I leader delle principali religioni mondiali si sono riuniti ad Hiroshima per firmare la “Rome Call for AI Ethics”, sottolineando l’importanza che lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sia guidato da principi etici per garantire che i progressi di questa nuova tecnologia siano messi al servizio del bene dell’umanità.
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È disponibile da oggi il numero di luglio 2024 del Report Mensile di Rivista.AI dedicato all’esplorazione, all’analisi e alla discussione delle più recenti innovazioni nel mondo dell’Intelligenza Artificiale. Sono tanti i temi che affrontiamo in questo numero.
Si e’ tenuta a Roma nella splendida cornice della Sala del Refettorio della Camera dei Deputati l’iniziativa “Intelligenza Artificiale Alleata di Medici e Pazienti? Doctor I.A.: Basta un click? Presente e Futuro in Cardiologia e Oncologia dell’invisibile all’occhio umano.
Su iniziatica dell’On. LUCIANO CIOCCHETTI Vicepresidente
XII Commissione Permanente Affari Sociali Componente Intergruppo Parlamentare Sanita’ Digitale e Terapie Digitali.
La Senatrice Silvia Fregolent dopo il saluto istituzionale ha introdotto l’evento.
Nella corsa globale agli investimenti sull’Intelligenza Artificiale, l’Europa non riesce a tenere il passo con Stati Uniti e Cina. Secondo un rapporto della Corte dei conti europea, le azioni messe in campo da Bruxelles per sviluppare un ecosistema europeo di AI non sono state ben coordinate con quelle degli Stati membri, il monitoraggio della performance degli investimenti non è stato sistematico, incidendo negativamente sulla credibilità dei piani Ue e il divario, solo con gli Stati Uniti, in termini di investimenti complessivi nel settore è più che raddoppiato, portando il gap ad un valore di oltre 10 miliardi di euro.
È indubbio che negli ultimi decenni, i settori della finanza e della contabilità abbiano subito profonde trasformazioni grazie all’adozione di innovazioni e di soluzioni tecnologiche avanzate. A partire dai fogli di calcolo fino alla diffusione del cloud computing, la tecnologia ha migliorato in modo significativo l’efficienza operativa, la velocità e la precisione dei processi finanziari.
Parliamo spesso di come gli investimenti esteri, quando si tratta di innovazione e ricerca, vadano per la maggior parte in altri Paesi europei che hanno saputo creare un ecosistema più stabile e attrattivo di quello dell’Italia. Questa volta invece siamo felici di dare risalto alla notizia che Data4, una società francese attiva nella progettazione, costruzione e gestione di data center, intende investire in Italia.
L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale alle auto o per meglio dire di Algoritmi avanzati di controllo, insieme alla continua crescita delle capacità di questi e all’evoluzione dei sensori, sta proiettando macchine, guidatori e passeggeri in un mondo virtuale parallelo.
In questo contesto, le percezioni e le capacità di decisione e intervento si muovono in millisecondi, superando le abilità del pilota più esperto. Questo fenomeno, definito da Bosch come ‘Algoritmi in azione’, è stato al centro dei Tech Days 2024 organizzati nel modernissimo sito di Renningen, vicino a Stoccarda.
Il Papa, nell’udienza ai partecipanti della conferenza organizzata dalla Centesimus Annus, è tornato a parlare di intelligenza artificiale, dopo il suo intervento della scorsa settimana al G7 di Borgo Egnazia.
Al via oggi a Borgo Egnazia la seconda e ultima giornata di lavori del G7 dei leader, che ha visto poco fa Papa Francesco nella veste di “keynote speaker”‘ nell’ultima sessione del summit, dedicata all’Intelligenza Artificiale.
Un evento annunciato e atteso – per la prima volta in assoluto un Pontefice partecipa ai lavori del G7 – anche per l’attenzione che il Santo Padre e il Vaticano hanno dedicato al tema da qualche anno, a partire dalla firma a Roma, nel 2020, della Rome Call for AI Ethics e, più in generale, per tutti gli interventi volti a rimarcare la necessità di una moderazione etica degli algoritmi e dei programmi di Intelligenza Artificiale che poi è stata definita con la parola “algoretica”.
The hope is that AI is not misunderstood as a new Other, but rather reminds us of the need to keep alive the question of the Other.
Jorge Mario Bergoglio was born in Buenos Aires, Argentina, on December 17, 1936, the son of Italian immigrants. He was ordained a priest in the Society of Jesus in 1969. Appointed auxiliary bishop in 1992, he became Archbishop of Buenos Aires in 1998 and was created a cardinal in 2001. In March 2013, he was elected Pope, the 266th Pontiff of the Catholic Church, taking the name Francis.
Si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia, dal 13 al 15 giugno il vertice del G7 nell’anno di presidenza dell’Italia.
Al summit partecipano i Capi di Stato e di Governo dei sette Stati membri – Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti – oltre al Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel e alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in qualità di rappresentanti dell’Unione europea. Alle delegazioni su uniranno anche il presidente turco Erdogan e il presidente ucraino Valdimir Zelensky.
Tra i tanti argomenti del meeting che riguarderanno, giusto per citarne alcuni, la crescita economica, lo sviluppo, il clima, l’ambiente, l’energia, la sicurezza, l’immigrazione, l’Africa e il libero mercato (soprattutto in relazione al tema della competitività con la Cina nei settori considerati strategici), il governo italiano ha spinto molto per inserire nell’agenda anche il tema dell’uso consapevole dell’Intelligenza Artificiale prendendo in qualche modo in mano il testimone dalla delegazione giapponese che ha guidato il G7 lo scorso anno e che aveva puntato molto proprio su questo tema fino ad arrivare all’approvazione della Dichiarazione di Hiroshima.
Proprio in tema di Intelligenza Artificiale, la grande novità dell’edizione a guida italiana è la partecipazione di Papa Francesco che ha accettato di essere presente per tutta la sessione dedicata proprio all’Intelligenza Artificiale in programma venerdi 14 giugno su all’utilizzo etico e umano centrico dell’Ai, al suo impatto sull’occupazione e su come evitare che questo aumenti il gap tra i Paesi avanzati e quelli meno sviluppati. Si tratta della prima partecipazione per un Pontefice ad un incontro del G7.
Sempre nella giornata del 14 giugno saranno presenti in una sessione pomeridiana i Paesi codietti ‘outreach’: Brasile, India e Sudafrica, oltre che la Mauritania, il Kenya, l’Algeria, la Giordania, la Turchia, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, la Tunisia, l’ Argentina, la Banca Africana di Sviluppo, l’Onu, l’Ocse, l’Fmi e la Banca mondiale.
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La Cattedra dei non credenti è stata probabilmente una delle intuizioni più caratterizzanti l’episcopato di Carlo Maria Martini a Milano. L’iniziativa si sviluppò dal 1987 al 2002, lungo 12 edizioni e 50 incontri.
: «… Ciascuno di noi ha dentro di sé un non credente e un credente che ci parlano dentro, che si interrogano a vicenda».
Cardinale Carlo Maria Martini
I ministri degli Esteri dei Paesi membri del Consiglio d’Europa, riuniti a Strasburgo, hanno adottato il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante volto a garantire il rispetto dei diritti umani, dello stato di diritto e della democrazia nell’uso dei sistemi di Intelligenza Artificiale.
Il trattato, aperto anche ai Paesi extraeuropei, definisce un quadro giuridico che copre l’intero ciclo di vita dei sistemi di AI e affronta i rischi che essi possono comportare, promuovendo al contempo un’innovazione responsabile.
Dalla conoscenza dei trend di mercato tramite analisi predittive, al decision making e all’automazione di attività e di processi di routine, fino ai servizi alle persone e all’ottimizzazione delle risorse: sono solo alcuni degli ambiti in cui
Ormai è noto come l’Intelligenza Artificiale possa trasformare i modelli di business delle imprese, dall’automazione delle attività e dei processi all’analisi predittiva, dai servizi alle persone all’ottimizzazione nella gestione delle risorse e molto altro ancora.
È ferma al 16% da dieci anni la presenza femminile nelle aziende del settore Ict in Italia, appena al di sotto della peraltro non invidiabile media europea del 17-18%. In un’epoca di transizione digitale e in un settore sempre più dinamico e attrattivo anche dal punto di vista delle retribuzioni le donne non riescono a sfondare la porta nelle aziende informatiche.
Per il 56% delle imprese ci sarà un incremento della produttività con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale generativa. È quanto emerge dall’ultima ricerca Deloitte ‘State of Generative AI in the Enterprise: Now Decides Next’, lo studio trimestrale del Deloitte AI Institute sulle azioni intraprese dalle imprese in tema di GenAI e sui possibili impatti della sua adozione.
La Francia è riuscita ad ottenere la cifra record di 15 miliardi di euro di investimenti nell’ambito del suo programma “Choose France”, l’iniziativa che punta a promuovere gli investimenti esteri nel Paese. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente Emmanuel Macron che ha sottolineato il successo dell’edizione 2024 dell’iniziativa che si è chiusa registrando ben 56 progetti di investimento, concentrati su Intelligenza Artificiale, ricerca, innovazione e decarbonizzazione.
Le donne devono sfruttare i vantaggi e le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale evitando che questa colpisca ancora di più i fattori negativi sul mercato del lavoro e l’occupazione femminile.
È quanto auspica la Vice Direttrice Generale di Banca d’Italia Alessandra Perrazzelli intervenuta al W7 di Roma, un gruppo di impegno civile ufficiale nell’ambito del G7, istituito nel 2018 dalla presidenza canadese, con l’obiettivo di promuovere proposte sull’uguaglianza di genere e sui diritti delle donne che vengono poi presentati ai Governi che ne fanno parte.
È stato pubblicato il numero di maggio 2024 del Report Mensile di Rivista.AI dedicato all’esplorazione, all’analisi e alla discussione delle più recenti innovazioni nel mondo dell’Intelligenza Artificiale.
I temi trattati su questo numero vanno dall’analisi del DDL del Consiglio dei Ministri sull’AI ad una riflessione sulla Rome Call for AI Ethics e la prevista partecipazione del Papa al prossimo G7, dagli investimenti in AI in Giappone, Corea del Sud e Emirati Arabi ad un’analisi sulla strategia dell’India in materia di Intelligenza Artificiale. Tra i temi affrontati anche quello attualissimo della sorveglianza algoritmica e i suoi impatti sulla privacy con un punto sulle Olimpiadi di Parigi e sulle policy del governo cinese in materia di “credito sociale”. Da non perdere anche le riflessioni di Yann LeCun, Chief AI Scientist di Meta sugli LLM e la loro capacità di raggiungere l’intelligenza a livello umano e sempre sullo stesso tema un’analisi del pensiero di Luciano Floridi sui rischi di antropomorfizzazione delle macchine.
Buona lettura.
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Contrariamente alle preoccupazioni di molti, l’intelligenza artificiale (IA) può rappresentare un motore di progresso per la ricerca biologica e la biotecnologia. L’idea che l’IA possa amplificare i rischi connessi all’abuso di biotecnologie per la creazione e la diffusione di patogeni, fomentando il bioterrorismo, trascura tre aspetti fondamentali. In primo luogo, l’IA, come gli esseri umani, richiede l’accesso ai dati per poter operare.
In secondo luogo, le politiche governative sono volte a prevenire l’uso malevolo della biotecnologia, monitorando le attività sospette.
In terzo luogo, vista la frequente inaffidabilità dei grandi modelli di linguaggio (LLM) e il rischio di generare informazioni non corrette, qualsiasi IA dedicata a fornire consulenze in biotecnologia necessiterà della supervisione di un professionista.
Invece, l’IA ha il potenziale di essere propulsiva per la ricerca biologica e la biotecnologia, con la promessa che le scoperte in questo campo possano a loro volta stimolare nuovi sviluppi nell’ambito dell’IA a vantaggio dell’intera umanità.
È essenziale che i leader dei settori privato e pubblico agiscano con decisione nel breve periodo per stabilire le condizioni favorevoli all’ottimizzazione dei benefici offerti dall’IA e dalla biotecnologia. L’attenzione a livello nazionale e internazionale dovrebbe spostarsi verso strategie condivise di gestione dei dati e verso l’implementazione di metodologie formative appropriate per i modelli di IA applicati ai sistemi biologici.
IL PROGETTO RED CELL
Il Red Cell era una piccola unità creata dalla CIA dopo l’11 settembre per garantire che il fallimento analitico nel non prevedere gli attacchi non si ripetesse mai più. Produceva brevi relazioni destinate a stimolare un pensiero fuori dagli schemi su assunzioni errate e percezioni sbagliate sul mondo, incoraggiando un pensiero strategico alternativo. In un altro momento cruciale di crescente incertezza, questo progetto è inteso come una versione open source, utilizzando un formato simile per mettere in discussione mappe mentali superate ed esercitare una “empatia strategica” per discernere le motivazioni e i vincoli di altri attori globali, migliorando la possibilità di strategie più efficaci.
LE INTERVISTE DI WOMEN IN AI – Chiara Mugnai, un viaggio tra la resilienza climatica, l’Intelligenza Artificiale e verso il cambiamento che genera valore.
Chiara Mugnai ha una laurea magistrale in Ingegneria Bionica e lavora da 6 anni nel campo dell’intelligenza artificiale. Attualmente è co-fondatrice e Chief Data Scientist (CDS) di Eoliann, una startup italiana che, utilizzando l’intelligenza artificiale applicata ai dati satellitari, aiuta le aziende ad adattarsi al cambiamento climatico fornendo probabilità e impatto degli eventi estremi.
Il ruolo di Chiara in Eoliann è fondamentale nel plasmare la direzione e l’impatto tecnologico dell’azienda.
“Sono una persona digitale. Il testo che state ascoltando non è stato letto da una persona reale, ma è stato generato da un’intelligenza artificiale”
L’Ucraina ha introdotto un portavoce generato dall’Intelligenza Artificiale, chiamato Victoria, che leggerà dichiarazioni ufficiali per conto del ministero degli Esteri. Questa è la prima volta nella storia che un Paese utilizza un portavoce digitale per leggere dichiarazioni ufficiali. Victoria è stata presentata al pubblico sui social media, vestita con un abito scuro e presentandosi come una “persona digitale”. La figura gesticola con le mani e muove la testa mentre parla.
Il servizio stampa del ministero degli Esteri ha confermato all’AFP che le dichiarazioni di Victoria non saranno generate dall’Intelligenza Artificiale, ma saranno scritte e verificate da esseri umani. L’intelligenza artificiale sarà utilizzata solo per generare la parte visiva del portavoce.
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che il nuovo portavoce rappresenta un “salto tecnologico che nessun servizio diplomatico al mondo ha ancora fatto“. Il motivo principale per cui è stato creato è quello di “risparmiare tempo e risorse” per i diplomatici.
Il team dietro la creazione di Victoria è chiamato The Game Changers, che ha anche realizzato contenuti di realtà virtuale relativi alla guerra in Ucraina. Il nome della portavoce si basa sulla parola “vittoria” e sulla parola ucraina per Intelligenza Artificiale: shtuchniy intelekt.
L’aspetto e la voce di Victoria sono modellati su una persona reale: Rosalie Nombre, una cantante ed ex concorrente della versione ucraina del reality show The Bachelor. Nombre è nata nella città di Donetsk, ora controllata dai russi, nell’Ucraina orientale. Ha 54.000 follower sul suo account Instagram, che usa per discutere gli stereotipi sugli ucraini di razza mista e su coloro che sono cresciuti come russofoni.
Il Ministero ha sottolineato che Nombre ha partecipato a titolo gratuito e che lei e Victoria “sono due persone diverse“. Solo il personaggio di AI fornirà dichiarazioni ufficiali. Per evitare falsificazioni, questi saranno accompagnati da un codice QR che li collegherà alle versioni testuali presenti sul sito del ministero.
Victoria commenterà i servizi consolari, argomento attualmente controverso. La scorsa settimana l’Ucraina ha sospeso tali servizi per gli uomini in età da combattimento che vivono all’estero, rendendo necessario per loro tornare nel proprio Paese per le procedure amministrative e potenzialmente affrontare la leva.
Dopo l’annuncio ufficiale del ministero degli Esteri ucraino, i social media si sono riempiti di commenti negativi sulla nuova portavoce digitale, Victoria. Alcuni utenti hanno sollevato dubbi sull’utilizzo delle limitate risorse in tempo di guerra, mentre altri hanno fatto commenti aggressivi e razzisti.
Nombre è nata nel Donetsk, la regione del Donbass che dal 2014 si è autoproclamata repubblica indipendente e che oggi orbita in area filorussa. In risposta ai commenti, Nombre ha dichiarato su Instagram di aver superato numerose ispezioni da parte del servizio di sicurezza ucraino e di non avere dubbi sulla sua integrità come cittadina ucraina.
Le critiche e le polemiche sulla scelta di utilizzare un deepfake come portavoce del governo ucraino continuano sui social media. Alcuni esperti hanno sollevato preoccupazioni sulla possibilità di manipolazione e disinformazione attraverso l’utilizzo di deepfake, mentre altri hanno sottolineato la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità nell’utilizzo di tali tecnologie.
Nel discorso tenuto in occasione della Festa del Lavoro, il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza della creatività umana nel contesto del lavoro. Ha affermato che senza il contributo della creatività, il lavoro sarebbe privo di consistenza e qualità, evidenziando come la sua connessione con la realizzazione della personalità umana conferisca al lavoro un significato ben più ampio di mero valore economico, rendendolo un elemento fondamentale del destino comune.
Le parole di Mattarella hanno posto l’accento su una discussione importante e attuale riguardante il futuro del lavoro in un’era in cui l’Intelligenza Artificiale e le tecnologie emergenti stanno sempre più influenzando il panorama lavorativo. È significativo notare come, nonostante l’avanzamento tecnologico, il presidente abbia espresso preoccupazione riguardo alla possibile rimozione del valore della creatività umana nel lavoro.
La prospettiva di una “fine del lavoro” come traguardo di modernità, spesso associata alla sostituzione dell’imperfezione umana con macchine e tecnologie, solleva interrogativi importanti sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel contesto lavorativo. Mentre alcuni vedono l’Intelligenza Artificiale come un mezzo per eliminare errori e aumentare l’efficienza, le parole di Mattarella ci invitano a considerare il tema anche da un’altra prospettiva.
L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro solleva quindi questioni etiche e sociali cruciali, incluso il tema di come preservare la creatività umana e la libertà individuale nel processo lavorativo.
L’allarme espresso dal presidente Mattarella riflette in un certo senso la necessità di affrontare questi temi in modo responsabile e consapevole, garantendo che l’Intelligenza Artificiale sia utilizzata per migliorare e arricchire il lavoro umano anziché per sostituirlo o limitarlo.
Sono parole, quelle di Sergio Mattarella, che ci spingono a riflettere sulle implicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel contesto del lavoro, incoraggiandoci a cercare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il valore insostituibile della creatività umana. E sono tanto più importanti oggi, 1° maggio, giornata nella quale si celebra il “lavoro” in occasione della quale dobbiamo comprendere come agire senza timore, consapevoli che l’Intelligenza Artificiale può e deve essere un alleato nella realizzazione del potenziale umano.
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L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha firmato a nome della Chiesa d’Inghilterra la Rome Call for AI Ethics, il documento, nato nel 2020, che sta dando un forte contribuito alla riflessione globale su uno dei temi di più stretta attualità: la necessità e l’urgenza di un’etica nello sviluppo e nella realizzazione dell’Intelligenza Artificiale.
“La firma dell’arcivescovo Justin Welby, oggi, è benvenuta per molti motivi. Anzitutto perché sottolinea che le questioni etiche che l’AI solleva sono di interesse globale” è il commento di mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita Esse, che aggiunge come questo tema trascenda i confini religiosi e culturali e abbracci principi universali come la dignità dell’uomo e del rispetto per il pianeta in cui vive.
L’adesione alla Rome Call da parte dell’arcivescovo Justin Welbi è importante proprio in quanto elemento capace di rafforzare questi principi perché, continua ancora mons. Paglia, “la Chiesa d’Inghilterra, attraverso la sua autorevolezza nel mondo globalizzato, può avere un ruolo decisivo nel sensibilizzare sulle questioni etiche legate all’Intelligenza Artificiale. Sono convinto che con questa firma crescerà la consapevolezza della responsabilità della società di fronte alla sfida rappresentata dall’Intelligenza Artificiale. E’ uno dei nuovi compiti affidati alla sapienza delle religioni perché in questo mondo ove lo sviluppo tecnologico sia al servizio della persona umana e dello sviluppo sostenibile del pianeta“.
Commentando l’evento, l’arcivescovo Welby, che ha firmato a nome della Chiesa d’Inghilterra, ha dichiarato: “Sono lieto di sostenere la Rome Call for AI Ethics, che sottolinea la dignità di ogni essere umano in mezzo ai cambiamenti tecnologici. Anche se non possiamo prevedere il futuro, sappiamo che continueranno ad esserci rapidi sviluppi nella scienza e nella tecnologia e dobbiamo essere preparati. L’intelligenza artificiale offre un enorme potenziale per migliorare le capacità umane. Deve anche cercare di proteggere, preservare e tutelare la dignità della persona umana. Gli enormi progressi offerti dall’AI non possono essere proprietà esclusiva dei suoi sviluppatori o di una singola parte dell’umanità. Devono essere per tutte le persone, ovunque. Devono essere al servizio del bene comune, del clima e dello sviluppo sostenibile. Il modo in cui comprendiamo l’intelligenza artificiale dipende in gran parte dal modo in cui comprendiamo la natura dell’essere umano. Lavoriamo tutti per garantire che la dignità di ogni essere umano, creato da Dio, non per il profitto o la produttività, sia al centro di tutto ciò che facciamo”.
La Rome Call for AI Ethics è un documento che mira a promuovere un senso di responsabilità condivisa per la dignità umana in un contesto di rapidi progressi tecnologici. Per garantire che ogni individuo, indipendentemente dal proprio background, possa beneficiare di questi progressi, le religioni, le organizzazioni internazionali, i governi, le istituzioni e il settore privato devono lavorare insieme. Il documento chiede uno sviluppo etico dell’Intelligenza Artificiale che sia al servizio dell’umanità piuttosto che del profitto e che contrasti la graduale sostituzione delle persone sul posto di lavoro e che, al tempo stesso, promuova il rispetto per il pianeta Terra.
Dal lancio della Rome Call nel febbraio 2020, molti stakeholder hanno firmato il documento, tra cui rappresentanti delle religioni abramitiche – l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam – il governo italiano, nonché player del settore come Microsoft, IBM e Cisco e la Fao a livello di organizzazione internazionale.
Padre Paolo Benanti, Professore Straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAIssance, ha affermato: “Con questa nuova espansione della Rome Call possiamo guardare con rinnovata fiducia all’algoretica, ovvero al contributo positivo dell’approccio etico all’intelligenza artificiale. Non è mai un mero problema di innovazione. Si tratta piuttosto di trasformare quest’ultima in sviluppo umano. È altresì molto importante il fatto che il patrimonio di sapienza umana rappresentata dalle religioni parli all’intera umanità, valorizzando ciò che è condiviso per affrontare le sfide della contemporaneità”.
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Non solo Google, nel futuro dell’iPhone potrebbe esserci anche ChatGpt. Secondo le ultime indiscrezioni di Bloomberg, rappresentanti di Apple avrebbero incontrato le controparti di OpenAI, l’azienda che sviluppa ChatGpt, per capire in che modo integrare il famoso chatbot all’interno di iOS 18, il sistema operativo per iPhone che verrà lanciato in autunno e, in anteprima, alla conferenza per sviluppatori Wwdc 2024 di giugno.
Bllomberg spiega che questa mossa non chiude le porte alla possibilità di collaborazione tra Apple e Google per portare a bordo del melafonino Gemini, l’IA di Big G. Quest’ultimo verrebbe inserito nelle funzionalità di ricerca web dello smartphone, mentre ChatGpt, o parte di esso, sarebbe il motore alla base del nuovo Siri, ossia una versione aggiornata dell’assistente digitale che Apple ha reso disponibile per la prima volta nel 2011, con iOS 5.
Ad oggi, ChatGpt è presente come app indipendente da scaricare sui dispositivi della Mela. Ad ogni modo, per Bloomberg le partnership con OpenAI e Google sposterebbero più in là lo sviluppo di un’intelligenza artificiale totalmente a marchio Apple, con il colosso che comincerebbe intanto ad abituare gli utenti iPhone alle funzionalità di IA, da internalizzare in un secondo momento. Intanto, l’azienda di Cupertino ha rimosso dal suo negozio di app, l’App Store, alcuni software utilizzati per generare immagini con l’IA, perché capaci di creare anche contenuti di nudo.
Ad attirare l’attenzione di Apple è stato un report di 404media, che ha individuato un certo numero di app che, tramite i social, sponsorizzavano la possibilità di sfruttare l’intelligenza artificiale generativa per realizzare foto di donne svestite. “Segno – scrive 404media – che le aziende tech stanno diventando più veloci nell’intraprendere azioni contro gli usi illeciti della tecnologia IA”.
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Papa Francesco, nonostante i suoi 87 anni e l’essere parte di una generazione meno avvezza alla tecnologia moderna, ha abbracciato con fermezza il potenziale delle nuove tecnologie come strumento per promuovere la pace e la dignità umana. Riconoscendo che le nuove tecnologie non devono incutere paura, ma piuttosto essere guidate da principi etici e valori, il Papa ha dedicato i principali documenti del 2024 all’Intelligenza Artificiale.
Il Messaggio per la Pace e il Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni sociali, entrambi pubblicati all’inizio di quest’anno, affrontano il tema dell’Intelligenza Artificiale.
Il Papa ha anche avuto incontri personali con leader dell’industria tecnologica come Elon Musk e Tim Cook, oltre che con il ceo di Cisco, Chuck Robbins che nei giorni scorsi ha aderito alla Rome Call for Ai Ethics.
Il Papa si preoccupa del ruolo delle nuove tecnologie nel promuovere la pace e nel contrastare la possibilità che siano utilizzate per fini bellici o destabilizzanti, auspicando che l’Intelligenza Artificiale possa favorire la fraternità e la solidarietà tra le persone.
L’ “algoretica“, come viene definita dal Vaticano, non solo promuove l’etica nell’uso dell’Intelligenza Artificiale, ma garantisce anche la democrazia, contrastando la polarizzazione dell’opinione pubblica e promuovendo il pluralismo. Per questo motivo viene incoraggiato l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel campo della comunicazione, sottolineando l’importanza di non annullare il ruolo del giornalismo ma di integrarlo positivamente.
In un mondo sempre più complesso e tecnologicamente avanzato, Papa Francesco si pone come guida nella promozione di un utilizzo etico e responsabile delle nuove tecnologie e in particolare dell’Intelligenza Artificiale, affinché possano essere strumenti al servizio della pace e della dignità di tutti gli esseri umani.
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“In un momento in cui la complessità dello scenario, legato all’evoluzione tecnologica, mostra che non c’è un tipo di conoscenza che da sola risolve tutti i problemi, la Rome Call“, il documento del Vaticano che chiede l’applicazione dei principi dell’etica all’Intelligenza Artificiale, “mostra la sapienza delle religioni sul tema, affinché si possa assicurare un domani all’umanità di pace e prosperità. In questo contesto la partecipazione del Papa al G7 in Puglia è di grande rilevanza“.
Sono le parole di padre Paolo Benanti, consigliere di Papa Francesco sull’Intelligenza Artificiale, docente della Pontificia Università Gregoriana, membro del Comitato AI presso le Nazioni Unite e presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale di Palazzo Chigi.
È proprio lui il punto di contatto tra le due sponde del Tevere e la sua attenzione per una tecnologia al servizio dell’uomo, tanto presente nei documenti vaticani, sta facendo il giro del mondo. È sempre lui ad aver convinto le grandi aziende tecnologiche, Università e organizzazioni internazionali com la Fao a sottoscrivere il documento.
La Rome Call non è tanto “un insieme di regole ma la volontà di mettere in primo piano secoli di sapienza umana” ha avuto modo di spiegare padre Benanti e proprio per questo il documento vaticano arriverà fino in Giappone, dove nel mese di luglio sarà essere fatto proprio anche dai leader delle religioni orientali (dopo quelle abramitiche).
“Andremo ad Hiroshima, un luogo dalla forte valenza simbolica, per dire che la tecnologia mai più sia uno strumento di distruzione” continua ancora Benanti che ritiene, questa della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale in particolare, una sfida “di oggi, non del futuro“.
Per Benanti “ci sono elementi fondamentali per affrontare le trasformazioni dell’AI e tra questi c’è l’abilitazione delle sue capacità, che stanno rapidamente avanzando e stanno trasformando molti settori. Per abilitare le capacità di AI in modo etico, è necessario agire in più direzioni: sviluppare data set di grandi dimensioni, di alta qualità e imparziali per addestrare i modelli di IA; dare accesso alle infrastrutture informatiche; costruire competenze di AI; stabilire quadri di governance per gestire lo sviluppo dell’AI; e che i sistemi di AI siano trasparenti, responsabili e allineati con i valori umani“.
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Papa Francesco si unirà al G7 per la prima volta nella storia: l’annuncio è arrivato dalla premier Giorgia Meloni ed è stato successivamente confermato dalla sala stampa vaticana. Il Pontefice parteciperà quindi all’evento di Borgo Egnazia in Puglia a metà giugno, prendendo parte alla sessione dedicata all’Intelligenza Artificiale aperta ai Paesi non membri, la cosiddetta ‘Outreach’. Questo segna un momento senza precedenti, con il Pontefice coinvolto nel vertice che coinvolge Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Germania e Giappone.
La presidenza italiana del G7 intende promuovere l’iniziativa della Santa Sede sull’Intelligenza Artificiale attraverso la “Rome Call for AI Ethics“, portandola all’attenzione dei leader mondiali durante il vertice in Puglia. La presenza del Papa promette di contribuire significativamente alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale per l’Intelligenza Artificiale, sottolinea la premier Meloni.
L’interesse del Pontefice per l’Intelligenza Artificiale è evidente, considerando la sua recente dedizione ai temi tecnologici, come dimostrato nei suoi messaggi per la Pace e per la Giornata delle Comunicazioni sociali. Papa Francesco ha anche incontrato il CEO di Cisco, Chuck Robbins, lodando gli sforzi per l’istruzione dei detenuti, sottolineando l’importanza di utilizzare l’IA per il bene comune anziché per fini manipolativi o distruttivi.
La Rome Call for AI Ethics, promossa dalla Pontificia Accademia per la Vita, sta raccogliendo consensi a livello globale, coinvolgendo leader religiosi, aziende e istituzioni accademiche. La partecipazione del Papa al G7 evidenzia l’impegno del Vaticano nel promuovere un dialogo interdisciplinare sull’etica tecnologica, con l’obiettivo di garantire un futuro di pace e prosperità per tutta l’umanità.
In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, la presenza del Papa al G7 rappresenta un’opportunità unica per affrontare le sfide etiche legate all’Intelligenza Artificiale e per promuovere un approccio responsabile e orientato al bene comune nell’uso delle nuove tecnologie.
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Con l’incertezza economica e geopolitica in corso, i dirigenti finanziari degli Stati Uniti hanno concentrato le loro energie sul rafforzamento degli sforzi di riduzione dei costi, rendendola la loro priorità numero uno, secondo un recente sondaggio di US Bank (USB).
Questo è un ambiente difficile per i direttori finanziari.
Making big decisions in the face of big unknowns
“Si trovano ad affrontare inflazione e tassi di interesse più elevati, incertezza politica negli Stati Uniti e all’estero, un’economia a breve termine difficile da prevedere e un’incredibile pressione per effettuare i giusti investimenti tecnologici di cui le loro aziende avranno bisogno per competere”
Stephen Philipson, responsabile dei mercati globali e della finanza specializzata presso US Bank.
Ridurre i costi all’interno della funzione finanziaria e dell’intera azienda sono le due priorità principali, secondo il quarto rapporto annuale CFO Insights della banca statunitense, che ha intervistato 2.030 dirigenti finanziari senior durante il periodo gennaio-febbraio.
Concentrarsi sulla gestione del rischio sta diventando sempre più importante per i CFO, diventando ora la terza priorità più comune. L’aumento dell’espansione delle entrate, nel frattempo, occupa una posizione modesta come la quinta questione più urgente.
Uno dei maggiori rischi che gli intervistati continuano a citare è il ritmo dei cambiamenti tecnologici.
Quasi la metà dei CFO intervistati ha affermato di dare priorità agli investimenti nella tecnologia rispetto ai tagli ai posti di lavoro come soluzione principale per tagliare le spese. L’intelligenza artificiale è la seconda priorità per gli investimenti nella funzione finanziaria (51%) dopo l’analisi dei dati (52%). In generale, i licenziamenti sono considerati quasi l’ultima risorsa quando si tratta di tagliare le spese.
Un sondaggio Coupa all’inizio di questo mese ha rivelato che, mentre il 45% dei CFO afferma di voler investire nell’intelligenza artificiale per stimolare la crescita quest’anno, l’89% di loro nutre dubbi sulla capacità della propria azienda di implementare con successo una strategia di intelligenza artificiale.
Due CFO su cinque hanno riferito che la loro sfida più grande è tenere il passo con i progressi dell’intelligenza artificiale “poiché il tasso di innovazione supera la scala umana e l’efficienza dei processi tradizionali”, afferma l’indagine Strategic CFO di Coupa.
In una lettera agli azionisti, il CEO di Amazon Andy Jassy ha sottolineato l’attenzione del colosso dell’e-commerce sulle misure di riduzione dei costi, parlando al contempo del potenziale dell’intelligenza artificiale, affermando che la società ha “trovato diverse aree in cui crediamo di poter ridurre ulteriormente i costi mentre inoltre, consegnamo più velocemente ai clienti.”
Nello spazio tecnologico, Meta Platforms ha segnalato la scorsa settimana che sarebbe stata in un ciclo di investimenti per qualche tempo mentre la corsa all’intelligenza artificiale continua. Anche se si prevede che una tale mossa aumenterà i costi nel breve periodo, Wall Street ritiene che la spesa per l’intelligenza artificiale potrebbe ripagare nel lungo termine, con Andrew Boone di JMP Securities che afferma che Meta probabilmente sarà “ben posizionata” per trarre vantaggio dall’intelligenza artificiale. aumentare il coinvolgimento e l’efficienza pubblicitaria.
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Vi ricordate di Sophie? L’inquietante robot che ottenne la cittadinanza dell’Arabia Saudita? A quanto pare, era la nemesi di Yann LeCun, il capo del dipartimento AI di Facebook (META). “È una str****a, sta all’AI come i giochi di prestigio stanno alla magia“. E non è l’unico a pensare che Sophia sia una frode. Era il 2018.
Bene nel suo tweet del 26 Aprile del 2024 continua a mostrare il suo scetticismo sulla possibilità delle macchine di eguagliare gli esseri umani.