
OpenAI ha infatti introdotto un sistema di mini-app integrate, simile ai bot di Telegram o alle app dentro Discord, ma con l’intelligenza conversazionale come motore principale. Questo approccio inaugura l’era delle “AI-native apps”, dove l’interazione testuale e il controllo operativo si fondono in un’unica esperienza. Gli esempi citati – Spotify, Canva, Figma, Zillow, Expedia e Coursera – mostrano la versatilità del modello: creare una playlist, disegnare un post per Instagram, cercare case, prenotare viaggi o accedere a corsi online, tutto senza mai abbandonare ChatGPT.








