Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Tag: cina

Cina, la potenza emergente nel BCI, interfacce cervello-computer

Negli ultimi anni, la Cina ha accelerato significativamente il suo sviluppo nel campo delle interfacce cervello-computer (BCI), puntando con decisione a diventare un leader globale in questa area di avanguardia. Le interfacce cervello-computer rappresentano una tecnologia rivoluzionaria che permette la comunicazione diretta tra il cervello umano e dispositivi esterni, aprendo nuove frontiere sia nelle applicazioni mediche che in quelle non mediche.

La Cina intende sviluppare oltre 50 nuovi parametri AI

Reuters : Secondo il ministero dell’Industria cinese, la Cina intende sviluppare oltre 50 nuovi parametri di riferimento nazionali e industriali per l’AI entro il 2026. Questo obiettivo è contenuto nelle linee guida emanate dal ministero sulla standardizzazione dei sistemi per il settore dell’IA.

Stati Uniti spingono sulle restrizioni sulle esportazioni di chip AI

Il capo della politica di esportazione degli Stati Uniti, Alan Estevez, cerca di rafforzare un accordo del 2023 tra Paesi Bassi, Giappone e Stati Uniti per limitare l’accesso della Cina a strumenti avanzati per la produzione di chip, (Reuters).

Apple e la sua prossima mossa in Cina

Apple ha presentato nuove offerte di intelligenza artificiale e una partnership con OpenAI lasciando dubbi sugli investimenti in Cina.

USA impone piu’ limiti ai Chip AI dalla Cina – GAA

Il governo USA sta valutando l’imposizione di ulteriori restrizioni all’accesso della Cina alla tecnologia dei chip per l’intelligenza artificiale, concentrandosi su nuovi hardware, secondo quanto riportato da Bloomberg News, che cita fonti informate sulla questione.

Cina, il Big Fund III raccoglie 47,5 miliardi di dollari per le CHIPS

La Cina ha creato un fondo di 344 miliardi di yuan (47,5 miliardi di dollari) per sostenere la sua industria dei semiconduttori, segnando il terzo round di finanziamenti governativi, riporta Bloomberg News.

Li al VivaTech 2024 (Baidu)

Il co-fondatore, presidente e CEO di Baidu, Robin Li, ha dichiarato che il progresso dell’intelligenza artificiale non è sufficientemente rapido. Durante un evento in Francia, ha espresso il suo desiderio di accelerare lo sviluppo dell’AI.

“[Il] timore è che la tecnologia dell’intelligenza artificiale non stia migliorando abbastanza velocemente. Tutti sono scioccati dalla velocità con cui la tecnologia si è evoluta negli ultimi due anni, ma per me non è ancora abbastanza veloce. È troppo lento”, ha detto Li al VivaTech 2024, un evento dedicato alle start-up e alla tecnologia a Parigi.

CHAT Xi-PT L’ AI Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era

Il più recente chatbot basato sull’intelligenza artificiale cinese si sta addestrando sui pensieri del presidente Xi Jinping, ha riferito il Financial Times.

Il modello del linguaggio ampio, o LLM, ha appreso dalla filosofia politica di Xi, conosciuta come “Pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era,” e da altre fonti ufficiali fornite dall’Amministrazione del Cyberspazio cinese (CAC) 国家 互联网 信息 办公室, secondo il rapporto.

La cina sempre piu’ vicina alla autosufficienza dei Chip per l’AI

Xi Jinping ha dato la massima priorità a una politica di consumi e innovazione interni  per garantire una “crescita economica sicura”. Pechino mira a sviluppare una “grande circolazione interna” per limitare le ricadute del possibile “decoupling” dagli Usa. Torna in auge il valore maoista di “autosufficienza autarchica”. 

I due produttori cinesi di chip, CXMT e Wuhan Xinxin, stanno avanzando nella produzione di semiconduttori di memoria ad alta larghezza di banda (HBM), fondamentali per i chipset AI, come riportato da Reuters. Questo sviluppo rappresenta un passo significativo per la Cina nel ridurre la dipendenza dalle forniture straniere, soprattutto in un contesto in cui gli Stati Uniti e i loro alleati stanno limitando l’accesso cinese alla tecnologia avanzata dei semiconduttori.

Washington vuole plasmare il futuro degli Stati Uniti

Un gruppo bipartisan di quattro senatori statunitensi, guidato dal leader della maggioranza Chuck Schumer, ha chiesto che il Congresso spenda almeno 32 miliardi di dollari per l’intelligenza artificiale nei prossimi tre anni per “sfruttare le opportunità e affrontare i rischi” associati a questa tecnologia. Questa richiesta bipartisan dimostra l’urgenza di investire nell’AI per mantenere il vantaggio competitivo degli Stati Uniti, soprattutto di fronte alla crescente minaccia della Cina che sta investendo massicciamente in questo settore.

I Funzionari Cinesi Spingono per l’uso di chip AI nazionali: l’impatto su Nvidia, Intel e AMD

I funzionari cinesi hanno chiesto alle aziende tecnologiche del paese di favorire i chip di intelligenza artificiale prodotti a livello nazionale rispetto a quelli di fabbricazione estera, ha riferito lunedì The Information, citando due persone che lavorano con le aziende tecnologiche.

La mossa potrebbe avere un impatto significativo sul chip statunitense Nvidia, che ha sviluppato chip specifici per il mercato cinese, denominati H20, L20 e L2, per conformarsi alle restrizioni sulle esportazioni statunitensi. Le linee guida potrebbero anche danneggiare le vendite di chip per server realizzati da Intel e AMD.

Stati Uniti e Cina si Incontrano a Ginevra per Discutere dei Rischi dell’Intelligenza Artificiale

Gli Stati Uniti e la Cina si incontreranno martedì a Ginevra per discutere della mitigazione dei rischi derivanti dall’intelligenza artificiale avanzata, riferisce Reuters, citando funzionari statunitensi.

Nonostante l’incontro, gli Stati Uniti hanno chiarito che le loro politiche tecnologiche non sono negoziabili e che le discussioni si concentreranno sulla mitigazione dei rischi derivanti dall’IA, secondo quanto riportato.

CogVideo BAAI Cina

Mentre i recenti generatori di immagini da testo come Google’s Imagen e OpenAI’s DALL-E hanno attirato molta attenzione, i ricercatori della Tsinghua University e della BAAI intendono fare un passo avanti proponendo un generatore di video da testo, chiamato CogVideo, che si dice sia in grado di superare di gran lunga tutti i modelli pubblicamente disponibili nelle valutazioni di macchina e umane. Diamo un’occhiata ad alcune demo qui sotto.

MetaWorm 1.0

L’Istituto di Intelligenza Artificiale di Pechino (BAAI) ha recentemente creato un verme artificiale in grado di muoversi e bere acqua in una simulazione al computer. Questo è stato presentato come un passo fondamentale verso la creazione di un organismo artificiale intelligente.

Alibaba e Tongyi Qianwen Qwen2.5

Alibaba Cloud, la divisione specializzata in servizi cloud di Alibaba Group Holding, ha recentemente lanciato l’aggiornamento del suo avanzato modello di linguaggio, il Tongyi Qianwen Qwen2.5, segnando un significativo avanzamento rispetto alla versione precedente, Qwen2.0.

Questo nuovo modello si distingue per le sue capacità migliorate di ragionamento logico, interpretazione del codice e comprensione testuale, frutto di oltre 90.000 applicazioni in contesti aziendali. Questo rilascio sottolinea la crescente richiesta di soluzioni di intelligenza artificiale generativa.

Alibaba Cloud si impegna a continuare l’espansione della sua offerta di modelli di IA, promuovendo la collaborazione con la comunità open source e sfruttando le potenzialità offerte dal recente sviluppo nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. Queste intenzioni sono state espresse dal CTO di Alibaba Cloud, Jingren Zhou, durante l’annuncio del nuovo modello. Per maggiori dettagli, si può fare riferimento all’annuncio ufficiale di Alibaba Cloud.

Potenti modelli linguistici sono alla base di applicazioni di intelligenza artificiale avanzate, come il noto ChatGPT di Microsoft , sviluppato con il supporto di OpenAI. Alibaba Cloud ha rivelato che oltre 2,2 milioni di clienti aziendali usufruiscono dei suoi servizi di intelligenza artificiale, che sfruttano Qwen tramite DingTalk, la piattaforma per la collaborazione e lo sviluppo di applicazioni di Alibaba.

Un’approfondita analisi di marzo, condotta dalla prestigiosa piattaforma di benchmarking OpenCompass, ha dimostrato che il recente modello Qwen eccelle nel campo delle competenze linguistiche e creative rispetto al GPT-4 di OpenAI.

Tuttavia, l’analisi evidenzia che Qwen non raggiunge lo stesso livello in altre categorie cruciali come l’acquisizione di conoscenza, le capacità di ragionamento e le competenze matematiche.

Politica : L’Amministrazione Biden sta valutando l’idea di imporre restrizioni alla Cina sull’utilizzo di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale (IA)

L’Amministrazione Biden sta valutando l’idea di imporre restrizioni alla Cina sull’utilizzo di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale (IA) per motivi di sicurezza nazionale, secondo quanto riportato da Reuters.

Questa misura, che potrebbe essere promossa dal Dipartimento del Commercio, mira a impedire l’esportazione di modelli di IA proprietari, come quelli impiegati da OpenAI per ChatGPT, Gemini di Google e Claude di Anthropic, secondo quanto affermato da alcune fonti al notiziario.

AI e il controllo delle armi nucleari

La posizione degli Stati Uniti sul nucleare è caratterizzata da un approccio di mantenimento della deterrenza e della supremazia nucleare, attraverso investimenti significativi nella modernizzazione del loro arsenale, pur rimanendo aperti a possibili negoziati di controllo degli armamenti in futuro.

(Reuters)  Un funzionario statunitense Paul Dean ha sollevato una questione di fondamentale importanza riguardo al controllo delle armi nucleari, esortando Cina e Russia a dichiarare ufficialmente che solo gli esseri umani, e non l’Intelligenza Artificiale (IA), hanno il potere decisionale sulle armi nucleari.

Washington ha preso un “impegno chiaro e forte” affinché gli esseri umani abbiano il controllo totale sulle armi nucleari, Francia e Gran Bretagna hanno fatto lo stesso.

Paul Dean

“Saremmo lieti di ricevere una dichiarazione simile da parte della Cina e della Federazione Russa”, “Pensiamo che sia una norma estremamente importante di comportamento responsabile e pensiamo che sia qualcosa che sarebbe molto gradito in un contesto P5”

Paul Dean

Questa richiesta riflette la crescente preoccupazione riguardo all’impiego dell’IA nel settore della difesa e della sicurezza, e in particolare sulle implicazioni etiche e strategiche legate al controllo delle armi nucleari.

L’idea che le decisioni cruciali legate alla sicurezza globale possano essere delegate a sistemi automatizzati e non controllati dall’uomo solleva serie preoccupazioni riguardo alla stabilità e alla sicurezza internazionale.

La richiesta del funzionario statunitense sottolinea l’importanza di mantenere il controllo umano sulle decisioni legate alle armi nucleari, garantendo che le scelte cruciali che potrebbero avere conseguenze catastrofiche siano prese in modo ponderato e responsabile da individui dotati di empatia, discernimento e comprensione del contesto globale.

La dichiarazione di Cina e Russia su questo tema potrebbe rappresentare un passo significativo verso la promozione di norme internazionali che pongano limiti chiari sull’impiego dell’IA nel settore della difesa, garantendo che le decisioni cruciali rimangano saldamente nelle mani degli esseri umani.

In un’epoca in cui l’IA sta assumendo un ruolo sempre più rilevante in diversi settori, compreso quello della sicurezza e della difesa, è fondamentale riflettere attentamente sulle implicazioni etiche e strategiche legate al suo impiego.

Pranay Vaddi, alto funzionario della Casa Bianca per il controllo degli armamenti e la non proliferazione, ha dichiarato a un think tank di Washington che sarebbe stato importante avere i primi colloqui sul controllo degli armamenti con la Cina a novembre, ma ha sottolineato la necessità che coinvolgano i principali decisori o influencer cinesi. sulla posizione nucleare del paese.

La richiesta di garantire il controllo umano sulle armi nucleari rappresenta un importante passo verso la promozione di una governance responsabile e consapevole nell’utilizzo dell’IA, assicurando che le decisioni cruciali per la sicurezza globale siano prese con saggezza e responsabilità.

Tuttavia gli Stati Uniti sono una delle principali potenze nucleari mondiali, con un arsenale stimato di circa 5.428 testate nucleari, di cui 1.744 schierate e 1.964 in riserva.

Nonostante i limiti imposti dal Trattato New START, gli Stati Uniti stanno investendo significativamente nella modernizzazione del loro arsenale nucleare, incluso lo sviluppo di una nuova bomba nucleare a gravità guidata (B61-12) e di un nuovo bombardiere pesante.

Il presidente Trump ha espresso preoccupazioni riguardo alla presunta perdita della supremazia nucleare degli Stati Uniti rispetto alla Russia, minacciando una nuova corsa agli armamenti nucleari.

Tuttavia, gli esperti affermano che l’arsenale nucleare statunitense rimane comunque superiore a quello russo in termini numerici e di capacità.

Gli Stati Uniti mantengono una posizione di deterrenza nucleare, con circa 100 testate nucleari non strategiche dispiegate in basi europee per sostenere gli alleati NATO.

La Commissione Congressuale sul Controllo Strategico Nucleare raccomanda agli Stati Uniti di perseguire una strategia integrata di modernizzazione nucleare, pur esplorando opportunità di controllo degli armamenti nucleari se il contesto geopolitico dovesse cambiare.

La Cina alla conquista dell’Intelligenza Artificiale: il nuovo rapporto Rivista.AI che rivela tutte le sue strategie e sfide

Per essere precisi: la nostra esperienza nel campo della tecnologia risale alla fine degli anni ’90. Quello che stiamo vivendo non è una bolla speculativa, bensì l’alba di una quarta rivoluzione industriale imminente. Questa rivoluzione avrà ripercussioni significative sulla crescita del settore tecnologico, in particolare grazie al progresso del software e all’evoluzione dei casi d’uso dinamici.

Redazione

Al di là delle complessità geopolitiche, la Cina vanta aspetti notevolmente meritevoli di considerazione. Con un Prodotto Interno Lordo che si aggira intorno agli 18 trilioni di dollari, si posiziona come la seconda maggiore potenza economica mondiale, subito dopo gli Stati Uniti. Per di più, il mercato azionario del Paese ha vissuto un periodo di flessione dall’inizio del 2021, ma vi sono indicazioni che potrebbe aver raggiunto un punto di minimo nel corso del 2022.

L’economia della Cina, pur fronteggiando alcune difficoltà, conserva la sua robustezza e si prevede che la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) si mantenga stabile intorno al 5%. La tensione tra Cina e Taiwan, benché presente, potrebbe rivelarsi un’evenienza passeggera; le preoccupazioni a riguardo sembrano sovradimensionate, e l’ipotesi di un intervento militare appare estremamente improbabile.

Nel frattempo, una serie di aziende tecnologiche cinesi di spicco e di elevata qualità hanno subito una consistente erosione del loro valore di capitalizzazione di mercato, che si conta in centinaia di miliardi. Questi colossi tecnologici cinesi, tra i più rinomati a livello globale, dominano settori chiave come l’e-commerce, l’intelligenza artificiale, il cloud computing, la ricerca e la sicurezza informatica, oltre ad altri ambiti fondamentali. Nonostante ciò, tali imprese di rilevanza internazionale si presentano sottovalutate e convenienti, un effetto derivante da un protrarsi di percezioni negative e di una cronica sottostima del loro effettivo potenziale.

Si prevede che l’economia della Cina mantenga la sua robustezza e possa persino intensificarsi in avvenire. Le tensioni legate a Taiwan e altre correnti di notizie sfavorevoli si rivelano essere fenomeni passeggeri.

L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale circonda predominante le aziende tecnologiche degli Stati Uniti, tuttavia, si dovrebbe prestare maggior attenzione al potenziale inesplorato delle loro equivalenti cinesi. La Cina vanta alcune delle società tecnologiche più innovative e influenti sul panorama mondiale, le quali presentano programmi di intelligenza artificiale estremamente avanzati. Si prevede che queste imprese otterranno benefici significativi grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale.

Analisi :

Oltre agli innumerevoli Unicorni dell’AI, colossi del settore tecnologico quali Baidu mostrano un’imponente capacità nell’intelligenza artificiale. Si prevede che Baidu assumerà il ruolo di principale fornitore per Apple di modelli generativi di AI in Cina.

Baidu rappresenta un colosso nel panorama digitale cinese, meritandosi l’appellativo di “sovrano della ricerca”. Detiene inoltre una significativa partecipazione del 53% e il controllo del 90% dei diritti di voto nella piattaforma iQIYI , un’entità che evoca le funzionalità di Netflix e YouTube in Cina. Baidu eccelle anche nel settore del cloud computing, con una quota di mercato approssimativa del 9%, e mostra un promettente futuro nel campo dell’intelligenza artificiale.

“Ernie”, il bot di Baidu simile a ChatGPT, rappresenta il culmine dell’innovazione nell’ambito dell’IA e mette in luce le straordinarie prospettive di crescita a lungo termine per Baidu nel settore dell’intelligenza artificiale. Con l’ascesa dell’IA in Cina, Baidu è in ottima posizione per trarre vantaggio da questa tendenza espansiva nei prossimi anni. Inoltre, Baidu si afferma come leader mondiale nel settore della robotica e della guida autonoma, che promettono di spalancare le porte a un futuro di crescita robusta, specie alla luce dell’integrazione delle loro avanzate tecnologie AI.

Huawei paga il blocco degli Stati Uniti, ma rilancia sulla ricerca

  • Il produttore cinese di telecomunicazioni è l’unico finanziatore della concorrenza nel settore dell’ottica
  • Il ruolo dell’azienda inserita nella lista nera è mantenuto privato dal gruppo con sede a Washington

Huawei Technologies sta finanziando segretamente la ricerca nelle università americane, tra cui Harvard, tramite una fondazione indipendente con sede a Washington, ha riferito Bloomberg News.

Il colosso tecnologico cinese è l’unico finanziatore di un concorso di ricerca che ha assegnato milioni di dollari sin dal suo inizio nel 2022. Il concorso ha sollecitato centinaia di proposte da scienziati di tutto il mondo, comprese le migliori università statunitensi, che hanno vietato ai loro ricercatori di lavorare con il società, aggiunge il rapporto , citando documenti e persone a conoscenza della questione.

Il concorso è supervisionato dalla Fondazione Optica, parte della società professionale senza scopo di lucro Optica. La ricerca presso Optica si concentra sulla scienza della luce, come le comunicazioni, la diagnostica biomedica e i laser, osserva il rapporto.

La fondazione “non sarà tenuta a designare Huawei come fonte di finanziamento o sponsor del programma” del concorso, aggiunge il rapporto, citando un documento non pubblico. Anche il contenuto dell’accordo e il rapporto tra le parti devono essere considerati informazioni riservate, come da documento.

L’amministratore delegato di Optica, Liz Rogan, ha affermato che la donazione di Huawei è stata esaminata da un consulente legale esterno e ha ricevuto l’approvazione dal consiglio di amministrazione della fondazione, secondo il rapporto.

Il nome di Huawei è stato mantenuto privato per evitare che il concorso venisse visto come promozionale e che non vi fossero cattive intenzioni, ha affermato un portavoce di Huawei secondo il rapporto.

I candidati, i funzionari universitari e uno dei giudici del concorso contattati dalla casa dei media hanno notato di non essere a conoscenza del ruolo di Huawei nel finanziamento del concorso.

Il rapporto annuale 2023 della Optica Foundation menziona Huawei nell’elenco dei donatori che hanno contribuito con oltre 1 milione di dollari dal momento della fondazione dell’organizzazione. Nel frattempo, Google e Meta Platforms , unità di Alphabet, sono tra quelle che hanno donato oltre 200.000 dollari.

L’accordo di finanziamento della fondazione probabilmente non viola le regole del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che impediscono a persone e aziende di condividere la tecnologia con Huawei. Tuttavia, se Huawei fosse soggetta alle restrizioni del Dipartimento del Tesoro, l’attività potrebbe essere illegale, aggiunge il rapporto, citando Kevin Wolf, un partner di Akin, specializzato in controlli sulle esportazioni.

Vidu contro Sora

Il gruppo cinese annuncia che “Vidu“, un concorrente di Sora di OpenAI, crea un video 1080p lungo 16 secondi. L’architettura del modello sembra essere basata su U-ViT , qui il profilo Google Scholar del direttore scientifico che ha guidato questo progetto.

La citazione dal comunicato stampa:

Since the release of Sora, the battle for "domestic Sora" has begun. But when the industry focuses on the "long" feature, they all ignore that behind Sora is actually the improvement of comprehensive effects, such as consistency, realism, aesthetics, etc. in long time series.

From the perspective of comprehensive effects, "Vidu" is the first and only video model to fully benchmark against Sora at the effect level, not only domestically, but also globally. It is also the first video model to achieve a breakthrough after Sora.

Il nuovo modello cinese non è liberamente accessibile solo tramite un collegamento, tuttavia chiunque sia interessato può richiedere un contributo per l’accesso al nuovo modello AI video. Segui il collegamento: https://www.shengshu-ai.com/home


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Huawei sovvenzionata dal governo cinese per costruire HBM

Secondo un rapporto di The Information, un gruppo di produttori cinesi di chip, guidati da Huawei, stanno ricevendo finanziamenti dal governo per costruire semiconduttori di memoria ad alta larghezza di banda che fungano da sostituto per la tecnologia AI di Nvidia.

I chip di memoria a larghezza di banda elevata, o HBM, sono necessari per costruire GPU avanzate che alimentano l’intelligenza artificiale e, secondo il rapporto , il consorzio cinese prevede di svilupparne di proprie entro il 2026 .

HBM prova a porre rimedio ai limiti che la GDDR5 (tecnologia utilizzata attualmente per schede video di fascia alta) comincia a mostrare. In particolare, pur offrendo prestazioni di alto livello, una scheda grafica che monta memorie GDDR5 presenta problemi di banda di comunicazione per quanto questa possa essere larga, sembra non essere mai sufficiente.

Le attuali sanzioni statunitensi impediscono alla Cina di importare GPU IA all’avanguardia da società statunitensi come Nvidia.

Le tre società che attualmente producono HBM includono SK Hynix, Samsung Semiconductor e Micron Technology. Tutti utilizzano tecnologia prodotta negli Stati Uniti, che ne impedisce la vendita ad aziende cinesi, come Huawei, dal 2020.

Ernie Bot raggiunge i 200 milioni di utenti

Ernie Bot, (Enhanced Representation from Knowledge Integration) ”l’innovativo sistema di conversazione basato sull’intelligenza artificiale di Baidu , ha raggiunto una milestone significativa superando i 200 milioni di utenti , in un contesto di intensa competizione nel campo dell’intelligenza artificiale.

ERNIE Bot 4 è un LLM più grande di GPT-4, con 260 miliardi di parametri rispetto ai 100 miliardi di parametri di GPT-4 ( Fonte )

Il numero degli utenti è raddoppiato rispetto a quando il gigante cinese della ricerca su Internet ha annunciato lo scorso dicembre che Ernie aveva superato i 100 milioni di utenti grazie agli investimenti.

L’azienda ha osservato che l’interfaccia di programmazione delle applicazioni (API) di Ernie ora elabora 200 milioni di query al giorno.

“Guardando avanti, il linguaggio naturale diventerà il nuovo linguaggio di programmazione”, ha sottolineato Robin Li, cofondatore, presidente e CEO di Baidu, durante la conferenza degli sviluppatori AI Create 2024 di Baidu.

“Il semplice fatto di poter comunicare verbalmente sarà sufficiente per trasformarti in uno sviluppatore, consentendoti di plasmare il mondo con la tua creatività”.

Inoltre, l’azienda ha presentato tre toolkit di sviluppo AI: AgentBuilder, AppBuilder e ModelBuilder, concepiti per potenziare la creatività nell’ambito dell’intelligenza artificiale.

Baidu ha comunicato che oltre 85.000 clienti aziendali hanno utilizzato Qianfan, il modello base di Baidu AI Cloud o piattaforma FM, per sviluppare circa 190.000 applicazioni AI.

Inoltre, Baidu ha introdotto Apollo VTA, un modello all’avanguardia per la guida autonoma, dotato di funzionalità di intelligenza artificiale avanzate per il rilevamento, il tracciamento, la comprensione e la creazione di mappe.

Baidu ha lanciato anche la seconda edizione della ERNIE Cup Innovation Challenge, offrendo fino a 50 milioni di RMB di incentivi per il prossimo prodotto iconico nell’era dell’intelligenza artificiale.

La società ha inoltre annunciato il rilascio di cinque nuove versioni di Ernie e di un toolkit di sviluppo migliorato per le imprese durante i guadagni del quarto trimestre di febbraio. Baidu aveva precedentemente osservato un aumento delle vendite del suo servizio di intelligenza artificiale.

Nel novembre 2023, Baidu ha introdotto una versione a pagamento di Ernie Bot, precedendo di un mese la presentazione di Ernie 4.0, un possibile rivale del modello GPT-4 di OpenAI supportato da Microsoft (MSFT).

Baidu (BIDU) è stata una delle prime aziende cinesi, insieme alle startup Zhipu e Baichuan, a ottenere l’approvazione dalle autorità cinesi di regolamentazione di Internet alla fine di agosto per il rilascio al pubblico dei servizi di intelligenza artificiale.

Il sistema di conversazione Moonshot AI, sviluppato da Alibaba, Kimi, sembra aver raggiunto livelli di popolarità paragonabili a quelli di Ernie. Secondo i dati di AIcpb.com, riportati da Reuters, Ernie ha registrato 14,9 milioni di visite tramite la sua app e il suo sito web il mese scorso, mentre Kimi ha totalizzato 12,6 milioni di visite nello stesso periodo.

Tuttavia, il servizio di intelligenza artificiale generativa ChatGPT rimane il più visitato al mondo, con un traffico totale in crescita del 9% fino a raggiungere 1,86 miliardi di visualizzazioni il mese scorso, secondo il rapporto.


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Nella corsa all’Intelligenza Artificiale: un confronto epocale tra potenze mondiali

Nella battaglia epocale per il dominio dell’Intelligenza Artificiale si intravede un conflitto globale di proporzioni monumentali.

Ebbene si, nel cuore del XXI secolo, il mondo assiste a una competizione titanica tra le principali potenze mondiali per conquistare il primato nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. E non si tratta semplicemente di un’altra gara tecnologica, ma di un confronto epocale che potrebbe plasmare il corso della storia per le generazioni a venire.

Già nel 2019, il segretario alla Difesa statunitense Mark Esper sollevò il velo su una realtà imminente. Persone diverse mettono cose diverse al primo posto; per me è l’intelligenza artificiale”, ha detto durante l’udienza sulle sue principali priorità tecnologiche in risposta a una domanda da parte di Martin Heinrich, membro del SASC, il Comitato per i Servizi Armati del Senato, a cui è conferito il potere di controllo legislativo delle forze armate nazionali.  L’Intelligenza Artificiale “probabilmente cambierà il carattere della guerra, e credo che chiunque la padroneggerà dominerà sul campo di battaglia per molti, molti, molti anni”, ha concluso Esper, riconoscendo l’enorme potenziale dei progressi nell’Intelligenza Artificiale e avvertendo che tali sviluppi avrebbero potuto rivoluzionare radicalmente la natura di eventuali futuri conflitti armati.

La sua visione su questo punto era molto chiara: la nazione che per prima avrebbe saputo padroneggiare questa tecnologia avrebbe goduto di un vantaggio decisivo sul campo di battaglia per molti anni a venire.

È in questo momento che la corsa all’AI ha preso forma, con gli Stati Uniti e la Cina nel ruolo di protagonisti principali di un nuovo dramma geopolitico.

Nel frattempo la Cina è riuscita a fare progressi significativi nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Il Pentagono stima che l’AI sviluppata dalla Cina sia ormai si vicina a quella americana. In molte aree, Pechino ha eguagliato o addirittura superato gli Stati Uniti, soprattutto nell’ambito delle applicazioni militari.

Già nel 2017 Pechino aveva avviato un piano nazionale specificamente rivolto all’intelligenza artificiale, il piano “A New Generation Artificial Intelligence Development Plan”, una strategia nazionale adottata al fine di “promuovere iniziative e fissare degli obiettivi per ricerca e sviluppo, industrializzazione, sviluppo dei talenti, istruzione e acquisizione di competenze, definizione di standard e regolamenti, norme etiche e sicurezza nel settore dell’intelligenza artificiale“.

Un esempio di questo progresso è stato osservato durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022 quando 520 droni hanno eseguito coreografie complesse e coordinate, sottolineando le capacità avanzate della Cina nell’Intelligenza Artificiale, nei contesti militari. Tant’è che la Cina oggi è il principale esportatore globale di droni da combattimento. 

Come mostrano i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), Pechino ha messo a segno un’intensa attività commerciale: ha “spedito almeno 282 droni da combattimento armati in 17 Paesi negli ultimi dieci anni. Nello stesso periodo gli Stati Uniti ne hanno esportati solo 12 in Francia e Gran Bretagna”.

Prima del 24 febbraio 2022 (data dell’invasione Russa dell’Ucraina), DJI una società tecnologica cinese con sede a Shenzhen, nel Guangdong, aveva esportato sia in Russia che in Ucraina, AeroScope, una piattaforma completa di rilevamento dei droni che identifica rapidamente i collegamenti di comunicazione degli UAV, monitorandone i dati e raccogliendo informazioni come lo stato del volo, i percorsi e altre informazioni in tempo reale.

Possiamo quindi dire che la Cina ha riconosciuto da subito che uno dei campi di battaglia chiave nella competizione con gli Stati Uniti sarebbe stata proprio l’Intelligenza Artificiale, il cui controllo potrebbe determinare il destino del primato globale nel XXI secolo. In questa lotta titanica, la Cina non intende rimanere indietro, ma anzi si propone di raggiungere e superare gli Stati Uniti nella corsa all’Intelligenza Artificiale.

Tuttavia, occorre considerare che l’Intelligenza Artificiale non è un’entità monolitica, ma piuttosto una sinergia di tre tecnologie fondamentali: algoritmi, potenza di calcolo e big data. Questi pilastri sono sorretti da microchip avanzati, che agiscono come il motore pulsante dell’AI.

In risposta alla crescente minaccia cinese nel campo della tecnologia dei microprocessori, gli Stati Uniti hanno intrapreso una serie di misure restrittive, cercando di soffocare il progresso tecnologico cinese e mantenere la loro supremazia.

Gli gli Stati Uniti hanno infatti vietato a giganti tecnologici come Huawei di stringere legami con società occidentali e hanno inserito aziende come Da-Jiang Innovations (DJI) nella loro Entity List, una sorta di lista nera commerciale.

Il Dictat e’ impedire alla Cina di accedere ai microchip avanzati necessari per alimentare l’Intelligenza Artificiale.

Il mondo dei semiconduttori è suddiviso in diverse categorie di aziende, ognuna con ruoli distinti e cruciali nel processo di produzione e progettazione dei circuiti integrati.

In primo luogo, ci sono le società IDM (Integrated Device Manufacturer), le quali non solo progettano ma producono i circuiti integrati all’interno dei loro stabilimenti. Tra le principali società IDM vi sono giganti come Intel e Texas Instruments negli Stati Uniti, Micron e SK Hynix in Corea del Sud.

In secondo luogo, ci sono le società cosiddette “Fabless”, che si concentrano esclusivamente sulla progettazione dei circuiti integrati, mentre la produzione è affidata a terzi.

Questo gruppo include nomi di rilievo come Qualcomm, NVIDIA e Broadcom negli Stati Uniti e MediaTek a Taiwan. Infine, ci sono le società di fonderie, che si dedicano esclusivamente alla produzione di semiconduttori per conto terzi, fornendo servizi alle aziende Fabless e alcune IDM.

Tra queste, il colosso mondiale è TSMC a Taiwan, seguita da Samsung in Corea del Sud, che svolge anche attività IDM, specialmente nel settore dei chip di memoria.

La “guerra dei chip” ha assunto una nuova rilevanza, soprattutto alla luce delle crescenti tensioni tra Cina e Taiwan. Quest’ultima peraltro, essendo sede di TSMC, è il più grande centro di produzione di chip al mondo.

Questo sforzo mirato a contenere la tecnologia cinese ha riguardato anche l’Europa: gli Stati Uniti hanno esercitato pressione sui Paesi Bassi affinché non cedessero la società ASML a Pechino, nonostante un accordo preesistente firmato quattro anni prima.

In risposta alle minacce cinesi e per proteggere le aziende che dipendono dalla fornitura dei chip, l’Unione Europea ha introdotto il “Chips Act”, un programma di incentivi del valore di 43 miliardi di euro per incoraggiare le aziende a stabilire fabbriche sul suolo europeo o in Paesi alleati.

Gli Stati Uniti hanno seguito l’esempio con un piano simile dal valore di 53 miliardi di dollari. Inoltre, l’amministrazione Biden ha proposto un’alleanza denominata “Chip 4”, coinvolgendo Stati Uniti, Taiwan, Giappone e Corea del Sud, mirata a garantire l’autonomia e la sicurezza dell’intera catena di produzione dei semiconduttori, con un obiettivo esplicito anti-cinese.

Questo approccio mirato ha lo scopo di privare la Cina delle componenti microelettroniche essenziali necessarie per la progettazione e lo sviluppo dell’AI. Senza accesso a questi componenti critici, Pechino sarebbe costretta a rallentare o addirittura interrompere lo sviluppo di hardware e software specifici per l’Intelligenza Artificiale, indebolendo così la sua posizione nel panorama globale della tecnologia.

La crescente incorporazione di software e sensori d’Intelligenza Artificiale nei sistemi d’arma contribuisce di fatto a ridisegnare i vecchi modelli di combattimento. Agli analisti militari cinesi non sono sicuramente sfuggite le difficoltà che la Russia sta incontrando nel confronto con le armi intelligenti del proprio avversario, come gli Himars o i cosiddetti droni kamikaze figli del nuovo programma “Replicator”.

Date le opportunità, i rischi e le minacce derivanti da questa nuova tecnologia, i Paesi membri della Nato hanno riconosciuto la necessità di trovare forme di cooperazione per fronteggiare fenomeni ritenuti “troppo vasti perché un singolo attore possa gestirli da solo”.

Il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg in un’intervista al Financial Times ha sottolineato che “per decenni gli alleati Nato hanno dominato nel segmento della tecnologia. Ma questo non è più così ovvio”. D’altra parte è stata proprio la superiorità tecnologica della Nato sul piano dell’Intelligenza Artificiale a permettere alle forze di Kiev di avere una percezione più limpida del campo di battaglia rispetto agli avversari.

Secondo un nuovo policy brief dello European Council on Foreign Relations (ECFR), gli analisti cinesi non considerano la guerra della Russia contro l’Ucraina come un grande punto di rottura con il passato, bensì come un’ulteriore manifestazione dell’annosa rivalità tra la Cina e gli Stati Uniti.

Il policy brief, intitolato “China and Ukraine: The Chinese debate about Russia’s war and its meaning for the world” presenta quattro lezioni chiave, tratte da oltre 30 interviste condotte off-the-record dagli autori con analisti ed esperti strategici cinesi provenienti dalle migliori università, da think tanks e da organi affiliati al Partito Comunista Cinese.

  1. Gli USA stanno usando la guerra in Ucraina per accerchiare la Cina, senza però riuscire a mobilitare il resto del mondo;
  2. La Cina ha più da guadagnare che da perdere stando dalla parte della Russia – e oggi è Mosca ad essere il junior partner di Pechino; 
  3. La guerra in Ucraina non ha alterato le probabilità di un potenziale conflitto su Taiwan, ma le risposte occidentali stanno certamente influenzando il pensiero cinese;
  4. L’interdipendenza economica non proteggerà la Cina, che deve prepararsi alle sanzioni. 

La corsa all’AI è diventata una lotta non solo per il dominio tecnologico, ma anche per il controllo delle risorse chiave che alimentano questa rivoluzione digitale. Il controllo dei microchip avanzati si è trasformato in un’arma geopolitica, utilizzata dalle potenze mondiali per influenzare il corso della competizione tecnologica e consolidare la propria supremazia nel settore dell’Intelligenza Artificiale.

Alcuni progetti nel campo dell’Intelligenza Artificiale rivestono una duplice funzione, poiché possono essere utilizzati sia per scopi civili che militari come nel caso della tecnologia AeroScope sviluppata da DJI, leader mondiale nel settore dei droni.

Ciò che emerge chiaramente è che la competizione per il dominio nell’Intelligenza Artificiale è non solo una sfida che coinvolge risorse umane, finanziarie e tecnologiche di vasta portata ma anche una competizione tra differenti sistemi sociopolitici e ideologici.

Se vogliamo, la corsa all’Intelligenza Artificiale è paragonabile alla corsa al nucleare del XX secolo e Pechino è determinata a non restare indietro rispetto agli Stati Uniti. Resta da vedere chi avrà la meglio in questa contesa.

Da questo punto di vista tuttavia, va anche considerato che la corsa all’Intelligenza Artificiale è una battaglia che va oltre i confini delle tecnologie di difesa e sicurezza. Le aziende cinesi, come Tencent, Alibaba e TikTok, dominano il mercato globale degli algoritmi e dei droni civili. Questo dominio non solo solleva interrogativi sulla sicurezza, ma suggerisce anche l’applicabilità potenziale dell’AI in una vasta gamma di settori, inclusi quelli civili.

Nonostante gli sforzi degli Stati Uniti per mantenere la loro supremazia nell’AI, la Cina sta guadagnando terreno.

La corsa all’AI tra Stati Uniti e Cina è diventata una guerra tra sistemi sociopolitici, con implicazioni che vanno ben oltre il campo tecnologico. In questo confronto titanico, solo il tempo ci dirà quali saranno le conseguenze.


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Reuters : Alibaba Taglia i Prezzi in vista dell’ AI war

Quando Alibaba Group si è quotato in borsa alla Borsa di New York il 18 settembre 2014, il CEO Jack Ma ha detto dell’IPO da 25 miliardi di dollari da record: “Quello che abbiamo raccolto oggi non è denaro, è fiducia”.

Alibaba sta tagliando i prezzi per i suoi clienti cloud a livello globale fino al 59%, in un contesto di crescente concorrenza per respingere i rivali e attirare sviluppatori di software AI, ha riferito Reuters.

Il colosso tecnologico cinese ha affermato che i prodotti relativi all’informatica, allo storage, alla rete, ai database e ai big data vedranno in media una riduzione dei prezzi del 23%, aggiunge il rapporto di Reuters .

Queste riduzioni di prezzo riguardano circa 500 specifiche di prodotti cloud e gli sconti sono ora disponibili per i clienti in 13 regioni, tra cui Giappone, Indonesia, Emirati Arabi Uniti e Germania, ha riferito Bloomberg News .

Questa è la terza volta che l’azienda riduce i prezzi nell’ultimo anno.

A febbraio, Alibaba ha dichiarato che avrebbe effettuato una forte riduzione dei prezzi per i suoi servizi cloud, con l’obiettivo di recuperare utenti da concorrenti come Tencent , che competono per fornire gli strumenti necessari per addestrare l’intelligenza artificiale .

I giganti della tecnologia cinese Alibaba Group Holding e Tencent Holdings hanno investito congiuntamente 2,5 miliardi di yuan (342 milioni di dollari) in Zhipu, una startup di intelligenza artificiale con sede a Pechino .

Alibaba e Tencent, insieme ad altre importanti aziende cinesi come Ant Group, Xiaomi e Meituan, stanno supportando Zhipu nella sua missione di sviluppare alternative nazionali al ChatGPT di OpenAI .

Zhipu è tra le numerose startup cinesi che stanno lavorando attivamente su tecnologie di intelligenza artificiale generativa, con l’obiettivo di competere con attori riconosciuti a livello globale come OpenAI e Google.

Zhipu ha ottenuto l’approvazione iniziale del governo per un lancio pubblico in agosto e da allora ha rilasciato un modello open source e un chatbot chiamato Qingyan .

Pochi giorni dopo l’annuncio di Alibaba, anche JD.com  ha dichiarato che avrebbe tagliato i prezzi del cloud computing.

JD.com ha recentemente annunciato il lancio della sua iniziativa Spring Dawn migliorata, una solida suite di soluzioni per i commercianti di terze parti per aumentare i ricavi, inclusi nuovi servizi di intelligenza artificiale progettati per ridurre i costi operativi dei commercianti fino al 50%.

Dal suo lancio iniziale nel gennaio 2023, l’ iniziativa Spring Dawn è stata un catalizzatore di crescita, aumentando di 4,3 volte il numero di commercianti terzi sulla nostra piattaforma. Mentre ci avviciniamo all’accoglienza del nostro milionesimo partner commerciale, siamo entusiasti di lanciare la fase successiva dell’iniziativa.

Le riduzioni dei prezzi segnano le mosse aggressive di Alibaba per stare al passo con i rivali, tra cui Tencent e Baidu, nel business del cloud, e rischiano di iniziare una guerra dei prezzi in un settore già fortemente competitivo.

Secondo il rapporto di Reuters, gli attuali tagli dei prezzi rappresentano l’ultimo sforzo di Alibaba per attirare gli sviluppatori a creare modelli e applicazioni di intelligenza artificiale ad alta intensità di dati utilizzando i servizi cloud dell’azienda.

Lo scorso novembre, Alibaba ha annullato il progetto di spin-off del suo Cloud Intelligence Group, noto anche come Aliyun. La società ha affermato che l’espansione delle restrizioni statunitensi sull’esportazione di chip informatici avanzati ha creato incertezze sulle prospettive del business del cloud. Successivamente, Alibaba ha avviato un rinnovamento del business del cloud computing, coinvolgendo, tra le altre cose, veterani in nuove posizioni di leadership.

L’intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare vari settori, dai trasporti ai media e alla finanza, e potrebbe guidare una nuova fase di crescita economica.

Tuttavia, la tecnologia ha anche applicazioni militari e governative, il che potrebbe complicare ulteriormente il già teso rapporto tra Washington e Pechino.

Mentre USA e CINA scrivono il futuro dell’AI, l’UE scrive le Regole

Uomo al centro o Macchina al Centro questo e’ il dilemma.

Siete familiari con le tre leggi della robotica delineate da Asimov?

Queste leggi, fondamentalmente, impediscono alla macchina, o al robot in questo caso, di nuocere all’uomo.

Ma perché sono state promulgate queste leggi?

I rischi nel mercato dell’accelerated computing

Nel corso dei miei articoli, ho esaminato le forze competitive del mercato, focalizzandomi sul settore delle GPU e su Nvidia (non si parla d’altro nei Media). Tuttavia, nell’ambito dell’informatica accelerata (accelerated computing), è cruciale esplorare anche i potenziali rischi.

Vorrei ora approfondire questi aspetti, iniziando con un elemento che potrebbe avere impatti devastanti sui fondamentali di Nvidia: una possibile offensiva militare cinese contro Taiwan.

Il Giappone era il primo produttore al mondo di semiconduttori, oggi invece i microchip più avanzati che si producono nel paese sono quelli da 40 nanometri, che in termini temporali significa che le società giapponesi sono indietro di oltre un decennio rispetto alla frontiera tecnologica attuale.

Ma il Governo Giapponse ha un progetto impossibile: come dichiarato dal presidente dell’azienda Rapidus e Atsuyoshi Koike, mira a realizzare entro il 2025 il primo prototipo di linea produttiva per microchip da 2 nanometri.

Nei prossimi anni il Giappone potrebbe emergere come un importante polo produttivo per la più avanzata tecnologia a 3 nanometri. Tuttavia, ciò richiederà una notevole quantità di tempo, il che lascia Nvidia completamente esposta a questo rischio nel 2024.

La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) sta progettando di costruire un’impianto di semiconduttori in Giappone per produrre chip da tre nanometri (nm), ha riferito  Bloomberg, citando fonti.

Uno stabilimento, ribattezzato Fab-23 Phase 3, dovrebbe sorgere nella prefettura di Kumamoto, regione in cui sta nascendo la prima Fab in collaborazione con Sony, focalizzata nella produzione con processi maturi a 22 e 28 nanometri. I primi chip sono previsti entro la fine del 2024.

Nvidia, nel processo di produzione dei suoi chip, dipende ampiamente da Taiwan Semiconductor, nota anche come TSMC, con oltre il 50% del mercato mondiale dei semiconduttori – la seconda in classifica (Samsung) scende al 16% – che detiene una tecnologia di produzione di semiconduttori avanzatissima, ma che ha la maggior parte dei suoi impianti situati a Taiwan.

Un’eventuale offensiva da parte della Cina Matrigna con le sue BigTech potrebbe causare interruzioni significative nella catena di approvvigionamento di Nvidia, con conseguente crollo dei prezzi delle azioni.

Nonostante i tentativi di TSMC di diversificare le operazioni, i tempi necessari per la costruzione di un nuovo impianto negli Stati Uniti si sono rivelati più lunghi del previsto, mentre c’è speranza che il Giappone possa emergere come un polo produttivo significativo nei prossimi anni.

Tuttavia, questa transizione richiederà tempo, lasciando Nvidia esposta a questo rischio nel 2024.

Le tensioni geopolitiche sono emerse durante le elezioni taiwanesi, con il partito sovranista DPP che ha vinto le elezioni presidenziali ma ha perso il controllo del Parlamento e la Cina che ha parlato in modo più deciso di “riunificazione” indicando tuttavia a volontà di promuovere lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto.

Un ulteriore rischio significativo per Nvidia riguarda la pressione continua da parte del governo degli Stati Uniti per limitare l’esportazione delle tecnologie avanzate delle aziende di semiconduttori in Cina.

Nonostante il divieto statunitense di esportare le GPU più avanzate di Nvidia in Cina, l’azienda ha trovato una soluzione temporanea. Tuttavia, c’è incertezza riguardo a ulteriori restrizioni alle esportazioni da parte di Washington, che potrebbero mettere a rischio le attività cinesi di Nvidia.

Come precedentemente menzionato, una quota significativa dei ricavi dei data center di Nvidia proveniva dalla Cina che, dal canto suo, si prepara ad una guerra commerciale con gli Usa.

Qualcosa si muove però anche nel Paese del dragone. Oltre a Huawei, che con il suo Ascend 910B è considerata da molti l’azienda cinese che sta facendo più progressi nell’ambito dei chip per AI, anche Baidu si muove in questa direzione.

Nel 2020, ha cominciato un piano a lungo termine nella creazione di chip. Dopo, Kunlunxin, si è sviluppata una seconda versione nel 2021 e si prevede una terza per il 2024. Dopo aver acquisito Zhongtian Micro Systems e fondato T-Head Semiconductor, anche Alibaba ha iniziato a creare i suoi chip per l’AI: il più performante è l’Hanguang 800.

Le prospettive di crescita a lungo termine potrebbero essere fortemente influenzate da questi sviluppi.

Recentemente, il Comitato Cina della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha chiesto ai CEO di Nvidia, Intel e Micron di testimoniare davanti al Congresso sulle loro attività cinesi, un evento che merita attenta osservazione.

Notizia non correlata ma interessante per il nostro Paese,  è stato annunciato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy un accordo tra lo Stato e l’azienda specializzata Silicon Box. La società con sede a Singapore avrebbe intenzione di investire 3,2 miliardi di euro nel nostro Paese per la realizzazione di una fabbrica specializzata in chiplet, una specifica tecnologia di microprocessori in ambito automotive.

Il chiplet è a tutti gli effetti un processore, potenzialmente con più core all’intero, che viene stampato sullo stesso strato con altri chiplet (ad esempio NVidia H100 AMD Ryzen based on Zen 2 Intel Meteor Lake) fingers crossed.

Caro lettore, spero che ti sia divertito a leggere, sentiti libero di condividere i tuoi pensieri su questi argomenti nella sezione commenti qui sotto.

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A Davos è febbre da Intelligenza Artificiale

Quando i leader mondiali e i rappresentanti del mondo economico e finanziario sono arrivati ​​a Davos per l’edizione 2024 del World Economic Forum, sono stati accolti da billboard, annunci e vetrine inneggianti all’Intelligenza Artificiale. 

Sulla Promenade, la via principale di Davos, i giganti della tecnologia, tra cui Salesforce, IBM e Intel, ma anche società di consulenza con Bain & Company, hanno tappezzato vetrine ed edifici con annunci sull’intelligenza artificiale.

La Cina continuerà a sviluppare soluzioni di Intelligenza Artificiale nonostante le restrizioni Usa sui chip

Nel 2024 la Cina andrà avanti con lo sviluppo di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) – la tecnologia utilizzata per addestrare ChatGPT e applicazioni simili – e di sistemi di intelligenza artificiale generativa (AI), nonostante le restrizioni imposte dagli Stati Uniti all’export di semiconduttori avanzati verso Pechino.

E quanto emerge da un report UBS i cui analisti ritengono che la Cina, pur con tali limitazioni, continuerà ad investire per cercare di ottenere dei progressi puntando ulteriormente sui propri programmi nazionali di accelerazione dell’AI e adottando un approccio più parsimonioso nell’uso delle risorse informatiche, tenuto conto che il Paese è molto indietro nei sistemi di litografia di fascia alta, che sono cruciali per realizzare circuiti avanzati, nonostante i costanti progressi sulla produzione di chip.

Secondo quanto riportato da Reuters tuttavia, i controlli sulle esportazioni statunitensi che hanno bloccato ad esempio l’accesso della Cina ai chip Nvidia utilizzati per progetti di Intelligenza Artificiale, non hanno minato la capacità di Pechino di resistere e di cercare di superare questi ostacoli.

In alcuni casi ricorrendo a soluzioni interne, come il caso del colosso della ricerca Internet Baidu, che gestisce Ernie Bot e Ernie LLM, che ha ordinato 61 milioni di dollari di chip AI 910B Ascend di Huawei, che l’azienda cinese ha sviluppato come alternativa al processore A100 di Nvidia, per 200 server.

In altri casi invece, come riportato dal Financial Times, le aziende cinesi stanno ricorrendo a chip riutilizzati da prodotti di gioco per PC standard per sviluppare strumenti di intelligenza artificiale come alternativa al blocco delle esportazioni da parte degli Usa. Ogni mese migliaia di schede grafiche per videogiochi Nvidia verrebbero spogliate dei loro componenti principali nelle fabbriche e nei laboratori, prima di essere installate su nuovi circuiti stampati sebbene queste non abbiano quella capacità di calcolo necessaria per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni con set di dati più grandi.

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