Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Papa Francesco waiting for the G7 summit Puglia

The hope is that AI is not misunderstood as a new Other, but rather reminds us of the need to keep alive the question of the Other.

Jorge Mario Bergoglio was born in Buenos Aires, Argentina, on December 17, 1936, the son of Italian immigrants. He was ordained a priest in the Society of Jesus in 1969. Appointed auxiliary bishop in 1992, he became Archbishop of Buenos Aires in 1998 and was created a cardinal in 2001. In March 2013, he was elected Pope, the 266th Pontiff of the Catholic Church, taking the name Francis.

In attesa del G7 2024 a Borgo Egnazia. Focus su crescita, AI etica e partecipazione storica di Papa Francesco

Si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno il vertice del G7 nell’anno di presidenza dell’Italia.

Al summit partecipano i Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri – Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti – oltre al Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel e alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen,  in qualità di rappresentanti dell’Unione europea. Alle delegazioni su uniranno anche il presidente turco Erdogan e il presidente ucraino Valdimir Zelensky.

Tra i tanti argomenti del meeting che riguarderanno, giusto per citarne alcuni, la crescita economica, lo sviluppo, il clima, l’ambiente, l’energia, la sicurezza, l’immigrazione, l’Africa e il libero mercato (soprattutto in relazione al tema della competitività con la Cina nei settori considerati strategici), il governo italiano ha spinto molto per inserire nell’agenda anche il tema dell’uso consapevole dell’Intelligenza Artificiale prendendo in qualche modo in mano il testimone dalla delegazione giapponese che ha guidato il G7 lo scorso anno e che aveva puntato molto proprio su questo tema fino ad arrivare all’approvazione della Dichiarazione di Hiroshima.

Proprio in tema di Intelligenza Artificiale, la grande novità dell’edizione a guida italiana è la partecipazione di Papa Francesco che ha accettato di essere presente per tutta la sessione dedicata proprio all’Intelligenza Artificiale in programma venerdi 14 giugno su all’utilizzo etico e umano centrico dell’Ai, al suo impatto sull’occupazione e su come evitare che questo aumenti il gap tra i Paesi avanzati e quelli meno sviluppati. Si tratta della prima partecipazione per un Pontefice ad un incontro del G7.

Sempre nella giornata del 14 giugno saranno presenti in una sessione pomeridiana i Paesi codietti ‘outreach’: Brasile, India e Sudafrica, oltre che la Mauritania, il Kenya, l’Algeria, la Giordania, la Turchia, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Tunisia, l’ Argentina, la Banca Africana di Sviluppo, l’Onu, l’Ocse, l’Fmi e la Banca mondiale.


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La cattedra dei non credenti aspettando Papa Francesco al G7 Borgo Egnazia

English Podcast

La Cattedra dei non credenti è stata probabilmente una delle intuizioni più caratterizzanti l’episcopato di Carlo Maria Martini a Milano. L’iniziativa si sviluppò dal 1987 al 2002, lungo 12 edizioni e 50 incontri.

«… Ciascuno di noi ha dentro di sé un non credente e un credente che ci parlano dentro, che si interrogano a vicenda».

Cardinale Carlo Maria Martini

ll Consiglio d’Europa adotta la prima convenzione sull’Intelligenza Artificiale. Previste norme a tutela dei diritti e della democrazia

I ministri degli Esteri dei Paesi membri del Consiglio d’Europa, riuniti a Strasburgo, hanno adottato il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante volto a garantire il rispetto dei diritti umani, dello stato di diritto e della democrazia nell’uso dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

Il trattato, aperto anche ai Paesi extraeuropei, definisce un quadro giuridico che copre l’intero ciclo di vita dei sistemi di AI e affronta i rischi che essi possono comportare, promuovendo al contempo un’innovazione responsabile.

Rapporto Minsait-Luiss. Aziende italiane in ritardo sull’Intelligenza Artificiale: ancora una volta sono cruciali le competenze

Dalla conoscenza dei trend di mercato tramite analisi predittive, al decision making e all’automazione di attività e di processi di routine, fino ai servizi alle persone e all’ottimizzazione delle risorse: sono solo alcuni degli ambiti in cui

Ormai è noto come l’Intelligenza Artificiale possa trasformare i modelli di business delle imprese, dall’automazione delle attività e dei processi all’analisi predittiva, dai servizi alle persone all’ottimizzazione nella gestione delle risorse e molto altro ancora.

Ferma al 16% la presenza femminile nelle aziende Ict in Italia

È ferma al 16% da dieci anni la presenza femminile nelle aziende del settore Ict in Italia, appena al di sotto della peraltro non invidiabile media europea del 17-18%. In un’epoca di transizione digitale e in un settore sempre più dinamico e attrattivo anche dal punto di vista delle retribuzioni le donne non riescono a sfondare la porta nelle aziende informatiche.

Studio Deloitte: per il 56% delle imprese incremento della produttività con l’AI, ma attenzione alla talent strategy

Per il 56% delle imprese ci sarà un incremento della produttività con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale generativa. È quanto emerge dall’ultima ricerca Deloitte ‘State of Generative AI in the Enterprise: Now Decides Next’, lo studio trimestrale del Deloitte AI Institute sulle azioni intraprese dalle imprese in tema di GenAI e sui possibili impatti della sua adozione.

La Francia annuncia investimenti esteri per 15 miliardi su Intelligenza Artificiale, ricerca e innovazione

La Francia è riuscita ad ottenere la cifra record di 15 miliardi di euro di investimenti nell’ambito del suo programma “Choose France”, l’iniziativa che punta a promuovere gli investimenti esteri nel Paese. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Emmanuel Macron che ha sottolineato il successo dell’edizione 2024 dell’iniziativa che si è chiusa registrando ben 56 progetti di investimento, concentrati su Intelligenza Artificiale, ricerca, innovazione e decarbonizzazione.

Perrazzelli, Vice DG Bankitalia: le donne sfruttino i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale

Le donne devono sfruttare i vantaggi e le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale evitando che questa colpisca ancora di più i fattori negativi sul mercato del lavoro e l’occupazione femminile.

È quanto auspica la Vice Direttrice Generale di Banca d’Italia Alessandra Perrazzelli intervenuta al W7 di Roma, un gruppo di impegno civile ufficiale nell’ambito del G7, istituito nel 2018 dalla presidenza canadese, con l’obiettivo di promuovere proposte sull’uguaglianza di genere e sui diritti delle donne che vengono poi presentati ai Governi che ne fanno parte.

Monthly Report, disponibile il numero di maggio 2024

È stato pubblicato il numero di maggio 2024 del Report Mensile di Rivista.AI dedicato all’esplorazione, all’analisi e alla discussione delle più recenti innovazioni nel mondo dell’Intelligenza Artificiale.

I temi trattati su questo numero vanno dall’analisi del DDL del Consiglio dei Ministri sull’AI ad una riflessione sulla Rome Call for AI Ethics e la prevista partecipazione del Papa al prossimo G7, dagli investimenti in AI in Giappone, Corea del Sud e Emirati Arabi ad un’analisi sulla strategia dell’India in materia di Intelligenza Artificiale. Tra i temi affrontati anche quello attualissimo della sorveglianza algoritmica e i suoi impatti sulla privacy con un punto sulle Olimpiadi di Parigi e sulle policy del governo cinese in materia di “credito sociale”. Da non perdere anche le riflessioni di Yann LeCun, Chief AI Scientist di Meta sugli LLM e la loro capacità di raggiungere l’intelligenza a livello umano e sempre sullo stesso tema un’analisi del pensiero di Luciano Floridi sui rischi di antropomorfizzazione delle macchine.

Buona lettura.


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L’Intelligenza Artificiale e la Red Cell della CIA: Un’Intrigante Connessione

Contrariamente alle preoccupazioni di molti, l’intelligenza artificiale (IA) può rappresentare un motore di progresso per la ricerca biologica e la biotecnologia. L’idea che l’IA possa amplificare i rischi connessi all’abuso di biotecnologie per la creazione e la diffusione di patogeni, fomentando il bioterrorismo, trascura tre aspetti fondamentali. In primo luogo, l’IA, come gli esseri umani, richiede l’accesso ai dati per poter operare.

In secondo luogo, le politiche governative sono volte a prevenire l’uso malevolo della biotecnologia, monitorando le attività sospette.

In terzo luogo, vista la frequente inaffidabilità dei grandi modelli di linguaggio (LLM) e il rischio di generare informazioni non corrette, qualsiasi IA dedicata a fornire consulenze in biotecnologia necessiterà della supervisione di un professionista.

Invece, l’IA ha il potenziale di essere propulsiva per la ricerca biologica e la biotecnologia, con la promessa che le scoperte in questo campo possano a loro volta stimolare nuovi sviluppi nell’ambito dell’IA a vantaggio dell’intera umanità.

È essenziale che i leader dei settori privato e pubblico agiscano con decisione nel breve periodo per stabilire le condizioni favorevoli all’ottimizzazione dei benefici offerti dall’IA e dalla biotecnologia. L’attenzione a livello nazionale e internazionale dovrebbe spostarsi verso strategie condivise di gestione dei dati e verso l’implementazione di metodologie formative appropriate per i modelli di IA applicati ai sistemi biologici.

IL PROGETTO RED CELL


Il Red Cell era una piccola unità creata dalla CIA dopo l’11 settembre per garantire che il fallimento analitico nel non prevedere gli attacchi non si ripetesse mai più. Produceva brevi relazioni destinate a stimolare un pensiero fuori dagli schemi su assunzioni errate e percezioni sbagliate sul mondo, incoraggiando un pensiero strategico alternativo. In un altro momento cruciale di crescente incertezza, questo progetto è inteso come una versione open source, utilizzando un formato simile per mettere in discussione mappe mentali superate ed esercitare una “empatia strategica” per discernere le motivazioni e i vincoli di altri attori globali, migliorando la possibilità di strategie più efficaci.

Intervista a Chiara Mugnai sull’AI e il suo ruolo in Eoliann

LE INTERVISTE DI WOMEN IN AI – Chiara Mugnai, un viaggio tra la resilienza climatica, l’Intelligenza Artificiale e verso il cambiamento che genera valore.

Chiara Mugnai ha una laurea magistrale in Ingegneria Bionica e lavora da 6 anni nel campo dell’intelligenza artificiale. Attualmente è co-fondatrice e Chief Data Scientist (CDS) di Eoliann, una startup italiana che, utilizzando l’intelligenza artificiale applicata ai dati satellitari, aiuta le aziende ad adattarsi al cambiamento climatico fornendo probabilità e impatto degli eventi estremi.

Il ruolo di Chiara in Eoliann è fondamentale nel plasmare la direzione e l’impatto tecnologico dell’azienda.

L’Ucraina cerca visibilità con Victoria Siri

“Sono una persona digitale. Il testo che state ascoltando non è stato letto da una persona reale, ma è stato generato da un’intelligenza artificiale”

L’Ucraina ha introdotto un portavoce generato dall’Intelligenza Artificiale, chiamato Victoria, che leggerà dichiarazioni ufficiali per conto del ministero degli Esteri. Questa è la prima volta nella storia che un Paese utilizza un portavoce digitale per leggere dichiarazioni ufficiali. Victoria è stata presentata al pubblico sui social media, vestita con un abito scuro e presentandosi come una “persona digitale”. La figura gesticola con le mani e muove la testa mentre parla.

Il servizio stampa del ministero degli Esteri ha confermato all’AFP che le dichiarazioni di Victoria non saranno generate dall’Intelligenza Artificiale, ma saranno scritte e verificate da esseri umani. L’intelligenza artificiale sarà utilizzata solo per generare la parte visiva del portavoce.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che il nuovo portavoce rappresenta un “salto tecnologico che nessun servizio diplomatico al mondo ha ancora fatto“. Il motivo principale per cui è stato creato è quello di “risparmiare tempo e risorse” per i diplomatici.

Il team dietro la creazione di Victoria è chiamato The Game Changers, che ha anche realizzato contenuti di realtà virtuale relativi alla guerra in Ucraina. Il nome della portavoce si basa sulla parola “vittoria” e sulla parola ucraina per Intelligenza Artificiale: shtuchniy intelekt.

L’aspetto e la voce di Victoria sono modellati su una persona reale: Rosalie Nombre, una cantante ed ex concorrente della versione ucraina del reality show The Bachelor. Nombre è nata nella città di Donetsk, ora controllata dai russi, nell’Ucraina orientale. Ha 54.000 follower sul suo account Instagram, che usa per discutere gli stereotipi sugli ucraini di razza mista e su coloro che sono cresciuti come russofoni.

Il Ministero ha sottolineato che Nombre ha partecipato a titolo gratuito e che lei e Victoria “sono due persone diverse“. Solo il personaggio di AI fornirà dichiarazioni ufficiali. Per evitare falsificazioni, questi saranno accompagnati da un codice QR che li collegherà alle versioni testuali presenti sul sito del ministero.

Victoria commenterà i servizi consolari, argomento attualmente controverso. La scorsa settimana l’Ucraina ha sospeso tali servizi per gli uomini in età da combattimento che vivono all’estero, rendendo necessario per loro tornare nel proprio Paese per le procedure amministrative e potenzialmente affrontare la leva.

Dopo l’annuncio ufficiale del ministero degli Esteri ucraino, i social media si sono riempiti di commenti negativi sulla nuova portavoce digitale, Victoria. Alcuni utenti hanno sollevato dubbi sull’utilizzo delle limitate risorse in tempo di guerra, mentre altri hanno fatto commenti aggressivi e razzisti.

Nombre è nata nel Donetsk, la regione del Donbass che dal 2014 si è autoproclamata repubblica indipendente e che oggi orbita in area filorussa. In risposta ai commenti, Nombre ha dichiarato su Instagram di aver superato numerose ispezioni da parte del servizio di sicurezza ucraino e di non avere dubbi sulla sua integrità come cittadina ucraina.

Le critiche e le polemiche sulla scelta di utilizzare un deepfake come portavoce del governo ucraino continuano sui social media. Alcuni esperti hanno sollevato preoccupazioni sulla possibilità di manipolazione e disinformazione attraverso l’utilizzo di deepfake, mentre altri hanno sottolineato la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità nell’utilizzo di tali tecnologie.

Intelligenza Artificiale, creatività umana e lavoro: le riflessioni del Presidente Mattarella in occasione della Festa del 1° maggio

Nel discorso tenuto in occasione della Festa del Lavoro, il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza della creatività umana nel contesto del lavoro. Ha affermato che senza il contributo della creatività, il lavoro sarebbe privo di consistenza e qualità, evidenziando come la sua connessione con la realizzazione della personalità umana conferisca al lavoro un significato ben più ampio di mero valore economico, rendendolo un elemento fondamentale del destino comune.

Le parole di Mattarella hanno posto l’accento su una discussione importante e attuale riguardante il futuro del lavoro in un’era in cui l’Intelligenza Artificiale e le tecnologie emergenti stanno sempre più influenzando il panorama lavorativo. È significativo notare come, nonostante l’avanzamento tecnologico, il presidente abbia espresso preoccupazione riguardo alla possibile rimozione del valore della creatività umana nel lavoro.

La prospettiva di una “fine del lavoro” come traguardo di modernità, spesso associata alla sostituzione dell’imperfezione umana con macchine e tecnologie, solleva interrogativi importanti sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel contesto lavorativo. Mentre alcuni vedono l’Intelligenza Artificiale come un mezzo per eliminare errori e aumentare l’efficienza, le parole di Mattarella ci invitano a considerare il tema anche da un’altra prospettiva.

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro solleva quindi questioni etiche e sociali cruciali, incluso il tema di come preservare la creatività umana e la libertà individuale nel processo lavorativo.

L’allarme espresso dal presidente Mattarella riflette in un certo senso la necessità di affrontare questi temi in modo responsabile e consapevole, garantendo che l’Intelligenza Artificiale sia utilizzata per migliorare e arricchire il lavoro umano anziché per sostituirlo o limitarlo.

Sono parole, quelle di Sergio Mattarella, che ci spingono a riflettere sulle implicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel contesto del lavoro, incoraggiandoci a cercare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il valore insostituibile della creatività umana. E sono tanto più importanti oggi, 1° maggio, giornata nella quale si celebra il “lavoro” in occasione della quale dobbiamo comprendere come agire senza timore, consapevoli che l’Intelligenza Artificiale può e deve essere un alleato nella realizzazione del potenziale umano.


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Anche la Chiesa Anglicana firma la Rome Call for AI Ethics

L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha firmato a nome della Chiesa d’Inghilterra la Rome Call for AI Ethics, il documento, nato nel 2020, che sta dando un forte contribuito alla riflessione globale su uno dei temi di più stretta attualità: la necessità e l’urgenza di un’etica nello sviluppo e nella realizzazione dell’Intelligenza Artificiale.

La firma dell’arcivescovo Justin Welby, oggi, è benvenuta per molti motivi. Anzitutto perché sottolinea che le questioni etiche che l’AI solleva sono di interesse globale” è il commento di mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita Esse, che aggiunge come questo tema trascenda i confini religiosi e culturali e abbracci principi universali come la dignità dell’uomo e del rispetto per il pianeta in cui vive.

L’adesione alla Rome Call da parte dell’arcivescovo Justin Welbi è importante proprio in quanto elemento capace di rafforzare questi principi perché, continua ancora mons. Paglia, “la Chiesa d’Inghilterra, attraverso la sua autorevolezza nel mondo globalizzato, può avere un ruolo decisivo nel sensibilizzare sulle questioni etiche legate all’Intelligenza Artificiale. Sono convinto che con questa firma crescerà la consapevolezza della responsabilità della società di fronte alla sfida rappresentata dall’Intelligenza Artificiale. E’ uno dei nuovi compiti affidati alla sapienza delle religioni perché in questo mondo ove lo sviluppo tecnologico sia al servizio della persona umana e dello sviluppo sostenibile del pianeta“.

Commentando l’evento, l’arcivescovo Welby, che ha firmato a nome della Chiesa d’Inghilterra, ha dichiarato: “Sono lieto di sostenere la Rome Call for AI Ethics, che sottolinea la dignità di ogni essere umano in mezzo ai cambiamenti tecnologici. Anche se non possiamo prevedere il futuro, sappiamo che continueranno ad esserci rapidi sviluppi nella scienza e nella tecnologia e dobbiamo essere preparati. L’intelligenza artificiale offre un enorme potenziale per migliorare le capacità umane. Deve anche cercare di proteggere, preservare e tutelare la dignità della persona umana. Gli enormi progressi offerti dall’AI non possono essere proprietà esclusiva dei suoi sviluppatori o di una singola parte dell’umanità. Devono essere per tutte le persone, ovunque. Devono essere al servizio del bene comune, del clima e dello sviluppo sostenibile. Il modo in cui comprendiamo l’intelligenza artificiale dipende in gran parte dal modo in cui comprendiamo la natura dell’essere umano. Lavoriamo tutti per garantire che la dignità di ogni essere umano, creato da Dio, non per il profitto o la produttività, sia al centro di tutto ciò che facciamo”.

La Rome Call for AI Ethics è un documento che mira a promuovere un senso di responsabilità condivisa per la dignità umana in un contesto di rapidi progressi tecnologici. Per garantire che ogni individuo, indipendentemente dal proprio background, possa beneficiare di questi progressi, le religioni, le organizzazioni internazionali, i governi, le istituzioni e il settore privato devono lavorare insieme. Il documento chiede uno sviluppo etico dell’Intelligenza Artificiale che sia al servizio dell’umanità piuttosto che del profitto e che contrasti la graduale sostituzione delle persone sul posto di lavoro e che, al tempo stesso, promuova il rispetto per il pianeta Terra.

Dal lancio della Rome Call nel febbraio 2020, molti stakeholder hanno firmato il documento, tra cui rappresentanti delle religioni abramitiche – l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam – il governo italiano, nonché player del settore come Microsoft, IBM e Cisco e la Fao a livello di organizzazione internazionale.

Padre Paolo Benanti, Professore Straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAIssance, ha affermato: “Con questa nuova espansione della Rome Call possiamo guardare con rinnovata fiducia all’algoretica, ovvero al contributo positivo dell’approccio etico all’intelligenza artificiale. Non è mai un mero problema di innovazione. Si tratta piuttosto di trasformare quest’ultima in sviluppo umano. È altresì molto importante il fatto che il patrimonio di sapienza umana rappresentata dalle religioni parli all’intera umanità, valorizzando ciò che è condiviso per affrontare le sfide della contemporaneità”.


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Dopo Gemini, Apple potrebbe integrare anche ChatGPT sull’iPhone

Non solo Google, nel futuro dell’iPhone potrebbe esserci anche ChatGpt. Secondo le ultime indiscrezioni di Bloomberg, rappresentanti di Apple avrebbero incontrato le controparti di OpenAI, l’azienda che sviluppa ChatGpt, per capire in che modo integrare il famoso chatbot all’interno di iOS 18, il sistema operativo per iPhone che verrà lanciato in autunno e, in anteprima, alla conferenza per sviluppatori Wwdc 2024 di giugno.

Bllomberg spiega che questa mossa non chiude le porte alla possibilità di collaborazione tra Apple e Google per portare a bordo del melafonino Gemini, l’IA di Big G. Quest’ultimo verrebbe inserito nelle funzionalità di ricerca web dello smartphone, mentre ChatGpt, o parte di esso, sarebbe il motore alla base del nuovo Siri, ossia una versione aggiornata dell’assistente digitale che Apple ha reso disponibile per la prima volta nel 2011, con iOS 5.

Ad oggi, ChatGpt è presente come app indipendente da scaricare sui dispositivi della Mela. Ad ogni modo, per Bloomberg le partnership con OpenAI e Google sposterebbero più in là lo sviluppo di un’intelligenza artificiale totalmente a marchio Apple, con il colosso che comincerebbe intanto ad abituare gli utenti iPhone alle funzionalità di IA, da internalizzare in un secondo momento. Intanto, l’azienda di Cupertino ha rimosso dal suo negozio di app, l’App Store, alcuni software utilizzati per generare immagini con l’IA, perché capaci di creare anche contenuti di nudo.

Ad attirare l’attenzione di Apple è stato un report di 404media, che ha individuato un certo numero di app che, tramite i social, sponsorizzavano la possibilità di sfruttare l’intelligenza artificiale generativa per realizzare foto di donne svestite. “Segno – scrive 404media – che le aziende tech stanno diventando più veloci nell’intraprendere azioni contro gli usi illeciti della tecnologia IA”.


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La vision di Papa Francesco sull’Intelligenza Artificiale: strumento per la pace e la dignità umana


Papa Francesco, nonostante i suoi 87 anni e l’essere parte di una generazione meno avvezza alla tecnologia moderna, ha abbracciato con fermezza il potenziale delle nuove tecnologie come strumento per promuovere la pace e la dignità umana. Riconoscendo che le nuove tecnologie non devono incutere paura, ma piuttosto essere guidate da principi etici e valori, il Papa ha dedicato i principali documenti del 2024 all’Intelligenza Artificiale.

Il Messaggio per la Pace e il Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni sociali, entrambi pubblicati all’inizio di quest’anno, affrontano il tema dell’Intelligenza Artificiale.

Il Papa ha anche avuto incontri personali con leader dell’industria tecnologica come Elon Musk e Tim Cook, oltre che con il ceo di Cisco, Chuck Robbins che nei giorni scorsi ha aderito alla Rome Call for Ai Ethics.

Il Papa si preoccupa del ruolo delle nuove tecnologie nel promuovere la pace e nel contrastare la possibilità che siano utilizzate per fini bellici o destabilizzanti, auspicando che l’Intelligenza Artificiale possa favorire la fraternità e la solidarietà tra le persone.

L’ “algoretica“, come viene definita dal Vaticano, non solo promuove l’etica nell’uso dell’Intelligenza Artificiale, ma garantisce anche la democrazia, contrastando la polarizzazione dell’opinione pubblica e promuovendo il pluralismo. Per questo motivo viene incoraggiato l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel campo della comunicazione, sottolineando l’importanza di non annullare il ruolo del giornalismo ma di integrarlo positivamente.

In un mondo sempre più complesso e tecnologicamente avanzato, Papa Francesco si pone come guida nella promozione di un utilizzo etico e responsabile delle nuove tecnologie e in particolare dell’Intelligenza Artificiale, affinché possano essere strumenti al servizio della pace e della dignità di tutti gli esseri umani.


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Padre Paolo Benanti: una guida etica per il futuro dell’Intelligenza Artificiale. Rome Call al G7

In un momento in cui la complessità dello scenario, legato all’evoluzione tecnologica, mostra che non c’è un tipo di conoscenza che da sola risolve tutti i problemi, la Rome Call“, il documento del Vaticano che chiede l’applicazione dei principi dell’etica all’Intelligenza Artificiale, “mostra la sapienza delle religioni sul tema, affinché si possa assicurare un domani all’umanità di pace e prosperità. In questo contesto la partecipazione del Papa al G7 in Puglia è di grande rilevanza“.

Sono le parole di padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sull’Intelligenza Artificiale, docente della Pontificia Università Gregoriana, membro del Comitato AI presso le Nazioni Unite e presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale di Palazzo Chigi.

È proprio lui il punto di contatto tra le due sponde del Tevere e la sua attenzione per una tecnologia al servizio dell’uomo, tanto presente nei documenti vaticani, sta facendo il giro del mondo. È sempre lui ad aver convinto le grandi aziende tecnologiche, Università e organizzazioni internazionali com la Fao a sottoscrivere il documento.

La Rome Call non è tanto “un insieme di regole ma la volontà di mettere in primo piano secoli di sapienza umana” ha avuto modo di spiegare padre Benanti e proprio per questo il documento vaticano arriverà fino in Giappone, dove nel mese di luglio sarà essere fatto proprio anche dai leader delle religioni orientali (dopo quelle abramitiche).

Andremo ad Hiroshima, un luogo dalla forte valenza simbolica, per dire che la tecnologia mai più sia uno strumento di distruzione” continua ancora Benanti che ritiene, questa della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale in particolare, una sfida “di oggi, non del futuro“.

Per Benanti “ci sono elementi fondamentali per affrontare le trasformazioni dell’AI e tra questi c’è l’abilitazione delle sue capacità, che stanno rapidamente avanzando e stanno trasformando molti settori. Per abilitare le capacità di AI in modo etico, è necessario agire in più direzioni: sviluppare data set di grandi dimensioni, di alta qualità e imparziali per addestrare i modelli di IA; dare accesso alle infrastrutture informatiche; costruire competenze di AI; stabilire quadri di governance per gestire lo sviluppo dell’AI; e che i sistemi di AI siano trasparenti, responsabili e allineati con i valori umani“.


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Partecipazione storica del Papa al G7: focus su Intelligenza Artificiale e etica tecnologica


Papa Francesco si unirà al G7 per la prima volta nella storia: l’annuncio è arrivato dalla premier Giorgia Meloni ed è stato successivamente confermato dalla sala stampa vaticana. Il Pontefice parteciperà quindi all’evento di Borgo Egnazia in Puglia a metà giugno, prendendo parte alla sessione dedicata all’Intelligenza Artificiale aperta ai Paesi non membri, la cosiddetta ‘Outreach’. Questo segna un momento senza precedenti, con il Pontefice coinvolto nel vertice che coinvolge Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Germania e Giappone.

La presidenza italiana del G7 intende promuovere l’iniziativa della Santa Sede sull’Intelligenza Artificiale attraverso la “Rome Call for AI Ethics“, portandola all’attenzione dei leader mondiali durante il vertice in Puglia. La presenza del Papa promette di contribuire significativamente alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale per l’Intelligenza Artificiale, sottolinea la premier Meloni.

L’interesse del Pontefice per l’Intelligenza Artificiale è evidente, considerando la sua recente dedizione ai temi tecnologici, come dimostrato nei suoi messaggi per la Pace e per la Giornata delle Comunicazioni sociali. Papa Francesco ha anche incontrato il CEO di Cisco, Chuck Robbins, lodando gli sforzi per l’istruzione dei detenuti, sottolineando l’importanza di utilizzare l’IA per il bene comune anziché per fini manipolativi o distruttivi.

La Rome Call for AI Ethics, promossa dalla Pontificia Accademia per la Vita, sta raccogliendo consensi a livello globale, coinvolgendo leader religiosi, aziende e istituzioni accademiche. La partecipazione del Papa al G7 evidenzia l’impegno del Vaticano nel promuovere un dialogo interdisciplinare sull’etica tecnologica, con l’obiettivo di garantire un futuro di pace e prosperità per tutta l’umanità.

In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, la presenza del Papa al G7 rappresenta un’opportunità unica per affrontare le sfide etiche legate all’Intelligenza Artificiale e per promuovere un approccio responsabile e orientato al bene comune nell’uso delle nuove tecnologie.


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CFO parola d’ordine riduzione dei costi – Report US Bank

Con l’incertezza economica e geopolitica in corso, i dirigenti finanziari degli Stati Uniti hanno concentrato le loro energie sul rafforzamento degli sforzi di riduzione dei costi, rendendola la loro priorità numero uno, secondo un recente sondaggio di US Bank (USB).

Questo è un ambiente difficile per i direttori finanziari.

Making big decisions in the face of big unknowns

“Si trovano ad affrontare inflazione e tassi di interesse più elevati, incertezza politica negli Stati Uniti e all’estero, un’economia a breve termine difficile da prevedere e un’incredibile pressione per effettuare i giusti investimenti tecnologici di cui le loro aziende avranno bisogno per competere”

Stephen Philipson, responsabile dei mercati globali e della finanza specializzata presso US Bank.

Ridurre i costi all’interno della funzione finanziaria e dell’intera azienda sono le due priorità principali, secondo il quarto rapporto annuale CFO Insights della banca statunitense, che ha intervistato 2.030 dirigenti finanziari senior durante il periodo gennaio-febbraio.

Concentrarsi sulla gestione del rischio sta diventando sempre più importante per i CFO, diventando ora la terza priorità più comune. L’aumento dell’espansione delle entrate, nel frattempo, occupa una posizione modesta come la quinta questione più urgente.

Uno dei maggiori rischi che gli intervistati continuano a citare è il ritmo dei cambiamenti tecnologici.

Quasi la metà dei CFO intervistati ha affermato di dare priorità agli investimenti nella tecnologia rispetto ai tagli ai posti di lavoro come soluzione principale per tagliare le spese. L’intelligenza artificiale è la seconda priorità per gli investimenti nella funzione finanziaria (51%) dopo l’analisi dei dati (52%). In generale, i licenziamenti sono considerati quasi l’ultima risorsa quando si tratta di tagliare le spese.

Un sondaggio Coupa all’inizio di questo mese ha rivelato che, mentre il 45% dei CFO afferma di voler investire nell’intelligenza artificiale per stimolare la crescita quest’anno, l’89% di loro nutre dubbi sulla capacità della propria azienda di implementare con successo una strategia di intelligenza artificiale.

Due CFO su cinque hanno riferito che la loro sfida più grande è tenere il passo con i progressi dell’intelligenza artificiale “poiché il tasso di innovazione supera la scala umana e l’efficienza dei processi tradizionali”, afferma l’indagine Strategic CFO di Coupa.

In una lettera agli azionisti, il CEO di Amazon Andy Jassy ha sottolineato l’attenzione del colosso dell’e-commerce sulle misure di riduzione dei costi, parlando al contempo del potenziale dell’intelligenza artificiale, affermando che la società ha “trovato diverse aree in cui crediamo di poter ridurre ulteriormente i costi mentre inoltre, consegnamo più velocemente ai clienti.”

Nello spazio tecnologico, Meta Platforms ha segnalato la scorsa settimana che sarebbe stata in un ciclo di investimenti per qualche tempo mentre la corsa all’intelligenza artificiale continua. Anche se si prevede che una tale mossa aumenterà i costi nel breve periodo, Wall Street ritiene che la spesa per l’intelligenza artificiale potrebbe ripagare nel lungo termine, con Andrew Boone di JMP Securities che afferma che Meta probabilmente sarà “ben posizionata” per trarre vantaggio dall’intelligenza artificiale. aumentare il coinvolgimento e l’efficienza pubblicitaria.


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Yann LeCun le prestazioni dell’ AI si satureranno al di sotto del livello umano

Vi ricordate di Sophie? L’inquietante robot che ottenne la cittadinanza dell’Arabia Saudita? A quanto pare, era la nemesi di Yann LeCun, il capo del dipartimento AI di Facebook (META). “È una str****a, sta all’AI come i giochi di prestigio stanno alla magia“. E non è l’unico a pensare che Sophia sia una frode. Era il 2018.

Bene nel suo tweet del 26 Aprile del 2024 continua a mostrare il suo scetticismo sulla possibilità delle macchine di eguagliare gli esseri umani.

AI da provare durante il weekend

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Navigare tra i debiti per finanziare la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale in Italia

Come evitare “un nuovo colonialismo digitale”

Non è possibile parlare di “AI per tutti” (la retorica di Google), di “AI responsabile” (la retorica di Facebook) o di “distribuire su larga scala” i suoi benefici (la retorica di OpenAI) senza riconoscere e affrontare onestamente gli ostacoli che si frappongono.

Ora una nuova generazione di studiosi sta sostenendo una “AI decoloniale” per restituire il potere dal Nord del mondo al Sud del mondo, dalla Silicon Valley alle persone. Per non rendere le Nazioni dipendenti e indebitate con le corporations e dipendenti tecnologiche dal silicio. La spesa ICT nel settore business in Italia ha raggiunto a fine 2023 quasi 39 miliardi di euro (secondo i dati Assintel) e di questo valore, una fetta intorno al 30% va “oversea.

La nostra speranza è che questa articolo possa fornire uno spunto su come potrebbe essere l’Intelligenza Artificiale decoloniale e un invito alla riflessione, perché c’è molto altro da esplorare.

Sappiamo che l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il mondo industriale. Tuttavia, in Italia, molti si chiedono come sia possibile finanziare questa nuova rivoluzione industriale se si è sommersi dai debiti.

Ristrutturazione del debito: prima di tutto, è importante affrontare la questione del debito, perché l’equazione è la seguente:

Debito = < Investimenti in AI

Una delle ragioni principali per prepararci un’altra ondata di crisi del debito italiano è che tutti i fattori che potrebbero consentire al bel Paese di ridurre il proprio debito si stanno ora muovendo nella direzione sbagliata.

Per il 2024 l’Italia prevede un debito pubblico in rapporto al Pil sostanzialmente stabile rispetto al 2023, rimanendo il secondo più elevato (140,1 per cento) dopo la Grecia (152,2 per cento), l’economia italiana è circa dieci volte più grande di quella della Grecia e ha un mercato dei titoli di Stato da 3mila miliardi di dollari. Se la crisi del debito greco del 2010 ha scosso i mercati finanziari mondiali, quanto potrebbe farlo una eventuale crisi del debito italiano oggi?

Quando si tratta di valutare le prospettive economiche italiane, faremo bene a ricordare il famoso :

Se qualcosa non può andare avanti per sempre, si fermerà.

Herb Stein:

Se mai questo aforisma è vero, lo è per quanto riguarda la continua capacità dei Governi in Italia di emettere una quantità sempre maggiore di debito per coprire il proprio deficit di bilancio. Ciò è particolarmente vero quando ci sono poche prospettive che l’Italia possa mai ridurre l’entità della sua montagna di debito pubblico.

Una delle ragioni principali per prepararci ad un’altra ondata di crisi del debito italiano è che tutti i fattori che potrebbero consentire al nostro Paese di ridurre il proprio debito si stanno ora muovendo nella direzione sbagliata. Ciò deve essere particolarmente preoccupante se si considera che il rapporto debito pubblico/Pil di oggi è pari al 145%, ovvero circa 20 punti percentuali in più rispetto al periodo della crisi del debito italiano del 2012.

Per pura questione aritmetica, i tre fattori che potrebbero migliorare il peso del debito pubblico di un Paese sono un sano avanzo di bilancio primario (la differenza tra la spesa pubblica e le entrate tributarie ed extra-tributarie al netto degli interessi da pagare sul debito), tassi di interesse più bassi e un ritmo più rapido di crescita economica. Sfortunatamente, nel caso attuale dell’Italia, tutti e tre questi fattori vanno nella direzione opposta.

Nel frattempo, lungi dallo sperimentare una rapida crescita economica, l’economia italiana sembra essere sul filo di un’altra recessione economica anche grazie alle conseguenze della stretta monetaria della BCE per riprendere il controllo dell’inflazione. Una simile recessione difficilmente ispirerebbe fiducia nella capacità dell’Italia di riuscire a ridurre il proprio debito. Senza contare che dall’adesione all’Euro nel 1999, il livello del reddito pro capite italiano è rimasto pressoché invariato.

Fino a poco tempo fa, il nostro Paese aveva avuto poche difficoltà a finanziarsi a condizioni relativamente favorevoli nonostante la montagna di debito pubblico. Ciò è dovuto in gran parte al fatto che, con il suo programma quantitativo aggressivo, la BCE ha coperto quasi la totalità del fabbisogno netto di indebitamento italiano. Tuttavia, dal luglio 2023, la BCE ha completamente interrotto i suoi programmi di acquisto di obbligazioni. E ciò rende l’Italia molto più dipendente dai mercati finanziari per soddisfare le proprie esigenze di prestito.

Sfruttare le sovvenzioni e gli incentivi fiscali: l’Italia, come molti altri Paesi, offre una serie di sovvenzioni e incentivi fiscali per le aziende che investono in tecnologia e innovazione. 

Secondo l’Osservatorio sulle politiche in materia di AI dell’OCSE, numerosi Paesi e territori, inclusa l’Unione Europea, hanno introdotto iniziative per le politiche sull’Intelligenza Artificiale .

Anche l’Italia ha fatto la sua parte, pubblicando tre piani programmatici multisettoriali nel 2020 e nel 2021.

Il primo è stato reso ufficiale dal Ministero dello Sviluppo Economico durante il Governo Conte II, mentre il secondo è stato diffuso congiuntamente dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Università e della Ricerca durante il Governo Draghi e per ultimo il piano annunciato dall’attuale Premier Meloni assieme al un coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti.

Il fatto che siano stati necessari 3 piani in così poco tempo potrebbe essere attribuito all’instabilità politica dell’Italia e alla volontà del nuovo Governo di adattare le politiche sull’AI al nuovo contesto politico. In ogni caso, nel frattempo abbiamo nominato, ovviamente, 3 commissioni diverse, quindi abbiamo “parzialmente” ricominciato tutto da capo ogni volta.

Ora, ancora una volta il successo della nuova strategia nazionale dipende dall’attuazione di queste nuove iniziative, poiché sono strettamente interconnesse.

Sulla carta c’è un fondo da un miliardo sull’Intelligenza Artificiale. È forse questo l’investimento più atteso del piano industriale 2024-28 di Cdp Venture Capital sgr.

Ma quale è la situazione lato imprese?

In Italia, circa la metà delle grandi aziende (49%)
ha iniziato a riflettere sulle potenzialità e sugli impatti della Generative AI e il 17% ha già all’attivo
progettualità sul tema. Le piccole e medie imprese, invece, rimangono per lo più escluse dal percorso:
soltanto il 7% sta riflettendo su potenziali applicazioni e, ancor meno (2%) ha concretamente attivato
effettive sperimentazioni o iniziative.

Osservatorio Artificial Intelligence

Come faccio ad aumentare questi numeri senza ingenti investimenti pubblici, si controllati per non prendere scivoloni come per il super bonus, ma non iper burocratizzati?

Abbiamo a disposizione 1 miliardo contro i 7 della Germania e della Francia e guardando al Regno Unito, anche se fuori dall’UE, notiamo che è il terzo mercato di Intelligenza Artificiale al mondo dopo Stati Uniti e Cina, con una valutazione attuale di 21 miliardi di dollari, che si stima raggiungerà i mille miliardi di dollari entro il 2035.

Al di fuori dei confini UE notiamo altresì che la tecnologica locale di Israele si è affermata in prima linea nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, raggiungendo 11 miliardi di dollari di investimenti privati ​​tra il 2013 e il 2022 (Mirae Asset), il quarto più alto al mondo.    

Ovviamente gli Stati Uniti sono il paese più prolifico nella ricerca sull’Intelligenza Artificiale, con Macro Polo che rileva che quasi il 60% dei ricercatori di “alto livello” sull’Intelligenza Artificiale lavora per Università e aziende americane, e Mirae Assets che suggerisce che fino ad oggi sono stati raccolti 249 miliardi di dollari in finanziamenti privati.

Non ci sorprende infine che il secondo contributore più significativo alla ricerca sull’Intelligenza Artificiale al mondo sia la Cina, che ha l’11% dei ricercatori di alto livello impegnati sull’Intelligenza Artificiale (Macro Polo), 232 investimenti legati alle tematiche dell’AI nel 2023 e che ha raccolto 95 miliardi di dollari in investimenti privati ​​tra il 2022 e il 2023 (sempre secondo i dati Mirae).

Sembrerebbe una battaglia con i fucili di legno a guardarla così, sia per il nostro Paese ma anche per l’UE nel suo complesso:

Guardando all’adozione da parte delle organizzazioni, circa 6 grandi imprese su 10 (61%) dichiarano di avere
all’attivo – almeno a livello di sperimentazione – progetti di Intelligenza Artificiale. L’adozione scende al 18%
tra le piccole e medie imprese (+3 punti percentuali rispetto al 2022). L’adozione nelle imprese è dunque
sostanzialmente stabile rispetto al 2022, ma ciò non deve essere letto in contrasto con la crescita del mercato.
Infatti, le aziende che avevano già avviato almeno una sperimentazione proseguono e accelerano.
Contrariamente alle aspettative, l’avvento della Generative AI non sembra aver influenzato il percorso di
avvicinamento all’AI di quelle aziende che non hanno ancora adottato la tecnologia: mentre per le aziende
più mature è il 33%

Osservatorio Artificial Intelligence

Per chi volesse guardarsi i numeri dell’AI in Italia c’è un’interessante Contributo dell’Osservatorio Artificial Intelligence all’Indagine Conoscitiva sull’Intelligenza Artificiale: opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano, che riportiamo sotto.

A voi le conclusioni.

Olimpiadi di Parigi 2024: il dibattito sulla sorveglianza algoritmica

Alla luce dell’intensificarsi dei preparativi per le imminenti Olimpiadi di Parigi, l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei sistemi di sorveglianza stradale in tempo reale ha acceso, in Francia e non solo, un acceso dibattito sulle libertà civili e le preoccupazioni per la sicurezza.

In base ai piani, avanzati algoritmi di Intelligenza Artificiale saranno dispiegati attraverso le telecamere CCTV in tutta Parigi, mirati a rilevare attività sospette come bagagli abbandonati e folle inaspettate. Mentre i i gruppi per i diritti civili esprimono preoccupazioni riguardo all’eventuale violazione delle libertà individuali, i sostenitori argomentano che tali misure siano cruciali per garantire la sicurezza pubblica durante eventi di rilievo.

Il quadro normativo che consente la video sorveglianaza algoritmica è contenuto nell’articolo 7 della Legge sui Giochi Olimpici, approvato dall’Assemblea Nazionale con 59 voti favorevoli e 14 contrari, che autorizza l’uso della cosiddetta videosorveglianza “intelligente” , basata su algoritmi per analizzare le immagini catturate da telecamere o droni, al fine di rilevare automaticamente azioni e azioni potenzialmente rischiose.

Secondo la formulazione dell’articolo, le immagini ottenute avranno il solo scopo di rilevare “in tempo reale eventi predeterminati idonei a manifestare o rivelare tali rischi e di segnalarli”, mentre il riconoscimento facciale non sembrerebbe autorizzato.

Tuttavia, lo scetticismo persiste tra coloro che sostengono che la videosorveglianza alimentata dall’AI, anche senza il riconoscimento facciale, costituisca una significativa minaccia alla privacy e all’autonomia personale per il rischio che tali tecnologie possano consentire una sorveglianza di massa, erodendo i diritti degli individui all’anonimato e alla libertà di movimento negli spazi pubblici.

L’introduzione di tale tecnologia rappresenta comunque una novità nel continente europeo. In una lettera aperta, 38 organizzazioni europee della società civile sostengono che l’uso generalizzato della videosorveglianza guidata da algoritmi presenta un rischio significativo per le libertà individuali e civili e viola il diritto internazionale sui diritti umani.

Mentre il governo francese naviga in un equilibrio delicato tra la sicurezza e le libertà civili, ancora una volta la questione mette in evidenza l’importanza delle considerazioni etiche nell’adozione dei sistemi di AI che toccano temi come la privacy e le libertà individuali, che stanno plasmando i discorsi pubblici in vista delle Olimpiadi di Parigi.

L’uso della tecnologia di sorveglianza automatizzata è un tema controverso, proprio per il rischio che l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale possa rappresentare una nuova transizione nella sorveglianza di massa delle popolazioni civili. Questo perché l’uso di algoritmi nella videosorveglianza significa che il comportamento di chiunque venga filmato in uno spazio pubblico è costantemente analizzato e da qui al riconoscimento biometrico e facciale il passo è breve. Quello che è certo è che occorre trovare il giusto equilibrio tra i rischi per la sicurezza e la limitazione delle libertà civili.

Come può Meta guadagnare con i modelli di Intelligenza Artificiale open source ?

Laws of Tech: Commoditize Your Complement

Questo è forse uno dei grafici più importanti sull’Intelligenza Artificiale per il 2024. È stato costruito dallo straordinario team di ricercatori di CathieDWood‘S @ARKInvest. Possiamo vedere che l’ascesa dei modelli locali open source è sulla buona strada per superare i massicci (e costosi) modelli chiusi basati sul cloud.

L’ascesa dei modelli locali open source che superano i massicci e costosi modelli chiusi basati sul cloud è affascinante. Questo cambiamento potrebbe democratizzare l’Intelligenza Artificiale e consentire un’innovazione più diffusa, poiché gli attori più piccoli ottengono l’accesso a strumenti potenti senza la necessità di ingenti investimenti

Meta ha compiuto un passo significativo nel mondo dell”i’Intelligenza Artificiale open source con progetti come Llama 3, dimostrando un impegno verso l’innovazione e affrontando le sfide associate a tali iniziative all’avanguardia e su larga scala.

Tuttavia, ci sono notevoli costi legati allo sviluppo di queste tecnologie, specialmente per addestrare modelli linguistici complessi come Llama 3, che richiedono risorse computazionali ed energetiche considerevoli.

Perché Meta si sta avventurando nell’Intelligenza Artificiale open source?

Una ragione chiave potrebbe essere la strategia di “mercificare il proprio complemento”.

Questo concetto, identificato da Joel Spolsky, implica rendere i prodotti e i servizi complementari al proprio core business economici e ampiamente disponibili, al fine di aumentare la domanda per il prodotto principale e catturarne il valore. Storicamente, questa strategia ha funzionato bene nel settore tecnologico, come dimostrato da casi come IBM con il PC originale e Microsoft con MS-DOS.

Meta si è impegnata in questa strategia anche attraverso l’Intelligenza Artificiale generativa, che consente agli utenti di creare rapidamente nuovi contenuti, dall’immagine al testo ai video.

Facendo sì che la creazione di contenuti sia economica e diffusa, Meta può aumentare l’coinvolgimento degli utenti sulle proprie piattaforme, generando così maggiori entrate pubblicitarie.

Il rilascio di tecnologie AI come open source attira i migliori talenti nel campo, promuove l’innovazione e migliora i prodotti di Meta.

Questa strategia è sostenuta dall’idea che l’accesso alla tecnologia AI di base non comprometta il core business di Meta nel social networking e nella pubblicità digitale.

I modelli di Intelligenza Artificiale aperti ampliano l’universo dei contenuti disponibili senza minacciare direttamente le piattaforme di Meta per gli inserzionisti o gli utenti.

Meta mira a sfruttare l’Intelligenza Artificiale open source per aumentare l’coinvolgimento degli utenti, migliorare i suoi prodotti (fine Tuning) e servizi e aumentare i profitti, senza compromettere il suo core business.

Yann LeCun :

Meta sta implementando una strategia innovativa che va oltre i tradizionali modelli di business basati sulla pubblicità (ADV) e sui pagamenti per servizi. Questa strategia prevede la distribuzione gratuita di un modello a milioni di persone e sviluppatori. L’obiettivo è stimolare la creazione di soluzioni che possano essere utili per i clienti di Meta.

Gli sviluppatori, avendo accesso al modello, possono creare e personalizzare le loro soluzioni, che possono variare da applicazioni a servizi. Queste soluzioni, una volta create, possono essere acquisite da Meta, creando così un ciclo di innovazione e crescita.

In sostanza, Meta sta cercando di costruire rapidamente una comunità di produttori che creano modelli specifici con l’intenzione di acquisirli successivamente. Questo processo include la verifica della piattaforma alla fonte, il controllo di ciò che viene creato e la selezione di ciò che può essere integrato nella sua piattaforma. Questa strategia consente a Meta di rimanere all’avanguardia nell’innovazione, garantendo al contempo che le soluzioni più utili e pertinenti siano rese disponibili ai suoi clienti.

La scommessa è che Meta ha già una base utenti e customer base. Quello che offriamo sarà utile a loro e c’è un modo per ricavare revenue da questi servizi. Per noi non ha un impatto se forniamo il modello base in open source per consentire ad altri di costruire applicazioni. Se queste applicazioni sono utili ai nostri clienti e noi possiamo comprarle da loro, può essere che migliorino la piattaforma“, il pensiero dell’azienda.

Ok dal Consiglio dei Ministri al Ddl sull’Intelligenza Artificiale

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato nella riunione di oggi, martedì 23 aprile 2024, il disegno di legge per l’introduzione di disposizioni e la delega al Governo in materia di Intelligenza Artificiale, con la previsione della richiesta alle Camere di sollecita calendarizzazione nel rispetto dei regolamenti dei due rami del Parlamento.

Nel comunicato del Consiglio dei Ministri si legge che il disegno di legge individua criteri regolatori pensati per riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso.

Introduce, inoltre, norme di principio e disposizioni di settore che, da un lato, promuovano l’utilizzo delle nuove tecnologie per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e della coesione sociale e, dall’altro, forniscano soluzioni per la gestione del rischio fondate su una visione antropocentrica.

In quest’ottica – continua ancora il comunicato del CdM – il disegno di legge non si sovrappone al Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale approvato lo scorso 13 marzo dal Parlamento Europeo, di prossima emanazione, ma ne accompagna il quadro regolatorio in quegli spazi propri del diritto interno, tenuto conto che il regolamento è impostato su un’architettura di rischi connessi all’uso della Intelligenza Artificiale.

Le norme intervengono in cinque ambiti: 1) la strategia nazionale; 2) le autorità nazionali; 3) le azioni di promozione; 4) la tutela del diritto di autore; 5) le sanzioni penali.

Si prevede, inoltre, una delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE in materie come l’alfabetizzazione dei cittadini in materia di AI (sia nei percorsi scolastici che in quelli universitari) e la formazione da parte degli ordini professionali per professionisti e operatori.

La delega riguarda anche il riordino in materia penale per adeguare reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

Le norme stabilite dal CdM prevedono inoltre che il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale debba basarsi sul rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà dell’ordinamento italiano ed europeo oltre che sui principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, valorizzazione anche economica del dato, protezione dei dati personali, riservatezza, robustezza, accuratezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità.

Inoltre, si legge ancora nel comunicato, le norme specificano i principi che caratterizzano lo sviluppo e soprattutto la concreta applicazione nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale dell’uomo, della prevenzione del danno, della conoscibilità e della spiegabilità.

Si stabilisce che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non deve pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni. Si introduce la necessità del rispetto della cybersicurezza lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi e dei modelli di intelligenza artificiale. Si garantisce alle persone con disabilità il pieno accesso ai sistemi di intelligenza artificiale senza forme di discriminazione.

L’utilizzo dei sistemi di AI nei mezzi di comunicazione deve avvenire senza pregiudizio ai principi di libertà e pluralismo alla libertà di espressione e del diritto all’obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell’informazione.

In materia di sviluppo economico si promuove l’Intelligenza Artificiale nei settori produttivi da parte dello Stato e delle pubbliche autorità, per migliorare la produttività e avviare nuove attività economiche per il benessere sociale, nel rispetto principio generale della concorrenza nel mercato, dell’utilizzo e della disponibilità di dati ad alta qualità.

Infine, per quanto riguarda le disposizioni in materia di sicurezza e difesa nazionale, sono escluse dall’ambito di applicazione del provvedimento le attività svolte per scopi di sicurezza nazionale, per la cybersicurezza nazionale nonché quelle svolte per scopi di difesa dalle forze armate e dalle forze di polizia.

Per quanto riguarda i temi legati alla sanità e alla disabilità il testo approvato oggi in Consiglio dei Ministri prevede che l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non possa in alcun modo selezionare con criteri discriminatori condizionando e restringendo l’accesso alle prestazioni sanitarie. Prioritario è il diritto dell’interessato ad essere informato circa l’utilizzo di tali tecnologie.

Si promuove più in generale la diffusione dei sistemi di AI finalizzati all’inclusione, le condizioni di vita e l’accessibilità delle persone con disabilità. L’utilizzo dei sistemi di Intelligenza Artificiale in ambito sanitario deve lasciare impregiudicata la spettanza della decisione alla professione medica.

In tema di ricerca e sperimentazione scientifica si prevede che i trattamenti di dati, anche personali, eseguiti da soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro per la ricerca e la sperimentazione scientifica nella realizzazione di sistemi di Intelligenza Artificiale per finalità terapeutica e farmacologica, siano dichiarati di rilevante interesse pubblico.

Per quanto riguarda l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in materia di lavoro si applica il principio antropocentrico, chiarendo che l’AI può essere impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psicofisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell’Unione europea.

Anche per il lavoro viene ribadito il principio di equità e non discriminazione, stabilendo che l’utilizzo dei sistemi di AI per l’organizzazione o la gestione del rapporto di lavoro non può in nessun caso essere discriminatorio.

Viene poi prevista l’istituzione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un Osservatorio sull’adozione dei sistemi di Intelligenza Artificiale. Per le professioni intellettuali, si stabilisce che il pensiero critico umano debba sempre risultare prevalente rispetto all’uso degli strumenti di Intelligenza Artificiale, che può riguardare solo le attività di supporto all’attività professionale. Per assicurare il rapporto fiduciario tra professionista e cliente si è stabilito, inoltre, che le informazioni relative ai sistemi di AI utilizzati dal professionista debbano essere comunicate al cliente con linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo.

Il decreto regola poi l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore dell’attività della pubblica amministrazione per garantire il buon andamento e l’efficienza dell’attività amministrativa dando centralità al principio dell’autodeterminazione e della responsabilità umana.

Nell’amministrazione della giustizia l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale è consentito esclusivamente per finalità strumentali e di supporto, quindi per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale anche finalizzata all’individuazione di orientamenti interpretativi. È sempre riservata al magistrato la decisione sull’interpretazione della legge, la valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di ogni provvedimento inclusa la sentenza. Tra le materie di competenza esclusiva del tribunale civile si aggiungono le cause che hanno ad oggetto il funzionamento di un sistema di Intelligenza Artificiale.

All’ACN, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale viene demandato il compito di promuovere e sviluppare ogni iniziativa, anche di partenariato pubblico-privato, volta a valorizzare l’Intelligenza Artificiale come risorsa per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale.

Viene introdotta la Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale, il documento che garantisce la collaborazione tra pubblico e privato, coordinando le azioni della pubblica amministrazione in materia e le misure e gli incentivi economici rivolti allo sviluppo imprenditoriale ed industriale.

Si istituiscono inoltre le Autorità nazionali per l’Intelligenza Artificiale, disponendo l’affidamento all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) del compito di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di AI.

Vengono poi previste misure di sostegno ai giovani sull’Intelligenza Artificiale. Tra i requisiti per beneficiare del regime agevolativo a favore dei lavoratori rimpatriati rientrerà l’aver svolto un’attività di ricerca nell’ambito delle tecnologie di Intelligenza Artificiale.

Nel piano didattico personalizzato (PDP) delle scuole superiori per le studentesse e gli studenti ad alto potenziale cognitivo potranno essere inserite attività volte alla acquisizione di ulteriori competenze attraverso esperienze di apprendimento presso le istituzioni della formazione superiore.

In termini di investimenti nei settori dell’Intelligenza Artificiale, della cybersicurezza e quantum computing, vengono confermati investimenti per un ammontare complessivo di 1 miliardo di euro, al fine di favorire lo sviluppo, la crescita e il consolidamento delle imprese operanti in tali settori. Tali investimenti sono effettuati anche mediante l’istituzione di uno o più fondi appositamente dedicati e mediante coinvestimenti di altri fondi gestiti da CDP Venture Capital Sgr.

In tema di tutela degli utenti e diritto d’autore viene prevista l’identificazione dei contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici prodotti da sistemi di Intelligenza Artificiale. Si prevedono misure, nell’ambito del ‘Testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi’, volte a favorire l’identificazione e il riconoscimento dei sistemi di Intelligenza Artificiale nella creazione di contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici. Il contenuto che sia stato completamente o parzialmente generato, modificato o alterato dai sistemi di Intelligenza Artificiale, in modo tale da presentare come reali dati, fatti e informazioni che non lo sono, deve avere un elemento o segno identificativo, anche in filigrana o marcatura incorporata con l’acronimo ‘IA’ o, nel caso audio, attraverso annunci audio ovvero con tecnologie adatte a consentire il riconoscimento. Fanno eccezione a tale marchiatura l’opera o un programma manifestamente creativo, satirico, artistico o fittizio, fatte salve le tutele per i diritti e le libertà dei terzi. Le misure attuative sono definite con specifico regolamento dell’AGCOM.

Nell’ambito della legge sul diritto d’autore si prevede inoltre una disciplina specifica per le opere create con l’ausilio di sistemi di Intelligenza Artificiale, assicurando l’identificazione delle opere e degli altri materiali il cui utilizzo non sia espressamente riservato dai titolari del diritto d’autore.

Per quanto riguarda invece il tema della disciplina penale il decreto prevede un aumento della pena per i reati commessi mediante l’impiego di sistemi di Intelligenza Artificiale, quando gli stessi, per la loro natura o per le modalità di utilizzo, abbiano costituito mezzo insidioso, o quando il loro impiego abbia comunque ostacolato la pubblica o la privata difesa o aggravato le conseguenze del reato.

Un’ulteriore aggravante è prevista per chi, attraverso la diffusione di prodotti dell’AI, prova ad alterare i risultati delle competizioni elettorali, come già avvenuto in altri Paesi europei.

Si punisce l’illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di Intelligenza Artificiale, atti a indurre in inganno sulla loro genuinità, con la pena da uno a cinque anni di reclusione se dal fatto deriva un danno ingiusto. Si introducono circostanze aggravanti speciali per alcuni reati nei quali l’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale abbia una straordinaria capacità di propagazione dell’offesa. Infine, attraverso apposita delega, il Governo è chiamato a prevedere: 1) strumenti tesi ad inibire la diffusione e a rimuovere contenuti generati illecitamente anche con sistemi di intelligenza artificiale, supportati da un adeguato sistema di sanzioni; 2) una o più autonome fattispecie di reato, punite a titolo di dolo o di colpa, nonché ulteriori fattispecie di reato, punite a titolo di dolo, dirette a tutelare specifici beni giuridici esposti a rischio di compromissione per effetto dell’utilizzazione di sistemi di intelligenza artificiale; 3) una circostanza aggravante speciale per i delitti dolosi puniti con pena diversa dall’ergastolo nei quali l’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale incida in termini di rilevante gravità sull’offesa; 4) una revisione della normativa sostanziale e processuale vigente, anche a fini di razionalizzazione complessiva del sistema.

Catastrofi meteo: un algoritmo ci salverà

Google ha annunciato di aver sviluppato un nuovo modello di Intelligenza Artificiale per la generazione di previsioni meteorologiche su larga scala denominato SEEDS, Scalable Ensemble Envelope Diffusion Sampler, in grado di prevedere il meteo più velocemente e in grado di rilevare eventi meteorologici estremi in modo più tempestivo rispetto alle metodologie convenzionali basate sulla fisica.

SEEDS, strutturato in modo analogo ai modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) come ChatGPT e agli strumenti di Intelligenza Artificiale generativa come Sora, si distingue per la capacità di generare numerosi insiemi di previsioni meteorologiche in maniera più rapida ed efficiente rispetto ai tradizionali modelli di previsione.

I risultati del team di ricerca sono stati documentati in un articolo pubblicato sulla rivista Science Advances il 29 marzo scorso.

La previsione meteorologica si presenta come una sfida complessa, pproprio perché coinvolge numerose variabili che possono condurre a eventi meteorologici di portata devastante, quali uragani e ondate di calore. L’urgente necessità di prevedere con precisione tali eventi, specie in un contesto di mutamento climatico e frequenza crescente di eventi meteorologici estremi, sottolinea l’importanza vitale della previsione meteorologica precisa per la salvaguardia delle vite umane, consentendo alle persone di prepararsi adeguatamente ai potenziali effetti dannosi dei disastri naturali.

Attualmente, le previsioni meteorologiche basate sulla fisica integrano una vasta gamma di misurazioni per produrre una previsione finale, mediando molteplici modelli di previsione, o insiemi, che riflettono diverse combinazioni di variabili. Tuttavia, la maggior parte di tali previsioni risulta sufficientemente accurata per condizioni meteorologiche comuni, mentre la predizione di eventi meteorologici estremi rimane un’ardua sfida al di là delle capacità dei servizi meteorologici convenzionali.

Le attuali metodologie di previsione si avvalgono sia di modelli deterministici che probabilistici, introducendo variabili casuali nelle condizioni iniziali. Tuttavia, ciò comporta un aumento significativo del tasso di errore nel tempo, rendendo difficile la predizione accurata di condizioni meteorologiche estreme e future. Gli errori inattesi nelle condizioni iniziali possono impattare considerevolmente il risultato della previsione, poiché le variabili crescono in modo esponenziale nel tempo, e la modellazione di previsioni dettagliate comporta costi elevati. Gli studiosi di Google hanno stimato che sono necessarie fino a 10.000 previsioni in un modello per predire eventi con solo l’1% di probabilità di manifestarsi.

SEEDS adotta un approccio basato sull’utilizzo di misurazioni fisiche raccolte da agenzie meteorologiche, focalizzandosi sullo studio delle relazioni tra l’unità di energia potenziale per massa del campo gravitazionale terrestre nella media troposfera e la pressione a livello del mare, due parametri comunemente impiegati nelle previsioni meteorologiche. Questo approccio consente a SEEDS di generare un numero maggiore di insiemi di previsioni rispetto ai metodi tradizionali, sfruttando l’intelligenza artificiale per estrapolare fino a 31 insiemi di previsioni basati su uno o due “seeding” di previsioni utilizzati come dati di input.

AI x l’audio

L’intelligenza artificiale sta scuotendo Internet con le sue straordinarie capacità creative, evidenziate dalle immagini generate da piattaforme come Midjourney, Dall-E e Stable Diffusion. Queste rappresentazioni suscitano riflessioni sull’approccio “vedere per credere” per comprendere il potere dell’IA. E una volta accettata questa potenza visiva, non sorprende che l’IA sia altrettanto efficace nel dominio audio.

La musica, fondamentale per l’esperienza cinematografica, può essere generata e completata dall’IA. Registi come Gareth Edwards hanno sperimentato l’IA per comporre colonne sonore, ottenendo risultati sorprendentemente buoni. Sebbene possa non raggiungere l’eccellenza di artisti consolidati come Hans Zimmer, per i creatori emergenti un’IA che produce una colonna sonora decente può fare la differenza tra avere una colonna sonora e non averne affatto.

Come Photoshop ha rivoluzionato la grafica, l’IA offre nuove opportunità anche nella composizione musicale. Tutorial online permettono a chiunque, anche senza esperienza musicale, di creare la propria musica.

L’intelligenza artificiale non è limitata al visivo e all’audio, ma può anche abbattere le barriere linguistiche. Offrendo traduzioni in tempo reale, rende possibile la comprensione reciproca tra persone che parlano lingue diverse, aumentando la connessione umana anche attraverso video, testi e situazioni reali.

Vediamo alcuni esempi di come l’AI viene utilizzata nell’ambito audio:

  1. Riconoscimento automatico del parlato (ASR): Gli algoritmi di ASR utilizzano l’intelligenza artificiale per convertire il parlato umano in testo scritto. Questa tecnologia è utilizzata in assistenti vocali come Siri, Alexa e Google Assistant, nonché in applicazioni di trascrizione automatica per riunioni, interviste e altro ancora.
  2. Sintesi vocale: L’AI può essere utilizzata per generare voci sintetiche realistiche che possono leggere testo scritto ad alta voce. Questa tecnologia è utile per la creazione di audiolibri, assistenti vocali e applicazioni di accessibilità per persone non vedenti o ipovedenti.
  3. Riconoscimento musicale: Alcune applicazioni utilizzano l’AI per riconoscere canzoni in base al suono, consentendo agli utenti di identificare brani musicali in corso di riproduzione.
  4. Trascrizione automatica di brani musicali: Gli algoritmi di trascrizione musicale utilizzano l’AI per convertire brani musicali registrati in partiture musicali o spartiti.
  5. Editing e mastering audio: Alcuni software di editing audio utilizzano l’AI per migliorare la qualità del suono, rimuovere il rumore di fondo, normalizzare il volume e applicare altri effetti audio.
  6. Riconoscimento dell’umore e delle emozioni: L’AI può essere utilizzata per analizzare l’audio e identificare l’umore o le emozioni associate al parlato o alla musica. Questa tecnologia può essere utilizzata per scopi di analisi del feedback dei clienti, di valutazione dell’esperienza dell’utente e di analisi dei sentimenti sui social media.
  7. Generazione di musica e suoni: Alcuni algoritmi di intelligenza artificiale sono in grado di generare musica e suoni originali in base a modelli e stili esistenti. Questa tecnologia è utilizzata in composizione musicale assistita dall’AI e nella produzione di effetti sonori per film, giochi e altri media.

Chiamate telefoniche

  • AICaller.io – AICaller è una soluzione per chiamate collettive automatizzate e semplice da usare che utilizza la più recente tecnologia di intelligenza artificiale generativa per attivare chiamate telefoniche per te e portare a termine le tue attività. Può eseguire operazioni come la qualificazione dei lead, la raccolta di dati tramite telefonate e molto altro. Viene fornito con una potente API, prezzi bassi e prova gratuita.
  • Cald.ai – Agenti di chiamata basati sull’intelligenza artificiale per chiamate telefoniche in uscita e in entrata.

Discorso

  • Eleven Labs – Generatore vocale AI.
  • Assomiglia all’AI : generatore vocale AI e clonazione vocale per la sintesi vocale.
  • WellSaid : converti testo in voce in tempo reale.
  • Play.ht – Generatore vocale AI. Genera una voce realistica di sintesi vocale online con l’intelligenza artificiale. Converti testo in audio.
  • Coqui – AI generativa per la voce.
  • podcast.ai – Un podcast interamente generato dall’intelligenza artificiale, basato sull’intelligenza artificiale testo-voce di Play.ht.
  • VALL-E X – Un modello linguistico codec neurale multilingue per la sintesi vocale multilingue.
  • TorToiSe – Un sistema di sintesi vocale multi-voce addestrato con un’enfasi sulla qualità. #opensource
  • Bark : un modello da testo ad audio basato su trasformatore. #opensource

Musica

  • Loudly: Loudly è un’applicazione mobile che offre un servizio di riconoscimento musicale simile a Shazam. Gli utenti possono utilizzare l’app per identificare canzoni in corso di riproduzione semplicemente avvicinando il loro dispositivo mobile alla fonte del suono. Una volta identificata la canzone, Loudly fornisce informazioni dettagliate sul brano, come il titolo, l’artista, l’album e la possibilità di ascoltarlo direttamente dall’app o di acquistarlo.
  • Suno: Suno è un’altra applicazione mobile che offre funzionalità simili a Loudly e Shazam. Gli utenti possono utilizzare Suno per identificare canzoni ascoltate in tempo reale o registrate in precedenza. Inoltre, Suno offre anche funzionalità sociali che consentono agli utenti di condividere le loro scoperte musicali con amici e seguaci attraverso la piattaforma.
  • Harmonai : siamo un’organizzazione guidata dalla comunità che rilascia strumenti audio generativi open source per rendere la produzione musicale più accessibile e divertente per tutti.
  • Mubert : un ecosistema musicale esente da royalty per creatori di contenuti, marchi e sviluppatori.
  • MusicLM – Un modello di Google Research per generare musica ad alta fedeltà da descrizioni di testo.

Questo sono solo alcuni esempi, ormai nel mondo si contano piu’ di 2100 applicazioni AI con un tasso di crescita del 30% anno… il famoso Hype.

AI Modelli per Immagini Video Vasa-1 di Microsoft: video facciale iperrealistico e sincronizzazione labiale da una singola immagine

Microsoft ha recentemente introdotto VASA-1, un modello di intelligenza artificiale che produce video realistici di volti parlanti da una singola immagine statica e una clip audio.

Il modello è in grado di produrre video con una risoluzione di 512×512 pixel e una frequenza di 40 fotogrammi al secondo (FPS), con una latenza di soli 170 millisecondi sui sistemi GPU NVIDIA RTX 4090.

L’architettura del modello si basa su un approccio di diffusione.

A differenza dei metodi tradizionali che trattano le caratteristiche facciali separatamente, VASA-1 utilizza un modello basato sulla diffusione per generare dinamiche facciali e movimenti della testa in modo olistico. Questo metodo considera tutte le dinamiche facciali, come il movimento delle labbra, l’espressione e i movimenti degli occhi, come parti di un unico modello completo.

VASA-1 opera all’interno di uno spazio latente del viso districato ed espressivo, che gli permette di controllare e modificare le dinamiche facciali e i movimenti della testa indipendentemente da altri attributi facciali come l’identità o l’aspetto statico.

Il modello è stato addestrato su un set di dati ampio e diversificato, che gli consente di gestire un’ampia gamma di identità facciali, espressioni e modelli di movimento. Questo approccio di addestramento aiuta il modello a funzionare bene anche con dati di input che si discostano da ciò su cui è stato addestrato, come input audio non standard o immagini artistiche.

L’addestramento del modello prevede tecniche avanzate di districamento, che consentono la manipolazione separata delle caratteristiche facciali dinamiche e statiche. Ciò si ottiene attraverso l’uso di codificatori distinti per diversi attributi e una serie di funzioni di perdita attentamente progettate per garantire un’efficace separazione di queste caratteristiche.

VASA-1 è stato rigorosamente testato rispetto a vari benchmark e ha dimostrato di superare significativamente i metodi esistenti in termini di realismo, sincronizzazione degli elementi audiovisivi ed espressività delle animazioni generate.

Nonostante i risultati promettenti, la ricerca riconosce alcuni limiti del modello, come l’incapacità di elaborare le dinamiche di tutto il corpo o di catturare completamente elementi non rigidi come i capelli. Tuttavia, sono previsti lavori futuri per espandere le capacità del modello e affrontare queste aree.

L’Intelligenza Artificiale (AI) per immagini e video ha rivoluzionato molti settori, tra cui il riconoscimento di oggetti, l’analisi delle immagini mediche, la sorveglianza di sicurezza, la creazione di contenuti multimediali e molto altro. Ecco alcuni esempi di come l’AI viene utilizzata per immagini e video:

Altri esempi di Modelli in allegato


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CDP Venture lancia Frontech, l’acceleratore dedicato all’AI, Web 3.0 e Metaverso

CDP Venture Capital ha presentato l’acceleratore Frontech, un programma dedicato alla crescita e al sostegno delle startup che sviluppano soluzioni digitali innovative nei settori AI, Web 3.0 e metaverso.

Frontech, con un budget totale di 7 milioni di euro, offrirà ticket di investimento iniziali e investimenti successivi post-accelerazione. Il programma sarà gestito dai co-investitori Gellify e Cariplo Factory, con il supporto di partner istituzionali, tecnologici e aziendali, tra cui Fondazione Sardegna, Algorand, Microsoft, Bper, Banco di Sardegna e FPZ.

L’acceleratore si concentrerà sulle “tecnologie di frontiera”, come l’identità digitale, la blockchain, l’autenticazione della proprietà intellettuale, i modelli AI generativa, il gaming, la realtà aumentata/virtuale, l’arte digitale, la nuova editoria e altre aree che stanno attirando significativi investimenti globali e hanno il potenziale per trasformare interi mercati creando nuovi prodotti e servizi attraverso lo sviluppo di “agenti intelligenti”.

L’obiettivo dell’acceleratore Frontech è supportare 10 startup in fase seed e early stage ogni anno per tre anni, fornendo un investimento iniziale di 120.000 euro e un programma di accelerazione di sei mesi per accompagnare creatori, sviluppatori e founder nella costruzione dell’infrastruttura tecnologica e commerciale delle loro soluzioni dedicate a web 3.0, metaverso e AI generativa.

Le startup selezionate potranno usufruire di workshop, sviluppo di prodotti, attività di business development, supporto per la raccolta fondi e l’opportunità di implementare progetti di proof-of-concept con i partner aziendali di Frontech.

La call per la selezione delle prime 10 startup è aperta da oggi fino al 19 maggio 2023 sul sito www.frontechaccelerator.it. Il bando è aperto a startup italiane e internazionali interessate ad aprire una sede legale in Italia.


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Intelligenza Artificiale in Italia: regolamentazione, competitività e investimenti pubblici

Analizzare quali i risultati abbia raggiunto in Italia l’Intelligenza Artificiale e tracciare gli sviluppi futuri del settore promuovendo un confronto tra tutti gli stakeholder. È questo l’obiettivo del convegno “L’economia dei dati nell’Intelligenza Artificiale” organizzato oggi da Seeweb, durante il quale si sono alternati interventi di relatori istituzionali, del mondo della ricerca, dell’università e dell’imprenditoria.

Durante l’evento è stato presentato uno studio condotto da Seeweb sugli impatti economici dell’Intelligenza Artificiale nel nostro Paese e si sono discusse le strategie migliori per incentivare modelli italiani di Intelligenza Artificiale. L’obiettivo, assicurare il progresso tecnologico e la sostenibilità del nostro ecosistema al fine di raggiungere l’indipendenza tecnologica e garantire una governance etica al settore.

Il paper sottolinea la necessità di adottare misure di alto valore sistemico per promuovere lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale in Italia, riducendo al minimo gli impatti sul lavoro e potenziando le competenze nel paese. Le misure chiave identificate includono:

  1. La regolamentazione dell’accesso e del controllo dei dati utilizzati per l’addestramento dei sistemi di Intelligenza Artificiale;
  2. La prevenzione delle distorsioni e delle concentrazioni di mercato da parte delle piattaforme dominanti extraeuropee;
  3. Il sostegno alle aziende italiane attive nella filiera dell’Intelligenza Artificiale.

Sebbene queste misure da sole potrebbero non risolvere tutte le problematiche sollevate nel paper, sono considerate un punto di partenza fondamentale per progredire nella giusta direzione verso un mercato competitivo, aperto e sicuro per l’Intelligenza Artificiale in Italia.

L’Intelligenza Artificiale ci accompagnerà per molto tempo al di là dell’hype del momento” ha spiegato Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb, che sottolinea poi come “sembra abbastanza chiaro oggi come si possa utilizzare IA per rendere più efficiente il lavoro, non abbiamo però altrettanto chiaro come sia possibile creare un’industria nazionale che possa avere un ruolo di attore. Il ruolo dell’industria del Paese non può essere solo quello di mettere a terra cose fatte da altri; è legittimo e vogliamo che esista ma dobbiamo anche pensare a una nostra capacità produttiva nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale”.

Nel corso della discussione, i relatori hanno affrontato una serie di tematiche cruciali riguardanti i rischi e le opportunità derivanti dall’uso dell’Intelligenza Artificiale e dalla loro integrazione nella società. Il Ceo di Seeweb, Antonio Baldassarra, su questo punto, ha evidenziato le sfide legate alla mancanza di comprensione e alla sottovalutazione degli impatti delle tecnologie emergenti.

Tra i relatori dell’evento, Massimo Chiriatti, Chief Technology e Innovation Officer di Lenovo, ha ribadito l’importanza di non cedere alla paura e all’esagerazione mediatica riguardo alle tecnologie, sottolineando i benefici che queste hanno portato storicamente all’umanità, dall’aumento dell’aspettativa di vita all’innalzamento dei livelli di benessere, evidenziando il ruolo fondamentale delle tecnologie nell’automatizzare attività pericolose e faticose, consentendo così un progresso civile.

Tuttavia, si e’anche invitato alla prudenza nel delegare alle macchine compiti umani, riconoscendo che la sostituzione completa dell’uomo non è auspicabile.

Nel panel finale si è anche posto l’accento sul futuro desiderabile per la società, auspicando che il Paese Italia diventi non solo attrattivo e produttivo, ma anche un luogo in cui l’innovazione e il rispetto siano alla base dello sviluppo.

Citando esperienze passate come quelle delle Baby Bells inegli Stati Uniti nel settore delle telecomunicazioni si è voluto evidenziare l’importanza di non ostacolare l’innovazione tramite monopolizzazioni, ma piuttosto di promuovere un uso consapevole delle tecnologie e un’industria nazionale forte e competitiva.

Infine, sono state sollevate questioni cruciali riguardanti gli investimenti pubblici nelle tecnologie emergenti. Su questo punto si è evidenziato come, nonostante l’importanza strategica di tali investimenti, una parte significativa dei finanziamenti pubblici a livello europeo venga indirizzata verso soggetti esterni all’Europa, alimentando quindi un circolo vizioso di dipendenza tecnologica.

A tale proposito si è auspicata una maggiore attenzione da parte delle istituzioni verso politiche di commesse pubbliche mirate a promuovere l’innovazione e lo sviluppo industriale all’interno del continente, con l’obiettivo di garantire una maggiore sovranità tecnologica e economica.

In conclusione dell’evento, i relatori hanno sottolineato la necessità di un approccio equilibrato e consapevole nei confronti delle tecnologie emergenti, affinché queste possano contribuire al progresso sociale ed economico senza compromettere la dignità e il benessere dell’umanità.


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Dall’adozione dell’Intelligenza Atificiale nella PA aumento della produttività per 23,5 mld di euro all’anno

L’adozione dell’Intelligenza Artificiale generativa potrebbe portare alle pubbliche amministrazioni in tutto il mondo benefici pari a 1.750 miliardi di dollari all’anno entro il 2033. È quello che emerge da uno studio di Boston Consulting Group, che sottolinea come l’AI generativa in Italia sarà in grado di aumentare la produttività della PA per circa 25 miliardi di dollari l’anno (circa 23,5 miliardi di euro).

Gli analisti di BSC hanno condotto un’analisi su 41.600 utenti abituali del web in 48 giurisdizioni a livello globale, in collaborazione con Salesforce.

Dal report, intitolato “Gen Ai: The Trust Multiplier for Government“, emerge che, sebbene molti cittadini si sentano a proprio agio con l’idea che il governo utilizzi l’Intelligenza Artificiale, sono due le principali fonti di preoccupazione: la velocità di implementazione e il potenziale impatto su posti di lavoro.

Gli italiani, in particolare, si dicono preoccupati principalmente per la perdita di posti di lavoro (36%) e per le capacità ad usare questi strumenti (30%), atteso che, in Italia, solo il 4% degli intervistati usa sistemi di AI almeno una volta al giorno rispetto ad una media internazionale del 16% (la percentuale più alta di utilizzo si registra nel Qatar con il 42%).

Per quanto riguarda l’Italia, il 48% degli intervistati dichiara di sentirsi a proprio agio nell’interagire con l’AI per accedere ai servizi governativi, ma più di un terzo non si fida dell’uso responsabile della tecnologia da parte dei governi.

Importanti anche le aspettative. Dal momento che il 74% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto problemi con i servizi digitali della PA negli ultimi due anni, la stessa percentuale, anzi leggermente superiore, il 75% si aspetta che grazie all’implementazione delle innovazioni tecnologiche e all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale anche nella PA la qualità arrivi ad essere al pari di quella delle aziende del settore privato.

AI4Business


L’intelligenza artificiale (AI) può svolgere diverse funzioni per migliorare la produttività e agire come assistente durante le riunioni. Ecco alcuni modi in cui l’AI può essere utilizzata in queste situazioni:

  1. Automatizzazione delle attività ripetitive, Analisi dei dati, Assistenza nella ricerca e preparazione, Trascrizione e riassunto delle riunioni, Traduzione istantanea, Rilevamento delle emozioni e coinvolgimento, Assistenza nelle decisioni.

Produttività

  • Mem : Mem è il primo spazio di lavoro al mondo basato sull’intelligenza artificiale personalizzato per te. Amplifica la tua creatività, automatizza le attività banali e rimani organizzato automaticamente.
  • Taskade : delinea attività, note, elenchi strutturati generati e mappe mentali con Taskade AI.
  • Notion AI : scrivi note e documenti migliori e più efficienti.
  • Nekton AI : automatizza i tuoi flussi di lavoro con l’intelligenza artificiale. Descrivi i tuoi flussi di lavoro passo dopo passo in un linguaggio semplice.
  • Elephas : assistente personale di scrittura con intelligenza artificiale per Mac.
  • Lemmy – Assistente AI autonomo per il lavoro.
  • Generatore di formule di Fogli Google : dimentica le formule frustranti in Fogli Google.
  • CreateEasily : strumento gratuito di conversione della voce in testo per creatori di contenuti che trascrive accuratamente file audio e video fino a 2 GB.
  • aiPDF : l’assistente documentale AI più avanzato
  • Riepilogo con AI : riepiloga qualsiasi PDF lungo con AI. Riepiloghi completi che utilizzano informazioni da tutte le pagine di un documento.
  • Emilio – Smetti di affogare nelle email – Emilio dà priorità e automatizza le tue email, risparmiando il 60% del tuo tempo
  • Pezzi : strumento di produttività abilitato all’intelligenza artificiale progettato per potenziare l’efficienza degli sviluppatori, con un copilota sul dispositivo che aiuta ad acquisire, arricchire e riutilizzare materiali utili, semplificare la collaborazione e risolvere problemi complessi attraverso una comprensione contestuale del flusso di lavoro degli sviluppatori

Assistenti alle riunioni

  • Otter.ai : un assistente alle riunioni che registra audio, scrive note, acquisisce automaticamente diapositive e genera riepiloghi.
  • Cogram : Cogram prende appunti automatici nelle riunioni virtuali e identifica le azioni da intraprendere.
  • Sybill – Sybill genera riepiloghi delle chiamate di vendita, inclusi i passaggi successivi, i punti critici e le aree di interesse, combinando trascrizione e approfondimenti basati sulle emozioni.
  • Loopin AI : Loopin è uno spazio di lavoro collaborativo per riunioni che non solo ti consente di registrare, trascrivere e riepilogare le riunioni utilizzando l’intelligenza artificiale, ma ti consente anche di organizzare automaticamente le note delle riunioni sul tuo calendario.

La via indiana all’Intelligenza Artificiale

Il governo indiano, sotto la guida del primo ministro Narendra Modi, ha identificato l’Intelligenza Artificiale come una tecnologia strategica in grado di apportare cambiamenti trasformativi in tutti gli aspetti della vita del Paese. Coerentemente con questa visione ha lanciato la strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale, oltre ad una serie di altre iniziative per promuovere l’adozione dell’AI su diversi settori che includono la sanità, l’agricoltura, l’istruzione, le smart city, i servizi finanziari, la difesa, i trasporti e l’energia. 

Certo, ci vorrà del tempo prima che l’India raggiunga i leader del settore come gli Stati Uniti e la Cina, ma è indubbio che l’Intelligenza Artificiale in India sia un panorama in forte espansione con un immenso potenziale di sviluppo. L’India ha approvato lo scorso mese di marzo un investimento di 103 miliardi di rupie (1,25 miliardi di dollari) in progetti di Intelligenza Artificiale, tra i quali è previsto lo sviluppo di infrastrutture informatiche e lo sviluppo di grandi modelli linguistici.

Il denaro verrà utilizzato anche per finanziare startup basate sull’intelligenza artificiale e per sviluppare applicazioni di Intelligenza Artificiale per il settore pubblico.

La città di Bangalore, la capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka e centro dell’industria tecnologica del Paese, ospita attualmente il maggior numero di startup GenAI in India, che hanno raccolto complessivamente poco più di 590 milioni di dollari di finanziamenti. 

Un recente rapporto pubblicato da EY stima che l’AI generativa potrebbe aumentare il PIL dell’India di 359-438 miliardi di dollari entro il 2030, con una crescita stimata tra il 5,9 e 7,2%. Gli impatti si farebbero sentire anche sui lavoratori. Si stima che oltre 16 milioni di dipendenti a tempo pieno in India avrebbero bisogno di riqualificarsi e di migliorare le proprie competenze a causa dell’automazione, soprattutto nei settori manifatturiero, agricolo, forestale e ittico. Ma anche settori come i servizi alle imprese, la finanza, la sanità e l’istruzione sarebbero impattati in modo significativo da questa trasformazione.

D’altra parte l’Intelligenza Artificiale non ridefinirebbe soltanto i vecchi lavori ma andrebbe a creare anche nuove opportunità. Le stime parlano di una crescita fino a 4,7 milioni di nuovi posti di lavoro legati all’adozione della nuova tecnologia nel settore manifatturiero, della vendita al dettaglio, dell’istruzione e dell’industria e della finanza.

L’istituzione di programmi nazionali per l’intelligenza come “Make AI for India” e “Make AI Work for India”, mirano a promuovere la collaborazione tra università e aziende nella ricerca e nello sviluppo di applicazioni pratiche di Intelligenza Artificiale in settori chiave come l’agricoltura, la sanità e le smart city. Al fine di aggiornare le skill di studenti e lavoratori, è stato poi lanciato il programma YUVAI (Responsible AI for Youth) che ha l’obiettivo di migliorare le competenze nell’area dell’Intelligenza Artificiale e le università e le aziende tecnologiche indiane stanno sviluppando programmi e certificazioni di Intelligenza Artificiale.

Iniziative come KissanGPT per l’agricoltura, PolicyGPT per le assicurazioni, GitaGPT per l’impegno culturale e BharatGPT per il supporto linguistico mostrano come l’Intelligenza Artificiale generativa possa essere in grado di gestire sfide specifiche, ottimizzando i processi e dando maggiore potere alle comunità indiane in generale. L’adozione diffusa di questi strumenti di Intelligenza Artificiale adattati alle esigenze specifiche dell’India racchiude un immenso potenziale di innovazione, progresso e sviluppo inclusivo dal basso verso l’alto.

La strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale mira a rendere l’India un leader nello sviluppo e nell’adozione dell’AI. L’obiettivo del Paese è quello di concentrarsi sulla creazione di infrastrutture digitali pubbliche per sostenere la crescita dell’Intelligenza Artificiale e gli investimenti in set di dati di formazione indigena per le lingue indiane. L’istruzione continua a essere una delle principali preoccupazioni in quasi tutti i Paesi in via di sviluppo. Le tecnologie di Intelligenza Artificiale in grado di impartire un’istruzione di qualità alla popolazione indiana, caratterizzata da una grande varietà linguistica, potrebbero rivelarsi, da questo punto di vista, molto utili anche in altri Paesi in via di sviluppo.

I recenti progressi nel campo dell’AI possono contribuire ad affrontare alcune sfide che l’India si trova a dover affrontare. Ad esempio l’adozione dell’Intelligenza Artificiale può contribuire a facilitare l’accesso al sistema sanitario da parte delle popolazioni che vivono in aree disagiate, può favorire una crescita finanziaria inclusiva per ampie fasce di popolazione finora escluse dai prodotti finanziari formali prodotti finanziari formali, può fornire consulenza in tempo reale agli agricoltori e contribuire ad affrontare i fattori imprevisti che rischiano di minacciare la produttività, così come essere utilizzata per favorire l’azione di infrastrutture intelligenti ed efficienti nell’ambito delle smart city per rispondere alle esigenze di una popolazione in rapida urbanizzazione.

Un altro aspetto delle potenzialità dell’India nell’acquisire un ruolo nel panorama più generale dell’Intelligenza Artificiale è la comprovata esperienza del Paese come fornitore di soluzioni tecnologiche per le aziende in outsourcing che potrebbe essere un modello da seguire anche per l’Intelligenza Artificiale come Servizio (AIaaS). Per inquadrare bene questa potenzialità basta considerare che il maggior numero di sviluppatori su GitHub, un servizio basato su cloud per lo sviluppo di software, proviene dall’India.

Le aziende IT indiane sono state pioniere nel portare prodotti e sviluppi tecnologici come soluzioni in tutto il mondo. Man mano che l’Intelligenza Artificiale matura e le applicazioni generalizzate diventano comuni, l’India potrebbe trarne vantaggio per quanto riguarda l’implementazione su larga scala.

Inoltre, la competenza indiana nel campo dell’IT, unita a opportunità come l’interoperabilità tra più lingue, fornisce l’impulso necessario per trovare soluzioni scalabili per problemi che hanno implicazioni globali, come la PNL.

Certo, stiamo parlando di analisi delle potenzialità. L’India non ha finora generato un impatto significativo nel settore dell’Intelligenza Artificiale e nessuna realtà indiana è emersa al punto da poter sfidare il dominio di grandi giganti del settore come OpenAI con GPT-4 e Google con Bard. Ma in quale altro Paese questo è successo? In ogni caso, l’India possiede un enorme pool di talenti per lo sviluppo di software e un mercato di consumo interno forte espansione che potrebbe consentire al Paese di diventare un importante fornitore di applicazioni di AI, non solo per il suo mercato interno in forte espansione, ma anche, come dicevamo per il mercato globale.

Tra l’altro, oltre a offrire opportunità uniche, l’India costituisce un terreno di gioco perfetto per le imprese e le istituzioni di tutto il mondo per sviluppare soluzioni scalabili che possono essere facilmente implementate nel resto delle economie emergenti e nei Paesi via di sviluppo. Questo vorrebbe dire l’apertura di infinite potenzialità. Proviamo ad esempio ad immaginare una soluzione avanzata basata sull’Intelligenza Artificiale in ambito sanitario, legata ad esempio alla diagnosi precoce della tubercolosi che è ancora oggi, una delle prime dieci cause di morte al mondo. Ecco, in questo caso una eventuale soluzione potrebbe essere immediatamente estesa sia agli altri Paesi del Sud-Est asiatico che ai Paesi dell’Africa. Occore tenere in considerazione peraltro che, oltre all’assistenza sanitaria, le tecnologie AI in altri settori, come l’agricoltura, l’istruzione e la mobilità, sono destinate a trasformare il mondo. La comunanza di problematiche relative ai settori sopra citati tra l’India e i Paesi in via di sviluppo costituisce un caso d’uso ideale per lo sviluppo di soluzioni di Intelligenza Artificiale che potrebbero essere adattate a più mercati.

Sempre analizzando la realtà indiana dal punto di vista delle potenzialità va anche tenuto conto che l’età media in India, che conta 1,4 miliardi di abitanti, è di 28 anni (contro quella Europea che è di 44 ). Secondo l’autorità indiana di regolamentazione delle telecomunicazioni (TRAI), l’India ha più di 790 milioni di utenti di banda larga mobile e la penetrazione di Internet continua ad aumentare. Si tratta di un dividendo demografico e tecnologico estremamente importante perché questa caratteristica specifica costituisce il substrato ideale per creare una vastissima base utenti per servizi e applicazioni di Intelligenza Artificiale. Che è un dato da non trascurare.

L’infrastruttura digitale pubblica in forte espansione, costituisce poi un terreno ideale per lo sviluppo di sistemi basati sull’AI anche se il problema maggiore al momento è rappresentato dal dilemma regolatorio.

Fino allo scorso anno il governo indiano ha sempre dichiarato che non avrebbe regolamentato l’Intelligenza Artificiale al fine di promuovere un ambiente favorevole all’innovazione con l’obiettivo di facilitare la corsa dell’India alla leadership legata alle tecnologie dell’Intelligenza Artificiale. 

Ora invece, con le elezioni alle porte (1) e con i principali partiti politici indiani che hanno iniziato ad utilizzare i deepfake nelle loro campagne, il governo Modi, che punta al terzo mandato, ha in parte cambiato idea, chiedendo alle aziende tecnologiche di ottenere il suo esplicito assenso prima di lanciare pubblicamente modelli o strumenti di Intelligenza Artificiale generativa.

Insomma, lo status emergente dell’India come potenza tecnologica, combinato con il suo panorama socioeconomico unico, la mette in una posizione favorevole per diventare il più grande utilizzatore di Intelligenza Artificiale al mondo entro la fine di questo decennio. Dalla semplificazione dell’istruzione al sostegno ai programmi di protezione sociale, l’Intelligenza Artificiale ha il potenziale per penetrare profondamente nella società indiana, determinando un cambiamento ampio e significativo.

[1] Le elezioni indiane si terranno tra il 19 aprile e il 1° giugno 2024 quando, nell’arco di 6 settimane, saranno chiamati al voto più di 950 milioni di elettori. Il conteggio dei voti verrà effettuato il 4 giugno.

Nella corsa all’Intelligenza Artificiale: un confronto epocale tra potenze mondiali

Nella battaglia epocale per il dominio dell’Intelligenza Artificiale si intravede un conflitto globale di proporzioni monumentali.

Ebbene si, nel cuore del XXI secolo, il mondo assiste a una competizione titanica tra le principali potenze mondiali per conquistare il primato nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. E non si tratta semplicemente di un’altra gara tecnologica, ma di un confronto epocale che potrebbe plasmare il corso della storia per le generazioni a venire.

Già nel 2019, il segretario alla Difesa statunitense Mark Esper sollevò il velo su una realtà imminente. Persone diverse mettono cose diverse al primo posto; per me è l’intelligenza artificiale”, ha detto durante l’udienza sulle sue principali priorità tecnologiche in risposta a una domanda da parte di Martin Heinrich, membro del SASC, il Comitato per i Servizi Armati del Senato, a cui è conferito il potere di controllo legislativo delle forze armate nazionali.  L’Intelligenza Artificiale “probabilmente cambierà il carattere della guerra, e credo che chiunque la padroneggerà dominerà sul campo di battaglia per molti, molti, molti anni”, ha concluso Esper, riconoscendo l’enorme potenziale dei progressi nell’Intelligenza Artificiale e avvertendo che tali sviluppi avrebbero potuto rivoluzionare radicalmente la natura di eventuali futuri conflitti armati.

La sua visione su questo punto era molto chiara: la nazione che per prima avrebbe saputo padroneggiare questa tecnologia avrebbe goduto di un vantaggio decisivo sul campo di battaglia per molti anni a venire.

È in questo momento che la corsa all’AI ha preso forma, con gli Stati Uniti e la Cina nel ruolo di protagonisti principali di un nuovo dramma geopolitico.

Nel frattempo la Cina è riuscita a fare progressi significativi nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Il Pentagono stima che l’AI sviluppata dalla Cina sia ormai si vicina a quella americana. In molte aree, Pechino ha eguagliato o addirittura superato gli Stati Uniti, soprattutto nell’ambito delle applicazioni militari.

Già nel 2017 Pechino aveva avviato un piano nazionale specificamente rivolto all’intelligenza artificiale, il piano “A New Generation Artificial Intelligence Development Plan”, una strategia nazionale adottata al fine di “promuovere iniziative e fissare degli obiettivi per ricerca e sviluppo, industrializzazione, sviluppo dei talenti, istruzione e acquisizione di competenze, definizione di standard e regolamenti, norme etiche e sicurezza nel settore dell’intelligenza artificiale“.

Un esempio di questo progresso è stato osservato durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022 quando 520 droni hanno eseguito coreografie complesse e coordinate, sottolineando le capacità avanzate della Cina nell’Intelligenza Artificiale, nei contesti militari. Tant’è che la Cina oggi è il principale esportatore globale di droni da combattimento. 

Come mostrano i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), Pechino ha messo a segno un’intensa attività commerciale: ha “spedito almeno 282 droni da combattimento armati in 17 Paesi negli ultimi dieci anni. Nello stesso periodo gli Stati Uniti ne hanno esportati solo 12 in Francia e Gran Bretagna”.

Prima del 24 febbraio 2022 (data dell’invasione Russa dell’Ucraina), DJI una società tecnologica cinese con sede a Shenzhen, nel Guangdong, aveva esportato sia in Russia che in Ucraina, AeroScope, una piattaforma completa di rilevamento dei droni che identifica rapidamente i collegamenti di comunicazione degli UAV, monitorandone i dati e raccogliendo informazioni come lo stato del volo, i percorsi e altre informazioni in tempo reale.

Possiamo quindi dire che la Cina ha riconosciuto da subito che uno dei campi di battaglia chiave nella competizione con gli Stati Uniti sarebbe stata proprio l’Intelligenza Artificiale, il cui controllo potrebbe determinare il destino del primato globale nel XXI secolo. In questa lotta titanica, la Cina non intende rimanere indietro, ma anzi si propone di raggiungere e superare gli Stati Uniti nella corsa all’Intelligenza Artificiale.

Tuttavia, occorre considerare che l’Intelligenza Artificiale non è un’entità monolitica, ma piuttosto una sinergia di tre tecnologie fondamentali: algoritmi, potenza di calcolo e big data. Questi pilastri sono sorretti da microchip avanzati, che agiscono come il motore pulsante dell’AI.

In risposta alla crescente minaccia cinese nel campo della tecnologia dei microprocessori, gli Stati Uniti hanno intrapreso una serie di misure restrittive, cercando di soffocare il progresso tecnologico cinese e mantenere la loro supremazia.

Gli gli Stati Uniti hanno infatti vietato a giganti tecnologici come Huawei di stringere legami con società occidentali e hanno inserito aziende come Da-Jiang Innovations (DJI) nella loro Entity List, una sorta di lista nera commerciale.

Il Dictat e’ impedire alla Cina di accedere ai microchip avanzati necessari per alimentare l’Intelligenza Artificiale.

Il mondo dei semiconduttori è suddiviso in diverse categorie di aziende, ognuna con ruoli distinti e cruciali nel processo di produzione e progettazione dei circuiti integrati.

In primo luogo, ci sono le società IDM (Integrated Device Manufacturer), le quali non solo progettano ma producono i circuiti integrati all’interno dei loro stabilimenti. Tra le principali società IDM vi sono giganti come Intel e Texas Instruments negli Stati Uniti, Micron e SK Hynix in Corea del Sud.

In secondo luogo, ci sono le società cosiddette “Fabless”, che si concentrano esclusivamente sulla progettazione dei circuiti integrati, mentre la produzione è affidata a terzi.

Questo gruppo include nomi di rilievo come Qualcomm, NVIDIA e Broadcom negli Stati Uniti e MediaTek a Taiwan. Infine, ci sono le società di fonderie, che si dedicano esclusivamente alla produzione di semiconduttori per conto terzi, fornendo servizi alle aziende Fabless e alcune IDM.

Tra queste, il colosso mondiale è TSMC a Taiwan, seguita da Samsung in Corea del Sud, che svolge anche attività IDM, specialmente nel settore dei chip di memoria.

La “guerra dei chip” ha assunto una nuova rilevanza, soprattutto alla luce delle crescenti tensioni tra Cina e Taiwan. Quest’ultima peraltro, essendo sede di TSMC, è il più grande centro di produzione di chip al mondo.

Questo sforzo mirato a contenere la tecnologia cinese ha riguardato anche l’Europa: gli Stati Uniti hanno esercitato pressione sui Paesi Bassi affinché non cedessero la società ASML a Pechino, nonostante un accordo preesistente firmato quattro anni prima.

In risposta alle minacce cinesi e per proteggere le aziende che dipendono dalla fornitura dei chip, l’Unione Europea ha introdotto il “Chips Act”, un programma di incentivi del valore di 43 miliardi di euro per incoraggiare le aziende a stabilire fabbriche sul suolo europeo o in Paesi alleati.

Gli Stati Uniti hanno seguito l’esempio con un piano simile dal valore di 53 miliardi di dollari. Inoltre, l’amministrazione Biden ha proposto un’alleanza denominata “Chip 4”, coinvolgendo Stati Uniti, Taiwan, Giappone e Corea del Sud, mirata a garantire l’autonomia e la sicurezza dell’intera catena di produzione dei semiconduttori, con un obiettivo esplicito anti-cinese.

Questo approccio mirato ha lo scopo di privare la Cina delle componenti microelettroniche essenziali necessarie per la progettazione e lo sviluppo dell’AI. Senza accesso a questi componenti critici, Pechino sarebbe costretta a rallentare o addirittura interrompere lo sviluppo di hardware e software specifici per l’Intelligenza Artificiale, indebolendo così la sua posizione nel panorama globale della tecnologia.

La crescente incorporazione di software e sensori d’Intelligenza Artificiale nei sistemi d’arma contribuisce di fatto a ridisegnare i vecchi modelli di combattimento. Agli analisti militari cinesi non sono sicuramente sfuggite le difficoltà che la Russia sta incontrando nel confronto con le armi intelligenti del proprio avversario, come gli Himars o i cosiddetti droni kamikaze figli del nuovo programma “Replicator”.

Date le opportunità, i rischi e le minacce derivanti da questa nuova tecnologia, i Paesi membri della Nato hanno riconosciuto la necessità di trovare forme di cooperazione per fronteggiare fenomeni ritenuti “troppo vasti perché un singolo attore possa gestirli da solo”.

Il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg in un’intervista al Financial Times ha sottolineato che “per decenni gli alleati Nato hanno dominato nel segmento della tecnologia. Ma questo non è più così ovvio”. D’altra parte è stata proprio la superiorità tecnologica della Nato sul piano dell’Intelligenza Artificiale a permettere alle forze di Kiev di avere una percezione più limpida del campo di battaglia rispetto agli avversari.

Secondo un nuovo policy brief dello European Council on Foreign Relations (ECFR), gli analisti cinesi non considerano la guerra della Russia contro l’Ucraina come un grande punto di rottura con il passato, bensì come un’ulteriore manifestazione dell’annosa rivalità tra la Cina e gli Stati Uniti.

Il policy brief, intitolato “China and Ukraine: The Chinese debate about Russia’s war and its meaning for the world” presenta quattro lezioni chiave, tratte da oltre 30 interviste condotte off-the-record dagli autori con analisti ed esperti strategici cinesi provenienti dalle migliori università, da think tanks e da organi affiliati al Partito Comunista Cinese.

  1. Gli USA stanno usando la guerra in Ucraina per accerchiare la Cina, senza però riuscire a mobilitare il resto del mondo;
  2. La Cina ha più da guadagnare che da perdere stando dalla parte della Russia – e oggi è Mosca ad essere il junior partner di Pechino; 
  3. La guerra in Ucraina non ha alterato le probabilità di un potenziale conflitto su Taiwan, ma le risposte occidentali stanno certamente influenzando il pensiero cinese;
  4. L’interdipendenza economica non proteggerà la Cina, che deve prepararsi alle sanzioni. 

La corsa all’AI è diventata una lotta non solo per il dominio tecnologico, ma anche per il controllo delle risorse chiave che alimentano questa rivoluzione digitale. Il controllo dei microchip avanzati si è trasformato in un’arma geopolitica, utilizzata dalle potenze mondiali per influenzare il corso della competizione tecnologica e consolidare la propria supremazia nel settore dell’Intelligenza Artificiale.

Alcuni progetti nel campo dell’Intelligenza Artificiale rivestono una duplice funzione, poiché possono essere utilizzati sia per scopi civili che militari come nel caso della tecnologia AeroScope sviluppata da DJI, leader mondiale nel settore dei droni.

Ciò che emerge chiaramente è che la competizione per il dominio nell’Intelligenza Artificiale è non solo una sfida che coinvolge risorse umane, finanziarie e tecnologiche di vasta portata ma anche una competizione tra differenti sistemi sociopolitici e ideologici.

Se vogliamo, la corsa all’Intelligenza Artificiale è paragonabile alla corsa al nucleare del XX secolo e Pechino è determinata a non restare indietro rispetto agli Stati Uniti. Resta da vedere chi avrà la meglio in questa contesa.

Da questo punto di vista tuttavia, va anche considerato che la corsa all’Intelligenza Artificiale è una battaglia che va oltre i confini delle tecnologie di difesa e sicurezza. Le aziende cinesi, come Tencent, Alibaba e TikTok, dominano il mercato globale degli algoritmi e dei droni civili. Questo dominio non solo solleva interrogativi sulla sicurezza, ma suggerisce anche l’applicabilità potenziale dell’AI in una vasta gamma di settori, inclusi quelli civili.

Nonostante gli sforzi degli Stati Uniti per mantenere la loro supremazia nell’AI, la Cina sta guadagnando terreno.

La corsa all’AI tra Stati Uniti e Cina è diventata una guerra tra sistemi sociopolitici, con implicazioni che vanno ben oltre il campo tecnologico. In questo confronto titanico, solo il tempo ci dirà quali saranno le conseguenze.


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Yann LeCun gli LLM non raggiungeranno mai l’intelligenza a livello umano

Yann LeCun è considerato uno dei padri dell’Intelligenza artificiale, noto per i suoi contributi nei settori dell’apprendimento automatico, della robotica, del deep learning e delle neuroscienze computazionali.

È professore alla New York University e Chief AI Scientist di Meta e proprio per questo, quando parla di Intelligenza Artificiale è bene prestare attenzione alle sue parole.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’incontro con i rappresentanti delle Accademie nazionali delle Scienze dei Paesi del G7, in occasione del S7 + SSH7 Academic Summit

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale i rappresentanti delle Accademie nazionali delle scienze dei Paesi del G7, in occasione del S7 + SSH7 Academic Summit, dal titolo “Science for the Future. Challenges, Responsibilities and Opportunities”.

In rappresentanza dell’Accademia nazionale dei Lincei, organizzatrice della conferenza, erano presenti il Presidente Roberto Antonelli e il Vice Presidente Giorgio Parisi.

Dopo l’indirizzo di saluto del Prof. Antonelli, sono stati consegnati al Presidente Mattarella i documenti elaborati dalle Accademie delle scienze su sei grandi temi di interesse globale: Controllo degli Armamenti Nucleari, Salute, Scienza dei beni culturali, Agricoltura, Intelligenza artificiale, Disuguaglianze sociali.

Il presidente ha espresso la sua gratitudine agli illustri rappresentanti delle Accademie delle Scienze dei Paesi del G7 e delle Associazioni internazionali delle Accademie delle Scienze per il loro contributo prezioso in vista dell’incontro imminente del G7.

Ha sottolineato l’importanza del ruolo svolto dalle Accademie nella tutela e promozione della scienza, e ha auspicato che le raccomandazioni e le considerazioni espresse durante l’incontro vengano accolte non solo dal G7, ma anche dal G20 e dalla comunità internazionale nel suo complesso.

Il presidente ha evidenziato diversi argomenti di grande rilevanza, tra cui la minaccia degli armamenti nucleari, la sicurezza alimentare, la tutela della salute, le diseguaglianze sociali e la povertà, nonché le implicazioni dell’Intelligenza Artificiale.

Ha sottolineato l’importanza di fare un uso positivo degli avanzamenti scientifici e di evitare utilizzi distorti e pericolosi.

Inoltre, ha richiamato l’attenzione sul patrimonio culturale come fonte di saggezza per l’umanità e ha esortato a mantenere un rapporto stretto con esso, come garanzia di progresso, benessere e pace per il futuro dell’umanità.

Il presidente ha concluso ringraziando nuovamente le Accademie per il loro prezioso contributo e augurando loro ogni successo nella loro attività.

Esplorando l’Intelligenza Artificiale. Scopri il nuovo Report Mensile di Rivista.AI

Siamo lieti di darvi il benvenuto nella nostra nuova avventura: un Report Mensile dedicato all’esplorazione, all’analisi e alla discussione delle più recenti innovazioni nel mondo dell’Intelligenza Artificiale.

All’interno di questo Report, così come nel nostro sito web, ci impegniamo a esplorare l’AI in tutta la sua complessità e ricchezza, con l’obiettivo di offrire un quadro completo delle ultime tendenze, delle sfide emergenti e delle prospettive future dell’Intelligenza Artificiale, presentando analisi originali, interviste, recensioni approfondite e approfondimenti tecnici.

Ma cosa rende questo Report diverso dalle altre pubblicazioni sull’AI?

Innanzitutto, il nostro approccio interdisciplinare. L’Intelligenza Artificiale non può essere compresa solo attraverso una lente tecnologica: richiede una prospettiva ampia e inclusiva che abbracci anche aspetti sociali, etici, legali e culturali.

Pertanto, nei nostri Report, troverete contributi provenienti da vari campi, dalla scienza dei dati alla filosofia, dalla psicologia all’etica, dalla sostenibilità alle valutazioni geopolitiche. Tutto con uno standard di eccellenza e rigore scientifico.

Buona lettura.

White Paper: Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale (AI) è una delle tecnologie più trasformative del
nostro tempo. Ha le potenzialità per migliorare la vita di miliardi di persone,
accrescere le capacità umane e risolvere alcune delle sfide più importanti che l’umanità si trova ad affrontare.

D’altra parte, l’AI ci pone di fronte a dei rischi e a delle sfide significative: l’impatto sociale, le incertezze legali, i limiti tecnici e i dilemmi etici sono
effetti dirompenti che vanno analizzati e studiati con attenzione per far si che l’Intelligenza Artificiale sia sviluppata e utilizzata in modo da rispettare la protezione dei diritti umani e promuovere il benessere della persona.

Per fare questo e per comprendere l’Intelligenza Artificiale e il suo vero potenziale, è necessario capire bene come funziona questa tecnologia e
quali sono le sue implicazioni per le persone, le aziende e la società in generale.

Questo White Paper intende fornire una panoramica completa e accessibile
dell’ecosistema dell’Intelligenza Artificiale, dai suoi fondamenti e metodi alle sue applicazioni e implicazioni.


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Come integrare l’Intelligenza Artificiale nella vostra routine quotidiana

L’approccio all’Intelligenza Artificiale (AI) può essere paragonato al film “La strana coppia” del 1968, con Jack Lemmon e Walter Matthau1. Nel film, due amici con abitudini diametralmente opposte sono costretti a convivere: Felix Ungar (Jack Lemmon), maniacale dell’ordine e della pulizia, e Oscar Madison (Walter Matthau), disordinato e approssimativo (che, più o meno, potrebbe somigliare al sottoscritto).

Quando ci si approccia all’AI, spesso si devono cambiare le proprie abitudini di pensiero. Come Felix e Oscar che devono adattarsi l’uno all’altro per convivere, così chi si approccia all’Intelligenza Artificiale deve adattarsi a nuovi modi di pensare e di lavorare. L’AI, infatti, richiede un approccio basato su dati e algoritmi, piuttosto che su intuizioni personali.

Per i piu’ giovani Jack Lemmon e Walter Matthau hanno recitato insieme in numerosi film, formando una delle coppie più affiatate e amate del cinema americano. Tra i loro film più noti, oltre a “La strana coppia”, ci sono “Grumpy Old Men” e il suo sequel “Grumpier Old Men”, in cui interpretano due vicini di casa in età avanzata che si contendono l’amore della stessa donna. Questi film, come “La strana coppia”, sono caratterizzati da un umorismo pungente e da una grande alchimia tra i due attori, un po’ come quella che c’è tra me e l’altro co-founder di Rivista.AI.

Il primo passo per creare un’abitudine è renderla evidente. Quando si tratta di intelligenza artificiale, significa renderla facilmente accessibile e visibile nel tuo ambiente quotidiano. Ecco alcune idee su come rendere l’AI più presente nella tua vita:

  • Aggiungete un pulsante ChatGPT al tuo Stream Deck;
  • Inserite i vostri strumenti IA preferiti nella barra degli strumenti del vostro browser;
  • Impostate il vostro strumento AI preferito come homepage del vostro browser;
  • Posizionate ChatGPT sulla schermata iniziale del vostro telefono.
  • Configurate un comando vocale Siri per attivare ChatGPT;
  • Aggiungete un tag NFC alla scrivania che apre la tua app AI preferita quando viene toccato;
  • Iniziate ogni giornata chiedendo al vostro strumento AI un riepilogo del vostro programma, aggiornamenti di notizie o di affrontare la prima attività nella vostra lista di cose da fare;
  • Aggiungete un post-it sulla vostra scrivania con un promemoria divertente come “Claude è affascinante”.

Il prossimo passo è rendere l’abitudine attraente. Le abitudini tendono a persistere quando sono associate a emozioni ed esperienze positive. Ecco alcuni suggerimenti su come rendere l’uso dell’AI più piacevole:

  • Durante una passeggiata di 30-60 minuti, dettare e-mail o attività a Otter AI;
  • Mentre vi truccate, fate una conversazione completa con ChatGPT Voice;
  • Usate Speechify per leggere ad alta voce gli articoli mentre siete in viaggio o mentre mangiate;
  • Ogni mattina, mentre la colazione si sta riscaldando, affidate la vostra lista di cose da fare all’Intelligenza Artificiale.

Infine, rendete l’abitudine semplice. Ridurre l’attrito è fondamentale per formare abitudini durature. Ecco alcuni modi per semplificare l’uso dell’AI:

  • Create una libreria di prompt precompilati o procedure operative standard (SOP) per gli strumenti o le attività di Intelligenza Artificiale più utilizzati;
  • Usate assistenti ad attivazione vocale per accedere agli strumenti di Intelligenza Artificiale a mani libere, facilitando il multitasking;
  • Usate strumenti di automazione basati sull’AI per semplificare le attività ripetitive;
  • Installate la versione dell’app mobile per gli strumenti AI che utilizzate in modo da non doverli aprire nel browser;
  • Integrate gli strumenti AI direttamente nelle piattaforme che già utilizzate, come Slack, Trello o client di posta elettronica;
  • Create scorciatoie da tastiera per attivare strumenti o script AI.

Ricordate, la chiave per formare un’abitudine è la costanza. Quindi, iniziate da qualcosa di piccolo, rendetelo divertente e mantenetelo semplice!

Per rafforzare l’abitudine all’uso dell’Intelligenza Artificiale, è importante provare un senso di soddisfazione e realizzazione quando la si utilizza. È puro condizionamento umano. Occorre rinforzare il tuo comportamento.

Potete:

  • Condividere i vostri risultati basati sull’Intelligenza Artificiale con la vostra rete;
  • Condividere le creazioni IA sui social media e chiedere feedback;
  • Creare un sistema di ricompensa per voi stessi (es: dopo aver risparmiato una certa quantità di tempo utilizzando l’Intelligenza Artificiale, potete prendere un maritozzo (se siete a Roma) con il caffè mattutino.

Il divario tra chi utilizza l’Intelligenza Artificiale e chi no si sta allargando in modo preoccupante. Come persona coinvolta nel campo dell’Intelligenza Artificiale, sto assistendo a questa tendenza e sono determinato a dare il mio contributo per colmare questo divario.

Non sto sostenendo l’uso dell’Intelligenza Artificiale per tutto (non inserite il vostro Codice Fiscale su ChatGPT!), ma sto esortando tutti a familiarizzare con questa tecnologia con la rapidità con la quale il nostro mondo si sta trasformando.

La rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale non è solo alle porte: sta già rivoluzionando il mercato del lavoro. Ad esempio, l’AI sta già trasformando settori come la sanità, dove gli algoritmi di apprendimento automatico possono aiutare a diagnosticare malattie, e il settore finanziario, dove l’AI può prevedere le tendenze del mercato.

In futuro, l’esperienza con l’Intelligenza Artificiale diventerà un fattore chiave nelle decisioni di assunzione, promozione e persino nella creazione di ricchezza. Ad esempio, le aziende potrebbero dare la preferenza ai candidati con competenze in Intelligenza Artificiale, e coloro che sono in grado di utilizzare l’AI per migliorare l’efficienza o generare nuove idee potrebbero avere maggiori opportunità di avanzamento di carriera.

Se il messaggio di questa articolo e spero di Rivista.AI non è ancora chiaro, eccolo: più ci impegniamo con l’Intelligenza Artificiale, meglio saremo attrezzati per affrontare le sfide e le opportunità future.

Coloro che seguono questa Rivista hanno un vantaggio. Ricevere consigli pratici, approfondimenti reali e azioni concrete da intraprendere. Condividete pure queste informazioni con la vostra famiglia, i vostri amici e i vostri colleghi.

Iniziate in piccolo, rendetelo divertente e osservate come la vostra abitudine all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale cresca. Ad esempio, potreste iniziare a utilizzare un assistente virtuale per organizzare il vostro calendario o potreste iniziare a utilizzare strumenti di analisi dei dati basati sull’AI per migliorare le vostre decisioni aziendali. Ricordate, ogni piccolo passo conta!

Se questi suggerimenti sono stati in grado di cambiare il modo in cui utilizzate l’Intelligenza Artificiale, fatemelo sapere [mail: redazione@rivista.ai].

PS: la Redazione di Rivista.AI non ha nessuno accordo commerciale con gli esempi citati, se li he comperati…


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