Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Spotify e l’illusione della voce umana: benvenuti nell’era degli audiolibri sintetici

Spotify ha deciso che la voce umana è sopravvalutata e che il futuro dell’ascolto è sintetico. Grazie a una nuova partnership con ElevenLabs, la piattaforma di streaming musicale si appresta a riempire i suoi scaffali digitali di audiolibri narrati dall’intelligenza artificiale. Il tutto, ovviamente, con il nobile scopo di “espandere il mercato degli audiolibri” e “rendere la produzione più accessibile”. Traduzione: più contenuti, meno costi, profitto invariato.

Non che gli audiolibri generati dall’IA fossero assenti da Spotify fino a ieri. La piattaforma già permetteva la distribuzione di titoli sintetici attraverso Findaway Voices, ma solo per pochi “partner selezionati”. ElevenLabs, essendo uno dei nomi più noti nel settore delle voci digitali, spalanca ora le porte a un’invasione di narratori virtuali, senza stanchezza né diritti sindacali.

La rinascita delle voci del passato: Burt Reynolds e Judy Garland rivivono grazie all’Intelligenza Artificiale

Negli ultimi anni, il campo dell’intelligenza artificiale (IA) ha fatto passi da gigante, rivoluzionando diversi settori e introducendo innovazioni che sembravano fantascienza solo qualche decennio fa. Uno degli sviluppi più affascinanti e controversi è la capacità di ricreare le voci di persone decedute, utilizzando sofisticati algoritmi di IA. La nuova applicazione Reader di ElevenLabs è all’avanguardia in questo settore, permettendo agli utenti di ascoltare celebrità come Burt Reynolds e Judy Garland leggere testi moderni o classici come le opere di Shakespeare.

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