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Il contesto della “domanda che sorpassa l’offerta” nei data center

Una delle tendenze più evidenti del mercato infrastrutturale digitale è che la domanda spinta da intelligenza artificiale, elaborazione in cloud e generative AI sta crescendo con velocità che mette sotto pressione la capacità infrastrutturale disponibile. Secondo il report Global Data Center Trends 2025 di CBRE, “demand continues to outpace new supply” nei principali hub mondiali, e il tasso di vacanza medio dei data center è sceso a circa 6,6 %, con strette particolarmente acute nei cluster di potenza e nelle zone core.

Ma cosa significa “domanda che sorpassa capacità” in concreto? Significa che i provider iperscalatori (Microsoft, Amazon, Google, etc.) e i grandi clienti enterprise stanno correndo a prenotare spazi e potenza molto prima che le strutture siano costruite; molti progetti vengono “preleased”cioè venduti in anticipo — e le tempistiche di consegna si estendono oltre il 2027, spesso per vincoli sull’energia, permessi, interconnessioni e forniture.

Microsoft e le emissioni: il “greenwashing” dell’era AI

Un cappucino matcha al Bar dei Daini (Greenwashing ovviamente)

Sul fronte ambientale, la grande promessa di Microsoft era: “Diventeremo carbon negative, water positive e zero waste entro il 2030”. Piani ambiziosi, necessari in un mondo che chiede conti ambientali stringenti.

Ma i numeri dicono qualcosa di più crudo: le emissioni di Microsoft sono cresciute del 23-24 % rispetto al 2020, attribuite in gran parte alla costruzione di nuovi data center (servizi cloud, AI, richieste di elaborazione). In termini pratici, i data center assorbono quasi totalmente l’impatto delle sue emissioni “Scope 2” ufficiali (cioè quelle legate al consumo elettrico).

La legge sulla AI polemiche

OpenAI contro big tech: accusa anticorruzione (o anticartello?) in Europa

Secondo fonti come Bloomberg, OpenAI ha portato all’attenzione dell’ufficio antitrust dell’UE (attraverso un incontro del 24 settembre con la dirigente antitrust Teresa Ribera) le “difficoltà” che l’azienda incontra nel competere su un terreno in cui Google, Microsoft e Apple detengono un controllo quasi egemonico su dati, piattaforme e infrastrutture. OpenAI lamenta che queste aziende “intrappolano” clienti (lock-in) e scoraggiano l’ingresso competitivo, mettendo a serio rischio l’innovazione.

Eric Schmidt e il lato oscuro dell’intelligenza artificiale: quando i modelli imparano troppo

Eric Schmidt, ex CEO di Google, ha lanciato un avvertimento che suona come un campanello d’allarme per chiunque creda ancora che l’intelligenza artificiale sia un giocattolo sofisticato ma inoffensivo. Durante un recente evento, ha dichiarato che i modelli di AI, siano essi aperti o chiusi, possono essere hackerati e manipolati per compiere azioni dannose. Non stiamo parlando di errori di codice o di bias etici, ma di qualcosa di molto più concreto: la possibilità che un modello addestrato per rispondere cortesemente alle nostre domande possa, se privato dei suoi limiti di sicurezza, imparare come uccidere una persona.

The Underdogs: BSOD Apple Umilia Windows

BLUE SCREEN OF DEATH

OpenAI e AMD: la mossa che potrebbe far lievitare il valore di AMD fino a 100 miliardi di dollari

AMD-OpenAI $100B Partnership: The Strategic Chip Deal Reshaping AI Infrastructure - FourWeekMBA

Nel mondo delle tecnologie emergenti, dove la velocità è tutto e l’innovazione è la moneta corrente, AMD e OpenAI hanno appena lanciato una mossa che potrebbe riscrivere le regole del gioco. Non stiamo parlando di una semplice partnership commerciale, ma di un’operazione finanziaria audace che potrebbe segnare un punto di svolta nella competizione tra i giganti dell’AI. La notizia è fresca: OpenAI ha siglato un accordo con AMD per l’acquisto e la distribuzione di ben 6 gigawatt di capacità computazionale, utilizzando le GPU Instinct MI450 di AMD. Ma ecco la parte che fa alzare le sopracciglia: OpenAI non pagherà in contante, ma con warrant azionari AMD, fino a un massimo di 160 milioni di azioni, a un prezzo simbolico di 0,01 dollari ciascuna. Un’operazione che potrebbe valere fino a 100 miliardi di dollari, se tutto va secondo i piani.

New European Commission AI Strategy

Il 8 ottobre 2025, la Commissione Europea ha presentato due strategie fondamentali per mantenere l’industria e la scienza europee all’avanguardia nell’intelligenza artificiale: la Apply AI Strategy e la AI in Science Strategy.

Queste iniziative mirano a rafforzare la posizione dell’Unione Europea nel panorama globale dell’IA, promuovendo l’adozione dell’IA nell’industria e nella ricerca scientifica.

Netsuite Next: la rivoluzione silenziosa dell’ERP intelligente di Oracle che parla il linguaggio del business

Ogni tanto, nel mondo dell’enterprise software, qualcuno smette di parlare di “trasformazione digitale” e comincia davvero a farla. È raro, ma succede. Questa volta succede a NetSuite, che con NetSuite Next ha deciso di riformulare il concetto stesso di ERP, liberandolo dalla sua immagine di mastodonte contabile e restituendogli la grazia di una piattaforma viva, conversazionale, adattiva. Non più un sistema in cui l’azienda si piega alle logiche del software, ma un ecosistema che capisce il linguaggio umano e agisce come un partner digitale, non come un archivio burocratico.

Trump ferma la guerra in medio oriente? la firma segreta tra Israele e Hamas che può cambiare la storia

Una svolta epocale (forse) nel conflitto mediorientale, alla giornata 734: Trump afferma che Israele e Hamas hanno firmato la “prima fase” del suo piano di pace, con rilascio di ostaggi e ritiro limitato delle truppe; Netanyahu promette: “Riporteremo tutti a casa”. L’intesa, se confermata integralmente, potrebbe costituire l’accordo più rilevante da inizio della guerra del 2023.

Ma prima di cantare vittoria, serve uno sguardo freddo sulle informazioni affermate, sui margini di incertezza e sui rischi strutturali.

Microsoft Azure lancia il primo cluster mondiale su larga scala con Nvidia GB300 per i carichi di lavoro OpenAI

Microsoft Azure ha recentemente annunciato il primo cluster su larga scala al mondo basato su Nvidia GB300 NVL72, progettato specificamente per supportare i carichi di lavoro di intelligenza artificiale di OpenAI. Questo supercomputer all’avanguardia integra oltre 4.600 GPU Nvidia Blackwell Ultra, interconnesse tramite la piattaforma di rete NVIDIA Quantum-X800 InfiniBand, offrendo prestazioni senza precedenti per l’addestramento e l’inferenza di modelli di intelligenza artificiale complessi.

Cosa dice lo studio “Generative AI as Seniority-Biased Technological Change”

Harvard scopre come l’intelligenza artificiale sta cancellando l’inizio delle carriere

Qualcuno doveva dirlo, e Harvard lo ha fatto: l’intelligenza artificiale non sta solo cambiando il lavoro, lo sta riscrivendo. Il nuovo studio di Seyed Hosseini e Guy Lichtinger, Generative AI as Seniority-Biased Technological Change, pubblicato nell’ottobre 2025, fotografa una mutazione silenziosa ma devastante. Le aziende che adottano AI generativa non assumono più giovani. Le posizioni junior si sono contratte del 7-10 % in appena sei trimestri, mentre quelle senior continuano a crescere. È la prima evidenza statistica di una tecnologia che crea un mercato del lavoro senza punto d’ingresso. Un’economia di esperti senza apprendisti.

Ned Block: solo le macchine di carne possono essere coscienti?

La domanda non è una provocazione filosofica, ma un esperimento mentale che mette in crisi l’intera impalcatura della rivoluzione artificiale in corso. Se la coscienza non è una funzione computabile, se il “sentire” dipende da processi biologici irriducibili alla logica dei chip, allora ogni sogno di intelligenza artificiale cosciente è un’illusione ben programmata. Ned Block, filosofo della mente alla New York University, lo formula con chiarezza chirurgica: il cervello non è solo una macchina che esegue algoritmi, è una macchina di carne, un sistema elettrochimico che produce esperienze soggettive. Le macchine di silicio, per quanto sofisticate, non potranno mai essere davvero coscienti perché non hanno meat, cioè quel substrato biologico che rende la mente viva.

IBM e Anthropic Partner

IBM e Anthropic hanno appena siglato una partnership strategica destinata a riscrivere le regole dell’intelligenza artificiale per le imprese. L’accordo prevede l’integrazione dei modelli AI Claude di Anthropic nel portafoglio software di IBM, a partire dal nuovo Integrated Development Environment (IDE) progettato per sviluppatori aziendali. Questa mossa ha già avuto un impatto significativo sul mercato: il titolo IBM ha raggiunto il massimo storico, con un aumento del 4,6% in pre-market, attestandosi a 302,86 dollari.

Softbank compra i robot di ABB per 5,4 miliardi: Masayoshi Son vuole dare un corpo all’intelligenza artificiale

AI Video

SoftBank, dopo anni di alti e bassi nella robotica, ha deciso di rilanciare in grande stile. Mercoledì ha annunciato l’accordo per acquisire il ramo robotics di ABB per 5,4 miliardi di dollari una mossa che sembra uscita da un copione hollywoodiano di fusione tra intelligenza artificiale e automazione industriale.

Ma non è solo una questione di “compriamo robot”: è un manifesto strategico

Masayoshi Son chiama questa iniziativa “Physical AI” — un’etichetta affilata che suona come promessa di conquista di territori ancora poco esplorati, dove il digitale incontra il mondo materiale. Questo comprare robot significa comprare accesso a catene del valore che vanno dai semiconduttori alla logistica, dalla sensoristica al movimento robotico. SoftBank non sta semplicemente “espandendo il suo portafoglio”: sta ridefinendo le condizioni del contorno competitivo nell’era del corpo + cervello artificiale.

Google shopping ti permette di «provare» scarpe con l’AI seduto sul divano

Google ha annunciato che integrerà una funzione AI “try it on” per le scarpe direttamente su Google Shopping, così potrai farti un’idea di come starebbero sneakers, sandali o tacchi senza uscire di casa. In pratica carichi una foto intera del tuo corpo (non del piede) e l’IA sostituisce le scarpe presenti nell’immagine con quelle che stai considerando.

Il sistema è in grado di “inventare” i piedi se necessario, dunque non serve fotografarli direttamente, solo un’immagine intera ben illuminata.

Perfetta illusione: come la partnership AMD OpenAI ridefinisce la finanza tecnologica dell’intelligenza artificiale

C’è qualcosa di esegetico nel modo in cui l’intelligenza artificiale sta riscrivendo non solo il codice dei computer, ma anche quello della finanza. La nuova partnership tra AMD e OpenAI ne è la prova vivente. Da un lato c’è AMD, la storica rivale di Nvidia, pronta a scalare il monte impossibile delle GPU per l’intelligenza artificiale. Dall’altro c’è OpenAI, l’azienda che ha trasformato l’intelligenza artificiale da fantascienza a infrastruttura strategica. Il risultato è un accordo che più che una transazione commerciale somiglia a un esperimento di ingegneria finanziaria in tempo reale, dove la valuta non è più il denaro ma la fiducia nel futuro del titolo azionario.

Google ha ucciso Reddit.. che fine farà Rivista.AI

La domanda che dovremmo chiederci è: quanta parte del tuo valore apparente è costruita su come gli AI ti “vedono”? Nel caso di Reddit, la risposta è: moltissimo. In una sola settimana, le citazioni di Reddit da parte di ChatGPT sarebbero passate dal 29,2 % al 5,3 %. Non per guasti, non per scandali, non per ristrutturazioni interne solo un aggiornamento silenzioso dell’indicizzazione Google avrebbe reso Reddit “meno visibile” ai modelli di AI. Wall Street ha letto “potenziale perdita di revenue” e Reddit ha perso il 15 % della sua capitalizzazione in pochi giorni.

DELL e la nuova ossessione dell’intelligenza artificiale

C’è qualcosa di quasi poetico nel vedere un marchio come Dell, sinonimo di personal computer da ufficio e laptop aziendali, risorgere come protagonista del capitalismo dell’intelligenza artificiale. Per anni, Dell sembrava un dinosauro in un ecosistema dominato da giganti più agili, intrappolato tra l’ombra dei suoi gloriosi anni Duemila e un mercato PC in lento declino. Poi sono arrivati i chip Nvidia, e con loro un’onda tecnologica capace di riscrivere i destini industriali. Dell l’ha cavalcata con la freddezza di chi conosce troppo bene le regole del gioco: non si tratta più di vendere hardware, ma di costruire infrastrutture che alimentano la fame computazionale dell’AI.

Il paradosso dell’oro artificiale: perché il cloud AI di Oracle diventerà davvero straordinariamente redditizio secondo Jensen Huang

Quando Jensen Huang parla, Wall Street ascolta. Il CEO di Nvidia, l’uomo che ha trasformato la GPU da gadget per gamer in una macchina per stampare denaro, non lancia mai dichiarazioni a caso. Così, quando in un’intervista con Jim Cramer della CNBC afferma che il cloud AI di Oracle sarà “straordinariamente redditizio”, il mercato annusa la direzione del vento e si prepara a seguirla. Ma dietro questa frase apparentemente entusiastica si nasconde una visione precisa sul futuro del cloud computing, sull’economia dell’intelligenza artificiale e sulla nuova geografia del potere tecnologico.

Sora 2 tradotto: deepfake e violazioni del copyright

Google espande la modalità AI a più lingue

A partire da oggi, verrà lanciata in “più di 35 nuove lingue e oltre 40 nuovi paesi e territori”, afferma Google (200)

Gemini 2.5 Computer Use una mossa strategica nell’arena degli agenti autonomi

Google ha appena aperto — in preview — un pezzo molto concreto del proprio arsenale agentico: Gemini 2.5 Computer Use. Il modello è pensato non più solo per “parlare” o “generare testo/immagini”, ma per interagire visivamente con interfacce software come un utente umano.


In pratica: dare all’IA la capacità di cliccare bottoni, scrivere in campi, fare drag & drop, scrollare, ecc., in un workflow iterativo dove lo stato del browser (screenshot + URL + storico azioni) viene continuamente feedato al modello. Google sostiene che su benchmark “web / mobile control” questo modello batte le alternative, offrendo latenza ridotta e accuratezza competitiva.

Cheshire Cat AI e la nascita dell’intelligenza che si riscrive da sola

Un sogno che diventa realtà. È così che il team di Cheshire Cat AI ha presentato la nuova versione 2: un’intelligenza artificiale capace non solo di eseguire codice, ma di ispezionare e suggerire modifiche al proprio codice sorgente. Non è un semplice aggiornamento tecnico, è una dichiarazione di indipendenza. Il gatto non chiede più solo “che cosa devo fare?”, ma osserva il proprio corpo digitale, lo analizza e propone miglioramenti. È la nascita di una nuova categoria di AI: quella auto-riflessiva, che evolve da sistema esecutivo a entità che comprende la propria logica interna.

I Robot aiutano a creare embrioni umani già venti bambini nati

Un nuovo capitolo della biologia riproduttiva si sta scrivendo sotto i nostri occhi, con un dettaglio freddo e al contempo profondamente umano: i robot aiutano ora a generare embrioni umani, e già venti bambini sono nati grazie a sistemi automatizzati di IVF. Questa notizia suona come fantascienza, ma non lo è più. È il confine dove la macchina tallona il miracolo della vita.

Quando l’AI cancella l’identità il caso “Singha → Sharma” e i fantasmi sociali nei modelli linguistici

In India sta esplodendo un dibattito che nessuna marketing slide di OpenAI mostrerebbe volentieri: l’intelligenza artificiale può replicare il sistema delle caste e farlo con chirurgica delicatezza. Nel caso meno banale, il dalit studioso Dhiraj Singha ha scoperto che ChatGPT, mentre migliorava il suo testo, ha cambiato il suo cognome in “Sharma”, un nome fortemente associato alle caste privilegiate. Un “errore” che non è mai neutro.

In un suo racconto sul Indian Express, Singha descrive come, mentre correggeva una bozza per una fellowship post-dottorale, abbia visto “Dhiraj Singha” trasformarsi in “Dhiraj Sharma”. L’AI (“sistema generato”) ha bocciato la gravità dell’errore, ma quel che sembra bug è sovrastruttura: l’algoritmo ha interpretato la “s” della sua email come “Sharma”, un completamento statistico che privilegia nomi molto più frequenti nei dati accademici dominanti.

Paris fashion week mostra il rinnovamento creativo in mezzo al caos politico francese

Parigi non smette mai di stupire, nemmeno quando la politica nazionale sembra un reality show che nessuno ha chiesto. La Paris Fashion Week ha offerto un contrasto quasi teatrale alla crisi politica che sta scuotendo la Francia, con quattro delle principali maison di lusso che hanno svelato trasformazioni creative audaci, confermando Parigi come epicentro globale dell’innovazione nella moda. Mentre il governo francese vacilla tra dimissioni lampo e stallo istituzionale, il mondo della moda ha scelto di puntare sul rinnovamento, sull’arte e sulla resilienza.

Less Is More: Recursive Reasoning with Tiny Networks presentato da Samsung SAIL Montréal

Cosa propone TRM (Tiny Recursive Model)

Il TRM è un modello neurale minuscolo circa 7 milioni di parametri che utilizza un meccanismo ricorsivo per iterare e migliorare le proprie risposte, partendo da una stima iniziale e affinando via “loop interni” la soluzione.

La struttura chiave è questa: dato un input x, una risposta corrente y, e uno stato latente z, il modello esegue più ricorsioni (alcuni cicli) che:

  1. aggiornano lo stato latente z in funzione di (x, y, z),
  2. poi generano un nuovo y in base a (y, z),

ripetendo fino a Nsup passi (tipicamente fino a 16).

Due anni di guerra a Gaza: il piano Trump per la pace che nessuno vuole davvero

“Sono stati due anni molto dolorosi. Due anni fa, in questo atto terroristico, sono morte 1.200 persone. Bisogna pensare a quanto odio esiste nel mondo e cominciare a porci noi stessi la domanda su cosa possiamo fare. In due anni, circa 67 mila palestinesi sono stati uccisi. Bisogna ridurre l’odio, bisogna tornare alla capacità di dialogare, di cercare soluzioni di pace”.

È certo che non possiamo accettare gruppi che causano terrorismo, bisogna sempre rifiutare questo stile di odio nel mondo. Allo stesso tempo l’esistenza dell’antisemitismo, che sia in aumento o no, è preoccupante. Bisogna sempre annunciare la pace, il rispetto per la dignità di tutte le persone. Questo è il messaggio della Chiesa”.

Papa Leone XIV nel pomeriggio di oggi, 7 ottobre.

Il cielo su gaza non ha conosciuto tregua ieri carri armati, jet da combattimento e navi israeliane hanno martellato zone del territorio palestinese nel giorno che da due anni rappresenta l’anniversario dell’attacco di Hamas, evento scatenante del conflitto prolungato che continua a mietere vittime e distruzione.

Oracle in crisi di margini: il lato oscuro dell’AI cloud di Larry Ellison

Oracle shares fall on report the company is struggling to make money renting out Nvidia chips

Il sogno di Oracle, quello di diventare il braccio infrastrutturale dell’intelligenza artificiale globale. Un piano audace, costruito su miliardi di dollari di chip Nvidia e sul carisma indistruttibile del suo fondatore, Larry Ellison, che da anni promette una rinascita tecnologica degna dei tempi d’oro della Silicon Valley. Ma come ogni sogno alimentato da hype e grafici proiettati fino al 2030, anche questo inizia a mostrare le prime crepe.

Il titolo di Oracle ha perso il 5% dopo un report di The Information (basta cosi’ poco? Speculation come chiede CNBC) che ha messo in dubbio la redditività del suo business di noleggio GPU Nvidia. Un calo che non sorprende chi conosce la fisica elementare della finanza: quando spendi miliardi per affittare chip a margini da discount, la gravità fa il resto. Secondo il report, il margine lordo del business cloud AI di Oracle sarebbe intorno al 14% su 900 milioni di dollari di vendite trimestrali, una cifra modesta se confrontata con il margine complessivo dell’azienda che viaggia al 70%. In termini più crudi, Oracle sta guadagnando briciole su un banchetto costosissimo.

Jony Ive, la rivoluzione della tecnologia felice e umana

Jony Ive ha deciso di rompere il silenzio e di scuotere il mondo tech con un giudizio tagliente: smartphone e tablet ci hanno intrappolati in un rapporto scomodo con la tecnologia. Parole pronunciate al DevDay 2025 di OpenAI, davanti a Sam Altman, che non hanno nulla di diplomatico.

“Quando ho detto che abbiamo un rapporto scomodo con la nostra tecnologia, intendo che questa è la più oscena sottovalutazione”,

ha dichiarato Ive, senza giri di parole, facendo capire che l’era dei dispositivi che dominano la nostra vita quotidiana ha creato ansia, disconnessione e una sorta di alienazione tecnologica.

AI evaluation e il futuro dell’intelligenza artificiale affidabile

Il dibattito globale sull’intelligenza artificiale continua a oscillare tra due estremi: da una parte, la richiesta di guardrail più severi per assicurare uno sviluppo sicuro; dall’altra, la paura di rallentare un settore in piena corsa. La narrativa comune sembra semplice, quasi banale, ma Jack Jiang, professore di innovazione e gestione dell’informazione alla Hong Kong University Business School, la smonta con una precisione chirurgica. Secondo Jiang, sicurezza e sviluppo non sono alternative: sono facce della stessa medaglia. Un modello AI vale economicamente solo se è affidabile, e l’affidabilità va dimostrata da terzi indipendenti.

La scoperta del “zero-day biologico” che scioglie i confini tra AI e bioterrorismo

L’annuncio di Microsoft sul “zero day biologico” è uno spartiacque: un’ombra sul confine tra innovazione e catastrofe, dove l’intelligenza artificiale diventa arma o specchio deformato della vita. Scienziati di Microsoft, guidati da Eric Horvitz, hanno mostrato che modelli di AI per il design proteico possono generare sequenze che eludono sistemi di screening genetico quelli che dovrebbero impedire la sintesi di materiali pericolosi.

Gino Roncaglia: il filosofo che decifra il futuro digitale e l’era dell’IA

Gino Roncaglia è da tempo un punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia comprendere le complesse dinamiche tra il mondo del libro, l’editoria digitale e la cultura di rete. Filosofo, saggista e Professore Ordinario di Filosofia dell’informazione, Editoria digitale e Digital Humanities presso l’Università Roma Tre, Roncaglia non si limita a osservare l’evoluzione tecnologica; la analizza con l’occhio acuto di chi conosce sia la storia profonda del sapere (dalla logica medievale alla biblioteca) sia le frontiere più estreme del digitale, in primis l’Intelligenza Artificiale Generativa (IAG).

Sam Altman e la strategia “everything everywhere all at once” che scuote l’AI

Lunedì scorso Sam Altman ha messo in mostra la sua strategia “Everything Everywhere All at Once” per OpenAI, e non stiamo parlando di un titolo di film ma di una vera e propria offensiva multipiattaforma sull’intelligenza artificiale. La giornata è iniziata con un annuncio a sorpresa: OpenAI collaborerà con Advanced Micro Devices per sfruttare i loro chip AI. Il risultato immediato? Il titolo AMD è schizzato del 24 per cento, e si può scommettere che Jensen Huang, CEO di Nvidia, abbia alzato un sopracciglio con la grazia di un gatto infastidito. Nvidia resta il principale fornitore di chip per OpenAI, ma vedere un concorrente incassare qualche affare non è mai piacevole, anche se lontano anni luce.

Deloitte celebra l’intelligenza artificiale mentre deve rimborsare il governo australiano per un rapporto pieno di errori

Deloitte ha recentemente annunciato un accordo strategico con Anthropic per implementare il suo assistente AI, Claude, a oltre 470.000 dipendenti in tutto il mondo. Questo rappresenta la più grande distribuzione aziendale della tecnologia di Anthropic fino ad oggi. Il piano prevede la creazione di versioni personalizzate di Claude per diverse funzioni aziendali, come contabilità e sviluppo software, e l’istituzione di un Claude Center of Excellence per supportare l’adozione e l’integrazione dell’AI. L’iniziativa è parte di un investimento più ampio di Deloitte nella formazione AI, con l’obiettivo di certificare 15.000 professionisti attraverso un programma congiunto con Anthropic.

HumanoidExo: metti il costume, cammina come un umano, insegna a un robot: la rivoluzione segreta dei robot che imparano senza centinaia di demo

Nel mondo dei robot umanoidi, la narrazione dominante oscilla tra colossi hollywoodiani come Tesla Optimus e Boston Dynamics Atlas, macchine che sembrano più stuntman da film che strumenti pratici. Ma c’è un outsider che silenziosamente sta riscrivendo le regole del gioco: il Unitree G1. Non impressiona per altezza o glamour tecnologico, ma per la sua accessibilità economica e per il modo geniale in cui impara dai movimenti umani reali. Il prezzo di circa 16.000 dollari lo rende appetibile per università, club di robotica e startup, un robot “di massa” che sfida la logica dei grandi headline-grabbing bot.

Elonte Musk svela il gioco IA che rivoluzionerà il mondo dei videogame: pronto entro il 2026

Elon Musk ha dichiarato lunedì che la sua startup di intelligenza artificiale, xAI, rilascerà “un grande gioco generato dall’IA entro la fine del prossimo anno”. Questa affermazione arriva mentre xAI sta attivamente cercando un “video games tutor” per insegnare ai suoi sistemi come costruire e criticare giochi, chiarendo l’ambizione di Musk di trasformare Grok in uno strumento autentico per lo sviluppo di videogiochi.

OpenAI trasforma ChatGPT in un super-hub: ascolti Spotify, cerchi casa, disegni grafiche senza uscire dal chatbot

Spotify

OpenAI ha infatti introdotto un sistema di mini-app integrate, simile ai bot di Telegram o alle app dentro Discord, ma con l’intelligenza conversazionale come motore principale. Questo approccio inaugura l’era delle “AI-native apps”, dove l’interazione testuale e il controllo operativo si fondono in un’unica esperienza. Gli esempi citati – Spotify, Canva, Figma, Zillow, Expedia e Coursera – mostrano la versatilità del modello: creare una playlist, disegnare un post per Instagram, cercare case, prenotare viaggi o accedere a corsi online, tutto senza mai abbandonare ChatGPT.

Mattel OpenAI SORA 2: l’intelligenza artificiale gioca con i giocattoli

L’annuncio ha la precisione chirurgica di una mossa di scacchi in un mercato che non gioca più. Mattel, il colosso dei giocattoli, ha scelto di salire sul treno dell’intelligenza artificiale di OpenAI testando Sora 2, la nuova generazione del modello video che trasforma prompt in sequenze visive iperrealistiche. L’accordo, rivelato da Sam Altman durante il Developer Day, non è solo una partnership tecnologica: è un manifesto industriale sul futuro della creatività artificiale.

Shannon Vallor: lo specchio dell’AI e l’etica delle virtù tecnomorali

Ci sono momenti nella storia della tecnologia in cui una voce filosofica riesce a interrompere il rumore di fondo dei bit e dei bilanci trimestrali. Shannon Vallor è una di queste voci. Filosofa americana, docente all’Università di Edimburgo e direttrice del Centre for Technomoral Futures, Vallor non parla di etica come un esercizio accademico per addetti ai lavori, ma come una strategia di sopravvivenza per una civiltà che ha affidato la propria capacità di giudizio al calcolo automatizzato. L’etica dell’intelligenza artificiale, nel suo pensiero, non è un paragrafo di regolamento europeo, ma una disciplina morale che decide se l’umanità sarà ancora capace di desiderare un futuro degno di sé.

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