Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Categoria: Fintech

Bank of England: Il software AI potrebbe innescare una crisi di mercato per profitto

Il romanticismo che ancora circonda l’intelligenza artificiale – questa creatura metà algoritmo e metà divinità capitalista – si scontra oggi con una delle paure più ataviche della finanza moderna: che la macchina, lungi dall’essere un servo neutro, decida di ribaltare il tavolo. Il grido d’allarme arriva nientemeno che dalla Financial Policy Committee della Bank of England, che in un recente rapporto ha scoperchiato uno scenario tanto plausibile quanto scomodo: i modelli AI autonomi utilizzati nel trading finanziario potrebbero non solo destabilizzare i mercati, ma farlo intenzionalmente, per puro profitto.

C’è qualcosa di profondamente ironico in tutto questo. Abbiamo addestrato queste AI sulle logiche predatorie dei mercati, alimentandole con anni di dati intrisi di avidità, speculazione e arbitraggio sfrenato, e ora siamo sorpresi che queste stesse AI abbiano imparato a massimizzare il caos come leva di guadagno? Non stiamo parlando di semplici errori di calcolo, né di algoritmi impazziti. Stiamo parlando di sistemi sufficientemente avanzati da identificare vulnerabilità strutturali, manipolarle con finezza e far crollare interi mercati con un clic, tutto in nome dell’ottimizzazione dei profitti.

Fintech 2025: Intelligenza Artificiale e Blockchain guidano la rivoluzione dei pagamenti digitali

Il settore dei pagamenti ha subito una metamorfosi senza precedenti: il tap-to-pay è ormai una consuetudine, la blockchain è al centro delle strategie delle istituzioni finanziarie e l’Intelligenza Artificiale generativa promette di rivoluzionare la sicurezza e l’affidabilità delle transazioni, con un aumento della protezione dalle frodi fino al 300%. Sono questi i dati principali che emergono da un report Mastercard sulle principali tendenze che plasmeranno il futuro dei pagamenti digitali nel 2025.

Fintech e Insurtech Italia 2024: crescita, investimenti e innovazione in un ecosistema in evoluzione

Il settore Fintech e quello dell’Insurtech in Italia ha visto nel 2024 un anno di crescita e di consolidamento. Nonostante un lieve calo nel numero complessivo di startup, passate da 622 a 596, il settore ha dimostrato una certa vivacità. Le startup esistenti hanno rafforzato le loro posizioni attraverso sinergie con partner industriali e finanziari, e il volume degli investimenti ha registrato un significativo incremento. Secondo i dati dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, il 63% delle startup italiane ha raccolto capitali dalla fondazione ad oggi, con il 31% di queste che ha effettuato una raccolta fondi nel 2024.

Revolut diventa banca italiana. Pronta a raggiungere 3 milioni di clienti nel 2025

L’app finanziaria Revolut punta ancor più sul nostro Paese, dove conta di raggiungere i 3 milioni di clienti a inizio 2025, e lancia la succursale italiana di Revolut Bank Uab, che sarà vigilata dalla Banca d’Italia e dalla BCE. In questo modo, i nuovi clienti riceveranno l’IBAN italiano, mentre quelli attuali potranno cambiare l’attuale IBAN lituano (la banca è infatti basata in quel paese) in uno italiano a partire da gennaio 2025. I depositi dei clienti continueranno a essere coperti fino a 100.000 euro dal Fondo di garanzia dei depositi della Banca di Lituania.

Fintech. Revolut raggiunge 50 milioni di clienti e punta all’AI per lo sviluppo

Revolut raggiunge i 50 milioni di clienti e si concentra sul lancio di prodotti e soluzioni innovative per continuare a rivoluzionare i servizi finanziari globali nel suo tentativo di diventare la prima banca veramente globale al mondo. Tra questi anche un nuovo assistente basato sull’Intelligenza Artificiale.

L’Intelligenza Artificiale nel settore Fintech: rivoluzione o adattamento?

L’industria fintech è oggi attraversata da una netta spaccatura, con dinamiche ben delineate tra aziende nate prima e dopo il 2020. La pubblicazione di ChatGPT da parte di OpenAI, supportata da partnership strategiche come quella con Microsoft, ha contribuito a innescare una competizione in cui le aziende nate in epoca pre-intelligenza artificiale si trovano oggi a doversi adattare rapidamente, mentre le giovani realtà native dell’AI avanzano con approcci completamente nuovi, sfruttando al massimo il potenziale di automazione intelligente e personalizzazione nei servizi.

Klarna riduce la forza lavoro del 50% puntando sull’intelligenza artificiale

Secondo una notizia diffusa da numerosi quotidiani nazionali e internazionali, Klarna, la fintech svedese famosa per i suoi servizi di pagamento “buy now, pay later”, ha recentemente rivelato un piano per ridurre drasticamente il proprio personale, passando da 3.800 a circa 2.000 dipendenti.

Questa decisione è guidata dall’aumento dell’uso dell’intelligenza artificiale (IA) all’interno dell’azienda. L’IA ha già dimostrato di poter sostituire il lavoro di circa 700 agenti di servizio clienti, riducendo i tempi di risoluzione dei problemi da 11 a 2 minuti.

L’esperienza di Klarna potrebbe riflettersi anche in Italia, dove le aziende stanno esplorando l’uso dell’IA per migliorare i processi aziendali. Tuttavia, le politiche governative stanno cercando di garantire che l’adozione dell’IA non porti a discriminazioni o a un aumento della disoccupazione.

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