Negli ultimi decenni, il concetto di guerra ha subito una trasformazione profonda, spostando progressivamente il fulcro dallo scontro fisico al dominio delle informazioni. Questa evoluzione ha reso la guerra dell’informazione una componente predominante nella geopolitica moderna, con implicazioni strategiche che trascendono i confini convenzionali della forza militare. L’evoluzione tecnologica e la globalizzazione delle comunicazioni hanno creato un contesto nel quale l’informazione non è solo un mezzo di supporto, ma uno strumento di guerra in sé, capace di plasmare percezioni, orientare ideologie e influenzare decisioni politiche su larga scala.
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L’operazione del Mossad contro Hezbollah, che ha comportato l’esplosione di centinaia di pager distribuiti all’interno della rete del gruppo terroristico in Libano, rappresenta un punto di svolta nelle operazioni di intelligence e controterrorismo. Questo attacco, senza precedenti per la sua scala e il suo livello di sofisticatezza, pone nuove domande sui confini tra guerra cibernetica, supply chain hacking e diritto internazionale. Allo stesso tempo, la possibilità che tali attacchi vengano amplificati dall’uso dell’intelligenza artificiale (AI) rappresenta una preoccupazione crescente per la comunità globale della sicurezza.
Un nuovo report dell’organizzazione WITNESS, intitolato “Audiovisual Generative AI and Conflict Resolution“, mette in evidenza i rischi associati all’uso dell’intelligenza artificiale generativa nei contesti di conflitto. Questo documento analizza come le tecnologie di sintesi mediatica possano influenzare negativamente i processi di pace e il panorama informativo, contribuendo a distorcere la realtà e a fomentare tensioni tra le popolazioni coinvolte.
Con l’aumento della guerra ibrida, le tecnologie digitali giocano un ruolo cruciale nella propaganda e nella diffusione di informazioni (e disinformazioni). Questo tema e’ rilevante per gli ascoltatori interessati all’intersezione tra tecnologia e società.
Podcast
Ramzan Kadyrov, leader ceceno noto per le sue violazioni dei diritti umani e il suo sostegno incondizionato all’invasione russa dell’Ucraina, ha ricevuto in dono un Tesla Cybertruck da Elon Musk.
Ovviamente, Kadyrov non ha perso tempo nell’equipaggiare il veicolo con una mitragliatrice e nell’annunciare l’invio del “Cyberbeast” nella zona di guerra.
Il conflitto in Ucraina ha visto un’evoluzione significativa nelle tattiche militari, in gran parte grazie all’adozione di droni equipaggiati con intelligenza artificiale (AI).