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Tecnologia e algoritmi: il rischio di errore nella valutazione dei prezzi degli asset secondo il vice presidente della Fed

La recente dichiarazione del vice presidente della Federal Reserve, Michael Barr, ha sollevato interrogativi importanti sulla relazione tra tecnologia, algoritmi e l’efficienza dei mercati finanziari. Barr ha evidenziato come, nonostante la crescente adozione di tecnologie avanzate e algoritmi nel processo di valutazione dei prezzi degli asset, questi strumenti non siano infallibili e potrebbero portare a errori che destabilizzano i mercati finanziari. Sebbene la tecnologia possa teoricamente migliorare l’efficienza dei mercati, un’analisi più approfondita delle sue implicazioni è fondamentale per comprendere come questi strumenti possano influire sulle dinamiche economiche.

La digitalizzazione dei mercati finanziari ha introdotto un’enorme quantità di innovazione, permettendo la gestione automatica e l’elaborazione di enormi volumi di dati in tempo reale. Algoritmi complessi sono diventati parte integrante del processo decisionale, utilizzati per valutare il valore di azioni, obbligazioni e altri asset. Questo approccio è stato presentato come un mezzo per migliorare la velocità e l’accuratezza nelle transazioni, riducendo potenzialmente gli errori umani e aumentando la liquidità. Tuttavia, come Barr ha fatto notare, questa efficienza ha il suo rovescio della medaglia.

Trump attacca la Fed: “Regolamentazione bancaria disastrosa” mentre Powell ignora la richiesta di taglio dei tassi

Recentemente, il presidente Donald Trump ha espresso forti critiche nei confronti della Federal Reserve (Fed) e del suo presidente, Jerome Powell, accusandoli di aver gestito in modo inadeguato la regolamentazione bancaria e di non essere riusciti a controllare l’inflazione.

In un post su Truth Social, Trump ha dichiarato: “Poiché Jay Powell e la Fed non sono riusciti a fermare il problema che hanno creato con l’inflazione, lo farò io”, sottolineando l’intenzione di affrontare personalmente le sfide economiche attuali.

Lisa Cook, Federal Reserve: Implicazioni dell’Intelligenza Artificiale sull’Economia


La governatrice della Federal Reserve, Lisa Cook, ha recentemente affrontato le implicazioni dell’intelligenza artificiale (AI) sull’economia, evidenziando sia i potenziali benefici che i rischi associati.
Cook ha espresso ottimismo riguardo alla capacità dell’AI di aumentare significativamente la produttività in vari settori.

Le innovazioni tecnologiche, storicamente, hanno portato a una maggiore efficienza e a un aumento della produzione, il che potrebbe tradursi in una crescita economica sostenuta.

Finanza: La FED, il Taglio e la rezione degli Analisti

La Federal Reserve degli Stati Uniti mercoledì ha annunciato il suo primo taglio dei tassi d’interesse dalla pandemia di COVID-19, avvenuto oltre quattro anni fa, come ampiamente previsto. Il Comitato Federale di Mercato Aperto (FOMC) ha ridotto il suo tasso di politica chiave di 50 punti base, ponendo fine a un dibattito tra i partecipanti al mercato riguardo alla grandezza del taglio atteso.

Il Complesso Schema di Streaming Fittizio da 10 Milioni di Dollari

Il caso contro Smith è stato annunciato mercoledì dall’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto sud di New York.

“Michael Smith ha trasmesso in streaming miliardi di volte canzoni create con l’intelligenza artificiale per rubare royalties”, ha dichiarato il procuratore degli Stati Uniti Damian Williams in un comunicato stampa ufficiale. “Con il suo schema fraudolento, Smith ha rubato milioni di royalties che dovevano essere pagate a musicisti, cantautori e altri detentori di diritti le cui canzoni erano legittimamente trasmesse in streaming”.

La FED e il Taglio dei Tassi

Gli investitori e le Big Tech non vedevano l’ora, con il fiato sospeso, aspettando quel famoso primo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, come se fosse il tocco magico che avrebbe risolto ogni problema.

D’altronde, dopo aver sopportato un inasprimento della politica monetaria dal marzo 2022, era giusto aspettarsi che la Fed finalmente si decidesse a dare una boccata d’ossigeno al mercato.

E per un po’, ci avevano creduto davvero: sei, sette tagli dei tassi di 25 punti base entro la fine del 2023, sembrava un sogno ad occhi aperti. Ma come spesso accade, la realtà ha questa fastidiosa abitudine di intrufolarsi e rovinare la festa.

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