Il governo giapponese ha annunciato un investimento significativo di circa 200 miliardi di yen (1,28 miliardi di dollari) previsto per il 2025 a favore di Rapidus, un consorzio nato per rilanciare la posizione del Giappone nel settore dei semiconduttori. L’obiettivo principale è l’avvio della produzione di chip avanzati a 2 nanometri, un passo avanti strategico per competere con i giganti globali come TSMC e Samsung.
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Il governo giapponese ha lanciato un ambizioso piano per rilanciare il settore dei semiconduttori, con un investimento senza precedenti di 10 trilioni di yen (circa 65 miliardi di dollari) in sussidi, distribuiti su più anni. Questo programma mira a consolidare la produzione nazionale di chip avanzati, con un focus particolare sulle tecnologie di intelligenza artificiale, riducendo la dipendenza dalle catene di fornitura estere e rafforzando la sicurezza nazionale
La maggior parte dei giapponesi impara l’inglese a scuola, tuttavia il modo in cui viene insegnato è attraverso la lettura e la scrittura, e con pochissima pratica orale. Pertanto, anche se qualcuno ti capisce, potrebbe essere troppo imbarazzato o troppo timido per rispondere specialmente se non ha capito..
OpenAI ha chiarito che “GPT Next” non è un nuovo modello di AI, ma un termine metaforico utilizzato per descrivere l’evoluzione della loro tecnologia. La confusione è sorta dopo che Tadao Nagasaki, responsabile di OpenAI in Giappone, ha fatto commenti durante una conferenza che suggerivano l’imminente arrivo di un nuovo modello.
“Il modello di IA chiamato ‘GPT Next’ che verrà rilasciato in futuro si evolverà di quasi 100 volte in base alle prestazioni passate. A differenza del software tradizionale, la tecnologia IA cresce in modo esponenziale”, Nagasaki ITmedia tramite traduzione automatica.
Tuttavia, OpenAI ha sottolineato che “GPT Next” era semplicemente illustrativo, inteso a mostrare il potenziale di crescita delle capacità dell’AI nel tempo piuttosto che indicare un rilascio di un prodotto effettivo.
La Cina ha emesso un severo avvertimento al Giappone riguardo a potenziali ritorsioni economiche se il Giappone attua ulteriori restrizioni sulla vendita e sulla manutenzione di attrezzature per la produzione di semiconduttori alle aziende cinesi. Questa posizione è stata ribadita da alti funzionari cinesi durante recenti discussioni con i loro omologhi giapponesi, indicando una seria tensione diplomatica riguardante la tecnologia e il commercio dei semiconduttori.
Il futuro: un ricercatore di intelligenza artificiale completamente automatizzato che migliora se stesso in modo aperto (LLM²).
Sakana AI, una startup giapponese, ha introdotto un sistema innovativo chiamato The AI Scientist, che afferma di automatizzare l’intero processo di ricerca scientifica. Questo modello di intelligenza artificiale, sviluppato in collaborazione con ricercatori dell’Università di Oxford e dell’Università della Columbia Britannica, è progettato per condurre autonomamente ricerche, dalla generazione di idee alla scrittura e revisione di articoli scientifici.
Spesso la Politica si Intreccia con Tecnologia. Rivista.AI e’ attenta a questo connubbio.
Il primo ministro giapponese Fumio Kishida terminerà il suo mandato triennale il mese prossimo e non cercherà la rielezione alla guida del Partito Liberal Democratico al governo, a causa del calo di popolarità dovuto agli scandali politici.
“La politica non può funzionare senza la fiducia del pubblico”, ha detto in una conferenza stampa. “Ho preso questa decisione importante pensando al pubblico, con la forte volontà di portare avanti la riforma politica”.
Secondo Bloomberg News, la Semiconductor Equipment Association of Japan prevede che le vendite di strumenti giapponesi per la produzione di chip cresceranno del 15% entro marzo 2025 grazie alla ripresa della spesa per la capacità di memoria, favorita dall’intelligenza artificiale.
Il presidente giapponese di Microsoft, Miki Tsusaka, ha dichiarato che il Giappone è tra i più veloci nell’adottare strumenti di intelligenza artificiale e ha il potenziale per rilanciare la propria economia e il settore tecnologico, secondo Bloomberg News. Tsusaka ha affermato che il paese ha recuperato il ritardo iniziale. “I giapponesi hanno recuperato. Credo che continueranno ad accelerare perché la tecnologia permette cose che prima non potevamo fare,” ha detto Tsusaka in un’intervista, Bloomberg.
Microsoft investirà 2,9 miliardi di dollari in Giappone nei prossimi due anni, con l’obiettivo di potenziare i centri dati considerati essenziali per l’elaborazione dell’Intelligenza Artificiale generativa.
Lo anticipa l’agenzia Kyodo che cita fonti a conoscenza del dossier.
La società guidata da Satya Nadella prevede anche di aprire un centro di ricerca a Tokyo, il primo di questo tipo in Giappone, hanno detto le fonti, aggiungendo che l’annuncio sarà fatto a breve, in concomitanza con la visita del premier giapponese Fumio Kishida a Washington.
Per Microsoft sarebbe il maggior investimento nel Paese del Sol Levante mai realizzato fino ad oggi.
L’investimento, infatti, è parte del più ampio coinvolgimento di Microsoft nel programma governativo giapponese Generative AI Accelerator Challenge, coordinato dal ministero dell’Economia, del commercio e dell’industria.
Un aspetto importante sarà la collaborazione con l’ufficio di gabinetto giapponese, mirata a “rafforzare la resilienza di cybersicurezza del governo, delle aziende e della società”, come previsto dalla strategia di sicurezza nazionale approvata nel 2022.
Inoltre, Microsoft Research Asia sta estendendo la propria leadership nella ricerca nella regione Asia-Pacifico con l’apertura di un laboratorio a Tokyo.
Il nuovo laboratorio si concentrerà su aree quali l’intelligenza artificiale incorporata, la robotica, l’intelligenza artificiale sociale e la scoperta scientifica, in linea con le priorità socioeconomiche del Giappone.
Microsoft fornirà 10 milioni di dollari in sovvenzioni in risorse nei prossimi cinque anni all’Università di Tokyo e alla partnership sulla ricerca sull’intelligenza artificiale tra la Keio University e la Carnegie Mellon University per promuovere una migliore collaborazione nella ricerca.
Immagine da sinistra a destra: Fumio Kishida, Primo Ministro del Giappone; Brad Smith, vicepresidente e presidente di Microsoft; Suzanne P. Clark, Presidente e CEO, Camera di Commercio degli Stati Uniti; Rahm Emanuel, ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone; Miki Tsusaka, Presidente, Microsoft Giappone.
Il Giappone ha passato l’8 novembre all’Italia la Presidenza del G7 (che ha durata annuale e ruota tra i paesi membri in base alla sequenza Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Giappone, Italia, Canada, Francia): tra le attività già annunciate dall’Italia ci sarà una conferenza sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e lavoro.
Una materia, quella dell’AI “sulla quale dobbiamo coinvolgere gli attori privati, perché costruire una governance dell’intelligenza artificiale non vuol dire lavorare contro le aziende, ma dialogare col mondo privato in un mondo in cui gli interessi pubblici e privati, entrambi legittimi, non sono sempre sovrapponibili e a volte sono in contrasto” il commento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Comitato per la Transizione digitale a Palazzo Chigi.
“Noi dobbiamo evitare” continua la Meloni “che aumenti il divario tra i ricchi e i poveri, che scompaia la classe media e che in definitiva l’impatto dell’intelligenza artificiale sia più negativo che positivo sulle nostre vite e sulle nostre società”.
Tra le priorità indicate dal presidente del Consiglio, quella di fare in modo che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, lavorando “per garantire delle barriere etiche all’Intelligenza artificiale e dare applicazione pratica al concetto di algoretica, ovvero dare un’etica agli algoritmi” che ha chiuso ringraziando su questo punto Padre Paolo Benanti, docente all’Università Gregoriana, che è stato recentemente nominato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, unico italiano, come membro del Comitato di esperti sull’Intelligenza Artificiale.
Il G7 2024 si svolgerà dal 13 al 15 giugno in Puglia, nella Valle d’Itria, a Borgo Egnazia.