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Apple rottama l’auto elettrica per concentrarsi sull’Intelligenza Artificiale

Nome in codice Titan, il progetto di sviluppo di auto elettriche da parte di Apple, iniziato nel 2014, è stato cancellato. All’epoca del lancio, il mercato dei veicoli elettrici (EV) sembrava essere molto promettente. La Nissan Leaf, che è stato il primo modello di auto elettrica di massa, era stata lanciata da 4 anni e la Model S di Tesla in soli 2 anni aveva venduto circa 50 mila unità dimostrando che in questo nuovo mercato c’era (forse) spazio anche per nuovi brand. Poi le cose non sono andate secondo i piani. 10 anni dopo, il mercato mondiale dei veicoli elettrici non sembra essere esploso. Nel 2023 i veicoli elettrici hanno rappresentato solo il 14% delle vendite globali, per la maggior parte all’interno del mercato cinese dove dominano i costruttori locali. Anche lo sviluppo di auto a guida autonoma si è rivelato più difficile di quanto gli operatori del settore si aspettassero in precedenza: lo sviluppo tecnologico è rallentato e rimangono importanti sfide da implementare.

Non sorprende quindi che la società di Cupertino abbia deciso di cancellare il progetto auto e di trasferire la gran parte dei membri del team nella divisione che si occuperà di AI dove la società è rimasta fino ad ora abbastanza silente.

Apple, nell’ultimo anno ha registrato la performance azionaria più debole tra tutte le altre big-tech. Certo, il rallentamento dell’attività principale dell’azienda nel settore degli iPhone ha giocato un ruolo importante, ma anche la mancanza di nuovi prodotti di Intelligenza Artificiale è stata un fattore determinante.

All’inizio di quest’anno Microsoft ha superato Apple come azienda di maggior valore al mondo, sfruttando la sua posizione di leadership grazie agni investimenti in OpenAI e all’integrazione di ChatGPT all’interno di Copilot. Vero che con il lancio di Siri nel 2011, Apple è entrata per prima nel settore dei prodotti di Intelligenza Artificiale rivolti ai consumatori, ma è altrettanto vero che negli ultimi anni l’azienda è rimasta indietro su questo settore, mentre competitor come Samsung hanno iniziato a introdurre nuove funzioni di AI nei telefoni con funzioni quali la traduzione di lingue in tempo reale durante le telefonate, la sintesi di note e la modifica di foto presenti nei Galaxy di fascia alta.

La partita è indubbiamente difficile perché, secondo gli analisti e gli investitori, anche se Apple riuscirà a introdurre nuove funzioni di Intelligenza Artificiale che renderanno l’azienda più competitiva in questo campo, non è chiaro se riuscirà ad aumentare le vendite. Pesano poi le prospettive su un mercato strategico per Apple come quello cinese dove il rallentamento della domanda interna è accompagnato da una particolare aggressività dei competitor, Huawei in primis.

In occasione della presentazione degli utili, lo scorso mese di febbraio, Tim Cook ha dichiarato “continueremo a investire in queste e altre tecnologie che modellano il nostro futuro. Ciò include l’intelligenza artificiale, a cui continuiamo a dedicare un’enorme quantità di tempo e impegno e siamo entusiasti di condividere i dettagli del nostro lavoro in corso in questo spazio entro la fine dell’anno”, cosa che farebbe pensare ad una implicita conferma delle voci secondo cui iOS 18, che sarà presentato al WWDC il prossimo mese di giugno, presenterà funzionalità AI complete. E le aspettative, da questo punto di vista, sono alle stelle.

Automotive: anche l’industria dell’auto punta sull’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sarà disponibile dal prossimo anno su un’ampia gamma di auto Stellantis. A dichiararlo la stessa azienda che in una nota riporta come la sperimentazione sia già partita con successo su 20.000 vetture Ds in Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito per essere poi estesa anche ad alcuni modelli Citroen, Peugeot, alla Jeep Avenger e alla Fiat 600.

L’azienda ha anche annunciato l’obiettivo di vendere il prossimo anno in Europa 8 auto su 10 connesse con servizi che renderanno più sicura la guida e più emozionante il viaggio.

L’AI consentirà di interagire in modo sempre più completo con i passeggeri, offrendo risposte sulla destinazione del viaggio e sui luoghi attraversati, ma anche sui parcheggi e sulle colonnine di ricarica.

Il piano strategico dell’azienda mira a creare entro il 2030 un parco auto globale di oltre 34 milioni di auto connesse, continuamente aggiornate e capace di generare 20 miliardi di euro di fatturato con oltre il 40% di margine e cambiando anche il modello di business. Se prima al centro c’era l’auto con le sue caratteristiche di guida, la potenza e lo stile, sempre di più la value proposition si sposterà sul software e sulla user-experience attraverso assistenti vocali evoluti di nuova generazione.

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