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L’industria del cinema e l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale: un futuro di nuove possibilità

L’industria del cinema ha visto recentemente l’introduzione di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale (AI), che stanno rivoluzionando il modo in cui i film vengono creati e distribuiti. Questo articolo esplorerà le nuove opportunità offerte dall’AI e come stia influenzando il settore cinematografico.

I cineasti dell’IA si sono riuniti all’NFC Lisbona per i primi AIFA Awards dell’AI Film Academy  un organismo volto a “democratizzare l’industria cinematografica” attraverso le tecnologie AI e blockchain., celebrando la “diversità delle storie e il nuovo linguaggio visivo dell’IA”.

Viggle AI e VFX: Rivoluzionano il Mondo del Cinema

Nell’era digitale di oggi, l’intelligenza artificiale (AI) e gli effetti visivi (VFX) stanno trasformando il modo in cui vediamo e percepiamo il mondo del cinema. Una delle aziende leader in questo campo è Viggle AI, che sta utilizzando la tecnologia AI per migliorare e ottimizzare il processo di creazione degli effetti visivi.

L’Intelligenza Artificiale nel Mondo del Cinema

L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più prevalente nel settore cinematografico. Da semplici compiti come il riconoscimento facciale e la modellazione 3D, fino a compiti più complessi come la creazione di personaggi completamente CGI, l’AI sta rivoluzionando il modo in cui i film vengono realizzati.

Viggle AI è all’avanguardia in questo campo. Utilizzando algoritmi di apprendimento automatico avanzati, sono in grado di creare modelli 3D dettagliati e realistici di personaggi e ambienti. Questo non solo riduce il tempo e lo sforzo necessari per creare questi elementi, ma migliora anche la qualità generale degli effetti visivi.

VFX e Viggle AI

Gli effetti visivi, o VFX, sono un elemento fondamentale di molti film moderni. Da film d’azione ad alto budget a film indipendenti, i VFX sono utilizzati per creare scene che sarebbero impossibili o troppo costose da realizzare in modo tradizionale.

Basato su JST-1, il primo modello di base video-3D con una reale comprensione della fisica, a partire dal far muovere qualsiasi personaggio come desideri.

Viggle AI sta utilizzando l’intelligenza artificiale per migliorare il processo di creazione degli effetti visivi. Utilizzando l’AI, sono in grado di creare effetti più realistici e dettagliati in meno tempo. Inoltre, l’AI può essere utilizzata per ottimizzare il processo di rendering, riducendo ulteriormente i tempi e i costi di produzione.

Viggle AI sta rivoluzionando il mondo del cinema con l’uso dell’intelligenza artificiale e degli effetti visivi. Con la loro tecnologia, sono in grado di creare film di alta qualità in meno tempo e con meno risorse. Mentre l’industria del cinema continua a evolvere, è probabile che vedremo sempre più l’uso dell’AI e dei VFX nel processo di produzione cinematografica. E con aziende come Viggle AI all’avanguardia, il futuro del cinema sembra luminoso.

All’Artificial Intelligence Film Festival di Dubai vince il corto “Treta” dell’italiano Brigiano

Treta, il corto firmato dal regista italiano Francesco Siro Brigiano e realizzato utilizzando l’Intelligenza Artificiale, ha vinto l’Artificial Intelligence Film Festival di Dubai, nato con l’obiettivo di celebrare e promuovere la convergenza tra intelligenza artificiale e cinema, sottolineando la relazione simbiotica tra tecnologia e creatività umana.

Treta, che racconta la storia di un malvagio giullare, ‘re’ delle tentazioni umane, ha sbaragliato le oltre 500 opere cinematografiche concorrenti, provenienti da 89 nazioni, conquistando il riconoscimento per la regia e l’AI Choice, assegnato dall’Intelligenza Artificiale.

Ho creato questo short film onirico” il commento di Francesco Siro Brigiano “dopo due anni di studi e ricerche sull’affascinante mondo dell’arte generativa. Le possibilità che le nuove tecnologie riescono ad offrire sono incredibili. Certo le AI hanno messo al centro molti quesiti e criticità non prescindibili ma per chi avrà voglia di raccontare, esprimersi e sognare sarà sempre più ampio il ventaglio di possibilità”.

L’Aiff festival mette a confronto esperti del settore in un dibattito sul potenziale della tecnologia AI nel migliorare la narrazione creativa e arricchire la creatività umana, fornendo nuovi strumenti per la narrazione, l’editing e persino la creazione di personaggi. Tra i componenti della giuria di esperti, c’erano Richard Taylor, 5 volte Oscar per Il Signore degli anelli, e Ben Grossmann, premio Oscar per i migliori effetti speciali di Hugo Cabret di Martin Scorsese.

L’avvento di Sora di OpenAI è destinato a ridefinire radicalmente l’industria creativa

OpenAI ha lanciato il nuovo text-to-video model “Sora” un mese fa.

Sora si pone come il nuovo protagonista nel panorama dell’intelligenza artificiale con il suo rivoluzionario generatore di video basato su testo, sviluppato da OpenAI. Grazie a Sora, gli utenti possono trasformare semplici messaggi di testo in coinvolgenti video, aprendo nuove frontiere nell’ambito della creatività digitale.

I video campione di Sora rilasciati da OpenAI sono ad alta definizione e ricchi di dettagli. OpenAI afferma che può generare video fino a un minuto di durata.

OpenAI sostiene anche che Sora gestisce bene l’occlusione. Un problema con i modelli esistenti è che possono perdere traccia degli oggetti quando questi scompaiono dalla vista.

Prompt: “Several giant wooly mammoths approach treading through a snowy meadow, their long wooly fur lightly blows in the wind as they walk, snow covered trees and dramatic snow capped mountains in the distance, mid afternoon light with wispy clouds and a sun high in the distance creates a warm glow, the low camera view is stunning capturing the large furry mammal with beautiful photography, depth of field”.

Sebbene possa sembrare simile ai suoi predecessori, come DALL-E o Firefly, celebri per la loro abilità di trasformare testo in immagini, Sora si distingue per la sua capacità di creare video dinamici arricchiti da interazioni e rendering in 3D. Un’esperienza visiva che cattura l’attenzione e lascia un’impressione indelebile in chiunque ne sia testimone.

Sora incarna il prossimo capitolo nell’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale generativa, consentendo a individui di qualsiasi livello di esperienza di esplorare nuovi orizzonti nella creazione di contenuti digitali. Con i suoi risultati straordinari, Sora si afferma come una pietra miliare in questa continua tendenza, aprendo le porte a un universo di possibilità creative senza precedenti.

Il recente lancio di “Sora” da parte di OpenAI ha scosso il mercato, suscitando preoccupazioni tra varie aziende, tra cui studi cinematografici, agenzie pubblicitarie e strumenti di editing. In particolare, Adobe, rinomata nel settore degli strumenti di editing, si trova ad affrontare una serie di sfide che meritano attenzione.

In primo luogo, emerge una crescente incertezza sul futuro. L’avvento dell’intelligenza artificiale ha abbattuto le barriere nella creazione di contenuti, ponendo interrogativi sul ruolo predominante di alcune aziende nel settore creativo nei prossimi anni tra cui ad esempio il colosso Adobe. L’impiego sempre più diffuso dell’IA, specialmente nella generazione di contenuti, potrebbe influenzare anche la fase di editing, cruciale per le entrate di Adobe.

Questo scenario solleva dubbi sulla stabilità occupazionale, poiché l’automatizzazione guidata dall’IA potrebbe portare a una maggiore produttività e, di conseguenza, a una riduzione della domanda di manodopera.

Ad esempio, il management di Adobe ha suggerito un possibile approccio di monetizzazione basato sull’utilizzo dell’IA, tramite crediti di utilizzo. Questa strategia potrebbe mitigare gli effetti negativi sulla domanda di posti di lavoro, ma la sua efficacia rimane da verificare.

Un secondo problema potenziale riguarda la distribuzione. Mentre alcuni temevano che l’IA avrebbe rivoluzionato completamente il settore del software, è fondamentale considerare l’importanza della distribuzione. Sebbene l’IA possa apportare cambiamenti significativi, la sua adozione su larga scala dipende da una serie di fattori, compresa la facilità di accesso e l’infrastruttura necessaria.

Le aziende devono affrontare le sfide derivanti da questa nuova era. La capacità di adattamento e l’innovazione strategica saranno fondamentali per mantenere una posizione di leadership in un ambiente in continua evoluzione.

Sebbene l’ecosistema delle startup dell’intelligenza artificiale possa generare una concorrenza serrata, la capacità di distribuzione rimane un fattore determinante per il successo. Anche se un’azienda sviluppa il modello più avanzato di intelligenza artificiale, senza un efficace canale di distribuzione rischia di non ottenere una diffusione ampia sul mercato. Questo è il motivo per cui, nonostante la competizione con le grandi società consolidate, come Microsoft Corporation, le startup dell’AI devono porre particolare attenzione alla distribuzione.

OpenAI, ad esempio, ha stabilito un legame strategico con Microsoft, uno dei principali attori nel panorama del software aziendale. Questa partnership non solo conferisce a OpenAI un’identità come startup nell’ambito dell’intelligenza artificiale, ma le offre anche un canale di distribuzione di vasta portata. Grazie a questa collaborazione, OpenAI può accedere a un pubblico più ampio e ottenere una rapida adozione dei suoi prodotti e servizi nell’ecosistema aziendale.

Non male per una società nemmeno quotata.

L’incertezza sul futuro è oggi più tangibile che mai. L’ascesa dell’intelligenza artificiale sta esercitando pressioni significative sul panorama lavorativo, e OpenAI non può essere sottovalutata come una mera “startup AI senza distribuzione”.

Comunque, è improbabile che l’intelligenza artificiale generativa possa fornire risultati finali all’altezza delle aspettative della creatività. Modelli come Sora potrebbero generare video basati su testo, ma è poco probabile che questi corrispondano esattamente alle visioni creative degli artisti. Questa discrepanza potrebbe essere accettabile per l’utente medio, ma difficilmente sarà soddisfacente per i professionisti del settore.

Ciò significa che gli strumenti creativi tradizionali continueranno probabilmente a essere rilevanti, poiché l’intelligenza artificiale risolverà solo una parte del processo creativo. Questo fenomeno è già evidente nell’ambito delle immagini generate dall’IA e è probabile che si ripeta anche nel caso dei video, considerando la complessità e la ricchezza di questo formato.

Ad esempio quando OpenAI ha introdotto DALL-E, si temeva che avrebbe rivoluzionato completamente il settore, ma Adobe ha risposto prontamente integrando la tecnologia nella sua suite creativa con il lancio di Firefly. Questa flessibilità e capacità di innovazione suggeriscono che anche nel caso di Sora, Adobe potrebbe trovare un modo per capitalizzare sull’intelligenza artificiale generativa, mantenendo la sua posizione dominante nel settore.

Sora potrebbe subire una “commoditizzazione” simile a quella riscontrata con DALL-E.

L’intelligenza artificiale generativa sta abbassando le barriere di accesso all’industria creativa, con vantaggi e svantaggi. Se da un lato i costi di ingresso sono ridotti, dall’altro il rischio di una contrazione del divario competitivo è presente. Tuttavia, si apre anche la possibilità di un notevole ampliamento del bacino di utenza, sebbene una parte di esso potrebbe non essere facilmente monetizzabile. In questo contesto, le strategie di pricing di le offerte di intelligenza artificiale sarà fondamentale nel valutare l’opportunità di monetizzazione degli attuali players.

I clienti mostrano un interesse non solo per la fase generativa, ma per l’intera catena del valore.

Possiamo ritenere che l’intelligenza artificiale possa non solo aumentare la produttività, ma anche espandere il bacino di utenza, poiché le aziende si impegnano sempre più nella creazione di contenuti. Questa visione è supportata dai dati e dalle ricerche condotte tra la clientela, che mostrano un crescente coinvolgimento e una maggiore percezione del valore derivante dall’utilizzo delle nuove tecnologie.


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Midjourney, la versione V6 disponibile in alpha test

Midjourney ha rilasciato la versione V6 anche se non si tratta di un rilascio definitivo ma di una versione alpha messa a disposizione della community affinché gli utenti possano testarla.

Diversi i miglioramenti introdotti dal nuovo modello che ora è in grado di seguire i prompt in modo molto più preciso, inclusi prompt più lunghi, la possibilità di specificare colori e altri dettagli in un’immagine, la composizione controllata utilizzando il linguaggio naturale, l’aggiunta di testo, una migliore comprensione delle sfumature grammaticali e la possibilità di aggiungere cornici e bordi alle immagini tramite testo descrittivo. Anche gli upscaler sono stati migliorati, per un incremento di 2 volte della risoluzione.

Midjourney V6 però è molto diverso da quello della versione V5 e sarà quindi necessario imparare di nuovo il modo in cui comporre i prompt di richiesta.

In ogni caso, la versione V6, il terzo modello di Midjourney addestrato da zero sui supercluster AI del research lab in lavorazione da 9 mesi, è in grado di generare immagini molto più realistiche della versione più recente, v5.2

Il sito di fotografia PetaPixel ha provato a mettere a confronto i risultati delle due versioni.

1° Prompt: “Albert Einstein che fa un esperimento scientifico”

Midjourney 5.2

Midjourney v6

2° Prompt: “Un ritratto di Marie Curie nel suo laboratorio”

Midjourney 5.2
Midjourney v6

I risultati della v6 sono spettacolari, con un’enorme quantità di dettagli in ogni immagine e una luce eccellente. Pur riconoscendo che i risultati della versione 5.2 non sono negativi, è indubbio che la complessità delle scene nella v6 è davvero impressionante.

La community sta ovviamente testando le nuove funzionalità, sopratutto per quel che riguarda l’inserimento di testo all’interno delle immagini, una funzionalità generalmente ritenuta più debole sulla versione precedente.

Cassandra, il primo cortometraggio realizzato con il contributo dell’Intelligenza Artificiale

È disponibile da oggi su RaiPlay ‘Cassandra‘, un cortometraggio realizzato grazie alla collaborazione tra intelligenze umane e artificiali, prodotto da Scuola Holden con Rai Cinema.

Protagoniste della storia sono Agatha, una giovane studentessa della Scuola Holden, e Cassandra, una app di intelligenza artificiale predittiva. Cassandra è stata progettata per analizzare i dati raccolti sulle abitudini degli utenti e, in base a un semplice calcolo delle probabilità, può prevedere con una certa esattezza quel che accadrà nelle loro vite.

Agatha insegna a Cassandra a somigliare il più possibile a un essere umano e a parlare alle persone con una voce viva. Con il passare dei giorni, però, la ragazza capisce che le previsioni di Cassandra si spingono ben oltre i calcoli matematici, rischiando di influenzare attivamente le scelte personali di chi si affida alle sue predizioni.

Cassandra – spiega una nota di produzione – segna un nuovo modello produttivo: è il primo cortometraggio concepito e realizzato insieme all’Ai potenziando la creatività umana. I pensieri di Cassandra sono stati ispirati da un dialogo tra gli autori e un’applicazione di AI, Google Bard.

Il cortometraggio è stato poi girato in parte facendo recitare gli attori in carne e ossa, e in parte utilizzando Runway, un tool di editing video basato su intelligenza artificiale generativa che ha creato alcune scene del corto trasformandole nei pensieri di Cassandra, mentre il personaggio stesso di Cassandra è stato interamente generato con l’AI grazie alla combinazione tra Midjourney e HeyGen per l’animazione.

Infine anche il logo di Cassandra è stato sviluppato grazie a Looka, anche questa una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale.

Di seguito il trailer:

Clicca qui per guardare il corto su Rai Play.

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