OpenAI, leader nell’intelligenza artificiale, ha recentemente condiviso con il governo degli Stati Uniti la visione di un colossale data center che potrebbe rappresentare una svolta per il settore. Mercoledì scorso, durante un evento a Washington, il responsabile delle politiche aziendali di OpenAI, Chris Lehane, ha rivelato i dettagli di questo ambizioso progetto: una struttura che richiederebbe 5 gigawatt di energia, sufficiente a fornire elettricità a cinque città della dimensione di Salt Lake City.
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In un’epoca in cui il consumo energetico dei data center è spesso visto come una sfida ambientale, il progetto innovativo tra Equinix e Helen Ltd sta trasformando questa percezione, dimostrando come il calore in eccesso possa diventare una risorsa preziosa per la comunità. Equinix, leader globale nelle infrastrutture digitali, e Helen Ltd, fornitore di soluzioni energetiche, hanno lanciato un’iniziativa che utilizza il calore generato dal data center HE5 Viikinmäki per riscaldare oltre 1.000 abitazioni a Helsinki.
Il data center di Elon Musk per xAI a Memphis, nel Tennessee, ha attirato un’enorme attenzione sia da parte di sostenitori che di scettici. La controversia principale riguarda le affermazioni di Musk secondo cui sarebbe riuscito a costruire il più grande cluster di intelligenza artificiale al mondo in soli 19 giorni, un’impresa che molti considerano incredibilmente ambiziosa.
Un primo passo verso la sostenibilità e la chiarezza normativa del settore dei Data Center, comparto altamente strategico per il Paese, è stato fatto. Secondo l’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, questo settore potrebbe valere fino a 15 miliardi di euro di investimenti entro il 2025. Milano, in particolare, ha il potenziale per diventare una delle cinque top destination a livello europeo per questo segmento. Le nuove linee guida per le procedure di valutazione ambientale dei Data Center, pubblicate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) a fine agosto, rappresentano un primo passo importante, anche se in Italia manca ancora una legislazione ad hoc per queste infrastrutture.
Bloom Energy ha annunciato una partnership per installare le sue celle a combustibile presso un data center ad alte prestazioni di CoreWeave in Illinois.
Parliamo spesso di come gli investimenti esteri, quando si tratta di innovazione e ricerca, vadano per la maggior parte in altri Paesi europei che hanno saputo creare un ecosistema più stabile e attrattivo di quello dell’Italia. Questa volta invece siamo felici di dare risalto alla notizia che Data4, una società francese attiva nella progettazione, costruzione e gestione di data center, intende investire in Italia.