Cameco Corporation ha raggiunto un massimo intraday storico di $57,45 giovedì 17 ottobre 2024, segnando un aumento del 1,5% durante la sessione di trading. Questo balzo è principalmente attribuito all’annuncio del governo italiano di essere in trattative con diverse aziende, tra cui Westinghouse ed EDF, per la creazione di un’entità statale che svilupperà reattori nucleari avanzati. (come riporato da Reuters)
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Microsoft ha recentemente annunciato un investimento significativo di 4,75 miliardi di dollari (circa 4,3 miliardi di euro) in Italia, destinato a potenziare la propria infrastruttura per l’intelligenza artificiale e la capacità cloud nei prossimi due anni. Questo investimento rappresenta un passo importante per l’azienda nel supportare la trasformazione digitale in Italia, un paese in cui Microsoft è attivamente presente con oltre 850 dipendenti e una rete di 14.000 partner.
L’Agenda USA di Meloni
Espandere l’infrastruttura AI e cloud. Investimento previsto per i prossimi due anni. Supporto a imprese e professionisti nella digitalizzazione e nell’adozione di tecnologie avanzate.
Microsoft Italia ha già avviato il programma AI L.A.B., dedicato a massimizzare l’impatto positivo delle tecnologie AI generative. Questo programma ha coinvolto oltre 300 imprese e ha portato alla formazione di più di 6000 professionisti nel campo dell’AI generativa.
L’investimento non solo rafforza la posizione di Microsoft nel mercato italiano, ma contribuisce anche alla crescita del settore tecnologico nel paese, facilitando l’adozione di soluzioni innovative da parte delle aziende locali. Inoltre, si allinea con la missione di Microsoft di supportare la trasformazione digitale a livello globale, rendendo le tecnologie accessibili a tutti i settori della società.
Quella di oggi è un’Europa debole, schiacciata da giganti come gli Stati Uniti e la Cina, e se vuole tornare competitiva deve “riorientare profondamente i suoi sforzi collettivi per colmare il divario di innovazione” e la “rotta” per farlo “è quella tracciata da Mario Draghi, nel suo autorevole report presentato a Bruxelles”. Sono le parole pronunciate da Presidente Sergio Mattarella durante l’ultimo meeting del Cotec (un’organismo internazionale che coinvolge Italia, Spagna e Portogallo, nato con l’obiettivo di promuovere la ricerca e l’innovazione tecnologica al fine di migliorare la competitività dei rispettivi Paesi) che si è svolto a Las Palmas de Gran Canaria, che ha dedicato la sua sessione al “sovranismo tecnologico”.
In occasione del G7 Lavoro e Occupazione in corso di svolgimento a Cagliari, Emma Marcegaglia, presidente del B7, ha espresso la necessità di rafforzare la crescita e la competitività dei paesi del G7, in particolare dell’Europa, per mantenere la loro posizione sullo scacchiere globale. “Qui si parla ovviamente di lavoro, per noi è importante dire innanzitutto che per difendere anche la dignità, i diritti che sono fondamentali, i paesi del G7, in particolare l’Europa, devono anche essere forti dal punto di vista della capacità di crescita, della competitività,” ha dichiarato Marcegaglia, citando le parole di Mario Draghi sulla necessità di essere forti per non perdere la battaglia con Cina, India e Stati Uniti.
Per la maggior parte degli italiani (51%), la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica sono al terzo posto tra le priorità governative, subito dopo salute (68%) e istruzione (55%). È quanto emerge dalla ricerca “L’approccio degli italiani alla trasformazione digitale”, realizzata da Ipsos per Sopra Steria Next. Lo studio mira ad analizzare aspettative e preoccupazioni degli italiani riguardo alla digitalizzazione e al ruolo dell’Intelligenza Artificiale nei settori della Pubblica Amministrazione, del settore finanziario e dell’e-commerce.
Mario Draghi consegnerà questa mattina alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il tanto atteso Rapporto sul futuro della competitività in Europa. Il documento suggerisce che, per superare i freni strutturali che bloccano la competitività dell’Ue, sono necessarie riforme senza precedenti che coinvolgano tutti gli attori europei. Dopo molte anticipazioni parziali, il rapporto è stato presentato nei giorni scorsi in anteprima agli ambasciatori Ue e ai vertici delle forze politiche al Parlamento europeo.
La Cina è disposta a collaborare con l’Italia “per promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione tradizionale negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati di terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l’Intelligenza Aartificiale“. Sono le parole del presidente Xi Jinping nel bilaterale con la premier Giorgia Meloni, che ha poi sottolineato come, nell’era della globalizzazione economica, solo aderendo “alla cooperazione aperta nelle catene industriali e di fornitura globali è possibile ottenere uno sviluppo vantaggioso per tutti“.
A pochi giorni dalla pubblicazione dell’AI Act sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e dall’inizio delle audizioni in Commissione, presso il Senato della Repubblica, del disegno di legge sull’intelligenza artificiale, è stato reso disponibile online il documento integrale della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha creato al suo interno una Unità Data Science con l’obiettivo di mantenersi al passo delle sfide dell’era digitale. Lo riferisce la stessa agenzia in una nota nella quale spiega che l’Unità avrà il compito di supportare tutte le attività istituzionali attraverso consulenze specialistiche e lo sviluppo di specifici progetti in materia di dati, tecniche informatiche, intelligenza artificiale e algoritmi.
Parliamo spesso di come gli investimenti esteri, quando si tratta di innovazione e ricerca, vadano per la maggior parte in altri Paesi europei che hanno saputo creare un ecosistema più stabile e attrattivo di quello dell’Italia. Questa volta invece siamo felici di dare risalto alla notizia che Data4, una società francese attiva nella progettazione, costruzione e gestione di data center, intende investire in Italia.
“Abbiamo come oratore principale ad aprire i nostri lavori Sua Sanità Papa Francesco. La sua partecipazione è per noi un grande onore. Questa è la prima volta che un Pontefice partecipa a un meeting del G7 e questo rende l’appuntamento di oggi un momento storico. Quindi non ringrazieremo mai abbastanza Sua Sanità per essere qui“, sono le parole con cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha aperto l’ultima sessione di lavoro del G7 in corso a Borgo Egnazia incentrata sui temi dell’Intelligenza Artificiale, dell’energia, dell’Africa/Mediterraneo che si è svolta in modalità allargata, con la partecipazione, oltre che di Papa Francesco anche dei Paesi e organizzazioni invitate dalla Presidenza italiana del vertice.
“Tra le tante sfide globali che dobbiamo affrontare in questo periodo” sottolinea la premier Giorgia Meloni “abbiamo deciso di dedicare la sessione outreach a quelle che consideriamo più urgenti: l’Intelligenza Artificiale prima di tutto con le opportunità che si aprono e i rischi collegati, al mediterraneo, un’area di crisi e un luogo di dialogo, all’Africa, continente con cui vogliamo avviare una cooperazione completamente nuova“, sottolineando come ci sia bisogno di lavorare senza approcci ideologici.
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Amazon Web Services è in trattative per investire miliardi di euro nell’espansione della propria attività di data center in Italia per rafforzare ulteriormente la propria offerta cloud nella regione europea.
In a revolutionary step forward in the field of Artificial Intelligence, a team of Italian researchers has introduced Minerva, a family of Large Language Models (LLMs) trained entirely in the Italian language. Baptized in honor of the Roman goddess of wisdom and loyalty, Minerva represents a significant leap forward in AI technology specifically developed for the Italian language.
Le donne devono sfruttare i vantaggi e le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale evitando che questa colpisca ancora di più i fattori negativi sul mercato del lavoro e l’occupazione femminile.
È quanto auspica la Vice Direttrice Generale di Banca d’Italia Alessandra Perrazzelli intervenuta al W7 di Roma, un gruppo di impegno civile ufficiale nell’ambito del G7, istituito nel 2018 dalla presidenza canadese, con l’obiettivo di promuovere proposte sull’uguaglianza di genere e sui diritti delle donne che vengono poi presentati ai Governi che ne fanno parte.
L’Intelligenza Artificiale (IA) è un campo in continua evoluzione, con nuove tecnologie e applicazioni che emergono ogni giorno. In questo articolo, esploreremo il futuro dell’IA e il ruolo che un nuovo modello italiano di IA, chiamato Velvet, potrebbe giocare in questo campo.
Nel discorso tenuto in occasione della Festa del Lavoro, il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza della creatività umana nel contesto del lavoro. Ha affermato che senza il contributo della creatività, il lavoro sarebbe privo di consistenza e qualità, evidenziando come la sua connessione con la realizzazione della personalità umana conferisca al lavoro un significato ben più ampio di mero valore economico, rendendolo un elemento fondamentale del destino comune.
Le parole di Mattarella hanno posto l’accento su una discussione importante e attuale riguardante il futuro del lavoro in un’era in cui l’Intelligenza Artificiale e le tecnologie emergenti stanno sempre più influenzando il panorama lavorativo. È significativo notare come, nonostante l’avanzamento tecnologico, il presidente abbia espresso preoccupazione riguardo alla possibile rimozione del valore della creatività umana nel lavoro.
La prospettiva di una “fine del lavoro” come traguardo di modernità, spesso associata alla sostituzione dell’imperfezione umana con macchine e tecnologie, solleva interrogativi importanti sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel contesto lavorativo. Mentre alcuni vedono l’Intelligenza Artificiale come un mezzo per eliminare errori e aumentare l’efficienza, le parole di Mattarella ci invitano a considerare il tema anche da un’altra prospettiva.
L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro solleva quindi questioni etiche e sociali cruciali, incluso il tema di come preservare la creatività umana e la libertà individuale nel processo lavorativo.
L’allarme espresso dal presidente Mattarella riflette in un certo senso la necessità di affrontare questi temi in modo responsabile e consapevole, garantendo che l’Intelligenza Artificiale sia utilizzata per migliorare e arricchire il lavoro umano anziché per sostituirlo o limitarlo.
Sono parole, quelle di Sergio Mattarella, che ci spingono a riflettere sulle implicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel contesto del lavoro, incoraggiandoci a cercare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il valore insostituibile della creatività umana. E sono tanto più importanti oggi, 1° maggio, giornata nella quale si celebra il “lavoro” in occasione della quale dobbiamo comprendere come agire senza timore, consapevoli che l’Intelligenza Artificiale può e deve essere un alleato nella realizzazione del potenziale umano.
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Secondo una ricerca condotta da Microsoft, circa l’88% delle lingue parlate nel mondo, che coinvolgono 1,2 miliardi di persone, non ha accesso ai Large Language Models (LLM). Perchè sono costruiti principalmente utilizzando dati in lingua inglese e per utenti di madrelingua inglese: “di conseguenza, la distinzione tra chi ha e chi non ha è diventata piuttosto netta“. La soluzione a questo problema risiede nell’implementazione di LLM multilingue, che possano essere allenati in diverse lingue e utilizzati per compiti in diverse lingue.
Il gruppo di ricerca Sapienza NLP (Natural Language Processing), guidato da Roberto Navigli, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale “Antonio Ruberti” della Sapienza Università di Roma, annuncia oggi il rilascio dei modelli Minerva, una nuova famiglia di modelli linguistici su larga scala (Large Language Model, LLM) addestrati “da zero” per la lingua italiana.
Minerva è la prima famiglia di LLM italiano-inglese veramente aperti (dati e modello) preformati da zero, un modello da 350 milioni di parametri addestrato su 70 miliardi di token (35 miliardi in italiano, 35 miliardi in inglese), sviluppata da Sapienza NLP in collaborazione con Future Artificial Intelligence Research (FAIR) e CINECA . In particolare, circa la metà dei dati pre-formazione include testo in italiano.
Questo lavoro è stato finanziato dal progetto PNRR MUR PE0000013-FAIR . Riconosciamo il premio CINECA “IscB_medit” nell’ambito dell’iniziativa ISCRA, per la disponibilità di risorse e supporto informatico ad alte prestazioni.
“La caratteristica distintiva dei modelli Minerva è il fatto di essere stati costruiti e addestrati da zero usando testi ad accesso aperto, al contrario dei modelli italiani esistenti ad oggi, che sono basati sull’adattamento di modelli come LLaMA e Mistral, i cui dati di addestramento sono tuttora sconosciuti”
“Nello specifico, ogni modello Minerva è stato addestrato su un vasto insieme di fonti italiane e inglesi online e documentate, per un totale di oltre 500 miliardi di parole, l’equivalente di oltre 5 milioni di romanzi”.
“Non solo la trasparenza nell’addestramento dei modelli rafforza la fiducia degli utenti, della comunità scientifica, degli enti pubblici e dell’industria, ma stimola anche continui miglioramenti ed è un primo passo verso processi di verifica rigorosi per garantire la conformità a leggi e regolamenti”.
Roberto Navigli.
Il team di PNL della Sapienza
- Riccardo Orlando: preelaborazione dei dati, training del modello
- Pere-Lluis Huguet Cabot: preelaborazione dei dati, vocabolario, valutazione
- Luca Moroni: data curation, analisi dei dati, compiti downstream, valutazione
- Simone Conia: data curation, valutazione, supervisione del progetto
- Edoardo Barba: preelaborazione dati, attività downstream, supervisione del progetto
- Roberto Navigli: coordinatore del progetto
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato nella riunione di oggi, martedì 23 aprile 2024, il disegno di legge per l’introduzione di disposizioni e la delega al Governo in materia di Intelligenza Artificiale, con la previsione della richiesta alle Camere di sollecita calendarizzazione nel rispetto dei regolamenti dei due rami del Parlamento.
Nel comunicato del Consiglio dei Ministri si legge che il disegno di legge individua criteri regolatori pensati per riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso.
Introduce, inoltre, norme di principio e disposizioni di settore che, da un lato, promuovano l’utilizzo delle nuove tecnologie per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e della coesione sociale e, dall’altro, forniscano soluzioni per la gestione del rischio fondate su una visione antropocentrica.
In quest’ottica – continua ancora il comunicato del CdM – il disegno di legge non si sovrappone al Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale approvato lo scorso 13 marzo dal Parlamento Europeo, di prossima emanazione, ma ne accompagna il quadro regolatorio in quegli spazi propri del diritto interno, tenuto conto che il regolamento è impostato su un’architettura di rischi connessi all’uso della Intelligenza Artificiale.
Le norme intervengono in cinque ambiti: 1) la strategia nazionale; 2) le autorità nazionali; 3) le azioni di promozione; 4) la tutela del diritto di autore; 5) le sanzioni penali.
Si prevede, inoltre, una delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE in materie come l’alfabetizzazione dei cittadini in materia di AI (sia nei percorsi scolastici che in quelli universitari) e la formazione da parte degli ordini professionali per professionisti e operatori.
La delega riguarda anche il riordino in materia penale per adeguare reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di Intelligenza Artificiale.
Le norme stabilite dal CdM prevedono inoltre che il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale debba basarsi sul rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà dell’ordinamento italiano ed europeo oltre che sui principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, valorizzazione anche economica del dato, protezione dei dati personali, riservatezza, robustezza, accuratezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità.
Inoltre, si legge ancora nel comunicato, le norme specificano i principi che caratterizzano lo sviluppo e soprattutto la concreta applicazione nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale dell’uomo, della prevenzione del danno, della conoscibilità e della spiegabilità.
Si stabilisce che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non deve pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni. Si introduce la necessità del rispetto della cybersicurezza lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale. Si garantisce alle persone con disabilità il pieno accesso ai sistemi di intelligenza artificiale senza forme di discriminazione.
L’utilizzo dei sistemi di AI nei mezzi di comunicazione deve avvenire senza pregiudizio ai principi di libertà e pluralismo alla libertà di espressione e del diritto all’obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell’informazione.
In materia di sviluppo economico si promuove l’Intelligenza Artificiale nei settori produttivi da parte dello Stato e delle pubbliche autorità, per migliorare la produttività e avviare nuove attività economiche per il benessere sociale, nel rispetto principio generale della concorrenza nel mercato, dell’utilizzo e della disponibilità di dati ad alta qualità.
Infine, per quanto riguarda le disposizioni in materia di sicurezza e difesa nazionale, sono escluse dall’ambito di applicazione del provvedimento le attività svolte per scopi di sicurezza nazionale, per la cybersicurezza nazionale nonché quelle svolte per scopi di difesa dalle forze armate e dalle forze di polizia.
Per quanto riguarda i temi legati alla sanità e alla disabilità il testo approvato oggi in Consiglio dei Ministri prevede che l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non possa in alcun modo selezionare con criteri discriminatori condizionando e restringendo l’accesso alle prestazioni sanitarie. Prioritario è il diritto dell’interessato ad essere informato circa l’utilizzo di tali tecnologie.
Si promuove più in generale la diffusione dei sistemi di AI finalizzati all’inclusione, le condizioni di vita e l’accessibilità delle persone con disabilità. L’utilizzo dei sistemi di Intelligenza Artificiale in ambito sanitario deve lasciare impregiudicata la spettanza della decisione alla professione medica.
In tema di ricerca e sperimentazione scientifica si prevede che i trattamenti di dati, anche personali, eseguiti da soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro per la ricerca e la sperimentazione scientifica nella realizzazione di sistemi di Intelligenza Artificiale per finalità terapeutica e farmacologica, siano dichiarati di rilevante interesse pubblico.
Per quanto riguarda l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in materia di lavoro si applica il principio antropocentrico, chiarendo che l’AI può essere impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psicofisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell’Unione europea.
Anche per il lavoro viene ribadito il principio di equità e non discriminazione, stabilendo che l’utilizzo dei sistemi di AI per l’organizzazione o la gestione del rapporto di lavoro non può in nessun caso essere discriminatorio.
Viene poi prevista l’istituzione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un Osservatorio sull’adozione dei sistemi di Intelligenza Artificiale. Per le professioni intellettuali, si stabilisce che il pensiero critico umano debba sempre risultare prevalente rispetto all’uso degli strumenti di Intelligenza Artificiale, che può riguardare solo le attività di supporto all’attività professionale. Per assicurare il rapporto fiduciario tra professionista e cliente si è stabilito, inoltre, che le informazioni relative ai sistemi di AI utilizzati dal professionista debbano essere comunicate al cliente con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo.
Il decreto regola poi l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore dell’attività della pubblica amministrazione per garantire il buon andamento e l’efficienza dell’attività amministrativa dando centralità al principio dell’autodeterminazione e della responsabilità umana.
Nell’amministrazione della giustizia l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale è consentito esclusivamente per finalità strumentali e di supporto, quindi per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale anche finalizzata all’individuazione di orientamenti interpretativi. È sempre riservata al magistrato la decisione sull’interpretazione della legge, la valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di ogni provvedimento inclusa la sentenza. Tra le materie di competenza esclusiva del tribunale civile si aggiungono le cause che hanno ad oggetto il funzionamento di un sistema di Intelligenza Artificiale.
All’ACN, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale viene demandato il compito di promuovere e sviluppare ogni iniziativa, anche di partenariato pubblico-privato, volta a valorizzare l’Intelligenza Artificiale come risorsa per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale.
Viene introdotta la Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale, il documento che garantisce la collaborazione tra pubblico e privato, coordinando le azioni della pubblica amministrazione in materia e le misure e gli incentivi economici rivolti allo sviluppo imprenditoriale ed industriale.
Si istituiscono inoltre le Autorità nazionali per l’Intelligenza Artificiale, disponendo l’affidamento all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) del compito di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di AI.
Vengono poi previste misure di sostegno ai giovani sull’Intelligenza Artificiale. Tra i requisiti per beneficiare del regime agevolativo a favore dei lavoratori rimpatriati rientrerà l’aver svolto un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di Intelligenza Artificiale.
Nel piano didattico personalizzato (PDP) delle scuole superiori per le studentesse e gli studenti ad alto potenziale cognitivo potranno essere inserite attività volte alla acquisizione di ulteriori competenze attraverso esperienze di apprendimento presso le istituzioni della formazione superiore.
In termini di investimenti nei settori dell’Intelligenza Artificiale, della cybersicurezza e quantum computing, vengono confermati investimenti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro, al fine di favorire lo sviluppo, la crescita e il consolidamento delle imprese operanti in tali settori. Tali investimenti sono effettuati anche mediante l’istituzione di uno o più fondi appositamente dedicati e mediante coinvestimenti di altri fondi gestiti da CDP Venture Capital Sgr.
In tema di tutela degli utenti e diritto d’autore viene prevista l’identificazione dei contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici prodotti da sistemi di Intelligenza Artificiale. Si prevedono misure, nell’ambito del ‘Testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi’, volte a favorire l’identificazione e il riconoscimento dei sistemi di Intelligenza Artificiale nella creazione di contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici. Il contenuto che sia stato completamente o parzialmente generato, modificato o alterato dai sistemi di Intelligenza Artificiale, in modo tale da presentare come reali dati, fatti e informazioni che non lo sono, deve avere un elemento o segno identificativo, anche in filigrana o marcatura incorporata con l’acronimo ‘IA’ o, nel caso audio, attraverso annunci audio ovvero con tecnologie adatte a consentire il riconoscimento. Fanno eccezione a tale marchiatura l’opera o un programma manifestamente creativo, satirico, artistico o fittizio, fatte salve le tutele per i diritti e le libertà dei terzi. Le misure attuative sono definite con specifico regolamento dell’AGCOM.
Nell’ambito della legge sul diritto d’autore si prevede inoltre una disciplina specifica per le opere create con l’ausilio di sistemi di Intelligenza Artificiale, assicurando l’identificazione delle opere e degli altri materiali il cui utilizzo non sia espressamente riservato dai titolari del diritto d’autore.
Per quanto riguarda invece il tema della disciplina penale il decreto prevede un aumento della pena per i reati commessi mediante l’impiego di sistemi di Intelligenza Artificiale, quando gli stessi, per la loro natura o per le modalità di utilizzo, abbiano costituito mezzo insidioso, o quando il loro impiego abbia comunque ostacolato la pubblica o la privata difesa o aggravato le conseguenze del reato.
Un’ulteriore aggravante è prevista per chi, attraverso la diffusione di prodotti dell’AI, prova ad alterare i risultati delle competizioni elettorali, come già avvenuto in altri Paesi europei.
Si punisce l’illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di Intelligenza Artificiale, atti a indurre in inganno sulla loro genuinità, con la pena da uno a cinque anni di reclusione se dal fatto deriva un danno ingiusto. Si introducono circostanze aggravanti speciali per alcuni reati nei quali l’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale abbia una straordinaria capacità di propagazione dell’offesa. Infine, attraverso apposita delega, il Governo è chiamato a prevedere: 1) strumenti tesi ad inibire la diffusione e a rimuovere contenuti generati illecitamente anche con sistemi di intelligenza artificiale, supportati da un adeguato sistema di sanzioni; 2) una o più autonome fattispecie di reato, punite a titolo di dolo o di colpa, nonché ulteriori fattispecie di reato, punite a titolo di dolo, dirette a tutelare specifici beni giuridici esposti a rischio di compromissione per effetto dell’utilizzazione di sistemi di intelligenza artificiale; 3) una circostanza aggravante speciale per i delitti dolosi puniti con pena diversa dall’ergastolo nei quali l’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale incida in termini di rilevante gravità sull’offesa; 4) una revisione della normativa sostanziale e processuale vigente, anche a fini di razionalizzazione complessiva del sistema.
CDP Venture Capital ha presentato l’acceleratore Frontech, un programma dedicato alla crescita e al sostegno delle startup che sviluppano soluzioni digitali innovative nei settori AI, Web 3.0 e metaverso.
Frontech, con un budget totale di 7 milioni di euro, offrirà ticket di investimento iniziali e investimenti successivi post-accelerazione. Il programma sarà gestito dai co-investitori Gellify e Cariplo Factory, con il supporto di partner istituzionali, tecnologici e aziendali, tra cui Fondazione Sardegna, Algorand, Microsoft, Bper, Banco di Sardegna e FPZ.
L’acceleratore si concentrerà sulle “tecnologie di frontiera”, come l’identità digitale, la blockchain, l’autenticazione della proprietà intellettuale, i modelli AI generativa, il gaming, la realtà aumentata/virtuale, l’arte digitale, la nuova editoria e altre aree che stanno attirando significativi investimenti globali e hanno il potenziale per trasformare interi mercati creando nuovi prodotti e servizi attraverso lo sviluppo di “agenti intelligenti”.
L’obiettivo dell’acceleratore Frontech è supportare 10 startup in fase seed e early stage ogni anno per tre anni, fornendo un investimento iniziale di 120.000 euro e un programma di accelerazione di sei mesi per accompagnare creatori, sviluppatori e founder nella costruzione dell’infrastruttura tecnologica e commerciale delle loro soluzioni dedicate a web 3.0, metaverso e AI generativa.
Le startup selezionate potranno usufruire di workshop, sviluppo di prodotti, attività di business development, supporto per la raccolta fondi e l’opportunità di implementare progetti di proof-of-concept con i partner aziendali di Frontech.
La call per la selezione delle prime 10 startup è aperta da oggi fino al 19 maggio 2023 sul sito www.frontechaccelerator.it. Il bando è aperto a startup italiane e internazionali interessate ad aprire una sede legale in Italia.
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Analizzare quali i risultati abbia raggiunto in Italia l’Intelligenza Artificiale e tracciare gli sviluppi futuri del settore promuovendo un confronto tra tutti gli stakeholder. È questo l’obiettivo del convegno “L’economia dei dati nell’Intelligenza Artificiale” organizzato oggi da Seeweb, durante il quale si sono alternati interventi di relatori istituzionali, del mondo della ricerca, dell’università e dell’imprenditoria.
Durante l’evento è stato presentato uno studio condotto da Seeweb sugli impatti economici dell’Intelligenza Artificiale nel nostro Paese e si sono discusse le strategie migliori per incentivare modelli italiani di Intelligenza Artificiale. L’obiettivo, assicurare il progresso tecnologico e la sostenibilità del nostro ecosistema al fine di raggiungere l’indipendenza tecnologica e garantire una governance etica al settore.
Il paper sottolinea la necessità di adottare misure di alto valore sistemico per promuovere lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in Italia, riducendo al minimo gli impatti sul lavoro e potenziando le competenze nel paese. Le misure chiave identificate includono:
- La regolamentazione dell’accesso e del controllo dei dati utilizzati per l’addestramento dei sistemi di Intelligenza Artificiale;
- La prevenzione delle distorsioni e delle concentrazioni di mercato da parte delle piattaforme dominanti extraeuropee;
- Il sostegno alle aziende italiane attive nella filiera dell’Intelligenza Artificiale.
Sebbene queste misure da sole potrebbero non risolvere tutte le problematiche sollevate nel paper, sono considerate un punto di partenza fondamentale per progredire nella giusta direzione verso un mercato competitivo, aperto e sicuro per l’Intelligenza Artificiale in Italia.
“L’Intelligenza Artificiale ci accompagnerà per molto tempo al di là dell’hype del momento” ha spiegato Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb, che sottolinea poi come “sembra abbastanza chiaro oggi come si possa utilizzare IA per rendere più efficiente il lavoro, non abbiamo però altrettanto chiaro come sia possibile creare un’industria nazionale che possa avere un ruolo di attore. Il ruolo dell’industria del Paese non può essere solo quello di mettere a terra cose fatte da altri; è legittimo e vogliamo che esista ma dobbiamo anche pensare a una nostra capacità produttiva nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale”.
Nel corso della discussione, i relatori hanno affrontato una serie di tematiche cruciali riguardanti i rischi e le opportunità derivanti dall’uso dell’Intelligenza Artificiale e dalla loro integrazione nella società. Il Ceo di Seeweb, Antonio Baldassarra, su questo punto, ha evidenziato le sfide legate alla mancanza di comprensione e alla sottovalutazione degli impatti delle tecnologie emergenti.
Tra i relatori dell’evento, Massimo Chiriatti, Chief Technology e Innovation Officer di Lenovo, ha ribadito l’importanza di non cedere alla paura e all’esagerazione mediatica riguardo alle tecnologie, sottolineando i benefici che queste hanno portato storicamente all’umanità, dall’aumento dell’aspettativa di vita all’innalzamento dei livelli di benessere, evidenziando il ruolo fondamentale delle tecnologie nell’automatizzare attività pericolose e faticose, consentendo così un progresso civile.
Tuttavia, si e’anche invitato alla prudenza nel delegare alle macchine compiti umani, riconoscendo che la sostituzione completa dell’uomo non è auspicabile.
Nel panel finale si è anche posto l’accento sul futuro desiderabile per la società, auspicando che il Paese Italia diventi non solo attrattivo e produttivo, ma anche un luogo in cui l’innovazione e il rispetto siano alla base dello sviluppo.
Citando esperienze passate come quelle delle Baby Bells inegli Stati Uniti nel settore delle telecomunicazioni si è voluto evidenziare l’importanza di non ostacolare l’innovazione tramite monopolizzazioni, ma piuttosto di promuovere un uso consapevole delle tecnologie e un’industria nazionale forte e competitiva.
Infine, sono state sollevate questioni cruciali riguardanti gli investimenti pubblici nelle tecnologie emergenti. Su questo punto si è evidenziato come, nonostante l’importanza strategica di tali investimenti, una parte significativa dei finanziamenti pubblici a livello europeo venga indirizzata verso soggetti esterni all’Europa, alimentando quindi un circolo vizioso di dipendenza tecnologica.
A tale proposito si è auspicata una maggiore attenzione da parte delle istituzioni verso politiche di commesse pubbliche mirate a promuovere l’innovazione e lo sviluppo industriale all’interno del continente, con l’obiettivo di garantire una maggiore sovranità tecnologica e economica.
In conclusione dell’evento, i relatori hanno sottolineato la necessità di un approccio equilibrato e consapevole nei confronti delle tecnologie emergenti, affinché queste possano contribuire al progresso sociale ed economico senza compromettere la dignità e il benessere dell’umanità.
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale i rappresentanti delle Accademie nazionali delle scienze dei Paesi del G7, in occasione del S7 + SSH7 Academic Summit, dal titolo “Science for the Future. Challenges, Responsibilities and Opportunities”.
In rappresentanza dell’Accademia nazionale dei Lincei, organizzatrice della conferenza, erano presenti il Presidente Roberto Antonelli e il Vice Presidente Giorgio Parisi.
Dopo l’indirizzo di saluto del Prof. Antonelli, sono stati consegnati al Presidente Mattarella i documenti elaborati dalle Accademie delle scienze su sei grandi temi di interesse globale: Controllo degli Armamenti Nucleari, Salute, Scienza dei beni culturali, Agricoltura, Intelligenza artificiale, Disuguaglianze sociali.
Il presidente ha espresso la sua gratitudine agli illustri rappresentanti delle Accademie delle Scienze dei Paesi del G7 e delle Associazioni internazionali delle Accademie delle Scienze per il loro contributo prezioso in vista dell’incontro imminente del G7.
Ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dalle Accademie nella tutela e promozione della scienza, e ha auspicato che le raccomandazioni e le considerazioni espresse durante l’incontro vengano accolte non solo dal G7, ma anche dal G20 e dalla comunità internazionale nel suo complesso.
Il presidente ha evidenziato diversi argomenti di grande rilevanza, tra cui la minaccia degli armamenti nucleari, la sicurezza alimentare, la tutela della salute, le diseguaglianze sociali e la povertà, nonché le implicazioni dell’Intelligenza Artificiale.
Ha sottolineato l’importanza di fare un uso positivo degli avanzamenti scientifici e di evitare utilizzi distorti e pericolosi.
Inoltre, ha richiamato l’attenzione sul patrimonio culturale come fonte di saggezza per l’umanità e ha esortato a mantenere un rapporto stretto con esso, come garanzia di progresso, benessere e pace per il futuro dell’umanità.
Il presidente ha concluso ringraziando nuovamente le Accademie per il loro prezioso contributo e augurando loro ogni successo nella loro attività.
Annunciato per la fine di marzo, arriva finalmente la bozza del disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale promessa dal Governo italiano che “reca principi in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e modelli di intelligenza artificiale”, “promuove un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica, dell’intelligenza artificiale, volto a coglierne le opportunità” e “garantisce la vigilanza sui rischi economici e sociali e sull’impatto sui diritti fondamentali dell’intelligenza artificiale”.
Il disegno di legge è composto da 25 articoli, divisi in cinque capitoli: stabilisce la creazione di una fondazione, introduce un “tag” anti-deep fake per certificare il falso e un’aggravante per l’AI nel codice penale, fissa i fondi dedicati alla causa (150 milioni) e prevede un controllo a due dell’Agenzia per l’Italia digitale e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
All’art.17 del testo si legge che la “strategia nazionale per l’intelligenza artificiale è predisposta e aggiornata dalla struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri competente in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale ed è approvata con cadenza almeno biennale dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (Citd)”.
L’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di Intelligenza Artificiale sono stabilite in capo all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) definite “Autorità nazionali per l’Intelligenza Artificiale”.
Nello specifico, l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) “è responsabile di promuovere l’innovazione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale” e “provvede altresì a definire le procedure e ad esercitare le funzioni e i compiti in materia di valutazione, accreditamento e monitoraggio dei soggetti incaricati di verificare la conformità dei sistemi di intelligenza artificiale, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e dell’Unione europea”.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), invece, “ai fini di assicurare la tutela della cybersicurezza nazionale, è responsabile per la vigilanza, ivi incluse le attività ispettive e sanzionatorie, dei sistemi di intelligenza artificiale, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e dell’Unione europea. L’ ACN è, altresì, responsabile per la promozione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale relativamente ai profili di cybersicurezza”.
Nel ddl è anche prevista l’istituzione di una Fondazione per la ricerca, la sperimentazione, lo sviluppo e l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale.
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Focus su Intelligenza Artificiale e Cybersecurity, con investimenti complessivi di 8 miliardi di euro, di cui 1 dedicato all’AI, per supportare lo sviluppo dell’economia e dell’innovazione italiana: queste le principali novità del Piano Industriale 2024-2028 di CDP Venture Capital appena presentato a Milano dalla Presidente Anna Lambiase e dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Agostino Scornajenchi.
Il focus è concentrato su 7 settori industriali ritenuti strategici per il futuro del Paese:
- Industry Tech;
- Infra Tech & Mobility;
- Agrifood Tech;
- Clean Tech;
- Aerospazio;
- Lifescience;
- Intelligenza Artificiale.
All’Intelligenza Artificiale, come aveva anticipato lo scorso mese di marzo la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sono dedicate risorse per 1 miliardo di euro su 3 ambiti specifici:
- 120 milioni di euro dedicati al trasferimento tecnologico, anello di congiunzione tra ricerca universitaria e mercato;
- 580 milioni di euro di investimenti in startup con applicazioni settoriali per rafforzare gli attori già esistenti;
- 300 milioni di euro di investimenti in aziende mature pronte a scalare all’estero e diventare i futuri campioni nazionali.
In merito a quest’ultimo punto Agostino Scornajenchi, amministratore delegato di Cdp Venture Capital ha commentato “abbiamo un silver bullet da 300 milioni di euro per una, due o tre operazioni di concentrazione. Dobbiamo supportare il nostro sistema in modo tale che faccia nascere un campione nazionale dell’Intelligenza Artificiale, dobbiamo fare massa critica su questo ambito e questa fase specifica di investimento sul nostro comparto large venture sarà dedicata a questo“.
Adesso il tema vero è il seguente: 1 miliardo di euro come investimento Paese è sufficiente per far si che l’Italia possa giocare un ruolo significativo nel panorama dell’Intelligenza Artificiale?
Gli investimenti nelle startup italiane hanno subito un duro colpo nel 2023, con una drastica diminuzione del 50% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati elaborati da Italian Tech, gli investimenti in venture capital si sono attestati a 1,15 miliardi di euro. Questo rappresenta un calo significativo rispetto ai 2,39 miliardi del 2022 e ai 1,3 miliardi del 2021.
Ecco alcuni punti chiave riguardanti gli investimenti nelle startup italiane nel 2023:
Ammontare degli investimenti: a dicembre 2023, sono stati investiti 87,4 milioni di euro in startup, distribuiti in 9 aumenti di capitale, portando il totale annuale a 1,15 miliardi;
Numero di deal: nel 2023, sono stati conclusi 173 deal, rispetto ai 202 del 2022 e ai 165 del 2021;
Settori in crescita: i settori che hanno ricevuto maggiori investimenti includono medtech, cleantech, biotech e tecnologie applicate al lavoro HR.
Distribuzione territoriale: La Lombardia ha mantenuto il ruolo di leader con il 39,3% degli investimenti totali, seguita dal Piemonte al secondo posto con il 12%.
Ulteriori dettagli sugli investimenti nelle startup italiane nel 2023:
- Investimenti per fase di sviluppo:
- Seed stage: gli investimenti in questa fase sono stati di circa 200 milioni di euro, con 41 deal conclusi;
- Early stage: in questa fase, gli investimenti hanno raggiunto circa 600 milioni di euro, con 80 deal;
- Growth stage: gli investimenti in startup in questa fase sono stati di circa 350 milioni di euro, con 52 deal;
- Settori specifici:
- Medtech: le startup medtech hanno ricevuto circa 150 milioni di euro di investimenti;
- Cleantech: questo settore ha ottenuto circa 100 milioni di euro;
- Biotech: le startup biotech hanno ricevuto circa 80 milioni di euro;
- Tecnologie applicate al lavoro HR: questo settore ha ricevuto circa 70 milioni di euro;
- Investimenti esteri:
- Nonostante la diminuzione complessiva degli investimenti, alcune startup italiane hanno attirato l’attenzione di investitori stranieri. Ad esempio, D-Orbit ha ricevuto un investimento di 100 milioni di euro da SpaceX;
- Sfide e opportunità:
- La riduzione degli investimenti rappresenta una sfida per le startup italiane, ma ci sono ancora opportunità per l’innovazione e la crescita;
- Le aziende italiane dovrebbero concentrarsi sulla diversificazione delle fonti di finanziamento, cercando anche investitori internazionali;
- La collaborazione tra startup, università e istituzioni può favorire lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni.
Ci sono piaciute: Hiro Robotics, SunCubes , Nutriafrica, Cap_able, Displaid, Soundsafe Care, Foreverland, Newtwen, Levelquantum, Aindo.
Ecco alcune informazioni sulle startup italiane menzionate:
- Hiro Robotics: si occupa del riciclaggio di rifiuti elettronici utilizzando robotica e intelligenza artificiale. Il loro sistema robotico modulare consente di trattare oltre 60 monitor e TV all’ora, garantendo il 99% di recupero di materiali preziosi dai rifiuti elettronici;
- Soundsafe Care: questa startup combina ultrasuoni e robotica per disrupt i metodi convenzionali di chirurgia. La loro tecnologia permette un trattamento chirurgico preciso grazie alla robotica e completamente non invasivo grazie agli ultrasuoni;
- Aindo: fondata nel 2018 e con sede nell’Area Science Park a Trieste, Aindo propone una soluzione che analizza i dati aziendali per creare dati sintetici. Questi dati sintetici sono considerati una delle migliori soluzioni per affrontare la carenza di dati su cui addestrare l’intelligenza artificiale.
Queste startup stanno contribuendo all’innovazione nel campo dell’Intelligenza Artificiale e della robotica in Italia
In sintesi, nonostante le difficoltà, il panorama delle startup italiane continua a essere dinamico e promettente, con alcune aziende che si distinguono per la loro resilienza e capacità di adattamento.
In sintesi, la riduzione degli investimenti di venture capital rappresenta una sfida per le startup italiane, ma alcune aziende continuano a ottenere finanziamenti e a innovare nel panorama imprenditoriale.
L’executive summary della “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026” è stato recentemente pubblicato, delineando una visione ambiziosa per posizionare l’Italia come leader nell’innovazione guidata dall’IA. Questa strategia è un piano dettagliato che mira a sfruttare l’IA come catalizzatore di innovazione, con importanti benefici previsti per la competitività, l’efficienza della pubblica amministrazione e la diffusione delle competenze digitali.
La strategia si sviluppa lungo quattro direttrici principali: Ricerca, Pubblica Amministrazione, Imprese e Formazione.
Ricerca: L’obiettivo è rafforzare e consolidare l’ecosistema di ricerca italiano sull’IA. Questo include il rafforzamento di iniziative esistenti come il Partenariato Esteso sull’Intelligenza Artificiale, l’attrazione e la ritenzione di talenti nel campo dell’IA, lo sviluppo di modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) italiani che rispettano i valori e le normative europee, e il finanziamento della ricerca fondamentale e interdisciplinare sull’IA.
Pubblica Amministrazione: L’IA sarà il motore della trasformazione digitale nella pubblica amministrazione. Saranno stabilite linee guida per l’adozione, l’acquisto e lo sviluppo di applicazioni IA nella pubblica amministrazione. Progetti pilota semplificheranno i servizi per cittadini e imprese, mentre iniziative nazionali mireranno a rendere più efficienti i processi interni.
Imprese: L’Italia mira a rafforzare sia il settore ICT che sviluppa soluzioni di intelligenza artificiale, sia i settori tradizionali che possono beneficiare di queste innovazioni. Sarà creato un ecosistema di facilitatori per le piccole e medie imprese (PMI), sostenendo lo sviluppo e l’adozione di soluzioni IA con fondi dedicati. Laboratori congiunti industria-ricerca e misure di supporto per le start-up completeranno il quadro.
Formazione: La formazione è cruciale per colmare il divario di competenze nell’IA. Si prevedono percorsi di avvicinamento all’IA nelle scuole, il potenziamento dell’offerta universitaria nell’IA, incluso il Dottorato Nazionale in IA, programmi di upskilling e reskilling per i lavoratori, e iniziative di alfabetizzazione digitale per i cittadini.
Infine, i fattori abilitanti saranno il potenziamento delle infrastrutture digitali, la creazione di un repository nazionale di dataset e modelli IA, e l’istituzione di una Fondazione per l’IA che coordinerà l’attuazione della strategia. Questi elementi sono fondamentali per garantire il successo della strategia e per fare dell’IA un volano di innovazione in Italia.
L’attuazione della “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026” prevede una serie di passaggi chiave:
Ricerca: Si prevede l’implementazione di iniziative per aumentare il numero di dottorati e attrarre in Italia i migliori ricercatori, sia in ambito di ricerca fondamentale sia applicata. Inoltre, si punta alla creazione di nuove cattedre di ricerca sull’IA, a promuovere progetti per incentivare il rientro in Italia di professionisti del settore, e a finanziare piattaforme per la condivisione di dati e software a livello nazionale.
Pubblica Amministrazione: Si prevede un aumento significativo delle procedure di acquisto di servizi legati all’IA, passando da 100 nel 2025 a 300 nel 2026. Inoltre, si prevede l’implementazione di 150 progetti di IA entro il 2025, destinati a crescere fino a 400 entro il 2026.
Imprese: Le misure a favore delle imprese hanno lo scopo di supportare la Transizione 4.0, favorire la nascita e la crescita di imprese innovative dell’IA e supportarle nella sperimentazione e certificazione dei prodotti di IA.
Formazione: Il programma include politiche per promuovere corsi e carriere nelle materie STEM e per rafforzare le competenze digitali e in Intelligenza Artificiale.
Infine, si prevede la creazione di una Fondazione per l’IA che coordinerà l’attuazione della strategia. Questi passaggi rappresentano un impegno significativo per l’Italia nel campo dell’Intelligenza Artificiale.
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