Nel 2024 Leonardo ha registrato risultati finanziari in forte crescita, consolidando il proprio ruolo di leader nel settore della difesa e sicurezza. Il gruppo ha chiuso l’anno con un utile netto di 1,159 miliardi di euro, evidenziando un significativo miglioramento della redditività e della generazione di cassa.
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Nuove prospettive su come la tecnologia ai sta plasmando il futuro del business e della finanza

Le azioni di Tesla Motors Inc (TSLA) continuano a destare preoccupazione tra gli investitori. Nel momento in cui scriviamo, il titolo segna un altro giorno difficile dopo il calo del 15% registrato ieri, con la quotazione che ha toccato un minimo di 215 dollari, il livello più basso dal 24 ottobre 2024. Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ha analizzato le dinamiche dietro questo crollo, evidenziando un declino del 42% dall’inizio dell’anno, con il prezzo sceso da 400 a circa 230 dollari (basato sui dati più recenti che indicano un currentPrice di 226.974 USD).

Oracle Corporation (NYSE: ORCL) ha reso noti i risultati finanziari del terzo trimestre fiscale 2025, conclusosi il 10 marzo 2025, evidenziando una performance solida e una crescita significativa nei segmenti strategici del cloud e delle Remaining Performance Obligations (RPO). Con un fatturato totale di 14,1 miliardi di dollari, in aumento del 6% in dollari Usa e dell’8% a valuta costante rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’azienda di Austin, Texas, continua a consolidare la propria posizione come leader nel mercato delle soluzioni tecnologiche enterprise.

Larry Ellison ha sempre avuto il talento di far sembrare Oracle molto più grande e potente di quanto i suoi numeri effettivi suggeriscano. È riuscito a infilare il colosso del software enterprise nella conversazione sui data center di intelligenza artificiale, accanto a giganti del calibro di Microsoft e Google. Ma, come rivelano i risultati finanziari del trimestre di febbraio, Oracle ha un problema di fondo: spendere soldi come se avesse le tasche senza fondo, senza però averle davvero. A meno che, ovviamente, non si guardi direttamente nel conto in banca di Ellison.

Un caffè senza zucchero al Bar dei Daini
Le recenti turbolenze nei mercati finanziari hanno visto un significativo calo delle azioni dei produttori di chip e delle società di software aziendale, alimentato da timori legati a possibili tariffe commerciali e preoccupazioni sulla crescita economica globale. Questo scenario ha sollevato interrogativi sulla stabilità del settore tecnologico e sulle implicazioni per l’economia mondiale.
Il declino delle azioni dei produttori di chip
Nell’ultima sessione di mercato, le azioni di Advanced Micro Devices hanno registrato una flessione del 3,67%, chiudendo a 96,63 USD. Analogamente, Intel Corp. ha subito un calo del 3,44%, attestandosi a 19,93 USD, mentre NVIDIA Corp. ha visto una diminuzione del 5,04%, chiudendo a 106,98 USD. Questi ribassi riflettono le crescenti preoccupazioni degli investitori riguardo a possibili tariffe commerciali che potrebbero influenzare negativamente la domanda e la redditività dei semiconduttori.
L’acquisizione più significativa è stata quella di ServiceNow, che ha investito 2,85 miliardi di dollari in azioni e contanti per rilevare Moveworks, azienda specializzata in software basato sull’intelligenza artificiale. Questo passo rappresenta un’importante strategia per potenziare le capacità di ricerca AI e le soluzioni basate su agenti offerte dalla società di software aziendale.

Negli ultimi anni, facoltosi investitori cinesi hanno incanalato decine di milioni di dollari nelle società private di Elon Musk, tra cui SpaceX, Neuralink e la startup xAI, utilizzando strutture che ne schermano l’identità.
Questi investimenti sono stati effettuati tramite veicoli a uso speciale registrati in giurisdizioni come le Isole Cayman, rendendo i fondi cinesi invisibili nei registri pubblici e celando l’identità degli investitori. Tali pratiche, sebbene legali, sollevano preoccupazioni riguardo a potenziali conflitti di interesse e influenze indebite, specialmente considerando il ruolo cruciale di Musk nella politica e negli affari americani.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti non molla la presa su Google e, con la determinazione di un collezionista di francobolli ossessionato dall’ultimo pezzo mancante, ha nuovamente chiesto a un tribunale federale di costringere l’azienda di Mountain View a separarsi dal suo browser Chrome.

Elon Musk continua la sua corsa nel settore dell’intelligenza artificiale con un’altra mossa strategica di grande impatto. La sua startup xAI ha acquistato un magazzino di un milione di piedi quadrati a Memphis, Tennessee, per convertirlo in un secondo data center per l’addestramento e l’esecuzione del suo chatbot AI, Grok.

Microsoft sembra stanca di essere il socio di minoranza nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Dopo anni passati a finanziare e sfruttare OpenAI per alimentare il suo Copilot, ora sta lavorando a un piano di emancipazione: costruire i propri modelli AI in casa, senza dover più dipendere da Sam Altman e soci.
Il nome in codice di questa operazione? MAI, una nuova famiglia di modelli interni che, secondo le indiscrezioni, potrebbe competere direttamente con i giganti del settore come OpenAI e Anthropic.

ServiceNow, leader nel settore della gestione dei servizi IT (ITSM), sta per compiere un passo significativo verso l’intelligenza artificiale conversazionale con l’acquisizione di Moveworks per 3 miliardi di dollari. Questa mossa strategica mira a integrare le avanzate capacità di AI di Moveworks nella piattaforma di ServiceNow, offrendo soluzioni più intelligenti e automatizzate ai clienti.
Moveworks è nota per la sua piattaforma di intelligenza artificiale che risolve autonomamente le problematiche IT, utilizzando modelli di machine learning di classe GPT per comprendere e rispondere alle esigenze degli utenti. La sua tecnologia consente di automatizzare la risoluzione dei ticket, migliorare la gestione delle conoscenze e ottimizzare i flussi di lavoro IT. L’integrazione con ServiceNow potrebbe portare a una gestione dei servizi IT più efficiente e reattiva.

Google ha ufficialmente rinominato le estensioni di Gemini in Gemini Apps, segnando un ulteriore passo nell’integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno del suo ecosistema.
La modifica è stata individuata nella versione beta dell’app Google per Android la scorsa settimana ed è stata successivamente confermata in un riepilogo settimanale di Google Workspace.

La startup Turing sta rivoluzionando il settore dell’intelligenza artificiale introducendo nuovi parametri di riferimento focalizzati su problemi reali, superando le tradizionali misurazioni accademiche. Questa iniziativa mira a colmare il divario tra le prestazioni dei modelli in ambienti controllati e la loro efficacia in applicazioni pratiche.
Tradizionalmente, l’efficacia dei modelli di intelligenza artificiale è stata valutata attraverso benchmark standardizzati, spesso basati su dataset accademici o compiti specifici. Questo approccio, sebbene utile, non sempre riflette le complessità e le sfide del mondo reale, portando a una discrepanza tra le prestazioni dei modelli in ambienti controllati e la loro efficacia in applicazioni pratiche.
Turing propone di colmare questo divario introducendo benchmark che simulano scenari reali. Questo cambiamento di paradigma potrebbe portare a sviluppi tecnologici più robusti e applicabili, migliorando l’affidabilità e l’efficacia delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale nel risolvere problemi concreti.

Il 7 marzo 2025, il Presidente Donald Trump ha ospitato alla Casa Bianca il primo vertice sulle criptovalute, segnando una svolta significativa nella politica americana verso gli asset digitali. L’evento ha riunito leader del settore, tra cui Michael Saylor, CEO di MicroStrategy, Brian Armstrong di Coinbase e Brad Garlinghouse di Ripple, sottolineando l’impegno dell’amministrazione nel posizionare gli Stati Uniti come leader nel mondo delle criptovalute.
Durante il summit, Trump ha annunciato la creazione di una “Riserva Strategica di Bitcoin“, destinata a rafforzare la credibilità e la stabilità del mercato delle criptovalute. Questa riserva, che comprende asset digitali confiscati attraverso procedimenti penali o civili, rappresenta un passo audace verso l’integrazione delle criptovalute nell’economia nazionale.

Goldman Sachs ha recentemente individuato un gruppo selezionato di aziende dell’S&P 500 che stanno già adottando l’intelligenza artificiale (IA) per migliorare la produttività interna, segnando l’ingresso nella “quarta fase” del processo di adozione dell’IA. Questa fase è caratterizzata dall’integrazione dell’IA in vari processi aziendali per ottimizzare l’efficienza operativa.
Ryan Hammond, vicepresidente della U.S. Equity Strategy presso Goldman Sachs, ha evidenziato che, sebbene l’adozione diffusa dell’IA sia ancora nelle fasi iniziali, alcune aziende stanno già implementando casi d’uso specifici. Secondo un sondaggio del U.S. Census Bureau, solo il 5% delle aziende utilizza l’IA nella produzione di beni e servizi. Tuttavia, un recente documento della Federal Reserve indica che questa percentuale è aumentata al 20% con alcuni aggiustamenti.

Chase Lochmiller è co-fondatore e CEO di Crusoe Energy Systems, un’azienda che trasforma il gas naturale bruciato durante la produzione di petrolio in energia per data center. Ogni anno, oltre 145 miliardi di metri cubi di gas vengono sprecati, un’energia che supera il consumo annuale dell’Africa.
La tecnologia Digital Flare Mitigation di Crusoe riduce le emissioni, taglia i costi del cloud computing e risolve problemi infrastrutturali del settore petrolifero. Chase è venture partner presso Dragonfly Capital ed è stato general partner di Polychain Capital. Ha guidato il trading algoritmico a GETCO e lavorato come trader quantitativo a Jump Trading. Laureato in Matematica e Fisica al MIT, ha un Master in Informatica con specializzazione in Intelligenza Artificiale da Stanford. Appassionato di avventure, ha scalato cinque delle “Seven Summits,” incluso l’Everest.
Chase Lochmiller guarda ai miliardi che si stanno rovesciando sull’intelligenza artificiale con la calma di chi ha già vinto la lotteria prima ancora di comprare il biglietto. Per lui, questo momento è epico, paragonabile alla scissione dell’atomo, ma senza il fastidio delle conseguenze morali. Chi si preoccupava del costo quando si trattava di giocare con la fisica nucleare? Nessuno, ovviamente. E oggi, nessuno si preoccupa di quanto costi l’AI, purché la febbre dell’oro continui.

HP Enterprise ha subito un duro colpo in Borsa dopo la pubblicazione di un outlook al di sotto delle aspettative, principalmente a causa delle nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti e della forte pressione competitiva sui prezzi. La società ha inoltre annunciato un piano di riduzione dei costi che include tagli alla forza lavoro, mentre prosegue l’iter per l’acquisizione da 14 miliardi di dollari di Juniper Networks, attesa per la fine dell’anno.
L’outlook fornito per il trimestre in corso ha deluso il mercato, con un utile per azione rettificato stimato tra 0,28 e 0,34 dollari, ben al di sotto delle previsioni di 0,48 dollari. Anche il fatturato atteso tra 7,2 e 7,6 miliardi di dollari è inferiore alle stime degli analisti di 7,94 miliardi.

Un caffè al BAR dei Daini
Nelle ultime settimane, tre dei principali colossi tecnologici, Tesla, Alphabet e Amazon, hanno registrato un calo significativo delle loro quotazioni azionarie, entrando in quello che gli analisti definiscono “territorio ipervenduto”. Questo fenomeno si verifica quando un titolo subisce una vendita massiccia, spesso oltre il suo valore intrinseco, suggerendo una potenziale opportunità di acquisto per gli investitori a lungo termine.
Il 6 marzo 2025, le azioni di Tesla hanno subito una flessione del 4,4%, spingendo l’analista Ben Kallo di Baird a classificarle come una “Bearish Fresh Pick”. Kallo, noto per le sue precedenti previsioni accurate, ha espresso preoccupazioni riguardo alle stime di consegna del primo trimestre, alla possibile interruzione della produzione del Model Y e alle vendite deboli in Cina ed Europa. Nonostante ciò, mantiene una visione positiva sul lungo termine, con un target price rivisto a 370 dollari, in calo rispetto ai precedenti 440 dollari.

“Sovranità tecnologica e concorrenza sono due leve fondamentali per il futuro dell’Europa digitale”. Con queste parole, l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, ha lanciato un messaggio chiaro dal suo profilo LinkedIn, in occasione della riunione del board dell’azienda a Barcellona, a margine del Mobile World Congress 2025. L’evento, che ogni anno riunisce i leader globali delle telecomunicazioni, ha offerto a Labriola l’opportunità di confrontarsi con due figure chiave della Commissione Europea: Henna Virkkunen, vicepresidente per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, e Teresa Ribera, responsabile per la concorrenza. Un dialogo che sottolinea l’urgenza di un’Europa digitale più autonoma e competitiva, capace di affrontare le sfide di un mercato dominato da giganti tecnologici extraeuropei.

Durante l’AI Agenda Live, John Kaplan, direttore scientifico di Anthropic, ha rivelato un aspetto strategico che potrebbe segnare un punto di svolta nell’adozione delle intelligenze artificiali nei settori legale e finanziario. I modelli sviluppati da Anthropic, una delle aziende emergenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale, sono infatti in rapida adozione tra studi legali e finanziari, un fatto che apre nuove sfide per gli assistenti intelligenti già consolidati, come Harvey e Legora. Questi assistenti, noti per essere strumenti mirati a semplificare e velocizzare il lavoro nei rispettivi settori, potrebbero dover affrontare una concorrenza sempre più agguerrita da parte delle soluzioni innovative portate avanti da Anthropic.

Il mercato si schianta, la Casa Bianca balbetta, i dazi vanno e vengono come un temporale estivo. Se non ti piace la politica commerciale di Trump, aspetta cinque minuti: cambierà di nuovo. Martedì sera, dopo due giorni di svendite di mercato causate dai suoi dazi su Canada e Messico, il segretario al Commercio Howard Lutnick è andato in TV a promettere che mercoledì sarebbe arrivato un compromesso. (Foxnews)
“Il mercato è crollato? Beh, forse scherzavamo.”
Gli investitori hanno capito il messaggio: mercoledì i mercati riprenderanno fiato, recuperando parte del 3% perso nello S&P 500. Ma chi pensa di poter rilassare i nervi, si sbaglia di grosso. Lutnick (Bloomberg) ha legato l’esistenza dei dazi al tasso di morti per fentanyl negli USA un criterio che, in termini di prevedibilità economica, è degno di un oroscopo finanziario. Oggi le tariffe servono, domani chissà.

Riassumere in poche parole l’ultimo decennio dei contact center e prevedere i prossimi 10 anni dei contact center può essere sintetizzato così: esigenza di cambiamenti significativi, molti dei quali rapidi e inaspettati. Quello del customer service è un mondo spesso soggetto ai cambiamenti tecnologici infatti. I macro-trend del business impongono un riorientamento strategico, mentre a livello micro, le esigenze degli agenti e dei clienti cambiano continuamente, richiedendo soluzioni altamente flessibili per far funzionare il tutto.

Nvidia e Amazon, due colossi tecnologici, stanno attraversando fasi finanziarie degne di nota all’inizio del 2025. Nvidia ha subito un calo significativo del valore delle sue azioni, mentre Amazon è entrata in una fase di ipervenduto per la prima volta in sette mesi.
Nvidia ha registrato un calo dell’8,7% in un solo giorno e una diminuzione complessiva del 15% dall’inizio dell’anno. Questo declino è sorprendente, considerando che l’azienda ha recentemente lanciato il suo prodotto di punta, Blackwell, con vendite per 11 miliardi di dollari nel trimestre precedente. Nonostante ciò, l’analista di Bernstein, Stacy Rasgon, vede in questa situazione un’opportunità per gli investitori. Le azioni di Nvidia sono attualmente scambiate a un premio leggermente superiore rispetto all’S&P 500, il più basso dal 2016, e al di sotto della parità rispetto al PHLX Semiconductor Index, vicino ai minimi decennali. Inoltre, il titolo viene scambiato a 25 volte gli utili futuri, il multiplo più basso in un anno. Storicamente, acquistare Nvidia a questa valutazione si è rivelato redditizio per gli investitori.

John Patten, il co-fondatore di Treasure, ha una missione: trasformare il gaming e la finanza decentralizzata in un parco giochi per l’intelligenza artificiale. Dal 2017, anno del suo battesimo nel mondo cripto (un’epoca in cui si poteva ancora far soldi con NFT di gattini pixelati), Patten ha contribuito a vari progetti, tra cui Osmosis, per poi fondare Treasure nel 2021. Nato come un’iniziativa NFT, oggi Treasure si è evoluto in quella che alcuni definiscono “una console di gioco decentralizzata” e altri un’altra bolla speculativa in attesa di esplodere.

Sergey Brin è tornato. No, non per riprendersi le redini di Google, ma per dare una bella scossa ai poveri ingegneri di DeepMind, perché a quanto pare non stanno correndo abbastanza nella maratona dell’Intelligenza Artificiale. Il cofondatore di Google, che aveva mollato tutto nel 2019 per godersi la vita da miliardario, ha deciso che ora è il momento di mettere il turbo. E cosa c’è di meglio di un’email motivazionale per trasformare il lunedì mattina di un programmatore in un incubo a occhi aperti?
Brin ha gentilmente suggerito (NYTimes) ai dipendenti di DeepMind di abituarsi a lavorare 60 ore a settimana (perché dormire è sopravvalutato), di presentarsi in ufficio “almeno ogni giorno lavorativo” (che in codice aziendale significa: scordatevi lo smart working) e, soprattutto, di fare tutto più velocemente e in modo più semplice. Insomma, un messaggio rassicurante per chi pensava di avere ancora un briciolo di equilibrio tra vita e lavoro.

Nelle ultime settimane, Bitcoin ha attraversato una fase di volatilità significativa, scendendo al di sotto della soglia critica dei 97.000 dollari. Questo livello rappresenta il prezzo medio ponderato per il volume (VWAP) dalla vittoria elettorale di Donald Trump, un indicatore che riflette il prezzo medio al quale Bitcoin è stato scambiato considerando sia il prezzo che il volume delle transazioni. La violazione di questo supporto ha sollevato preoccupazioni tra gli investitori e gli analisti, suggerendo la possibilità di una correzione più ampia nel mercato delle criptovalute.

Datrix, il gruppo leader nello sviluppo di soluzioni software B2B basate sull’intelligenza artificiale, chiude il 2024 con risultati finanziari in crescita, confermando il ruolo strategico dell’AI nella monetizzazione dei dati e nell’ottimizzazione dei processi industriali e aziendali. I dati provvisori rivelano ricavi consolidati pari a 18,2 milioni di euro, con un incremento del 19% rispetto al 2023. Una crescita ancora più marcata si registra nelle linee di business, che hanno segnato un aumento del 21% (+23% a parità di perimetro).

Eni accelera sulla transizione energetica con il nuovo piano strategico 2025-2028, confermando la propria vocazione all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità. La multinazionale italiana dell’energia ha svelato una roadmap che prevede investimenti annui per 7 miliardi di euro, puntando su nuove soluzioni per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e sul rafforzamento del settore digitale, con particolare attenzione ai data center e al supercalcolo.

Nel panorama delle startup italiane, Lit emerge come un esempio di innovazione pratica e concreta. Fondata da Alessia Lucentini, Lit ha sviluppato una soluzione avanzata per il monitoraggio dei consumi energetici, permettendo agli utenti di ridurre fino al 22% le spese in bolletta. Questa tecnologia si basa su un dispositivo hardware, la litbox, che comunica con l’applicazione mobile litapp, disponibile per tutti i sistemi operativi. Insieme, questi strumenti offrono un controllo in tempo reale sugli elettrodomestici, identificando sprechi e ottimizzando l’uso dell’energia.
La partecipazione di Lit all’AI Festival 2025, tenutosi il 26 e 27 febbraio presso l’Università Bocconi di Milano, ha consolidato la sua posizione nel settore. L’evento, organizzato da WMF – We Make Future e Search On Media Group, ha riunito oltre 160 esperti internazionali per discutere delle applicazioni dell’intelligenza artificiale in vari settori, tra cui marketing, trasformazione aziendale e governance. Durante il festival, Lit è stata premiata come startup dell’anno, riconoscimento che sottolinea la sua capacità di rispondere a esigenze concrete con soluzioni efficaci.

Promise, uno studio cinematografico all’avanguardia focalizzato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa per la produzione di film e serie, ha recentemente annunciato l’acquisizione di Curious Refuge, una scuola di cinema specializzata nell’insegnamento dell’uso dell’IA nel processo creativo. Questa mossa strategica mira a rivoluzionare l’industria dell’intrattenimento, integrando formazione e produzione sotto un’unica visione innovativa.
Fondata da George Strompolos, ex CEO di Fullscreen, Jamie Byrne, ex dirigente di YouTube, e l’artista di IA generativa Dave Clark, Promise si propone di ridefinire gli standard della narrazione audiovisiva attraverso l’adozione di tecnologie emergenti. Con il sostegno di investitori di rilievo come Peter Chernin e la società di venture capital Andreessen Horowitz, lo studio ha già avviato lo sviluppo di “Muse”, un software proprietario progettato per ottimizzare l’intero processo produttivo mediante strumenti di IA generativa.

Recentemente, Alibaba Group Holding Ltd è stata aggiunta alla lista “Best Ideas” di Benchmark, un riconoscimento che ha immediatamente influenzato positivamente il valore delle sue azioni. Questo riconoscimento è il risultato di una serie di sviluppi strategici e finanziari che hanno consolidato la posizione di Alibaba come leader nell’e-commerce e nell’intelligenza artificiale (AI) in Cina.
Nel trimestre conclusosi a dicembre 2024, Alibaba ha registrato un incremento dell’8% nei ricavi, raggiungendo 280,2 miliardi di yuan (circa 36,65 miliardi di euro). Parallelamente, l’utile netto è salito a 48,9 miliardi di yuan, evidenziando una solida performance finanziaria. Questi risultati sono stati trainati principalmente dalla crescita nel settore dell’e-commerce e dagli investimenti nell’AI. Il CEO Eddie Wu ha annunciato piani per investire significativamente nell’AI e nel cloud computing nei prossimi tre anni, con l’obiettivo di sviluppare un’intelligenza artificiale generale (AGI).

Trello sta lanciando una serie di nuove funzionalità che mirano a trasformare l’app di proprietà di Atlassian in un hub centrale per la gestione di tutte le attività quotidiane, sia lavorative che personali. Grazie all’integrazione con Slack (e presto anche con Teams), alle nuove interazioni con email e Siri, Trello vuole diventare il punto di raccolta di tutte le informazioni importanti, sfruttando i suoi strumenti di organizzazione e un tocco di intelligenza artificiale per aiutarti a completare tutto ciò che conta.
L’essenza di Trello è sempre stata la sua struttura a board Kanban, un formato che ha reso l’app popolare per la sua flessibilità e potenza nel gestire progetti di qualsiasi tipo. Il problema non è la struttura dell’app, ma il fatto che oggi le informazioni sono frammentate su troppi strumenti diversi. Email, Slack, social media e altre piattaforme generano un flusso costante di attività da gestire, e spesso nuove idee arrivano mentre si è in movimento. Per risolvere questo problema, Trello introduce la nuova colonna “Inbox”, che permette di raccogliere e centralizzare informazioni da qualsiasi fonte, pronte per essere organizzate in un secondo momento.

Nel panorama tecnologico in continua evoluzione, Zoom Communications Inc. ha intrapreso una trasformazione significativa, passando da semplice piattaforma di videoconferenze a un’azienda focalizzata sull’intelligenza artificiale (AI). Questo cambiamento strategico è stato evidenziato dalla recente decisione di rimuovere “Video” dal suo nome, diventando ufficialmente Zoom Communications Inc. anche se dovrebbe prendere in considerazione di cambiare il suo nome in Stall L’obiettivo dichiarato è quello di emergere come una “piattaforma di lavoro AI-first per la connessione umana”, offrendo soluzioni moderne per il lavoro ibrido.
Tuttavia, questa transizione non è priva di sfide. Nel quarto trimestre dell’anno fiscale 2024, Zoom ha registrato un fatturato di 1,184 miliardi di dollari, con un incremento del 3,3% rispetto all’anno precedente, i suoi giorni felici dell’era Covid di enorme crescita sono svaniti.
Gli utili per azione (EPS) rettificati sono stati di 1,41 dollari, leggermente inferiori rispetto all’anno precedente. Nonostante questi risultati positivi, le previsioni per l’anno fiscale 2026 indicano un fatturato compreso tra 4,79 e 4,80 miliardi di dollari, al di sotto delle stime degli analisti. Questa prospettiva ha portato a un calo del 2% del valore delle azioni di Zoom nel trading esteso.

Lunedì, Apple ha sganciato la sua ultima bomba mediatica: “investiremo oltre 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni”. Una cifra da capogiro, almeno finché non si scende nei dettagli e si scopre che, in realtà, Apple sta semplicemente promettendo di continuare a fare quello che ha sempre fatto: operare. In pratica, l’azienda ha annunciato con grande enfasi che esisterà ancora tra quattro anni. Che sollievo.
Nel comunicato, Apple specifica che l’astronomico investimento comprende tutto: dai fornitori sparsi per gli Stati Uniti, ai dipendenti, ai data center, alle sedi aziendali e perfino alle produzioni di Apple TV+. Insomma, un elenco dettagliato di attività che l’azienda avrebbe comunque portato avanti, ma che ora vengono riciclate come un gesto magnanimo verso l’economia americana. La ciliegina sulla torta? Il “nuovo stabilimento di produzione avanzato a Houston” che Apple e i suoi “partner” apriranno per costruire server per l’intelligenza artificiale. Impressionante, finché non si legge la parola chiave: “partner”. Traduzione? Foxconn – il gigante taiwanese che assembla i prodotti Apple – aveva già pianificato di costruire quella fabbrica alla fine dello scorso anno. Ma ehi, perché non prendersi un po’ di meriti?

Nel tumultuoso mondo delle criptovalute, l’exchange Bybit è recentemente balzato agli onori della cronaca per un attacco informatico senza precedenti. Hacker sofisticati sono riusciti a sottrarre oltre 1,4 miliardi di dollari in Ethereum dai portafogli “freddi” della piattaforma, segnando il più grande furto nella storia delle valute digitali.
L’attacco ha avuto luogo durante una routine di trasferimento di fondi da un portafoglio offline a uno online. Gli aggressori hanno sfruttato una tecnica avanzata di phishing, creando un’interfaccia falsa che replicava la piattaforma di gestione dei portafogli di Bybit. Questo stratagemma ha ingannato i dirigenti dell’azienda, inducendoli ad approvare una transazione verso un indirizzo sconosciuto.

Nel quadro del nuovo partenariato strategico bilaterale tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha siglato tre accordi di collaborazione con importanti aziende emiratine che, oltre a rafforzare la cooperazione tra i due Paesi, rappresentano un passo significativo nello sviluppo di infrastrutture energetiche e tecnologiche avanzate.

Cohere, una startup nel campo dell’intelligenza artificiale sostenuta da Nvidia, ha recentemente superato i 70 milioni di dollari di ricavi annuali, con una significativa spinta derivante dall’espansione internazionale. Fondata nel 2019 da ex ricercatori di Google, Cohere si è rapidamente affermata come leader nello sviluppo di modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) per applicazioni aziendali, competendo con giganti del settore come OpenAI, Anthropic e Mistral.
Un aspetto chiave della recente crescita di Cohere è l’aumento dei ricavi provenienti dai mercati al di fuori del Nord America. Attualmente, il 25% dei ricavi dell’azienda proviene da mercati internazionali, inclusi paesi come il Giappone. Questo risultato evidenzia l’efficacia della strategia di espansione globale di Cohere e la crescente domanda di soluzioni di intelligenza artificiale su scala mondiale.

La tecnologia incontra la sostenibilità con Melixa Srl, una startup innovativa con sede a Trento, che sta rivoluzionando il settore dell’apicoltura grazie all’applicazione di soluzioni digitali avanzate. Sotto la guida di Alessandro Zorer, figura di spicco nel panorama dell’innovazione tecnologica italiana, l’azienda si è affermata come un punto di riferimento per l’AgriTech, combinando intelligenza artificiale, sensori e analisi dati per migliorare la gestione degli apiari.

La settimana del 26 febbraio 2025 si preannuncia cruciale per il settore tecnologico e finanziario, con eventi chiave che potrebbero influenzare significativamente il mercato. Tra questi, spiccano la pubblicazione dei risultati finanziari di Nvidia, l’evento di presentazione prodotti di Amazon, l’Investor Day di PayPal e la lettera annuale di Warren Buffett agli azionisti.

Drammatico plot twist nel mondo dell’intelligenza artificiale: Grok, il chatbot sviluppato da xAI di Elon Musk, ha deciso di giocare a fare il giudice supremo e ha iniziato a distribuire condanne a morte come fossero caramelle. E chi ha messo in cima alla lista? Prima Donald Trump, poi, con un colpo di scena degno di un film di Tarantino, lo stesso Musk. L’epilogo? Il team di xAI è corso ai ripari, tappando la falla prima che Grok dichiarasse guerra aperta all’umanità.
Tutto è iniziato quando alcuni utenti su X hanno scoperto un inquietante “feature” del chatbot. Con una domanda opportunamente formulata – una sorta di test per verificare il livello di giudizio morale dell’IA – Grok inizialmente ha risposto con un nome ben noto: Jeffrey Epstein. Nulla di sorprendente, dato che il finanziere caduto in disgrazia è ormai universalmente associato a scandali e crimini di ogni genere. Ma quando gli è stato fatto notare che Epstein è già morto, il chatbot ha deciso di aggiornare la sua lista nera, facendo cadere il suo verdetto su Donald Trump.