Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

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Interviste – (DEI) diversità, equità e inclusione – Impatti Sociali ed Etici – Futuro e Prospettive – Legislazione e Regolamentazione -Educazione e Formazione – Lavoro e Formzione

L’intelligenza Artificiale e l’economia del futuro: le prospettive di Anton Korinek, consulente per il G7, Anton Korinek

Quando le nazioni più potenti del mondo hanno cercato una guida su come l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe influenzare le loro economie, si sono rivolte ad Anton Korinek, professore di economia presso la Darden School of Business dell’Università della Virginia. La sua esperienza nel prevedere gli impatti economici di una possibile automazione su vasta scala, in cui l’IA potrebbe rimpiazzare molte delle mansioni attualmente svolte dall’uomo, lo ha reso una figura centrale nel dibattito globale.

Korinek è stato selezionato tra pochi esperti internazionali per redigere un rapporto destinato ai recenti incontri delle nazioni del G7. Attraverso i suoi studi, ha delineato un quadro di “disruption” e “collasso salariale” che potrebbe accompagnare l’espansione dell’IA nei settori economici.

Bill Dally: il genio dietro i microchip avanzati e la rivoluzione della computazione, i pionieri di DeepMind

Nel mondo in continua evoluzione dell’innovazione tecnologica, alcuni nomi risplendono più di altri. Tra questi, Bill Dally emerge come una figura cruciale nel panorama della scienza dell’informatica. Professore e ricercatore di lunga data, Dally è una delle menti più brillanti e influenti dietro i microchip avanzati che alimentano le macchine di oggi, dalle automobili ai supercomputer. Il suo lavoro ha avuto un impatto profondo non solo sull’industria tecnologica ma anche sulla ricerca scientifica in ambito di intelligenza artificiale (AI). In parallelo, DeepMind, una delle aziende pionieristiche nel campo dell’AI, si distingue come una delle realtà più straordinarie che ha spinto i limiti della comprensione computazionale.

Biden nel suo discorso di addio avverte dell’emergere di un’oligarchia ultraricca e di un complesso tecnologico-industriale

Nel suo discorso di addio tenuto dall’Ufficio Ovale il 15 gennaio 2025, il presidente Joe Biden ha lanciato un allerta riguardo all’emergere di un’“oligarchia” formata dagli ultra-ricchi negli Stati Uniti e ai potenziali pericoli rappresentati da un “complesso tecnologico-industriale”.

Questo intervento segna non solo la conclusione della sua presidenza, ma anche un capitolo significativo nella sua lunga carriera politica, durata oltre cinque decenni.Biden ha espresso profonde preoccupazioni riguardo alla concentrazione di ricchezza e potere tra una ristretta élite.

Ha dichiarato: “Oggi, in America, si sta formando un’oligarchia caratterizzata da una ricchezza estrema, potere e influenza che minaccia letteralmente la nostra democrazia, i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali.”

Informazione e comunicazione al tempo dell’Intelligenza Artificiale

Il tema che l’intelligenza artificiale sappia scrivere meglio di chi lo ha imparato a scuola (rectius dall’intelligenza umana) sta sollevando una seria preoccupazione. L’informazione e la comunicazione, cui le nazioni reali affidano le loro conoscenze sullo storico e sul contemporaneo, stanno via via assumendo un ruolo diverso dal tradizionale cognitivo. Ciò in quanto così facendo alfabetizzano la storia e la cronaca sulla base non già di ciò che si è visto, ascoltato, amato, odiato, scovato con sacrificio e condiviso bensì su una statistica stressata. Dunque, una informazione e una comunicazione siffatte diventano, in una logica che sfugge al gnoseologico, più o meno apprezzate per il risultato che forniscono le fonti algoritmiche, elaborate sulla base dei dati posseduti e pesati in disponibilità miliardaria.

L’Entropia Strategica di TikTok: Elon Musk, il Cavaliere di X, e il Destino dell’App più Contesa al Mondo

Un caffè al BAR dei DAINI.

Mentre il mondo osserva con una miscela di curiosità e cinismo, l’ecosistema digitale globale sembra trovarsi di fronte a una nuova biforcazione. TikTok, il colosso del social media che ha catturato l’attenzione di milioni di utenti, potrebbe diventare la prossima pedina nella scacchiera geopolitica. Secondo Bloomberg, funzionari cinesi starebbero valutando l’opzione di permettere a Elon Musk di acquisire le operazioni statunitensi dell’app, integrandole nella sua società X.

Un passo del genere, apparentemente assurdo quanto realistico, potrebbe essere una mossa disperata per evitare il bando che il governo americano ha fissato per il 19 gennaio. La legge impone alla società madre cinese, ByteDance, di vendere la sua divisione statunitense per scongiurare il blocco totale dell’app sul suolo americano. Tuttavia, ByteDance ha negato con forza questa narrazione, definendola una “pura finzione”, un’affermazione che suona quasi come un mantra per allontanare un’idea troppo scomoda per essere accettata apertamente.

Sam Altman e il Grande Gioco dell’Intelligenza Artificiale: tra Data Center e Donazioni a Trump

A dicembre, Sam Altman, il visionario dietro OpenAI o se vogliamo, il nuovo oracolo di Silicon Valley ha deciso di aprire il portafoglio e regalare un milione di dollari al fondo inaugurale di Donald J. Trump. Uno potrebbe pensare: “Ecco un uomo che sa come posizionarsi nel mondo, anche quando il mondo sembra un po’ sottosopra.” È una mossa che si inserisce perfettamente nel manuale non scritto del settore tecnologico: quando sei già incredibilmente ricco e potente, perché non investire qualche spicciolo per assicurarti che anche il potere politico ti sorrida?

Adesso, Altman e la sua squadra di OpenAI una startup che ha cambiato il gioco con ChatGPT e dato a tutti una scusa per parlare con un computer – stanno facendo un ulteriore passo avanti. Stanno cercando di spiegare al mondo, e alla prossima amministrazione, come l’intelligenza artificiale sia la chiave per il futuro. Ovviamente, un futuro dove loro sono i protagonisti.

In un documento che chiamano pomposamente “progetto economico per l’intelligenza artificiale in America” –perché dire semplicemente “Come rimanere rilevanti e potenti nel prossimo decennio” non suonava abbastanza elegante – propongono politiche per stimolare la crescita tecnologica, minimizzare i rischi (quelli per loro, si intende) e mantenere la Cina lontana dal podio.

Fluxus Landscape

Fluxus Landscape sembra un progetto profondo e dinamico, pensato per esplorare l’intersezione tra tecnologia, etica e società. Mappando le diverse prospettive, organizzazioni e individui coinvolti nei dilemmi etici delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, offre un approccio sfaccettato e centrato sull’uomo per affrontare queste sfide. Sembra riconoscere la complessità della situazione: mentre la tecnologia avanza rapidamente, la comprensione umana, le politiche e le normative spesso rimangono indietro.

L’inclusione di gruppi alleati e di quelli in conflitto arricchisce ulteriormente la mappa, offrendo un contesto più ampio in cui le parti interessate sono impegnate in conversazioni sul futuro della tecnologia. Il percorso personale di apprendimento e approfondimento delle sfide etiche è rispecchiato nell’evoluzione del progetto, dove l’attenzione si sposta da un senso di isolamento a una consapevolezza che ci sono molte altre persone che lavorano per trovare soluzioni. Questo suggerisce che, sebbene il paesaggio etico possa sembrare frammentato o caotico, esiste speranza nel perseguire collettivamente la comprensione e l’azione.

L’approccio curatoriale e qualitativo di Fluxus Landscape si contrappone ai modi più quantitativi e basati su regole con cui i dati vengono spesso trattati nel mondo tecnologico. Sembra riflettere il lato umano delle questioni tecnologiche, concentrandosi sulle conversazioni, le relazioni e le prospettive individuali che contribuiscono a plasmare il quadro generale. Questo accento sul dialogo, piuttosto che solo sull’analisi dei dati, sottolinea l’importanza delle esperienze umane in un contesto così complesso.


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Amazon rimuove la Diversità dal suo sito: inclusività solo quando fa comodo

Amazon, il gigante che ha fatto un altro passo avanti verso l’inclusività… o meglio, ha deciso che forse l’inclusività è un po’ troppo trendy per i tempi che corrono. Dopo averci deliziato con decenni di dichiarazioni a favore della diversità, equità e inclusione (DEI), la compagnia ha pensato bene di togliere dal suo sito web quelle fastidiose parole come “supporto ai dipendenti transgender” e “obiettivi per una leadership più colorata e femminile”. D’altronde, il cambiamento politico che si è avvertito con la vittoria di Donald Trump alle presidenziali non poteva non avere qualche effetto collaterale sulle grandi aziende tech, no?

Niente paura, però: Amazon non ha completamente rinnegato il suo passato “progressista”. Non esalta più quei fastidiosi benefici per la transizione di genere, ma ti fa sapere che, in fondo, crede nell’uguaglianza di trattamento per le persone LGBTQ+. Un gesto che sicuramente farà sorridere tutti coloro che sperano in un’azienda che ci faccia sentire tutti uguali… ma senza troppa pubblicità, ovviamente.

La Corte Suprema pronta a spegnere TikTok: gioco del pollo con la Cina?

Non lo avremmo mai creduto, la Corte Suprema, che si fa un bel caffè e decide del futuro di TikTok come se niente fosse. Venerdì scorso, il tribunale ha lanciato quella che potremmo definire una sentenza storica (per usare un eufemismo) sulla libertà di parola, la sicurezza nazionale e i social media. La questione? Se una legge che potrebbe vietare TikTok negli Stati Uniti debba essere approvata. Spoiler: sembra che TikTok stia per fare una bella figuraccia.

I giudici, con la stessa grazia di chi ha appena scoperto un bug in un’app, hanno smontato l’argomento di TikTok che la legge stesse infrangendo la sua libertà di parola, quella stessa libertà che, ricordiamo, dovrebbe valere per i 170 milioni di utenti statunitensi che, probabilmente, si stanno ancora chiedendo come mai non possano fare a meno di scrollare. Ma la vera domanda, secondo la Corte, è: “Perché TikTok non può semplicemente vendere la sua anima, o almeno la sua parte cinese (ByteDance)?” L’avvocato di TikTok, Noel Francisco, ha tentato di difendersi dicendo che vendere sarebbe “estremamente difficile” (cosa che suona come una scusa da appassionato di videogiochi che non vuole svendere la sua console), ma i giudici non si sono lasciati impressionare.

Meta abbandona la Diversità, la giustizia e l’Inclusione per una nuova era di “Realpolitik” social

Il dolce sapore del cambiamento! Meta, ormai lontana dai giorni in cui parlava di “diversità”, “equità” e “inclusione”, ha deciso che è il momento di fare un bel taglio alla retorica e concentrarsi su cose un po’ più concrete: il business. Venerdì scorso, l’azienda ha annunciato, tramite un post interno degno di un film d’autore, che avrebbe smesso di richiedere una rosa eterogenea di candidati per le posizioni vacanti, come se fosse mai stato un grosso affare. E no, non ci sarà più neanche spazio per quell’interminabile circolo di discussioni su razza, genere ed etnia: la nuova priorità sono le piccole e medie imprese. Evviva!

La vicepresidente delle risorse umane, Janelle Gale, ha con tono serio e pomposo sottolineato che il “panorama legale e politico” negli Stati Uniti sta cambiando, e non certo in direzione di quella “cultura della diversità” tanto in voga fino a ieri. I giudici della Corte Suprema, infatti, stanno ormai “decidendo” che il trattamento preferenziale per alcuni gruppi è un concetto un po’ troppo old-fashioned. E quindi, addio DEI, il termine ormai troppo “carico”, da archiviare insieme a certi progetti un po’ idealisti.

Elon Musk contro OpenAI e Microsoft: il duello antitrust tra miliardari per il dominio dell’IA

Il Fatto Venerdì, i principali regolatori antitrust degli Stati Uniti hanno chiesto a un giudice federale in California di stabilire se OpenAI e il partner Microsoft abbiano violato le leggi antitrust federali negli ultimi anni nella causa di Elon Musk contro OpenAI.

La grande commedia del capitalismo moderno: Elon Musk che si lamenta di essere stato raggirato da un’organizzazione che lui stesso ha finanziato. È come se il lupo si fosse offeso perché l’agnello ha imparato a mordere. Musk sostiene di essere stato tratto in inganno quando OpenAI, nata come organizzazione non-profit, ha deciso di diventare a scopo di lucro. Perché, si sa, nulla dice “spirito filantropico” come prendere miliardi da Microsoft e poi fare esattamente ciò che conviene di più.

Microsoft, ovviamente, gioca la parte del partner innocente. “Noi? Pressioni su OpenAI? Ma figurati! Abbiamo solo versato miliardi, chi non lo farebbe?”. E ora Musk vuole che un giudice federale intervenga, come se i tribunali americani non fossero già abbastanza occupati con cose del calibro di “Chi ha brevettato per primo il tostapane che parla?”.

Huawei: una gigantesca azienda tecnologica al centro del dibattito internazionale

Huawei, il gigante tecnologico cinese, è un po’ come quella persona che si presenta sempre ben vestita a una festa e tutti sospettano che abbia rubato il vestito. È al centro di un’accesa discussione geopolitica ed economica, principalmente perché – dicono gli americani – il suo guardaroba tecnologico potrebbe includere microfoni nascosti. Il governo degli Stati Uniti, con la sottigliezza di un martello pneumatico, ha vietato nel 2022 la vendita di nuovi prodotti Huawei sul territorio americano, sostenendo che il colosso cinese potrebbe trasformare ogni router in una spia sotto copertura.

Huawei, dal canto suo, nega tutto con l’innocenza di un bambino beccato con le mani nella marmellata, proclamando di non essere affatto un’estensione del governo cinese. Certo, è solo una coincidenza che il modello gestionale dell’azienda ricordi più il Politburo che una normale riunione aziendale in Silicon Valley. Ma dettagli, no?

Grigori Perelman: il genio solitario di San Pietroburgo

Grigori Perelman è uno dei matematici più straordinari dei nostri tempi, un uomo che ha dato un contributo epocale alla matematica, ma che ha scelto di vivere una vita lontana dai riflettori e dalle lusinghe della fama. La sua storia non è solo quella di un brillante matematico, ma anche di una figura enigmatica, che ha rifiutato tutto ciò che il mondo accademico e sociale aveva da offrirgli.

Elon Musk, il Genio della confusione: come X è diventato il suo parco giochi per l’AI

Quando Elon Musk ha deciso di lanciare la sua startup di intelligenza artificiale, xAI, non si è limitato a entrare in gara: è arrivato con un carro armato in un’arena di gente armata di fionde. E il suo carro armato era carico di un tesoro inestimabile: i dati della sua ultima follia da miliardario, il social network un tempo noto come Twitter, che ha prontamente ribattezzato “X” (perché, a quanto pare, quando sei Elon Musk, le vocali sono un optional). Introducendo tariffe API salatissime, Musk ha gentilmente invitato le altre aziende di IA a togliersi dai piedi, riservandosi tutto il flusso infinito di tweet, meme e deliri complottisti per sé. Poi, con il solito tocco di geniale spregiudicatezza, ha trasformato gli utenti di X in cavie inconsapevoli per testare i suoi modelli.

Dana White, Trump e la meta del combattimento: un’alleanza contestata e la visione del futuro

Dana White, presidente della UFC, è da anni una figura di spicco nel panorama del combattimento sportivo, capace di ridefinire il mondo delle arti marziali miste (MMA) con la sua visione strategica. Negli ultimi tempi, il suo coinvolgimento con Donald Trump ha attirato l’attenzione, non solo per le implicazioni politiche, ma anche per le possibili evoluzioni future nel mondo del business sportivo. L’alleanza tra White e Trump sembra rappresentare un nuovo capitolo in una storia già ricca di colpi di scena, in un contesto dove la “meta” sembra essere molto più che una semplice visione politica o sportiva.

Dana White ha sempre avuto una relazione piuttosto aperta con Trump, tanto da averlo invitato a numerosi eventi della UFC e averne parlato positivamente più volte. La sua posizione di leadership nella UFC gli ha permesso di costruire un brand forte e influente, e, sebbene non si possa negare che la sua carriera e la visione della UFC siano nate in un contesto di sport, oggi White sembra rivolgersi verso una direzione che trascende la semplice gestione di un’organizzazione di combattimenti. Con il suo forte legame con Trump, molti si chiedono quali siano le intenzioni di White nel contesto più ampio degli affari e della politica.

Platone e la scrittura come tecnologia: dall’Antichità all’Era Digitale

Platone, nella sua opera “Fedro,” descrisse la scrittura come una tecnologia, un’estensione artificiale della mente umana capace di conservare e trasmettere il sapere. Questa definizione, apparentemente arcaica, si rivela straordinariamente attuale nel contesto contemporaneo, dove la tecnologia permea ogni aspetto della comunicazione e della memoria. La scrittura, considerata da Platone un farmaco per la memoria, è al contempo una risorsa preziosa e un potenziale rischio per l’oblio, come evidenziato nel passo in cui si preoccupa della perdita della memoria diretta in favore di una memoria mediata.

Mark McCrindle: Il Futuro Inevitabile: La Generazione Beta e il Mondo Governato dall’Intelligenza Artificiale

Quando la Generazione Beta porgerà le loro prime domande, è probabile che sia un’intelligenza artificiale a rispondere prima dei loro genitori.

Dal lancio di ChatGPT nel 2022, l’esplosione degli strumenti di intelligenza artificiale ha trasformato radicalmente il modo in cui apprendiamo, decidiamo e interagiamo. I bambini nati dal 2025 in poi si troveranno immersi in un mondo in cui l’intelligenza artificiale sarà onnipresente e sempre più vicina al concetto di singolarità.

La Generazione Beta, termine coniato dal futurista australiano Mark McCrindle, comprende i nati tra il 2025 e il 2039. Secondo McCrindle, per questa generazione, i confini tra il mondo digitale e quello fisico saranno praticamente inesistenti. “Mentre la Generazione Alpha ha assistito all’ascesa della tecnologia intelligente, la Generazione Beta vivrà in un’era in cui l’IA e l’automazione saranno completamente integrate nella vita quotidiana—dall’istruzione al lavoro, dalla sanità all’intrattenimento”, ha spiegato McCrindle.

L’Evoluzione della Filosofia Aziendale e la Prima Ondata dell’ AI

La storia popolare della tecnologia spesso inizia con il personal computer, e per una buona ragione: è stato il primo dispositivo high-tech utilizzato dalla maggior parte delle persone. Tuttavia, la vera rivoluzione tecnologica nelle grandi imprese è iniziata molto prima, con la digitalizzazione dei back office. Questo processo ha sostituito ruoli come quelli dei contabili e dei cassieri con sistemi automatizzati, portando a un cambiamento radicale nel modo in cui le aziende operavano.

Tecnologia e Intelligenza Artificiale: Un Dilemma Esistenziale tra Innovazione e Sicurezza, Sam Altman e Vitalik Buterin

Il futuro. Un futuro che sembra sempre più somigliare a una combinazione di una commedia grottesca e un thriller psicologico, dove la trama si sviluppa mentre noi stessi siamo in bilico tra il rischio di farci fregare da una macchina e il desiderio insopprimibile di diventare parte di quella macchina. Quella che potrebbe essere la prossima grande svolta nell’intelligenza artificiale ha due nomi che ormai tutti conoscono: Sam Altman e Vitalik Buterin. E naturalmente, come accade in tutte le storie di grande importanza, le loro visioni sono divergenti.

La Vignetta che manca: una storia di censura e potere nascosto, Ann Telnaes

Nel mondo della satira politica, ogni matita è una spada, e ogni tratto una dichiarazione di guerra. Nonostante ciò, quando la matita si infrange contro le realtà invisibili che gestiscono l’equilibrio del potere, il risultato è spesso una macchia indelebile. Ann Telnaes, una vignettista di lunga carriera, ha deciso di lasciare il Washington Post dopo essere stata messa da parte per una vignetta che non è stata mai pubblicata. La vignetta, come ha spiegato lei stessa su Substack, avrebbe dovuto commentare l’alleanza tra i giganti della tecnologia e l’establishment mediatico, eppure, qualcosa ha fatto scattare il meccanismo della censura. Telnaes, con un sorriso beffardo, ha sottolineato che questo non è stato un semplice caso di rifiuto artistico, ma un segnale di qualcosa di più insidioso. Un’inversione di rotta, un cambiamento delle regole del gioco.

Cambiare vita leggendo libri? Certo, se volete perdere il sonno e sviluppare ansia esistenziale

Vi consiglio cinque libri che potrebbero cambiare la vostra vita. Oppure semplicemente farvi rivalutare la vostra esistenza di fronte all’avanzata inesorabile delle macchine. Ecco un breve viaggio tra tomi, grandi classici prima della GENAI, che promettono di allinearvi al futuro, o almeno di prepararvi psicologicamente al dominio delle intelligenze artificiali.

Isaac Asimov e le Leggi della Robotica: un faro di etica nell’era dell’Intelligenza Artificiale

Il contributo di Isaac Asimov, una delle figure più iconiche della letteratura di fantascienza, alla nostra comprensione del rapporto tra umanità e tecnologia è incalcolabile. Attraverso le sue storie e saggi, Asimov non solo ha intrattenuto milioni di lettori, ma ha anche offerto profonde riflessioni etiche e filosofiche che rimangono estremamente rilevanti nel contesto dell’attuale sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e della robotica.

Isaac Asimov: il visionario della Robotica che ha prefigurato il futuro dell’Intelligenza Artificiale

Esattamente 105 anni fa, il 2 gennaio 1920, nasceva Isaac Asimov, uno dei più grandi scrittori di fantascienza e visionari del XX secolo. L’importanza di Asimov non si limita solo ai suoi libri, è stato un autore molto prolifico autore, con oltre 500 libri e numerosi saggi scientifici all’attivo, ma anche in relazione al suo essere un pensatore profondo che ha anticipato molte delle questioni etiche e filosofiche che oggi affrontiamo nel campo della robotica e dell’Intelligenza Artificiale.

Media Tradizionali: Morti, Sepolti o Solo in Vacanza Digitale?

Le recenti scomparse di Sumner Redstone, leggendario magnate di ViacomCBS, e di John Malone, il visionario architetto di Liberty Media, evocano l’epilogo di un dramma epico. Due colossi che hanno plasmato l’industria dell’intrattenimento, un tempo padroni incontrastati dell’etere, ora osservano dall’ombra il trionfo dello streaming e l’inarrestabile frammentazione del pubblico. È stato un declino scritto nel codice della modernità, sostengono gli analisti, come se la metamorfosi digitale fosse un evento inevitabile, una rivoluzione darwiniana che ha riscritto le regole della sopravvivenza mediatica.

La frammentazione del settore dei media e dell’intrattenimento rappresenta uno dei cambiamenti più profondi e irreversibili dell’era digitale. Questo fenomeno è stato accelerato dalla diffusione di piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+, che hanno sfidato il dominio tradizionale delle emittenti televisive e dei network via cavo. Il modello centralizzato e lineare della televisione tradizionale, basato su una programmazione fissa e su pacchetti di canali, è stato progressivamente eroso da un’offerta on-demand personalizzabile, frammentando l’audience in nicchie sempre più specifiche.

L’avvento dello streaming ha introdotto una democratizzazione dell’accesso ai contenuti, permettendo ai consumatori di selezionare programmi e film in base ai propri gusti, senza vincoli di orario o palinsesto. Questa libertà di scelta ha portato alla proliferazione di servizi di nicchia e di piattaforme verticali, specializzate in generi specifici come documentari, animazione giapponese o contenuti indipendenti, contribuendo ulteriormente alla disgregazione del pubblico di massa in comunità più ristrette e fidelizzate.

L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: dalla nascita alla rivoluzione del Linguaggio Naturale (NLT), LeCun

L’intelligenza artificiale (IA) ha attraversato decenni di evoluzione, segnati da scoperte fondamentali e dall’emergere della tecnologia del linguaggio naturale (NLT). Ecco una timeline che ripercorre le tappe principali, dal 1956 fino al futuro previsto per l’IA e NLT. Facciamo il punto della sua evoluzione.

Tecnologia e AI: le 4 tribù della nuova era digitale

Nel vasto mondo della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale, gli atteggiamenti delle persone possono variare drasticamente, formando delle vere e proprie “tribù” digitali che noi di Rivista.AI abbiamo provato a mappare. Dall’antica arte del luddismo 2.0 alla frenetica corsa verso l’utopia tecnologica, passando per i sofisticati navigatori del cyber spazio e i moderni zombie del Wi-Fi, ogni gruppo ha il suo modo unico e spesso esilarante di interagire con il mondo digitale. In questo articolo ci proponiamo di esplorare, con un tocco di ironia, le caratteristiche di queste quattro affascinanti categorie di persone che popolano la nostra nuova era digitale. Preparatevi a ridere (e forse a riconoscervi) mentre ci addentriamo nei vari approcci alla tecnologia e all’AI!

Il Futuro Perfetto e la Solitudine Virtuale

C’era una volta un uomo che, come molti altri, credeva di essere al centro dell’universo. Non perché fosse particolarmente brillante, ma perché passava metà del suo tempo a convincersi che gli altri fossero in qualche modo inferiori. Come tutte le persone che non sanno veramente chi sono, cercava rifugio in mille distrazioni, dalla lettura dei giornali alla speranza che una qualche forma di ispirazione lo colpisse come un fulmine a ciel sereno.

Supremacy: AI, ChatGPT e la corsa che cambierà il mondo

Immaginate di trovarvi al Bar dei Daini, un caffè affollato, circondati da conversazioni su intelligenza artificiale, innovazione e le ultime follie del mondo tecnologico. In questo contesto, “Supremacy: AI, ChatGPT e la corsa che cambierà il mondo” si presenta come un’opera che non solo esplora le vite di due protagonisti chiave, Demis Hassabis e Sam Altman, ma lo fa con un tono che ricorda un’introspezione umoristica e una critica sociale.

Il libro si apre con una sorta di danza tra i due protagonisti: Hassabis, il fondatore di DeepMind, e Altman, CEO di OpenAI. Entrambi brillanti, ma con approcci distinti all’AI. Hassabis è l’idealistico sognatore che desidera utilizzare l’AI per risolvere problemi globali come il cancro e il cambiamento climatico. Al contrario, Altman è più pragmatico, concentrato su come l’AI possa generare abbondanza economica. Questa dualità è raccontata con una leggerezza che fa sembrare la lettura un piacevole scambio di battute tra amici.

Elon Musk: Il Genio Visionario o il Caos Controllato? Anatomia di un Impero in Espansione

Elon Musk è diventato una figura così onnipresente che è quasi impossibile ignorarlo, indipendentemente dal settore o dall’interesse personale. È come se fosse entrato in una dimensione culturale che supera quella di altri magnati del passato, un po’ come Milken negli anni ’80, Bezos negli anni ’90 e Jobs nei primi anni 2000.

Ma Musk ha qualcosa di diverso. Lo capisci quando persino una mia amica una tranquilla funzionaria alla Consob, solitamente immune al fascino del mondo tech e business mi chiede di lui durante una cena natalizia. È in quel momento che realizzi che Musk non è solo un imprenditore: è un fenomeno sociale.

Esplorare l’Incrocio tra Scienza, Tecnologia e Storia in “Polostan” di Neal Stephenson

Neal Stephenson è da sempre noto per la sua capacità di mescolare concetti tecnologici complessi con narrazioni avvincenti. Le sue opere, come Snow Crash e Cryptonomicon, sono diventate pilastri della letteratura cyberpunk e della fantascienza speculativa, esplorando il legame tra l’umanità e l’era digitale, nonché le tecnologie avanzate.

Tuttavia, nel suo ultimo progetto, Polostan, Stephenson fa una svolta significativa rispetto ai temi trattati in passato. Sebbene ancora profondamente radicato nelle basi storiche e tecnologiche, Polostan introduce i lettori nel mondo dello spionaggio, ambientato durante i primi anni dell’Unione Sovietica, con sullo sfondo l’ascesa del potere atomico e l’alba dell’esplorazione spaziale.

Nvidia punta a sfidare AWS: Una realtà possibile?

Nvidia ha recentemente dichiarato che ha l’ambizione di creare una piattaforma cloud in grado di competere con i colossi del settore, tra cui Amazon Web Services (AWS), Google Cloud e Microsoft Azure. Questa dichiarazione non solo è audace ma anche strategicamente interessante, soprattutto alla luce del crescente dominio di Nvidia nel campo delle tecnologie di intelligenza artificiale (IA) e delle GPU. Ma cosa rende possibile questa affermazione e quali sono le sfide che Nvidia potrebbe affrontare nel tentativo di entrare in un mercato cloud dominato da attori consolidati?

L’intelligenza Artificiale: Amica e Nemica di Marc Benioff

Marc Benioff, CEO di Salesforce, è uno dei leader tecnologici più influenti e visionari del nostro tempo, noto per la sua capacità di prevedere e adattarsi alle nuove tecnologie. La sua visione dell’intelligenza artificiale (IA) è complessa e sfaccettata, una combinazione di ottimismo e cautela. Per Benioff, l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità straordinaria per trasformare il mondo degli affari, ma allo stesso tempo una minaccia potenziale per la società se non gestita con attenzione e responsabilità.

2025, il ruolo cruciale dell’Intelligenza Artificiale nel futuro della narrazione

Nel mondo della narrazione, l’Intelligenza Artificiale non è più solo una curiosità tecnologica, ma una forza di trasformazione che rimodella i processi creativi e il modo in cui i contenuti vengono consumati. Con la crescente influenza di strumenti di AI nel settore dei media, i creatori di contenuti stanno scoprendo che per entrare in sintonia con un pubblico sempre più esigente, non basta più una buona storia: è fondamentale integrare l’AI come strumento per connettersi in maniera più efficace e profonda. Chi non saprà evolvere la propria arte nel contesto dell’AI rischia di essere sopraffatto dalla velocità con cui il panorama della narrazione si sta adattando.

I Capitalisti di Rischio: Pronti a Dominare nel 2025

Il 2025 si prospetta come un anno di grandi opportunità per i capitalisti di rischio, o venture capitalist, che hanno dimostrato di saper cogliere con lungimiranza le tendenze emergenti e anticipare l’evoluzione dei mercati. Con la ripresa economica globale che segue le cicliche fasi di instabilità, il capitale di rischio si configura come una delle leve più potenti per il finanziamento dell’innovazione. Le sfide future, infatti, non sono solo economiche ma anche legate a un cambiamento paradigmatico nell’approccio alla crescita delle imprese. I venture capitalist, con la loro esperienza e la loro capacità di vedere oltre l’orizzonte a breve termine, sono destinati a trarre vantaggio da questo scenario, facendo leva su tecnologie all’avanguardia, cambiamenti nelle dinamiche di consumo e nuove necessità societarie.

Federico Faggin e l’incontro tra Scienza e Spiritualità: un viaggio verso la comprensione profonda della realtà

La scienza, nata dallo studio della materia, ha conquistato traguardi straordinari, ma oggi si trova a un bivio esistenziale. Da tempo considerata distante e persino in conflitto con la spiritualità, essa può invece integrarsi armoniosamente con quest’ultima per ampliare la nostra comprensione del cosmo e della coscienza. Questo è il cuore della visione di Federico Faggin, che propone una rivoluzione concettuale: abbandonare la visione riduzionista della scienza e riconoscere il valore della coscienza e del libero arbitrio come elementi fondamentali dell’universo.

L’AI come “Sistema 1” puro: efficiente e senza complicazioni

La teoria dei due sistemi cognitivi di Daniel Kahneman appare illuminante, ha vinto un Nobel, ma esiste un’altra prospettiva che sostiene che le macchine non debbano necessariamente “pensare” come noi. Infatti, un’intelligenza artificiale che emula il nostro processo decisionale lento e riflessivo (Sistema 2) potrebbe rivelarsi un errore. Potrebbe addirittura costituire un ostacolo all’efficienza e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale

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Kahneman e l’Intelligenza Artificiale: la psicologia dei Robot, o “come far pensare le macchine senza farti venire il mal di testa”

Allora, immaginate questa scena: il nostro cervello, e di conseguenza l’IA, è come una vecchia macchina da scrivere che scrive senza mai fermarsi. Daniel Kahneman, premio Nobel e probabilmente una delle persone più brillanti a cui possiamo farlo, ha messo in chiaro che il nostro cervello funziona come un sistema a due velocità: il Sistema 1, che è rapido, automatico e, diciamocelo, un po’ pigro; e il Sistema 2, che è riflessivo, lento e, beh, ci fa sudare un po’ per ragionare.

Carlo Rovelli, quando la scienza incontra la spiritualità: il significato nascosto nell’universo

Questo articolo si basa su appunti di lezioni preparati per una serie di seminari che Carlo Rovelli ha tenuto al Dipartimento di Filosofia di Princeton nel novembre 2024. Coprono la struttura concettuale della gravità quantistica, l’interpretazione relazionale della meccanica quantistica, la struttura del tempo, il suo orientamento e l’apertura del futuro, il fondamento fisico dell’informazione e del significato e alcune considerazioni generali sul fatto che i concetti evolvono, sul prospettivalismo e l’antifondazionalismo.

Donald Trump e la Senatrice Elizabeth Warren: Il Dibattito sul Debito Pubblico negli Stati Uniti: Origini, Controversie e Prospettive

Il debito pubblico degli Stati Uniti rappresenta una questione cruciale che periodicamente riemerge nel dibattito politico, influenzando le dinamiche tra il Congresso e l’amministrazione presidenziale. Recentemente, la discussione ha assunto toni accesi, con figure di spicco come il Presidente eletto Donald Trump e la Senatrice Elizabeth Warren che convergono sorprendentemente sulla necessità di abolire il tetto del debito.

Carlien Scheele: l’inclusione economica delle donne: un imperativo per il futuro dell’Europa

L’appello di Carlien Scheele, Direttrice dell’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (Eige), evidenzia una realtà cruciale: il talento femminile è un pilastro indispensabile per lo sviluppo economico e sociale dell’Unione Europea. Tuttavia, il divario occupazionale di genere continua a rappresentare una perdita economica enorme, stimata in 370 miliardi di euro l’anno. Un costo che l’Europa non può più permettersi di ignorare.

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