Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Autore: Redazione Pagina 1 di 47

Nvidia in trattative per acquisire Lepton AI: l’espansione strategica nel mondo dell’intelligenza artificiale

Nvidia è attualmente in trattative per acquisire Lepton AI, una startup emergente nel campo dell’intelligenza artificiale, per una cifra che si aggira intorno alle centinaia di milioni di dollari. Questa mossa strategica segue l’acquisizione di Gretel, specializzata nella generazione di dati sintetici, sottolineando l’impegno di Nvidia nel rafforzare il suo ecosistema AI.

Lepton AI, fondata due anni fa, offre una piattaforma software AI cloud-native che fornisce accesso on-demand alle GPU NVIDIA Blackwell B200, ottimizzando l’orchestrazione dei carichi di lavoro per accelerare sia l’inferenza che l’addestramento. La piattaforma di Lepton si integra perfettamente con le soluzioni NVIDIA, offrendo agli utenti un’esperienza fluida e altamente efficiente.

OpenAI vuole 5 exabyte di storage: il grande esodo dal cloud di Microsoft è iniziato?

OpenAI sta pianificando un’acquisizione massiccia di infrastrutture per lo storage, valutata in miliardi di dollari, secondo The Information. Questa mossa segnerebbe un passaggio epocale: la transizione dall’affidarsi a fornitori cloud come Microsoft e Oracle alla costruzione di un proprio data center. Se realizzata, trasformerebbe OpenAI in uno dei più grandi clienti di storage al mondo da un giorno all’altro.

Star Atlas e SingularityNET: l’intelligenza artificiale rivoluziona il gaming su blockchain

Il futuro del gaming su blockchain sta prendendo forma con l’integrazione dell’intelligenza artificiale in Star Atlas, l’atteso videogioco sci-fi basato su Solana. ATMTA, lo sviluppatore del gioco, ha annunciato una partnership con SingularityNET, membro fondatore dell’Artificial Superintelligence Alliance, per introdurre agenti AI intelligenti e adattivi nel suo universo di esplorazione spaziale.

L’obiettivo di questa collaborazione è chiaro: creare un’esperienza di gioco più immersiva e interattiva, sfruttando le tecnologie AI avanzate di SingularityNET, come il sistema AIRIS (Autonomous Intelligent Reinforcement Interpreted Symbolism) e il framework OpenCog Hyperon. Queste innovazioni permetteranno agli NPC (personaggi non giocanti) di evolversi e adattarsi in tempo reale, imparando dall’ambiente e dall’interazione con i giocatori.

Secondo Michael Wagner, co-fondatore e CEO di ATMTA, l’integrazione dell’intelligenza artificiale non è solo un miglioramento tecnologico, ma un passo cruciale verso la creazione di un ecosistema decentralizzato e dinamico, in cui i giocatori possano vivere esperienze uniche e in continua evoluzione.

OpenAI: crescita esplosiva, ma a che prezzo?

OpenAI sta puntando in alto, con una previsione di ricavi per il 2025 che supera i 12,7 miliardi di dollari, più del triplo rispetto ai 3,7 miliardi del 2024. Numeri impressionanti, riportati da Bloomberg, che dipingono un quadro di crescita apparentemente inarrestabile. Ma dietro ai titoli sensazionalistici, emergono dettagli che raccontano una storia più complessa.

Nel 2024, OpenAI si avviava a perdere 5 miliardi di dollari, secondo il New York Times. Se da un lato l’azienda sta generando entrate in forte crescita, dall’altro i costi operativi per addestrare e mantenere i suoi modelli di intelligenza artificiale sono fuori scala. Questo la porta a una situazione paradossale: una startup che sta rivoluzionando il mondo con l’IA, ma che brucia miliardi di dollari nel processo.

Nvidia guida l’adozione delle ottiche co-pacchettizzate Spectrum-X e Quantum-X: il futuro degli Switch delle reti AI

Nvidia ha recentemente annunciato l’introduzione di Spectrum-X e Quantum-X, switch di rete basati su fotonica del silicio con ottiche co-pacchettizzate (CPO), progettati per connettere milioni di GPU riducendo significativamente il consumo energetico e i costi operativi. ​

Questi switch offrono una velocità di 1,6 terabit al secondo per porta, migliorando l’efficienza energetica di 3,5 volte e aumentando la resilienza della rete di 10 volte rispetto alle soluzioni tradizionali. ​La tecnologia CPO integra componenti ottici direttamente nel package dell’ASIC, affrontando le sfide di larghezza di banda e consumo energetico delle reti moderne.

Tuttavia, Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha sottolineato che, nonostante i progressi, la tecnologia CPO non è ancora sufficientemente affidabile per un’adozione su larga scala nelle GPU principali dell’azienda, limitando per ora l’applicazione agli switch di rete.

Altre aziende stanno seguendo l’esempio di Nvidia. Broadcom, ad esempio, ha delineato piani per prodotti CPO come Humboldt e Bailly, con capacità rispettivamente di 25,6 e 51,2 terabit. ​Nonostante l’entusiasmo, l’adozione su larga scala del CPO è prevista tra 3-5 anni, con implementazioni iniziali a partire dal 2026.

Intelligenza artificiale Zeng Yi: la guerra fredda digitale tra Cina e USA frena la sicurezza globale

Se c’è una certezza nel panorama dell’intelligenza artificiale, è che la corsa allo sviluppo di modelli sempre più avanzati ha preso la forma di una competizione geopolitica senza esclusione di colpi. Eppure, secondo Zeng Yi, membro del comitato consultivo AI delle Nazioni Unite e professore dell’Accademia cinese delle scienze, questa impostazione potrebbe essere il più grande errore strategico di Washington.

Durante il Boao Forum for Asia, Zeng ha criticato l’atteggiamento degli Stati Uniti nel voler escludere la Cina dai network internazionali di sicurezza per l’IA, definendolo “una decisione molto sbagliata”. Il messaggio di fondo è chiaro: la sicurezza nell’IA non può essere un gioco a somma zero, e se le due superpotenze non trovano un terreno comune, il rischio è che si creino standard divergenti, regolamentazioni incompatibili e falle pericolose nella governance dell’IA.

Satya Nadella: DeepSeek è il nuovo punto di riferimento per il successo dell’IA di Microsoft

Microsoft è sempre stata sinonimo di innovazione tecnologica, ma ora sta cercando di alzare l’asticella nel settore dell’intelligenza artificiale, con Satya Nadella che guida la carica. L’azienda ha recentemente posto molta enfasi sul suo investimento strategico nell’IA, e la recente acquisizione del prodotto DeepSeek sta dimostrando di essere un punto di svolta decisivo.

Durante una riunione esclusiva con i dipendenti, Nadella ha rivelato come questo strumento potrebbe non solo spingere Microsoft a nuove vette di efficienza ma anche definire la sua posizione futura nel panorama competitivo dell’intelligenza artificiale. DeepSeek, che è stato lanciato con successo su Azure a gennaio, ha finito per impressionare non solo per le sue capacità tecniche, ma anche per il modo in cui un team relativamente ridotto, composto da circa 200 persone, sia riuscito a ottenere risultati sorprendenti in tempi rapidi.

L’innovazione dietro DeepSeek e la sua efficienza inaspettata

Nel cuore dell’incredibile successo di DeepSeek c’è la sua architettura innovativa, che lavora sotto il layer CUDA di Nvidia, una mossa che ha permesso una maggiore efficienza computazionale nelle operazioni di IA. Questo approccio ha contribuito a ridurre notevolmente i costi computazionali, un fattore cruciale quando si tratta di scalare l’intelligenza artificiale in modo sostenibile. L’efficienza con cui il sistema opera, combinata con l’uso di modelli pre-addestrati, ha dato a Microsoft una marcia in più, dimostrando che con le giuste risorse e visione, anche team piccoli e agili possono dare vita a soluzioni rivoluzionarie.

Ciò che ha colpito davvero Satya Nadella è stato il fatto che il team dietro DeepSeek non si è fermato alla fase di ricerca, ma è riuscito a trasformare il progetto in un prodotto concreto che ha avuto un impatto significativo. Non è da tutti riuscire a portare un’idea dal laboratorio alla cima delle classifiche dell’App Store, ma DeepSeek è riuscito nell’impresa, raggiungendo il primo posto. Questo, per Nadella, rappresenta il nuovo standard di successo: non solo innovare, ma tradurre rapidamente quella ricerca in un prodotto che può cambiare il mercato.

Questa conquista è tanto più significativa se paragonata al successo più altalenante di Copilot. Nonostante l’AI integrata nel sistema Copilot sia una delle principali scommesse di Microsoft, non ha ancora avuto lo stesso impatto virale che ha caratterizzato altre soluzioni, come ChatGPT. Quest’ultimo è infatti regolarmente in cima alle classifiche delle app gratuite, mentre Copilot non è riuscito a entrare nemmeno nei primi 100. Questo solleva la domanda su come Microsoft possa competere efficacemente nel mondo sempre più competitivo dell’IA, dove la velocità di adozione e la facilità di utilizzo sono cruciali.

La visione di Nadella è chiara: l’azienda non deve solo investire in tecnologie all’avanguardia, ma deve anche assicurarsi che questi strumenti diventino mainstream e raggiungano il pubblico giusto, al momento giusto. DeepSeek è quindi il faro che illumina la strada per i prossimi passi dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale. L’efficienza, la visibilità e la praticità di utilizzo sono la formula che Microsoft spera di applicare anche alle sue altre soluzioni IA, per colmare il divario che ancora esiste tra le sue offerte e quelle di concorrenti come OpenAI.

Il piano di Microsoft di investire 80 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale è un chiaro segno della determinazione della compagnia nel diventare una delle forze dominanti nel settore. Con un focus così mirato e con DeepSeek come esempio di efficienza, Microsoft sta cercando di posizionarsi non solo come leader tecnologico, ma anche come protagonista nel mercato globale dell’intelligenza artificiale.

Il prossimo passo sarà quello di replicare il successo di DeepSeek, cercando di integrare l’IA in ogni aspetto dei suoi prodotti, ma anche in nuovi mercati dove l’intelligenza artificiale non è ancora stata adottata in modo così pervasivo. La sfida è grande, ma con un investimento mirato e un team orientato alla crescita e all’innovazione, Microsoft sembra pronta ad affrontarla.

La Blacklist della Tecnologia: Il Nuovo attacco della politica Usa contro la Cina

Il 25 marzo 2025, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha compiuto un passo significativo nella sua politica di contenimento nei confronti della Cina, aggiungendo ben 80 entità alla sua “entity list”. Si tratta di una mossa senza precedenti che segna un nuovo capitolo nella guerra tecnologica tra le due superpotenze, specialmente nel settore dell’intelligenza artificiale e dei supercomputer avanzati.

Questo intervento, il primo di una lunga serie iniziata con l’amministrazione Trump, ha avuto ripercussioni immediate, con Pechino che ha condannato fermamente l’azione e accusato Washington di voler manipolare la sicurezza nazionale per i propri scopi geopolitici.

L’inserimento di 80 organizzazioni nella lista nera ha coinvolto oltre 50 realtà cinesi, accusate di danneggiare gli interessi di sicurezza nazionale e politica estera degli Stati Uniti. Tra le aziende vietate vi sono alcune delle più potenti del settore tecnologico cinese, comprese quelle coinvolte nello sviluppo di intelligenza artificiale avanzata, supercomputer e chip ad alte prestazioni utilizzati in ambito militare.

Aardvark Weather: La Rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale nei Previsioni Meteo

La ricerca globale sta vivendo un’evoluzione nella previsione meteorologica, grazie al lancio del nuovo modello AI chiamato Aardvark Weather. Un gruppo di studiosi provenienti dal Regno Unito e dal Canada, con il coinvolgimento di rinomati istituti come l’Università di Cambridge e l’Istituto Alan Turing, ha presentato i risultati di uno studio che potrebbe segnare un punto di svolta nella meteorologia.

Microsoft va oltre: agenti AI per 365 che promettono di rivoluzionare il lavoro aziendale

Martedì, mentre Google e OpenAI hanno fatto il loro gioco con una serie di novità nel mondo dell’AI, Microsoft ha risposto con un annuncio che non poteva passare inosservato. La società di Redmond ha introdotto due nuovi agenti AI per Microsoft 365 Copilot, presentando Researcher e Analyst, etichettati come i primi della loro specie. Si tratta di strumenti ambiziosi, e come ogni novità nel campo dell’intelligenza artificiale, la promessa è di semplificare enormemente il lavoro quotidiano, ma il diavolo sta nei dettagli.

Researcher sfrutta un modello avanzato di ricerca di OpenAI, progettato per eseguire ricerche complesse in più fasi. A differenza degli strumenti tradizionali, Researcher non si limita a cercare informazioni, ma collega anche dati da fonti esterne come Salesforce o ServiceNow, consentendo ai clienti aziendali di ottenere intuizioni e analisi dettagliate sfruttando gli strumenti già in uso. L’idea è che gli utenti possano trarre vantaggio da una fusione tra la potenza del modello di ricerca AI e la capacità di attingere ai dati aziendali già disponibili.

Giudice respinge la richiesta di bloccare Anthropic dall’utilizzare musica protetta da copyright per l’addestramento dell’IA, deregulation

Nel teatro sempre più affollato delle dispute legali tra giganti tecnologici e detentori di diritti d’autore, l’ultimo atto ha visto protagonista Anthropic, una società di intelligenza artificiale, e un consorzio di editori musicali capeggiato da Universal Music Group (UMG). Questi ultimi avevano avanzato una richiesta preliminare per impedire ad Anthropic di utilizzare testi di canzoni protetti da copyright nell’addestramento del suo chatbot, Claude. Tuttavia, il giudice federale della California, Eumi Lee, ha respinto tale richiesta, definendola “troppo ampia” e priva di prove concrete di un “danno irreparabile” causato agli editori.

La querelle ha avuto inizio nel 2023, quando UMG, insieme a Concord e ABKCO, ha intentato una causa contro Anthropic, accusandola di aver violato i diritti d’autore su testi di almeno 500 canzoni di artisti del calibro di Beyoncé, The Rolling Stones e The Beach Boys. Secondo gli editori, Anthropic avrebbe utilizzato questi testi senza autorizzazione per addestrare Claude a rispondere alle richieste degli utenti. Una mossa che, a loro dire, minerebbe il mercato delle licenze e causerebbe perdite economiche significative.​

L’era di Reve Image 1.0: il nuovo dominatore dell’AI generativa è tra noi

Nel panorama dell’intelligenza artificiale, dove giganti come Google e Midjourney dettano legge, un nuovo sfidante si è imposto con un’entrata spettacolare. Reve Image 1.0, precedentemente noto con il nome in codice “Halfmoon”, ha fatto il suo debutto conquistando immediatamente la vetta della classifica mondiale. Un’operazione chirurgica, senza fronzoli: prestazioni superiori, innovazioni concrete e una precisione nel rendering delle immagini che lascia di sasso anche i più scettici.

Se qualcuno pensava che Imagen 3 di Google o Midjourney v6.1 fossero irraggiungibili, si sbagliava di grosso. Reve Image 1.0 non si è limitato a sfidarli: li ha annientati.

L’AI Arena di Artificial Analysis, il principale benchmark del settore, ha sancito senza mezzi termini il nuovo re: primo posto assoluto, prestazioni sopra ogni altro modello testato, e una capacità di interpretazione delle richieste da far impallidire la concorrenza. Ma cos’ha di così speciale Reve? Perché tutti ne parlano?

Iliad conquista l’Europa: superati i 10 miliardi di fatturato e spinta decisa sull’AI

Il 2024 si chiude con risultati straordinari per il Gruppo Iliad, che rafforza il proprio posizionamento tra i principali operatori di telecomunicazioni in Europa. Con 50 milioni e 520 mila utenze nette, in crescita di oltre 2 milioni rispetto all’anno precedente, iliad conferma una traiettoria di espansione solida e sostenibile.

L’onda cinese travolge Tesla: Byd domina l’auto elettrica e punta alla conquista dell’Europa

Il settore automobilistico mondiale sta assistendo a un cambio di equilibri senza precedenti. L’ascesa vertiginosa della cinese Byd, sostenuta da investimenti strategici e innovazioni tecnologiche, sta mettendo in discussione il primato di Tesla nel mercato globale delle auto elettriche. Il gruppo di Shenzhen, supportato dall’investitore di lungo corso Warren Buffett, ha superato per la prima volta la casa automobilistica di Elon Musk nei ricavi, raggiungendo la soglia dei 107,2 miliardi di dollari nel 2024, contro i 97,7 miliardi di Tesla. Un sorpasso che segna una svolta epocale nell’industria delle e-car, in cui la Cina si impone sempre più come leader indiscusso.

Dai cavi alle soluzioni digitali: Prysmian acquista Channell e guarda al futuro

Prysmian ha annunciato l’acquisizione di Channell Commercial Corporation, un leader nelle soluzioni integrate per la connettività negli Stati Uniti, per un valore di 950 milioni di dollari, con un potenziale corrispettivo aggiuntivo fino a 200 milioni di dollari legato al raggiungimento di specifici obiettivi EBITDA per il 2025. L’acquisizione, che riflette un multiplo inferiore a 8,0x EBITDA 2024A, è soggetta alle consuete condizioni regolatorie e si prevede che sarà completata nel secondo trimestre del 2025.

Ant Group sfida Nvidia: LLM addestrati con chip cinesi, taglio del 20% ai costi

Ant Group, il colosso fintech affiliato ad Alibaba, sta riscrivendo le regole del gioco nell’intelligenza artificiale. Mentre gli Stati Uniti impongono restrizioni sempre più rigide sull’export di chip avanzati, la Cina risponde con innovazione e adattamento. Il team Ling di Ant ha dimostrato che è possibile addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) utilizzando GPU di produzione locale, riducendo così la dipendenza da Nvidia e abbattendo i costi di training del 20%. La notizia, che potrebbe ridisegnare il mercato AI, è stata pubblicata su arXiv, una piattaforma di ricerca scientifica open-access.

Tencent scommette su Agibot: l’ultima frontiera dei robot umanoidi made in China

L’impero di Tencent si allarga ancora, e questa volta punta sulle macchine umanoidi. Il colosso cinese dei videogiochi e dei social media ha ufficialmente investito in Agibot, una delle startup più promettenti nel panorama della robotica. L’operazione conferma il crescente interesse dei giganti tech cinesi per un settore che sta rapidamente diventando un campo di battaglia per venture capitalist, fornitori di componenti e colossi industriali con tasche profonde.

Agibot, nota anche come Zhiyuan Robotics, ha completato un nuovo round di finanziamenti che ha visto la partecipazione di investitori di peso come Lanchi Ventures, Longcheer Technology, Wolong e Zhuhai Huafa Group. Non sono stati divulgati i dettagli sugli importi, ma secondo Tianyancha, il capitale registrato della società è aumentato a 80,46 milioni di yuan (circa 11,1 milioni di dollari) dai precedenti 76,37 milioni. Numeri che confermano la solidità finanziaria della startup e il suo appeal per chi scommette sulla robotica come prossimo grande business.

PsiQuantum: la scommessa da 6 miliardi di dollari che sfida Google e Microsoft sul quantum computing

PsiQuantum sta raccogliendo almeno 750 milioni di dollari con una valutazione pre-money di 6 miliardi, con BlackRock alla guida dell’operazione. Non si tratta solo di un altro start-up nel campo del quantum computing, ma di una società che punta a una strategia radicalmente diversa: sfruttare l’industria dei semiconduttori esistente invece di reinventare la ruota con materiali esotici.

Mentre altre aziende sperimentano con superconduttori e ioni intrappolati, PsiQuantum utilizza la fotonica, la stessa tecnologia alla base delle fibre ottiche per le telecomunicazioni. Questo approccio le permette di produrre i suoi chip quantistici nelle fabbriche di GlobalFoundries a New York, con l’obiettivo di sfornare milioni di unità. La scalabilità è il cuore del problema nel quantum computing, e PsiQuantum sta cercando di risolverlo con un metodo che riduce i rischi di produzione e abbassa i costi. Ma anche con questo vantaggio, servono capitali enormi per trasformare un’idea in una realtà funzionante.

Nvidia Dynamo: il colpo di grazia ai costi dell’AI o solo un’altra droga per il mercato?

Nvidia ha appena rilasciato Dynamo, una libreria open-source pensata per ottimizzare l’inferenza dei modelli di AI su larga scala. Tradotto: un software che promette di far girare più velocemente i modelli di intelligenza artificiale, riducendo i costi e abbattendo la latenza. Una manna per le aziende che stanno bruciando GPU e milioni di dollari per far funzionare le loro AI.

La mossa arriva in un momento cruciale: l’intelligenza artificiale sta divorando potenza di calcolo come mai prima, con costi che mettono a dura prova anche i colossi del settore. Con Dynamo, Nvidia vuole offrire una soluzione che massimizzi l’efficienza, riduca gli sprechi e renda più accessibile il deployment di modelli sempre più esigenti.  Read the Tech Blog

Anthropic sfida il caos decisionale dell’AI con “Think”: la svolta che mancava?

L’intelligenza artificiale è brava a macinare dati, meno a fermarsi a riflettere. Anthropic vuole cambiare le regole del gioco con “Think“, una nuova funzione pensata per potenziare il processo decisionale di Claude, il loro modello linguistico di punta. In un panorama sempre più dominato da AI che devono prendere decisioni in autonomia, questa innovazione potrebbe essere il tassello mancante per una maggiore affidabilità e conformità normativa.

L’idea alla base di “Think” è tanto semplice quanto rivoluzionaria: dare all’AI il potere di fermarsi, analizzare, e verificare le proprie risposte prima di procedere. Se finora i modelli di AI operavano in modo lineare, rispondendo di getto sulla base dei dati disponibili, “Think” introduce una struttura di pensiero più riflessiva. Il risultato? Un miglioramento netto nell’accuratezza delle risposte, con un impressionante +54% nelle performance su test legati al customer service.

L’illusione dell’oro digitale: Alibaba avverte sulla bolla delle infrastrutture AI

Joe Tsai, presidente di Alibaba Group Holding (e NETS), ha lanciato un segnale d’allarme sul frenetico afflusso di investimenti globali nelle infrastrutture per l’intelligenza artificiale (AI), evocando lo spettro di una bolla speculativa simile a quella della dot-com. La sua preoccupazione principale? Un’ondata di capitali che si riversa sulla costruzione di data center senza una chiara domanda di utilizzo, un fenomeno che sta assumendo i contorni di una scommessa al buio.

Tsai ha fatto riferimento a progetti mastodontici come Stargate, la joint venture tra OpenAI e SoftBank, che ha promesso investimenti per 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Secondo lui, gli investimenti in AI negli Stati Uniti stanno superando la domanda reale, alimentando un entusiasmo irrazionale che potrebbe portare a un brusco risveglio. In altre parole, mentre le aziende si sfidano a chi costruisce il più grande tempio dell’AI, potrebbero ritrovarsi con cattedrali nel deserto.

DeepSeek V3-0324 checkpoint

Il panorama dell’intelligenza artificiale è stato recentemente scosso dall’ascesa fulminea di DeepSeek, una startup cinese che ha rapidamente scalato le classifiche dell’App Store di Apple negli Stati Uniti, superando persino ChatGPT. Fondata nel 2023 da Liang Wenfeng, DeepSeek ha sorpreso il mondo tecnologico non solo per le sue capacità avanzate, ma anche per l’approccio open-source, inusuale per una realtà cinese, che ha permesso agli sviluppatori di tutto il mondo di esaminare e costruire sulla sua tecnologia.

L’ultimo aggiornamento, denominato V3-0324, è stato pubblicato su Hugging Face senza alcun annuncio formale. Secondo l’azienda, questo update apporta miglioramenti significativi nelle performance di benchmark, nell'”eseguibilità del codice” e nell’analisi dei report, offrendo output più dettagliati. Tuttavia, la mancanza di una comunicazione ufficiale solleva interrogativi sulla trasparenza e sulle reali capacità di questo aggiornamento.

Mediobanca potenzia gli investimenti in AI e Cloud: nuova spinta alla collaborazione con Microsoft

Il Gruppo Mediobanca accelera la trasformazione digitale attraverso un rafforzamento della collaborazione con Microsoft Italia, puntando su intelligenza artificiale e cloud computing come elementi cardine della propria Digital Agenda. Con l’attuazione del Piano Strategico “One Brand One Culture”, l’istituto prevede un investimento complessivo di 230 milioni di euro in innovazione entro il 2026, segnando un aumento del 25% rispetto al triennio precedente. Un impegno strategico che si avvale della cooperazione con le principali aziende globali del settore tecnologico per garantire un avanzamento efficace e sostenibile.

Le recenti mosse di Ant Group e della Malesia evidenziano come la geopolitica dei semiconduttori sta evolvendo

Ant Group sfida Nvidia: l’ascesa dei chip cinesi nell’intelligenza artificiale

Ant Group, la colossale fintech cinese fondata da Jack Ma e affiliata ad Alibaba, ha recentemente annunciato di aver utilizzato chip prodotti in Cina per sviluppare modelli di intelligenza artificiale a costi ridotti.

Questa mossa rappresenta un significativo passo avanti per l’industria tecnologica cinese, che mira a ridurre la dipendenza da fornitori occidentali come Nvidia. Secondo quanto riportato da Barron’s, Ant Group ha utilizzato chip prodotti da Alibaba e Huawei per addestrare un modello di intelligenza artificiale, ottenendo prestazioni comparabili a quelle raggiunte con l’uso dei chip H800 di Nvidia, attualmente soggetti a restrizioni di esportazione verso la Cina. Questo approccio ha permesso ad Ant Group di ridurre i costi del 20%.

Unitree robotics frena sui robot domestici: troppi rischi, troppe uova rotte

I robot umanoidi di Unitree Robotics non arriveranno nelle case tanto presto, almeno non nei prossimi due o tre anni. Il motivo? Questione di sicurezza. Lo ha confermato Wang Xingxing, fondatore e CEO della società cinese, in un’intervista a media governativi. In parole povere, il sogno di avere un aiutante robotico che cucini e pulisca per noi dovrà aspettare. E forse è meglio così, considerando che l’ultima dimostrazione di Unitree ha mostrato un G1 che, più che uno chef, sembrava un bambino pasticcione: uova rotte, latte versato, un disastro.

Tim Cook corteggia la Cina: Apple Intelligence in bilico mentre elogia DeepSeek

Tim Cook ha deciso di giocare d’anticipo sulla concorrenza e sul governo cinese, elogiando pubblicamente i modelli di intelligenza artificiale della start-up DeepSeek proprio alla vigilia della conferenza per sviluppatori di Apple a Shanghai. Un gesto non casuale, che avviene mentre Cupertino attende ancora il via libera per portare la sua Apple Intelligence sugli iPhone in Cina.

La dichiarazione di Cook, rilasciata alla China News Service durante il China Development Forum a Pechino, non è passata inosservata. DeepSeek è un nome sempre più influente nel panorama AI cinese, noto per aver sviluppato modelli di intelligenza artificiale altamente competitivi con una frazione delle risorse utilizzate dai colossi americani. Per Apple, in cerca di un lasciapassare per il mercato cinese, fare un passo verso DeepSeek potrebbe essere una mossa strategica per allinearsi alle aspettative del governo di Pechino.

OpenAI ridisegna la leadership: nuovi ruoli chiave per accelerare l’era dell’AGI

OpenAI continua la sua corsa verso il dominio dell’intelligenza artificiale, e lo fa con una mossa che sa di consolidamento strategico. Il gigante dell’IA, sostenuto da Microsoft, ha ridisegnato la propria leadership interna, espandendo le responsabilità di tre figure chiave, a partire dal Chief Operating Officer Brad Lightcap.

Lightcap, che già gestiva le operazioni quotidiane dell’azienda, ora avrà un ruolo ancora più centrale, supervisionando il business e il deployment globale di OpenAI. L’azienda ha dichiarato che il suo obiettivo sarà massimizzare l’impatto della ricerca attraverso una strategia focalizzata su partnership, infrastrutture e ottimizzazione operativa. In altre parole, sarà l’uomo che garantirà che OpenAI non solo sviluppi l’IA più avanzata, ma che questa sia anche monetizzabile ed efficiente su larga scala.

Apple si lancia nell’intelligenza visiva: telecamere su Apple Watch e AirPods per il 2027

Apple sta preparando il terreno per un’ennesima rivoluzione nel wearable tech, puntando sull’Intelligenza Visiva (Visual Intelligence). Secondo Bloomberg, la casa di Cupertino sta esplorando l’aggiunta di telecamere su Apple Watch e AirPods, con il lancio previsto entro il 2027. Un passo che potrebbe ridefinire l’utilità degli accessori indossabili, ma che evidenzia anche la sua rincorsa nel settore AI, dove finora ha arrancato rispetto ai rivali.

Google trasforma il tuo smartphone in un oracolo AI: Gemini Live ora “vede” e risponde in tempo reale

Google ha iniziato il rilascio di nuove funzionalità AI per Gemini Live, consentendo all’assistente di “vedere” lo schermo dello smartphone o l’ambiente circostante attraverso la fotocamera e rispondere in tempo reale. La conferma arriva direttamente da Alex Joseph, portavoce di Google, in un’email a The Verge. Dopo quasi un anno dalla presentazione del progetto Astra, finalmente l’azienda porta sul mercato queste capacità avanzate.

L’aggiornamento è già stato avvistato da un utente su Reddit, che ha condiviso un video dimostrativo della nuova funzione di lettura dello schermo su un dispositivo Xiaomi, come riportato da 9to5Google. Questa è solo una delle due caratteristiche annunciate da Google all’inizio di marzo e destinate agli utenti del piano Google One AI Premium, che offre accesso esclusivo alle funzionalità avanzate di Gemini.

SiCarrier: la mossa cinese per sfidare il monopolio americano sui semiconduttori

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L’industria cinese dei semiconduttori si sta muovendo sottotraccia, ma con obiettivi chiari: ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti e costruire un ecosistema tecnologico autosufficiente. L’ultimo colpo di scena arriva da SiCarrier, un produttore di strumenti per la fabbricazione di chip con sede a Shenzhen, sostenuto dallo Stato e legato a Huawei.

Il debutto ufficiale di SiCarrier avverrà la prossima settimana al Semicon China di Shanghai, un evento organizzato dall’associazione americana SEMI. La sua presenza rappresenta un segnale forte, perché la società, fino ad ora, ha mantenuto un profilo bassissimo, quasi da fantasma industriale. Il sito ufficiale elenca solo quattro strumenti di produzione a bassa tecnologia e non fornisce dettagli sulla proprietà o sul management. Unica eccezione? Una dichiarazione di compliance che promette il rispetto della proprietà intellettuale di terzi. Una mossa più diplomatica che sostanziale.

La sfida cinese all’AI: 01.AI sorpassa Silicon Valley con un modello open-source rivoluzionario

Mentre l’Occidente si dibatte tra regolamentazioni e investimenti miliardari in intelligenza artificiale, la Cina sferra un colpo diretto a Silicon Valley con 01.AI, la startup fondata dal veterano dell’AI Lee Kai-fu. In meno di otto mesi, la società ha raggiunto lo status di unicorno, superando la valutazione di un miliardo di dollari grazie al suo modello open-source Yi-34B, che batte le alternative americane su metriche chiave. Un’ulteriore dimostrazione che la supremazia nell’intelligenza artificiale non è più esclusiva di OpenAI, Google e Meta.

La grande scommessa di Lee Kai-fu su DeepSeek: il futuro dell’AI cinese è open-source?

L’intelligenza artificiale sta vivendo il suo momento di svolta in Cina, e a guidare la carica c’è DeepSeek, la piattaforma open-source che sta riscrivendo le regole del gioco. Lee Kai-fu, ex capo di Google China e fondatore di 01.AI, ha deciso di puntare tutto su DeepSeek, abbandonando lo sviluppo di modelli proprietari per concentrarsi sulla fornitura di soluzioni basate su questa tecnologia. Una mossa che non solo mette in discussione la sostenibilità dei modelli chiusi, ma lancia anche una sfida diretta a OpenAI e al suo business basato su abbonamenti a ChatGPT.

Protetto: Trump alza muri, la Cina apre le porte: la nuova era del capitalismo globale

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Cloudflare dichiara guerra ai bot AI: nasce AI Labyrinth, il labirinto che inganna i crawler

Cloudflare ha lanciato AI Labyrinth, un’arma strategica per combattere i bot che raschiano il web senza permesso per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Invece di limitarsi a bloccarli, AI Labyrinth li intrappola in un dedalo di link che li conduce a pagine generate dall’AI, rallentandoli, confondendoli e sprecando le loro risorse. Una trappola digitale che trasforma l’eterna lotta contro il web scraping in un gioco al massacro per i bot non autorizzati.

Tencent sfida DeepSeek con Hunyuan T1: la nuova AI cinese che punta a battere OpenAI

Tencent ha lanciato Hunyuan T1, un modello di intelligenza artificiale che sfida direttamente DeepSeek-R1 sia in termini di prestazioni che di pricing. Il colosso cinese del tech ha presentato questa novità dopo una fase di test in beta, dimostrando che il modello è in grado di competere con i migliori sistemi di ragionamento esistenti, inclusi quelli di OpenAI.

Il punteggio di 87,2 ottenuto da T1 nel benchmark MMLU Pro, che misura la conoscenza dei modelli di AI, ha superato DeepSeek-R1 (84 punti), ma resta inferiore a OpenAI o1 (89,3 punti). Anche nei test matematici e linguistici, il modello ha dimostrato un livello competitivo: nell’AIME 2024 ha raggiunto 78,2 punti, poco sotto i 79,8 di R1 e i 79,2 di o1. Per quanto riguarda la lingua cinese, T1 ha eguagliato DeepSeek con 91,8 punti nel test C-Eval, superando OpenAI (87,8).

Tencent vola nel Q4 2024: il boom dell’AI e dei videogame traina i ricavi

Tencent ha chiuso il quarto trimestre del 2024 con risultati ben oltre le attese, spinta dalla crescita dell’intelligenza artificiale e dal settore gaming. I ricavi sono aumentati dell’11% su base annua, raggiungendo i 172,44 miliardi di yuan (23,8 miliardi di dollari), superando le previsioni degli analisti di 168,95 miliardi. L’utile netto attribuibile agli azionisti ha segnato un impressionante +90%, attestandosi a 51,32 miliardi di yuan.

Protetto: L’intelligenza artificiale tra etica e ontologia: un nuovo paradigma del pensiero

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Huawei sfida l’America: il ritorno del 5G e la guerra dei chip

Eric Xu Zhijun, vicepresidente di Huawei, aveva affermato a marzo, davanti a centinaia di giornalisti e analisti, che il ritorno della compagnia nel mercato degli smartphone 5G era impossibile senza l’approvazione del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Ma alla fine di agosto, Huawei ha smentito sé stessa e il mondo intero con il lancio a sorpresa del Mate 60 Pro, dotato di un processore avanzato sviluppato in Cina, sotto embargo tecnologico statunitense.

L’evento non è stato solo un trionfo commerciale, ma anche un atto politico. Il lancio del Mate 60 Pro è avvenuto in coincidenza con la visita in Cina della Segretaria al Commercio USA, Gina Raimondo, un tempismo che non può essere casuale. La domanda chiave per Washington è: come ha fatto Huawei a superare le restrizioni imposte dall’amministrazione americana, che miravano a soffocare la sua capacità di produrre chip avanzati?

La risposta sembra essere il Kirin 9000s, il processore sviluppato da HiSilicon, la divisione di Huawei dedicata ai semiconduttori. Un’analisi indipendente ha rivelato che il chip è stato probabilmente prodotto da SMIC (Semiconductor Manufacturing International Corp), il principale produttore cinese di semiconduttori, anch’esso sotto sanzioni statunitensi. Questo ha scatenato un’ondata di speculazioni, mettendo in dubbio l’efficacia del blocco tecnologico imposto dagli USA.

Google estende Audio Overviews a Gemini

​Google ha recentemente introdotto una funzione rivoluzionaria nella sua app Gemini: le “Audio Overviews”. Questa innovazione consente agli utenti di trasformare documenti, presentazioni e rapporti dettagliati generati dalla funzione “Deep Research” in conversazioni audio in stile podcast, animate da due host AI. ​

Lanciata inizialmente a settembre nell’app di annotazioni AI NotebookLM, la funzione Audio Overviews ha ricevuto un’accoglienza entusiastica, spingendo Google a estenderla anche agli utenti di Gemini, sia nella versione gratuita che in quella Advanced. Questa espansione permette di convertire non solo documenti e slide, ma anche i rapporti approfonditi generati da Deep Research in discussioni audio coinvolgenti.

La rivincita cinese sull’AI: DeepSeek sfida OpenAI e minaccia il dominio di Nvidia

L’Intelligenza Artificiale non è più un gioco a senso unico dominato dagli Stati Uniti. La Cina sta colmando rapidamente il gap tecnologico e ora offre modelli AI altamente competitivi a prezzi stracciati. Secondo l’ultima analisi della società di benchmarking Artificial Analysis, il modello DeepSeek-R1 ha raggiunto un punteggio di 60 sull’Artificial Analysis Intelligence Index, piazzandosi al terzo posto mondiale, subito dietro a OpenAI con il suo o1 e o3-mini, rispettivamente a 62 e 66 punti. La vera sorpresa? Il prezzo. DeepSeek-R1 costa quasi 30 volte meno di GPT-4.5, minacciando di rivoluzionare il settore.

Solo un anno fa, l’AI di fascia alta era un affare quasi esclusivamente americano. Oggi, le cose sono cambiate drasticamente. Il mercato cinese sta producendo modelli avanzati a costi ridotti, grazie a strategie di ottimizzazione delle risorse computazionali e a una feroce guerra dei prezzi tra le Big Tech del Dragone. Alibaba, con il suo QwQ-32B, ha piazzato un altro colpo da maestro, posizionandosi al quarto posto nel ranking di intelligenza dei modelli AI, superando rivali come Claude 3.7 Sonnet di Anthropic e Mistral Large 2 di Mistral AI.

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