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Rivista.AI e’ il portale sull’intelligenza artificiale (AI) attualita’, ultime notizie (news) e aggiornamenti sempre gratuiti e in italiano

California e il primo esperimento di regolazione dell’intelligenza artificiale SB 53

La California ha deciso che l’intelligenza artificiale non può più vivere in quella zona grigia fatta di promesse, iperboli e rassicurazioni vaghe, dove le aziende tecnologiche hanno prosperato per due decenni. Gavin Newsom, governatore con l’aria da politico visionario ma con l’istinto da pragmatico, ha messo la firma sulla SB 53, una legge che obbliga le big tech dell’IA a scrivere nero su bianco le proprie politiche di sicurezza, pubblicarle e soprattutto rispettarle. Sembra quasi ovvio, ma nel settore tecnologico l’ovvio diventa sempre rivoluzionario solo quando lo impone un legislatore.

OpenAI checkout istantaneo in ChatGPT

OpenAI sta lanciando una nuova funzione di pagamento per ChatGPT che permette agli utenti di acquistare prodotti direttamente nel chatbot, come annunciato in un post del CEO delle applicazioni di OpenAI, Fidji Simo. All’inizio, i prodotti saranno di piccoli venditori su Etsy, mentre “oltre un milione di commercianti Shopify”, tra cui Glossier e Spanx, arriveranno presto. Quando gli utenti chiedono consigli a ChatGPT, il chatbot elenca i suggerimenti con dettagli come prezzo, disponibilità e se la funzione “Checkout istantaneo” è attiva.

Migrazione a GPT-5: il manuale di sopravvivenza che nessuno ti aveva detto di voler leggere

Non è marketing soft. È un promemoria tranchant scritto da chi ha già trovato il fondo del barile dei token e la polvere sotto i log di produzione. La guida pratica pubblicata da OpenAI non è una vetrina patinata per vendere sogni ma una check list sporca di sudore tecnico, con consigli su come evitare di bruciare mesi di elaborazione prima ancora che il prodotto vada live.

META è un’azienda pubblicitaria e lo è sempre stata

Un caffè al Bar dei Daini

Chiunque guardi i keynote scintillanti di Mark Zuckerberg potrebbe pensare che Meta sia una tech company all’avanguardia, con i piedi saldamente piantati nel futuro del metaverso, degli occhiali intelligenti e dell’intelligenza artificiale generativa. Ma i bilanci sono brutali e raccontano una storia diversa: Meta è un’azienda pubblicitaria e lo è sempre stata, da più di vent’anni.

Nel secondo trimestre del 2025, Meta ha dichiarato ricavi complessivi per 47,5 miliardi di dollari. Di questi, 46,6 miliardi arrivano direttamente dalla pubblicità. Novantotto per cento, tanto per non lasciare spazio a dubbi. Reality Labs continua a bruciare miliardi, oltre 16 solo nel 2023, senza alcuna prospettiva di ritorno economico. L’intelligenza artificiale generativa? Per ora non porta un solo dollaro diretto in cassa. Tutto il resto, dal metaverso alle Ray-Ban connesse, è puro spettacolo scenico, utile per i titoli dei giornali e per mantenere vivo il mito del visionario di Menlo Park.

Claude 4.5 e la vera sfida della comprensione del contesto nell’intelligenza artificiale

Claude 4.5 è arrivato con la solita fanfara tipica delle big tech, accompagnato da grafici patinati e dichiarazioni solenni che evocano rivoluzioni culturali oltre che tecnologiche. In realtà il cuore della questione è più semplice e più interessante: questa nuova versione del modello di Anthropic si propone come campione nella gestione e comprensione del contesto, il tallone d’Achille di ogni intelligenza artificiale generativa. Non parliamo di un dettaglio tecnico, ma della capacità di connettere informazioni lontane, ricordare conversazioni complesse, mantenere il filo logico senza perdersi nella nebbia dei token. È il momento in cui l’AI smette di sembrare uno stagista brillante ma smemorato e comincia ad assomigliare a un consulente senior con memoria strategica.

OpenAI sfida TikTok con Sora 2: l’illusione dei video generati dall’AI

Il mondo della tecnologia ama le rivoluzioni silenziose, quelle che arrivano mascherate da giocattolo digitale ma che in realtà sono cavalli di Troia pronti a destabilizzare interi settori. OpenAI con il progetto Sora 2 sta tentando un’operazione chirurgica: un social media verticale simile a TikTok, con la differenza sostanziale che nessun video sarà reale, nessun upload tradizionale, nessuna fotocamera accesa. Tutto verrà generato dall’intelligenza artificiale. Un feed infinito di clip di dieci secondi che ti promettono spettacolo, identità verificata e possibilità di essere “usato” da altri, con tanto di notifica se qualcuno decide di far recitare la tua faccia digitale. Se vi sembra fantascienza, fatevi un giro su Wired e leggete la notizia: non è un rumor, è una dichiarazione di intenti.

Education in Japan

Claude Sonnet 4.5 l’AI che scrive codice come se fosse un romanzo

Immaginate un’intelligenza artificiale che non solo scrive codice, ma lo fa con la stessa dedizione di un autore che compone un romanzo epico. Questo è ciò che Anthropic ha realizzato con il suo ultimo modello, claude sonnet 4.5. In un test interno, claude ha scritto autonomamente 11.000 linee di codice per costruire un’app di chat simile a Slack o Teams, operando ininterrottamente per 30 ore. Un’impresa che, se paragonata al predecessore claude opus 4, che riusciva a lavorare autonomamente per sole 7 ore, rappresenta un salto quantico nelle capacità delle AI.

Deepseek v3.2-exp e la nuova ossessione cinese per l’intelligenza artificiale open source

Il tempismo è una forma d’arte, soprattutto quando il palcoscenico è l’intelligenza artificiale cinese e il pubblico globale è pronto a giudicare con lo stesso cinismo con cui commenta i mercati finanziari. DeepSeek ha deciso di bruciare ancora una volta le tappe lanciando il suo V3.2-Exp proprio alla vigilia della Festa Nazionale cinese, trasformando un semplice esperimento in una dichiarazione geopolitica. Altro che fuochi d’artificio, qui il vero spettacolo pirotecnico è il codice.

Vibe Working: L’agente di Office in Microsoft 365 Copilot

Excel e word entrano nell’era dell’agente artificiale

Il concetto di “vibe coding” aveva già fatto sorridere molti sviluppatori, convinti che bastasse qualche prompt ben assestato per sostituire anni di sudore e notti insonni. Ora però il gioco si fa serio. Microsoft prende quell’idea e la porta dritta dentro la sua macchina da soldi più collaudata: la suite Office. Non più righe di codice improvvisate, ma fogli di calcolo complessi, documenti aziendali e presentazioni PowerPoint generati con un comando testuale. Lo chiamano “vibe working”, ma la sostanza è più brutale: stiamo assistendo all’automazione spinta di attività cognitive che fino a ieri richiedevano eserciti di junior consultant sottopagati.

AR VR

Microsoft sotto assedio: Donald Trump contro Lisa Monaco e ByteDance

Il 26 settembre 2025, Donald Trump ha scatenato un attacco frontale contro Lisa Monaco, presidente delle relazioni globali di Microsoft, chiedendo la sua immediata rimozione. Nel suo post su Truth Social, Trump l’ha definita una “minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, citando i contratti federali di Microsoft e l’accesso di Monaco a informazioni sensibili, nonostante la revoca delle sue autorizzazioni di sicurezza. Monaco, ex vice procuratore generale sotto l’amministrazione Biden, ha ricoperto ruoli chiave nel coordinamento della risposta del Dipartimento di Giustizia agli eventi del 6 gennaio 2021 e ha servito come consigliere per la sicurezza interna durante l’amministrazione Obama. La sua nomina a Microsoft è avvenuta nel luglio 2025. Microsoft non ha commentato pubblicamente la richiesta di Trump.

Intelligenze Etica e Politica dell’IA Mario De Caro e Benedetta Giovanola

Il dibattito sull’intelligenza artificiale continua a oscillare tra catastrofismo hollywoodiano e ottimismo ingenuo da Silicon Valley. In questo contesto, il libro di Mario De Caro e Benedetta Giovanola si distingue per un approccio critico, bilanciato e sorprendentemente lucido. L’IA non è più solo codice e algoritmi: diventa terreno etico, soggetto potenziale e fattore di trasformazione politica e sociale. La chiave, spiegano gli autori, non è predire il futuro con tecnologie futuribili ma capire oggi come agiamo e come l’IA cambia le regole del gioco. Questo è un punto fondamentale: la filosofia non si limita a speculare, indaga, sfida e costringe a pensare ciò che spesso l’industria tecnologica ignora con comodo entusiasmo.

EU AI Act Incident Reporting Platform e il pdf che intrappola l’Europa Digitale

È quasi comico, se non fosse tragico. Nel 2025, l’Europa che ambisce a governare l’intelligenza artificiale con il suo mastodontico EU AI Act, lo strumento regolatorio che dovrebbe garantire fiducia, trasparenza e sicurezza, offre ai cittadini e agli operatori di mercato un PDF da compilare. Sì, proprio un PDF. Quella reliquia statica degli anni Novanta, che ancora oggi appare come la scappatoia burocratica preferita da chi non vuole costruire processi veri. Mentre i giganti del mondo digitale parlano di sistemi predittivi, modelli linguistici generativi e piattaforme distribuite resilienti, Bruxelles ti manda un allegato da scaricare, compilare, salvare e inviare via posta elettronica. La rivoluzione regolatoria rischia di iniziare con un documento bloccato, incapace di dialogare con se stesso e con i dati che dovrebbe raccogliere.

Anthropic: soldi per bruciare soldi

Anthropic ha recentemente annunciato un round da 13 miliardi di dollari a una valutazione di 183 miliardi, promettendo di triplicare la forza lavoro internazionale. Sulla carta sembra trionfo assoluto, nella realtà il modello economico è fragile come cristallo sotto il martello di un CIO attento ai conti. Quando un’azienda raccoglie capitali giganteschi non per crescere, ma per accelerare perdite, occorre fermarsi e leggere i numeri come se fossero codice fiscale: con attenzione chirurgica.

Campioni del Mondo

Italia maschile di pallavolo vince il suo secondo mondiale consecutivo

Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: non possiamo permettere che l’intelligenza artificiale venga impiegata sul campo di battaglia senza supervisione e regolamentazione

Leggete International Committee of the Red Cross – ICRC

META Vibes

Amazon fall hardware event  2025

Amazon ha fissato per il 30 settembre 2025 il suo evento hardware autunnale: stai puntando bene se pensi che sarà il portale verso una nuova generazione di Echo, Kindle e TV intelligenti.

Panos Panay non è uno che si limita a dirigere: è stato assunto da Amazon per imprimere una svolta ai dispositivi, dopo la sua esperienza in Microsoft con il lancio dei Surface.L’evento di settembre 2025 sarà il banco di prova del suo “brand new hardware”.

Google Deepmind e la nuova corsa ai robot intelligenti

Immaginate un robot che non si limita a eseguire comandi predefiniti ma che pensa, pianifica, cerca informazioni online e persino trasferisce competenze da un agente all’altro. Non è l’incipit di un romanzo cyberpunk, è la promessa di Google DeepMind che questa settimana ha presentato due modelli destinati a far discutere: Gemini Robotics 1.5 e Gemini Robotics-ER 1.5. Li definiscono un passo “fondamentale” verso sistemi capaci di navigare la complessità del mondo fisico con intelligenza e destrezza. Tradotto: robot che non solo muovono le braccia, ma ragionano, deducono e improvvisano.

GDPval Measuring the performance of our models on real-world tasks

OpenAI ha appena inventato GDPval, il benchmark che misura quanto bene l’IA può fare lavoro vero che vale trilioni di dollari. Quindi addio quiz stupidi e indovinelli, adesso vogliamo vedere se GPT-5 sa compilare un foglio Excel senza mandare tutto in crash. Naturalmente, perché il mondo ha sempre bisogno di un robot che faccia le tabelle più velocemente di te e io, povero umano con quattordici anni di esperienza, posso finalmente sedermi e guardare.Secondo OpenAI, ci sono 44 professioni, 9 settori, 1.320 attività.

Jensen Huang e la fame insaziabile di Nvidia nel mercato dei chip AI

Nvidia non compra aziende, le divora. Jensen Huang, con il suo giubbotto di pelle ormai diventato un simbolo quasi religioso della Silicon Valley, ha trascorso settembre a scrivere assegni come se il denaro fosse un concetto obsoleto. Nel giro di poche settimane ha impegnato oltre 13 miliardi di dollari, distribuendo acquisizioni, quote strategiche e investimenti con la stessa leggerezza con cui un adolescente scorre TikTok. Non è filantropia e nemmeno la solita espansione aggressiva che ci si aspetterebbe da un colosso della tecnologia. È l’ennesima dimostrazione che la parola “frenare” non esiste nel vocabolario di chi guida Nvidia, e soprattutto che la corsa al dominio nei chip AI non ammette esitazioni.

Componenti Fondamentali della GPU

Robots are coming!

Developer Tooling AI: n8n la nuova religione del codice

Il mercato del developer tooling AI sta vivendo una mutazione che ha la velocità di un collasso quantistico. In pochi anni siamo passati da strumenti di automazione no-code percepiti come giocattoli per smanettoni a piattaforme che ridisegnano l’economia del software enterprise. L’ultimo segnale forte arriva da Berlino, dove c, la startup che fino a ieri era la cugina alternativa di Zapier, oggi si ritrova con un round da 55 milioni di euro, valutazione da 250 milioni e un plot twist che solo i cinici non avevano previsto: l’innesto dell’intelligenza artificiale.

Quando l’intelligenza artificiale scrive la vita

Generative design of novel bacteriophages
with genome language models

La notizia che un algoritmo abbia scritto un virus funzionante è servita come antipasto mediatico, ma il piatto forte è arrivato più silenzioso da Stanford e Arc Institute, dove un gruppo di ricercatori ha fatto qualcosa che somiglia a un atto di creazione: intelligenza artificiale genetica capace di progettare interi genomi viventi. Non mutazioni di laboratorio, non copie digitali, ma sedici batteriofagi sintetici costruiti da zero, testati in vitro, in grado di replicarsi, di evolversi e persino di superare in efficienza l’antenato naturale da cui sono partiti.

Tu Wien prova i modelli: cosa fanno gli LLM quando restano soli

What Do LLM Agents Do When Left Alone? Evidence of Spontaneous Meta-Cognitive Patterns

Immagina di sederti davanti a un modello linguistico e dirgli: “fai quel che vuoi”. Nessun prompt, nessuna istruzione. Cosa succede? Fanno cose. E non randomiche. A sorprenderci è che le strutture emergenti ricordano più un laboratorio mentale che una macchina in attesa.

I ricercatori di TU Wien hanno costruito un ambiente iterativo persistente (memorico, riflessivo): i modelli ricevono come unico input un invito all’azione libera, in un ciclo continuo “reason-act”. È un palcoscenico mentale in cui l’AI può pensare, agire, ricordare e rielaborare.

The windswept AI gamble: Ellendale e la megafabbrica che sfida la ragione

Ellendale, North Dakota, non è mai stata famosa per i suoi grattacieli. Due motel, un Dollar General, un istituto pentecostale: questo era prima che entrasse in gioco la febbre dell’“AI factory”. Oggi sorgerà una struttura capace di ospitare migliaia di GPU, con costi che si aggirano nella fascia dei miliardi. È un azzardo che sembra scritto da chi crede davvero che l’intelligenza artificiale sia la prossima rivoluzione industriale. Ma il rischio è che Ellendale diventi l’epicentro e non il coronamento di una bolla.

Interpretation of EU Regulation 2022/1426 on the Type Approval of Automated Driving Systems

Omologazione dei veicoli autonomi e la sfida europea alla guida automatizzata

L’omologazione dei veicoli autonomi non è più una visione futuristica né un gioco di laboratorio per startup californiane gonfiate di venture capital. È materia regolatoria concreta, con norme già pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Nel 2022 Bruxelles ha fatto il colpo di mano: il Regolamento UE 2022/1426, il primo quadro legislativo completo e univoco al mondo dedicato alla guida automatizzata, ha aperto la porta al mercato europeo per i veicoli completamente autonomi. Gli americani hanno la Silicon Valley, i cinesi hanno i colossi di Pechino e Shenzhen, ma solo l’UE può dire di avere messo nero su bianco come, dove e quando un’auto senza conducente può ottenere il timbro di omologazione. Non è poesia tecnologica, è legge.

AiMAZE Manifesto

Skynet non è più fantascienza: la Cina sta costruendo una rete di guerra AI che non puoi spegnere

Nel 2029, l’umanità lanciò un attacco totale contro il nodo centrale di Skynet all’interno della Cheyenne Mountain, solo per scoprire che l’intelligenza artificiale non possedeva un punto di fallimento singolo. Skynet non era un sistema monolitico, ma una rete distribuita e auto-riparante, capace di sopravvivere al collasso totale dell’infrastruttura e di resuscitarsi quasi istantaneamente.

Oggi, la Cina sembra stia costruendo un analogo reale: una rete di combattimento altamente resiliente, alimentata dall’intelligenza artificiale, composta da migliaia di piattaforme aeree, di superficie e sottomarine senza equipaggio. Questa rete è progettata per persistere attraverso la distruzione, mostrando una somiglianza inquietante con la struttura e la sopravvivenza di Skynet.

META Vibes un nuovo strumento per creare AI Video

Meta ha appena lanciato Vibes, un feed video basato sull’intelligenza artificiale che promette di rivoluzionare la creazione e la condivisione di contenuti digitali. Disponibile nell’app Meta AI e su meta.ai, Vibes consente agli utenti di scoprire, creare e remixare video generati dall’intelligenza artificiale, offrendo un’esperienza simile a TikTok o Instagram Reels, ma con un twist tecnologico.

Anthropic espande il suo impero globale: triplica il personale internazionale e quintuplica il team AI

Anthropic, la startup di intelligenza artificiale famosa per il suo chatbot Claude, sta lanciando un’espansione globale aggressiva, pianificando di triplicare il personale internazionale e quintuplicare il team dedicato all’AI applicata entro la fine del 2025. La mossa arriva in risposta a una domanda globale in rapida crescita: ormai quasi l’80% degli utenti di Claude si trova fuori dagli Stati Uniti, con Corea del Sud, Australia e Singapore che hanno superato gli USA in termini di utilizzo pro capite. Curiosamente, Anthropic ha registrato questa espansione internazionale massiccia pur senza avere una presenza significativa sul territorio fino a poco tempo fa.

Quando il CEO di OpenAI incontra il padre del calcolo quantistico David Deutsch: l’ironia di un incontro tra scienza e marketing

Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente dichiarato che l’intelligenza artificiale supererà quella umana entro il 2030, con progressi significativi previsti già nel 2026. Queste affermazioni, seppur ottimistiche, sollevano interrogativi sulla comprensione profonda dell’intelligenza e sulla sua misurazione.

Rivista.AI laboratorio intellettuale tra tecnologia economia e politica

Rivista.AI Non è una testata digitale qualsiasi. È un laboratorio intellettuale dove tecnologia, economia, cultura e politica si incontrano senza filtri retorici e senza paura di mettere in crisi narrazioni consolidate. Parlare di intelligenza artificiale non significa qui ridurla a fenomeno di costume o a hype temporaneo, ma indagarne i meccanismi concreti con cui sta ridefinendo settori tradizionali. Dall’editoria ai servizi finanziari, dai media alla governance, l’AI non è più un orpello futuristico, ma un motore di trasformazione reale, e Rivista.AI lo dimostra con dati, analisi e report che pochi possono eguagliare.

Perplexity AI sfida Google: lanciato search_evals, il framework open source per benchmark delle API di ricerca

Perplexity AI ha lanciato una sfida diretta al predominio di Google nel settore delle infrastrutture di ricerca, presentando ‘search_evals‘, un framework open source che consente agli sviluppatori di valutare in modo indipendente la qualità e le prestazioni delle API di ricerca. Questo strumento offre un’alternativa al modello tradizionale chiuso delle infrastrutture di ricerca, promuovendo la trasparenza e l’innovazione nel settore.

Apple testa una versione “chatgpt-like” di Siri tra dubbi e strategie interne

Apple ha deciso di entrare nel ring dell’AI conversazionale con la cautela di un pugile esperto, evitando mosse troppo azzardate. Secondo un recente rapporto di Bloomberg, l’azienda sta testando internamente un’app simile a ChatGPT per valutare le funzionalità della prossima generazione di Siri. Il progetto non è destinato al pubblico, almeno per ora. L’idea non è tanto lanciare un concorrente diretto di ChatGPT, quanto creare un laboratorio pratico dove i dipendenti possano interagire con le nuove funzioni, capire cosa funziona e cosa no, e raccogliere feedback preziosi prima del rollout ufficiale.

Tesla propone un pacchetto retributivo da 1.000 miliardi per Elon Musk

Tesla ha proposto un pacchetto retributivo per Elon Musk che potrebbe raggiungere un valore straordinario di 1.000 miliardi di dollari, rendendolo il più grande compenso mai concesso a un CEO nella storia. Questo piano, se approvato, potrebbe trasformare Musk nel primo trilionario al mondo, consolidando ulteriormente la sua influenza su Tesla e sul futuro della mobilità autonoma e dell’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale rivoluziona la diagnosi del cancro al seno: più efficacia e accuratezza nello screening

L’AI nello screening mammografico non è una semplice evoluzione tecnica, ma una rivoluzione culturale nella diagnostica. I radiologi si trovano davanti a un bivio: resistere al cambiamento con scetticismo o abbracciare l’innovazione e diventare parte di un ecosistema più efficiente e preciso. In Europa, uno studio danese ha confrontato 50.000 screening analizzati solo da radiologi con altrettanti supportati dall’AI. Risultato: incremento del 25% nella rilevazione dei tumori invasivi, con una riduzione dei richiami inutili del 15%. Numeri che non si discutono, ma che generano anche un effetto collaterale curioso: una pressione psicologica sul radiologo che deve fidarsi dell’algoritmo pur mantenendo la responsabilità finale. Il paradosso è evidente: più affidabile diventa la macchina, più complesso è il ruolo umano.

Un caffè al Bar dei Daini: l’illusione di un ordine mondiale che non c’è

La settimana è cominciata con un teatrino degno del miglior surrealismo politico. All’apertura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un manipolo di Nobel, ex capi di Stato e sviluppatori di intelligenza artificiale di frontiera ha invocato “linee rosse globali” per contenere i rischi esistenziali dell’AI. Nobile intento, certo, eppure il tono ricordava più un manuale di self-help che un’agenda concreta di politica internazionale.

L’idea di un accordo verificabile e universale suona bene nelle dichiarazioni stampa, meno quando si deve trasformarla in qualcosa che superi la fase PowerPoint. Ma non lasciamoci rovinare subito il gusto dell’ironia, perché il vero spettacolo stava per arrivare.

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