L’uscita della beta 2 di iOS 18.4 segna un’importante pietra miliare nell’evoluzione di Siri e delle sue capacità, con un focus particolare sull’integrazione della nuova funzionalità di Shortcuts. L’aggiornamento promette di aprire nuovi orizzonti nell’interazione tra l’assistente vocale di Apple e le app del sistema operativo. Sebbene i progressi nella piattaforma Shortcuts non siano stati così rilevanti nelle versioni recenti di iOS, sembra che il cambiamento stia per arrivare, e la beta 2 di iOS 18.4 ci offre una prima assaggio di ciò che Apple sta preparando.
Tag: apple Pagina 1 di 3

Microsoft ha annunciato oggi il rilascio di un’app nativa di Copilot per macOS, ampliando così la disponibilità del suo assistente AI oltre l’ecosistema Windows. Questa mossa segna un passo significativo nella strategia di Microsoft per rendere Copilot un punto di riferimento nel settore dell’intelligenza artificiale generativa, sfidando direttamente le soluzioni integrate di Apple come Siri.
L’app per macOS offre funzionalità simili alla versione Windows, consentendo agli utenti di accedere alla piattaforma web-based di Copilot per caricare immagini, generare contenuti testuali e ottenere risposte avanzate dall’AI. Tra le caratteristiche distintive spiccano la modalità scura e una scorciatoia da tastiera dedicata: con Command + Space, gli utenti possono attivare rapidamente Copilot, un’esperienza analoga al comando Alt + Space su Windows.

Lunedì, Apple ha sganciato la sua ultima bomba mediatica: “investiremo oltre 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni”. Una cifra da capogiro, almeno finché non si scende nei dettagli e si scopre che, in realtà, Apple sta semplicemente promettendo di continuare a fare quello che ha sempre fatto: operare. In pratica, l’azienda ha annunciato con grande enfasi che esisterà ancora tra quattro anni. Che sollievo.
Nel comunicato, Apple specifica che l’astronomico investimento comprende tutto: dai fornitori sparsi per gli Stati Uniti, ai dipendenti, ai data center, alle sedi aziendali e perfino alle produzioni di Apple TV+. Insomma, un elenco dettagliato di attività che l’azienda avrebbe comunque portato avanti, ma che ora vengono riciclate come un gesto magnanimo verso l’economia americana. La ciliegina sulla torta? Il “nuovo stabilimento di produzione avanzato a Houston” che Apple e i suoi “partner” apriranno per costruire server per l’intelligenza artificiale. Impressionante, finché non si legge la parola chiave: “partner”. Traduzione? Foxconn – il gigante taiwanese che assembla i prodotti Apple – aveva già pianificato di costruire quella fabbrica alla fine dello scorso anno. Ma ehi, perché non prendersi un po’ di meriti?

Proprio oggi, il 24 febbraio 2025 Steve Jobs avrebbe compiuto 70 anni. La sua eredità rimane incancellabile, un punto di riferimento per l’innovazione, il design e l’usabilità nel settore tecnologico. Fondatore di Apple e mente visionaria dietro prodotti che hanno ridefinito il nostro rapporto con la tecnologia, Jobs ha rivoluzionato interi settori, dalla telefonia ai computer, dalla musica al cinema d’animazione.

Recenti sviluppi indicano che Apple sta pianificando l’integrazione di Gemini, il modello di intelligenza artificiale di Google, all’interno della sua piattaforma Apple Intelligence. Questa mossa rappresenta un passo significativo nell’evoluzione delle capacità AI dei dispositivi Apple, offrendo agli utenti una gamma più ampia di strumenti e funzionalità avanzate.
Durante il keynote della WWDC 2024, Craig Federighi, Senior Vice President di Apple, ha accennato alla possibilità di collaborare con altri modelli di intelligenza artificiale di terze parti, menzionando esplicitamente Gemini di Google come potenziale candidato. Questa apertura riflette la volontà di Apple di fornire agli utenti una scelta diversificata di strumenti AI, riconoscendo che diversi modelli possono eccellere in compiti specifici, come la scrittura creativa o la programmazione.

Apple ha recentemente deciso di ritirare la funzionalità di sicurezza “Advanced Data Protection” (ADP) per gli utenti nel Regno Unito. Questa decisione è una risposta diretta alle richieste del governo britannico, che ha ordinato all’azienda di Cupertino di creare una “backdoor” nei suoi sistemi di crittografia, consentendo l’accesso ai dati degli utenti da parte delle autorità.
L’ADP, introdotta da Apple alla fine del 2022, offre una crittografia end-to-end per i dati archiviati su iCloud, garantendo che solo il titolare dell’account possa accedervi. Tuttavia, secondo quanto riportato dal Financial Times, il governo britannico ha emesso un “technical capability notice” in base all’Investigatory Powers Act del 2016, noto anche come “Snooper’s Charter”, che richiede alle aziende di fornire accesso ai dati dei clienti per scopi di sicurezza nazionale. Questa legge impedisce alle aziende di discutere pubblicamente tali richieste, rendendo la decisione di Apple di ritirare l’ADP un’ammissione implicita della situazione.

Nel panorama tecnologico in continua evoluzione, Apple ha compiuto un passo significativo introducendo una suite di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale (AI) con il lancio di iOS 18, iPadOS 18, macOS Sequoia, watchOS 11 e altri aggiornamenti. Questi aggiornamenti non solo migliorano l’esperienza utente, ma integrano profondamente l’AI nell’ecosistema Apple, ridefinendo l’interazione con i dispositivi.
Il fulcro di questa innovazione è “Apple Intelligence”, una piattaforma AI che combina elaborazione locale sul dispositivo e su server cloud proprietari dotati di hardware Apple Silicon. Annunciata durante la WWDC 2024, Apple Intelligence è stata resa disponibile per sviluppatori e tester il 29 luglio 2024, con un rilascio completo previsto entro il 2025. Questa piattaforma supporta una gamma di funzionalità progettate per migliorare la produttività e la creatività degli utenti.

Apple ha lanciato una serie di aggiornamenti per il suo ecosistema, tra cui iOS 18, iPadOS 18, macOS Sequoia e watchOS 11, ognuno dei quali introduce innovazioni pensate per migliorare l’esperienza utente, ottimizzare l’interazione con i dispositivi e introdurre funzionalità legate all’intelligenza artificiale, un settore in continua espansione. Le modifiche più rivoluzionarie di questi aggiornamenti si concentrano su Apple Intelligence, segnando un punto di svolta su come l’azienda integri l’AI nei suoi prodotti. Questo cambiamento non solo si allinea con l’influenza crescente dell’AI generativa nel settore tecnologico, ma prepara anche il terreno per interazioni più profonde tra gli utenti e i dispositivi Apple.

Premesso che Adoro Apple e i suoi prodotti, ma negli ultimi anni sono deluso .. Apple ha presentato il nuovo iPhone 16e, un modello leggermente più economico della sua linea di punta, con una novità che a Cupertino considerano rivoluzionaria: un modem cellulare progettato in casa. Ma davvero qualcuno crede che questo sia il futuro dell’innovazione? O si tratta solo dell’ennesima mossa per ridurre la dipendenza da Qualcomm e risparmiare qualche miliardo sui costi di produzione? La realtà è che Apple non sta innovando, sta semplicemente cercando di aumentare i suoi margini con un aggiornamento che è più strategico che tecnologico.

Recentemente, il ricercatore di machine learning Jochem Gietema ha evidenziato problematiche significative nell’applicazione Image Playground di Apple. Durante i test, l’app ha mostrato difficoltà nel riconoscere in modo coerente il tono della pelle e la texture dei capelli di Gietema, manifestando bias razziali nell’interpretazione dei comandi forniti. Questo episodio mette in luce una questione più ampia: nonostante gli sforzi per limitare Image Playground alla generazione di volti in stile illustrato, Apple non è riuscita a prevenire comportamenti discriminatori nel suo modello di intelligenza artificiale.
Le distorsioni nei modelli di generazione di immagini non sono una novità nel campo dell’intelligenza artificiale. Uno studio intitolato “Easily Accessible Text-to-Image Generation Amplifies Demographic Stereotypes at Large Scale” ha evidenziato come i modelli di machine learning che convertono descrizioni testuali in immagini possano amplificare stereotipi demografici su larga scala.

Apple e Amazon stanno affrontando sfide significative nei loro tentativi di rilanciare Siri e Alexa attraverso potenti aggiornamenti basati su intelligenza artificiale. Nonostante gli annunci ambiziosi e le aspettative elevate, entrambe le aziende stanno lottando con problemi tecnici e ritardi nello sviluppo, sollevando interrogativi sulla loro capacità di competere con avversari come ChatGPT di OpenAI.
Apple ha svelato per la prima volta il suo piano di rinnovamento di Siri durante la conferenza per gli sviluppatori nel giugno dello scorso anno. L’azienda ha promesso un assistente vocale più conversazionale, basato su modelli di linguaggio avanzati in grado di gestire dialoghi più naturali e rispondere a richieste complesse in modo più rapido. Tuttavia, secondo un rapporto di Bloomberg, il progetto sta incontrando problemi ingegneristici e bug software che potrebbero ritardare o limitare il rilascio dell’aggiornamento tanto atteso. Alcune funzionalità previste per aprile potrebbero essere rinviate a maggio o anche oltre, mettendo sotto pressione i team di ingegneri che lavorano per rispettare le scadenze.

Apple sta attivamente esplorando il campo della robotica, focalizzandosi sia su robot umanoidi che non umanoidi, con l’obiettivo di integrare queste tecnologie nel suo ecosistema di smart home. Secondo l’analista Ming-Chi Kuo di TF International Securities, l’azienda è attualmente nella fase iniziale di sviluppo, con i prodotti ancora in fase di prova di concetto (POC). Si prevede che la produzione di massa non inizi prima del 2028 o oltre.

Apple ha recentemente annunciato una partnership strategica con Alibaba per integrare funzionalità di intelligenza artificiale (IA) sugli iPhone destinati al mercato cinese. Questa collaborazione mira a rafforzare la posizione di Apple in Cina, un mercato cruciale dove l’azienda ha registrato un calo delle vendite negli ultimi trimestri.
In precedenza, Apple aveva esplorato collaborazioni con altre aziende tecnologiche cinesi, tra cui Baidu, Tencent, ByteDance e DeepSeek, per sviluppare soluzioni IA locali. Tuttavia, dopo valutazioni approfondite, la scelta è ricaduta su Alibaba, ritenuta più allineata agli standard e alle esigenze di Apple.

Apple ha pubblicato i risultati del trimestre di dicembre, e come sempre c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. Ma per un’azienda che vive di storytelling e numeri scintillanti, il problema è quando nel bicchiere ci sono più crepe che liquido.
Partiamo dalle note stonate: la Cina, che dovrebbe essere la miniera d’oro di Apple, ha deciso che forse è meglio tornare a scavare in casa propria. I ricavi nel Paese del Dragone si sono ridotti dell’11%, un segnale chiaro che il vento sta cambiando. Huawei e gli altri marchi locali, spinti da un’ondata di orgoglio nazionale e da una tecnologia che non ha nulla da invidiare, stanno erodendo la posizione dominante dell’iPhone. E se l’azienda di Cupertino si consola con un calo “solo” dello 0,8% nelle vendite globali di iPhone, è evidente che il problema cinese non è un mal di pancia passeggero, ma un’ulcera cronica.

L’affermazione di Becky Loop, Direttrice dell’Architettura di Piattaforma presso Apple, sottolinea il potenziale rivoluzionario di UALink nel superare le sfide legate alla connettività e nell’aprire nuove possibilità per l’adozione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questo progetto emerge come un tassello chiave in un panorama tecnologico che richiede infrastrutture più sofisticate e versatili per soddisfare la crescente domanda di risorse computazionali avanzate e comunicazioni più fluide.
UALink, secondo le prime indicazioni, sembra posizionarsi come una soluzione all’avanguardia, mirata a unificare e ottimizzare l’interconnessione tra dispositivi, sistemi e piattaforme digitali. Grazie alla combinazione di hardware innovativo e architetture software scalabili, questa tecnologia potrebbe consentire la gestione più efficiente di reti di dati, favorendo la creazione di ecosistemi intelligenti e interconnessi. L’approccio modulare di UALink si rivela particolarmente adatto per soddisfare la necessità di scalabilità, elemento cruciale in un’era in cui i dati crescono esponenzialmente e le applicazioni AI diventano sempre più pervasive.
Secondo l’analista Ming-Chi Kuo, l’introduzione delle funzionalità di intelligenza artificiale denominate “Apple Intelligence” non ha portato a un incremento significativo nelle vendite degli iPhone. Queste funzionalità, integrate principalmente nella nuova serie iPhone 16, non hanno stimolato un interesse sufficiente tra i consumatori e non hanno incentivato il ciclo di sostituzione dei dispositivi.

Apple sta intraprendendo una strategia significativa per rafforzare la sua presenza nel mercato cinese, avviando trattative con i giganti tecnologici locali ByteDance e Tencent. L’obiettivo è integrare i modelli di intelligenza artificiale (AI) sviluppati da queste aziende negli iPhone destinati al mercato cinese, in risposta alle stringenti normative locali che richiedono la collaborazione con partner nazionali per l’implementazione di tecnologie avanzate.
Questa mossa segue l’introduzione di Apple Intelligence, l’iniziativa di Apple nel campo dell’AI generativa, che ha incontrato ostacoli significativi in Cina a causa delle regolamentazioni che limitano l’utilizzo di modelli AI stranieri. Le autorità cinesi hanno indicato che le aziende estere devono collaborare con partner locali per ottenere l’approvazione necessaria all’implementazione di tecnologie AI nel paese.

Hai mai avuto la sensazione che qualcuno ti stesse ascoltando? E no, non parlo del vicino impiccione che si affaccia dal balcone. Stavolta parlo di Siri, quella voce suadente che vive nei tuoi dispositivi Apple e che sembra sempre pronta a rispondere alle tue domande. Ebbene, pare che Siri fosse fin troppo pronta ad ascoltare. Ora Apple sta offrendo fino a 95 milioni di dollari per chiudere la questione. Che poi, diciamocelo, non è che voglia davvero ammettere di aver sbirciato nelle tue conversazioni.
La grande mela di Cupertino sostiene di non aver fatto nulla di male, ma accetta di sborsare fino a 100 dollari a famiglia negli Stati Uniti. È come dire: “Non abbiamo fatto nulla, ma ecco qualche spicciolo per farvi stare zitti”. Gli avvocati, ovviamente, si sono già intascati 30 milioni di quei 95. Per loro Siri ha sicuramente funzionato benissimo.

L’ingresso di Apple nel mercato della casa intelligente è stato caratterizzato da una serie di alti e bassi. Sebbene l’azienda abbia lanciato prodotti di successo come HomePod, Apple TV e l’ecosistema HomeKit, non è riuscita a imporsi con la stessa forza di Amazon e Google, che con Alexa e Google Assistant hanno consolidato la propria posizione nel settore. Nonostante ciò, questo non significa che la strategia di Apple nel settore della casa intelligente sia destinata a fallire. Al contrario, esistono delle opportunità concrete per una trasformazione, a patto che Apple possa adattare la sua visione e cogliere le nuove tendenze emergenti nel mercato.

Secondo le ultime notizie da Reuters e Bloomberg, Apple sta rafforzando la sua presenza nei mercati asiatici attraverso due iniziative strategiche. In Cina, la multinazionale americana sta negoziando con Tencent e ByteDance per l’integrazione di modelli di intelligenza artificiale sugli iPhone venduti nel paese. Nel frattempo, in Indonesia, è vicino a un accordo miliardario per revocare il divieto di vendita del prossimo iPhone 16.

OpenAI ha recentemente ampliato l’integrazione di ChatGPT all’interno delle applicazioni Apple, segnando un significativo passo avanti nell’adozione dell’intelligenza artificiale nei dispositivi consumer. Con il rilascio di iOS 18.2, gli utenti possono ora sfruttare le capacità avanzate di ChatGPT direttamente attraverso Siri, strumenti di scrittura e funzionalità della fotocamera.

Apple e NVIDIA hanno recentemente unito le forze per accelerare le prestazioni dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), integrando la tecnica Recurrent Drafter (ReDrafter) di Apple nel framework TensorRT-LLM di NVIDIA.
ReDrafter, sviluppato e reso open source da Apple all’inizio di quest’anno, rappresenta un approccio innovativo al decoding speculativo, combinando un modello di bozza basato su reti neurali ricorrenti (RNN) con tecniche avanzate come la ricerca a fascio (beam search) e l’attenzione ad albero dinamico (dynamic tree attention). Questa combinazione consente di generare testo in modo significativamente più rapido, raggiungendo velocità fino a 3,5 token per passo di generazione, superando le tecniche precedenti.

Il CEO di Apple, Tim Cook, ha recentemente incontrato il Primo Ministro britannico Rishi Sunak per discutere dell’impegno strategico dell’azienda nel Regno Unito, che ha ormai superato i 18 miliardi di sterline di investimenti dal 2019. Questo sforzo ha generato oltre 550.000 posti di lavoro diretti e indiretti, coinvolgendo settori che spaziano dall’ingegneria ai contenuti creativi, come la produzione di Apple TV+.

Mercoledì Apple ha scosso il panorama tecnologico rilasciando aggiornamenti per i suoi dispositivi più iconici: iPhone, iPad e Mac. La novità che sta facendo parlare il mondo intero è l’integrazione tanto attesa di ChatGPT con Siri, trasformando l’assistente virtuale di Apple in qualcosa di decisamente più potente e intuitivo.

Apple e Broadcom stanno lavorando insieme per sviluppare il primo chip server interno di Apple, progettato esclusivamente per l’intelligenza artificiale. Questo progetto, denominato internamente “Baltra”, potrebbe essere pronto per la produzione di massa entro il 2026, secondo fonti vicine alla questione riportate da The Information.

In una recente intervista, il CEO di Apple, Tim Cook, ha delineato una visione ambiziosa e futuristica del contributo di Apple nel settore della salute. Durante il colloquio, Cook ha ribadito che il vero lascito della compagnia potrebbe non risiedere nei suoi iconici dispositivi tecnologici, ma nel suo impatto sul miglioramento della salute umana. Una dichiarazione potente, che potrebbe ridefinire il ruolo della tecnologia nella vita quotidiana.

Apple, l’iconica azienda della Silicon Valley, si trova di fronte a un rompicapo tecnologico e culturale nell’integrare i modelli di intelligenza artificiale di Baidu per il mercato cinese. È un po’ come cercare di montare una presa americana in un muro cinese senza adattatore: un’impresa che richiede una combinazione di ingegno, pazienza e, in questo caso, molta diplomazia.

In un’inaspettata mossa strategica, Apple ha sfoggiato il suo supporto per Amazon Web Services (AWS) durante la conferenza annuale AWS re:Invent, tenutasi martedì. L’apparizione sul palco di Benoit Dupin, dirigente dell’intelligenza artificiale di Apple, ha sorpreso molti: il colosso di Cupertino ha rivelato di utilizzare i chip personalizzati di AWS per attività di ricerca e per testare i propri chip dedicati all’AI. Un colpo di marketing di prim’ordine per Amazon, che rafforza la sua posizione nel panorama tecnologico globale.
Apple Inc. è al centro di una controversia legale significativa, scaturita da una causa intentata da un ex dipendente che accusa l’azienda di violare la privacy dei lavoratori. La denuncia sostiene che Apple avrebbe monitorato attività personali, inclusi account iCloud privati e dispositivi personali, utilizzando le sue tecnologie avanzate per sorvegliare i dipendenti. Queste pratiche, secondo le accuse, mirerebbero a reprimere denunce o comportamenti contrari alle direttive aziendali. (GuruFocus)

Non so voi, ma io ho sempre avuto un rapporto complicato con i telefoni. Da piccolo, ogni volta che il telefono squillava, mi chiedevo se fosse una buona notizia o un parente che voleva raccontarmi l’ennesima storia del loro gatto malato. Ora, nel 2025, sembra che i telefoni abbiano preso una piega più personale: non solo interrompono le chiamate a caso, ma lo fanno con l’arroganza di chi sa che non li cambierai comunque.
Prendiamo Apple, per esempio. Quelli che riescono a farti comprare lo stesso telefono con un colore diverso e un nome diverso ogni anno. Beh, ora pare che il loro grande piano sia di progettare un modem interno per alcuni dei loro modelli futuri, inclusi l’iPhone SE e il prossimo iPhone ultra-sottile. Sì, perché se c’è una cosa che vogliamo da un telefono è che sia più sottile, così sottile da poterlo perdere nel divano.

Apple ha recentemente affrontato un significativo ostacolo nel tentativo di lanciare il suo modello di intelligenza artificiale (AI) per iPhone in Cina, un mercato cruciale per il gigante della tecnologia. Secondo un nuovo rapporto, la compagnia deve superare una serie di sfide regolatorie, politiche e di concorrenza locale prima che la sua AI possa essere adottata su larga scala nel Paese. Queste difficoltà non solo influenzano la strategia di Apple, ma potrebbero anche avere implicazioni per la sua posizione di mercato in un periodo in cui l’intelligenza artificiale sta diventando un driver di innovazione fondamentale per la tecnologia mobile.
Dopo anni di dibattiti e controversie legali, la Commissione Europea ha ufficialmente chiuso l’indagine sul presunto abuso di posizione dominante da parte di Apple nel mercato degli e-book. Tuttavia, il gigante tecnologico non può ancora tirare un sospiro di sollievo: una nuova indagine, questa volta riguardante il comportamento dell’azienda nell’ambito dei browser e delle restrizioni all’uso di piattaforme concorrenti, è all’orizzonte.

Google ha ufficialmente lanciato l’app Gemini per iOS, aprendo agli utenti iPhone l’accesso completo alla sua potente intelligenza artificiale in un’app autonoma, simile a quanto offerto su Android. Questo debutto rappresenta una svolta strategica: mentre Gemini era già integrato nella Google app, l’app autonoma introduce funzionalità avanzate che arricchiscono l’esperienza degli utenti iOS, in una mossa che mira a competere con le offerte IA di Apple.

Nel recente aggiornamento di iOS 18.1, Apple ha introdotto una funzione di riavvio automatico nascosto che ha destato non poca curiosità e attenzione. Questa novità, implementata in modo discreto, mira a rafforzare la sicurezza del sistema operativo, intervenendo automaticamente nel caso in cui venga rilevata un’anomalia, una potenziale minaccia di sicurezza o un comportamento sospetto che potrebbe compromettere l’integrità del dispositivo.

Con il lancio della beta pubblica di iOS 18.2, Apple apre le porte a una nuova dimensione dell’intelligenza artificiale attraverso la suite di funzionalità racchiuse sotto il marchio di Apple Intelligence. Questa versione introduce strumenti di AI generativa che promettono di ridefinire l’interazione degli utenti con i propri dispositivi, rivolgendosi direttamente a chi desidera un’esperienza utente avanzata, personalizzata e fortemente potenziata dall’AI.

Apple ha intrapreso uno studio interno sugli smart glasses già disponibili sul mercato, segnalando potenzialmente un imminente ingresso del colosso di Cupertino nel settore della tecnologia indossabile, un settore in forte crescita. Secondo Bloomberg, che cita fonti vicine all’azienda, Apple ha avviato una raccolta di feedback tra i suoi dipendenti sui diversi modelli di smart glasses, con un’iniziativa chiamata in codice Atlas. Questo approccio indica che l’azienda vuole esplorare i limiti e le opportunità della tecnologia prima di sviluppare un prodotto autonomo e innovativo.

Apple ha finalmente iniziato a implementare aggiornamenti alla sua suite di strumenti basati su intelligenza artificiale per iOS, iPadOS e macOS, come annunciato lunedì. Nonostante la celebrazione da parte dell’azienda tecnologica leader al mondo, le recensioni riguardanti Apple Intelligence non sono state entusiastiche.
L’esperienza con l’intelligenza artificiale, “nella sua forma attuale, è piuttosto piatta”, ha affermato Julian Chokkattu, senior reviews editor di Wired. Ina Fried, corrispondente tecnologico capo di Axios, ha descritto il rilascio preliminare come “miglioramenti modesti che mi hanno lasciato eccitato per il futuro, ma anche impaziente.” Anche il New York Times ha sottolineato che “il tanto pubblicizzato futuro trasformato dall’AI sembra ancora lontano.”
Ora che Apple ha rispettato la scadenza autunnale autoimposta per rilasciare qualcosa di legato all’AI, ha davanti a sé ampio margine per iterare e trasformare il futuro.

Apple ha presentato il nuovo iMac con chip M4, portando una ventata di innovazione e potenza alla sua iconica linea desktop. Questo aggiornamento rende l’iMac fino a 1,7 volte più veloce nelle attività quotidiane e addirittura 2,1 volte più rapido per attività impegnative come l’editing fotografico e il gaming rispetto alla versione con chip M1. Dotato di una fotocamera avanzata da 12MP con tecnologia Center Stage, un display Retina da 24 pollici, fino a quattro porte Thunderbolt 4 e 16 GB di memoria, il nuovo iMac si presenta in una gamma di colori vivaci: verde, giallo, arancione, rosa, viola, blu e argento.
La vera innovazione è il chip M4, introdotto lo scorso maggio, che ha permesso ad Apple di integrare capacità avanzate di intelligenza artificiale anche nei suoi dispositivi iMac e iPad. John Ternus, vicepresidente senior per l’Hardware di Apple, descrive questa nuova linea come “una nuova era per iMac” grazie al chip M4, ai nuovi colori e al display opzionale con nano-texture.
Insieme al nuovo iMac, Apple ha anche lanciato versioni aggiornate di Magic Mouse, Magic Keyboard e Magic Trackpad, ora tutti con ricarica USB-C. Disponibile a partire da $1.299, il nuovo iMac è già in pre-ordine e sarà disponibile per l’acquisto dall’8 novembre.

La prossima grande tappa nel mondo tecnologico sarà la corsa di Apple verso una valutazione di mercato di $4 trilioni, seguita da Nvidia, secondo il noto analista di Wedbush Securities, Dan Ives. Questo traguardo epocale potrebbe materializzarsi nel 2025, spinto dalla capacità di entrambe le aziende di capitalizzare sull’intelligenza artificiale (IA), su ecosistemi integrati e sulla capacità di mantenere rilevante la loro base utenti. Secondo Wedbush, la visione strategica e tecnologica dei due colossi pone Apple e Nvidia in una posizione dominante, difficilmente eguagliabile.