Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Autore: Dina Pagina 13 di 33

Direttore senior IT noto per migliorare le prestazioni, contrastare sfide complesse e guidare il successo e la crescita aziendale attraverso leadership tecnologica, implementazione digitale, soluzioni innovative ed eccellenza operativa.

Con oltre 20 anni di esperienza nella Ricerca & Sviluppo e nella gestione di progetti di crescita, vanto una solida storia di successo nella progettazione ed esecuzione di strategie di trasformazione basate su dati e piani di cambiamento culturale.

Arm Holdings punta ad acquisire Ampere Computing, l’astro nascente sostenuto da Oracle

Arm Holdings, la rinomata azienda britannica specializzata nella progettazione di chip, sta valutando l’acquisizione di Ampere Computing, una società californiana sostenuta da Oracle. Secondo fonti vicine alla vicenda, le trattative sono in corso, ma non vi è certezza che l’accordo venga finalizzato.

Ampere Computing, fondata da Renee James, ex presidente di Intel, utilizza la tecnologia di Arm per sviluppare chip di elaborazione centrale (CPU) ad alta efficienza energetica. Questi chip sono utilizzati da aziende di rilievo come Oracle e Google. La società ha attirato l’interesse di Arm mentre esplorava opzioni strategiche, assistita da un consulente finanziario.

Gli Agenti AI domineranno il mondo Crypto prima degli umani? Uno scenario da fantascienza con un tocco di realtà

Immaginate un futuro in cui le criptovalute non siano scambiate da uomini sudati in pigiama che gridano su Twitter, ma da robot freddi, calcolatori e, soprattutto, infallibili. Se vi sembra un incubo scritto da Philip K. Dick dopo una serata alcolica, sappiate che invece è la visione di alcuni dei più brillanti cervelli del settore. E a quanto pare, potrebbe avverarsi più velocemente di quanto crediate.

Secondo Evan, analista ex-McKinsey e attuale guru di Monad, la situazione è già segnata: “Vedremo un miliardo di agenti AI onchain prima di un miliardo di esseri umani,” ha twittato con quella sicurezza che solo chi ha letto troppi white paper può permettersi. E il motivo? Le criptovalute hanno una user experience così ostile che persino un eremita medievale troverebbe più semplice intagliare monete di rame con le unghie. Ma per gli agenti AI, questa è una passeggiata digitale.

Meta, Getty e le Shifting Dynamics dei Tech e Media, fact-checking addio

L’anno è appena iniziato e già i primi colpi di scena scuotono il panorama tecnologico e dei media. Tra i più significativi, l’annuncio di Meta Platforms che elimina il suo programma di fact-checking, sostituendolo con una funzione simile a quella di “X” (ex Twitter), che affida agli utenti la responsabilità di verificare la veridicità delle informazioni. Questa decisione segna un punto di rottura con il passato, in cui Meta cercava di esercitare un controllo diretto sulla veridicità dei contenuti pubblicati sulle sue piattaforme, come Facebook, Instagram e Threads. Al suo posto, la verifica dei fatti diventa un compito collettivo, affidato alla comunità stessa. Una scelta che, se da un lato potrebbe favorire una gestione più “democratica” dell’informazione, dall’altro solleva interrogativi profondi sulle implicazioni legali, politiche ed economiche di tale cambiamento.

Anthropic e la sfida ai colossi dell’AI: una valutazione da 60 miliardi di dollari

Lightspeed Venture Partners si prepara a guidare un round di finanziamento da 2 miliardi di dollari per Anthropic, valutando la società a 60 miliardi di dollari. Questa nuova valutazione, superiore rispetto a quella riportata quattro mesi fa, fornisce ad Anthropic una potenza finanziaria aggiuntiva per competere con OpenAI. La strategia di Anthropic si concentra sull’offerta del suo modello AI, Claude, come soluzione ideale per le aziende che desiderano sviluppare modelli personalizzati, mettendo pressione ai concorrenti più affermati.

L’importanza delle vendite e della strategia commerciale emerge chiaramente in questo contesto. La capacità di vendere efficacemente tecnologie avanzate è al centro dell’attenzione, come dimostra anche l’iniziativa di Michael Grimes, banchiere tecnologico di Morgan Stanley. Grimes ha recentemente raccolto 40 milioni di dollari per un centro accademico dedicato all’insegnamento delle tattiche di vendita agli studenti universitari, sottolineando quanto questa competenza sia cruciale per startup e grandi aziende.

Platone e la scrittura come tecnologia: dall’Antichità all’Era Digitale

Platone, nella sua opera “Fedro,” descrisse la scrittura come una tecnologia, un’estensione artificiale della mente umana capace di conservare e trasmettere il sapere. Questa definizione, apparentemente arcaica, si rivela straordinariamente attuale nel contesto contemporaneo, dove la tecnologia permea ogni aspetto della comunicazione e della memoria. La scrittura, considerata da Platone un farmaco per la memoria, è al contempo una risorsa preziosa e un potenziale rischio per l’oblio, come evidenziato nel passo in cui si preoccupa della perdita della memoria diretta in favore di una memoria mediata.

Mark McCrindle: Il Futuro Inevitabile: La Generazione Beta e il Mondo Governato dall’Intelligenza Artificiale

Quando la Generazione Beta porgerà le loro prime domande, è probabile che sia un’intelligenza artificiale a rispondere prima dei loro genitori.

Dal lancio di ChatGPT nel 2022, l’esplosione degli strumenti di intelligenza artificiale ha trasformato radicalmente il modo in cui apprendiamo, decidiamo e interagiamo. I bambini nati dal 2025 in poi si troveranno immersi in un mondo in cui l’intelligenza artificiale sarà onnipresente e sempre più vicina al concetto di singolarità.

La Generazione Beta, termine coniato dal futurista australiano Mark McCrindle, comprende i nati tra il 2025 e il 2039. Secondo McCrindle, per questa generazione, i confini tra il mondo digitale e quello fisico saranno praticamente inesistenti. “Mentre la Generazione Alpha ha assistito all’ascesa della tecnologia intelligente, la Generazione Beta vivrà in un’era in cui l’IA e l’automazione saranno completamente integrate nella vita quotidiana—dall’istruzione al lavoro, dalla sanità all’intrattenimento”, ha spiegato McCrindle.

AI Financial Advisors: sogni di ricchezza o test di resistenza?

Befana, giorno di festa, io e il co-founder ci siamo ri-visti al bar dei Daini come al solito, per decidere il piano editoriale. Abbiamo deciso che nel pomeriggio avremmo fatto un test per scoprire se le AI di oggi sono più sveglie di noi o se siamo ancora necessari almeno per pagare il conto al BAR, che continua a segnare visto che Rivista.AI è Pro-Bono.

L’esperimento era semplice: costruire un consulente finanziario virtuale senza sapere nulla di API, di GitHub o di quella sensazione di inadeguatezza che ti prende quando apri Excel e ti ritrovi a fissare le celle vuote come se fossero domande esistenziali. Abbiamo messo alla prova cinque colossi dell’intelligenza artificiale: ChatGPT, Claude, Huggingface, Mistral AI e Gemini. Tutti con lo stesso compito: gestire 25.000 euro di investimenti del mio co-founder contro 30.000 di debiti (i miei). In pratica, un test di sopravvivenza finanziaria per macchine con velleità umane.

L’Evoluzione della Filosofia Aziendale e la Prima Ondata dell’ AI

La storia popolare della tecnologia spesso inizia con il personal computer, e per una buona ragione: è stato il primo dispositivo high-tech utilizzato dalla maggior parte delle persone. Tuttavia, la vera rivoluzione tecnologica nelle grandi imprese è iniziata molto prima, con la digitalizzazione dei back office. Questo processo ha sostituito ruoli come quelli dei contabili e dei cassieri con sistemi automatizzati, portando a un cambiamento radicale nel modo in cui le aziende operavano.

LLM: Verso la Democratizzazione dell’Intelligenza Artificiale (commodity)

I Large Language Models (LLM) stanno attraversando una trasformazione profonda che potrebbe presto ridefinire il loro ruolo nel panorama tecnologico. Se oggi sono visti come strumenti avanzati e spesso costosi, presto potrebbero diventare una comodità diffusa, al pari di SQL nel mondo dei database. Questa evoluzione non è solo teorica: i dati indicano un chiaro trend di riduzione dei costi e aumento della velocità di risposta, aprendo scenari rivoluzionari per il settore tecnologico e il mondo del business.

La Vignetta che manca: una storia di censura e potere nascosto, Ann Telnaes

Nel mondo della satira politica, ogni matita è una spada, e ogni tratto una dichiarazione di guerra. Nonostante ciò, quando la matita si infrange contro le realtà invisibili che gestiscono l’equilibrio del potere, il risultato è spesso una macchia indelebile. Ann Telnaes, una vignettista di lunga carriera, ha deciso di lasciare il Washington Post dopo essere stata messa da parte per una vignetta che non è stata mai pubblicata. La vignetta, come ha spiegato lei stessa su Substack, avrebbe dovuto commentare l’alleanza tra i giganti della tecnologia e l’establishment mediatico, eppure, qualcosa ha fatto scattare il meccanismo della censura. Telnaes, con un sorriso beffardo, ha sottolineato che questo non è stato un semplice caso di rifiuto artistico, ma un segnale di qualcosa di più insidioso. Un’inversione di rotta, un cambiamento delle regole del gioco.

L’Influenza dello Studio di Guhe e Bard sull’Intelligenza Artificiale nella Difesa Militare: Un Nuovo Approccio alla Formazione Strategica

Nel 2007, in un Iraq devastato e occupato, un progetto apparentemente oscuro e dimenticabile vide la luce: “Hassan: A Virtual Human for Tactical Questioning.” Firmato Traum, Vaswani e altri, il paper descriveva uno scenario distopico quanto surreale. Hassan, un politico locale iracheno, veniva rappresentato come una figura virtuale con cui un soldato americano doveva instaurare un dialogo strategico per ottenere informazioni rilevanti. In questo esperimento, finanziato dall’US Army Research Fund, con un ivestimento che oggi nel nostro paese ancora sarebbe difficile da farsi approvare, dove la realtà si fondeva con la simulazione in un mix di realismo grottesco e tecnologia primitiva.

Cambiare vita leggendo libri? Certo, se volete perdere il sonno e sviluppare ansia esistenziale

Vi consiglio cinque libri che potrebbero cambiare la vostra vita. Oppure semplicemente farvi rivalutare la vostra esistenza di fronte all’avanzata inesorabile delle macchine. Ecco un breve viaggio tra tomi, grandi classici prima della GENAI, che promettono di allinearvi al futuro, o almeno di prepararvi psicologicamente al dominio delle intelligenze artificiali.

Epifania AI e la magia delle Startup: un gioco di sorprese e disillusioni

L’Epifania si avvicina, e come ogni anno, l’attesa dei regali è una questione di entusiasmo misto a delusione, con bambini e adulti che si tuffano nei loro nuovi gadget tecnologici, senza mai pensare a quelli vecchi, ormai dimenticati in un angolo polveroso delle loro case. Quelli che fino a pochi anni fa sembravano gli oggetti del desiderio, ora giacciono senza valore, come vecchi vestiti abbandonati in fondo a un armadio. E se qualcuno potesse provare a raccontare una storia su quanto siano diventati irrilevanti, beh, sarebbe proprio un venture capitalist (VC), con il suo sguardo cinico che sa bene quanto sia veloce la curva del dimenticatoio in questo gioco di speculazioni.

Siri, Mi Stai Ascoltando? – Apple Ti Paga per Far Finta di No

Hai mai avuto la sensazione che qualcuno ti stesse ascoltando? E no, non parlo del vicino impiccione che si affaccia dal balcone. Stavolta parlo di Siri, quella voce suadente che vive nei tuoi dispositivi Apple e che sembra sempre pronta a rispondere alle tue domande. Ebbene, pare che Siri fosse fin troppo pronta ad ascoltare. Ora Apple sta offrendo fino a 95 milioni di dollari per chiudere la questione. Che poi, diciamocelo, non è che voglia davvero ammettere di aver sbirciato nelle tue conversazioni.

La grande mela di Cupertino sostiene di non aver fatto nulla di male, ma accetta di sborsare fino a 100 dollari a famiglia negli Stati Uniti. È come dire: “Non abbiamo fatto nulla, ma ecco qualche spicciolo per farvi stare zitti”. Gli avvocati, ovviamente, si sono già intascati 30 milioni di quei 95. Per loro Siri ha sicuramente funzionato benissimo.

O3 di OpenAI: Un Traguardo Importante, Ma Non È AGI, Zvi Mowshowitz

OpenAI ha concluso l’anno con una dimostrazione impressionante delle sue capacità, presentando o3, un nuovo modello di ragionamento che ha mostrato prestazioni eccezionali su benchmark complessi. Sebbene non sia ancora disponibile pubblicamente, il modello è già stato valutato da tester di sicurezza, che hanno avuto l’opportunità di analizzarne il potenziale.

Tra i risultati più sorprendenti, spicca il punteggio di o3 sul test semi-privato ARC-AGI, dove ha ottenuto un impressionante 75,7% (87,5% con una configurazione ad alta potenza di calcolo), superando di gran lunga le prestazioni del suo predecessore, o1. Inoltre, o3 ha raggiunto il 25% sul benchmark estremamente difficile FrontierMath — un balzo notevole rispetto al misero 2% ottenuto dai modelli precedenti solo a novembre. Questi risultati hanno indubbiamente suscitato molta attenzione, ma è importante considerare una nota di cautela.

Tra voci artificiali e realtà: l’industria musicale a un passo dal futuro

Ecco, siamo giunti nel 2025, e mentre tutti si affrettano a scrivere riflessioni sul progresso tecnologico, io, come sempre, mi ritrovo a pensare: “Beh, almeno non siamo stati ancora sostituiti dai robot… per ora.” Un piccolo conforto, se posso permettermi di dirlo. Ma anche se non siamo tutti robot, quest’anno è stato piuttosto interessante nel settore della musica generata dall’AI, come se una specie di caos ordinato si fosse insinuato nella scena. E chi avrebbe mai pensato che un nome come Drake sarebbe stato così ricorrente? Dall’uso dell’AI per deepfake la voce di Tupac in un brano di Kendrick Lamar fino a “BBL Drizzy”, la prima canzone generata dall’AI ad avere un campionamento ufficiale, Drake è riuscito ad essere più influente della maggior parte degli altri, rivitalizzando un dibattito che sembra non fermarsi mai.

Il Boom della Computazione Quantistica: Un’Analisi dei Giganti del Settore all’Inizio del 2025

Disclaimer: Le informazioni nella nostra newsletter o post non sono destinate a costituire consigli di investimento individuali e non sono progettate per soddisfare la tua situazione finanziaria personale.

Il settore della computazione quantistica ha iniziato l’anno con un’energia travolgente, come dimostrato dal rally che ha investito numerosi titoli a partire dal primo giorno di contrattazioni. Tra i protagonisti di questa impetuosa ascesa c’è Rigetti Computing, che ha registrato un impressionante balzo del 31%. Questo incremento fa parte di una tendenza che ha visto il titolo esplodere di oltre il 500% negli ultimi 30 giorni, catalizzando l’interesse degli investitori verso il potenziale dirompente delle tecnologie quantistiche. La stessa performance incredibile è stata osservata anche per D-Wave Quantum, che ha guadagnato il 14%, e Quantum Computing , che ha segnato un +13%. IonQ , seppur in modo più moderato, ha visto crescere il suo valore del 3%, mentre Arqit Quantum ha registrato una leggera flessione del 2%.

La Strategia della Russia per colmare il gap nell’Intelligenza Artificiale: collaborazione con la Cina e sfide tecnologiche

Il presidente russo Vladimir Putin ha impartito nuove direttive per rafforzare la cooperazione tra la Russia e la Cina nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). Questo nuovo capitolo della politica tecnologica russa è stato ufficialmente comunicato attraverso un decreto pubblicato sul sito web del Cremlino lo scorso 1° gennaio. L’ordine si inserisce in una strategia più ampia che mira a colmare il gap tecnologico con le nazioni leader nel settore, nonostante le difficoltà derivanti dalle sanzioni occidentali.

L’istruzione a Sberbank, la maggiore istituzione finanziaria russa, di accelerare la collaborazione con la Cina è significativa. Sberbank, che guida gli sforzi russi per sviluppare l’intelligenza artificiale, è stato incaricato di assicurare il progresso nelle ricerche tecnologiche e nello sviluppo dell’IA in cooperazione con la Repubblica Popolare Cinese. Le implicazioni di questa mossa sono sostanziali, non solo in termini di avanzamento tecnologico, ma anche nell’ambito geopolitico e commerciale.

L’Intelligenza Artificiale nel contesto militare: un’analisi approfondita e l’evoluzione geopolitica dell’IDF (Israel Defense Forces)

Nonostante ci troviamo ancora nel cuore delle festività, la riflessione sui cambiamenti geopolitici, sulle implicazioni morali e sull’uso delle nuove tecnologie è inevitabile. Il mondo della politica internazionale, infatti, non si ferma mai, nemmeno quando le luci natalizie brillano nelle piazze. I recenti sviluppi legati all’intelligenza artificiale nell’ambito delle operazioni militari, in particolare con le Forze di Difesa Israeliane (IDF), rappresentano una delle questioni più complesse e urgenti da analizzare, sia dal punto di vista tecnologico che geopolitico.

Il caso di Gaza è emblematico di come l’integrazione di tecnologie avanzate possa ridefinire i confini dell’etica e della legalità nelle operazioni militari. Le decisioni legate all’uso dell’IA in guerra sollevano interrogativi che non possono essere ignorati, perché toccano aspetti fondamentali della sicurezza, dei diritti umani e delle responsabilità internazionali.

In un mondo sempre più interconnesso e tecnologicamente avanzato, come è giusto che si evolva la nostra percezione della guerra? Cosa implica l’adozione di tecnologie come il machine learning e l’automazione per la responsabilità politica e per la legittimità degli attacchi? E come si conciliano le esigenze di sicurezza con la tutela dei diritti umani in contesti di conflitto sempre più complessi e dinamici?

Anche se la pausa festiva ci offre un’opportunità di riflessione, i temi di sicurezza globale e geopolitica sono questioni che richiedono un’attenzione immediata. Mentre il mondo si riprende dalle festività, è importante tenere presente come gli sviluppi tecnologici influenzano il nostro futuro comune, e come nazioni, alleanze e gruppi più piccoli possano muoversi in un panorama sempre più digitalizzato.

L’intelligenza artificiale (AI) ha portato una trasformazione radicale non solo nell’ambito delle operazioni belliche, ma anche nel ruolo geopolitico delle forze armate di molte nazioni. In particolare, l’adozione dell’AI da parte dell’IDF (Israel Defense Forces) non solo ha ridefinito le modalità operative sul campo, ma ha avuto un impatto significativo sulla posizione strategica e diplomatica di Israele nel contesto internazionale. Esaminando il caso israeliano, possiamo notare come l’adozione della tecnologia avvenga in un momento cruciale della sua storia, in cui le sfide geopolitiche, le minacce regionali e le alleanze globali si intersecano con la crescente capacità L’IDF.

Robot umanoidi per le faccende domestiche: opportunità e sfide

L’idea di introdurre robot domestici assistiti da operatori umani remoti, come quelli basati nelle Filippine, sta guadagnando terreno nel settore della robotica. Aziende come Prosper stanno sviluppando robot come “Alfie”, progettati per svolgere compiti domestici con l’ausilio di assistenti remoti che intervengono in situazioni complesse.

Questo approccio offre vantaggi significativi. La combinazione di automazione e assistenza umana consente ai robot di apprendere più rapidamente, migliorando le loro capacità operative. Ad esempio, 1X Technologies sta sviluppando “NEO”, un robot umanoide che sarà inizialmente controllato da operatori umani per garantire sicurezza ed efficienza nelle operazioni domestiche.

Media Tradizionali: Morti, Sepolti o Solo in Vacanza Digitale?

Le recenti scomparse di Sumner Redstone, leggendario magnate di ViacomCBS, e di John Malone, il visionario architetto di Liberty Media, evocano l’epilogo di un dramma epico. Due colossi che hanno plasmato l’industria dell’intrattenimento, un tempo padroni incontrastati dell’etere, ora osservano dall’ombra il trionfo dello streaming e l’inarrestabile frammentazione del pubblico. È stato un declino scritto nel codice della modernità, sostengono gli analisti, come se la metamorfosi digitale fosse un evento inevitabile, una rivoluzione darwiniana che ha riscritto le regole della sopravvivenza mediatica.

La frammentazione del settore dei media e dell’intrattenimento rappresenta uno dei cambiamenti più profondi e irreversibili dell’era digitale. Questo fenomeno è stato accelerato dalla diffusione di piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+, che hanno sfidato il dominio tradizionale delle emittenti televisive e dei network via cavo. Il modello centralizzato e lineare della televisione tradizionale, basato su una programmazione fissa e su pacchetti di canali, è stato progressivamente eroso da un’offerta on-demand personalizzabile, frammentando l’audience in nicchie sempre più specifiche.

L’avvento dello streaming ha introdotto una democratizzazione dell’accesso ai contenuti, permettendo ai consumatori di selezionare programmi e film in base ai propri gusti, senza vincoli di orario o palinsesto. Questa libertà di scelta ha portato alla proliferazione di servizi di nicchia e di piattaforme verticali, specializzate in generi specifici come documentari, animazione giapponese o contenuti indipendenti, contribuendo ulteriormente alla disgregazione del pubblico di massa in comunità più ristrette e fidelizzate.

Protetto: Suno nei guai: quando l’IA scopiazza troppo bene

Il contenuto è protetto da password. Per visualizzarlo inserisci di seguito la password:

Protetto: Machine Learning | Reti neurali

Il contenuto è protetto da password. Per visualizzarlo inserisci di seguito la password:

Protetto: Manuale AI

Il contenuto è protetto da password. Per visualizzarlo inserisci di seguito la password:

L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: dalla nascita alla rivoluzione del Linguaggio Naturale (NLT), LeCun

L’intelligenza artificiale (IA) ha attraversato decenni di evoluzione, segnati da scoperte fondamentali e dall’emergere della tecnologia del linguaggio naturale (NLT). Ecco una timeline che ripercorre le tappe principali, dal 1956 fino al futuro previsto per l’IA e NLT. Facciamo il punto della sua evoluzione.

Le Startup AI: Promesse o Bolle di Sapone?

Ogni anno, facciamo il punto sulle 50 startup più promettenti, basandosi su criteri come modello di business, prospettive di crescita e, ovviamente, il sacro graal del mondo tech: i finanziamenti. Tra queste, spiccano le aziende che si dedicano all’intelligenza artificiale (AI), settore che promette di cambiare il mondo… o almeno di farci credere che lo stia facendo. Ecco una panoramica delle startup AI del 2024, con un pizzico di cinismo e ironia.

Cursor: L’Assistente per Coders Pigri

Finanziamenti raccolti: $71 milioni
Valutazione: $400 milioni
Ricavi annuali: >$20 milioni

Un AI che scrive codice al posto tuo. Perfetto per chi vuole fare il programmatore senza programmare. Con $400 milioni di valutazione, forse è più bravo a generare investitori che linee di codice.

Suno: Generatore di Canzoni AI

Finanziamenti raccolti: $130 milioni
Valutazione: >$500 milioni
Ricavi annuali: >$40 milioni

Finalmente un AI che scrive canzoni! Perché affidarsi a cantautori quando puoi avere una macchina che ti sforna hit? Con $500 milioni di valutazione, forse Suno dovrebbe scrivere una ballata per i suoi investitori.

Clay: Software per Vendite AI

Finanziamenti raccolti: $62 milioni
Valutazione: $500 milioni
Ricavi annuali: $20-$50 milioni

Un AI che ti aiuta a vendere meglio. Ma con questa valutazione, forse Clay dovrebbe insegnare alle altre startup come vendersi agli investitori.

11x: Automazione delle Vendite

Finanziamenti raccolti: $76 milioni
Valutazione: $350 milioni
Ricavi annuali ricorrenti: >$8 milioni

Automatizzare le vendite è il futuro. Peccato che gli investitori abbiano già comprato tutto il presente.

Leya: L’Avvocato AI

Finanziamenti raccolti: $36 milioni
Valutazione: $150 milioni
Ricavi annuali: >$1 milione

Un AI per automatizzare i processi legali. Con ricavi così bassi, Leya potrebbe aver bisogno di un avvocato… umano.

Braintrust: Piattaforma per Sviluppatori AI

Finanziamenti raccolti: $45 milioni
Valutazione: $150 milioni
Ricavi annuali ricorrenti: ~$1 milione

Una piattaforma per sviluppatori AI con ricavi modesti. Forse il vero “braintrust” qui è capire come giustificare la valutazione.

Browserbase: Il Browser Intelligente

Finanziamenti raccolti: $27.5 milioni
Valutazione: $80 milioni
Ricavi annuali: ~$1 milione

Un browser basato su AI. Ma con ricavi così bassi, sembra più una pagina “404” che un successo.

Le startup AI sono il nuovo Eldorado della tecnologia, dove ogni idea sembra valere oro… almeno finché gli investitori continuano a crederci. Tra assistenti virtuali e generatori di canzoni, c’è da chiedersi quanto sia reale l’intelligenza dietro queste valutazioni miliardarie. Ma hey, finché i soldi girano, chi siamo noi per giudicare?

Il Futuro Perfetto e la Solitudine Virtuale

C’era una volta un uomo che, come molti altri, credeva di essere al centro dell’universo. Non perché fosse particolarmente brillante, ma perché passava metà del suo tempo a convincersi che gli altri fossero in qualche modo inferiori. Come tutte le persone che non sanno veramente chi sono, cercava rifugio in mille distrazioni, dalla lettura dei giornali alla speranza che una qualche forma di ispirazione lo colpisse come un fulmine a ciel sereno.

Trump e i Visti H-1B: Silicon Valley, Elvis e il Sogno Americano in Salsa Trumpiana

Donald Trump ha dichiarato di essere favorevole ai visti H-1B, in un’intervista che probabilmente verrà citata nei manuali di storia accanto al momento in cui Elvis Presley ha stretto la mano a Richard Nixon. “Mi sono sempre piaciuti i visti, sono sempre stato a favore dei visti”, ha detto Trump, come se stesse parlando di aragoste in un ristorante di lusso e non di uno dei temi più controversi della politica americana.

Il programma di visti H-1B, che consente alle aziende di importare talenti altamente qualificati, è amato dalla Silicon Valley come lo champagne nei party di Capodanno. Elon Musk, che negli ultimi giorni ha difeso il programma su X (ex Twitter, ma sempre una startup in crisi d’identità), sostiene che senza i visti, gli Stati Uniti rischierebbero di perdere la loro leadership tecnologica. E se c’è una cosa che Musk e Trump hanno in comune, oltre ai capelli improbabili e alle dichiarazioni roboanti, è l’amore per la parola “competitività”.

Dieci previsioni di mercato per il 2025: l’anarchia economica secondo Rivista.AI

Anno nuovo, ansie nuove. Mi sono svegliato con dieci previsioni per il 2025 che oscillano tra il brillante ottimismo e il catastrofismo mascherato da fiducia. Facciamo un viaggio surreale nel futuro finanziario dove il mercato balla il tip-tap sulla lama di un rasoio.

Per cominciare, gli investitori abbandoneranno l’ebbrezza dell’inflazione galoppante e premieranno la crescita “organica” dei volumi invece degli aumenti di prezzo. Le aziende, in un raro momento di autocoscienza, limiteranno i rincari. Traduzione? Inflazione più docile, ma non troppo, giusto per far credere alla Fed di avere ancora il controllo.

Created by Humans: La Nuova Legge della Creatività Digitale, Trip Adler

Quasi un secolo fa, Isaac Asimov immaginò un futuro in cui gli esseri artificiali, come i robot, avrebbero avuto delle leggi morali precise da seguire. Le sue Tre leggi della robotica hanno definito il modo in cui le macchine dovevano interagire con gli esseri umani, fungendo da fondamento per molte opere di fantascienza e ispirando anche gli sviluppatori di tecnologie avanzate.

Lo scopo era poter rispettare la necessità di sicurezza (Prima Legge), servizio (Seconda Legge) e autoconservazione (Terza Legge) di macchine dotate di intelligenza artificiale. Prima di Asimov la fantascienza era piena di pericolosi robot killer.

La centralità di questi principi rimane ancora rilevante oggi, specialmente in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale (AI) sta permeando quasi ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

Supremacy: AI, ChatGPT e la corsa che cambierà il mondo

Immaginate di trovarvi al Bar dei Daini, un caffè affollato, circondati da conversazioni su intelligenza artificiale, innovazione e le ultime follie del mondo tecnologico. In questo contesto, “Supremacy: AI, ChatGPT e la corsa che cambierà il mondo” si presenta come un’opera che non solo esplora le vite di due protagonisti chiave, Demis Hassabis e Sam Altman, ma lo fa con un tono che ricorda un’introspezione umoristica e una critica sociale.

Il libro si apre con una sorta di danza tra i due protagonisti: Hassabis, il fondatore di DeepMind, e Altman, CEO di OpenAI. Entrambi brillanti, ma con approcci distinti all’AI. Hassabis è l’idealistico sognatore che desidera utilizzare l’AI per risolvere problemi globali come il cancro e il cambiamento climatico. Al contrario, Altman è più pragmatico, concentrato su come l’AI possa generare abbondanza economica. Questa dualità è raccontata con una leggerezza che fa sembrare la lettura un piacevole scambio di battute tra amici.

Elon Musk: Il Genio Visionario o il Caos Controllato? Anatomia di un Impero in Espansione

Elon Musk è diventato una figura così onnipresente che è quasi impossibile ignorarlo, indipendentemente dal settore o dall’interesse personale. È come se fosse entrato in una dimensione culturale che supera quella di altri magnati del passato, un po’ come Milken negli anni ’80, Bezos negli anni ’90 e Jobs nei primi anni 2000.

Ma Musk ha qualcosa di diverso. Lo capisci quando persino una mia amica una tranquilla funzionaria alla Consob, solitamente immune al fascino del mondo tech e business mi chiede di lui durante una cena natalizia. È in quel momento che realizzi che Musk non è solo un imprenditore: è un fenomeno sociale.

Esplorare l’Incrocio tra Scienza, Tecnologia e Storia in “Polostan” di Neal Stephenson

Neal Stephenson è da sempre noto per la sua capacità di mescolare concetti tecnologici complessi con narrazioni avvincenti. Le sue opere, come Snow Crash e Cryptonomicon, sono diventate pilastri della letteratura cyberpunk e della fantascienza speculativa, esplorando il legame tra l’umanità e l’era digitale, nonché le tecnologie avanzate.

Tuttavia, nel suo ultimo progetto, Polostan, Stephenson fa una svolta significativa rispetto ai temi trattati in passato. Sebbene ancora profondamente radicato nelle basi storiche e tecnologiche, Polostan introduce i lettori nel mondo dello spionaggio, ambientato durante i primi anni dell’Unione Sovietica, con sullo sfondo l’ascesa del potere atomico e l’alba dell’esplorazione spaziale.

Microsoft e l’Intelligenza Artificiale: Ombre e Nebbia, Una Storia di Potere, Strategia e… Sospetti

Ebbene sì, Microsoft ha deciso di alzare il tiro, o forse dovremmo dire, di alzare il prezzo dell’intelligenza artificiale. Come se il mondo non fosse già saturato di parole come “innovazione” e “futuro”, l’azienda ha annunciato l’espansione della sua offerta di AI all’interno di Microsoft 365 Copilot, cercando disperatamente di allontanarsi dalla sombra di OpenAI. Ah, il vecchio trucco di cercare di ridurre la dipendenza da qualcun altro per risparmiare qualche soldo, ma attenzione, non troppo. Giusto il tempo di aumentare i costi su altri fronti.

2024 Tecnologia: Il Paradosso del Futuro Distopico, Dove “Il Progresso” è un’Ironia Senza Fine

Eccoci, a soli 5 giorni dal clamoroso ingresso nel 2025 e 131 Articoli per quota 3000 per Rivista.AI, dove ogni aspettativa sul futuro è stata non solo tradita, ma rifatta a immagine e somiglianza della nostra incapacità di discernere tra innovazione e follia. Tra chat con chatbot che promettono amore eterno, miliardari che iniettano il plasma del proprio figlio per vivere in eterno, e sarcofagi stampati in 3D che ti accompagnano alla morte con stile per una miseria, il “futuro” che ci viene presentato non è proprio quello che ci avevano promesso.

In effetti, dimentichiamo l’intelligenza artificiale. Tom Chatfield, aveva già detto che il vero rischio non è l’intelligenza artificiale, ma l’idiozia artificiale. E, beh, come dargli torto? Se questa è la prova che la tecnologia stia spingendo l’umanità a nuovi vertici, allora preferiremmo rimanere nei bui anfratti della pre-tecnologia.

Un futuro che sembra riservarci più domande esistenziali che risposte. Ecco le tendenze più assurde del 2024.

2025, il ruolo cruciale dell’Intelligenza Artificiale nel futuro della narrazione

Nel mondo della narrazione, l’Intelligenza Artificiale non è più solo una curiosità tecnologica, ma una forza di trasformazione che rimodella i processi creativi e il modo in cui i contenuti vengono consumati. Con la crescente influenza di strumenti di AI nel settore dei media, i creatori di contenuti stanno scoprendo che per entrare in sintonia con un pubblico sempre più esigente, non basta più una buona storia: è fondamentale integrare l’AI come strumento per connettersi in maniera più efficace e profonda. Chi non saprà evolvere la propria arte nel contesto dell’AI rischia di essere sopraffatto dalla velocità con cui il panorama della narrazione si sta adattando.

I Capitalisti di Rischio: Pronti a Dominare nel 2025

Il 2025 si prospetta come un anno di grandi opportunità per i capitalisti di rischio, o venture capitalist, che hanno dimostrato di saper cogliere con lungimiranza le tendenze emergenti e anticipare l’evoluzione dei mercati. Con la ripresa economica globale che segue le cicliche fasi di instabilità, il capitale di rischio si configura come una delle leve più potenti per il finanziamento dell’innovazione. Le sfide future, infatti, non sono solo economiche ma anche legate a un cambiamento paradigmatico nell’approccio alla crescita delle imprese. I venture capitalist, con la loro esperienza e la loro capacità di vedere oltre l’orizzonte a breve termine, sono destinati a trarre vantaggio da questo scenario, facendo leva su tecnologie all’avanguardia, cambiamenti nelle dinamiche di consumo e nuove necessità societarie.

Federico Faggin e l’incontro tra Scienza e Spiritualità: un viaggio verso la comprensione profonda della realtà

La scienza, nata dallo studio della materia, ha conquistato traguardi straordinari, ma oggi si trova a un bivio esistenziale. Da tempo considerata distante e persino in conflitto con la spiritualità, essa può invece integrarsi armoniosamente con quest’ultima per ampliare la nostra comprensione del cosmo e della coscienza. Questo è il cuore della visione di Federico Faggin, che propone una rivoluzione concettuale: abbandonare la visione riduzionista della scienza e riconoscere il valore della coscienza e del libero arbitrio come elementi fondamentali dell’universo.

L’AI come “Sistema 1” puro: efficiente e senza complicazioni

La teoria dei due sistemi cognitivi di Daniel Kahneman appare illuminante, ha vinto un Nobel, ma esiste un’altra prospettiva che sostiene che le macchine non debbano necessariamente “pensare” come noi. Infatti, un’intelligenza artificiale che emula il nostro processo decisionale lento e riflessivo (Sistema 2) potrebbe rivelarsi un errore. Potrebbe addirittura costituire un ostacolo all’efficienza e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale

.

Kahneman e l’Intelligenza Artificiale: la psicologia dei Robot, o “come far pensare le macchine senza farti venire il mal di testa”

Allora, immaginate questa scena: il nostro cervello, e di conseguenza l’IA, è come una vecchia macchina da scrivere che scrive senza mai fermarsi. Daniel Kahneman, premio Nobel e probabilmente una delle persone più brillanti a cui possiamo farlo, ha messo in chiaro che il nostro cervello funziona come un sistema a due velocità: il Sistema 1, che è rapido, automatico e, diciamocelo, un po’ pigro; e il Sistema 2, che è riflessivo, lento e, beh, ci fa sudare un po’ per ragionare.

Pagina 13 di 33

CC BY-NC-SA 4.0 DEED | Disclaimer Contenuti | Informativa Privacy | Informativa sui Cookie