Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Apple: il Colosso con i Piedi d’Argilla in Cina

Apple ha pubblicato i risultati del trimestre di dicembre, e come sempre c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. Ma per un’azienda che vive di storytelling e numeri scintillanti, il problema è quando nel bicchiere ci sono più crepe che liquido.

Partiamo dalle note stonate: la Cina, che dovrebbe essere la miniera d’oro di Apple, ha deciso che forse è meglio tornare a scavare in casa propria. I ricavi nel Paese del Dragone si sono ridotti dell’11%, un segnale chiaro che il vento sta cambiando. Huawei e gli altri marchi locali, spinti da un’ondata di orgoglio nazionale e da una tecnologia che non ha nulla da invidiare, stanno erodendo la posizione dominante dell’iPhone. E se l’azienda di Cupertino si consola con un calo “solo” dello 0,8% nelle vendite globali di iPhone, è evidente che il problema cinese non è un mal di pancia passeggero, ma un’ulcera cronica.

La Nuova Ondata dell’AI Cinese: I Titani Non Dormono Più

Una volta tutti volevano battere OpenAI. Era il punto di riferimento, il benchmark, il modello da superare. Adesso? Non più. Il nuovo boss della giungla si chiama DeepSeek, direttamente dalla Cina, e tutti gli altri sono di colpo diventati i comprimari di una storia che non hanno scritto.

Lunedì scorso, DeepSeek ha fatto saltare il banco, causando miliardi di perdite a Wall Street e mettendo in crisi l’intero ecosistema AI americano. A Washington qualcuno ha cominciato a sudare freddo, mentre i venture capitalist hanno iniziato a chiedersi se i loro miliardi siano stati investiti nel posto giusto. La risposta, almeno per ora, sembra essere “no”.

Microsoft ospita DeepSeek-R1 su Azure: test strategico o mossa legale contro OpenAI?

La presenza del modello DeepSeek-R1 all’interno di Microsoft Azure AI Foundry solleva diverse questioni strategiche e tecniche. Il modello, con i suoi 671 miliardi di parametri totali e 37 miliardi di parametri attivi, rappresenta un passo significativo nell’evoluzione delle AI focalizzate sul ragionamento, sfruttando sia il Chain-of-Thought (CoT) che il reinforcement learning (RL). Tuttavia, le implicazioni della sua integrazione nella piattaforma di Microsoft vanno oltre il semplice miglioramento delle capacità di AI disponibili per gli utenti aziendali.

Von Neumann e il Fantasma del Bottleneck: La Soluzione che Aspettava da Decenni

John von Neumann nacque nel 1903 con un problema che non sapeva ancora di avere. Certo, era un bambino prodigio, capace di moltiplicare numeri a sei cifre a mente mentre i suoi coetanei si limitavano a non mangiarsi i pastelli a cera. Ma il destino aveva in serbo per lui una beffa matematica: creare un’architettura informatica così geniale da diventare lo standard… e al tempo stesso così limitante da tormentare generazioni di ingegneri per decenni.

Von Neumann, che si dilettava in ogni campo dello scibile umano – dalla matematica all’economia, dalla teoria dei giochi alle bombe nucleari – non poteva immaginare che il suo capolavoro, l’architettura di Von Neumann, sarebbe diventato anche il suo più grande lascito problematico.

Il principio era semplice, quasi elegante: una CPU che esegue istruzioni prelevandole dalla memoria, elaborando dati e rispedendoli indietro. Un’idea brillante… finché non si iniziò a chiedere sempre più velocità ai computer. Fu allora che il suo nome venne associato a un concetto che avrebbe fatto impallidire qualunque inventore: il Bottleneck di Von Neumann.

Il problema era che memoria e processore dovevano comunicare attraverso un unico canale, come una sola persona che tenta di svuotare il Titanic con un cucchiaio. Più i dati aumentavano, più questa strozzatura diventava soffocante. L’era dei supercomputer e delle intelligenze artificiali esigeva prestazioni sempre più elevate, ma l’antica architettura di Von Neumann resisteva, come un vecchio nobile che si rifiuta di abbandonare il suo castello decrepito.

Le menti più brillanti del mondo si arrovellavano su come superare questo limite. Alcuni tentarono la strada delle architetture neuromorfiche, ispirate al cervello umano, con connessioni parallele e sinapsi di silicio. Altri puntarono sulle memorie computazionali, cercando di portare l’elaborazione vicino ai dati, invece di spedirli avanti e indietro come pacchi Amazon. Ma la vera sorpresa arrivò da un gruppo di ricercatori chiamato DeepSeek, che aveva un asso nella manica: Multihead Latent Attention.

Questa tecnica, apparentemente astrusa, si rivelò una benedizione per chiunque fosse costretto a lavorare con enormi moli di dati. Invece di affidarsi a una gestione rigida e sequenziale delle informazioni, Multihead Latent Attention riusciva a lavorare con matrici più piccole, riducendo drasticamente il peso computazionale dei modelli di deep learning.

Era come se Von Neumann, dal suo ipotetico aldilà, si fosse piegato su una scacchiera quantistica e avesse esclamato: “Ah, ecco dove sbagliavo!”

Il principio era affascinante: anziché dover manipolare enormi matrici dense – come i classici Transformer, che si portavano dietro una zavorra pesantissima – Multihead Latent Attention trovava un modo per far emergere le informazioni essenziali senza sprechi. Un po’ come filtrare le conversazioni più interessanti in una festa caotica senza dover ascoltare tutti gli invitati.

Questa tecnica, che strizzava l’occhio alle bio-memorie e ai processori neuromorfici, rappresentava un passo avanti epocale: il bottleneck di Von Neumann non veniva eliminato, ma aggirato con un’eleganza che avrebbe fatto sorridere lo stesso Von Neumann. Finalmente, dopo decenni di tentativi, la sua eredità poteva essere riscattata non con la distruzione dell’architettura che portava il suo nome, ma con una soluzione che la faceva funzionare meglio, quasi senza sforzo.

Forse il vecchio Von Neumann, noto per il suo sarcasmo e il suo senso dell’ironia, avrebbe apprezzato il colpo di scena. Dopo tutto, anche la scienza ama le sue beffe: per risolvere il problema più grande del suo genio, c’è voluto un secolo e un’intelligenza artificiale.

OpenAI e Los Alamos: Una Collaborazione per la Sicurezza Nazionale

OpenAI ha annunciato una collaborazione con il Los Alamos National Laboratory (LANL) per integrare i suoi modelli di intelligenza artificiale di ultima generazione, noti come o1, nel supercomputer Venado del laboratorio. Questa iniziativa mira a potenziare la ricerca sulla sicurezza nazionale, con un focus particolare sulla riduzione del rischio di guerra nucleare e sulla sicurezza dei materiali e delle armi nucleari a livello globale.

Il supercomputer Venado, sviluppato in collaborazione con Hewlett Packard Enterprise (HPE) e NVIDIA, rappresenta un avanzamento significativo nelle capacità di calcolo del LANL. Dotato di 2.560 superchip Grace Hopper di NVIDIA, Venado è progettato per gestire applicazioni di intelligenza artificiale su larga scala e calcoli ad alte prestazioni. Questa infrastruttura consentirà ai ricercatori di eseguire simulazioni avanzate in vari campi, tra cui la scienza dei materiali e l’astrofisica ad alta risoluzione.

Automotive: von der Leyen lancia il piano industriale europeo

L’industria automobilistica europea si trova a un bivio cruciale. Oggi, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dato il via a un dialogo strategico con i leader del settore, le parti sociali e gli stakeholder principali, ponendo le basi per un piano d’azione volto a rafforzare e innovare uno dei pilastri fondamentali dell’economia continentale.

Poshmark rivoluziona il reselling con Smart List AI: l’automazione dell’e-commerce tra efficienza e qualità

Poshmark ha annunciato il lancio di Smart List AI, un nuovo strumento basato sull’intelligenza artificiale che automatizza la creazione delle schede prodotto per i venditori. La piattaforma di reselling segue così il trend dell’AI generativa, già adottato da altri giganti come eBay, Shopify e Amazon, con l’obiettivo dichiarato di ridurre il tempo necessario per pubblicare gli annunci e ottimizzare il processo di vendita. Tuttavia, l’uso dell’AI in questo ambito solleva interrogativi sulla qualità e l’accuratezza delle descrizioni automatiche, soprattutto nel mercato dell’usato, dove dettagli come il brand, la taglia e le condizioni dell’oggetto sono fondamentali per la fiducia del compratore.

Siamo felici di annunciare che deepseek R1 è ora disponibile on-premise grazie alla nostra collaborazione con DellTech su huggingface. Grazie MichaelDell! 

DeepSeek e il Paradosso dell’IA Cinese: Tra Disinformazione e Controllo Narrativo

L’intelligenza artificiale di DeepSeek ha sollevato seri interrogativi sulla sua affidabilità e sul suo ruolo nel panorama globale dell’IA. Secondo un’analisi condotta da NewsGuard, il chatbot cinese ha fornito risposte errate nell’83% dei casi, posizionandosi al decimo posto su undici concorrenti. Un risultato che mette in discussione non solo l’efficacia del modello, ma anche il suo potenziale utilizzo come strumento di disinformazione e veicolo delle posizioni governative di Pechino.

Il Confronto con i Principali Competitor

L’analisi di NewsGuard ha testato DeepSeek con gli stessi criteri applicati ai 10 principali chatbot attualmente in circolazione: ChatGPT-4o di OpenAI, Smart Assistant di You.com, Grok-2 di xAI, Pi di Inflection, le Chat di Mistral, Copilot di Microsoft, Meta AI, Claude di Anthropic, Gemini 2.0 di Google e il motore di risposta di Perplexity. Mentre il tasso medio di fallimento di questi modelli si attesta intorno al 62%, DeepSeek ha superato questa soglia in modo significativo, accumulando un fallimento complessivo dell’83%.

Analizzando nel dettaglio il comportamento dell’IA cinese, è emerso che il 30% delle volte ha ripetuto false affermazioni, mentre nel 53% dei casi ha evitato di rispondere. Questo dato suggerisce che DeepSeek non solo è meno efficace rispetto ai concorrenti, ma è anche potenzialmente più incline alla manipolazione informativa, rendendolo un candidato problematico in un contesto di lotta alla disinformazione.

Tracciamento online e privacy online

Tracciamento online e privacy online: quando il pericolo sulla sicurezza è l’utente stesso

L’idea di condividere la propria vita online è diventata una norma per molti, ma non senza rischi. Un caso recente in Francia, riportato da Euronews, dimostra quanto le app progettate per scopi personali o per intrattenimento possano rivelarsi pericolose. Rendere pubblico il tracciamento online, magari tramite l’uso del GPS durante le corse di allenameno, oltre ad essere una auto violazione della propria privacy online, può diventare uno strumento molto forte da dare in mano a malintenzionati.

La Bussola per la Competitività: il piano Ue per l’Innovazione, l’AI e la Decarbonizzazione

La Commissione Europea accelera (finalmente) sulla competitività con un piano ambizioso che prevede un taglio della burocrazia fino al 35% per imprese e Pmi, un rafforzamento delle politiche di decarbonizzazione e un sostegno strategico all’innovazione, con un focus particolare sull’Intelligenza Artificiale. Questi sono i punti chiave della Bussola per la Competitività, presentata ieri dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Il documento programmatico, redatto in linea con le raccomandazioni di Mario Draghi, definisce le direttrici per il prossimo mandato e punta a “riaccendere il motore dell’innovazione europea”.

DeepSeek R1 e sicurezza: innovazione AI Cinese tra potenzialità e vulnerabilità

DeepSeek R1, il più recente modello di intelligenza artificiale emerso dalla Cina, sta attirando l’attenzione globale per le sue avanzate capacità di ragionamento. Presentato come una svolta nella risoluzione di problemi complessi in matematica, programmazione e logica, DeepSeek R1 si propone come un concorrente diretto dei giganti dell’AI come OpenAI. Tuttavia, dietro l’entusiasmo iniziale, emergono preoccupazioni significative riguardo alle sue vulnerabilità in termini di sicurezza.

Nonostante le sue impressionanti capacità, DeepSeek R1 presenta vulnerabilità che non possono essere ignorate. ELA, un’organizzazione specializzata in sicurezza informatica, ha osservato che, sebbene DeepSeek R1 condivida somiglianze con modelli come ChatGPT, è significativamente più vulnerabile. Il team Red Team di KELA è riuscito a “jailbreakare” il modello in una vasta gamma di scenari, permettendogli di generare output dannosi, come lo sviluppo di ransomware, la fabbricazione di contenuti sensibili e istruzioni dettagliate per la creazione di tossine e dispositivi esplosivi.

Ue: al via il dialogo sull’Automotive ma von der Leyen avvisa, su Green Deal manteniamo la rotta

“Il cambiamento climatico è una realtà e in questi giorni vediamo che distrugge la ricchezza in tutto il mondo. Ci sono molte, molte buone ragioni per combattere il cambiamento climatico, per proteggere la natura, per lavorare su un’economia circolare. E voglio sottolineare di nuovo che l’Europa manterrà la rotta assolutamente necessaria”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando la Bussola della Competitività.

Studio Bain & Company: studio, etica e privacy preoccupano 42% dei Ceo e 34% consumatori

Il 42% dei Ceo considera le questioni etiche e di privacy una delle principali sfide nell’adozione dell’Intelligenza Artificiale, mentre più di un terzo dei consumatori (37%) vede nell’AI una minaccia per la privacy e la sicurezza dei propri dati personali. Sono questi i dati che emergono nel ‘Manifesto per l’Intelligenza Artificiale etica‘, la ricerca promossa da Bain & Company Italia con l’obiettivo di fotografare lo stato dell’arte sull’adozione responsabile dell’AI.

Gli Stati Uniti valutano nuove restrizioni su Nvidia: possibile stop alle GPU H20 per la Cina

L’amministrazione Trump starebbe considerando ulteriori restrizioni sulle esportazioni di Nvidia verso la Cina, con particolare attenzione alle GPU H20. Secondo un rapporto di Bloomberg, queste nuove misure potrebbero espandere i divieti già esistenti, che dal 2022 includono chip avanzati come A100, H100, A800 e H800, ma non le H20. Le GPU H20 sono fondamentali per lo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale e, secondo alcune fonti, sarebbero state utilizzate da DeepSeek per addestrare il suo ultimo modello linguistico avanzato.

Deepseek come strumento META di Adv?

Meta sta considerando di testare il modello di intelligenza artificiale cinese DeepSeek all’interno dei suoi strumenti generativi destinati agli inserzionisti. Questa decisione ha sollevato interrogativi, poiché DeepSeek è un concorrente diretto di Meta nel settore dell’IA.

Meta ha istituito “war rooms” interne per analizzare le innovazioni di DeepSeek, cercando di capire come il modello cinese sia riuscito a ottenere risultati così notevoli con risorse inferiori. Questo approccio suggerisce che Meta stia cercando non solo di competere, ma anche di apprendere dalle tecniche utilizzate da DeepSeek per migliorare la propria offerta.

Secondo un dipendente di Meta, Clara Shih, vicepresidente della divisione AI per il business, ha espresso interesse per DeepSeek per via delle sue elevate prestazioni. Un portavoce della società ha confermato che Meta sta esplorando tutte le opzioni disponibili nel panorama dell’AI, segnalando una potenziale apertura verso modelli esterni per migliorare le proprie offerte pubblicitarie.

La decisione di Meta nasce da una serie di lamentele da parte degli inserzionisti sulla precisione degli strumenti di generazione di testo e immagini basati sul modello Llama, sviluppato internamente dall’azienda. Alcuni clienti avrebbero infatti segnalato la necessità di modificare significativamente i contenuti generati dall’AI, sollevando dubbi sull’efficacia dell’attuale tecnologia proprietaria di Meta.

Tuttavia, la scelta di Meta di considerare DeepSeek come un partner potenziale potrebbe sollevare sospetti riguardo alle sue vere intenzioni. Alcuni esperti si chiedono se questa apertura verso un concorrente possa nascondere una strategia più ampia per affrontare la crescente competizione nel campo dell’IA.

Se Meta dovesse effettivamente adottare DeepSeek nei suoi strumenti pubblicitari, si aprirebbe un nuovo fronte nella competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina. L’adozione di un modello AI cinese da parte di un gigante occidentale non solo metterebbe in discussione la superiorità delle Big Tech statunitensi, ma solleverebbe anche questioni geopolitiche e regolamentari. Il rischio di dipendere da un’AI sviluppata in un Paese soggetto a restrizioni commerciali da parte del governo USA potrebbe diventare un tema di discussione tra politici e autorità di regolamentazione, aggiungendo ulteriore incertezza in un mercato già altamente volatile.

In questo scenario, l’industria dell’AI sta entrando in una fase di trasformazione imprevedibile, in cui il vantaggio competitivo non è più garantito dall’accesso ai capitali o ai talenti di una singola nazione. La corsa all’intelligenza artificiale si sta globalizzando rapidamente, e le aziende dovranno rivedere le proprie strategie per non restare indietro in un settore che si evolve a velocità senza precedenti.


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DeepSeek: Italia, nuove preoccupazioni sulla privacy e censura, sparisce dall’App Store di Apple e di Google

DeepSeek, l’applicazione di intelligenza artificiale sviluppata dalla startup cinese DeepSeek, ha recentemente guadagnato una notevole popolarità a livello globale, raggiungendo la vetta delle classifiche di download sull’App Store di Apple negli Stati Uniti entro il 25 gennaio 2025.

Tuttavia, in Italia, l’app è stata rimossa sia dall’App Store di Apple che da Google Play, suscitando preoccupazioni riguardo alla sua disponibilità e alle implicazioni per gli utenti italiani.

AI pronta a dominare la pubblicità Super Bowl LIX: un passaggio fondamentale verso il futuro digitale?

Super Bowl LIX, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo, diventerà quest’anno un palcoscenico privilegiato per la pubblicità legata all’intelligenza artificiale. Secondo Mark Evans, vicepresidente esecutivo delle vendite pubblicitarie per Fox Sports, l’AI sta per “arrivare come un treno merci”. In un’intervista a The Hollywood Reporter, Evans ha anticipato che alcune aziende hanno pagato oltre 8 milioni di dollari per avere 30 secondi di visibilità durante il grande evento.

DeepSeek e l’arte della magia: come trasformare OpenAI in OpenBar

Silicon Valley ha un nuovo incubo: DeepSeek, la startup cinese che è riuscita a sviluppare modelli AI avanzati con un budget da pizza e birra rispetto ai miliardi di dollari bruciati da OpenAI. Un miracolo? O forse un po’ di sana, vecchia ingegneria inversa con una spruzzata di “prendiamo in prestito e vediamo come va”?

Microsoft e OpenAI hanno lanciato un’indagine perché sospettano che DeepSeek abbia usato le API di OpenAI per addestrare i propri modelli. Secondo fonti interne, a fine 2024 sono stati individuati enormi flussi di dati in uscita dagli account sviluppatore di OpenAI, apparentemente collegati a DeepSeek. In altre parole, qualcuno ha trovato il rubinetto aperto e ha riempito la piscina.

La Sorpresa del CEO di Anthropic di Fronte al Crollo di Nvidia e la Difesa delle Restrizioni all’Esportazione dopo il Lancio di DeepSeek


L’intensificarsi della competizione tra Stati Uniti e Cina nel campo dell’intelligenza artificiale ha portato a un acceso dibattito sulle politiche di controllo delle esportazioni di chip avanzati. Recentemente, DeepSeek, un’azienda cinese di AI, ha dimostrato di poter sviluppare modelli all’avanguardia a costi inferiori rispetto a quelli statunitensi. Ma questo significa che i controlli sulle esportazioni hanno fallito? Secondo Dario Amodei, CEO di Anthropic, la risposta è no. Anzi, la sua analisi suggerisce che le recenti evoluzioni rendono ancora più cruciale il mantenimento e il rafforzamento delle restrizioni sulle esportazioni di semiconduttori verso la Cina.

ElizaOS: L’evoluzione di un’AI decentralizzata tra innovazione e controversi

La recente trasformazione di ai16z in ElizaOS segna una svolta significativa nel panorama dell’intelligenza artificiale decentralizzata. Questa metamorfosi non è solo un cambio di nome per evitare confusioni con il noto fondo di venture capital Andreessen Horowitz (a16z), ma rappresenta un’evoluzione strategica nel settore delle organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) alimentate da AI. Con il suo fondatore Shaw Walters alla guida, ElizaOS si sta rapidamente affermando come un ecosistema innovativo che unisce AI, blockchain e robotica.

Il Pubblico Americano Esprime Preoccupazione: I Mandati di Sicurezza sull’Intelligenza Artificiale Sono Ormai una Necessità

Secondo i risultati di un recente sondaggio condotto dall’AI Policy Institute, l’opinione pubblica americana si mostra nettamente favorevole all’introduzione di misure di sicurezza obbligatorie per l’intelligenza artificiale. L’indagine, svolta tra il 19 e il 21 gennaio 2025, rivela che una percentuale schiacciante degli intervistati supporta l’obbligo per le aziende di adottare standard di sicurezza per i modelli avanzati di IA, al fine di ridurre i rischi estremi legati a tecnologie emergenti. Il sondaggio ha coinvolto un campione ponderato di 1.228 adulti americani e mette in evidenza le forti preoccupazioni del pubblico riguardo alla potenziale mancanza di regolamentazione nel settore dell’IA.

Meta Abbandona il Fact-Checking: La Società Library Introduce ‘Muse’ AI per la Verifica dei Fatti

Recentemente, Meta ha annunciato la fine del suo programma di fact-checking di terze parti, attivo dal 2016, in favore di un modello basato su “Community Notes”, simile a quello utilizzato da X (precedentemente Twitter). Questo cambiamento mira a promuovere una discussione più aperta sulle sue piattaforme, concentrandosi su avvertimenti per infrazioni illegali e di elevata gravità. Tuttavia, questa decisione ha suscitato preoccupazioni riguardo alla possibile proliferazione di disinformazione e discorsi di odio.

In risposta a questa evoluzione, The Society Library, un’organizzazione no-profit dedicata all’archiviazione delle idee e delle ideologie umane, ha lanciato in versione beta due agenti AI denominati ‘@MuseofTruth’ e ‘@MuseofResearch’. Questi agenti sono progettati per avanzare la missione della charity di “aiutare le persone a cercare la verità e prendere decisioni più informate”. La creazione delle ‘Muse’ AI è anche un gesto di ringraziamento verso la comunità crypto per la creazione del token SL a nome della Society Library e per le donazioni significative ricevute.

Unesco: promuovere l’uso ponderato dell’AI nel settore dell’istruzione sulla base di principi etici

In occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione 2025, Audrey Azoulay, Direttrice Generale dell’Unesco, invita gli Stati a investire nella formazione di insegnanti e studenti per “un uso ponderato di questa tecnologia nell’istruzione”.

Piano Draghi. Arriva la Bussola Ue sulla competitività: investimenti, decarbonizzazione e sicurezza

Arriva la ‘Bussola della Competitività’, il piano della Commissione europea per affrontare le sfide sulla crescita dell’Ue individuate dai rapporti Draghi e Letta. L’intervento dell’esecutivo comunitario è atteso al Collegio dei commissari proprio nella giornata di oggi. Non sarà già un pacchetto normativo, ma una comunicazione sul piano di azione individuato a Bruxelles.

Snam: 12,4 miliardi per un futuro Multi-Molecola. Sicurezza e transizione energetica al centro del Piano 2025-2029

Snam si prepara a ridefinire il futuro dell’energia in Europa con un piano strategico ambizioso che guarda al 2029 e oltre. Con un investimento complessivo di 13,4 miliardi di euro, includendo il contributo di risorse pubbliche, la società punta su sicurezza energetica, infrastrutture resilienti e innovazione tecnologica per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

Leonardo: la scienza al servizio del futuro. Una Fondazione per educare le nuove generazioni

In un’epoca in cui i giovani hanno accesso a una quantità di informazioni senza precedenti, il rischio di essere sommersi da contenuti frammentati e privi di fonti autorevoli è più concreto che mai. Per affrontare questa sfida, Leonardo, leader globale nei settori dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza, si fa promotore di un’iniziativa visionaria: la trasformazione della Fondazione Leonardo in un ente del terzo settore (ETS), dedicato alla divulgazione scientifica e alla formazione culturale della società civile.

AI e Aerospazio: siglata collaborazione strategica tra Altair e Cranfield University

Altair, leader globale nella computational intelligence, e la Cranfield University, centro di eccellenza nel settore aerospaziale, hanno annunciato una partnership destinata a trasformare l’industria aerospaziale e robotica. L’accordo mira a esplorare e potenziare l’utilizzo di tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale, la simulazione e l’analisi dei dati per affrontare le sfide di domani.

Deepseek: il Garante della Privacy chiede informazioni su gestione dati personali

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e a Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek, sia su piattaforma web che su App. Lo si apprende da una nota del Garante.

L’Orologio dell’Apocalisse – Doomsday Clock: il grande timer dell’umanità verso l’autodistruzione

Il Doomsday Clock, quel simpatico orologio metaforico che ogni anno ci ricorda quanto siamo bravi a rovinarci la vita. Ideato nel 1947 dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists, l’orologio non misura il tempo nel senso convenzionale, ma la distanza simbolica che separa l’umanità dal suo destino autodistruttivo. Insomma, non segna quando è ora di cena, ma quando potremmo finire arrosto.

L’orologio dell’Apocalisse è un po’ come quella scena immortale di Non ci resta che piangere, quando il frate, con tono serafico e quasi comico, ripete a Troisi e Benigni: “Ricordati che devi morire!”. Un promemoria tanto angosciante quanto surreale, eppure… tremendamente efficace nel farti riflettere.

Anche il Doomsday Clock funziona con lo stesso meccanismo: non è un allarme che ti fa correre subito ai ripari, ma un monito costante, quasi beffardo, che ti obbliga a fare i conti con la fragilità della tua esistenza (e della nostra, come specie).

Solo che, mentre Troisi risponde con il suo classico sarcasmo napoletano, “Mo’ me lo segno…”, noi come umanità sembriamo non prenderlo troppo sul serio nemmeno dopo averlo “segnato”.

Il Doomsday Clock è un po’ il nostro frate medievale che ci urla “Ricordati che stai giocando col fuoco!”, ma invece di fermarci e riflettere, siamo lì a scherzare con l’accendino in mano.

L’unità di misura? Secondi alla mezzanotte, dove “mezzanotte” non è un romantico invito a ballare sotto le stelle, ma un biglietto di sola andata verso la catastrofe globale. Nel 2023, siamo arrivati a 89 secondi dalla fatidica ora. Un nuovo record, perché, si sa, quando si tratta di peggiorare le cose, l’umanità non delude mai.

Falsi rumors su DeepSeek R1: scopriamo la verità dietro l’Hype

Il Costo dell’Addestramento: Un Investimento Molto Maggiore

Secondo Philipp Schmid Technical Lead & LLMs aHugging Face, DeepSeek R1 è emerso come un attore di rilievo nel panorama dell’intelligenza artificiale e del machine learning, suscitando molta attenzione sia nelle comunità tecnologiche che scientifiche.

Tuttavia, tra l’entusiasmo crescente, sono circolate numerose informazioni errate che hanno generato confusione, portando molti a credere a false affermazioni. Analizziamo i fatti e facciamo chiarezza su alcuni dei punti chiave errati che circolano riguardo a DeepSeek R1, le sue capacità e la sua storia.Una delle affermazioni più fuorvianti riguarda il presunto basso costo dell’addestramento del modello DeepSeek R1.

Alcuni rapporti hanno suggerito che l’addestramento sarebbe costato solo circa 6 milioni di dollari. Questa cifra è ben lontana dalla realtà.

In effetti, la potenza di calcolo necessaria per il modello base (senza reinforcement learning o altri aggiustamenti) ha avuto un costo di circa 5,5 milioni di dollari in ore GPU.

Questa cifra non comprende altre componenti cruciali, come le ablation, i piccoli esperimenti, la generazione dei dati e altre fasi dell’intero processo di addestramento di DeepSeek R1.

L’affermazione che l’addestramento sia costato solo 6 milioni è quindi una semplificazione eccessiva che non tiene conto della complessità e delle risorse coinvolte nella costruzione di un modello così avanzato.

Alibaba Cloud Qwen 2.5 VL: la nuova Frontiera dei Modelli Multimodali

Qwen 2.5 VL è la risposta concreta a tutte le aspettative legate ai modelli multimodali. Mentre Deepseek continua a generare clamore, Qwen si posiziona come leader nel settore con il suo modello Vision Language (VL), che introduce capacità straordinarie per interfacciarsi con la tecnologia quotidiana, interpretare documenti complessi e persino controllare dispositivi come computer e smartphone.

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, su DeepSeek R1: “un modello notevole.”

Perplexity AI: una Startup di ricerca che sfida limiti e regole

Perplexity AI, la startup emergente nel campo della ricerca basata su intelligenza artificiale, ha recentemente rimosso le funzionalità di moderazione dei contenuti associate al modello cinese DeepSeek R1, a poche ore dall’introduzione di questo modello sulla sua piattaforma. Questa decisione consente agli utenti di accedere a risposte su temi delicati, come le proteste di Piazza Tiananmen del 1989, argomenti che il modello DeepSeek originale evita in ossequio alla censura del governo cinese. Questo cambiamento rappresenta una chiara presa di posizione da parte di Perplexity, rafforzando il suo impegno per la libertà d’accesso alle informazioni.

OpenAI Lancia ChatGPT Gov: Una Soluzione AI su Misura per le Agenzie Governative

OpenAI ha recentemente lanciato una versione personalizzata del suo celebre chatbot, ChatGPT Gov, pensata per le esigenze specifiche delle agenzie governative. Questo nuovo strumento consente alle agenzie degli Stati Uniti di accedere in modo sicuro ai modelli di intelligenza artificiale avanzati di OpenAI, come GPT-4, all’interno di una piattaforma che promette di soddisfare i più rigorosi requisiti di privacy e sicurezza. Con questo passo, OpenAI intende favorire l’adozione della sua tecnologia anche in contesti delicati, dove il trattamento di dati sensibili e non pubblici è un fattore fondamentale.

Santa Sede: l’AI al servizio dell’uomo. Opportunità e sfide nella Nota Vaticana “Antiqua et Nova”

Il Vaticano ha pubblicato il documento “Antiqua et Nova”, una riflessione approfondita sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e Intelligenza Umana. Il testo, frutto della collaborazione tra il Dicastero per la Dottrina della Fede e quello per la Cultura e l’Educazione, affronta con equilibrio le potenzialità e le sfide legate all’AI, sottolineando che “non è una forma artificiale di intelligenza, ma uno dei suoi prodotti”. Approvata da Papa Francesco, la Nota mira a guidare genitori, educatori, scienziati e leader verso un uso etico e responsabile della tecnologia.

DeepSeek AI: Sicurezza Nazionale in pericolo?

DeepSeek, dichiara di aver sviluppato il suo modello con un budget di soli 5 milioni di dollari, ha sovvertito il paradigma tradizionale dell’IA, basato su enormi risorse computazionali. Mentre aziende occidentali come OpenAI spendono miliardi di dollari in infrastrutture, DeepSeek sembra aver dimostrato che è possibile ottenere risultati comparabili con un approccio più efficiente e innovativo. Tuttavia, questa straordinaria efficienza tecnica è ora sotto esame, non solo per la sua innovatività, ma anche per le implicazioni geopolitiche e di sicurezza che comporta.

Il presidente Donald Trump ha recentemente dichiarato che Microsoft è tra le aziende statunitensi interessate ad acquisire TikTok, l’applicazione di social media di proprietà cinese

Questa dichiarazione arriva in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza nazionale e la protezione dei dati degli utenti americani.

Secondo quanto riportato da Reuters, Trump ha confermato che Microsoft sta negoziando per l’acquisizione di TikTok e ha espresso la speranza che si sviluppi una “guerra di offerte” per l’applicazione. Ha inoltre sottolineato l’importanza di garantire che gli Stati Uniti abbiano una partecipazione significativa nell’azienda, auspicando una quota del 50% o superiore. Questa posizione riflette la crescente pressione per ridurre l’influenza cinese nelle operazioni di TikTok negli Stati Uniti.

La nuvola oscura del Cloud e delle Tlc globali: il caso Starlink, TikTok e la raggiungibilità giuridica

La recente decisione di Starlink di bloccare TikTok, coinvolgendo anche gli utenti italiani, getta una luce inquietante sulla fragilità dell’infrastruttura digitale globale e sui rischi legati alla “raggiungibilità giuridica”. Questo episodio, per quanto apparentemente circoscritto, rappresenta un esempio concreto di come decisioni tecnologiche e geopolitiche possano avere un impatto diretto e spesso imprevedibile sugli utenti finali, specialmente quando i fornitori di servizi globali si trovano a operare in un vuoto normativo o, peggio, in una cornice regolatoria dominata da interessi unilaterali.

Elon Musk e il fascino del debito: la connessione tra X, xAI e l’impatto sugli investitori obbligazionari

L’ammirazione degli investitori per Elon Musk non sembra conoscere confini. Con un portafoglio che spazia dalle auto elettriche al settore spaziale, passando per le energie rinnovabili e l’intelligenza artificiale, Musk si è posizionato come una delle figure più influenti del panorama tecnologico globale. Questo fascino, tuttavia, si estende anche al debito societario? La domanda è particolarmente rilevante per le obbligazioni emesse per finanziare l’acquisizione di Twitter, ora ribattezzata X, completata da Musk nel 2022.

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