Un professore neozelandese è stato invitato a presentare il suo lavoro a un evento statunitense sulla fisica nucleare nonostante contenesse un linguaggio incomprensibile in tutta la copia. Un articolo accademico privo di senso sulla fisica nucleare, scritto solo tramite il completamento automatico di iOS, è stato accettato per una conferenza scientifica. Christoph Bartneck, professore associato presso il laboratorio di tecnologia dell’interfaccia umana dell’Università di Canterbury in Nuova Zelanda, ha ricevuto un’e-mail che lo invitava a presentare un articolo alla conferenza internazionale di fisica atomica e nucleare che si terrà negli Stati Uniti a novembre. (The Guardian)
AI che “scrive un articolo” accettato per la pubblicazione non è affatto una novità; in realtà, se risaliamo indietro al 2016, possiamo trovare un esempio curioso: la funzione di “autocompletamento” di Apple iOS aveva visto accettato un suo articolo per la pubblicazione alla “International Conference on Atomic and Nuclear Physics” negli Stati Uniti, come testimoniato da un link che ha suscitato non poche polemiche nella comunità accademica. L’idea di una macchina che produce lavori accettati da conferenze scientifiche solleva, ovviamente, interrogativi sulla validità e sull’autenticità del processo di ricerca accademica, ma questo episodio, per quanto peculiare, non è isolato.