Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Luciano Floridi: il filosofo prigioniero delle parole, tra Roma e Yale

Luciano Floridi è un pensatore che ha sempre giocato con i limiti del linguaggio e della comprensione, ma nel suo sfogo più lirico e tormentato ci racconta un dramma universale: la condanna dell’essere umano alla prigionia dell’imprecisione, della vaghezza, dell’inadeguatezza della parola.

Paradossalmente, è proprio con parole raffinate e chirurgiche che il filosofo romano trapiantato a Yale si dibatte nel labirinto del linguaggio. Un uomo che ha fatto della logica e della filosofia il proprio mestiere confessa che la parola lo tradisce. Non è l’amico fedele che dovrebbe servire la nostra mente, ma un despota capriccioso che si piega solo ai poeti. E noi, comuni mortali del linguaggio, siamo destinati a balbettare, a lanciare segnali come prigionieri in una cella insonorizzata. Locked-in, appunto.

Testing Deliberative Democracy Through Digital Twins – Il pensiero di Luciano Floridi: filosofia dell’informazione, etica digitale e il futuro della società iperconnessa

Luciano Floridi è uno dei pensatori più influenti del nostro tempo nel campo della filosofia dell’informazione e dell’etica digitale. Il suo lavoro si colloca all’intersezione tra tecnologia, filosofia e società, offrendo una visione complessa e articolata sulle sfide e le opportunità della rivoluzione digitale. Attraverso i suoi scritti, Floridi ha sviluppato un quadro teorico che va ben oltre la semplice analisi delle tecnologie emergenti, toccando questioni profonde che riguardano la nostra identità, la conoscenza, il potere e il senso stesso dell’essere umano in un mondo sempre più interconnesso e automatizzato.

Le riflessioni di Floridi si concentrano su come l’informazione sia diventata la struttura portante del nostro mondo e su come l’umanità debba ripensare il proprio rapporto con essa. L’autore si sofferma su questioni etiche, epistemologiche e politiche, delineando un futuro in cui la tecnologia sarà sempre più pervasiva e determinante, ma in cui il fattore umano dovrà mantenere un ruolo centrale per evitare derive distopiche.

Scopri: Etica dell’intelligenza artificiale una guida indispensabile per il futuro Luciano Floridi

L’intelligenza artificiale non è solo un fenomeno tecnologico, ma una rivoluzione epistemologica che ridefinisce il nostro rapporto con il mondo. Luciano Floridi, uno dei filosofi più autorevoli nel campo dell’etica digitale, affronta il tema con il suo consueto rigore analitico in “Etica dell’intelligenza artificiale”, un libro che si propone come bussola per navigare le sfide e le opportunità dell’era onlife.

Il verde, il blu e il dilemma umano: riflessioni filosofiche sull’IA di Floridi

C’è un fascino sottile e perverso nell’analizzare la relazione tra intelligenza artificiale e società, soprattutto quando il discorso scivola dalla tecnica alla filosofia, dalla pragmatica all’etica. Il dibattito è pieno di dicotomie: progresso e controllo, autonomia e dipendenza, libertà e manipolazione. L’IA, si dice, potrebbe facilitare il benessere umano, ma solo se gestita con criteri chiari, evitando di trasformarsi in una forza fuori controllo, una divinità algoritmica capace di plasmare comportamenti senza che l’utente se ne renda conto.

Si parte da un concetto semplice: per essere efficace, un progetto basato sull’IA deve dimostrare di avere un impatto concreto e positivo sulla società, riducendo problemi senza generarne di nuovi. Peccato che questo principio teorico si scontri con la realtà della tecnologia, dove il confine tra innovazione e abuso è sottilissimo. Gli algoritmi sono spesso percepiti come strumenti neutri, ma la loro implementazione può introdurre distorsioni, discriminazioni e persino amplificare diseguaglianze.

Luciano Floridi e la nuova disciplina Content Studies: un manifesto per l’età digitale

L’instancabile Luciano Floridi, filosofo della tecnologia e tra i massimi esperti di etica digitale, ha recentemente proposto la creazione di una nuova disciplina accademica: le Content Studies. L’idea è semplice nella sua ambizione: costruire un framework interdisciplinare capace di analizzare, valutare e progettare i contenuti digitali in un’epoca dominata dall’intelligenza artificiale e dagli ecosistemi mediatici algoritmici. Non un semplice ramo della semiotica, delle scienze della comunicazione o degli studi sui media, ma una sintesi metodologica capace di superare la frammentazione accademica e di fornire strumenti pratici per affrontare sfide cruciali come la disinformazione, l’accessibilità e il bias algoritmico.

Floridi parte da una constatazione: la mole di dati digitali prodotti negli ultimi anni ha raggiunto livelli esponenziali. Secondo le stime di Statista, nel 2023 il mondo ha generato circa 120 zettabyte di dati, un numero che supererà i 180 ZB entro il 2025. Gran parte di questa produzione è automatizzata e resa possibile da modelli generativi di IA, rendendo il contenuto digitale un’entità sempre più indipendente dall’essere umano. Questo scenario segna la fine dell’epoca Vitruviana, in cui ogni contenuto significativo si supponeva fosse prodotto esclusivamente dall’intelletto umano. Oggi viviamo in un mondo post-Vitruviano, in cui l’origine del contenuto è meno rilevante del suo impatto, delle sue dinamiche di circolazione e della sua efficacia comunicativa.

L’eclissi dell’analogico e la danza degli algoritmi: Cronache da un futuro incerto

Nel regno etereo della tecnologia, dove i bit danzano come folletti e gli algoritmi tessono incantesimi di complessità inaudita, una domanda serpeggia tra le pieghe del tempo: stiamo forse smarrendo il sentiero che conduce alla realtà tangibile? Il velo tra il mondo digitale, onnipresente e impalpabile, e il regno analogico, fatto di carne, pietra e vento, si assottiglia di giorno in giorno. In queste cronache, ci addentreremo nelle profondità di questa dicotomia, illuminando il cammino con la luce della filosofia e tingendolo con i colori vividi della fantasia.

The Ethics of Artificial Intelligence: Exacerbated Problems, Renewed Problems, Unprecedented Problems – LucianoFloridi

AI: Il Sogno Elettrico È Già Incubo? Problemi Esacerbati, Ombre Rinnovate, Orrori Inauditi (citando Floridi)

Intelligenza Artificiale, IA, si dice… Una forza. Una promessa. Ma se fosse… altro? Una morsa. Un inganno. Il mondo cambia, veloce. Forse troppo. Problemi etici? Non solo. Incubi. Domande che nessuno vuole porre. Luciano Floridi, nel suo “The Ethics of Artificial Intelligence: Exacerbated Problems, Renewed Problems, Unprecedented Problems” (American Philosophical Quarterly, 2024), lo dice chiaro: stiamo aprendo un vaso di Pandora.

Artificial intelligence, il fantasma che si aggira nel regno digitale, sta rapidamente trasformando il nostro mondo, infiltrandosi in ogni aspetto della vita umana. Questa nuova Prometeo tecnologica promette avanzamenti senza precedenti, ma al tempo stesso spalanca il vaso di Pandora delle questioni etiche, richiedendo una riflessione filosofica profonda. Come sottolinea Luciano Floridi nella sua opera “The Ethics of Artificial Intelligence: Exacerbated Problems, Renewed Problems, Unprecedented Problems”, ci troviamo di fronte a una convergenza di problemi etici esasperati, rinnovati e completamente inediti.

Luciano Floridi: Artificial Intelligence as a New Form of Agency (not Intelligence) and the Multiple Realisability of Agency Thesis

L’intelligenza artificiale senza anima: un’Agentività Fantasma che riplasma la realtà

Un recente paper di Luciano Floridi, intitolato “Artificial Intelligence as a New Form of Agency (not Intelligence) and the Multiple Realisability of Agency Thesis”, ci conduce in un futuro parallelo in cui l’intelligenza artificiale non possiede una mente, ma esercita un potere silente, simile a quello di un’agenzia fantasma. In questa visione, l’IA non è una mente superiore, ma un’entità operativa che plasma la realtà con freddezza algoritmica, dove il calcolo sostituisce la coscienza.

Floridi ci guida in un’analisi che sfida la tradizionale visione antropocentrica, mettendo in discussione la comune associazione tra intelligenza e decisione autonoma. Nel suo elaborato, Floridi abbandona la retorica dell’intelligenza artificiale “umana” per abbracciare una concezione in cui il potere decisionale risiede in una logica di mera funzionalità. In un mondo in cui gli errori umani erano un tempo la scintilla dell’innovazione e della creatività, ora la perfezione algoritmica elimina ogni margine di incertezza, riducendo l’umanità a un semplice ingranaggio in una macchina di precisione spaventosa e impersonale.

Brain-Computer Interface (BCI): Luciano Floridi, vulnerabilità e rischi cibernetici dei dispositivi neurali di nuova generazione

Luciano Floridi, insieme al team di ricerca della Yale University e University of Bologna, ha firmato un contributo straordinario nel campo della sicurezza informatica applicata alle Brain-Computer Interface (BCI). Il loro modello di threat assessment, presentato nello studio sulle vulnerabilità delle BCI, si distingue per la sua innovatività e per la capacità di affrontare un problema ancora poco esplorato: la difesa dei dispositivi neurali dalle minacce cyber.

Floridi, noto per il suo lavoro pionieristico in etica digitale e filosofia dell’informazione, ha contribuito a un’analisi che va oltre la semplice identificazione dei rischi. Il modello sviluppato dal suo team adotta un approccio multidimensionale, combinando elementi di cybersecurity, neuroetica e regolamentazione medica per costruire un framework di sicurezza che tiene conto delle specificità biologiche e tecnologiche delle BCI.

L’elemento davvero innovativo del loro lavoro sta nell’applicazione del Common Vulnerability Scoring System (CVSS), un framework normalmente usato per classificare i rischi informatici tradizionali, alle minacce uniche delle BCI. Questo consente di quantificare il livello di pericolo di ogni vulnerabilità, dalle manipolazioni neurali involontarie agli attacchi remoti, fornendo una roadmap chiara per la sicurezza di questi dispositivi.

Floridi e il suo team non si limitano a descrivere i problemi, ma propongono soluzioni concrete: autenticazione avanzata, crittografia dei dati cerebrali e riduzione della superficie d’attacco delle BCI. Il risultato è un framework che potrebbe diventare lo standard di riferimento per la sicurezza delle interfacce neurali, un campo destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi anni.

Il contributo di Floridi in questo studio non è solo accademico, ma ha un impatto pratico e urgente. Con l’avanzata di aziende come Neuralink e lo sviluppo delle BCI di nuova generazione, il lavoro della Yale University arriva al momento giusto per guidare il futuro di questa tecnologia con un equilibrio tra innovazione e protezione della persona. Un modello brillante, destinato a lasciare il segno.

Il paradosso della cravatta di Luciano Floridi: Notes to myself

Giudicare gli altri è facile. Il modo in cui parlano, quello che dicono. I loro gesti, le loro scelte, le loro abitudini. Tutto può sembrare sbagliato, illogico, fuori posto. Troppo presto, troppo tardi. Vizi, errori, convinzioni fragili o superstizioni insensate. Eppure, c’è un paradosso evidente: mentre giudichiamo gli altri, siamo a nostra volta giudicati. E la gabbia nella quale li osserviamo è, in realtà, la nostra.

Chi è un Eticista dell’Intelligenza Artificiale?

Nel corso dell’ultimo decennio, la figura dell’eticista dell’intelligenza artificiale ha visto una crescita significativa nel mercato ICT. Nonostante ciò, sono pochi gli studi che si sono interessati a questo profilo professionale e che abbiano fornito una discussione normativa sulle sue competenze e abilità.

Who is an AI Ethicist? An empirical study of expertise, skills, and profiles to build a competency framework, disponibile su: Springer Nature Link.

L’articolo di Mariangela Zoe CocchiaroJessica MorleyClaudio Novelli
Enrico PanaiAlessio Tartaro & Luciano Floridi  intende avviare questa discussione, analizzando l’importanza di definire con maggiore precisione il ruolo di questo professionista e le competenze richieste.

Gli autori sostengono che gli eticisti dell’intelligenza artificiale dovrebbero essere esperti e che esista un metodo utile per identificarli. Il focus dell’articolo è specificamente sulle competenze morali degli eticisti dell’intelligenza artificiale, prendendo spunto da parallelismi con l’esperienza degli eticisti in ambito sanitario e dalla letteratura bioetica.

Vengono esplorate le differenze tra gli eticisti nell’ambito sanitario e quelli nell’ambito dell’IA, derivando competenze e abilità sulla base dei ruoli che un eticista dell’IA dovrebbe ricoprire all’interno di un’organizzazione.

La Commissione Europea ritira la Direttiva sulla Responsabilità dell’IA (AILD): Quali prospettive per il Futuro?

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha intrapreso un percorso ambizioso per regolamentare l’intelligenza artificiale (IA), mirando a bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti dei cittadini. Questo viaggio normativo ha visto l’introduzione di proposte chiave come l’AI Act e la Direttiva sulla Responsabilità dell’IA (AILD).

L’AI Act, considerato il primo quadro giuridico orizzontale sull’IA, è stato proposto nell’aprile 2021 con l’obiettivo di affrontare i rischi associati all’IA e fornire requisiti chiari per sviluppatori, utilizzatori e utenti, modulati in base al livello di rischio delle applicazioni

Parallelamente, nel settembre 2022, la Commissione Europea ha presentato la proposta di Direttiva sulla Responsabilità dell’IA, mirata ad armonizzare le regole sulla responsabilità civile non contrattuale per i danni causati da sistemi IA.

Questa direttiva intende garantire che le persone danneggiate da sistemi IA ricevano lo stesso livello di protezione di coloro che subiscono danni da altre tecnologie, facilitando l’onere della prova per i richiedenti attraverso meccanismi come la divulgazione delle prove per i sistemi IA ad alto rischio e presunzioni confutabili

Luciano Floridi: Filosofia dell’informazione. Un viaggio tra astrazioni, conoscenza e design

Luciano Floridi, uno dei maggiori pensatori contemporanei nel campo della filosofia dell’informazione, offre una visione radicale e innovativa di come interagiamo con il mondo attraverso i dati e l’informazione.

La filosofia dell’informazione si afferma come un campo di ricerca dinamico e autonomo, capace di rinnovare il dibattito filosofico sulla computazione e la teoria dell’informazione. Attraverso un percorso storico che parte dalla filosofia dell’intelligenza artificiale, la Filosofia dell’informazione FI emerge dal confronto tra innovazione e tradizione, offrendo una nuova prospettiva sui problemi epistemologici e concettuali.

Essa non è una “filosofia perenne” ma una disciplina matura che fornisce un’analisi sistematica del mondo dell’informazione, connettendosi ad altri ambiti del sapere e ridefinendo questioni classiche e contemporanee. La sua riflessione trascende la tradizionale distinzione tra conoscenza e tecnologia, proponendo un’idea che mette al centro la filosofia come forma suprema di design concettuale.

Il suo approccio, che si radica nella filosofia, nella scienza dei dati e nell’informatica, trasforma il nostro modo di concepire l’interazione tra l’uomo, la realtà e il mondo digitale. La lettura delle sue opere è un investimento, non solo intellettuale ma anche pratico, per chi vuole comprendere a fondo le dinamiche che regolano la nostra era dell’informazione.

Splendida Cornice: Geppi Cucciari e Luciano Floridi, bravissimi

In un’epoca in cui l’Intelligenza Artificiale (IA) è diventata protagonista di dibattiti, investimenti miliardari e rivoluzioni tecnologiche, capire davvero di cosa si tratta può sembrare un’impresa da far sanguinare il naso. Eppure, durante una serata speciale del programma Splendida Cornice, condotta da una superlativa Geppi Cucciari su Rai 3, il professor Luciano Floridi, filosofo ed esperto di etica digitale, ha offerto una spiegazione chiara e accessibile, promettendo di farci uscire dal bar senza emorragie nasali.

Luciano Floridi è Professor and Founding Director of the Digital Ethics Center all’Università di Yale e insegna Sociologia della Comunicazione all’Università di Bologna. E’ tra i massimi esperti internazionali nel campo della filosofia dell’informazione e delle trasformazioni digitali, ed è stato recentemente nominato presidente della Fondazione Leonardo. A parte i titoli ha dimostrato, sempre, di essere un personaggio di spessore.

Floridi ha offerto una visione critica e complessa sull’Intelligenza Artificiale (IA), che va oltre la semplice analisi tecnologica. Il suo approccio, come emerso nel programma, si concentra sulla natura stessa dell’intelligenza e sul rapporto tra uomo e macchina, mettendo in discussione alcune delle nostre assunzioni più comuni.

Luciano Floridi: Il Capitale Semantico, il patrimonio di idee e cultura da proteggere nell’era digitale

Il concetto di capitale semantico, elaborato dal filosofo ed eticista Luciano Floridi, rappresenta un nuovo paradigma di capitale, focalizzato sul patrimonio di idee, conoscenza, significato e cultura. Tale capitale si distingue in quanto non si limita a un valore economico o culturale nel senso tradizionale, ma è costruito intorno al valore intrinseco delle idee e delle rappresentazioni che ci permettono di creare significato e di interagire con il mondo in modo più profondo e contestualizzato.

Le sfide e le opportunità della supervisione umana nei sistemi di AI avanzati.

Un’ articolo eccezionale di Mariarosaria Taddeo, Andreas Tsamados e Luciano Floridi Human control of AI systems: from supervision to teaming – AI and Ethics, esplora il nostro rapporto con l’intelligenza artificiale: L’evoluzione del controllo umano sui sistemi di AI: dalla supervisione al teaming.

Questi dibattiti sono fondamentali per guidare lo sviluppo futuro delle tecnologie AI.

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