La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il ministro della Scienza e della Tecnologia della Repubblica dell’India, Jitendra Singh, hanno firmato un Memorandum of Understanding per rafforzare la cooperazione bilaterale nel campo della ricerca scientifica e tecnologica tra i due Paesi.
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L’ultima trovata della Commissione Europea si chiama AI Continent Action Plan e, se la retorica dovesse corrispondere alla realtà, ci troveremmo già nel pieno della seconda rivoluzione industriale digitale, made in Europe. Henna Virkkunen, eurodeputata finlandese e voce tra le più entusiaste, ha dichiarato che “L’intelligenza artificiale è il cuore della competitività, della sicurezza e della sovranità tecnologica dell’Europa.” Fa effetto, certo. Ma l’entusiasmo istituzionale è spesso inversamente proporzionale all’esecuzione pratica delle politiche UE.
Il piano, presentato il 9 aprile 2025, mira a cavalcare l’ondata AI per trasformare un’Unione lenta, divisa e normativamente labirintica in un “leader globale” nel settore. L’ambizione è tanta, ma la realtà è, come sempre, più intricata. La Commissione tenta di poggiare il suo piano su cinque pilastri: infrastrutture computazionali, accesso a dati di qualità, sviluppo di algoritmi e adozione strategica, formazione di talenti e guarda un po’ semplificazione normativa.

Il CES 2025 di Las Vegas ha rappresentato per l’Italia un’occasione unica per mettere in mostra la propria eccellenza tecnologica e la capacità di innovare su scala globale. Grazie alla presenza di numerose aziende italiane, coordinate dall’Italian Trade Agency (ITA), il padiglione italiano si è distinto per l’impegno a trasformare le sfide del presente in opportunità per il futuro. Ogni partecipante ha portato al CES un contributo unico, che spaziava dall’intelligenza artificiale alla sostenibilità, dalla domotica alla realtà virtuale, passando per l’IoT e la produzione avanzata.