Bitcoin ha continuato la sua corsa impressionante lunedì mattina, avvicinandosi per la prima volta a quota 85.000 dollari, stabilendo un nuovo massimo storico di 84.929 dollari prima di scendere leggermente a 84.418 dollari, secondo i dati di CoinGecko.
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L’elezione di Donald Trump alla presidenza ha scatenato manovre d’influenza sulle sue future politiche riguardanti l’intelligenza artificiale (IA), e Elon Musk è già al centro di questi sforzi. Venerdì scorso, il gruppo no-profit per la tutela dell’IA “Americans for Responsible Innovation” (ARI) ha lanciato una petizione pubblica invitando Trump a nominare Musk come consulente speciale sull’IA. La ragione? Secondo ARI, Musk possiede l’esperienza e l’influenza necessarie per far mantenere agli Stati Uniti il primato sull’IA, garantendo al contempo uno sviluppo sicuro della tecnologia.
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Amazon si prepara a fare un altro passo importante nel mondo dell’intelligenza artificiale: sta infatti considerando di aumentare notevolmente il proprio investimento in Anthropic, rivale di OpenAI, a condizione che quest’ultima utilizzi i chip sviluppati da Amazon, ospitati sui server di Amazon Web Services (AWS) per le sue operazioni di AI training. Questa mossa evidenzia la strategia di Amazon per posizionarsi al centro della competizione nel mercato dell’AI, proponendo un’offerta infrastrutturale differenziata e consolidando la propria influenza nel settore.
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La transizione alla presidenza di Donald Trump potrebbe portare ad una ridefinizione parziale del CHIPS Act, la legge chiave introdotta dall’amministrazione Biden per incentivare la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti. Sebbene ci si aspetti che l’iniziativa prosegua nella sua struttura fondamentale, la nuova amministrazione è propensa ad apportare modifiche significative alle linee guida applicative, mantenendo però intatta la finalità di potenziare la produzione tecnologica domestica.
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Il governo giapponese ha lanciato un ambizioso piano per rilanciare il settore dei semiconduttori, con un investimento senza precedenti di 10 trilioni di yen (circa 65 miliardi di dollari) in sussidi, distribuiti su più anni. Questo programma mira a consolidare la produzione nazionale di chip avanzati, con un focus particolare sulle tecnologie di intelligenza artificiale, riducendo la dipendenza dalle catene di fornitura estere e rafforzando la sicurezza nazionale
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Nonostante OpenAI abbia dimostrato in passato progressi significativi nel miglioramento dei propri modelli linguistici, sembra che il modello Orion, sostenuto da Microsoft , stia affrontando sfide inaspettate. Sebbene le capacità di Orion superino quelle di ChatGPT-4 in compiti specifici e risposte a domande, le innovazioni e i miglioramenti apportati appaiono meno rilevanti rispetto al salto qualitativo tra GPT-3 e GPT-4, come riferisce un recente report di The Information. Le fonti anonime citate suggeriscono che la principale sfida risieda nella crescente scarsità di dati di alta qualità per l’addestramento di nuovi modelli linguistici.
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Ridley Scott, celebre regista di “Blade Runner”, “Alien” e “Il Gladiatore”, ha cambiato radicalmente prospettiva sull’intelligenza artificiale. Un tempo critico e preoccupato, oggi Scott vede l’AI generativa come un’opportunità preziosa per l’industria cinematografica, capace di ridurre i costi e ampliare le possibilità creative. Un’evoluzione di pensiero, emersa durante la promozione del suo nuovo film, “Gladiator II”, che segna un netto cambio di rotta rispetto alle dichiarazioni del 2023, quando descriveva l’AI come una minaccia paragonabile a un’arma di distruzione di massa.
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L’Università di Pisa ha avviato un progetto all’avanguardia con OpenAI per l’integrazione di ChatGPT Edu, una versione specifica di ChatGPT progettata per ambienti educativi, diventando la prima università italiana a fare questo passo. Questa collaborazione non si limita a portare l’intelligenza artificiale (IA) nelle aule, ma si estende alla gestione amministrativa e alla ricerca, permettendo a studenti e docenti di accedere a strumenti di AI avanzati che possono migliorare la personalizzazione dell’apprendimento e l’efficienza delle operazioni accademiche.
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Alexa, l’assistente vocale di Amazon, celebra il suo decimo anniversario con un bilancio complesso: da un lato, successi indiscutibili, dall’altro sfide e critiche che ne minacciano il futuro. Dal 2014, Alexa ha raggiunto oltre 500 milioni di dispositivi in tutto il mondo, diventando un nome di spicco nel settore della domotica e dell’interazione vocale. Tuttavia, l’adozione diffusa è accompagnata da problematiche che aprono interrogativi sulla capacità di questa tecnologia di mantenersi competitiva.
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A quasi cinquant’anni dal loro scioglimento, i Beatles tornano alla ribalta musicale con una doppia candidatura ai Grammy per l’ultimo brano “Now and Then”. Quest’ultima canzone, che vede la luce grazie a tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, è in lizza per due premi di prestigio: Record of the Year e Best Rock Performance. Con artisti contemporanei come Beyoncé, Charlie XCX, Billie Eilish, Taylor Swift, e leggende del rock come Green Day e Pearl Jam come rivali, i Beatles riaffermano il loro impatto culturale anche nel panorama musicale odierno.
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L’intelligenza artificiale è ovunque: nei nostri telefoni, nelle automobili, e persino nelle app di messaggistica. Non è sorprendente quindi che persino Spotify abbia integrato un “DJ AI” capace di selezionare musica adatta ai gusti di ogni utente. Ma per quanto questo DJ artificiale possa sembrare interessante, non può competere con l’autenticità e la connessione che un vero DJ può creare con il proprio pubblico. Chi ha accesso a una stazione radio indipendente, come l’iconica RadioDJ, comprende quanto la scelta musicale fatta da una persona reale sia insostituibile rispetto a quella di un algoritmo.
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NVIDIA continua a dominare il mercato degli acceleratori per l’intelligenza artificiale (AI), ma secondo un’analisi della società di investimento Jefferies, ci sono spazi di crescita per altre aziende, in particolare quelle specializzate in circuiti integrati specifici per applicazioni, o ASIC. Il ruolo di NVIDIA rimane cruciale per la fornitura di unità di elaborazione grafica (GPU), ma la tendenza dei colossi tecnologici ad adottare soluzioni personalizzate per la gestione e l’accelerazione dei carichi di lavoro AI sta creando un panorama più competitivo, in cui altri protagonisti possono ritagliarsi importanti quote di mercato.
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La valutazione delle capacità di ragionamento dell’intelligenza artificiale sta vivendo una svolta decisiva con l’introduzione di FrontierMath, un benchmark composto da centinaia di problemi matematici complessi e originali, ideato per mettere alla prova i sistemi di IA. Realizzato in collaborazione con oltre 60 esperti e matematici di fama mondiale, FrontierMath si presenta come un banco di prova ineguagliabile per testare le abilità logiche e matematiche avanzate degli algoritmi, affrontando campi come la teoria dei numeri, l’analisi reale, l’algebra astratta e la geometria algebrica.
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Nel panorama tecnologico in continua evoluzione, OpenAI si trova ora ad affrontare un punto di svolta che potrebbe ridisegnare il futuro delle sue operazioni. L’azienda, un pioniere nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, sta adottando una nuova strategia in risposta a una crescente consapevolezza che il ritmo dei miglioramenti nei modelli di linguaggio come GPT (Generative Pretrained Transformer) sta rallentando rispetto alle aspettative degli sviluppatori, degli investitori e degli utenti finali.
Il fenomeno di rallentamento nella performance e nelle capacità dei modelli GPT non è un evento isolato, ma un riflesso della difficoltà intrinseca nel migliorare continuamente un sistema altamente sofisticato come quello che sta alla base delle attuali applicazioni di AI. Sebbene la crescita dei modelli GPT sia stata straordinaria negli ultimi anni, con miglioramenti significativi nelle capacità di generazione del linguaggio, la curva dei progressi sembra ora aver raggiunto una fase di stagnazione, costringendo OpenAI a rivalutare la propria direzione.
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Un ritratto di Alan Turing, pioniere dell’informatica, creato dall’artista robot umanoide Ai-Da, è stato venduto da Sotheby’s per 1,08 milioni di dollari. Questo risultato rappresenta un ulteriore passo avanti nell’ascesa del mercato dell’arte generata dall’intelligenza artificiale. Il prezzo di vendita ha superato di gran lunga le stime pre-asta, rafforzando il trend positivo dell’arte AI. In effetti, il prezzo finale è stato quasi dieci volte superiore alle previsioni iniziali, che stimavano un massimo di 180.000 dollari.
Aricolo di fine Ottobre :
Sotheby’s si appresta a fare la storia il 31 ottobre 2024, mettendo all’asta il suo primo dipinto realizzato da un robot, intitolato “A.I. God: Ritratto di Alan Turing.” Questo pezzo è un omaggio al rinomato matematico e pioniere dell’informatica Alan Turing e segna un importante traguardo nell’intersezione tra arte e tecnologia, dimostrando le capacità dell’intelligenza artificiale nell’espressione creativa.
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Recentemente Emmanuel Macron ha espresso la sua visione per la Francia del futuro: un paese forte e indipendente nel panorama tecnologico e digitale, in cui innovazione e intelligenza artificiale giocano un ruolo centrale. Ma dietro le ambizioni di una sovranità digitale emergono implicazioni complesse, soprattutto quando si parla di come l’intelligenza artificiale, tra “erbivori” e “carnivori” digitali, può influire sugli equilibri economici e geopolitici globali.
Con la metafora di “erbivori” e “carnivori,” Macron non allude semplicemente alle differenze tra chi produce tecnologia con finalità etiche e chi la usa per un’espansione più aggressiva e orientata al profitto. Piuttosto, si rivolge a una filosofia più ampia, in cui l’Europa, a differenza degli Stati Uniti o della Cina, si posiziona come difensore di un ecosistema digitale che privilegia i diritti individuali e la trasparenza rispetto a una colonizzazione tecnologica dominata dal profitto e dalla concentrazione del potere.
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“Progetto Manhattan” per l’Intelligenza Artificiale: La Visione della Seconda Amministrazione Trump
La proposta della seconda amministrazione Trump per l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe rappresentare un profondo cambiamento rispetto alle politiche attuali. L’approccio di Trump verso l’IA, già delineato nel suo primo mandato, mirava a rafforzare la sicurezza nazionale, la competitività economica e a ridurre la regolamentazione. Questi obiettivi sono destinati a evolversi ulteriormente in una seconda fase, orientata su iniziative tecnologiche ancora più ambiziose.
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La storia di “The Forbidden Garden” di Simon Parkin, intreccia una delle più straordinarie vicende scientifiche e umane della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1941, mentre i nazisti circondavano Leningrado, una comunità di scienziati del Plant Institute si trovò costretta ad affrontare un dilemma devastante: cedere alla fame e consumare gli inestimabili semi raccolti oppure sacrificarsi per proteggerli, in nome di un futuro postbellico incerto ma essenziale. Questi semi, simbolo della speranza per l’agricoltura sovietica, rappresentavano un potenziale strategico che, nel pensiero del governo sovietico, avrebbe potuto garantire alla Russia una posizione di assoluta superiorità alimentare e agricola.
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Salesforce ha annunciato l’intenzione di assumere 1.000 nuovi dipendenti per accelerare la crescita e diffusione della sua innovativa piattaforma di intelligenza artificiale generativa, denominata Agentforce. Questo significativo investimento nel capitale umano è parte di una strategia ambiziosa mirata a posizionare l’azienda tra i leader nell’AI autonoma, secondo quanto riportato da Bloomberg.
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Google ha svelato “Vids”, il suo ultimo strumento basato sull’intelligenza artificiale (IA), pensato per trasformare radicalmente il mondo della creazione e produzione video. Questo nuovo tool è stato progettato con l’obiettivo di semplificare il processo di produzione video, consentendo a creator, aziende e sviluppatori di ottenere risultati di alta qualità in tempi ridotti e con competenze minime in ambito editing.
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(CNBC) Mercoledì scorso si è verificato un evento inaspettato durante una telefonata tra l’ex presidente Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: Elon Musk, imprenditore miliardario, era presente in linea. Questa sorprendente inclusione di Musk in una conversazione diplomatica di alto livello sottolinea la crescente influenza che egli potrebbe esercitare in una possibile seconda amministrazione Trump.
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Le piattaforme tecnologiche che si stanno allineando con OpenAI stanno vivendo un’ondata di valorizzazioni, grazie alla rapida adozione dell’intelligenza artificiale. Attualmente, due di queste aziende, Anysphere e Mercor, sono in fase di negoziazione per raccogliere fondi con valutazioni moltiplicate rispetto a quelle che avevano raggiunto solo pochi mesi fa, evidenziando la loro rapida crescita e attrattiva per gli investitori.
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Elon Musk è diventato protagonista di una dinamica unica e affascinante, posizionandosi come possibile ponte tra Donald Trump e la Cina. La prospettiva di Musk in questo ruolo ha sollevato interesse non solo per il suo supporto esplicito alla rielezione di Trump, ma anche per i suoi vasti interessi economici in Cina, in particolare attraverso Tesla. Grazie a queste connessioni, Musk è oggi una figura influente in entrambi i contesti nazionali, una posizione che potrebbe avere effetti profondi e imprevisti sulle relazioni USA-Cina e sugli equilibri economici globali.
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Negli ultimi anni, l’emergere di una “Nuova Destra Tech” ha rappresentato un fenomeno significativo ma spesso trascurato nel panorama politico, evidenziando una convergenza tra tecnologia e politiche conservatrici. Questo movimento, che riflette una tendenza verso ideologie e candidati di destra – tra cui Donald Trump – è stato in larga misura sottovalutato dai media tradizionali, che hanno spesso frainteso o ignorato l’impatto di questa dinamica.
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Tesla, pioniera della tecnologia avanzata, ha generato grande attesa con “Optimus,” il suo robot umanoide, che punta a rivoluzionare l’automazione grazie all’intelligenza artificiale. Ma mentre Tesla procede con i suoi ambiziosi piani, non è la sola a voler conquistare il dominio del mercato robotico. Grandi competitor come Toyota e Boston Dynamics hanno già allineato le loro strategie per contrastare e superare Tesla su questo campo, aggiungendo una competizione serrata in un settore dalle potenzialità enormi.
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Nella notte delle elezioni statunitensi, la maggior parte delle aziende leader nel campo dell’intelligenza artificiale ha scelto un approccio estremamente cauto. Google, ad esempio, ha limitato il suo modello Gemini dal rispondere a domande elettorali, mentre OpenAI ha preferito indirizzare gli utenti verso fonti giornalistiche affermate, come Reuters, evitando qualsiasi rischio di amplificare informazioni fuorvianti. Dietro questa prudenza si celano comprensibili timori legati alla potenziale vulnerabilità degli algoritmi AI, che, se mal utilizzati o interpretati, possono contribuire alla disinformazione elettorale.
In netta controtendenza, Perplexity, una delle aziende di IA emergenti più promettenti, ha scelto di offrire un servizio innovativo chiamato “Election Information Hub”, ne avevamo prontamente scritto. La decisione di Perplexity, sicuramente audace, ha attirato una significativa attenzione mediatica, fornendo un impulso di visibilità essenziale per l’azienda, specie dopo un anno di difficoltà e scontri con il settore dei media. L’elemento più appariscente dell’”Election Information Hub” è stato il suo tracker per i risultati elettorali, alimentato da dati forniti direttamente dall’Associated Press, proponendosi così come una sorta di alternativa alle piattaforme giornalistiche, che RIVISTA.AI ha usato per monitorare le elezioni e foraggiare il redattore.
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La recente corrispondenza inviata dal Comitato Selezionato della Camera USA sul Partito Comunista Cinese ai principali produttori di apparecchiature per la produzione di semiconduttori — ASML, KLA Corp., Applied Materials, Lam Research e Tokyo Electron — evidenzia le crescenti preoccupazioni del Congresso riguardo alla crescente influenza della Cina nel settore dei chip. Questo scambio mette in luce un tema cruciale: il rischio che l’accesso della Cina alle tecnologie avanzate per i semiconduttori possa rafforzare la capacità bellica dell’Esercito Popolare di Liberazione e sostenere la strategia di sviluppo tecnologico cinese.
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L’intelligenza artificiale sta rapidamente evolvendo, e con essa emerge anche una nuova e complessa frontiera: la sicurezza. Due recenti sviluppi hanno messo in evidenza la necessità di riflessioni più approfondite sulla protezione dei modelli AI, dimostrando che anche le intelligenze più avanzate non sono immuni da vulnerabilità.
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Epoch AI ha recentemente pubblicato due articoli che affrontano temi cruciali nell’evoluzione dei modelli di intelligenza artificiale (IA).
Il primo studio esplora il divario nelle prestazioni tra modelli di IA aperti e chiusi, scoprendo che i modelli “open-source” sono in ritardo di circa un anno rispetto ai modelli chiusi. Nonostante la crescente disponibilità di pesi di modelli aperti, che consentono l’adozione e l’adattamento da parte della comunità, questi ultimi non riescono ancora a competere con le prestazioni superiori dei modelli chiusi, come quelli sviluppati da OpenAI e Google. Le differenze non sono solo una questione di accessibilità, ma anche di ottimizzazione computazionale. Ad esempio, pur utilizzando meno potenza di calcolo, i modelli aperti come DeepSeek V2 e Gemma 2 9B non sono riusciti a superare l’efficienza dei modelli chiusi.
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Il Financial Times ha recentemente approfondito il fenomeno del mercato del debito legato all’AI, che ha visto un afflusso di oltre 11 miliardi di dollari, con Wall Street che ha puntato su società “neo-cloud” alimentate dalle potenti GPU di NVIDIA. Queste aziende, come CoreWeave, Crusoe e Lambda Labs, stanno accelerando la loro crescita acquisendo enormi quantità di chip grafici, essenziali per il potenziamento delle capacità computazionali richieste dai modelli di intelligenza artificiale (AI).
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Microsoft e Andreessen Horowitz hanno recentemente pubblicato un promemoria congiunto che delinea come la politica sull’intelligenza artificiale (IA) possa supportare le startup. Il documento evidenzia tre richieste principali:
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Il governo del Regno Unito ha recentemente pubblicato un rapporto sul mercato dell’assicurazione dell’intelligenza artificiale (AI), evidenziando che questo settore potrebbe crescere fino a 6,5 miliardi di sterline entro il 2035. Questo sviluppo è parte di un’iniziativa più ampia per garantire la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi AI, che sono sempre più integrati nelle operazioni quotidiane delle aziende.
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Il Pentagono ha recentemente assegnato il suo primo contratto di difesa basato sull’intelligenza artificiale generativa (GenAI) a Jericho Security, una startup innovativa nel campo della cybersecurity. Questo contratto segna un passo significativo nell’integrazione delle tecnologie avanzate nella strategia di difesa degli Stati Uniti, evidenziando l’importanza crescente dell’AI generativa nella protezione delle infrastrutture critiche e nella prevenzione delle minacce informatiche.
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La discussione sulla governance dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti è stata recentemente intensificata, con un focus particolare sull’ordine esecutivo (EO) emesso sotto l’amministrazione Biden e le sue implicazioni per enti chiave come il National Institute of Standards and Technology (NIST) e l’AI Safety Institute (AISI). In una riflessione precedente, avevo sottolineato che gran parte di questa governance si fonda sull’EO, incluso l’AISI, ma alcuni lettori hanno prontamente fatto notare che l’AISI non è effettivamente menzionato nell’EO. Questo spunto di riflessione merita una correzione e una comprensione più approfondita, specialmente alla luce di alcune nuove informazioni emerse recentemente.
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La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) ha annunciato che interromperà la produzione di chip avanzati per l’intelligenza artificiale (AI) destinati a clienti cinesi a partire dal prossimo lunedì. Questa decisione, secondo diverse fonti, è stata presa in risposta a crescenti pressioni da parte degli Stati Uniti e riflette un cambiamento significativo nell’industria dei semiconduttori, focalizzato sulla competizione tecnologica con la Cina, in particolare nei settori dell’AI e del calcolo ad alte prestazioni.
TSMC ha informato i suoi clienti cinesi che non produrrà più chip AI con processi di produzione a 7 nanometri o più avanzati. Questa sospensione riguarda principalmente le aziende coinvolte in applicazioni di calcolo ad alte prestazioni e GPU. Tuttavia, i clienti cinesi che producono chip per applicazioni mobili o di connettività non saranno colpiti da questa restrizione.
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Amazon Web Services braccio cloud della multinazionale Amazon annuncia un investimento strategico di 1,2 miliardi di euro (circa 1,3 miliardi di dollari) in Italia nei prossimi cinque anni. Questo impegno finanziario sottolinea l’obiettivo di AWS di rafforzare l’infrastruttura cloud e i servizi digitali in Europa, con una particolare attenzione al mercato italiano. Il piano di investimenti è destinato a dare un impulso significativo al PIL italiano e ad accelerare l’adozione delle tecnologie cloud da parte delle imprese italiane.
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L’Italia sta puntando in modo deciso sull’intelligenza artificiale (IA) come pilastro della sicurezza nazionale. In questo contesto, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha delineato una strategia volta a integrare tecnologie ibride avanzate nel settore della cybersecurity. Questo approccio prevede la combinazione di IA, cloud computing e infrastrutture digitali spaziali, mirando a proteggere le infrastrutture critiche e a rispondere a minacce sempre più sofisticate. Tale strategia punta a rendere l’Italia resiliente e capace di difendersi da attacchi informatici che spaziano da attori statali a gruppi criminali e terroristici, spesso intenzionati a destabilizzare il paese attraverso il cyberspazio.
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L’Italia, storicamente segnata dalla complessa storia del nucleare, sta valutando il ritorno dell’energia atomica nel proprio mix energetico. La crescente crisi energetica globale, l’aumento dei prezzi delle materie prime e la necessità di contenere le emissioni di CO₂ rendono imperativo per l’Italia diversificare le proprie fonti energetiche, spingendola a riconsiderare anche l’opzione nucleare. Tuttavia, questo non significa un ritorno immediato alla produzione di reattori o di energia nucleare.
Tre delle principali realtà industriali italiane – Enel Group, Ansaldo Energia e Leonardo – stanno esplorando, in un consorzio, le condizioni tecniche e infrastrutturali necessarie per valutare un’eventuale ripresa dell’energia nucleare. L’obiettivo è ambizioso: preparare il terreno per una filiera produttiva italiana capace di realizzare impianti nucleari su scala industriale. Queste valutazioni esplorative costituiranno la base su cui costruire una roadmap dettagliata per l’eventuale adozione di una tecnologia nucleare avanzata, in linea con i più alti standard di sicurezza e sostenibilità.
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Negli ultimi anni, Snowflake si è affermata come una delle principali piattaforme di data cloud, offrendo soluzioni avanzate per la gestione e l’analisi dei dati in cloud. Tuttavia, con la recente rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale generativa, la compagnia sta affrontando un cambiamento di paradigma che richiede un ampliamento delle proprie competenze tecnologiche. La recente nomina di Dwarak Rajagopal a vicepresidente dell’ingegneria per l’intelligenza artificiale e il machine learning è solo l’ultima mossa del CEO Sridhar Ramaswamy, il quale da tempo si sta impegnando a costruire un team d’eccellenza per sostenere Snowflake in questa sfida.