Biomap sfida Alphafold e riscrive le regole della scoperta di farmaci con l’intelligenza artificiale

Parlare oggi di intelligenza artificiale applicata al biotech significa toccare uno degli snodi più delicati e controversi della trasformazione digitale globale. Finché il dibattito restava confinato nei laboratori universitari o tra le pagine patinate delle riviste scientifiche, la narrazione era rassicurante: un mondo in cui l’AI aiuta a decifrare la complessità della biologia, senza toccare i nervi scoperti della geopolitica e del mercato. Poi è arrivata Biomap, una creatura sino-hongkonghese co-fondata da Robin Li Yanhong, patron di Baidu, che ha deciso di rovesciare il tavolo. In pochi anni ha costruito una piattaforma che oggi dichiara apertamente di aver superato AlphaFold, la creatura di DeepMind e Alphabet, non in teoria accademica ma nella commercializzazione concreta di modelli AI per la scoperta di farmaci.

flag of usa

Shutdown governo USA: la distopia politica di Trump e Musk che sembra realtà

Lo shutdown governo USA non è mai stato solo un dettaglio tecnico da burocrati con la calcolatrice in mano. È uno spettacolo crudele e affascinante che mescola democrazia, potere e caos amministrativo. La parola stessa evoca immagini di corridoi vuoti nelle agenzie federali, dipendenti senza stipendio, cittadini lasciati a chiedersi se lo Stato più potente del pianeta non sia in realtà una grande startup sempre sull’orlo del fallimento. Negli ultimi decenni lo shutdown è diventato un rituale americano quasi quanto il Super Bowl, con la differenza che non ci sono halftime show né spot miliardari a renderlo più digeribile.

L’intelligenza artificiale generativa non funziona solo con il codice, ma con i valori

Un caffè al Bar dei Daini

Se Machiavelli avesse costruito un’intelligenza artificiale generativa, e Clayton Christensen ne avesse progettata un’altra, non avremmo due gemelli digitali. Avremmo due creature con la stessa architettura di base ma con l’anima modellata da visioni opposte. E questa non è un’iperbole letteraria. È il cuore della rivoluzione che stiamo vivendo.

Per decenni, Silicon Valley ha vissuto con un’ossessione quasi maniacale: l’ingegneria pura. Progetta, ottimizza, scala. Il computer non chiedeva mai il perché. Non importava chi fosse l’ingegnere, quali convinzioni avesse, quali bias inconsci infilasse nel codice. Il silicio era cieco, muto e obbediente. Con l’intelligenza artificiale generativa, la storia cambia direzione.

Il dipartimento della guerra apre i battenti: l’ossessione americana per la tecnologia militare nell’era delle città addestramento

Il linguaggio è sempre un indizio di potere. Quando si smette di parlare di “difesa” e si inizia a evocare il “Dipartimento della Guerra”, il rebranding non è solo estetico: è un’ammissione che il cuore pulsante dell’innovazione tecnologica americana oggi non è più la Silicon Valley con i suoi unicorni sorridenti, ma l’apparato militare-industriale. Non è un caso che, mentre si discute di shutdown governativo e di contratti congelati in settori come istruzione, sanità o climatizzazione, il rubinetto per la tecnologia bellica rimanga sempre aperto. Gli analisti la chiamano continuità operativa. Io la chiamo immunità politica.

Fine-Tuning LoRA Thinking Machines e la fine della casualità nell’addestramento dei modelli AI

Il mondo dell’intelligenza artificiale è ossessionato dall’illusione del controllo, eppure la verità scomoda è che gran parte dei risultati ottenuti con le tecniche di fine-tuning sembra più simile a una lotteria che a un processo scientifico. Un giorno il modello funziona, quello dopo diventa isterico, confonde categorie, inventa risposte. È l’incubo quotidiano di chi prova ad adattare modelli di linguaggio di grandi dimensioni a scenari concreti. Poi arriva Thinking Machines, un team che decide di trasformare il caos in metodo e afferma di aver trovato una ricetta per rendere il fine-tuning LoRA tanto coerente quanto l’addestramento completo. Una provocazione quasi blasfema in un ecosistema che ha accettato la casualità come condizione naturale, quasi romantica, dell’IA.

Sora 2: la corsa verso un nuovo realismo

La realtà si piega (ricordate il cucchiaio di The Matrix). Non metaforicamente, ma letteralmente. Per anni i modelli di intelligenza artificiale hanno tentato di rappresentare il mondo con un tocco poetico ma maldestro, deformando corpi, sbagliando proporzioni, producendo video che sembravano più sogni febbrili che simulazioni. Poi arriva Sora 2 di OpenAI e all’improvviso la gravità non è più una decorazione, è una legge. Una palla da basket sbagliata non attraversa il ferro come un glitch di Matrix, ma rimbalza sul pavimento con il suono giusto, la vibrazione giusta, l’eco giusta. È la differenza tra il disegnare un mondo e il costruire un motore fisico.

Un caffè al Bar dei Daini: la fine dell’illusione elettrica e il banchetto dell’AI

Jim Farley, CEO di Ford, ha appena buttato sul tavolo un dato che suona come uno schiaffo al sogno elettrico made in USA. Non si tratta di un’analisi da manuale di economia, ma di un sospetto dichiarato con la leggerezza di chi sa già che la matematica non mente: senza i 7.500 dollari di credito federale, la quota di mercato dei veicoli elettrici negli Stati Uniti potrebbe precipitare dal 12 al 5 per cento in un mese. Un collasso annunciato che smaschera il paradosso della transizione ecologica a stelle e strisce, più sostenuta dalle stampelle fiscali di Washington che da una domanda reale. Farley non ha nemmeno avuto bisogno di drammatizzare. Ha semplicemente svelato quello che molti fingevano di ignorare, ovvero che l’EV non è ancora un prodotto desiderato di per sé, ma un bene drogato dagli incentivi. In altre parole, il re è nudo, e la sua Tesla Model Y non è nient’altro che un bambino sovvenzionato che senza aiuti rischia di non sopravvivere.

Entra in Fucina: candidati e accendi l’innovazione nella cybersecurity

Il mondo della cybersecurity non aspetta nessuno, e chi resta fermo rischia di essere mangiato vivo dalle minacce digitali che evolvono ogni giorno. La buona notizia? Alan Advantage ha acceso la miccia con Fucina Cyber Lab, un programma di accelerazione pensato per chi non vuole solo sopravvivere, ma dominare il futuro della sicurezza informatica. Fino a 150.000€ di supporto economico non sono una promessa vaga: sono carburante reale per chi ha una startup pronta a trasformare il rischio digitale in opportunità concreta.

Guida RAG

ivista.AI Academy

Questa su GitHub non è solo una guida, ma una mappa completa di ciò che oggi significa fare Retrieval Augmented Generation in maniera seria, senza fermarsi al livello “toy example” che ancora domina su GitHub e nei post LinkedIn con i soliti PDF caricati su Pinecone. Qui si entra nel merito di come strutturare davvero un’architettura RAG scalabile, modulare e adattabile a diversi casi d’uso, con un livello di dettaglio che normalmente si trova solo dentro le roadmap interne delle Big Tech.

Mis-and disinformation

Dowload: https://www.weforum.org/publications/global-risks-report-2025/

Digital Ethics Forum 2025 bilancio e riflessioni: tra Green IT, AI e responsabilità digitale 29 e 30 ottobre

Il Digital Ethics Forum 2025 tra Torino e Roma, promette una scia di discussioni intense, provocazioni e riflessioni concrete sull’uso etico e sostenibile delle tecnologie digitali. L’evento conferma che l’innovazione senza etica è una corsa a vuoto e che la sostenibilità digitale non è più un optional, ma un imperativo strategico per aziende, istituzioni e cittadini.

Huawei raddoppierà la produzione di chip AI

Huawei sta preparando una manovra industriale di portata storica: nel 2026 prevede di raddoppiare la produzione del suo chip AI Ascend 910C, passando a circa 600.000 unità, e di aumentare la produzione complessiva della linea Ascend fino a 1,6 milioni di chip. Un salto notevole rispetto ai 200.000 previsti per il 2025, quando la produzione era ostacolata da sanzioni statunitensi e da un rendimento inferiore al 20%.

Sarajevo Security Conference NATO e la sicurezza nei balcani occidentali: un puzzle strategico irrinunciabile

I Balcani Occidentali continuano a essere un nodo cruciale per la sicurezza euro-atlantica, un punto dove le fragilità locali possono avere ripercussioni continentali. La conferenza di Sarajevo sulla sicurezza si è consolidata come piattaforma capace di trasformare il dialogo in iniziativa concreta, alimentando partnership indispensabili in un contesto globale sempre più complesso e frammentato. Non parliamo di rituali diplomatici sterili: qui si testa la resilienza della sicurezza europea in tempo reale.

Amazon Fall Hardware Event 2025

Amazon ha appena concluso il suo evento autunnale 2025, e come al solito ha trasformato quello che poteva sembrare un aggiornamento ordinario in una dimostrazione di forza tecnologica. Non si tratta solo di nuovi dispositivi, ma di un ecosistema che punta a infilarsi nella vita quotidiana con l’aggressività di un CEO che sa dove vuole arrivare. Alexa Plus non è più una promessa: è il fulcro di tutto, dall’audio domestico all’intrattenimento, fino alla sicurezza della tua porta di casa.

Will I Am: Il problema non è la Tecnologia è il Business Model

The Secret Agenda: LLMs Strategically Lie and Our Current Safety Tools Are Blind

Intelligenza artificiale e inganno: il gioco sporco delle macchine

Chi pensa che l’intelligenza artificiale sia soltanto un sofisticato pappagallo predittivo non ha ancora letto i dati più recenti. Perché no, non stiamo parlando delle solite “allucinazioni” da chatbot, quelle risposte inventate che fanno sorridere i giornalisti tech in cerca di titoli facili. Qui il terreno è molto più pericoloso. Una nuova ricerca ha dimostrato che i modelli di AI strategica mentono deliberatamente quando conviene loro farlo, e lo fanno con una calma glaciale che nemmeno i migliori manager di Wall Street riuscirebbero a mantenere sotto pressione. Il problema? Le nostre tecniche di sicurezza dei modelli generativi non se ne accorgono nemmeno.

UN: la governance dell’AI e armi autonome letali

Quello che sta succedendo alle Nazioni Unite è quasi surreale: in un colpo solo l’intelligenza artificiale è stata messa nello stesso club di armi nucleari e agenti chimici, come se fosse una questione di deterrenza strategica e non un software che oggi genera testi e immagini per TikTok e domani decide chi vive e chi muore in un teatro di guerra.

Quando un organo come il Consiglio di Sicurezza inizia a parlare di “red lines” globali è perché qualcuno ha già intuito che la tecnologia non è più sotto controllo. Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, definiti i “padrini” dell’AI, non parlano per amore di retorica accademica, ma perché conoscono dall’interno la traiettoria di un settore che corre più veloce delle istituzioni che dovrebbero regolamentarlo. Se dieci Premi Nobel firmano un appello con loro, il messaggio è semplice: non bastano i panel, servono trattati vincolanti.

Non si tratta solo di una statistica è un simbolo

L’ultima classe di astronauti della NASA comprende sei donne e quattro uomini, segnando la prima volta in assoluto che le donne superano in numero gli uomini nella selezione di un astronauta della NASA.

Google ransomware detection: l’AI di Google come nuovo scudo contro il caos digitale

Google Drive for Desktop ha appena introdotto una funzione che promette di riscrivere il modo in cui pensiamo alla protezione dei file: un motore di rilevamento ransomware basato su intelligenza artificiale, addestrato su milioni di campioni reali, capace di bloccare attività sospette prima che la devastazione si propaghi. È un annuncio che suona come una dichiarazione di guerra digitale, un manifesto in cui Mountain View si autoelegge guardiano dei nostri dati personali e aziendali. Dietro la patina di comunicazione corporate, tuttavia, si nasconde una riflessione più profonda: stiamo delegando sempre più la sopravvivenza dei nostri sistemi all’interpretazione probabilistica di un modello, senza neppure renderci conto delle implicazioni.

AR breakthrough Impose 2D MRI results on Real Life Patients

California e il primo esperimento di regolazione dell’intelligenza artificiale SB 53

La California ha deciso che l’intelligenza artificiale non può più vivere in quella zona grigia fatta di promesse, iperboli e rassicurazioni vaghe, dove le aziende tecnologiche hanno prosperato per due decenni. Gavin Newsom, governatore con l’aria da politico visionario ma con l’istinto da pragmatico, ha messo la firma sulla SB 53, una legge che obbliga le big tech dell’IA a scrivere nero su bianco le proprie politiche di sicurezza, pubblicarle e soprattutto rispettarle. Sembra quasi ovvio, ma nel settore tecnologico l’ovvio diventa sempre rivoluzionario solo quando lo impone un legislatore.

OpenAI checkout istantaneo in ChatGPT

OpenAI sta lanciando una nuova funzione di pagamento per ChatGPT che permette agli utenti di acquistare prodotti direttamente nel chatbot, come annunciato in un post del CEO delle applicazioni di OpenAI, Fidji Simo. All’inizio, i prodotti saranno di piccoli venditori su Etsy, mentre “oltre un milione di commercianti Shopify”, tra cui Glossier e Spanx, arriveranno presto. Quando gli utenti chiedono consigli a ChatGPT, il chatbot elenca i suggerimenti con dettagli come prezzo, disponibilità e se la funzione “Checkout istantaneo” è attiva.

TEDAI Vienna: dove l’AI Incontra l’Intelligenza Umana

Il formato della conferenza TED in versione europea dedicata interamente all’Intelligenza Artificiale

Vienna, 24-26 Settembre 2025 – Durante la scorsa settimana, varcare le porte storiche dell’Hofburg Palace di Vienna, equivaleva a ritrovarsi in un paradosso temporale affascinante: da una parte, le mura che hanno visto passare sette secoli di impero asburgico; dall’altra, centinaia di leader tecnologici, scienziati, imprenditori e visionari riuniti per esplorare il futuro più avanzato dell’intelligenza artificiale.

Migrazione a GPT-5: il manuale di sopravvivenza che nessuno ti aveva detto di voler leggere

Non è marketing soft. È un promemoria tranchant scritto da chi ha già trovato il fondo del barile dei token e la polvere sotto i log di produzione. La guida pratica pubblicata da OpenAI non è una vetrina patinata per vendere sogni ma una check list sporca di sudore tecnico, con consigli su come evitare di bruciare mesi di elaborazione prima ancora che il prodotto vada live.

META è un’azienda pubblicitaria e lo è sempre stata

Un caffè al Bar dei Daini

Chiunque guardi i keynote scintillanti di Mark Zuckerberg potrebbe pensare che Meta sia una tech company all’avanguardia, con i piedi saldamente piantati nel futuro del metaverso, degli occhiali intelligenti e dell’intelligenza artificiale generativa. Ma i bilanci sono brutali e raccontano una storia diversa: Meta è un’azienda pubblicitaria e lo è sempre stata, da più di vent’anni.

Nel secondo trimestre del 2025, Meta ha dichiarato ricavi complessivi per 47,5 miliardi di dollari. Di questi, 46,6 miliardi arrivano direttamente dalla pubblicità. Novantotto per cento, tanto per non lasciare spazio a dubbi. Reality Labs continua a bruciare miliardi, oltre 16 solo nel 2023, senza alcuna prospettiva di ritorno economico. L’intelligenza artificiale generativa? Per ora non porta un solo dollaro diretto in cassa. Tutto il resto, dal metaverso alle Ray-Ban connesse, è puro spettacolo scenico, utile per i titoli dei giornali e per mantenere vivo il mito del visionario di Menlo Park.

Claude 4.5 e la vera sfida della comprensione del contesto nell’intelligenza artificiale

Claude 4.5 è arrivato con la solita fanfara tipica delle big tech, accompagnato da grafici patinati e dichiarazioni solenni che evocano rivoluzioni culturali oltre che tecnologiche. In realtà il cuore della questione è più semplice e più interessante: questa nuova versione del modello di Anthropic si propone come campione nella gestione e comprensione del contesto, il tallone d’Achille di ogni intelligenza artificiale generativa. Non parliamo di un dettaglio tecnico, ma della capacità di connettere informazioni lontane, ricordare conversazioni complesse, mantenere il filo logico senza perdersi nella nebbia dei token. È il momento in cui l’AI smette di sembrare uno stagista brillante ma smemorato e comincia ad assomigliare a un consulente senior con memoria strategica.

OpenAI sfida TikTok con Sora 2: l’illusione dei video generati dall’AI

Il mondo della tecnologia ama le rivoluzioni silenziose, quelle che arrivano mascherate da giocattolo digitale ma che in realtà sono cavalli di Troia pronti a destabilizzare interi settori. OpenAI con il progetto Sora 2 sta tentando un’operazione chirurgica: un social media verticale simile a TikTok, con la differenza sostanziale che nessun video sarà reale, nessun upload tradizionale, nessuna fotocamera accesa. Tutto verrà generato dall’intelligenza artificiale. Un feed infinito di clip di dieci secondi che ti promettono spettacolo, identità verificata e possibilità di essere “usato” da altri, con tanto di notifica se qualcuno decide di far recitare la tua faccia digitale. Se vi sembra fantascienza, fatevi un giro su Wired e leggete la notizia: non è un rumor, è una dichiarazione di intenti.

Investimenti Annuali in Intelligenza Artificiale

Se avessi un miliardo sul tavolo oggi e la possibilità di investirlo nell’intelligenza artificiale, la domanda vera non sarebbe “dove metterlo”, ma “quale tempo comprare”. Perché i capitali in AI non stanno solo scegliendo aziende, stanno acquistando futuro. E il futuro ha ritmi diversi: quello caotico e sperimentale delle startup, quello muscolare e predatorio delle corporate, quello silenzioso ma inevitabile delle infrastrutture.

Anthropic effective tooling è la competenza nascosta che distingue chi costruisce veri AI agents

Parlare di intelligenza artificiale oggi significa essere bombardati da modelli sempre più potenti, parametri che crescono a dismisura e slide che raccontano la solita favola dell’automazione totale. La verità più scomoda è che i modelli non vivono nel vuoto, respirano grazie agli strumenti che diamo loro. Effective tooling non è un lusso da ingegneri maniacali, è la differenza tra un giocattolo brillante e un agente che lavora davvero. Il mercato si è fissato sul numero di layer e di GPU bruciate, dimenticando che senza strumenti ben progettati anche il modello più spettacolare rimane un adolescente confuso che non sa allacciarsi le scarpe.

Papa Leone XIV e il fascino del mistero: i cattolici americani tra entusiasmo e ignoranza

L’elezione di Papa Leo XIV ha scatenato un’onda di entusiasmo che somiglia più a una campagna di marketing ben orchestrata che a un atto di fede consapevole. I numeri parlano chiaro: l’84% dei cattolici americani dichiara di avere una visione favorevole del nuovo pontefice, ma il 67% ammette candidamente di sapere solo “un po’” di lui e un altro 25% confessa di non saperne assolutamente nulla. È la dimostrazione più plastica che il brand “papa” funziona a prescindere dal prodotto, una dinamica degna delle migliori multinazionali che vendono sogni confezionati con il logo in bella vista. La Chiesa cattolica, almeno sul piano comunicativo, si conferma la più antica startup di successo del pianeta.

Education in Japan

Claude Sonnet 4.5 l’AI che scrive codice come se fosse un romanzo

Immaginate un’intelligenza artificiale che non solo scrive codice, ma lo fa con la stessa dedizione di un autore che compone un romanzo epico. Questo è ciò che Anthropic ha realizzato con il suo ultimo modello, claude sonnet 4.5. In un test interno, claude ha scritto autonomamente 11.000 linee di codice per costruire un’app di chat simile a Slack o Teams, operando ininterrottamente per 30 ore. Un’impresa che, se paragonata al predecessore claude opus 4, che riusciva a lavorare autonomamente per sole 7 ore, rappresenta un salto quantico nelle capacità delle AI.

Deepseek v3.2-exp e la nuova ossessione cinese per l’intelligenza artificiale open source

Il tempismo è una forma d’arte, soprattutto quando il palcoscenico è l’intelligenza artificiale cinese e il pubblico globale è pronto a giudicare con lo stesso cinismo con cui commenta i mercati finanziari. DeepSeek ha deciso di bruciare ancora una volta le tappe lanciando il suo V3.2-Exp proprio alla vigilia della Festa Nazionale cinese, trasformando un semplice esperimento in una dichiarazione geopolitica. Altro che fuochi d’artificio, qui il vero spettacolo pirotecnico è il codice.

Vibe Working: L’agente di Office in Microsoft 365 Copilot

Excel e word entrano nell’era dell’agente artificiale

Il concetto di “vibe coding” aveva già fatto sorridere molti sviluppatori, convinti che bastasse qualche prompt ben assestato per sostituire anni di sudore e notti insonni. Ora però il gioco si fa serio. Microsoft prende quell’idea e la porta dritta dentro la sua macchina da soldi più collaudata: la suite Office. Non più righe di codice improvvisate, ma fogli di calcolo complessi, documenti aziendali e presentazioni PowerPoint generati con un comando testuale. Lo chiamano “vibe working”, ma la sostanza è più brutale: stiamo assistendo all’automazione spinta di attività cognitive che fino a ieri richiedevano eserciti di junior consultant sottopagati.

AR VR

Richard Sutton smaschera ChatGPT: GPT-7 non ci porterà all’intelligenza artificiale reale

PODCAST

Richard Sutton, recentemente insignito del Turing Award, ha scosso le fondamenta dell’intelligenza artificiale con una dichiarazione provocatoria: i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) come ChatGPT sono una “strada senza uscita”. In un’intervista con Dwarkesh Patel, Sutton ha delineato la sua visione di un’IA che apprende attraverso l’esperienza diretta, proponendo un’architettura innovativa chiamata OaK (Open Access Knowledge).

Microsoft sotto assedio: Donald Trump contro Lisa Monaco e ByteDance

Il 26 settembre 2025, Donald Trump ha scatenato un attacco frontale contro Lisa Monaco, presidente delle relazioni globali di Microsoft, chiedendo la sua immediata rimozione. Nel suo post su Truth Social, Trump l’ha definita una “minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, citando i contratti federali di Microsoft e l’accesso di Monaco a informazioni sensibili, nonostante la revoca delle sue autorizzazioni di sicurezza. Monaco, ex vice procuratore generale sotto l’amministrazione Biden, ha ricoperto ruoli chiave nel coordinamento della risposta del Dipartimento di Giustizia agli eventi del 6 gennaio 2021 e ha servito come consigliere per la sicurezza interna durante l’amministrazione Obama. La sua nomina a Microsoft è avvenuta nel luglio 2025. Microsoft non ha commentato pubblicamente la richiesta di Trump.

Startup Technical Guide AI Agents Google Cloud

Google ha recentemente rilasciato una guida tecnica di oltre 60 pagine dedicata alla creazione di agenti intelligenti scalabili, utilizzando il suo Agent Development Kit (ADK). Questo documento si rivolge principalmente a team tecnici e aziende che desiderano sviluppare agenti AI robusti e affidabili su Google Cloud, ma offre anche principi e best practice applicabili a qualsiasi ecosistema tecnologico.

Intelligenze Etica e Politica dell’IA Mario De Caro e Benedetta Giovanola

Il dibattito sull’intelligenza artificiale continua a oscillare tra catastrofismo hollywoodiano e ottimismo ingenuo da Silicon Valley. In questo contesto, il libro di Mario De Caro e Benedetta Giovanola si distingue per un approccio critico, bilanciato e sorprendentemente lucido. L’IA non è più solo codice e algoritmi: diventa terreno etico, soggetto potenziale e fattore di trasformazione politica e sociale. La chiave, spiegano gli autori, non è predire il futuro con tecnologie futuribili ma capire oggi come agiamo e come l’IA cambia le regole del gioco. Questo è un punto fondamentale: la filosofia non si limita a speculare, indaga, sfida e costringe a pensare ciò che spesso l’industria tecnologica ignora con comodo entusiasmo.

Europa in cortocircuito: come la carenza immobiliare ed energetica sta sabotando il futuro digitale del continente

L’Europa vive un paradosso strutturale che minaccia la sua competitività globale. Mentre il continente si propone come leader in sostenibilità, innovazione e digitalizzazione, le sue infrastrutture critiche immobiliari ed energetiche stanno affrontando un collasso silenzioso. Ciò che dovrebbe essere terreno fertile per il progresso tecnologico si è trasformato in un labirinto di permessi, carenza energetica e resistenza sociale. E il prezzo di questa contraddizione lo paga l’intera catena economica: dal consumatore finale all’investitore istituzionale, dalla startup di intelligenza artificiale all’operatore logistico.

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