Nel mondo della narrazione, l’Intelligenza Artificiale non è più solo una curiosità tecnologica, ma una forza di trasformazione che rimodella i processi creativi e il modo in cui i contenuti vengono consumati. Con la crescente influenza di strumenti di AI nel settore dei media, i creatori di contenuti stanno scoprendo che per entrare in sintonia con un pubblico sempre più esigente, non basta più una buona storia: è fondamentale integrare l’AI come strumento per connettersi in maniera più efficace e profonda. Chi non saprà evolvere la propria arte nel contesto dell’AI rischia di essere sopraffatto dalla velocità con cui il panorama della narrazione si sta adattando.
Categoria: Arti Creative
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Quando nel 1998 Margaret A. Boden scriveva il suo influente libro Creativity and Artificial Intelligence, gettava le basi per un dibattito che oggi è più attuale che mai. La psicologa cognitiva, già profondamente immersa nelle teorie della creatività, si interrogava su come la macchina potesse essere creativa. La sua riflessione nasceva da una domanda cruciale: la creatività è un attributo esclusivamente umano, o le macchine possono davvero essere creative? A distanza di più di due decenni, il panorama dell’Intelligenza Artificiale è drasticamente cambiato, eppure le domande di fondo restano le stesse.
Meta lancia Video Seal, una tecnologia che inserisce una filigrana nei video realizzati con software di Intelligenza Artificiale e postati sui social. Una caratteristica potenzialmente utile in un momento in cui gli strumenti di generazione di video tramite tool di AI, sono sempre più accessibili e sofisticati.
YouTube sta introducendo una nuova funzionalità che consente ai creatori di contenuti di autorizzare aziende terze a utilizzare i loro video per addestrare modelli di intelligenza artificiale (AI). Questa opzione, disattivata di default, permette a chiunque voglia partecipare di abilitare l’accesso attraverso YouTube Studio. L’obiettivo dichiarato è offrire ai creatori nuove opportunità di guadagno nell’era dell’intelligenza artificiale.
Google ha annunciato il lancio di Veo 2, la nuova versione del suo modello video avanzato progettato per competere con Sora. L’azienda sostiene che questa versione rappresenti un passo avanti significativo nella comprensione della fisica del mondo reale, con un’attenzione particolare ai movimenti e alle espressioni umane. L’intelligenza artificiale di Veo 2 è progettata per interpretare e replicare meglio le dinamiche naturali, rendendo le simulazioni visive e le animazioni molto più realistiche.
Google ha presentato Whisk, un innovativo generatore di immagini AI che utilizza altre immagini come spunti, eliminando la necessità di complesse descrizioni testuali. Questa soluzione consente di creare immagini basate su elementi visivi, trasformando il processo creativo in un’esperienza più intuitiva e dinamica.
L’Intelligenza Artificiale può essere abile nell’imitare la creatività umana, al punto da ingannare persino gli appassionati di poesia. Lo rivela uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Pittsburgh a seguito di un esperimento che ha visto coinvolti oltre 1.600 partecipanti ai quali sono state presentate dieci poesie: cinque scritte da grandi autori come William Shakespeare, Lord Byron, Emily Dickinson più altri e cinque generate da ChatGpt. I risultati sono incredibili.
La regolazione e prima ancora la legislazione si trova davanti a un terreno nuovo, perché si tratta di una materia complessa e con molte sfaccettature, per affrontare la quale “non ci sono soluzioni univoche, ma un continuo sbagliare e cercare di risolvere una situazione” sono le parole del presidente di Agcom, Giacomo Lasorella, a conclusione dei dibattiti dedicati agli effetti dell’intelligenza artificiale sulla proprietà intellettuale, oltre che all’impatto del Digital Service Act e del Media Freedom Act sui contenuti online e sull’audiovisivo nell’ambito di Eurovisioni a Palazzo Farnese.