Perplexity, sta rapidamente trasformando il panorama dei motori di ricerca grazie a una soluzione basata su AI che risponde direttamente alle domande degli utenti. Con un recente round di finanziamento da 500 milioni di dollari guidato da Institutional Venture Partners (IVP), Perplexity ha visto la propria valutazione decollare fino a un impressionante $9 miliardi, come riportato dal Wall Street Journal. Questo valore, in netto aumento rispetto alla valutazione di $1 miliardo di inizio anno, evidenzia la fiducia degli investitori nella potenziale leadership di Perplexity nel mercato altamente competitivo dei motori di ricerca avanzati.
Categoria: Business Pagina 5 di 18
Nuove prospettive su come la tecnologia ai sta plasmando il futuro del business e della finanza
La collaborazione strategica tra Google ( e il Fondo Sovrano dell’Arabia Saudita, il Public Investment Fund (PIF), segna un nuovo capitolo per l’innovazione tecnologica nel Medio Oriente, con la creazione di un hub avanzato di Intelligenza Artificiale in Arabia Saudita. Questo polo AI, che punterà sullo sviluppo di modelli linguistici in arabo e applicazioni specifiche per il contesto saudita, avrà un impatto trasformativo su vari settori chiave, accelerando l’adozione dell’intelligenza artificiale in aree come sanità, commercio al dettaglio e servizi finanziari.
Il suggerimento arriva dall’ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi che, in un articolo pubblicato sul Financial Times “L’Europa impari la lezione fiscale del Regno Unito”, analizza gli ambiziosi obiettivi su investimenti e competitività che l’Unione Europea si è data su transizione ecologica, difesa, innovazione e digitalizzazione.
OpenAI, l’azienda nota per le sue innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale, sta valutando una trasformazione da una struttura nonprofit a una for-profit. Secondo fonti vicine alla questione, il colosso tecnologico ha avviato colloqui preliminari con l’ufficio del procuratore generale della California. Questa mossa potrebbe comportare un attento esame regolatorio su come OpenAI, sostenuta da Microsoft, valuti la sua preziosa proprietà intellettuale, inclusa la popolare piattaforma ChatGPT.
Palantir Technologies ontinua a sorprendere e impressionare il mercato con risultati trimestrali che superano le aspettative degli analisti, guidata dall’enorme richiesta di software per l’intelligenza artificiale. Il rapporto finanziario del terzo trimestre 2024 ha mostrato una crescita imponente, con le azioni che hanno registrato un balzo del 12% nella contrattazione post-mercato di lunedì. Nel corso dell’anno, il titolo della società, con sede in Colorado, ha già guadagnato quasi il 150%, a riprova di come la sua strategia basata sull’AI stia catalizzando l’interesse degli investitori.
Ne avevamo parlato 2 giorni fa.. 12 Ore fà Physical Intelligence ha chiuso un round di finanziamento straordinario, raccogliendo 400 milioni di dollari e portando la sua valutazione a ben 2 miliardi di dollari. Questa startup si dedica allo sviluppo di software avanzati per l’intelligenza fisica nei robot, una tecnologia capace di trasformare il modo in cui le macchine interagiscono con l’ambiente circostante. A guidare il finanziamento sono stati colossi della finanza e della tecnologia: Jeff Bezos, Thrive Capital e Lux Capital, accompagnati da investitori di primo piano come OpenAI, Redpoint Ventures e Bond.
In un periodo di forte evoluzione tecnologica e competitività, diverse startup basate sull’intelligenza artificiale e sull’automazione hanno recentemente ottenuto finanziamenti significativi per accelerare la loro crescita e impattare in settori chiave, dalla logistica alla sanità, fino ai contenuti digitali.
MGX, un nuovo fondo di investimento sostenuto dagli Emirati Arabi Uniti, è attualmente in trattative per investire in xAI, l’azienda fondata da Elon Musk, che produce il chatbot Grok. Secondo fonti interne, xAI sta cercando di raccogliere 5 miliardi di dollari a una valutazione di circa 45 miliardi di dollari.
MGX è stata lanciata a marzo 2024 da Mubadala Investment Co., un fondo da 300 miliardi di dollari, e dalla società tecnologica G42. Il fondo ha come obiettivo principale quello di investire in infrastrutture, semiconduttori e applicazioni nel campo dell’intelligenza artificiale. L’investimento in xAI rappresenterebbe la seconda grande scommessa di MGX in un importante sviluppatore di modelli linguistici, dopo aver partecipato al round di finanziamento da 6,6 miliardi di dollari per OpenAI lo scorso mese.
Unidata, operatore di telecomunicazioni, cloud e servizi IoT, ha annunciato il sostegno di UniCredit al piano di sviluppo di UNIFIBER, la joint venture con il Connecting Europe Broadband Fund (CEBF), per la costruzione di una rete in fibra ottica FTTH (Fiber to the Home) end-to-end nel Lazio, grazie a un prestito ESG-linked da 10 milioni di euro, di cui 7,15 milioni garantiti da SACE tramite “Garanzia Futuro”.
Il mercato delle IPO* sta attraversando una fase di stallo sorprendente in un contesto di mercati azionari che, al contrario, continuano a mostrare una straordinaria forza. Questo paradosso è emblematico delle nuove dinamiche introdotte dall’ecosistema tecnologico, sostenuto da capitali di venture che, invece di stimolare la tradizionale exit attraverso l’IPO, tengono molte delle società emergenti all’interno di un sistema di finanziamento privato estremamente solido.
È uscita la versione 1 di Oasis!
TLDR: È un’IA che può generare un gioco interamente da zero. Come primo POC, siamo riusciti a generare contenuti che sembrano Minecraft e ora puoi giocarci: https://oasis.decart.ai
Le versioni future usciranno presto (molto presto) e ti permetteranno di parlare con il gioco: ad esempio, potresti dire al gioco di tornare indietro nel tempo, nel Medioevo o nel futuro, e questo accadrà.
Sì, certo, ci sono ancora un sacco di bug e la memoria di un pesce rosso, lo pubblichiamo qui ora per sentire da voi tutti cosa ne pensate! Il futuro sta arrivando, e sta arrivando molto velocemente: aiutateci a orientarci lì!
Gli sviluppatori
Shaun Maguire, partner di Sequoia Capital, sta effettuando un investimento significativo in Decart, una startup di video AI di un anno che è recentemente emersa dalla modalità stealth con un round di finanziamento seed di 21 milioni di dollari. Questa decisione deriva dall’approccio innovativo di Decart all’infrastruttura AI e dal suo potenziale per rivoluzionare le esperienze video generative in tempo reale.
Quando Elon Musk è stato costretto ad acquistare Twitter due anni fa, ha promesso una rivoluzione. Voleva trasformare il social network in una “piazza digitale” e in una “app per tutto,” che offrisse dall’informazione alla finanza fino a diventare un hub di servizi integrati. A oggi, nessuna di queste promesse si è materializzata. X non è diventata né il centro del dibattito pubblico che Musk immaginava né un’app universale capace di migliorare la nostra vita quotidiana.
Con l’avvicinarsi dell’halving di aprile (L’halving dei bitcoin viene effettuato ogni quattro anni, quando la quantità di bitcoin versata ai minatori a titolo di ricompensa viene dimezzata), l’industria sta affrontando un passaggio critico, aprendo a nuove prospettive di guadagno con l’adozione dell’intelligenza artificiale. Questa strategia ha catturato l’attenzione di Wall Street, dove l’entusiasmo per l’AI applicata ai data center si sta trasformando in una concreta opportunità di mercato.
Le grandi aziende tecnologiche, tra cui Microsoft, Meta, Amazon e Alphabet , stanno investendo miliardi di dollari nella creazione di centri dedicati all’intelligenza artificiale (AI), per soddisfare la crescente domanda di servizi avanzati basati su questa tecnologia. Tuttavia, l’assenza di un quadro chiaro sui ritorni di questi investimenti sta generando preoccupazioni tra gli investitori, sollevando domande sulla sostenibilità di tali progetti, in un settore dove i margini di profitto sono sempre stati un punto di forza.
Nvidia, il colosso dei semiconduttori e pioniere dell’intelligenza artificiale, sta per unirsi al prestigioso indice Dow Jones Industrial Average (DJIA), sostituendo lo storico concorrente Intel. La decisione, comunicata da S&P Dow Jones Indices, non solo segna un cambiamento epocale per la leggendaria misura di Wall Street, ma riflette anche un più ampio spostamento verso i settori tecnologici che guidano l’economia moderna. Oltre alla sostituzione di Intel con Nvidia, l’indice accoglierà anche Sherwin-Williams, leader nella produzione di vernici, al posto del colosso chimico Dow Inc.. Questo avvicendamento avverrà prima dell’apertura dei mercati l’8 novembre 2024.
Al Bar dei Daini si respira quell’aria di analisi approfondita e discussione appassionata, un rituale per chi desidera scavare nei dettagli delle più recenti performance aziendali. I report finanziari di Apple e Amazon, pubblicati nei giorni scorsi, hanno sollevato numerose questioni, lasciando molti con un mix di ottimismo e preoccupazione: la complessità del contesto economico attuale ha infatti reso questi risultati non del tutto scontati.
Nel mondo dell’intelligenza artificiale, dove l’efficienza e la potenza di calcolo diventano fondamentali per sviluppare modelli sempre più avanzati, l’alleanza tra Nvidia e xAI segna una svolta decisiva
Il quadro che emerge è articolato, una sorta di bilanciamento tra la necessità di innovare e il dovere di affrontare condizioni macroeconomiche sempre più complicate. Tra tazze di caffè e sguardi attenti, i numeri parlano chiaro: per entrambe le aziende i risultati hanno mostrato sì elementi positivi, ma anche segnali di criticità.
Apple: tra crescita degli iPhone e segnali di prudenza per il futuro
Nel panorama tecnologico globale, gli investimenti in intelligenza artificiale (IA) e infrastrutture avanzate stanno conoscendo un’impennata senza precedenti, guidati da colossi come xAI di Elon Musk, Toyota, Nippon Telegraph and Telephone, e sostenuti da investitori di primo livello come Sequoia Capital, Andreessen Horowitz e Valor Equity Partners. Questa ondata di finanziamenti segna non solo l’interesse per le potenzialità dell’IA, ma anche una gara tra le principali società per dominare i settori emergenti della guida autonoma, dei data center e dell’automazione aziendale.
xAI, fondata da Elon Musk, punta a raccogliere 5 miliardi di dollari a una valutazione di circa 45 miliardi, con l’obiettivo di consolidarsi come uno dei principali laboratori di ricerca in IA generativa. Questa iniziativa ambiziosa coinvolge investitori di peso, tra cui Qatar Investment Authority, che intendono capitalizzare la rivoluzione guidata dall’IA, con Musk al timone per accelerare lo sviluppo di modelli avanzati e tecnologie di intelligenza artificiale su scala globale.
Nel vasto panorama dell’intelligenza artificiale generativa, una nuova e ambiziosa startup emerge dalle ombre: Decart. Fondata in Israele e guidata da Dean Leitersdorf e Moshe Shalev, Decart ha rapidamente attirato l’attenzione di Sequoia Capital grazie al partner Shaun Maguire, noto per la sua stretta collaborazione con Elon Musk. Questo collegamento ha già portato Sequoia a partecipare nei round di finanziamento di SpaceX, X e xAI, il laboratorio di intelligenza artificiale di Musk. Ora Maguire punta sulla nascente Decart, con l’obiettivo di posizionarla come un potenziale concorrente per colossi come OpenAI e Midjourney.
Google ha recentemente concluso un accordo straordinario con la startup di intelligenza artificiale Character.AI, pagando 2,7 miliardi di dollari in contanti. Questo accordo include la licenza della tecnologia di Character.AI e l’assunzione dei suoi co-fondatori, Noam Shazeer e Daniel De Freitas, entrambi ex ricercatori di Google. La notizia è stata confermata in un deposito normativo, evidenziando l’importanza strategica di questo movimento per Google nel panorama competitivo dell’IA.
L’accordo con Character.AI è stato descritto come una “reverse acquihire”, dove Google ha scelto di non acquistare direttamente l’azienda, ma piuttosto di ottenere una licenza non esclusiva per utilizzare la sua tecnologia. Questo approccio consente a Character.AI di continuare a operare come entità indipendente, pur perdendo parte del suo talento chiave. L’importo pagato da Google è notevole, specialmente considerando che include anche la cancellazione di strumenti convertibili per centinaia di milioni di dollari, sebbene le cifre esatte non siano state confermate pubblicamente.
In un anno come questo, ci troviamo di fronte a uno scenario in cui startup tecnologiche e colossi del settore danzano in un frenetico valzer di acquisizioni. Queste giovani aziende, molte delle quali affacciate su terreni complessi come l’intelligenza artificiale, cercano un riparo sicuro tra le braccia di grandi imprese già consolidate. I banchieri, dal canto loro, osservano con attenzione, consapevoli che le imminenti elezioni presidenziali potrebbero definire i futuri parametri normativi, soprattutto in tema di antitrust, e molti protagonisti stanno attendendo proprio questi risultati prima di stringere nuovi accordi.
Jaguar Land Rover ha annunciato il lancio del suo nuovo Open Innovation Hub in India, dedicato ad individuare e lavorare a stretto contatto con le startup, con l’obiettivo di sviluppare la prossima generazione di prodotti e servizi che contribuiranno a definire le future esperienze dei clienti di JLR.
L’industria bancaria statunitense si trova di fronte a un possibile punto di svolta pluriennale per i profitti, indipendentemente dal partito che prenderà il controllo della Casa Bianca e del Congresso. Questo il messaggio di Mike Mayo, analista di Wells Fargo, in una nota ai clienti, dove identifica una serie di trend e scenari post-elettorali destinati a influire pesantemente sui bilanci delle principali istituzioni finanziarie del Paese.
I recenti risultati di Google mostrano come l’adozione dell’IA sia già un driver significativo di crescita. Con un tasso di crescita di Google Cloud in aumento dal 29% al 35% nel terzo trimestre, la piattaforma ha superato le aspettative, contribuendo a una crescita globale del 15% per Alphabet. Questo risultato, pur superiore alle stime degli analisti, non è stato sufficiente a risolvere tutte le perplessità degli investitori riguardo al futuro del core business di Google. Infatti, mentre Sundar Pichai, CEO di Google, attribuisce parte di questa crescita all’integrazione dell’IA, l’assenza di dati precisi sull’impatto dell’IA sulla domanda complessiva lascia aperti dubbi tra gli investitori più scettici.
Immaginatevi una scena da film. Un teatro pieno di magnati della finanza e della tecnologia, tutti radunati in una lussuosa sala di Riyadh, Arabia Saudita, per discutere di… beh, di come dominare il mondo. Benvenuti al Future Investment Initiative, affettuosamente noto come “Davos nel deserto,” dove Elon Musk, Masayoshi Son e una schiera di CEO delle più potenti aziende globali si scambiano sorrisi, strette di mano e promesse di un futuro in cui i robot probabilmente ci sostituiranno. L’intero evento, sfarzoso e surreale, ricorda il sogno di un dittatore futurista, o di un autore di fantascienza col senso degli affari.
La startup di intelligenza artificiale generativa xAI è in trattative per raccogliere un nuovo round di finanziamento che potrebbe valutare l’azienda guidata da Elon Musk a 40 miliardi di dollari, come riportato dal Wall Street Journal. Queste discussioni sono descritte come nelle fasi iniziali, indicando che, sebbene ci sia un interesse significativo, l’esito rimane incerto.
Era il 29 ottobre del 1969, quando un gruppo ristretto di pionieri informatici dell’Università della California a Los Angeles (UCLA) realizzò una connessione senza precedenti, dando vita alla trasmissione del primo messaggio “a distanza”. In quel giorno storico, guidato dal professor Leonard Kleinrock, il team lanciò ARPANET, il progetto che avrebbe dato origine all’internet moderno. Con l’ambizione di inviare la parola “LOGIN” al Stanford Research Institute, la trasmissione si interruppe però dopo le prime due lettere: “LO”. Quasi un messaggio profetico, “Lo and behold!” – eccoci qua, come se il destino avesse voluto sottolineare la forza simbolica di quell’inizio, breve ma potente.
Il CEO di SoftBank, Masayoshi Son, ha recentemente sottolineato il potenziale di Nvidia, dichiarandola “sottovalutata” durante il suo intervento al Saudi FII Summit. Ha proiettato che per raggiungere l’intelligenza artificiale superintelligente (ASI) potrebbero essere necessari “centinaia di miliardi di dollari”, insieme a un investimento stimato di 9 trilioni di dollari e 200 milioni di chip. Nonostante un leggero calo delle azioni di Nvidia nel premarket, l’azienda ha visto una crescita notevole, con le azioni in aumento del 191% dall’inizio dell’anno e oltre il 2.600% negli ultimi cinque anni.
L’industria fintech è oggi attraversata da una netta spaccatura, con dinamiche ben delineate tra aziende nate prima e dopo il 2020. La pubblicazione di ChatGPT da parte di OpenAI, supportata da partnership strategiche come quella con Microsoft, ha contribuito a innescare una competizione in cui le aziende nate in epoca pre-intelligenza artificiale si trovano oggi a doversi adattare rapidamente, mentre le giovani realtà native dell’AI avanzano con approcci completamente nuovi, sfruttando al massimo il potenziale di automazione intelligente e personalizzazione nei servizi.
Perplexity, una startup di ricerca basata su intelligenza artificiale, ha recentemente assunto Jessica Chan, ex manager di LinkedIn e Meta, come prima responsabile delle partnership con gli editori. Questa mossa è parte di un programma più ampio che mira a stabilire relazioni più positive con i media, specialmente in un contesto di crescente tensione tra le aziende tecnologiche e gli editori tradizionali.