Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Softbank: 100 miliardi di dollari per costruire chip per l’AI e fare concorrenza a Nvidia

Masayoshi Son, il fondatore di SoftBank Group Corp. una delle holding giapponesi più importanti al mondo e specializzata nell’investimento in capitale di rischio, ha intenzione di raccogliere fino a 100 miliardi di dollari per finanziare un’impresa di chip in grado di competere con Nvidia Corp. e fornire semiconduttori essenziali per l’Intelligenza Artificiale.

Lo riporta Bloomberg, secondo cui il progetto, con il nome in codice di Izanagi – il dio giapponese della creazione e della vita – mira a creare una società che possa integrare al suo interno l’unità di progettazione di chip Arm Holdings (società controllata sempre da SoftBank e specializzata nel settore dei semiconduttori) e nel quale SoftBank investirebbe 30 miliardi di dollari, mentre 70 miliardi di dollari arriverebbero da investitori istituzioni del Medio Oriente.

Se avrà successo, questo progetto rappresenterà uno dei maggiori investimenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale dall’avvento di ChatGPT, superando di gran lunga l’investimento di oltre 10 miliardi di dollari di Microsoft Corp. in OpenAI.

I dettagli su come il progetto sarà finanziato o le modalità con le quali verranno investiti i finanziamenti non sono ancora stati definiti. Quello che è noto al momento è che Son sta valutando diverse idee e strategie di investimento per rafforzare la presenza di Arm nel mercato dei chip dell’Intelligenza Artificiale, al momento dominata da Nvidia, ed esplorando la possibilità di realizzare processori di prossima generazione.

Sora vs DALL-E: generatore di video e di immagini a confronto

Uno degli argomenti mainstream in queste ore è indubbiamente il nuovo modello di AI generativa Sora, appena lanciato da OpenAI. Siccome il suo funzionamento è molto simile allo strumento AI di generazione di immagini DALL-E sempre realizzato da OpenAI, qualcuno ha voluto mettere a confronto i due sistemi per vedere che tipo di output restituissero.

La sfida è semplice: lo stesso prompt di testo utilizzato per creare uno dei video ad alta definizione prodotti da Sora in questa fase di test viene utilizzato per capire quale risultato mostrerà DALL-E.

Di seguito alcune simulazioni:

Scopri di più sulla nostra politica di embedding.

Alla scoperta di Sora, il nuovo generatore di video di OpenAI

Sora è il nuovo generatore di text-to-video di OpenAI. Lo strumento, presentato giovedì scorso dall’azienda con sede a San Francisco, utilizza l’intelligenza artificiale generativa per creare istantaneamente brevi video basati su comandi scritti.

Sora non è il primo a lanciare questo tipo di tecnologia, dove sono già presenti realtà come Runway, Stable Video Diffusion, Pika e più recentemente Google con Lumiere. Tuttavia se andiamo ad analizzare i commenti dei vari esperti del settore rileviamo che sono tutti unanimi nel sottolineare l’alta qualità dei video realizzati finora e che l’introduzione di questa nuova App segni un passo avanti significativo sia per OpenAI che per il futuro della generazione di testo in video in generale.

Nel dettaglio Sora è un generatore di testo in video che crea video lunghi fino a 60 secondi in base a istruzioni scritte utilizzando l’Intelligenza Artificiale generativa. Il modello può anche generare video da un’immagine fissa esistente, tuttavia non è ancora disponibile per l’uso pubblico (OpenAI afferma che sta collaborando con politici e artisti prima di rilasciare ufficialmente lo strumento) e ci sono ancora molte cose che non sappiamo. Ma dall’annuncio di giovedì, la società ha condiviso una serie di esempi di video generati da Sora per mostrare cosa può fare e i risultati sembrano davvero impressionanti.

Prompt: “A stylish woman walks down a Tokyo street filled with warm glowing neon and animated city signage. She wears a black leather jacket, a long red dress, and black boots, and carries a black purse. She wears sunglasses and red lipstick. She walks confidently and casually. The street is damp and reflective, creating a mirror effect of the colorful lights. Many pedestrians walk about”.
Prompt: “several giant wooly mammoths approach treading through a snowy meadow, their long wooly fur lightly blows in the wind as they walk, snow covered trees and dramatic snow capped mountains in the distance, mid afternoon light with wispy clouds and a sun high in the distance creates a warm glow, the low camera view is stunning capturing the large furry mammal with beautiful photography, depth of field.”
Prompt: “animated scene features a close-up of a short fluffy monster kneeling beside a melting red candle. the art style is 3d and realistic, with a focus on lighting and texture. the mood of the painting is one of wonder and curiosity, as the monster gazes at the flame with wide eyes and open mouth. its pose and expression convey a sense of innocence and playfulness, as if it is exploring the world around it for the first time. the use of warm colors and dramatic lighting further enhances the cozy atmosphere of the image”.
Prompt: “historical footage of California during the gold rush”.
Prompt: “the camera directly faces colorful buildings in burano italy. An adorable dalmation looks through a window on a building on the ground floor. Many people are walking and cycling along the canal streets in front of the buildings”.
Prompt: “an extreme close-up of an gray-haired man with a beard in his 60s, he is deep in thought pondering the history of the universe as he sits at a cafe in Paris, his eyes focus on people offscreen as they walk as he sits mostly motionless, he is dressed in a wool coat suit coat with a button-down shirt , he wears a brown beret and glasses and has a very professorial appearance, and the end he offers a subtle closed-mouth smile as if he found the answer to the mystery of life, the lighting is very cinematic with the golden light and the Parisian streets and city in the background, depth of field, cinematic 35mm film”.

Contestualmente al rilascio, OpenAI ha dichiarato di essere consapevole che Sora potrebbe essere usata per produrre deepfake e disinformazione, specificando che l’azienda sta lavorando con i cosidetti “red teamer” esperti in aree come disinformazione, contenuti che incitano all’odio e pregiudizi, che testeranno il modello in modo contraddittorio, al fine di rilevare eventuali possibilità di rilevare contenuti fuorvianti. Immaginiamo quindi che non sarà possibile creare contenuti violenti o pornografici, né tantomeno riprodurre le fattezze di persone reali o lo stile di artisti famosi, come peraltro già succede per il suo generatore di immagini, Dall-E.

In ogni caso questo ulteriore passaggio evolutivo dell’AI generativa pone in capo a OpenAI una ulteriore responsabilità, non solo sul più vasto tema delle fake news che è possibile generare grazie a questi modelli ma anche dal punto di vista di eventuali problemi legati al diritto d’autore dei dati di addestramento per i quali OpenAI è già stata citata in giudizio da attori come il New York Times.

Nvidia vale più di Alphabet e di Amazon grazie al boom dei chip AI

Nvidia continua la sua irresistibile ascesa in Borsa. L’azienda californiana di semiconduttori, protagonista indiscussa dei processori di intelligenza artificiale, ha raggiunto un nuovo traguardo ieri, 14 febbraio, superando Alphabet in termini di capitalizzazione di mercato, appena un giorno dopo aver superato Amazon. 

Bloomberg riporta che le azioni del produttore di chip valgono ora 1,83 trilioni di dollari , battendo, anche se di poco, la capitalizzazione di mercato di 1,82 dollari della holding a cui fa capo Google. Tutto ciò rende Nvidia la quarta azienda con maggiore capitalizzazione al mondo dopo Microsoft (3,04 trilioni di dollari), Apple (2,84 trilioni di dollari) e Saudi Aramco.

La quotazione di Nvidia è il segno di quanto sia forte la domanda di chip in grado di gestire l’intelligenza artificiale all’avanguardia, nonché dell’interesse degli investitori per le aziende che producono semiconduttori.

fabio ricceri

Le azioni di Nvidia sono aumentate di oltre il 246% negli ultimi 12 mesi a causa della forte domanda per i suoi chip AI per server che possono costare più di 20 mila dollari ciascuno, che aziende come Microsoft, OpenAI e Meta acquistano a migliaia per prodotti come ChatGPT e Copilot. Motivo per cui l’azienda si sta affermando come attore chiave nella rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale generativa, anche se progetta semplicemente i suoi chip che poi vengono prodotti da realtà come TSMC a Taiwan e Samsung in Corea del Sud.

Più in generale, si prevede che il mercato dei chip AI esploderà nei prossimi dieci anni, passando da 29 miliardi di dollari nel 2023 a quasi 260 miliardi di dollari nel 2033, con un aumento di quasi nove volte il valore dello scorso anno.

Regole e rischi dell’Intelligenza Artificiale: ratificato in Commissione il progetto di legge EU AI Act

Questa mattina, le Commissioni per le libertà civili (LIBE) e il mercato interno (IMCO) del Parlamento Europeo hanno votato a favore del progetto di legge che definisce un quadro basato sul rischio per regolare le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale, noto come EU AI Act.

Nella votazione di questa mattina le Commissioni hanno votato con 71 voti favorevoli, 8 contrari e 7 astensioni a favore del compromesso negoziato con gli Stati membri dell’UE a dicembre 2023.  

L’EU AI Act, che stabilisce regole per gli sviluppatori di IA in base alla potenza dei loro modelli e allo scopo per il quale intendono applicare i sistemi di AI, comprende un elenco di usi vietati dell’Intelligenza Artificiale e regole per usi ad alto rischio come istruzione, sanità, lavoro oltre ad imporre requisiti di trasparenza e a definire regole chiare per l’utilizzo di strumenti come deepfake e chatbot basati sull’AI.

Questo importante passo verso la regolamentazione dell’AI in Europa mira a garantire che la tecnologia rispetti i diritti fondamentali e promuova l’innovazione, posizionando il vecchio continente come leader nel settore.

D’altra parte, la legislazione europea è vista come un punto di riferimento globale e si concentra sulla protezione dei diritti fondamentali, sulla promozione dell’innovazione e sulla gestione dei rischi associati all’utilizzo dell’AI. Una volta adottata, la legge avrà un impatto significativo su diversi settori, inclusi banche, automobili, prodotti elettronici, compagnie aeree, sicurezza e polizia, contribuendo a mitigare rischi come la disinformazione, la discriminazione e l’utilizzo non concordato e trasparente dei dati personali dei cittadini europei con algoritmi di profilazione e scoring sociale.

Il prossimo passaggio, come commentato da Eva Maydell, eurodeputata membro della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, è il voto in plenaria da parte del Parlamento UE, dove ai deputati verrà chiesto di adottarlo formalmente, prima dell’approvazione finale da parte del Consiglio.

Da Google 25 milioni di euro per colmare lo skill shortage sull’AI in Europa

Google ha annunciato l’intenzione di lanciare un fondo di sostegno di 25 milioni di euro per aiutare a sostenere la formazione dei cittadini europei nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI).

L’iniziativa AI Opportunity Initiative for Europe ha l’obiettivo di contribuire a fornire formazione affinché le persone possano cogliere le opportunità offerte da questo settore in un momento in cui l’area economica europea sarà l’apripista nello sfruttamento dell’Intelligenza Artificiale per motivi commerciali.

L’azienda di Mountain View ha dichiarato che sta lavorando a questa iniziativa insieme ai governi dell’Unione Europea, alla società civile, al mondo accademico e alle imprese per fornire una formazione avanzata sull’intelligenza artificiale alle startup locali, con particolare attenzione alle comunità vulnerabili.

Circa 10 milioni di euro saranno destinati a fornire ai lavoratori le competenze necessarie per evitare di rimanere indietro e nelle intenzioni del gigante della tecnologia c’è la volontà di bissare un’analoga iniziativa di successo lanciata nel 2015, denominata Grow with Google, che offriva formazione gratuita per contribuire a colmare il divario di competenze digitali nell’UE.

Sorveglianza AI nella metropolitana di Londra: cosa rivela il nuovo studio di Wired

Migliaia di persone che utilizzano la metropolitana di Londra sono state sorvegliate da un software di Intelligenza Artificiale (AI) progettato per individuare comportamenti criminali o situazioni pericolose. È quanto riportato da una inchiesta di Wired secondo cui il software di riconoscimento automatico è stato combinato con le immagini delle telecamere a circuito chiuso per poter rilevare comportamenti aggressivi, l’eventuale presenza di persone armate all’interno della metro, passeggeri che saltano i tornelli per non pagare il biglietto o, in casi più estremi, eventuali cadute sui binari.

Dal 2022 fino alla fine del 2023, il Transport for London (TfL), la società che gestisce la metropolitana e i bus della città, ha testato 11 algoritmi per monitorare le persone che passano dalla stazione della metropolitana di Willesden Green, nel nord-ovest della città. Si tratta del primo test in cui sono state combinate le immagini video in tempo reale con tool di Intelligenza Artificiale per generare avvisi inviati al personale delle metropolitana addetto ai controlli. Durante la fase di test sono stati emessi più di 44.000 avvisi, di cui 19.000 consegnati al personale della stazione in tempo reale.

I documenti di cui Wired riferisce di essere in possesso dettagliano come TfL abbia utilizzato una vasta gamma di algoritmi di visione artificiale per monitorare il comportamento delle persone nella stazione, concentrandosi non solo su temi legati alla sicurezza, ma anche su possibili comportamenti criminali e antisociali.

Gli stessi documenti evidenzierebbero poi anche errori del sistema durante il test, come l’errata segnalazione dei bambini accompagnati dai genitori come evasori del biglietto.

Sempre secondo Wired, gli esperti in materia di privacy che hanno esaminato i documenti avrebbero messo in dubbio l’accuratezza degli algoritmi di riconoscimento degli oggetti e avvertito che sistemi di sorveglianza simili potrebbero facilmente essere ampliati in futuro per includere sistemi di riconoscimento facciale.

Anche se TfL non ha finora risposto alla richiesta di commenti da parte di Wired, sembrerebbe che il test abbia generato preoccupazioni riguardo alla governance e alla trasparenza nell’uso delle tecnologie di controllo, sorveglianza e di riconoscimento facciale supportate dall’AI, per le quali sarebbe necessario comunque un adeguato supporto normativo che sia in grado di stabilire i limiti entro i quali questi tool possono essere utilizzati.

Da questo punto di vista infatti è fondamentale bilanciare attentamente i rischi e i benefici dell’impiego dei tool di Intelligenza Artificiale nei sistemi di controllo e sorveglianza perché, se da un lato possono contribuire alla sicurezza dei cittadini prevenendo atti criminali o terroristici, dall’altro è imprescindibile garantire la tutela della privacy individuale e un uso etico dei dati dei cittadini.

Illegali negli Usa le chiamate robotizzate con voci generate dall’AI

La FCC americana, la Commissione federale per le comunicazioni ha appena messo fuori legge le robocall, ovvero le chiamate robotizzate che contengono voci generate dall’Intelligenza Artificiale,  ai sensi del Telephone Consumer Protection Act, una legge del 1991 che limita limita l’uso di messaggi vocali artificiali o preregistrati a meno che non abbiano il consenso del destinatario della telefonata. La legge è stata approvata 30 anni fa per cercare di limitare i robocall, ma non si applica alle chiamate che non sono fatte per scopi commerciali. Nella decisione di oggi la FCC ha stabilito che rientra nel divieto anche l’uso delle attuali tecnologie di AI che generano voci umane.

L’annuncio arriva a poche settimane di distanza da una serie di telefonate automatizzate che hanno preso di mira gli elettori del New Hampshire, nelle quali una voce che simulava quella del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden li invitava a non votare, potendo in questo modo interferire con le elezioni primarie e presidenziali del 2024.

Il regolamento approvato oggi autorizza la FCC a multare con effetto immediato le aziende che utilizzano le voci generate dall’AI nelle loro chiamate e anche a bloccare i fornitori di servizi che le inoltrano. Secondo la FCC, inoltre, questa decisione consentirebbe ai destinatari della chiamata di avere uno strumento per avviare azioni legali e potenzialmente recuperare fino a 1.500 dollari di danni per ogni chiamata indesiderata, e fornirebbe ai Procuratori Generali dei singoli Stati stato un meccanismo legale per intervenire e comminare multe che possono arrivare fino a 23 mila dollari per chiamata.

La presidente dell’agenzia, Jessica Rosenworcel, ha affermato che in questo modo la FCC vuole limitare la minaccia concreta dell’utilizzo di voci generate dall’Intelligenza Artificiale nelle chiamate robotizzate non solo per disinformare gli elettori, ma anche per impersonare celebrità e o di membri della famiglia con lo scopo di truffare o carpire la buona fede dei cittadini.

L’Intelligenza Artificiale legge Epicuro. Decifrati i papiri carbonizzati di Ercolano

Nel 79 d.C. un boato improvviso interruppe lo scorrere quotidiano della vita alle falde del Vesuvio. Una colonna di materiale vulcanico si elevò fino a raggiungere i 14 km di altezza rilasciando una pioggia di lapilli e pomici che, mossa dal vento, iniziò a depositarsi su Pompei e sui vicini centri abitati. Ercolano fu investita dapprima da nubi ardenti con una temperatura di circa 400° che viaggiavano ad una velocità di oltre 80 km orari e poi da colate di fango che seppellirono la città sotto una coltre di circa 20 metri di materiale vulcanico.

A rimanere sepolta fu anche una villa che ospitava al suo interno una grande biblioteca di rotoli di papiro che, grazie alle altissime temperature raggiunte, combinate poi con l’assenza di ossigeno, sono rimasti carbonizzati ma anche preservati dal deterioramento. Scoperti negli scavi del 1752 sono però rimasti illegibili fino ad ora proprio perché impossibili da srotolare senza distruggerli.

Ora invece un team internazionale di ricercatori, grazie all’Intelligenza Artificiale, è riuscito a rivelare parte del contenuto di uno dei papiri un software per srotolare virtualmente i papiri, utilizzando immagini tridimensionali di tomografia computerizzata. Si tratta di Youssef Nader, Luke Farritor e Julian Schilliger, che hanno sfruttato uno strumento chiamato ThaumatoAnakalyptor che permette di rilevare gli strati accartocciati presenti nella scansione 3D del rotolo fatta coi raggi X, permettendo così di srotolarli.

I brani decifrati sono 11 colonne di testo, per un totale di oltre 2mila caratteri che parlano di musica, cibo e, in generale, di piacere, che farebbero pensare a parole del filosofo greco Filodemo, un seguace di Epicuro che visse nella villa di Ercolano che ospitava i rotoli di papiro.

Si tratta di un fatto entusiasmante, non tanto per il testo in se, quanto per le possibilità che questa nuova tecnica apre agli studiosi per decifrare le centinaia di rotoli di papiro di Ercolano sigillati ancora da leggere e che potrebbero celare opere considerate perdute.

L’intelligenza artificiale nel settore pubblicitario: le strategie di WPP e Publicis

Wpp ha dichiarato di voler spendere circa 250 milioni di sterline (318 milioni di dollari) all’anno per investire in nuove tecnologie per la messa a punto di tecnologie proprietarie nell’ambito dell’intelligenza artificiale e dell’analisi dei dati.

“L’intelligenza artificiale sta trasformando il nostro settore e noi la vediamo come un’opportunità e non come una minaccia. Crediamo fermamente che rafforzerà e non sostituirà la creatività umana», ha affermato il Ceo Mark Read in relazione al piano di investimenti pianificato nel settore. 

Stiamo già fornendo ai nostri dipendenti strumenti basati sull’intelligenza artificiale per aumentare le loro competenze, produrre lavoro in modo più efficiente e migliorare le prestazioni dei media” continua Read riferendosi a WPP Open, la piattaforma tecnologica di intelligenza artificiale proprietaria, già oggi utilizzata da oltre 28.000 persone nel gruppo e adottata anche da alcune importanti clienti come L’Oréal e Nestlé.

La notizia segue un annuncio simile da parte del gruppo Publicis che ha dichiarato che investirà 300 milioni di euro (327 milioni di dollari) nei prossimi tre anni sull’intelligenza artificiale, di cui 100 milioni di euro nel 2024, poiché la nuova tecnologia sarà sempre più utilizzata nel settore pubblicitario.

Gli investimenti saranno suddivisi equamente per potenziare l’area tecnologia, licenze, software e infrastruttura cloud, e l’area risorse umane, attraverso il miglioramento delle competenze dei dipendenti e con nuove assunzioni mirate. Publicis ha dichiarato a tale proposito che trarrà vantaggio dai 2,3 miliardi di profili di dati individuali di sua proprietà per addestrare la sua piattaforma tecnologica Core AI, per personalizzare le campagne, prevederne l’impatto e adattare il pubblico target in tempo reale, soprattutto in vista del passaggio ad un approccio cookieless e in favore di un modello basato su dati proprietari di prima parte.

Meloni a Tokyo: l’Intelligenza Artificiale al centro dell’agenda italiana del G7

La presidente del Consiglio si trova nel paese nipponico per il passaggio di consegne tra la presidenza giapponese del G7 e quella italiana. L’incontro bilaterale è stato anche l’occasione per approfondire non solo le questioni legate alla cooperazione internazionale ma anche temi come l’Intelligenza artificiale e le sue applicazioni.

Un tema quello dell’Intelligenza Artificiale lanciato dal G7 di Hiroshima sul quale la premier ha rilasciato un’ampia intervista al quotidiano Yomiuri Shimbun durante la quale ha spiegato come la Presidenza giapponese del G7 abbia fatto “un lavoro straordinario per attirare l’attenzione su una tecnologia che può generare grandi opportunità ma può anche nascondere enormi rischi per le nostre società. I sistemi di IA generativa possono avere un impatto decisivo sul mondo del lavoro, dell’informazione, sugli equilibri globali e sulla nostra sicurezza. La Dichiarazione di Hiroshima sull’AI è di importanza cruciale in questo contesto, in quanto afferma la necessità di adottare principi guida e un codice di condotta per le aziende che sviluppano intelligenza artificiale”.

Da parte italiana, continua la premier, “svilupperemo ulteriormente questo lavoro per garantire che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, tenendo conto dei principi etici fondamentali dell’umanità. Siamo anche di fronte alla possibilità concreta che molte professioni, anche altamente qualificate, vengano rapidamente sostituite dagli algoritmi, causando crisi sociali e contribuendo all’aumento del divario tra ricchi e poveri, potenzialmente cancellando la classe media”.

Per questo motivo, spiega Meloni, è intenzione dell’Italia di focalizzare l’attenzione dei Paesi partner sull’impatto dell’AI sul mondo del lavoro, coinvolgendo non solo le aziende ma anche la società civile e i sindacati per dare risposte a quello che è un rischio molto concreto per i lavoratori.

Per quanto riguarda l’impatto politico dell’Intelligenza Artificiale e le fake news che questa tecnologia è in grado di generare, Meloni sostiene che “si tratta di un problema molto attuale che si sta diffondendo ovunque a grande velocità, con impatti che vanno dalla polarizzazione interna delle nostre società all’interferenza nelle elezioni e nei processi democratici. Le false informazioni sono una parte importante della guerra ibrida, che mette a rischio la coesione delle nostre democrazie. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, contrastando gli attacchi e le interferenze esterne e garantendo allo stesso tempo la libertà di espressione, che è un pilastro fondamentale delle nostre democrazie” auspicando poi che la politica, grazie al lavoro congiunto in sedi come il G7, possa essere in grado di  combinare soluzioni tecniche e strumenti normativi adeguati alla portata della sfida.

Parlando poi in termini più ampi in qualità di Presidente del G7, oltre al Vertice che si terrà nella Regione Puglia il 13-15 giugno, Meloni ha sottolineato come la Presidenza italiana intenda affrontare, oltre all’AI anche temi come la situazione in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e le relazioni con i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti.

L’Italia ha concluso poi la Premier concentrerà i propri sforzi anche su temi chiave come le migrazioni, il clima, la salute globale, la sicurezza energetica, la sicurezza alimentare e le sfide derivanti dall’invecchiamento della popolazione.

Podcast: videogiochi e Intelligenza Artificiale

Negli ultimi anni, l’industria dei videogiochi ha subito una notevole trasformazione, alimentata dai progressi della tecnologia. Una delle innovazioni più significative che hanno rimodellato le esperienze di gioco è l’Intelligenza Artificiale (AI). Dal miglioramento dell’esperienza di gioco alla rivoluzione del comportamento e dell’interazione dei personaggi, migliorando il realismo e la complessità dei mondi virtuali.

Ma come si evolverà il rapporto tra videogioco e AI?

Ne parla Emilio Cozzi su Radio24 nel suo podcast “Videogame” assieme a Enrico Pagliarini, conduttore di “2024” la trasmissione dedicata alla tecnologia di Radio 24e a Lorenzo “LRNZ” Ceccotti, fumettista, videogiocatore e cofondatore di EGAIR – European Guild for Artificial Intelligence Regulation, l’associazione europea per la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale.

Buon ascolto!

Per saperne di più sul rapporto tra Gaming e AI: Il futuro del gaming: come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando le esperienze di gioco

AI Act: via libera dai Paesi UE alla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale

Il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) degli Stati membri del Consiglio dell’Unione Europea ha dato il via libera all’unanimità all’AI Act, il pacchetto di norme, proposte dalla Commissione europea che mirano a regolamentare l’utilizzo di questa tecnologia.

I prossimi passaggi prevedono il voto in sede di commissione legislativa UE il prossimo 13 febbraio per poi arrivare al voto del Parlamento Europeo, fissato per il 24 aprile.

L’entrata in vigore delle nuove norme sarà a scaglioni. I primi divieti scatteranno dopo 6 mesi e riguarderanno gli utilizzi non autorizzati. Poi, entro 1 anno, toccherà ai modelli fondativi, che prevedono per le AI ad alto impatto (parliamo di sistemi con potere di calcolo pari a 10^25 FLOPs come GPT-4 di OpenAI) la trasparenza dei processi di addestramento, la condivisione della documentazione tecnica prima del rilascio sul mercato e di conseguenza l’adozione di tutte le regole in tema di sicurezza dei dati e gestione della privacy. A seguire poi le altre disposizioni che entreranno in vigore dopo 2 anni.

Che cos’è la RAG, la nuova frontiera dell’Intelligenza Artificiale generativa

L’Intelligenza Artificiale (AI) è la disciplina che si occupa di creare sistemi in grado di eseguire compiti che richiedono intelligenza umana, come apprendimento, il ragionamento e la risoluzione di problemi. Uno dei campi più promettenti e sfidanti di questo settore è quello della generazione di linguaggio naturale (NLG), che consiste nel produrre testi coerenti e informativi a partire da dati strutturati o non strutturati.

Per realizzare questo obiettivo, negli ultimi anni si sono sviluppati dei modelli di AI chiamati Large Language Models (LLM), che sono algoritmi in grado di comprendere e generare testi in linguaggio naturale basandosi su vasti set di dati linguistici. I modelli come GPT hanno dimostrato una sorprendente capacità di generare testi su vari argomenti e domini, rispondendo a domande, completando frasi e creando contenuti creativi.

I LLM presentano però anche dei limiti e, in alcuni casi, delle criticità, legati alla loro dipendenza dai dati di addestramento, che possono essere incompleti, obsoleti o non pertinenti al contesto specifico. Inoltre, i LLM richiedono una significativa potenza di calcolo per essere riaddestrati, il che rende difficile aggiornare continuamente i modelli con nuove informazioni.

Per superare questi problemi e migliorare la qualità dell’IA generativa, emerge una nuova tecnica chiamata Retrieval-Augmented Generation (RAG), che significa generazione aumentata con recupero. La RAG è una tecnica che consente ai LLM di sfruttare risorse di dati aggiuntive senza bisogno di retraining, integrando le abilità generative dei LLM con la capacità di reperire informazioni da fonti esterne di conoscenza.

La RAG è stata proposta per la prima volta da Patrick Lewis e un team di Facebook AI Research in questo articolo del 2020 e da allora ha suscitato l’interesse e l’attenzione di molti ricercatori accademici e del settore, che la vedono come un modo per spingere i confini della NLG.

Come funziona la RAG

La RAG funziona combinando due componenti principali: un LLM pre-addestrato e un indice di documenti di conoscenza. Il LLM pre-addestrato è un modello di IA generativa, come GPT-3, BERT o T5, che è stato addestrato su un grande dataset di testi generici. L’indice di documenti di conoscenza è una collezione di testi specifici e aggiornati, provenienti da fonti diverse, come Wikipedia, database, data warehouse, documenti aziendali o feed di notizie.

Quando la RAG riceve un input, come una domanda o una frase da completare, il LLM pre-addestrato genera una prima risposta basandosi sui dati di addestramento. Allo stesso tempo, il LLM pre-addestrato invia una query all’indice di documenti di conoscenza, che restituisce i documenti più rilevanti per l’input. Questi documenti vengono poi utilizzati dal LLM pre-addestrato per raffinare e migliorare la risposta iniziale, integrandola con informazioni più precise e aggiornate.

In questo modo, la RAG riesce a produrre non solo testi coerenti, ma anche corretti e pertinenti, sfruttando dati specifici e aggiornati provenienti da fonti esterne. La RAG non modifica il LLM pre-addestrato alla sua base, ma lo arricchisce con informazioni mirate senza bisogno di retraining.

Esempi di applicazioni della RAG

La RAG può essere applicata a diversi compiti e domini che richiedono la generazione di testi in linguaggio naturale, come la risposta a domande, il riassunto di testi, la generazione di contenuti creativi o la creazione di chatbot.

Per esempio, immagina di voler creare un chatbot per un campionato sportivo, che possa rispondere alle domande dei fan e dei media su giocatori, squadre, storia e regole dello sport, statistiche e classifiche attuali. Un LLM generico potrebbe rispondere a domande sulla storia e sulle regole, ma non sarebbe in grado di parlare della partita della sera precedente o di fornire informazioni aggiornate su un particolare infortunio di un atleta, perché non avrebbe tali informazioni.

Utilizzando la RAG, invece, diventa possibile integrare il LLM generico con un indice di documenti di conoscenza specifici per lo sport, come database, data warehouse, documenti sui giocatori e feed di notizie, che contengono informazioni dettagliate e aggiornate su ogni partita. In questo modo, il chatbot potrebbe fornire risposte più appropriate e accurate alle domande, basandosi su dati estremamente attuali.

Un altro esempio di applicazione della RAG è la generazione di contenuti creativi, come poesie, storie, canzoni o parodie di celebrità. Un LLM generico potrebbe generare contenuti creativi basandosi su dati generici, ma potrebbe non essere in grado di catturare lo stile, il tono, il vocabolario o le sfumature di un determinato autore, genere o personaggio.

Utilizzando la RAG, invece, si potrebbe invece integrare il LLM generico con un indice di documenti di conoscenza specifici per il contenuto creativo che si vuole generare, come testi di poesie, storie, canzoni o parodie di celebrità, che contengono esempi e modelli di riferimento. In questo modo, il contenuto creativo generato sarebbe più originale, interessante e divertente, riflettendo lo stile, il tono, il vocabolario e le sfumature del contenuto desiderato.

Vantaggi e svantaggi della RAG

La RAG presenta una serie di vantaggi e di svantaggi che delineano da un lato la sua complessità e dall’altro le sfide ad esso associate.

Vantaggi:

  • Maggiore completezza: la capacità della RAG di attingere informazioni da fonti esterne contribuisce a generare risposte più complete e dettagliate;
  • Maggiore correttezza: la capacità della RAG di integrare informazioni aggiornate e specifiche contribuisce a generare risposte più corrette e accurate;
  • Maggiore pertinenza: la capacità della RAG di adattare le informazioni al contesto contribuisce a generare risposte più pertinenti e rilevanti;
  • Maggiore flessibilità: la capacità della RAG di sfruttare diverse fonti di conoscenza contribuisce a generare risposte più flessibili e personalizzabili;
  • Maggiore efficienza: la capacità della RAG di ottimizzare i LLM pre-addestrati senza retraining contribuisce a generare risposte più efficienti e veloci.

Svantaggi:

  • Maggiore complessità: la RAG richiede una maggiore complessità nella progettazione e nell’integrazione dei componenti, come il LLM pre-addestrato, l’indice di documenti di conoscenza e il meccanismo di recupero e fusione delle informazioni;
  • Maggiore incertezza: la RAG introduce una maggiore incertezza nella generazione delle risposte, in quanto dipende dalla qualità e dalla rilevanza dei documenti di conoscenza recuperati, che potrebbero essere incompleti, errati o non pertinenti;
  • Maggiore difficoltà di valutazione: la RAG rende più difficile la valutazione delle risposte generate, in quanto richiede criteri e metriche più sofisticati e multidimensionali, che tengano conto non solo della coerenza, ma anche della correttezza, della pertinenza, della completezza e della flessibilità delle risposte.

In definitiva quindi la RAG è vista come la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale generativa, per la sua promessa di migliorare la qualità e la pertinenza dei testi prodotti dai modelli di AI, combinando le abilità generative dei LLM pre-addestrati con la capacità di reperire informazioni da fonti esterne di conoscenza, senza bisogno di retraining e aprendo, in questo modo, nuove possibilità e nuovi scenari per la creazione di testi in linguaggio naturale.

Trimestrali: come l’Intelligenza Artificiale sta ridefinendo il mercato e le prospettive delle Big Tech

L’intelligenza artificiale sta diventando più di un semplice argomento di discussione per le Big Tech e le reazioni alla presentazione degli ultimi dati trimestrali hanno evidenziato le crescenti aspettative sul tema da parte degli investitori che hanno puntato sulla diffusa integrazione della tecnologia AI nei settori aziendali, alimentando il rally del mercato azionario che ha spinto le azioni di queste società a livelli record e contribuendo, per la maggior parte, all’incremento del 24% registrato dall’indice S&P 500 lo scorso anno.

Microsoft e Alphabet sono state le prime a presentare i propri dati lo scorso martedì e anche a scoprire che quando si tratta di intelligenza artificiale analisti e investitori hanno grandi aspettative. Infatti, nonostante risultati finanziari particolarmente buoni per entrambe le aziende, le azioni sono scivolate nelle contrattazioni dell’after market dopo la pubblicazione dei risultati. 

Per quanto riguarda Microsoft, Wall Street si aspettava una maggiore chiarezza su quanto l’intelligenza artificiale può effettivamente contribuire alle performance finanziarie in futuro, considerato che l’azienda è stata finora in prima linea grazie agli accordi con OpenAI.

Nel caso di Google invece, oltre alla debolezza del suo business principale, quello della pubblicità, quello che ha sollevato preoccupazioni è stata l’incisività delle attività dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale e il rischio che possa rimanere indietro rispetto a Microsoft.

Stessa sorte toccata giovedì ad Apple che nonostante le buone performance finanziarie ha registrato un calo delle azioni principalmente per i timori legati al rallentamento delle vendite in Cina, il suo mercato principale, ma anche per le poche indicazioni su come l’azienda si stia muovendo nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, atteso che, le cuffie Vision Pro appena lanciate gli analisti non prevedono possano portare entrate significative per diversi anni.

Le azioni di Meta e Amazon invece hanno registrato entrambe un forte rialzo nelle negoziazioni post chiusura. Meta, oltre ai buoni risultati e ad aver lanciato il suo primo dividendo, ha fornito una prospettiva chiara sui progressi del suo programma di sviluppo dell’intelligenza artificiale affermando che quest’anno sarà la più grande area di investimento dell’azienda, facendo ritenere agli analisti che la tecnologia AI di Meta sarà in grado da fare da driver per la crescita della spesa pubblicitaria sulle sue piattaforme.

Gli utili di Amazon hanno superato le stime, facendo salire le quotazioni delle azioni negli scambi dopo la chiusura del mercato perché le nuove funzionalità di intelligenza artificiale generativa nelle sue attività di cloud ed e-commerce hanno stimolato una crescita robusta durante il periodo critico delle festività.

Amazon prevede che quest’anno le sue spese in conto capitale aumenteranno per supportare la crescita di AWS, compresi ulteriori investimenti nell’intelligenza artificiale generativa e in modelli linguistici di grandi dimensioni, tenuto conto che per rafforzare il proprio business nel cloud e in risposta all’investimento di 10 miliardi di dollari di Microsoft in OpenAI, l’azienda guidata da Jeff Bezos sta a sua volta investendo fino a 4 miliardi di dollari nel produttore di chatbot Anthropic.

C’è da ritenere quindi che nei prossimi appuntamenti con i dati trimestrali delle big tech gli occhi di investitori e analisti saranno puntati sulla ricerca dei segnali che gli investimenti multimiliardari effettuati nello sviluppo dell’intelligenza artificiale si stiano effettivamente traducendo in guadagni finanziari.

Sotto esame saranno soprattutto quelle realtà costrette ad inseguire per cogliere maggiori opportunità di crescita nel settore dell’intelligenza artificiale ed è prevedibile che l’ondata di investimenti registrata nel 2023 sarà seguita dall’integrazione della tecnologia in più applicazioni, che potrebbero cambiare in modo significativo  il panorama dei prodotti di intelligenza artificiale di successo.

Il contenuto del presente articolo deve intendersi solo a scopo informativo e non costituisce una consulenza professionale. Le informazioni fornite sono ritenute accurate, ma possono contenere errori o imprecisioni e non possono essere prese in considerazione per eventuali investimenti personali.

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È di 760 milioni di euro il valore del mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia

Il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia è cresciuto del 52% nel 2023 raggiungendo un valore di 760 milioni di euro. La maggior parte degli investimenti riguarda soluzioni di analisi e interpretazione testi per ricerca semantica, di classificazione, sintesi e spiegazione di documenti o agenti conversazionali tradizionali, mentre sono ancora limitati i progetti di Generative AI. 6 imprese italiane su 10 hanno già avviato un progetto di Intelligenza Artificiale, almeno a livello di sperimentazione, e 2 su 3 hanno approfondito a livello interno le possibili applicazioni dell’AI generativa.

Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano presentati oggi nell’ambito del convegno “AI al centro: novità, applicazioni e regole“.

Nel 2023 la quasi totalità degli italiani (parliamo del 98%) ha sentito parlare di Intelligenza Artificiale e più di un italiano su quattro (il 29%) dichiara di averne una conoscenza medio-alta. Abbiamo usato il termine dichiara perché poi, a ben vedere, sembra ci sia una certa confusione sul tema, tan’è che se è vero che 3 italiani su quattro hanno sentito parlare di ChatGPT , solo il 57% conosce il termine Intelligenza Artificiale Generativa.

Un dato interessante che emerge dai dati della ricerca è che sebbene solo il 17% degli intervistati si dichiari fermamente contrario all’ingresso dell’AI nelle attività professionali, ben il 77% degli italiani guarda con timore al possibile impatto dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro.

A tale proposito, rileva l’indagine, che già oggi, in Italia, l’Intelligenza Artificiale ha un potenziale di automazione per il 50% di “posti di lavoro equivalenti”, ma da qui a 10 anni, il suo impatto potrebbe coinvolgere il lavoro di 3,8 milioni di persone in Italia anche se, come sottolinea Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence “nel valutare il reale impatto sul lavoro, però, bisogna tenere in considerazione le previsioni demografiche che, a causa dell’invecchiamento della popolazione, prospettano un gap di 5,6 milioni di posti di lavoro equivalenti entro il 2033″.

In questa prospettiva, quindi, la possibile automazione di 3,8 milioni di posti di lavoro equivalenti secondo Miragliotta “appare quasi una necessità per ribilanciare un enorme problema che si sta creando, più che un rischio“.

Il mercato

Il 90% del mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia è dovuto alle grandi imprese. Il resto è suddiviso in modo equilibrato tra PMI e Pubblica Amministrazione. La quota più significativa del mercato dell’Intelligenza Artificiale italiano (29%) è legata a soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (data exploration & prediction, decision support & optimization systems). Il 27% è per progetti di interpretazione del linguaggio, scritto o parlato (text analysis, classification & conversation systems). Il 22% per algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (recommendation systems). Il 10% analisi di video ed immagini, 7% process orchestration systems, il 5% Generative AI. Guardando alla spesa media in Intelligenza Artificiale per azienda, ai primi posti telco, media e assicurazioni, seguiti da energia, utility, banche e finanza.

La diffusione nelle aziende

Il 61% delle grandi imprese ha all’attivo, almeno al livello di sperimentazione, un progetto di Intelligenza Artificiale, mentre si scende al 18% tra le piccole e medie imprese. L’adozione nelle imprese è sostanzialmente stabile rispetto al 2022. Le aziende che avevano già avviato almeno una sperimentazione proseguono e accelerano. Nelle aziende in ritardo, sono invece rari i casi in cui l’avvento della Generative AI ha già dato vita ad una sperimentazione. Il 37% delle grandi realtà che non hanno progetti all’attivo ha intenzione di attivarli nei prossimi 12 mesi e si moltiplicano le iniziative di workshop ispirazionali/formativi sul tema. Circa 2 grandi aziende su 3 hanno discusso internamente delle applicazioni delle Generative AI, tra queste una su quattro ha avviato una sperimentazione (il 17% del totale, dunque). D’altro canto, soltanto il 7% delle piccole e medie imprese sta riflettendo su potenziali applicazioni e solo il 2% ha concretamente attivato almeno una sperimentazione. 

La maturità delle aziende

L’Osservatorio ha analizzato anche la maturità delle grandi organizzazioni nel percorso di adozione dell’AI, arrivando ad individuare cinque diversi profili. L’11% è definito avanguardista e sono aziende che hanno raggiunto la piena maturità a livello tecnologico, organizzativo e gestionale nell’adozione di soluzioni di Intelligenza Artificiale. Il 23% è definito apprendista e sono aziende che hanno diversi progetti avviati ma difficilmente impiegano metodologie strutturate nel gestirli e tendono a far ricorso a soluzioni standard o pronte all’uso. Nel restante 66% dei casi, permangono situazioni eterogenee: ci sono organizzazioni cosidette in cammino, il 29%), dotate degli elementi abilitanti ma con pochi progetti, e aziende che non percepiscono il tema come rilevante e non dispongono di un’infrastruttura IT adeguata alla gestione di grandi quantità di dati.

La FTC indaga sui legami tra le big tech e le start-up dell’Intelligenza Artificiale

La Federal Trade Commission, l’antitrust americana ha aperto un’indagine sui rapporti tra le principali startup di Intelligenza Artificiale e i big del settore tech. L’obiettivo è quello di valutare se dietro le partnership e gli investimenti ci siano accordi potenzialmente in grado di minare la concorrenza o consentire un accesso privilegiato alle applicazioni di AI a scapito del mercato.

La stessa FTC ha dichiarato di aver emesso degli ordini obbligatori nei confronti di cinque aziende – Amazon, Google, Microsoft, OpenAI e Anthropic – chiedendo di fornire informazioni dettagliate su investimenti e partnership.

Il rapporto tra Microsoft con OpenAI è abbastanza noto e anche se l’azienda di Redmond non ha mai rivelato pubblicamente l’importo totale dell’investimento in OpenAI, si parla di una grandezza di circa 10 miliardi di dollari. Nell’ambito di questo accordo, Microsoft si sarebbe impegnata ad offrire la potenza di calcolo necessaria per addestrare i modelli di AI su enormi quantità di dati e avrebbe avuto in cambio i diritti esclusivi di sfruttamento di ciò che OpenAI avrebbe realizzato, consentendo alla tecnologia di essere inserita nei prodotti Microsoft.

Peraltro, anche Google e Amazon hanno recentemente concluso accordi multimiliardari con Anthropic, un’altra startup di Intelligenza Artificiale con sede a San Francisco e formata da ex dirigenti di OpenAI.

Anche l’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati sta esaminando gli accordi e la stessa Commissione Europea ha avviato una verifica sull’investimento di Microsoft e OpenAI ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni. La vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, che ha la delega alla concorrenza, ha dichiarato in proposito che è fondamentale che i nuovi mercati rappresentati dall’Intelligenza Artificiale generativa e il virtuale rimangano competitivi e che nulla possa ostacolare l’accesso alle risorse da parte di tutte le aziende garantendo che le nuove tecnologie vadano a beneficio dei cittadini e non di singole aziende.

Va detto, peraltro, che l’indagine aperta dalla Commissione Europea non riguarda solo Microsoft e OpenAI quanto, più in generale, eventuali accordi chiusi dalle big tech con i fornitori di AI generativa, con l’obiettivo di valutare se e come queste partnesrship possano impattare sulle dinamiche di mercato.

L’UE è stata la prima nel mondo a cercare di legiferare l’Intelligenza Artificiale con l’AI Act in attesa di approvazione definitiva da parte del Parlamento Europeo. Del resto, questa nuova tecnologia ha la potenzialità di rivoluzionare l’economia e il mondo del lavoro, presentando anche delle sfide di tipo etico per l’umanità sulle quali si è pronunciato anche recentemente Papa Francesco, sottolineando la necessità di adottare dei modelli di regolamentazione etica per arginare eventuali risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

Come l’Intelligenza Artificiale ha sostituito il metaverso come priorità assoluta di Mark Zuckerberg

Siamo a fine novembre 2022. OpenAI ha appena lanciato ChatGPT, dando il via a quella che si sarebbe poi trasformata in una vera e propria mania per l’Intelligenza Artificiale. Le startup che si occupano del settore raccolgono miliardi di dollari.

Le aziende con business collegati come Nvidia Corp. – che produce i chip che alimentano ChatGPT – veleggiano in borsa raggiungendo quotazioni sempre più alte. Microsoft, che sotto la guida di Satya Nadella ha investito in OpenAI riceve il plauso degli analisti. Tik Tok cresce ogni giorno di più in termini di popolarità.

Google presenta Lumiere, l’AI generativa che crea video realistici partendo dalle singole immagini

Google ha sviluppato, insieme al Weizmann Institute of Science e all’Università di Tel Aviv, un nuovo modello di intelligenza artificiale per la creazione di video a partire da foto e istruzioni testuali: si chiama Lumiere, omaggio ai fratelli inventori della macchina da presa e del proiettore cinematografico.

La novità di Lumiere IA, dal punto di vista tecnologico, sta nella qualità con cui il software riesce a ricreare lo spostamento dei soggetti all’interno del filmato grazie ad un’architettura chiamata “Space-Ti-me U-Net”, una rete spazio-temporale, che genera tutto il video in un unico passaggio, senza passare da sequenze intermedie, che presentano il rischio di possibili
incoerenze con le immagini precedenti e le successive.

Il grosso del lavoro, ça va sans dire, è svolto dall’Intelligenza Artificiale generativa che sceglie il movimento migliore dopo averne analizzati diversi, basandosi sul vasto database a cui hanno accesso i modelli di Big G, in modo tale da restituire un video plausibile.

Il modello di Lumiere è stato addestrato su un set di dati di 30 milioni di video, insieme alle relative didascalie di testo. Va precisato però che non si tratta di un software aperto al pubblico, almeno per il momento, ma solo di un progetto sperimentale di ricerca.

Papa Francesco: regolare l’uso dell’Intelligenza Artificiale o rischiamo il pensiero unico

Occorre una regolamentazione a livello internazionale dell’Intelligenza Artificiale per evitare un suo uso distorto. Lo dice il Papa nel Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali che si celebrerà il 12 maggio e che ha come tema proprio l’AI.

Della prima ondata di intelligenza artificiale, quella dei social media, abbiamo già compreso l’ambivalenza toccandone con mano, accanto alle opportunità, anche i rischi e le patologie. Il secondo livello di intelligenze artificiali generative segna un indiscutibile salto qualitativo. È importante quindi” sottolinea Papa Francesco “avere la possibilità di comprendere, capire e regolamentare strumenti che nelle mani sbagliate potrebbero aprire scenari negativi. Come ogni altra cosa uscita dalla mente e dalle mani dell’uomo, anche gli algoritmi non sono neutri. Perciò è necessario agire preventivamente, proponendo modelli di regolamentazione etica per arginare i risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di intelligenza artificiale e per contrastare il loro utilizzo nella riduzione del pluralismo, nella polarizzazione dell’opinione pubblica o nella costruzione di un pensiero unico“.

Come ogni altra cosa uscita dalla mente e dalle mani dell’uomo” continua il Pontefice “anche gli algoritmi non sono neutri. Perciò è necessario agire preventivamente, proponendo modelli di regolamentazione etica per arginare i risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di intelligenza artificiale e per contrastare il loro utilizzo nella riduzione del pluralismo, nella polarizzazione dell’opinione pubblica o nella costruzione di un pensiero unico“.

A seconda dell’orientamento del cuore, ogni cosa nelle mani dell’uomo diventa opportunità o pericolo“, ammonisce il Santo Padre parlando del pericolo di “inquinamento cognitivo“, di “alterazione della realtà tramite narrazioni parzialmente o totalmente false eppure credute, e condivise, come se fossero vere” in riferimento al problema della disinformazione e al tema delle fake news e che oggi si avvale del deep fake, ovvero la creazione e diffusione di immagini che sembrano perfettamente verosimili ma sono false, a proposito del quale Papa Francesco ha chiosato “è capitato anche a me di esserne oggetto” in riferimento ad una serie di immagini generate con tool di Intelligenza Artificiale che lo ritraevano in pose pop, con look street-style o intento a scatenarsi in discoteca.

Come usare l’intelligenza artificiale dipende dall’uomo e dall’utilizzo che intende farne continua il Pontefiche aggiungendo che “la risposta non è scritta, dipende da noi. Spetta all’uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore, senza il quale non si cresce nella sapienza“.

E da qui gli interrogativi ai quali il tema ci pone davanti:

  • come far sì che le aziende che sviluppano piattaforme digitali si assumano le proprie responsabilità rispetto a ciò che diffondono e da cui traggono profitto, analogamente a quanto avviene per gli editori dei media tradizionali;
  • come rendere più trasparenti i criteri alla base degli algoritmi di indicizzazione e de-indicizzazione e dei motori di ricerca, capaci di esaltare o cancellare persone e opinioni, storie e culture;
  • come garantire la trasparenza dei processi informativi

Secondo la visione di Papa Francesco, non è accettabile che l’uso dell’Intelligenza Artificiale conduca a un pensiero anonimo, a un assemblaggio di dati non certificati, a una deresponsabilizzazione editoriale collettiva. La rappresentazione della realtà in big data, per quanto funzionale alla gestione delle macchine, implica infatti una perdita sostanziale della verità delle cose, che ostacola la comunicazione interpersonale e rischia di danneggiare la nostra stessa umanità. L’informazione non può essere separata dalla relazione esistenziale: implica il corpo, lo stare nella realtà; chiede di mettere in relazione non solo dati, ma esperienze; esige il volto, lo sguardo, la compassione oltre che la condivisione.

L’obiettivo a cui tendere, secondo il Pontefice, è quello di evitare che l’Intelligenza Artificiale finisca per costruire nuove caste basate sul dominio informativo, generando nuove forme di sfruttamento e di diseguaglianza, perché se usata bene questa tecnologia può portare invece più eguaglianza, promuovere una corretta informazione e una maggiore consapevolezza del passaggio epocale che stiamo attraversando, favorendo l’ascolto dei molteplici bisogni delle persone e dei popoli, in un sistema di informazione articolato e pluralista.

Da questo punto vi sta quindi “l’uso dell’Antelligenza Artificiale potrà contribuire positivamente nel campo della comunicazione, se non annullerà il ruolo del giornalismo sul campo, ma al contrario lo affiancherà; se valorizzerà le professionalità della comunicazione, responsabilizzando ogni comunicatore; se restituirà ad ogni essere umano il ruolo di soggetto, con capacità critica, della comunicazione stessa“. Così Papa Francesco nel messaggio per la 58ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che quest’anno si celebra il 12 maggio 2024 sul tema ‘Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana’.

Commissione Europea: pacchetto di sostegno a startup e Pmi nell’AI. Dall’EU AI Act a GenAI4EU

La Commissione Europea ha lanciato un pacchetto di misure per sostenere le startup e le Pmi europee nello sviluppo di un’Intelligenza Artificiale affidabile che rispetti i valori e le regole dell’UE. Tutto ciò a seguito dell’accordo politico raggiunto nel dicembre 2023 sull’EU AI Act – la prima legge globale al mondo sull’intelligenza artificiale – che sosterrà lo sviluppo, la diffusione e l’adozione di un’Intelligenza Artificiale affidabile nell’Unione Europea.

L’annuncio è stato dato dalla Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2023, nel quale ha presentato l’iniziativa per mettere i supercomputer europei a disposizione delle startup innovative europee che si occupano di Intelligenza Artificiale per addestrare i loro modelli in modo affidabile.

Come primo passo, nel novembre 2023 la Commissione ha lanciato la Large AI Grand Challenge, un premio che offre alle startup nel settore dell’AI sostegno finanziario e accesso ai supercalcoli.

Il pacchetto appena annunciato mette in pratica questo impegno attraverso un’ampia gamma di misure a sostegno delle startup e dell’innovazione nel campo dell’Intelligenza Artificiale, inclusa una proposta per fornire un accesso privilegiato ai supercomputer alle startup e alla più ampia comunità dell’innovazione.

L’obiettivo è quello di istituire delle AI Factories, che dovrebbero essere un nuovo pilastro per le attività dell’impresa comune sui supercomputer dell’UE attraverso l’acquisizione, l’aggiornamento e il funzionamento di supercomputer dedicati all’Intelligenza Artificiale per consentire l’apprendimento automatico rapido e l’addestramento di grandi modelli per scopi generali (GPAI), facilitando l’accesso ai supercomputer a un gran numero di utenti pubblici e privati, comprese startup e Pmi. All’interno di questo sistema è prevista anche la realizzazione di uno sportello unico per startup e innovatori, supportando le startup e l’ecosistema di ricerca sull’AI nello sviluppo algoritmico, testando la valutazione e la convalida di modelli su larga scala, fornendo strutture di programmazione compatibili con i supercomputer e altri servizi di abilitazione dell’Intelligenza Artificiale.

L’istituzione di un ufficio sull’AI all’interno della Commissione servirà poi a garantire lo sviluppo e il coordinamento della politica sul tema a livello europeo, oltre a supervisionare l’attuazione e l’applicazione dell’EU AI Act.

Secondo le previsioni il pacchetto genererà un ulteriore investimento pubblico e privato complessivo pari a circa 4 miliardi di euro fino al 2027 e viene annunciata di pari passo l’iniziativa GenAI4EU per sostenere lo sviluppo verticale dell’Intelligenza Artificiale nei differenti ecosistemi industriali europei (robotica, salute, biotecnologia, produzione, mobilità, clima e mondi virtuali) e nel settore pubblico.

Modello Italia: iGenius e Cineca lanciano il primo Large Language Model Italiano open-source per l’Intelligenza Artificiale responsabile

Realizzare un nuovo modello GPT completamente italiano, per aiutare aziende e Pubblica Amministrazione a sfruttare pienamente i vantaggi derivanti dall’Intelligenza Artificiale generativa, anche in settori sensibili come sanità, finanza, sicurezza nazionale. Tutto nel massimo rispetto delle normative sulla privacy e sulla sicurezza nazionale.

È l’obiettivo di “Modello Italia”, progetto presentato oggi da iGenius, azienda italiana attiva dal 2016 nel campo della ricerca e sviluppo di  tecnologie di Intelligenza Artificiale Generativa, riconosciuta da Gartner tra le aziende più dinamiche a livello globale nel settore delle AI Core Technologies, e il Cineca, Consorzio Interuniversitario formato da 118 Enti pubblici, tra i quali 2 Ministeri e 70 Università italiane, che ha come missione il supporto all’innovazione e alla promozione dell’utilizzo dei più avanzati sistemi di calcolo scientifico ad alte prestazioni (il supercomputer Leonardo, gestito da Cineca, è sesto nella classifica dei 500 supercalcolatori più potenti del mondo e al secondo posto in Europa).

L’accordo siglato da iGenius e Cineca porterà allo sviluppo di un Foundational Large Language Model (Foundational LLM), un modello di reti neurali alla base di strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT, di nuova generazione che sarà rilasciato con licenza completamente open-source, addestrato con diversi trilioni di token e caratterizzato da un’attenzione particolare all’ecosistema delle imprese e della Pubblica Amministrazione, italiane ed europee.

Riduzione di pregiudizi e discriminazioni

Un aspetto fondamentale della collaborazione tra iGenius e Cineca è l’attenzione alla riduzione dei pregiudizi e delle discriminazioni su cui spesso si fondano i sistemi di AI. Modello Italia sarà progettato e allenato con dati qualitativi e controllati per assicurare che l’Intelligenza Artificiale sia equa e imparziale. Questo approccio mira a garantire che i modelli AI siano privi di pregiudizi intrinseci e possano essere utilizzati in modo sicuro in una varietà di applicazioni.

Miglioramento della sicurezza per uso su larga scala in ambienti ad elevata criticità

La sicurezza è un pilastro fondamentale di questa iniziativa. iGenius e Cineca puntano a guidare un’innovazione responsabile e informata nei settori altamente regolamentati. I modelli sviluppati saranno progettati per essere robusti e affidabili, in modo da garantire prestazioni ottimali in ambienti di produzione mission critical, ad elevata complessità e delicatezza. L’obiettivo è di fornire soluzioni AI che possano essere implementate su larga scala con la massima sicurezza, contribuendo a migliorare significativamente i processi decisionali in settori chiave come la sanità, la finanza e la sicurezza nazionale.

Conformità e adattabilità regolamentare

I modelli LLM saranno progettati con una profonda comprensione delle esigenze di compliance, garantendo che le applicazioni di Intelligenza Artificiale rispettino pienamente le normative vigenti, nazionali e sovranazionali, come l’AI Act europeo. Questo aspetto è fondamentale per garantire che le tecnologie AI siano non solo avanzate dal punto di vista tecnologico, ma anche sicure, affidabili e conformi sotto il profilo legale e normativo.

Sicurezza dei dati e privacy

Un’enfasi particolare sarà posta sulla sicurezza dei dati e sulla privacy. In un’era dove la protezione dei dati è di massima importanza, iGenius e Cineca si impegnano a sviluppare modelli che rispettino gli standard più elevati in termini di sicurezza informatica e protezione della privacy, un fattore critico in tutti i settori ma particolarmente vitale in quelli altamente regolamentati.

Un futuro promettente per lo sviluppo di sistemi di AI in Italia

Con questa collaborazione, iGenius e Cineca si impegnano a plasmare il futuro dell’Intelligenza Artificiale, segnando l’ingresso dell’Italia nell’arena dello sviluppo di soluzioni di AI che in Europa vede già la presenza di realtà come Mistral AI in Francia e Aleph Alpha in Germania.

Modello Italia non solo rappresenta un passo in avanti significativo nell’applicazione su larga scala dell’Intelligenza Artificiale generativa, ma lo fa con un focus specifico su etica, sostenibilità e sicurezza, facendo sì che i benefici di questa tecnologia siano accessibili a tutti.

I modelli di linguaggio in ambito di intelligenza artificiale hanno il potenziale di democratizzare la conoscenza. Ciò sarà possibile solo se ogni paese e ogni lingua sarà rappresentato allo stato puro” il comment0 di Uljan Sharka, Fondatore e CEO di iGenius, che prosegue specificando come “nessuno meglio degli Italiani può trasformare la propria lingua in superpoteri, questo è Modello Italia, un sistema di AI Generativa che rappresenta non solo la nostra lingua ma una delle civiltà più sofisticate attraverso l’arte, la cultura e le eccellenze per cui siamo famosi nel mondo. Un vero modello di rinascimento digitale che mette l’uomo al centro”.

D’altra parte, evidenzia Francesco Ubertini, Presidente Cineca, “l’Italia può vantare un’infrastruttura pubblica di supercalcolo tra le migliori al mondo e, grazie a questa, oggi una startup italiana entra nell’arena internazionale dei modelli di linguaggio, con una soluzione completamente aperta, affidabile e pienamente conforme ai principi nazionali ed europei. Il Modello Italia costituirà uno straordinario fattore abilitante per imprese e pubblica amministrazione nell’accelerare l’innovazione digitale“.

Vedremo gli sviluppi futuri, ma è innegabile che attraverso l’uso dell’infrastruttura di supercalcolo messa a disposizione del Cineca, l’Italia ha la possibilità di sviluppare il primo modello di linguaggio per l’Intelligenza Artificiale nativa in lingua italiana, consentendo al nostro Paese di entrare nell’arena della competizione internazionale ed essere un protagonista attivo della transizione digitale.

Davos 2024: Sam Altman e l’incognita dell’Intelligenza Artificiale. Tra opportunità e timori globali

L’Intelligenza Artificiale, come abbiamo visto, è stato il tema centrale del World Economic Forum appena concluso e il fondatore di Chat-GPT Sam Altman è stato la superstar assoluta tra le centinaia di Ceo accorsi a Davos. 

Quattordici mesi fa ha sorpreso il mondo intero con Chat-GPT. Improvvisamente, l’Intelligenza Artificiale era in grado di fare ciò che fino ad allora era stato dominio esclusivo dell’uomo: scrivere testi, dipingere, creare immagini, fare musica, scrivere programmi, generare video da una semplice istruzione di testo e molto altro.

A Davos è febbre da Intelligenza Artificiale

Quando i leader mondiali e i rappresentanti del mondo economico e finanziario sono arrivati ​​a Davos per l’edizione 2024 del World Economic Forum, sono stati accolti da billboard, annunci e vetrine inneggianti all’Intelligenza Artificiale. 

Sulla Promenade, la via principale di Davos, i giganti della tecnologia, tra cui Salesforce, IBM e Intel, ma anche società di consulenza con Bain & Company, hanno tappezzato vetrine ed edifici con annunci sull’intelligenza artificiale.

Adozione dell’Intelligenza Artificiale: ricerca IBM rivela l’impatto e le sfide per le aziende globali

Una recente indagine condotta da IBM ha messo in luce che circa il 42% delle organizzazioni con oltre 1.000 dipendenti, coinvolte nel sondaggio, sta sfruttando attivamente l’Intelligenza Artificiale (AI) nelle proprie attività. Gli early adopter si distinguono per il loro impegno: il 59% delle aziende che hanno già implementato l’AI dichiara inoltre l’intenzione di accelerare e ampliare gli investimenti in questo settore.

Persistono tuttavia ostacoli all’adozione, principalmente legati alla mancanza di competenze, alla complessità dei dati e a preoccupazioni etiche.

L’indagine evidenzia inoltre che gli early adopter hanno superato le barriere iniziali e stanno aumentando gli investimenti, avendo già sperimentato i benefici dell’AI. Strumenti di intelligenza artificiale più accessibili, la spinta verso l’automazione dei processi chiave e l’integrazione sempre più avanzata dell’AI nelle applicazioni aziendali pronte all’uso sono i principali fattori che guidano l’espansione dell’AI nel contesto aziendale.

Alcune organizzazioni peraltro stanno sfruttando l’intelligenza artificiale in settori dove la tecnologia può avere un impatto significativo in modo rapido, come l’IT Automation, il lavoro digitale e l’assistenza clienti., anche se per il 40% delle aziende l’Intelligenza Artificiale è ancora in fase di sperimentazione.

Principali evidenze dell’indagine:

  • Attualmente, il 42% dei professionisti IT nelle grandi organizzazioni ha implementato attivamente l’intelligenza artificiale, mentre un ulteriore 40% sta esplorando le potenzialità di questa tecnologia;
  • Il 38% dei professionisti IT riferisce che la propria azienda sta implementando attivamente l’AI generativa, mentre un altro 42% la sta esplorando. Paesi come India (59%), Emirati Arabi Uniti (58%), Singapore (53%) e Cina (50%) sono in prima linea nell’uso attivo dell’AI, rispetto a mercati in ritardo come Spagna (28%), Australia (29%) e Francia (26%);
  • Il settore dei servizi finanziari è quello che fa un maggior uso dell’intelligenza artificiale, con circa la metà dei responsabili IT che operano in questo settore che afferma che la propria organizzazione ha attivamente adottato l’AI. Nel campo delle telecomunicazioni, il 37% dichiara di aver integrato l’AI nelle proprie attività;
  • Il 59% dei responsabili IT delle aziende che implementano o esplorano l’AI afferma che la propria azienda ha accelerato gli investimenti o l’adozione negli ultimi 24 mesi;
  • Cina (85%), India (74%) e Emirati Arabi Uniti (72%) sono i mercati con una maggiore propensione ad accelerare l’adozione dell’AI, mentre le aziende nel Regno Unito (40%), in Australia (38%) e in Canada (35%) sono meno inclini a velocizzare l’introduzione;
  • La ricerca e lo sviluppo (44%) e la riqualificazione e lo sviluppo della forza lavoro (39%) sono i principali investimenti nell’AI per le organizzazioni che esplorano o implementano l’intelligenza artificiale.

Vodafone sigla un patto decennale per AI e cloud con Microsoft

Vodafone ha siglato una partnership di 10 anni con Microsoft per portare servizi di intelligenza artificiale generativa, digitali, aziendali e cloud a oltre 300 milioni di aziende e consumatori nei mercati europei e africani.

La società britannica investirà 1,5 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale generativa sviluppata con le tecnologie Azure OpenAI e Copilot di Microsoft per ampliare la piattaforma di connettività gestita dell’Internet of Things (IoT) di Vodafone, sviluppare nuovi servizi digitali e finanziari per le imprese, in particolare le PMI in Europa e Africa, e rivedere la strategia cloud globale dei data center.

Le aziende hanno identificato cinque aree chiave di collaborazione:

  • intelligenza artificiale generativa
  • scalabilità dell’IoT
  • accelerazione digitale in Africa
  • crescita aziendale
  • e trasformazione del cloud. 

I servizi digitali generati dalla nuova partnership utilizzeranno la più recente tecnologia di intelligenza artificiale generativa per fornire un’esperienza cliente altamente personalizzata e differenziata su più canali. Luka Mucic, Chief Financial Officer di Vodafone, ha affermato che la leadership di Microsoft nell’intelligenza artificiale, sostenuta dalla partnership OpenAI, trasformerà i servizi clienti dell’azienda di telecomunicazioni, aggiungendo che il chatbot TOBi supportato dall’intelligenza artificiale di Microsoft fornirebbe risposte più coerenti e intelligenti alle domande dei clienti.

Microsoft intende inoltre investire nella nuova piattaforma di connettività globale autonoma gestita dall’Internet of Things (IoT) di Vodafone, che collega 175 milioni di dispositivi e piattaforme in tutto il mondo e che, nelle intenzioni dell’operatore di tlc, dovrebbe diventare un’attività separata e autonoma entro aprile 2024. 

Mercato del lavoro e Intelligenza Artificiale: tra minacce e opportunità

L’Intelligenza Artificiale (AI) avrà un impatto sul 60% dei posti di lavoro nelle economie avanzate e su circa il 40% dei posti di lavoro a livello globale. È quanto emerge da un rapporto, presentato dalla direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, poco prima di partire per il World Economic Forum di Davos, che si tiene in questi giorni in Svizzera.

Il rapido progresso dell’Intelligenza Artificiale sottolinea il rapporto, solleva importanti domande sul suo potenziale impatto sull’economia globale con effetti difficili da prevedere, poiché l’Intelligenza Artificiale si diffonderà nelle economie dei vari Paesi in modi diversi.

In particolare i mercati del lavoro nei Paesi emergenti e nelle economie in via di sviluppo vedranno un impatto iniziale minore causato dall’Intelligenza Artificiale, ma avranno anche meno probabilità di beneficiare dell’aumento di produttività che deriverà dalla sua integrazione sul mondo del lavoro. D’altra parte, proprio l’aumento della produttività rappresenta una enorme opportunità offerta dall’AI per alimentare la crescita globale. 

E’ indubbio, secondo il FMI, che molti posti di lavoro verranno sostituiti dall’Intelligenza Artificiale. Storicamente, l’automazione e la tecnologia in generale, hanno avuto la tendenza a influenzare le attività di routine, ma una delle cose che distingue e in un certo modo differenzia l’Intelligenza Artificiale dalle rivoluzioni tecnologiche alle quali abbiamo assistito nel passato, anche in quello più recente, è la sua capacità di generare impatto anche sui lavori altamente qualificati. 

Di conseguenza, sono proprio le economie avanzate che si troverebbero ad affrontare i rischi maggiori legati all’adozione massiva dei tool di Intelligenza Artificiale nei settori produttivi dell’economia e, paradossalmente, sono le stesse economie avanzate che avrebbero le maggiori opportunità di sfruttarne i benefici, rispetto ai mercati emergenti e ai Paesi in via di sviluppo.

Nelle economie avanzate, circa la metà dei lavori esposti a questa nuova rivoluzione tecnologica potrebbe trarre vantaggio dall’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, migliorando la produttività. Per l’altra metà, le applicazioni di IA potrebbero eseguire compiti e mansioni attualmente svolti dagli esseri umani (nelle aree del customer care, dell’amministrazioe, della contabilità, del data entry, ecc.) il che potrebbe ridurre la domanda di impego, generando una possibile contrazione dei salari e, più in generale, ad una riduzione delle assunzioni. Nei casi più estremi, alcuni di questi posti di lavoro potrebbero addirittura scomparire.

Le persone esposte all’AI sono in genere donne e individui con istruzione universitaria, con i lavoratori più anziani potenzialmente meno in grado di adattarsi alla nuova tecnologia. 

L’AI potrebbe sostituire alcuni lavori e migliorare altri, influenzando quindi l’occupazione, i redditi e le disuguaglianze. Nella maggior parte degli scenari studiati dal FMI, l’Intelligenza Artificiale probabilmente peggiorerà la disuguaglianza complessiva, aumentando la forbice tra i redditi delle figure professionali, tra chi riuscirà a gestire l’integrazione dell’AI nel proprio lavoro grazie alla formazione e all’aggiornamento delle proprie competenze professionali e chi invece ne rimarrà escluso, come i lavoratori più anziani o quelli le cui mansioni possono essere facilmente sostituite.

Proprio per questo – è la raccomandazione del FMI – è fondamentale che i Paesi prevedano delle reti di sicurezza sociale adeguate e che offrano programmi di riqualificazione per i lavoratori vulnerabili. In questo modo è possibile rendere la transizione verso l’adozione generalizzata dell’Intelligenza Artificiale più inclusiva, minimizzando i rischi di disuguaglianza.

D’altra parte la strada intrapresa sembra irreversibile. Secondo un sondaggio condotto da PwC in vista del World Economic Forum di questa settimana, su un campione di 4.702 capi di aziende sparse in 105 Paesi,un quarto degli amministratori delegati globali prevede che l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale generativa porterà a una riduzione dell’organico di almeno il 5% già quest’anno.

I settori guidati da media e intrattenimento, banche, assicurazioni e logistica sono quelli che hanno maggiori probabilità di prevedere perdite di posti di lavoro a causa degli strumenti di intelligenza artificiale all’avanguardia. Le aziende di ingegneria e di costruzione erano meno propense ad anticipare i tagli a causa dell’automazione.

L’analisi del FMI arriva mentre i leader politici e del mondo degli affari si riuniscono al World Economic Forum di Davos, in Svizzera dove, tra gli altri, l’Intelligenza Artificiale è un argomento di discussione.

L’Intelligenza Artificiale spinge il valore di Microsoft. Google insegue. Apple è in ritardo.

Lo scorso venerdì Microsoft è diventata la società con la maggiore capitalizzazione di borsa 2,887 trilioni di dollari scalzando da podio Apple, che per più di un decennio ha dominato il mercato azionario, possiamo dire senza rivali (nel 2011 ha superato per la prima volta Exxon Mobil come azienda pubblica di maggior valore al mondo e ha mantenuto la posizione quasi ininterrottamente)

Secondo una interessante analisi del New York Times, il primo posto di Microsoft è una svolta da non sottovalutare. Il cambiamento stabilito nella seduta di venerdì 12 gennaio fa parte di un più ampio meccanismo di riordino del mercato azionario messo in moto dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale generativa che riguarda diverse aziende del settore hi-tech.

Questo perché, sebbene il settore tecnologico sia ancora dominante a Wall Street in termini di valori, le aziende che registrano uno slancio maggiore sono proprio quelle che hanno messo l’AI generativa in prima linea nei loro piani aziendali futuri.

Microsoft ha incorporato la tecnologia di OpenAI nella sua suite di software per la produttività, una mossa che ha contribuito a innescare una ripresa nel suo business del cloud computing nel trimestre luglio-settembre. 

Apple, nel frattempo, è alle prese con una domanda tiepida, anche per l’iPhone. La domanda in Cina, un mercato importante, è crollata mentre l’economia del paese si riprende lentamente dalla pandemia di Covid-19 e Huawei in forte ripresa sta erodendo la sua quota di mercato.

La leadership dell’azienda guidata da Satya Nadella nell’intelligenza artificiale ha anche creato un’opportunità per sfidare il dominio nella ricerca web di Google, che peraltro ha annunciato di aver programmato un piano, sia pur limitato, di licenziamenti nei comparti dell’assistenza digitale e dell’hardware, oltre che nella sua squadra di ingegneri, proprio a causa della concorrenza di OpenAI.

E’ la dimostrazione di come ormai crescere senza passare dall’IA – che come si è visto dall’ultima edizione del CES di Las Vegas appena concluso, ha investito ogni settore, dalle attività domestiche all’organizzazione professionale, alle relazioni sociali e forme di intrattenimento – sia ormai impossibile.

Il contenuto del presente articolo deve intendersi solo a scopo informativo e non costituisce una consulenza professionale. Le informazioni fornite sono ritenute accurate, ma possono contenere errori o imprecisioni e non possono essere prese in considerazione per eventuali investimenti personali.

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Prompt challenge: 10 tool di Intelligenza Artificiale generativa a confronto

L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale (AI) ha aperto nuovi orizzonti creativi, influenzando profondamente il modo in cui concepiamo e produciamo immagini. In questo contesto, esploreremo una serie di tool di Intelligenza Artificiale all’avanguardia, focalizzandoci sulla loro capacità di trasformare testo in immagini sorprendenti e ridefinire i limiti dell’espressione visiva.

Partendo da uno stesso identico prompt vedremo come i vari algoritmi di Intelligenza Artificiale interpretano lo sviluppo di immagini.

Prompt

1) Midjourney

Credit: Chase Lean

2) Dall-E

Credit: Chase Lean

3) Adobe Firefly

Credit: Chase Lean

4) LensGo

Credit: MOAI

5) Merlin

Credit: JT Loh

6) Dream AI

Credit: Jim Burrows

7) Stable Diffusion

Credit: José Andrés Martínez Silva

8) ArtFlow.AI

Credit: A Wojcicki

9) Leonardo

Credit: Rivista AI

10) Freepik

Credit: Rivista AI

A voi quale piace di più?

Dall-E, Midjourney e Adobe Firefly a confronto

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale generativa ha rivoluzionato il modo in cui concepiamo e creiamo immagini. Attraverso modelli avanzati, come DALL-E, Midjourney e Adobe Firefly, l’AI sta dando vita a nuove possibilità nell’ambito della produzione visiva.

Midjourney: un viaggio nel mondo dell’Intelligenza Artificiale generativa per la creazione di immagini

Midjourney, uno dei pionieri nell’ambito della creazione di immagini da testo, ha dimostrato progressi costanti nelle versioni successive. Tuttavia, l’accesso gratuito a questa potente risorsa è stato recentemente interrotto dagli sviluppatori, suscitando domande sulla disponibilità di alternative altrettanto valide. Fortunatamente, il panorama offre numerose alternative competitive, superando non solo in capacità di creazione, ma anche in personalizzazione e accessibilità dell’interfaccia.

DALL-E: un passo avanti nell’universo dell’immagine

DALL-E, sviluppato da OpenAI (la stessa azienda dietro ChatGPT), emerge come una delle alternative più interessanti a Midjourney. Questo generatore di immagini si distingue per la sua abilità nella creazione di immagini fotorealistiche, benché richieda una maggiore precisione nell’inserimento del testo di partenza, rispetto al suo predecessore.

Il punto forte di DALL-E è la sua capacità di mescolare concetti, qualità e stili, consentendo la creazione di immagini uniche. Dagli ampliamenti delle immagini alla manipolazione dei colori e degli stili degli elementi, questo strumento offre un’ampia gamma di possibilità, sebbene richieda un impegno più approfondito.

Adobe Firefly: l’ambiziosa incursione di Adobe nel mondo dell’Intelligenza Artificiale

Adobe Firefly rappresenta l’audace ingresso di Adobe nel dominio della generazione di contenuti attraverso modelli IA, integrato persino in Google Bard per la creazione di immagini. Questo progetto ambizioso offre un set di funzioni impressionanti, tra cui la creazione d’immagini da testo, l’upscale delle immagini, la ricolorazione vettoriale, effetti di testo, l’inpainting, lo sketch-to-image, e altro ancora.

Attualmente in fase beta, alcune funzioni di Adobe Firefly sono ancora in sviluppo. Per utilizzarlo, basta accedere al sito di Adobe Firefly con il proprio account Adobe, seguire il tutorial e approvare i termini di utilizzo. Inserendo un prompt di testo in inglese, si possono generare immagini in diverse varianti, selezionando il tipo di contenuto desiderato: arte, grafica, foto.

L’intelligenza generativa sta apportando cambiamenti rivoluzionari nel modo in cui concepiamo e creiamo immagini, e con opzioni come DALL-E, Midjourney e Adobe Firefly, si prospetta un futuro affascinante nell’evoluzione dell’arte visiva.

Secondo un’analisi condotta da un’esperto di intelligenza artificiale, Chase Lean, messe a confronto le tre applicazioni, Firefly 2 genera foto più realistiche rispetto a Midjourney e DALL-E. Eccelle anche nelle riprese di prodotti, nel design di interni, nella generazione di testi e nelle foto di animali selvatici, mentre Midjourney ha prodotto foto di paesaggi di qualità superiore con un’illuminazione più suggestiva.

Vediamo le sue simulazioni.

Credit: Chase Lean
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