazione, riducendo le complessità tecniche che spesso ostacolano l’integrazione di modelli di intelligenza artificiale generativa in contesti reali.

Mark Zuckerberg e la corsa all’IA: una gara di ego e miliardi

Mark Zuckerberg, il CEO di Meta, ha annunciato che nel 2025 spenderà fino a 65 miliardi di dollari per l’intelligenza artificiale, dichiarando con tono epico che si tratta di uno “sforzo massiccio” per consolidare il dominio della sua azienda nel settore. Tra le imprese faraoniche che alimentano questo sogno c’è un nuovo data center in Louisiana, descritto dallo stesso Zuckerberg come talmente enorme da “coprire una parte significativa di Manhattan”. Uno sfoggio di potenza che suona quasi come una risposta stizzita al recente annuncio dei concorrenti.

Meta abbandona la Diversità, la giustizia e l’Inclusione per una nuova era di “Realpolitik” social

Il dolce sapore del cambiamento! Meta, ormai lontana dai giorni in cui parlava di “diversità”, “equità” e “inclusione”, ha deciso che è il momento di fare un bel taglio alla retorica e concentrarsi su cose un po’ più concrete: il business. Venerdì scorso, l’azienda ha annunciato, tramite un post interno degno di un film d’autore, che avrebbe smesso di richiedere una rosa eterogenea di candidati per le posizioni vacanti, come se fosse mai stato un grosso affare. E no, non ci sarà più neanche spazio per quell’interminabile circolo di discussioni su razza, genere ed etnia: la nuova priorità sono le piccole e medie imprese. Evviva!

La vicepresidente delle risorse umane, Janelle Gale, ha con tono serio e pomposo sottolineato che il “panorama legale e politico” negli Stati Uniti sta cambiando, e non certo in direzione di quella “cultura della diversità” tanto in voga fino a ieri. I giudici della Corte Suprema, infatti, stanno ormai “decidendo” che il trattamento preferenziale per alcuni gruppi è un concetto un po’ troppo old-fashioned. E quindi, addio DEI, il termine ormai troppo “carico”, da archiviare insieme a certi progetti un po’ idealisti.

Mark Zuckerberg, la biblioteca dei pirati e un giallo legale da Premio Pulitzer

Immaginate la scena: un team di ingegneri di Meta, seduti in un ufficio ultra-moderno, circondati da piante che fanno più foto su Instagram di quanto non respiriamo. A un certo punto, uno di loro alza lo sguardo dal monitor e dice: “Scaricare materiale piratato da un laptop aziendale? Hmm… Non so, sembra illegale, immorale e… oh, aspetta, ho ricevuto un’email di Zuckerberg. Dobbiamo farlo comunque. Che ne dite di un emoji sorridente per stemperare l’atmosfera?”

Secondo una causa legale avviata da un gruppo di autori – Meta avrebbe utilizzato libri piratati per addestrare il suo modello di intelligenza artificiale, Llama. E non parliamo di un paio di libri scaricati distrattamente dal solito stagista. No, no: libri presi direttamente da LibGen, una sorta di “biblioteca dei pirati” con più di 33 milioni di titoli. Sì, avete capito bene: un sito che praticamente urla “Violazione di Copyright” al primo click.

META mette la freccia a destra

Un paio di anni fa, Donald Trump è stato bandito da Facebook. Ora, fermiamoci un attimo a riflettere: bandire Trump da un social network è come cercare di impedire al Titanic di affondare usando un secchiello da spiaggia. Funziona fino a un certo punto. Poi, solo pochi mesi fa, il nostro Donald minacciava di sbattere Mark Zuckerberg in prigione. Immaginate la scena: Mark in un completo arancione che cerca di insegnare a un gruppo di detenuti come ottimizzare il loro branding personale. Assurdo, vero?

Ma quello era allora. Adesso, i due sembrano vicini a firmare una specie di “Pax Meta.” Un armistizio moderno, che non prevede trattati ufficiali ma solo post su Instagram pieni di emoji sorridenti. Zuckerberg, come un Cesare digitale, ha deciso di porgere un ramoscello d’ulivo a Trump, abbandonando il programma di fact-checking di Facebook e altre cosette come le iniziative sulla diversità. Perché chi ha bisogno di fatti e inclusività quando puoi avere Donald Trump che ti segue su Threads?

Dana White, Trump e la meta del combattimento: un’alleanza contestata e la visione del futuro

Dana White, presidente della UFC, è da anni una figura di spicco nel panorama del combattimento sportivo, capace di ridefinire il mondo delle arti marziali miste (MMA) con la sua visione strategica. Negli ultimi tempi, il suo coinvolgimento con Donald Trump ha attirato l’attenzione, non solo per le implicazioni politiche, ma anche per le possibili evoluzioni future nel mondo del business sportivo. L’alleanza tra White e Trump sembra rappresentare un nuovo capitolo in una storia già ricca di colpi di scena, in un contesto dove la “meta” sembra essere molto più che una semplice visione politica o sportiva.

Dana White ha sempre avuto una relazione piuttosto aperta con Trump, tanto da averlo invitato a numerosi eventi della UFC e averne parlato positivamente più volte. La sua posizione di leadership nella UFC gli ha permesso di costruire un brand forte e influente, e, sebbene non si possa negare che la sua carriera e la visione della UFC siano nate in un contesto di sport, oggi White sembra rivolgersi verso una direzione che trascende la semplice gestione di un’organizzazione di combattimenti. Con il suo forte legame con Trump, molti si chiedono quali siano le intenzioni di White nel contesto più ampio degli affari e della politica.

Meta Platforms tra critiche e regolamenti: nuove policy e reazioni contraddittorie

Meta Platforms si trova al centro di una bufera mediatica e politica dopo l’annuncio di modifiche significative alle sue policy sui contenuti. Il CEO Mark Zuckerberg ha dichiarato che l’azienda interromperà il programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti, ridurrà le azioni sui contenuti che potrebbero violare le policy aziendali e aumenterà la visibilità dei contenuti politici sulle piattaforme social del gruppo. Queste decisioni hanno sollevato una serie di critiche da parte dei dipendenti di Meta, di enti regolatori europei e di alcune figure politiche statunitensi.

Meta e la sfida delle pubblicità sui farmaci per la perdita di peso

Nel panorama digitale odierno, le piattaforme sociali come quelle di Meta (precedentemente Facebook) rappresentano canali pubblicitari di primaria importanza per l’industria farmaceutica, in particolare per i prodotti destinati alla perdita di peso. Tuttavia, l’evoluzione delle politiche aziendali in materia di dati sanitari sta sollevando interrogativi significativi sul futuro di questo segmento pubblicitario.

Le normative pubblicitarie di Meta sono chiare nel vietare contenuti che possano avere un impatto negativo sulle persone. Ad esempio, le inserzioni per la perdita di peso non devono utilizzare immagini o testi che promuovano aspettative irrealistiche o che possano risultare offensive. Questo approccio mira a garantire che le pubblicità siano etiche e non sfruttino le vulnerabilità degli utenti.

Meta, Getty e le Shifting Dynamics dei Tech e Media, fact-checking addio

L’anno è appena iniziato e già i primi colpi di scena scuotono il panorama tecnologico e dei media. Tra i più significativi, l’annuncio di Meta Platforms che elimina il suo programma di fact-checking, sostituendolo con una funzione simile a quella di “X” (ex Twitter), che affida agli utenti la responsabilità di verificare la veridicità delle informazioni. Questa decisione segna un punto di rottura con il passato, in cui Meta cercava di esercitare un controllo diretto sulla veridicità dei contenuti pubblicati sulle sue piattaforme, come Facebook, Instagram e Threads. Al suo posto, la verifica dei fatti diventa un compito collettivo, affidato alla comunità stessa. Una scelta che, se da un lato potrebbe favorire una gestione più “democratica” dell’informazione, dall’altro solleva interrogativi profondi sulle implicazioni legali, politiche ed economiche di tale cambiamento.

John Elkann entra nel Cda di Meta. Ad annunciarlo, con un post su FB, lo stesso Zuckerberg

Il presidente di Stellantis e AD di Exor, John Elkann, entra nel consiglio di amministrazione di Meta, la società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp. Ad annunciarlo, direttamente dai social, lo stesso Mark Zuckerberg con un post sul proprio profilo. “Sono entusiasta di iniziare l’anno con alcune notizie su cui stiamo lavorando da un po’: Dana White, John Elkann e Charlie Songhurst si uniscono al Consiglio di amministrazione di Meta. Abbiamo enormi opportunità davanti all’IA, ai wearables e al futuro dei social media, e il nostro consiglio ci aiuterà a raggiungere la nostra visione”, si legge nel post di Zuckerberg.

Meta Scommette Sui Personaggi AI per Attirare e Coinvolgere gli Utenti

Meta sta investendo pesantemente nell’intelligenza artificiale (AI), puntando a rendere i personaggi generati da AI una parte centrale delle sue piattaforme social nei prossimi anni. Con un pubblico che conta circa 3 miliardi di utenti, il gigante della Silicon Valley è determinato a sfruttare la rapida evoluzione di questa tecnologia per aumentare l’engagement e mantenere la sua competitività nel mercato. Mentre affronta la concorrenza di altre aziende tecnologiche che cercano di attrarre un pubblico giovane, Meta ha lanciato una serie di prodotti AI, tra cui strumenti che consentono agli utenti di creare personaggi AI su Instagram e Facebook.

Meta Platforms: Una Svolta Strategica con Joel Kaplan al Timone degli Affari Globali

Meta Platforms ha recentemente annunciato una significativa riorganizzazione ai vertici della sua struttura politica, nominando Joel Kaplan come nuovo Chief Global Affairs Officer, in sostituzione di Nick Clegg. Questa mossa strategica avviene in un momento cruciale, con l’imminente insediamento del Presidente eletto Donald Trump e il controllo repubblicano di entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti.

Joel Kaplan, figura di spicco nel panorama politico repubblicano, ha alle spalle una carriera di rilievo, avendo ricoperto il ruolo di Vice Capo dello Staff della Casa Bianca sotto l’amministrazione di George W. Bush. Entrato in Meta nel 2011 come Vicepresidente della politica pubblica statunitense, ha successivamente assunto la posizione di Vicepresidente della politica pubblica globale. La sua nomina a Chief Global Affairs Officer è vista come un tentativo di Meta di rafforzare i legami con l’amministrazione Trump, soprattutto alla luce delle critiche ricevute in passato riguardo alla gestione dei contenuti politici sulla piattaforma.

Llama 3.3 70B di Meta supera le prestazioni dei concorrenti

Meta Platforms ha affermato che il suo ultimo modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) supera le prestazioni dei concorrenti.

Il nuovo modello Llama 3.3 70B di Meta ha ottenuto risultati migliori rispetto a Gemini 1.5 Pro di Google GPT-40 di OpenAI e Nova Pro di Amazon in diversi benchmark. Il modello Llama è open-source per la maggior parte degli sviluppatori, ma coloro che superano i 700 milioni di utenti mensili devono richiedere una licenza a Meta.

META Modelli di Concetto Esteso (LCM)

La teoria dietro i Modelli di Concetto Esteso (LCM) potrebbe sembrare, a prima vista, una di quelle idee che nascono al Caffè BAR dei Daini, mentre qualcuno rovescia il caffè sul giornale e un altro cerca disperatamente un tovagliolo. Immaginate uno di quei momenti in cui la conversazione si sposta dalla politica al senso della vita e poi, senza preavviso, qualcuno menziona un nuovo approccio all’intelligenza artificiale. Così, più o meno, potremmo introdurre questo argomento.

Meta Ray-Ban Smart Glasses: Nuove Funzionalità e Lancio Previsto per il 2025

Meta Platforms sta attivamente sviluppando tecnologie di visualizzazione per i suoi occhiali smart Ray-Ban, con l’intenzione di lanciare questi dispositivi potenziati entro la seconda metà del 2025. Questa informazione proviene da un recente rapporto del Financial Times, che evidenzia l’ambizione di Meta di integrare capacità avanzate di visualizzazione nella sua attuale linea di occhiali smart, attualmente venduti a un prezzo compreso tra 299 e 379 dollari.

Apple vs Meta: dietro le quinte di una battaglia tecnologica senza precedenti

It’s Getting Personal!

Le tensioni tra Apple e Meta sono cresciute in modo esponenziale, culminando questa settimana con accuse pubbliche che delineano una guerra tecnologica dal sapore geopolitico. Apple ha accusato Meta di sfruttare i regolatori europei per ottenere un accesso invasivo allo stack tecnologico dell’iPhone, minando la privacy degli utenti. Secondo Apple, le richieste di Meta avrebbero permesso a Facebook, Instagram e WhatsApp di monitorare messaggi, chiamate e persino password.

Meta trasforma gli occhiali Ray-Ban Smart in assistenti AI multifunzione, Shazam

Meta ha annunciato l’integrazione di tre nuove funzionalità per i suoi occhiali smart Ray-Ban: AI live, traduzioni in tempo reale e Shazam. Mentre Shazam sarà disponibile per tutti gli utenti negli Stati Uniti e in Canada, le funzionalità di AI live e traduzione sono riservate ai membri del programma Early Access di Meta.

“Meta vs OpenAI: La Battaglia Legale sulla Transizione a Scopo di Lucro”

Meta ha formalmente richiesto al Procuratore Generale della California, Rob Bonta, di bloccare il piano di OpenAI per trasformarsi da organizzazione no-profit a società a scopo di lucro. In una lettera inviata questa settimana, Meta sostiene che OpenAI “non dovrebbe essere autorizzata a violare la legge appropriandosi di risorse sviluppate come ente di beneficenza per ricavarne enormi guadagni privati.”

Meta Rivoluziona l’IA con Motivo: L’Agente Umanoide che Pensa come un Essere Umano

Meta ha recentemente lanciato un nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato Motivo, progettato per migliorare il comportamento di agenti umanoidi nel Metaverso e in altre applicazioni di intelligenza artificiale avanzata. Questo modello rappresenta un significativo passo avanti nel controllo delle azioni di agenti digitali capaci di eseguire compiti complessi con maggiore realismo.

La Rivoluzione del Byte Latent Transformer (BLT) META: Addio ai Token, Benvenuti ai Byte

Nel vasto panorama dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), un’innovazione sorprendente sta riscrivendo le regole del gioco: il Byte Latent Transformer (BLT). Questa nuova architettura abbandona il tradizionale sistema di tokenizzazione per lavorare direttamente con i byte, promettendo un futuro più efficiente e robusto per l’elaborazione del linguaggio naturale.

Silenzio Divino o Glitch Terreno? L’Assistenza Virtuale di Meta Va in Meditazione Forzata

Per alcune ore, gli utenti dei servizi di Meta hanno sperimentato un insolito silenzio da parte del suo assistente virtuale. Nessun suggerimento personalizzato, niente risposte veloci, solo un vuoto digitale che ha lasciato molti a interrogarsi. L’assistente sembrava aver deciso di intraprendere un ritiro spirituale, abbandonando momentaneamente il trambusto delle notifiche e delle richieste incessanti.

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