Le recenti elezioni presidenziali hanno portato a un dibattito vivace su come la polarizzazione politica possa influenzare il mondo della tecnologia, in particolare nell’epicentro dell’innovazione: la Silicon Valley. Il settore tecnologico si ritrova diviso tra investitori di idee opposte, sollevando una domanda inquietante: potrebbe la Silicon Valley frantumarsi in fazioni di capitalisti di rischio che rifiutano di collaborare a causa delle loro convinzioni politiche? Eppure, osservando da vicino, è difficile credere che questo scenario estremo diventerà realtà.
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Interviste – (DEI) diversità, equità e inclusione – Impatti Sociali ed Etici – Futuro e Prospettive – Legislazione e Regolamentazione -Educazione e Formazione – Lavoro e Formzione

La rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti sta suscitando grande interesse tra i sostenitori dell’intelligenza artificiale (IA), visti i potenziali vantaggi per l’industria in termini di deregolamentazione e supporto al settore tecnologico. Gli esperti sono cautamente ottimisti: mentre una riduzione della regolamentazione potrebbe accelerare l’innovazione, è essenziale definire una direzione politica chiara per garantire la crescita sostenibile e la sicurezza dell’IA.

Ieri è uscita una bella intervista su Dissipatio.it al Generale Fernando Giancotti sui temi della guerra e della pace, che Rivista.AI aveva avuto l’onore di conoscere.
Le elezioni americane di oggi vanno oltre la scelta del prossimo presidente: sono un’occasione per riflettere sul ruolo degli Stati Uniti nella sicurezza globale e sulla necessità di una strategia europea forte e autonoma.
Questa Settimana Meta, il gigante tecnologico dietro Facebook, ha recentemente esteso l’uso dei suoi modelli di intelligenza artificiale Llama all’esercito statunitense, collaborando con società come Accenture, Amazon Web Services, Palantir, Lockheed Martin e Microsoft. Questo passo nasce in parte come risposta alla crescente adozione dei modelli di Meta da parte di istituzioni cinesi, incluse quelle collegate all’Esercito Popolare di Liberazione (PLA). Ricercatori cinesi hanno infatti adattato Llama 2 per usi militari, tra cui l’analisi delle informazioni strategiche e l’addestramento per la guerra elettronica, sviluppando strumenti come il ChatBIT che supporta simulazioni e decisioni operative complesse.

“Le battaglie si vincono o si perdono prima di tutto nelle menti dei contendenti.”
Questa dichiarazione di apertura, simile a quella del Generale Fernando Giancotti, troverebbe profonda risonanza tra i comandanti militari di molti paesi alleati Transatlantici. La visione strategica va ben oltre le mere capacità belliche: è una disciplina mentale e morale, in cui il successo dipende in larga misura dalla forza intellettuale e dall’agilità decisionale di ogni soldato e leader, nonché dall’integrazione tra questi elementi.

Nel contesto sempre più complesso della disinformazione digitale, Seeweb si unisce al Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI) nel progetto SOLARIS, un’iniziativa innovativa volta a combattere i deep fake e ad educare i cittadini europei su come riconoscerli.

L’intelligenza artificiale è ora una realtà concreta e dominante. Non è più relegata a laboratori di ricerca, ma è integrata nelle nostre vite quotidiane, dai dispositivi che usiamo agli assistenti virtuali che ci rispondono. Google, Microsoft e OpenAI stanno lanciando versioni avanzate delle loro AI in grado di vedere, ascoltare e rispondere, facendo presagire un futuro di innovazione e utilità senza precedenti. Ma quanto possiamo davvero fidarci di queste “macchine intelligenti”?

L’Intelligenza Artificiale (IA) sta rapidamente evolvendo, e sebbene siano ormai comuni applicazioni che vanno dalla visione computerizzata alla gestione predittiva dei dati, l’idea di un “Gatto di Cheshire” nell’IA apre un discorso tanto filosofico quanto tecnico. Il riferimento al Gatto di Cheshire di Alice nel Paese delle Meraviglie, il cui sorriso permane anche dopo che il corpo svanisce, può essere visto come una metafora della capacità dell’IA di esistere in molteplici forme, senza una “presenza fisica” consolidata o definita.

Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) è una delle istituzioni leader mondiali nel campo dell’intelligenza artificiale (IA) e le sue recenti ricerche stanno plasmando il futuro della tecnologia. Negli ultimi anni, i ricercatori del MIT hanno proposto nuove teorie e approcci che cercano di superare alcune delle limitazioni sia dell’IA forte che di quella debole, proponendo soluzioni ibride e innovative che mirano a rendere le macchine più intelligenti e autonome, senza però cadere nel determinismo della coscienza artificiale. Vediamo alcune delle principali teorie emergenti.

Ray Kurzweil è da decenni una figura centrale nella visione futuristica della singolarità tecnologica. Con il suo nuovo libro, The Singularity Is Nearer, estende e approfondisce le idee che hanno alimentato la sua opera precedente, The Singularity is Near. La singolarità, secondo la sua definizione, è il momento in cui l’intelligenza artificiale supererà le capacità umane, portando a un’accelerazione vertiginosa dell’innovazione tecnologica e a un cambiamento radicale della società. Ma qual è lo stato attuale di questa visione? E, forse ancor più cruciale, siamo pronti a gestire le implicazioni di una tale rivoluzione?

L’AI Act, recentemente discusso, rappresenta una pietra miliare nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea, con un focus particolare sui sistemi di AI ad alto rischio. L’articolo 16 del Regolamento, oggetto della nostra riflessione, dettaglia gli obblighi dei fornitori, definendo un quadro di conformità che bilancia innovazione e tutela dei diritti fondamentali. Questo approccio normativo è costruito per garantire un’AI sicura, trasparente e affidabile, capace di restituire benefici sociali senza sacrificare l’integrità e la sicurezza degli utenti.

L’intelligenza Artificiale nella Ricerca Scientifica: Promesse, Pericoli e Illusioni di Comprensione
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha conquistato un ruolo sempre più centrale nel panorama scientifico, rivoluzionando il modo in cui gli esperimenti vengono condotti e i dati analizzati. Dalla creazione di laboratori “autonomi” in cui robot e algoritmi collaborano per progettare e realizzare esperimenti, fino alla sostituzione di partecipanti umani in studi sociali con bot, l’IA si sta affermando come uno strumento essenziale per molti ricercatori. Tuttavia, accanto a questo crescente entusiasmo, emergono preoccupazioni significative riguardo ai potenziali rischi e alle illusioni di comprensione che potrebbero derivare da un uso non critico di queste tecnologie.

Nella penombra di un elegante loft di Manhattan, circondato da libri e vecchie macchine da scrivere, un uomo rifletteva sui pericoli dell’intelligenza artificiale. Non era uno scienziato pazzo, ma Ilya Sutskever, uno dei padri spirituali dei moderni modelli linguistici. Guardava il tramonto oltre le finestre e pensava a come i suoi algoritmi, nati per rispondere a domande semplici, si fossero trasformati in divinità digitali affamate di energia.

Il concetto di capitale semantico, elaborato dal filosofo ed eticista Luciano Floridi, rappresenta un nuovo paradigma di capitale, focalizzato sul patrimonio di idee, conoscenza, significato e cultura. Tale capitale si distingue in quanto non si limita a un valore economico o culturale nel senso tradizionale, ma è costruito intorno al valore intrinseco delle idee e delle rappresentazioni che ci permettono di creare significato e di interagire con il mondo in modo più profondo e contestualizzato.

Il Tech Noir ha consolidato il suo ruolo nella cultura popolare come un genere estetico e filosofico di grande impatto, e il film Singularity si inserisce perfettamente in questa tradizione. Nel Tech Noir, la tecnologia diventa una forza che sovrasta l’uomo, e la narrativa esplora spesso un futuro in cui la linea tra l’umano e il tecnologico è diventata talmente sottile da sfumare quasi completamente. Questo filone, nato con capolavori come Blade Runner e The Terminator, ha permesso di esplorare questioni etiche e filosofiche profonde, anticipando preoccupazioni che sono divenute oggi quanto mai attuali.

L’evoluzione recente dei prezzi del gas naturale e delle fonti energetiche in generale si interseca in modo significativo con il potenziale impatto delle tecnologie di Intelligenza Artificiale (AI). In questo contesto, l’AI può svolgere un ruolo cruciale sia per ottimizzare i processi di approvvigionamento energetico sia per mitigare i rischi di volatilità dei prezzi nel mercato dell’energia.
Negli Stati Uniti, ad esempio, i prezzi del gas naturale hanno mostrato un incremento settimanale del 13%, spinto sia da previsioni di temperature più fredde sia da coperture di posizioni corte in previsione dell’imminente scadenza dei contratti di novembre. Il mercato europeo del gas ha registrato un’impennata simile, innescata da un’interruzione nella produzione norvegese e dall’incertezza geopolitica. In Europa, nonostante i prezzi del gas rimangano sotto i livelli storici toccati all’inizio del conflitto in Ucraina, l’instabilità delle forniture sottolinea la vulnerabilità del mercato.

Questa settimana ho avuto il piacere di incontrare il Prof. Raffaele Zanoli. È estremamente preparato e abbiamo discusso di Agricoltura e Intelligenza Artificiale, un tema che mi sta particolarmente a cuore. Successivamente, ho ascoltato per caso un’intervista di Bruno Vespa a Massimiliano Giansanti su “5 minuti”. Concordo pienamente con le sue opinioni e vi consiglio di ascoltarla.

All’inizio del XXI secolo, il panorama delle tecnologie digitali è dominato da due superpotenze: America e Cina. Questi paesi non solo sono leader nell’innovazione tecnologica, ma hanno anche un’influenza significativa sulla società, sull’economia e sull’ambiente globale. In questo contesto, emerge un nuovo concetto: il dato è diventato la “nuova materia prima”, paragonabile al petrolio del secolo scorso. Questo articolo esplora come la gestione dei dati e l’uso delle tecnologie digitali possano essere ripensati in un’ottica di sostenibilità, con un focus sui temi trattati nel Digital Ethics Forum organizzato dall’Associazione Sloweb.

La domanda di energia sta crescendo rapidamente in molti paesi, poiché le popolazioni aumentano e le economie si sviluppano. A livello globale, il consumo primario di energia è aumentato quasi ogni anno per almeno mezzo secolo. Sebbene i miglioramenti in efficienza energetica abbiano rallentato il tasso di crescita, il consumo energetico globale continua a crescere di circa l’1% al 2% all’anno.
L’aumento dell’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA) sta aggravando ulteriormente questa sfida energetica globale. I data center, che ospitano i modelli di IA, già oggi rappresentano circa l’1-1,5% del consumo globale di elettricità. Questa percentuale è destinata a salire al 3-4% entro la fine del decennio. Per soddisfare la crescente domanda energetica globale, è necessario utilizzare una varietà di fonti energetiche. Attualmente, la maggior parte dell’energia mondiale proviene dal petrolio, seguito da carbone, gas naturale e energia idroelettrica.

Era una tranquilla mattina d’ottobre quando un cambiamento sottile, ma potenzialmente devastante, cominciò a farsi strada tra i corridoi di Google, nel cuore pulsante di Mountain View. Le facciate di vetro dell’edificio riflettevano il sole californiano, ma all’interno si stava muovendo una scacchiera invisibile di potere. Due uomini, ognuno con ambizioni silenziose ma potenti, erano destinati a modificare il corso dell’azienda come nessuno aveva fatto prima.

Jake Sullivan, attuale Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, si trova in una posizione cruciale nel contesto della crescente competizione tecnologica tra gli Stati Uniti e la Cina. La sua strategia, che si è evoluta nel tempo, riflette un cambiamento significativo nella politica americana nei confronti di Pechino, specialmente alla luce delle recenti tensioni geopolitiche e delle ambizioni tecnologiche cinesi.

Se vuoi raccogliere montagne di denaro, amico mio, dovrai trovare qualche divina ragione. Così, Dario Amodei, il capo di Anthropic, ci ha regalato un fiume di parole, ben 14.000, per raccontarci i modi in cui l’intelligenza artificiale generale (AGI), o come la chiama lui, “potente IA”, trasformerà le nostre vite.
In un blog dal titolo poetico, “Macchine d’Amore Gentile“, (che trovate in calce) dipinge un mondo dove l’IA potrebbe comprimere un secolo di progressi medici in dieci anni, curare malattie mentali come Disturbo da stress post-traumatico e depressione, caricare la tua mente nel cloud e sconfiggere la povertà. Tutto questo, mentre la sua azienda cerca di raccogliere fondi per una valutazione da 40 miliardi di dollari.

E’ una delle massime più celebri nel campo della statistica e della modellizzazione matematica. Questo aforisma, apparso nel suo lavoro del 1978, è tanto semplice quanto profondo e ha significative implicazioni, soprattutto nel contesto moderno, dove l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning giocano un ruolo sempre più centrale in quasi ogni settore della vita umana. Esploreremo quindi il significato di questa affermazione, come si applica ai modelli statistici e di intelligenza artificiale, e come quest’ultima stia confermando la saggezza dietro le parole di Box.

Negli ultimi decenni, il concetto di guerra ha subito una trasformazione profonda, spostando progressivamente il fulcro dallo scontro fisico al dominio delle informazioni. Questa evoluzione ha reso la guerra dell’informazione una componente predominante nella geopolitica moderna, con implicazioni strategiche che trascendono i confini convenzionali della forza militare. L’evoluzione tecnologica e la globalizzazione delle comunicazioni hanno creato un contesto nel quale l’informazione non è solo un mezzo di supporto, ma uno strumento di guerra in sé, capace di plasmare percezioni, orientare ideologie e influenzare decisioni politiche su larga scala.

Nel panorama attuale dell’informatica, l’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con la tecnologia. Il libro “Algoritmi per l’intelligenza artificiale”, scritto da Roberto Marmo e pubblicato da Hoepli con la seconda edizione, rappresenta una risorsa essenziale per chiunque desideri comprendere in profondità gli algoritmi che alimentano l’IA e le tecniche che ne guidano lo sviluppo.
Roberto Marmo è un esperto in data science e intelligenza artificiale (il suo sito web è disponibile all’indirizzo www.robertomarmo.net) , laureato in Informatica e Dottore di Ricerca in Visione Artificiale. Ha concepito questo manuale come una guida teorica e pratica per studenti, professionisti e appassionati che vogliono acquisire le competenze necessarie per progettare soluzioni basate su algoritmi intelligenti. Attraverso un linguaggio chiaro e accessibile, Marmo esplora i principi fondamentali dell’IA, concentrandosi sugli algoritmi chiave che sono alla base di molte delle tecnologie di oggi, come l’apprendimento automatico, il riconoscimento delle immagini e la comprensione del linguaggio naturale.
Marmo descrive l’importanza crescente dell’IA nella nostra società e spiega il suo obiettivo di fornire ai lettori una base solida per comprendere e implementare algoritmi IA in diversi contesti applicativi. L’autore sottolinea come l’IA non sia solo un concetto accademico, ma una tecnologia che sta diventando parte integrante della vita quotidiana, attraverso strumenti come assistenti virtuali, motori di ricerca e sistemi di raccomandazione.


Le donne nel settore tecnologico stanno evidenziando sempre più le sfide sistemiche che sono costrette ad affrontare, mettendo in luce una serie di problemi che contribuiscono a un persistente divario di genere nell’industria. Nonostante alcuni progressi, molte donne impegnate nel settore tech segnalano discriminazioni , disuguaglianze salariali e una mancanza di rappresentanza, che ostacolano collettivamente il loro avanzamento professionale e la soddisfazione lavorativa.

Nel mondo della tecnologia, una delle sfide più affascinanti e difficili da affrontare è la creazione di un’intelligenza artificiale (IA) che possa avvicinarsi o persino superare l’intelligenza umana. Durante una conferenza recente, Yann LeCun, uno dei pionieri nel campo dell’IA e attualmente capo scienziato di Meta AI, ha presentato una panoramica approfondita su come l’umanità stia avanzando verso l’obiettivo dell’intelligenza artificiale a livello umano. Le sue idee, anche se ambiziose, ci mostrano quanto siamo ancora lontani da questo traguardo, ma evidenziano anche le possibili soluzioni e innovazioni future.

Green Tech Innovation – Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) ha visto una crescita esponenziale, con applicazioni che spaziano dalla medicina alla robotica, dalla finanza all’intrattenimento. Tuttavia, questa crescita è stata accompagnata da un problema fondamentale: il consumo massiccio di risorse. I modelli di AI più avanzati, come i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), richiedono enormi quantità di dati, potenza computazionale e energia. Questo ha sollevato interrogativi etici, ambientali e finanziari, spingendo verso un approccio più sostenibile, noto come Frugal AI.

La discussione sulle politiche di intelligenza artificiale (IA) si sta intensificando, con richieste sempre più diffuse per approcci “basati sulle prove”. Questo concetto implica che le decisioni politiche debbano essere informate da analisi empiriche e dati scientifici. Tuttavia, questo articolo evidenzia le tensioni esistenti tra l’esigenza di regole chiare e il rischio di immobilismo decisionale.

Da secoli, gli esseri umani automatizzano compiti per migliorare l’efficienza. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale (AI), questa ricerca dell’efficienza ha fatto un enorme balzo in avanti, e ora le aziende tecnologiche vedono un potenziale di profitto in questa direzione. La loro soluzione? Gli “agenti” AI.

Sequoia Capital, ha pubblicato un interessante articolo intitolato “Generative AI’s Act o1,” rappresenta un’analisi approfondita dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale generativa. Questo campo, in rapida espansione, sta trasformando il modo in cui interagiamo con la tecnologia e come possiamo sfruttarla per risolvere problemi complessi.

Dario Amodei è un imprenditore e ricercatore statunitense di origini italiane. Dario Amodei, nato nel 1983 subito dopo l’arrivo dei genitori negli USA, il padre è toscano, di Massa Marittima, la madre è americana, di Chicago.
Nel 2006 si laurea in Fisica a Stanford e subito dopo intraprende un Dottorato all’Università di Princeton. È il fondatore e CEO di Anthropic, l’azienda che ha sviluppato la famiglia di large language model nota come Claude. È stato vice president of research di OpenAI.
“Machines of Loving Grace” di Dario Amodei è un saggio recente che presenta una visione coinvolgente del futuro plasmato dall’intelligenza artificiale (IA). Pubblicato nell’ottobre 2024, il saggio ha attirato l’attenzione per la sua esplorazione approfondita di come l’IA potrebbe trasformare significativamente la società nei prossimi dieci anni.

Capitolo 1: l’ombra di Bletchley Park

In una mattina grigia del 1943, la nebbia si sollevava lentamente su Bletchley Park, il cuore pulsante della lotta contro il nemico. Il suono della pioggia che batteva contro i vetri delle finestre era una sinfonia familiare per Alan Turing. Le sue mani, abili e precise, sfioravano le pagine ingiallite dei suoi appunti, dove formule matematiche e schemi complessi si mescolavano con pensieri caotici. Il suo sguardo, sempre penetrante, si perdeva nei dettagli dei suoi calcoli, mentre il resto del mondo sembrava sfumare in un’eco lontana.

Oggi, 13 ottobre 2024, si celebra il 30° anniversario del lancio di Netscape Navigator, il primo tentativo commerciale di creare un browser web. Il suo rilascio ha segnato l’inizio della prima era delle guerre dei browser.Netscape è stato inizialmente lanciato come Mosaic Netscape 0.9 il 13 ottobre 1994 dalla Mosaic Communications Corporation.
In soli quattro mesi dalla sua uscita, ha conquistato tre quarti del mercato dei browser.

L’industria della moda e del lusso sta davvero attraversando una rivoluzione senza precedenti, e il motore di questo cambiamento è l’Intelligenza Artificiale (IA). Sebbene molti associno l’uso dell’IA semplicemente ad automazione o analisi dei dati, oggi la sua applicazione nel settore è molto più profonda e trasformativa. Stiamo parlando della capacità di creare capi unici, su misura per i gusti e desideri personali di ogni singolo cliente, inaugurando una nuova era di estrema personalizzazione.

L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente trasformando il panorama lavorativo globale, portando con sé sia opportunità che sfide significative. In questo articolo, esploreremo come le tecnologie di intelligenza artificiale generativa (GenAI) influenzano il lavoro, quali settori sono più a rischio e perché è fondamentale che i lavoratori abbiano voce in capitolo in questo processo.

OpenAI, un tempo considerata la punta di diamante della ricerca sull’intelligenza artificiale e un rifugio per i migliori talenti accademici del settore, sta attraversando un periodo di turbolenza interna. Secondo un articolo di Wired moltooo interessante, diversi ricercatori chiave hanno lasciato l’azienda, apparentemente insoddisfatti per il cambiamento di rotta verso un approccio più commerciale. Questa fuga di cervelli ha sollevato dubbi sul futuro della compagnia e sulle sue reali ambizioni nel campo dell’AI.

Il panorama politico americano sta vivendo una trasformazione significativa, con Silicon Valley che emerge come un attore chiave nel finanziamento delle campagne e nella lobby politica. Un recente profilo pubblicato da The New Yorker mette in luce Chris Lehane, il nuovo responsabile della lobby di OpenAI, e la sua lunga carriera caratterizzata da strategie controverse e campagne ingannevoli.

Peter John Kyle (nato il 9 settembre 1970) è un politico britannico che è
Segretario di Stato per la scienza, l’innovazione e la tecnologia dal luglio 2024.
Recentemente, il Segretario Peter Kyle ha partecipato a un evento del Washington Post a Londra, dove ha discusso le sfide e le opportunità legate all’intelligenza artificiale (IA). Questo articolo esplorerà le sue posizioni e il contesto attuale della regolamentazione dell’IA, evidenziando l’importanza di un approccio equilibrato che consideri sia la sicurezza che le opportunità offerte da questa tecnologia.

Taiwan si trova ad affrontare una crisi energetica sempre più grave, una situazione che minaccia il cuore dell’economia dell’isola: l’industria dei semiconduttori. Con l’aumento della domanda di energia e una crescente vulnerabilità alle interruzioni di fornitura, le autorità e le aziende locali si trovano a un bivio cruciale per il futuro economico della nazione. Questo articolo analizza i fattori che contribuiscono a questa crisi e le potenziali soluzioni.

La Sfida del 2025 tra Mobilità Militare e Minaccia Russa
La riflessione politica che emerge dal contesto internazionale attuale, in particolar modo riguardo alle forze armate europee, rivela diverse questioni di importanza strategica per l’Italia, la NATO e l’Unione Europea.
In un momento in cui la Francia si prepara a mettere alla prova la capacità del proprio esercito di rispondere rapidamente a una potenziale minaccia russa, il caso francese offre spunti di riflessione anche per il nostro paese, soprattutto alla luce di quanto discusso in ambito militare e geopolitico da fonti italiane.


Che emozione! Hanno assegnato il Nobel per la Fisica a due signori mica da ridere: John Hopfield e Geoffrey Hinton – che ha lasciato Google l’anno scorso per poter avvertire sui pericoli dell’intelligenza artificiale. Due nomi che non ci suonano nuovi, no? Stiamo parlando delle menti che, contro tutto e tutti, han messo giù la strada per quello che oggi chiamiamo Intelligenza Artificiale. Un campo che ora ci sembra quasi fantascienza quotidiana, ma che, grazie a questi giganti, ha cominciato a respirare molti anni fa.