Rivista AI

Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Drone Russo su Lago di Garda – Waldo: Sorveglianza Totale

Un drone di fabbricazione russa è stato avvistato vicino a Ispra, in provincia di Varese, violando una «no fly zone» altamente sorvegliata. Secondo il Corriere della Sera, il velivolo avrebbe sorvolato per circa una settimana la zona del Joint Research Centre della Commissione europea, sul lago Maggiore. Il Centro comune di ricerca europeo ha rilevato il drone grazie a un sistema sperimentale per individuare velivoli sconosciuti. A marzo sono stati registrati almeno cinque passaggi, provocando l’allarme sicurezza.

Benvenuti nell’era in cui ogni vostro movimento, ogni decisione, ogni interazione è potenzialmente registrata, analizzata e archiviata. Se pensavate che il concetto di “privacy” avesse ancora qualche significato, Waldo 3.0 potrebbe essere la prova definitiva che vi sbagliate. Questo modello di AI di rilevamento avanzato è in grado di identificare e tracciare oggetti, veicoli, persone e infrastrutture, dalle immagini satellitari a quelle catturate da un drone a pochi metri dal suolo.

Ma non si tratta solo di tecnologia all’avanguardia per il monitoraggio urbano, la sicurezza pubblica o la gestione delle emergenze. Il vero problema è che ogni innovazione come questa sposta l’ago della bilancia sempre più verso un controllo totale, normalizzando una sorveglianza che una volta sarebbe stata considerata fantascientifica.

Studio Ghibli vs OpenAI: il futuro dell’animazione nell’era dell’IA

L’industria creativa è sotto assedio e questa volta il fronte della battaglia è uno dei più iconici studi d’animazione giapponesi: Studio Ghibli. Dopo l’ennesima esplosione virale su internet, che ha visto gli utenti generare in massa immagini nello stile Ghibli con ChatGPT, il passo successivo sembra quasi inevitabile: una querela per violazione del copyright contro OpenAI.

Negli ultimi giorni, i social sono stati inondati da immagini che sembrano uscite direttamente dai film di Hayao Miyazaki, ma che in realtà sono il frutto di algoritmi avanzati e GPU al limite della fusione. Ci siamo trovati di fronte a un vero e proprio fenomeno di “Ghiblificazione”, con utenti che hanno trasformato tutto in arte nello stile dello studio giapponese: fotografie di famiglia, meme, marchi famosi e persino icone del cinema come Star Wars. Il risultato? Un misto di entusiasmo creativo e una tempesta legale all’orizzonte.

CoreWeave: quando l’IPO ridimensionata svela crepe nel castello di sabbia dell’AI

CoreWeave, il fornitore di servizi cloud specializzato in infrastrutture AI, ha recentemente affrontato un debutto in borsa tutt’altro che stellare. L’azienda aveva inizialmente previsto di vendere 49 milioni di azioni a un prezzo compreso tra 47 e 55 dollari per azione, con l’obiettivo di raccogliere circa 2,7 miliardi di dollari. Tuttavia, a causa di una domanda inferiore alle aspettative, l’offerta è stata ridotta a 37,5 milioni di azioni al prezzo di 40 dollari ciascuna, raccogliendo 1,5 miliardi di dollari e valutando l’azienda intorno ai 23 miliardi di dollari .

Il primo giorno di negoziazione non ha portato sollievo: le azioni di CoreWeave hanno aperto a 39 dollari, scendendo poi a circa 37 dollari, per poi chiudere alla cifra iniziale di 40 dollari . Questo andamento riflette una crescente cautela degli investitori verso le IPO tecnologiche, soprattutto in un mercato che inizia a mostrare segni di surriscaldamento nel settore AI.​

Il boom dell’IA è già finito? Ecco gli eventi che potrebbero riaccendere il mercato – Bar dei Daini

Il 2025 è iniziato con una doccia fredda per i titoli legati all’intelligenza artificiale. Dopo un 2024 esplosivo, la sostenibilità dell’enorme spesa in IA sta diventando un problema sempre più evidente, e i mercati hanno reagito di conseguenza. Aziende come Nvidia hanno subito correzioni significative, non solo per la frenata nell’entusiasmo sull’IA, ma anche per altri fattori macroeconomici e geopolitici. Tuttavia, secondo gli analisti di Morgan Stanley, il settore potrebbe ricevere un’iniezione di ottimismo grazie a una serie di eventi chiave previsti nei prossimi mesi.

Google e Meta saranno tra i principali attori a giocarsi il futuro dell’IA nel breve termine. L’evento Google Cloud Next, in programma dal 9 all’11 aprile, sarà l’occasione per approfondire la recente acquisizione di Wiz e il suo ruolo strategico nell’ecosistema Google Cloud Platform. Non si tratterà solo di sicurezza informatica, ma anche di nuove integrazioni IA che potrebbero accelerare l’adozione dell’AI tra le aziende.

Chatbot nelle campagne cinesi: rivoluzione agricola o nuovo oppio digitale?

L’intelligenza artificiale sta seminando un nuovo futuro nelle campagne cinesi. DeepSeek, una startup di Hangzhou, ha innescato una frenesia nazionale con i suoi modelli open source, spingendo persino gli agricoltori più conservatori ad abbracciare la tecnologia. Grazie a una connettività capillare e alla diffusione della telefonia mobile, milioni di abitanti delle zone rurali stanno scoprendo che un chatbot può essere tanto utile quanto un buon trattore.

Nelle province di Jilin e Guangdong, i contadini non si limitano più a scrutare il cielo per prevedere il tempo: chiedono direttamente ai chatbot consigli su quando seminare, come identificare parassiti o persino come accedere ai sussidi governativi. I grandi colossi tecnologici cinesi, come Tencent e Alibaba, hanno colto l’opportunità con una rapidità impressionante, lanciando modelli AI facili da usare e personalizzati per le esigenze rurali. Tencent ha perfino schierato un team dedicato con la missione “AI Goes Rural”, modificando i suoi algoritmi per riconoscere piante e animali o per interagire vocalmente con chi magari non ha molta familiarità con la scrittura digitale.

Perché non si possono cancellare libri, testi e musica dai modelli AI. Il segreto dei dati di addestramento

Il tema del copyright e dei diritti d’autore in relazione all’intelligenza artificiale è un argomento complesso che tocca questioni legali, etiche e creative, ma anche aspetti tecnici legati alla struttura stessa degli LLM. Con il rilascio di modelli di AI sempre più sofisticati, capaci di generare testi, musica, immagini e altri contenuti, il dibattito su come vengano utilizzati i dati per “addestrare” questi sistemi e le implicazioni per i detentori dei diritti su queste opere è di grande attualità.

Quando ci si domanda se sia possibile tentare di rimuovere libri, articoli, immagini, musica e quant’altro dai modelli di AI – come spesso richiedono i detentori dei diritti stessi – la risposta è che nella pratica è un task estremamente difficile e spesso impossibile da realizzare in modo efficace.

Licenze vs. Fair Use: il conflitto tra Europa e Usa sull’addestramento dell’AI

Sappiamo quanto siano fondamentali i dati per l’intelligenza artificiale. L’AI si nutre di dati che, per un certo verso, sono il carburante stesso degli LLM. Ma chi possiede i diritti su questi contenuti? Mentre le aziende tecnologiche accelerano lo sviluppo di modelli avanzati, il dibattito legale sulla proprietà dei dati e il diritto d’autore diventa sempre più acceso. Due visioni contrapposte emergono con forza: da un lato, l’approccio europeo, basato sulla necessità di autorizzazioni esplicite; dall’altro, il modello americano, che si affida al concetto di “fair use” (a meno di epici stravolgimenti provenienti dalle tante cause in corso tra editori e big tech dell’AI). Questa divergenza normativa non è solo una questione di diritto, ma riflette differenti filosofie su innovazione, equità e controllo del mercato digitale.

Trump, Musk, Cook e la danza del potere: il grande business delle lobby tech

Il secondo atto della presidenza Trump sembra aver smantellato ogni pretesa di separazione tra tecnologia e politica. Quella che un tempo era una fredda distanza istituzionale tra la Silicon Valley e Washington si è trasformata in un vivace ballo di potere, dove CEO e politici danzano insieme sulle note di miliardi di dollari in lobbying. “Otto anni fa, non avresti mai visto Tim Cook o Elon Musk a Mar-a-Lago. Ora, li vedi in continuazione”, ha dichiarato Brian Ballard, lobbista di punta e uomo di fiducia dell’establishment repubblicano.

Il messaggio è chiaro: la tecnologia non è più solo un settore economico, ma un’arma geopolitica, un’infrastruttura di controllo sociale e una leva finanziaria per chi detiene il potere. Nel 2024, la spesa per lobbying federale ha raggiunto il record di 4,4 miliardi di dollari, con aziende, ONG e gruppi di interesse che hanno investito somme astronomiche per influenzare la politica. Al vertice della classifica, Meta Platforms, che ha speso oltre 24 milioni di dollari per proteggere il proprio impero mentre la politica si infiammava su privacy, libertà di espressione e sicurezza dei minori online.

La Silicon Valley non si limita più a sviluppare prodotti; ora scrive direttamente le regole del gioco. E con Trump di nuovo alla Casa Bianca, il gioco è diventato ancora più spregiudicato. L’industria tecnologica, che nel 2016 era più incline a finanziare candidati progressisti e a evitare legami con l’ex presidente, oggi ha smesso di fingere neutralità. La deregolamentazione promessa da Trump e la sua visione di un’America “forte e sovrana” hanno trasformato la tech élite da critici silenziosi a partecipanti attivi nel nuovo ordine politico.

La Silicon Valley ha perso la bussola: il manifesto di Alex Karp per una nuova Repubblica Tecnologica

Alex Karp, l’iconico co-fondatore e CEO di Palantir, ha recentemente scosso il torpore intellettuale della Silicon Valley con la pubblicazione del suo libro The Technological Republic: Hard Power, Soft Belief, and the Future of the West, scritto insieme a Nicholas W. Zamiska . In quest’opera, Karp lancia una critica feroce all’apatia che pervade l’industria tecnologica occidentale, accusandola di aver abbandonato la sua missione originaria di collaborazione con il governo per affrontare le sfide globali più pressanti.​

Testing Deliberative Democracy Through Digital Twins – Il pensiero di Luciano Floridi: filosofia dell’informazione, etica digitale e il futuro della società iperconnessa

Luciano Floridi è uno dei pensatori più influenti del nostro tempo nel campo della filosofia dell’informazione e dell’etica digitale. Il suo lavoro si colloca all’intersezione tra tecnologia, filosofia e società, offrendo una visione complessa e articolata sulle sfide e le opportunità della rivoluzione digitale. Attraverso i suoi scritti, Floridi ha sviluppato un quadro teorico che va ben oltre la semplice analisi delle tecnologie emergenti, toccando questioni profonde che riguardano la nostra identità, la conoscenza, il potere e il senso stesso dell’essere umano in un mondo sempre più interconnesso e automatizzato.

Le riflessioni di Floridi si concentrano su come l’informazione sia diventata la struttura portante del nostro mondo e su come l’umanità debba ripensare il proprio rapporto con essa. L’autore si sofferma su questioni etiche, epistemologiche e politiche, delineando un futuro in cui la tecnologia sarà sempre più pervasiva e determinante, ma in cui il fattore umano dovrà mantenere un ruolo centrale per evitare derive distopiche.

Guida definitiva ai colloqui di lavoro con ChatGPT: simulazioni e strategie per il successo

Prepararsi per un colloquio di lavoro non è mai stato così facile. Grazie a strumenti come ChatGPT e simili, i candidati sono ora in grado di simulare diverse tipologie di interviste, affinando le proprie competenze e guadagnando sicurezza.

Scopri: Etica dell’intelligenza artificiale una guida indispensabile per il futuro Luciano Floridi

L’intelligenza artificiale non è solo un fenomeno tecnologico, ma una rivoluzione epistemologica che ridefinisce il nostro rapporto con il mondo. Luciano Floridi, uno dei filosofi più autorevoli nel campo dell’etica digitale, affronta il tema con il suo consueto rigore analitico in “Etica dell’intelligenza artificiale”, un libro che si propone come bussola per navigare le sfide e le opportunità dell’era onlife.

AI Political Bias


Gli LLM stanno rimodellando il modo in cui accediamo ed elaboriamo le informazioni. Ma c’è un problema fondamentale che la maggior parte ignora: 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮𝗹 𝗯𝗶𝗮𝘀. 

L‘AI Compass Score Test (link in basso) ha valutato 24 LLM principali (GPT-4, Claude 3, Llama 3 e altri) utilizzando 11 test di orientamento politico. 
Il risultato? Ogni singolo modello pendeva verso la sinistra libertaria. 

𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼?

Amazon dichiara guerra a Nvidia: sconti sui chip AI, supercomputer e investimenti miliardari per dominare l’AI

​Amazon ha deciso di sfidare Nvidia nel mercato dei chip per l’intelligenza artificiale (AI) con una serie di mosse strategiche che mirano a ridurre la dipendenza dall’attuale leader di mercato e offrire alternative più economiche e performanti ai propri clienti cloud. Questa iniziativa si concretizza attraverso lo sviluppo di chip proprietari, la costruzione di supercomputer avanzati e investimenti significativi in startup AI.

Bolla tecnologica o nuova era? I mercati si dividono mentre l’IA spinge i colossi tech

Venticinque anni dopo il crollo del mercato azionario globale causato dallo scoppio della bolla dot-com nel marzo 2000, il settore tecnologico è ancora il dominatore incontrastato di Wall Street. Dopo due anni di crescita esplosiva trainata dall’intelligenza artificiale, il nervosismo degli investitori si fa sentire e torna l’eterna domanda: siamo di nuovo in una bolla?

Goldman Sachs si è affrettata a spegnere i timori, sostenendo che le valutazioni attuali sono più ragionevoli rispetto alla frenesia speculativa di fine anni ‘90. Il punto chiave, secondo la banca d’investimento, è che i colossi tecnologici di oggi hanno fondamentali molto più solidi, con ricavi e profitti reali a supporto delle loro valutazioni di mercato.

FamousSparrow torna all’attacco: il gruppo filo-cinese di cyberspionaggio colpisce Usa, Messico e Honduras

Il mondo della cybersecurity è nuovamente in allerta: FamousSparrow, gruppo APT (Advanced Persistent Threat) allineato alla Cina, ha ripreso le proprie attività di cyberspionaggio, colpendo organizzazioni negli Stati Uniti, in Messico e in Honduras. Dopo un’apparente inattività di due anni, i ricercatori di ESET hanno scoperto nuove varianti della backdoor SparrowDoor e l’impiego, per la prima volta, del malware ShadowPad.

Boom dei consumi energetici. Come l’IAI sta rivoluzionando i Data Center in Europa

Ormai lo sappiamo, l’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo a una velocità senza precedenti, ma questa rivoluzione tecnologica ha un costo energetico significativo. Secondo un recente report del BCG i data center europei stanno vivendo un vero e proprio boom di consumi energetici, spinti dalla crescente domanda di soluzioni AI. In un contesto in cui l’Europa punta alla sostenibilità, questo aumento pone sfide cruciali ma apre anche opportunità per innovazioni che potrebbero ridefinire il futuro del settore tecnologico.

Bill Gates e il futuro dell’AI: “Gli esseri umani non saranno necessari per la maggior parte delle cose”

Bill Gates, durante un’intervista con Jimmy Fallon al “The Tonight Show” di NBC, ha lanciato una previsione che lascia riflettere sul futuro della tecnologia e sul ruolo che gli esseri umani avranno nel prossimo decennio. Secondo Gates, l’intelligenza artificiale (AI) rivoluzionerà non solo l’economia globale, ma anche settori cruciali come la medicina e l’istruzione, riducendo notevolmente la necessità di professionisti specializzati, come medici e insegnanti. Questo scenario, che lui definisce come un’era di “intelligenza gratuita”, potrebbe materializzarsi in meno di dieci anni.

CoreWeave: Un IPO da brivido, tra aspettative tradite e incertezze sul futuro, un Caffè al Bar dei Daini

CoreWeave ha scelto un momento particolarmente inclemente per fare il suo debutto in borsa, lanciando la sua offerta pubblica iniziale proprio nel bel mezzo di una tempesta rossa che ha colpito i titoli tecnologici. Mentre il mercato si contorceva in una serie di ribassi, i titoli della compagnia, un operatore di data center specializzato in intelligenza artificiale, hanno subito un avvio problematico, con il prezzo delle azioni che è scivolato sotto il valore di IPO, fissato inizialmente a 40 dollari per azione, fino a toccare i 37,50 dollari. Una performance che, con ogni probabilità, non era nelle previsioni degli amministratori di CoreWeave, che, anzi, avevano puntato a un prezzo di vendita fino a 55 dollari per azione. Insomma, un esordio tutt’altro che entusiasta.

OpenAI: dalla filantropia al profitto, una metamorfosi da 40 miliardi di dollari

OpenAI, la celebre organizzazione nel campo dell’intelligenza artificiale, sta per chiudere un round di finanziamento senza precedenti da 40 miliardi di dollari, guidato da SoftBank. Questa operazione, che valuta l’azienda a 300 miliardi di dollari, porta con sé una condizione significativa: la transizione a una struttura for-profit entro la fine dell’anno. In caso contrario, il finanziamento potrebbe essere ridotto a 20 miliardi.

Musk fonde X e xAI per creare l’impero definitivo dell’intelligenza artificiale

Elon Musk non smette mai di stupire e stavolta ha fatto una mossa che ridefinisce completamente il suo ecosistema tecnologico. Venerdì sera, con il solito tempismo da maestro della comunicazione, ha annunciato che la sua startup di intelligenza artificiale generativa, xAI, ha acquisito il social network X in un’operazione interamente azionaria. Il risultato? Una fusione valutata complessivamente 80 miliardi di dollari per xAI e 33 miliardi per X, che tradotto significa un’equity complessiva da 45 miliardi, al netto dei 12 miliardi di debiti della piattaforma social.

HPE scommette sull’AI: domanda di data center in crescita nonostante DeepSeek

​Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha recentemente riportato risultati finanziari che evidenziano una crescita significativa nel settore dei server, trainata dalla crescente domanda di soluzioni per l’intelligenza artificiale (AI). Nel quarto trimestre fiscale, HPE ha registrato un aumento del 32% nelle entrate dei server rispetto all’anno precedente, raggiungendo 4,71 miliardi di dollari .

Antonio Neri, CEO di HPE, ha sottolineato che l’azienda ha concluso l’anno fiscale con 2,4 miliardi di dollari in ordini legati all’AI, rispetto ai soli 100 milioni all’inizio dell’anno . Questa crescita esponenziale indica un mercato in forte espansione, con un pipeline di ordini in continua crescita.​

SoftBank: l’arte di promettere trilioni nell’era dell’IA

Nel panorama tecnologico attuale, dominato da annunci roboanti e promesse miliardarie, SoftBank e il suo carismatico CEO Masayoshi Son si distinguono per l’audacia delle loro dichiarazioni. Recentemente, Son ha annunciato un investimento colossale di 100 miliardi di dollari in progetti statunitensi focalizzati sull’intelligenza artificiale (IA) nei prossimi quattro anni, con l’obiettivo dichiarato di creare 100.000 posti di lavoro

Questa mossa segue una strategia già vista nel 2016, quando Son, dopo l’elezione di Donald Trump, aveva promesso un investimento di 50 miliardi di dollari e la creazione di 50.000 posti di lavoro negli Stati Uniti. Sebbene alcune di queste promesse si siano concretizzate, altre, come l’investimento massiccio in WeWork, hanno portato a perdite significative per SoftBank.

Il sogno imperiale di Trump: Monroe Doctrine 2.1 e la nascita della Super America

Nel 1823, James Monroe dichiarò il dominio degli Stati Uniti sull’emisfero occidentale, una sorta di avviso ai naviganti europei: niente più colonizzazioni nelle Americhe, a meno che non fossero già presenti. Un pretesto perfetto per giustificare l’espansione a stelle e strisce, dalla California al Texas, fino alle isole del Pacifico. Poi venne Theodore Roosevelt con la sua aggiunta: non solo l’America si sarebbe difesa, ma avrebbe anche interferito ovunque per evitare minacce ai suoi interessi. Era la legittimazione dell’imperialismo con la scusa della sicurezza nazionale.

Oggi, a distanza di due secoli, Donald Trump sembra pronto a rispolverare il concetto, aggiornandolo in un’ambiziosa Monroe Doctrine 2.1. Il nuovo obiettivo non è più soltanto il controllo delle Americhe, ma l’espansione globale in una logica da superpotenza assoluta. Canada come 51° stato, l’acquisto della Groenlandia, il “recupero” del Canale di Panama: non sono idee estemporanee, ma pezzi di un mosaico strategico molto più ampio.

Google blinda Android: mossa difensiva o autogol nel mercato cinese?

Google ha deciso di cambiare le regole del gioco per Android, e la Cina è sul piede di guerra. Dopo anni di sviluppo open-source con aggiornamenti pubblici e costanti, Mountain View ha deciso di blindare il processo interno, rilasciando il codice solo con le major release. Ufficialmente, nulla cambierà: la promessa agli sviluppatori cinesi è che Android resterà open-source. Ma la fiducia è già incrinata, e il sospetto è che Google stia rafforzando le sue difese contro la crescente indipendenza tecnologica della Cina.

Dietro questa mossa si nasconde un dilemma strategico. Da un lato, il modello aperto ha permesso ad Android di conquistare il 71% del mercato mobile globale, dando accesso a miliardi di utenti e permettendo a produttori come Xiaomi, Oppo e Vivo di costruire i loro ecosistemi. Dall’altro, questa apertura ha favorito anche l’ascesa di Huawei, che, spinta dalle sanzioni USA, ha sviluppato HarmonyOS, ormai incompatibile con le app Android.

Quando l’intelligenza artificiale diventa un’arma politica: OpenAI, Trump e la farsa del filtro Ghibli

All’inizio della settimana, la nuova funzione di generazione di immagini di OpenAI sembrava solo l’ennesima trovata per farci perdere tempo in modo divertente. Gli utenti di ChatGPT si sono scatenati con il filtro in stile Ghibli, trasformando tutto, dai gatti ai caffè mattutini, in adorabili capolavori animati. Poi è arrivato il giovedì, e la Casa Bianca ha deciso di rovinare la festa.

Sul suo account X è comparsa una foto di un detenuto in lacrime, un presunto trafficante di fentanyl e immigrato irregolare. Accanto, un’immagine palesemente generata dall’IA: un agente che ammanetta la donna in un’estetica inconfondibile, quella delle imitazioni Ghibli che hanno invaso il web. Nessuna attribuzione a uno strumento specifico, ma il segno di ChatGPT è evidente.

Migliori strumenti AI per modifica Video nel 2025

Scopri i migliori strumenti di Intelligenza Artificiale per la modifica video nel 2025! Questa pagina presenta tool AI per ottimizzare, automatizzare e migliorare i tuoi video, perfetti per editor e creativi. Esplora tutte le innovazioni che stanno trasformando il video editing!

Ue: 1,3 miliardi per AI, cybersecurity e competenze digitali

La Commissione europea stanzierà 1,3 miliardi di euro per la diffusione di tecnologie critiche di importanza strategica per il futuro dell’Europa e per la sovranità tecnologica del continente attraverso il programma di lavoro per l’Europa digitale (Digital) per il periodo 2025-2027 adottato oggi.

Genova capitale del Supercalcolo: un protocollo per il futuro digitale e l’AI

Genova compie un passo decisivo verso il futuro digitale e si afferma come centro nevralgico dell’High Performance Computing (HPC) in Italia. Con la firma di un protocollo d’intesa nazionale pubblico-privato, la città si consolida come ‘Capitale del supercalcolo’, rafforzando il proprio ruolo pionieristico nei computer ad alte prestazioni e nella gestione dei dati strategici. L’accordo, siglato al Great Campus degli Erzelli, sancisce un’alleanza tra istituzioni, industria e ricerca, con l’obiettivo di mettere a sistema le eccellenze scientifiche, tecnologiche e digitali del capoluogo ligure.

Alla firma del protocollo erano presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Tecnologica Alessio Butti, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi, insieme ai rappresentanti di importanti realtà istituzionali e industriali. Il documento, intitolato ‘Genova Capitale dell’High Performance Computing per la Ricerca Biomedica’, vede la partecipazione di Regione Liguria, Comune di Genova, Liguria Digitale, Confindustria Genova, CNR, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Università degli Studi di Genova, Leonardo, Istituto Giannina Gaslini IRCCS, Ospedale Policlinico San Martino IRCCS, Camera di Commercio di Genova, Mnesys e Raise.

Grazie a questa iniziativa, Genova punta a diventare un hub di riferimento nel trattamento e nell’analisi dei dati, con importanti ricadute in ambito industriale e imprenditoriale. Il ruolo centrale della città in questo settore è garantito dalla presenza di due supercomputer di ultima generazione: il Davinci-1 di Leonardo e il Franklin dell’IIT, ospitato da Liguria Digitale. Inizialmente focalizzati sulla ricerca biomedica, questi strumenti avanzati potranno essere impiegati in numerosi altri settori, rafforzando l’infrastruttura tecnologica della città.

Genova e la Liguria si confermano protagoniste nel supercalcolo, nella gestione del dato, nella ricerca biomedica e nello sviluppo di tecnologie avanzate”, ha dichiarato il sottosegretario Butti. “È esattamente il modello che vogliamo promuovere: un’alleanza tra pubblico, privato e ricerca, per costruire un’infrastruttura digitale solida, sicura e orientata al futuro”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, che ha sottolineato l’ambizione di Genova di ospitare una delle quattro gigafactory europee dedicate all’intelligenza artificiale.

Il protocollo d’intesa segna quindi un momento strategico per il capoluogo ligure, aprendo le porte a nuove opportunità per il mondo della ricerca, delle imprese e delle istituzioni. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha evidenziato il valore di questa iniziativa, sottolineando come “High Performance e cloud computing, intelligenza artificiale sono le tecnologie che guidano l’attuale evoluzione dell’industria e della società. Il protocollo di oggi, che consente a Genova di ambire al ruolo di città di riferimento nell’ambito della digitalizzazione, è uno dei passi fondamentali per poter attrarre e mantenere sul territorio le competenze necessarie a garantire lo sviluppo nel lungo periodo”.

Genova si proietta così verso un futuro in cui il supercalcolo, i big data e l’intelligenza artificiale diventano pilastri della crescita economica e tecnologica. La firma di questo accordo rappresenta non solo un riconoscimento dell’eccellenza già esistente, ma anche un impegno concreto per rafforzare il ruolo della città nel panorama dell’innovazione globale.

Meta e l’ombra lunga dell’addestramento: i libri inediti nel mirino?

Se pensavi che la guerra sui dati fosse già abbastanza sporca, ecco un nuovo capitolo ancora più inquietante: Meta potrebbe aver addestrato i suoi modelli di intelligenza artificiale anche su libri non ancora pubblicati.

Il sospetto arriva dopo che The Atlantic ha lanciato un tool di ricerca nel database di LibGen, rivelando che la grande GAI (Grande AI Industriale) di Zuckerberg potrebbe essersi nutrita non solo di libri già disponibili, ma anche di opere inedite, probabilmente sottratte da piattaforme di distribuzione di copie avanzate come NetGalley ed Edelweiss.

L’autrice Maris Kreizman, scrivendo su Literary Hub, ha scoperto che il suo libro, in uscita il 1° luglio, era già nel dataset di addestramento di Meta. E qui sorge la domanda fatidica: come è possibile?

IA e Propaganda Politica

IA e propaganda politica: come l’Intelligenza Artificiale sta cambiando il gioco

Oggi vediamo un po’ come AI e Propaganda Politica sono legate a doppio nodo. Vi guiderò in un mondo fatto di realtà, ma anche di miti, di storie inventate, di persone senza scrupoli, di roba copiata o rubata e di una “montagna di m…a“.

Frequentate i social media? Avete contato quanti video, short e reel di quanto è bella la tecnologia cinese, di persone che fanno gesti eroici in paesi che ricordano Russia o Cina, delle auto e moto americane, di androidi Cinesi che vanno in bicicletta, di fallimenti di tecnologie europee o italiane, di violenza, canetti perduti e salvati?

E quanti commenti da haters vi arrivano oggi?
Questo è quello che accade quando ordini alle big tech di allentare i filtri.

Cathie Wood raddoppia su Tesla e AI: profezia o delirio finanziario?

Cathie Wood, la visionaria (o meglio, scommettitrice compulsiva) dietro Ark Investment, continua la sua crociata rialzista su Tesla, AI e robotaxi, promettendo un futuro da trilioni di dollari. Il mercato globale dei taxi autonomi? Secondo lei, potrebbe schizzare fino a 10 trilioni di dollari, partendo da quasi zero. Un piccolo dettaglio: l’attuale regolamentazione, le sfide tecnologiche e la redditività del settore sembrano non essere un problema nella sua equazione.

Tesla, che per Wood non è un’azienda automobilistica ma un mix di robotica, storage energetico e intelligenza artificiale, rappresenta il 10% dell’ARK Innovation ETF, fondo che nel 2020 era il miglior performer globale, salvo poi trasformarsi, secondo Morningstar, nel peggior “distruttore di ricchezza” del decennio. Insomma, un rollercoaster finanziario con più discese che salite.

Hayao Miyazaki contro l’AI: Studio Ghibli saccheggiato da OpenAI senza consenso?

L’ultima trovata dell’intelligenza artificiale ha colpito ancora, e stavolta nel mirino c’è uno dei giganti dell’animazione mondiale: Studio Ghibli. OpenAI ha recentemente lanciato un aggiornamento al suo generatore di immagini, permettendo agli utenti di trasformare foto e meme in disegni nello stile inconfondibile di Hayao Miyazaki. Il risultato? Una valanga di immagini Ghibli-style che hanno conquistato il web. Ma dietro l’entusiasmo si nasconde un problema serio: l’ennesimo sfruttamento senza consenso del lavoro di un artista da parte dell’AI.

Non è un mistero che Miyazaki, 84 anni, abbia sempre detestato l’uso dell’intelligenza artificiale nell’arte. Già nel 2016, vedendo una demo di animazione AI, aveva espresso disgusto, definendo il risultato “un insulto alla vita stessa”. Eppure, oggi il suo stile viene replicato su scala industriale da un modello di AI che potrebbe essere stato addestrato proprio sulle sue opere, senza alcuna autorizzazione. Studio Ghibli non ha ancora commentato ufficialmente, ma la questione è destinata a esplodere.

Il fenomeno Manus: come un’AI cinese sta affascinando la Silicon Valley e mettendo in discussione gli investimenti USA in Cina

La startup cinese che ha sviluppato Manus, un agente AI che sta spopolando negli Stati Uniti, è in trattative con investitori, tra cui importanti venture capital americani, per una nuova raccolta di fondi. Si stima che la valutazione dell’azienda raggiunga i 500 milioni di dollari, un aumento di cinque volte rispetto alla valutazione precedente. Nonostante l’attenzione che Manus ha attirato, il contesto geopolitico rende la situazione decisamente più interessante di quanto possa sembrare a prima vista.

Manus, sviluppato dalla startup Butterfly Effect, è un agente AI che compie operazioni come prenotazioni di viaggio o analisi finanziarie semplicemente navigando su siti web. Il prodotto ha fatto breccia tra sviluppatori e dirigenti tecnologici grazie al suo debutto avvenuto a marzo in versione beta. La vera sorpresa? Il suo successo sta arrivando in un periodo in cui gli Stati Uniti stanno esaminando con crescente sospetto gli investimenti in tecnologia cinese, soprattutto quelli legati all’intelligenza artificiale. La crescita esplosiva di Manus e il crescente interesse per i prodotti AI cinesi, come nel caso di DeepSeek, potrebbero cambiare le dinamiche dell’ecosistema tecnologico globale.

Nvidia in trattative per acquisire Lepton AI: l’espansione strategica nel mondo dell’intelligenza artificiale

Nvidia è attualmente in trattative per acquisire Lepton AI, una startup emergente nel campo dell’intelligenza artificiale, per una cifra che si aggira intorno alle centinaia di milioni di dollari. Questa mossa strategica segue l’acquisizione di Gretel, specializzata nella generazione di dati sintetici, sottolineando l’impegno di Nvidia nel rafforzare il suo ecosistema AI.

Lepton AI, fondata due anni fa, offre una piattaforma software AI cloud-native che fornisce accesso on-demand alle GPU NVIDIA Blackwell B200, ottimizzando l’orchestrazione dei carichi di lavoro per accelerare sia l’inferenza che l’addestramento. La piattaforma di Lepton si integra perfettamente con le soluzioni NVIDIA, offrendo agli utenti un’esperienza fluida e altamente efficiente.

Le startup che stanno rivoluzionando il panorama digitale italiano: l’AI al servizio delle imprese, Sicuro.it e Chino.io, compri ai

In un’epoca in cui l’innovazione è il motore principale della crescita economica, le startup italiane si stanno facendo largo come protagoniste nel campo della digitalizzazione e dell’automazione dei processi aziendali. Alcune realtà, come Sicuro.it e Chino.io, stanno facendo passi da gigante nel rinnovare il panorama delle soluzioni aziendali, mentre altre, come compri, promettono di ridefinire completamente il modo in cui le aziende gestiscono i loro processi interni.

Alibaba sfida l’intelligenza artificiale generativa con il lancio di Qwen 2.5-Omni-7B: l’AI mobile è finalmente realtà

Alibaba ha appena fatto un altro passo importante verso la solidificazione della sua posizione nel mondo dell’AI generativa, presentando il modello multimodale Qwen2.5-Omni-7B. Questo nuovo strumento non è solo una pietra miliare nella tecnologia AI, ma segna anche un cambio di paradigma: un’intelligenza artificiale avanzata ora disponibile per smartphone, tablet e laptop, strumenti quotidiani che fino a ieri erano lontani dall’idea di poter ospitare capacità simili. Con soli 7 miliardi di parametri, Qwen2.5-Omni-7B è stato progettato per funzionare su dispositivi mobili, rendendo l’AI avanzata accessibile a una gamma molto più ampia di utenti.

Il modello è in grado di gestire input di testo, immagini, audio e video, rispondendo in tempo reale con contenuti testuali o audio, un passo significativo verso la creazione di interfacce più dinamiche e fluide. Alibaba ha scelto di rendere Qwen2.5-Omni-7B open-source, mettendolo a disposizione su piattaforme come Hugging Face, GitHub di Microsoft e ModelScope di Alibaba. Un chiaro segnale di come la compagnia stia cercando di stimolare la collaborazione e l’adozione di questa tecnologia a livello globale. Inoltre, il modello è integrato nel Qwen Chat, una dimostrazione tangibile della sua applicabilità nei servizi di chat AI, un mercato che Alibaba non ha intenzione di lasciarsi sfuggire.

Alibaba dichiara guerra alle immagini AI false su Taobao: il bluff del commercio online è finito

Alibaba sta alzando il tiro nella lotta contro le immagini di prodotto generate dall’intelligenza artificiale, un fenomeno che sta sfuggendo di mano a livello globale. La sua piattaforma di e-commerce Taobao ha annunciato una nuova iniziativa per arginare l’uso improprio dell’AI nella creazione di immagini pubblicitarie ingannevoli, una mossa che punta a proteggere i consumatori e i brand originali.

Con la crescente accessibilità di strumenti avanzati di generazione di immagini, molti venditori hanno trovato terreno fertile per abbellire – o meglio, falsificare – i propri prodotti con un realismo mai visto prima. Ma Alibaba ha deciso di dire basta. Il messaggio è chiaro: il ritocco è consentito, ma solo se rimane “moderato e realistico”. In altre parole, niente più immagini che mostrano prodotti in versioni esageratamente perfette, distanti anni luce dalla realtà.

L’arte secondo l’IA: come trasformare ogni tragedia in una fiaba Ghibli senza rimorsi

OpenAI ha deciso di posticipare il rilascio del generatore di immagini integrato in ChatGPT per gli utenti del piano gratuito. In un post pubblicato mercoledì, il CEO Sam Altman ha rivelato che la popolarità dello strumento ha superato le aspettative, dichiarando che “il lancio per gli utenti del livello gratuito sarà purtroppo rinviato per un certo periodo.”

OpenAI ha recentemente introdotto la generazione di immagini su ChatGPT, permettendo agli utenti di creare visualizzazioni utilizzando il modello GPT-4o di ragionamento. Da allora, i social media sono stati invasi da foto reinventate come immagini stilizzate con l’estetica Studio Ghibli, una tendenza a cui anche Altman ha partecipato. GPT-4o migliora la resa del testo e utilizza un “approccio autoregressivo” per generare immagini in modo sequenziale, da sinistra a destra e dall’alto verso il basso. Attualmente, è disponibile solo per gli abbonati a ChatGPT Plus, Pro e Team, senza ancora una data prevista per gli utenti gratuiti.

Nel vasto panorama dell’arte digitale, l’ultima trovata dell’intelligenza artificiale ha scatenato un’epidemia di immagini in stile Studio Ghibli, trasformando persino gli eventi più macabri in scene da fiaba. Grazie all’aggiornamento di ChatGPT, gli utenti possono ora convertire qualsiasi foto in una versione “Ghibli-ficata“, perché nulla dice “rispetto” come rappresentare tragedie storiche con l’estetica di un film d’animazione.​

Successo WMF in Silicon Valley: l’italia sbarca nel cuore dell’innovazione globale

Il primo evento del WMF in Silicon Valley si è chiuso con un successo che va oltre le semplici aspettative numeriche. Oltre 200 tra investitori, startup, venture capitalist e rappresentanti di Big Tech come Google, Meta, TikTok, Pinterest e LG NOVA si sono ritrovati a San Francisco per esplorare sinergie e opportunità di collaborazione. Ma l’evento, ben più di una vetrina, segna l’apertura di un ponte strategico tra l’Italia e l’epicentro globale dell’innovazione tecnologica, con ricadute potenzialmente esplosive per l’ecosistema delle startup italiane.

L’evento AI For Future, organizzato da WMF – We Make Future e Search On Media Group, ha puntato tutto sulla convergenza tra Intelligenza Artificiale e diplomazia dell’innovazione. La Silicon Valley non è solo il luogo dove nascono le più avanzate tecnologie, ma anche un’arena in cui le startup devono giocare per ottenere visibilità e capitali. E questa volta, l’Italia si è presentata con una strategia precisa: non più solo osservatore, ma partner attivo nel dialogo globale sull’AI.

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