Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Autore: Alessandra Innocenti Pagina 1 di 16

Il futuro della pubblicità personalizzata: AI e il business delle inserzioni su misura

L’intelligenza artificiale non sta solo rivoluzionando il mondo del lavoro e della creatività, ma sta trasformando in profondità anche l’industria pubblicitaria. E se pensavi che gli annunci personalizzati fossero già abbastanza inquietanti, preparati: stanno per diventare ancora più subdoli, pervasivi e iper-mirate.

Nvidia, ha sperimentato pubblicità interamente generate dall’AI in collaborazione con colossi del settore come Unilever. Il concetto è semplice quanto diabolico: un’azienda carica una manciata di risorse creative e informazioni demografiche di base, dopodiché l’AI fa il resto, generando un numero infinito di varianti personalizzate per ogni singolo utente.

L’intelligenza artificiale e il rischio nucleare: una partita senza arbitro

L’Intelligenza Artificiale (AI) sta ridefinendo il concetto stesso di guerra e, con esso, il pericolo di un conflitto nucleare fuori controllo. L’idea che una macchina possa prendere decisioni in ambito militare, in particolare nel contesto nucleare, fa tremare i polsi persino agli esperti di strategia. Eppure, la corsa all’AI militare è già una realtà consolidata, con Stati Uniti, Cina e Russia in prima linea, mentre il resto del mondo osserva con una combinazione di paura e impotenza.

Secondo John Tasioulas, direttore dell’Institute for Ethics in AI dell’Università di Oxford, la priorità dovrebbe essere una sola: garantire che le decisioni sull’uso di armi nucleari restino sotto il controllo umano. Il rischio non è tanto l’apocalisse robotica da fantascienza, ma una guerra atomica innescata da un malinteso, da un errore di calcolo o, peggio, da un algoritmo difettoso. L’AI, lungi dall’essere solo uno strumento difensivo, potrebbe rivelarsi il più grande fattore destabilizzante mai introdotto nella geopolitica moderna.

Drone Russo su Lago di Garda – Waldo: Sorveglianza Totale

Un drone di fabbricazione russa è stato avvistato vicino a Ispra, in provincia di Varese, violando una «no fly zone» altamente sorvegliata. Secondo il Corriere della Sera, il velivolo avrebbe sorvolato per circa una settimana la zona del Joint Research Centre della Commissione europea, sul lago Maggiore. Il Centro comune di ricerca europeo ha rilevato il drone grazie a un sistema sperimentale per individuare velivoli sconosciuti. A marzo sono stati registrati almeno cinque passaggi, provocando l’allarme sicurezza.

Benvenuti nell’era in cui ogni vostro movimento, ogni decisione, ogni interazione è potenzialmente registrata, analizzata e archiviata. Se pensavate che il concetto di “privacy” avesse ancora qualche significato, Waldo 3.0 potrebbe essere la prova definitiva che vi sbagliate. Questo modello di AI di rilevamento avanzato è in grado di identificare e tracciare oggetti, veicoli, persone e infrastrutture, dalle immagini satellitari a quelle catturate da un drone a pochi metri dal suolo.

Ma non si tratta solo di tecnologia all’avanguardia per il monitoraggio urbano, la sicurezza pubblica o la gestione delle emergenze. Il vero problema è che ogni innovazione come questa sposta l’ago della bilancia sempre più verso un controllo totale, normalizzando una sorveglianza che una volta sarebbe stata considerata fantascientifica.

CoreWeave: quando l’IPO ridimensionata svela crepe nel castello di sabbia dell’AI

CoreWeave, il fornitore di servizi cloud specializzato in infrastrutture AI, ha recentemente affrontato un debutto in borsa tutt’altro che stellare. L’azienda aveva inizialmente previsto di vendere 49 milioni di azioni a un prezzo compreso tra 47 e 55 dollari per azione, con l’obiettivo di raccogliere circa 2,7 miliardi di dollari. Tuttavia, a causa di una domanda inferiore alle aspettative, l’offerta è stata ridotta a 37,5 milioni di azioni al prezzo di 40 dollari ciascuna, raccogliendo 1,5 miliardi di dollari e valutando l’azienda intorno ai 23 miliardi di dollari .

Il primo giorno di negoziazione non ha portato sollievo: le azioni di CoreWeave hanno aperto a 39 dollari, scendendo poi a circa 37 dollari, per poi chiudere alla cifra iniziale di 40 dollari . Questo andamento riflette una crescente cautela degli investitori verso le IPO tecnologiche, soprattutto in un mercato che inizia a mostrare segni di surriscaldamento nel settore AI.​

Amazon dichiara guerra a Nvidia: sconti sui chip AI, supercomputer e investimenti miliardari per dominare l’AI

​Amazon ha deciso di sfidare Nvidia nel mercato dei chip per l’intelligenza artificiale (AI) con una serie di mosse strategiche che mirano a ridurre la dipendenza dall’attuale leader di mercato e offrire alternative più economiche e performanti ai propri clienti cloud. Questa iniziativa si concretizza attraverso lo sviluppo di chip proprietari, la costruzione di supercomputer avanzati e investimenti significativi in startup AI.

Meta e l’ombra lunga dell’addestramento: i libri inediti nel mirino?

Se pensavi che la guerra sui dati fosse già abbastanza sporca, ecco un nuovo capitolo ancora più inquietante: Meta potrebbe aver addestrato i suoi modelli di intelligenza artificiale anche su libri non ancora pubblicati.

Il sospetto arriva dopo che The Atlantic ha lanciato un tool di ricerca nel database di LibGen, rivelando che la grande GAI (Grande AI Industriale) di Zuckerberg potrebbe essersi nutrita non solo di libri già disponibili, ma anche di opere inedite, probabilmente sottratte da piattaforme di distribuzione di copie avanzate come NetGalley ed Edelweiss.

L’autrice Maris Kreizman, scrivendo su Literary Hub, ha scoperto che il suo libro, in uscita il 1° luglio, era già nel dataset di addestramento di Meta. E qui sorge la domanda fatidica: come è possibile?

Il fenomeno Manus: come un’AI cinese sta affascinando la Silicon Valley e mettendo in discussione gli investimenti USA in Cina

La startup cinese che ha sviluppato Manus, un agente AI che sta spopolando negli Stati Uniti, è in trattative con investitori, tra cui importanti venture capital americani, per una nuova raccolta di fondi. Si stima che la valutazione dell’azienda raggiunga i 500 milioni di dollari, un aumento di cinque volte rispetto alla valutazione precedente. Nonostante l’attenzione che Manus ha attirato, il contesto geopolitico rende la situazione decisamente più interessante di quanto possa sembrare a prima vista.

Manus, sviluppato dalla startup Butterfly Effect, è un agente AI che compie operazioni come prenotazioni di viaggio o analisi finanziarie semplicemente navigando su siti web. Il prodotto ha fatto breccia tra sviluppatori e dirigenti tecnologici grazie al suo debutto avvenuto a marzo in versione beta. La vera sorpresa? Il suo successo sta arrivando in un periodo in cui gli Stati Uniti stanno esaminando con crescente sospetto gli investimenti in tecnologia cinese, soprattutto quelli legati all’intelligenza artificiale. La crescita esplosiva di Manus e il crescente interesse per i prodotti AI cinesi, come nel caso di DeepSeek, potrebbero cambiare le dinamiche dell’ecosistema tecnologico globale.

Le startup che stanno rivoluzionando il panorama digitale italiano: l’AI al servizio delle imprese, Sicuro.it e Chino.io, compri ai

In un’epoca in cui l’innovazione è il motore principale della crescita economica, le startup italiane si stanno facendo largo come protagoniste nel campo della digitalizzazione e dell’automazione dei processi aziendali. Alcune realtà, come Sicuro.it e Chino.io, stanno facendo passi da gigante nel rinnovare il panorama delle soluzioni aziendali, mentre altre, come compri, promettono di ridefinire completamente il modo in cui le aziende gestiscono i loro processi interni.

Alibaba dichiara guerra alle immagini AI false su Taobao: il bluff del commercio online è finito

Alibaba sta alzando il tiro nella lotta contro le immagini di prodotto generate dall’intelligenza artificiale, un fenomeno che sta sfuggendo di mano a livello globale. La sua piattaforma di e-commerce Taobao ha annunciato una nuova iniziativa per arginare l’uso improprio dell’AI nella creazione di immagini pubblicitarie ingannevoli, una mossa che punta a proteggere i consumatori e i brand originali.

Con la crescente accessibilità di strumenti avanzati di generazione di immagini, molti venditori hanno trovato terreno fertile per abbellire – o meglio, falsificare – i propri prodotti con un realismo mai visto prima. Ma Alibaba ha deciso di dire basta. Il messaggio è chiaro: il ritocco è consentito, ma solo se rimane “moderato e realistico”. In altre parole, niente più immagini che mostrano prodotti in versioni esageratamente perfette, distanti anni luce dalla realtà.

Microsoft AI Tour 2025: l’AI Generativa e Agentica tra marketing, investimenti e realtà

Il Microsoft AI Tour 2025 ha portato a Milano il futuro dell’Intelligenza Artificiale, confezionato in un evento che ha visto la partecipazione di oltre 2.000 tra imprenditori, manager, sviluppatori e professionisti IT. L’appuntamento del 26 marzo al Palazzo del Ghiaccio ha trasformato Milano in un hub tecnologico, con Microsoft che ha sfoderato la sua visione dell’AI Generativa e Agentica come motore di crescita economica.

Asha Sharma, Corporate Vice President di Microsoft AI Platform, ha ribadito il messaggio chiave: l’AI non è solo una promessa, ma un acceleratore concreto per i modelli di business.

Parole d’ordine? Triplicare il ROI e rendere le aziende competitive. Non è una dichiarazione astratta: Microsoft ha già messo sul piatto 4,3 miliardi di euro per potenziare le infrastrutture AI in Italia.

AI Generativa e Agentica: moda del momento o rivoluzione strutturale?

Il disastro silenzioso dei metadata: miliardi di dollari persi per un errore banale

Nell’era dello streaming, dove ogni ascolto si traduce in centesimi di dollaro per gli artisti, un problema apparentemente banale sta causando un’emorragia economica di proporzioni gigantesche: la cattiva gestione dei metadata musicali. Un semplice errore di formattazione può trasformare il titolo di una canzone in un valore numerico, un codice temporale o, peggio ancora, in un’identità completamente sbagliata.

Esempi clamorosi? “4:44” di Jay-Z o “7/11” di Beyoncé, che possono essere erroneamente convertiti in formati decimali o date, creando confusione nei database delle piattaforme di streaming. Il risultato è devastante: brani e interi album vengono attribuiti ad artisti sbagliati, con royalties che finiscono nelle tasche sbagliate o, ancora peggio, non vengono pagate affatto.

Secondo alcune stime, tra il 2016 e il 2018 circa 2,5 miliardi di dollari di royalties sono rimasti non assegnati solo negli Stati Uniti a causa di questi errori nei metadata. Un problema che colpisce in particolare gli artisti indipendenti, che non hanno la forza contrattuale per reclamare ciò che spetta loro.

Ideogram 3.0: l’arte dell’IA raggiunge nuove vette

Nel panorama in continua evoluzione dell’intelligenza artificiale, Ideogram 3.0 emerge come una pietra miliare nella generazione di immagini. Questo modello avanzato non solo promette un fotorealismo senza precedenti, ma ridefinisce anche il rendering del testo all’interno delle immagini, superando concorrenti come Imagen 3 di Google e DALL-E 3.​

Microsoft rallenta sull’AI: effetto guerra con la Cina o bolla dell’hype?

Microsoft ha deciso di abbandonare progetti di data center per un totale di 2 gigawatt negli Stati Uniti e in Europa negli ultimi sei mesi. Secondo gli analisti di TD Cowen, la scelta è dovuta a un eccesso di capacità rispetto alla domanda prevista. Ma il dettaglio più significativo è che la decisione è legata al mancato supporto a OpenAI per l’addestramento di nuovi modelli di intelligenza artificiale.

Joe Tsai smonta il mito dell’intelligenza artificiale superiore e dei robot umanoidi: sogno o follia? Chapeau

Joe Tsai, presidente di Alibaba Group Holding, ha recentemente lanciato una serie di domande filosofiche sulla reale capacità dell’intelligenza artificiale di superare l’intelligenza umana e sull’effettiva utilità dei robot umanoidi. In un’epoca in cui l’IA sembra essere la chiave per risolvere ogni problema, la sua riflessione non è solo provocatoria, ma mette a nudo i limiti di una visione troppo semplicistica del futuro tecnologico.

Tsai ha parlato durante la finale di Jumpstarter a Hong Kong, un evento organizzato dal fondo per imprenditori di Alibaba per sostenere le startup emergenti. Pur riconoscendo il potenziale trasformativo dell’IA, ha sollevato dubbi sul concetto di intelligenza artificiale generale (AGI). Se le macchine possono elaborare informazioni più velocemente degli esseri umani, ciò le rende davvero più intelligenti? Secondo Tsai, la risposta è no. L’intelligenza umana non è solo calcolo e logica: è emozione, empatia, capacità di interazione sociale. E su questi aspetti, l’IA è ancora distante anni luce.

Google lancia Gemini 2.5 Experimental: il nuovo modello AI che vuole davvero “pensare”

Google ha presentato Gemini 2.5, la sua nuova famiglia di modelli di intelligenza artificiale che, a detta dell’azienda, è in grado di “pensare”. Un’affermazione audace, ma che segna un altro passo nella corsa all’AI sempre più avanzata.

Secondo il colosso di Mountain View, Gemini 2.5 è un modello progettato per il ragionamento avanzato, il che significa che non si limita a classificare e prevedere, ma è capace di analizzare informazioni, trarre conclusioni logiche, incorporare il contesto e le sfumature, e prendere decisioni informate. In sostanza, Google vuole far credere che la sua AI non si limita a rigurgitare dati, ma elabora risposte più intelligenti e contestualizzate.

OpenAI spinge sull’acceleratore: immagini – Images in ChatGPT e la sfida al futuro dell’AI generativa

OpenAI ha appena alzato l’asticella dell’intelligenza artificiale con l’introduzione di Images in ChatGPT, una funzionalità che permette di generare immagini direttamente all’interno della chat utilizzando GPT-4o. Questa evoluzione segna un passo decisivo nell’integrazione dell’AI multimodale, rendendo il chatbot non solo un maestro della parola, ma anche della creazione visiva.

L’accesso a questa funzione sarà garantito a tutti gli utenti, indipendentemente dal piano di abbonamento, con limitazioni simili a quelle già viste con DALL·E. Il portavoce di OpenAI, Taya Christianson, ha però evitato di rivelare numeri precisi sui limiti della versione gratuita, lasciando intendere che potrebbero variare in base alla domanda. DALL·E, per ora, non verrà abbandonato, ma relegato a un “custom GPT” per chi vuole continuare a usarlo.

Ma cosa rende davvero rivoluzionario questo aggiornamento?

Otter rivoluziona le riunioni con AI Meeting Agent: addio segretari/e, benvenuta automazione totale

Otter.ai, il servizio di trascrizione automatizzata basato su intelligenza artificiale, ha deciso di alzare il tiro e rendere le riunioni ancora più intelligenti o almeno più automatizzate. Il suo nuovo trio di agenti AI punta a eliminare il lavoro umano superfluo nelle call aziendali, trasformando ogni riunione in un flusso di dati e azioni automatizzate. Il protagonista di questa rivoluzione è l’Otter Meeting Agent, un assistente vocale per meeting capace di rispondere a domande e completare attività attingendo direttamente alle informazioni aziendali.

Otter definisce il Meeting Agent come un’evoluzione “trasformativa” del suo precedente chatbot AI per meeting. In pratica, non si limita più a trascrivere conversazioni e generare riassunti, ma può rispondere attivamente alle domande durante la riunione e persino organizzare nuovi meeting o scrivere email, tutto attraverso un’interazione vocale naturale. Un salto di qualità che potrebbe rendere obsoleti i ruoli di assistenti virtuali e segretarie.

Apple Trasforma Look Around In Un’Intelligenza Artificiale: Nuova Privacy A Rischio?

Apple sta preparando il terreno per un utilizzo più aggressivo dei dati raccolti da Look Around, la sua versione di Google Street View. A partire da marzo 2025, le immagini e i dati 3D catturati durante le mappature non serviranno solo per migliorare Apple Maps, ma diventeranno carburante per allenare modelli di intelligenza artificiale destinati a prodotti e servizi dell’azienda.

Il cambiamento, segnalato da 9to5Mac, è stato discretamente aggiornato nella documentazione ufficiale di Apple, e potrebbe rappresentare una svolta significativa nell’approccio dell’azienda alla raccolta e all’uso dei dati visivi. Traduzione: quello che Apple sta catturando con le sue auto e i suoi zaini tecnologici non si limiterà più alla semplice navigazione, ma entrerà direttamente nel mondo della generazione e del riconoscimento di immagini tramite AI.

Nvidia G-Assist trasforma un pesce d’aprile in un’AI rivoluzionaria per il gaming

Nel 2017 era solo uno scherzo, oggi è realtà: Nvidia G-Assist, nato come pesce d’aprile, è diventato un vero e proprio assistente AI per i possessori di GPU RTX. Non si tratta di un semplice chatbot, ma di un’innovazione che promette di cambiare radicalmente l’esperienza di gioco e l’ottimizzazione del sistema.

Integrato direttamente nell’app Nvidia, G-Assist è in grado di gestire e ottimizzare le impostazioni di gioco, misurare i frame rate e persino controllare l’illuminazione di dispositivi compatibili come quelli di Logitech, Corsair, MSI e Nanoleaf. Può essere attivato tramite comandi vocali o testuali e offre risposte in stile ChatGPT su domande come “Come funziona il DLSS Frame Generation?”. Ma il vero valore aggiunto è la capacità di ottimizzare le prestazioni senza che l’utente debba navigare tra menu e impostazioni complesse.

Bytedance sfida DeepMind e Alibaba: la nuova AI DAPO riscrive le regole del machine learning

ByteDance, il colosso dietro TikTok, sta alzando l’asticella nell’intelligenza artificiale con una nuova tecnologia che promette di superare DeepSeek e ridefinire l’addestramento dei modelli di ragionamento AI. Il sistema, battezzato DAPO (Decoupled Clip and Dynamic Sampling Policy Optimisation), è un algoritmo di reinforcement learning scalabile che punta a migliorare le capacità di ragionamento complesso dei modelli linguistici, con tecniche di auto-verifica e raffinamento iterativo.

La corsa ai robot umanoidi: Dobot Atom e la sfida cinese a Tesla Optimus

Shenzhen Dobot ha lanciato la sua sfida nel mercato dei robot umanoidi con il Dobot Atom, un modello avanzato che sarà venduto a 199.000 yuan (circa 27.500 dollari). L’annuncio ha scatenato l’entusiasmo degli investitori, facendo impennare le azioni dell’azienda di quasi il 28%. Con un prezzo decisamente più accessibile rispetto ai concorrenti, Dobot Atom potrebbe essere il primo umanoide a raggiungere una produzione di massa già entro il 2025, ridefinendo le dinamiche del settore.

Dobot, storicamente nota per i suoi bracci robotici industriali, ha presentato il Dobot Atom come il primo umanoide con mani a cinque dita e un’andatura a ginocchia dritte, caratteristica che ne riduce il consumo energetico del 42%. Il robot, alto 1,53 metri, ha una precisione di posizionamento di 0,05 mm e può operare su superfici di lavoro comprese tra i 70 e i 100 cm di altezza. In un video promozionale, il Dobot Atom viene mostrato mentre prepara la colazione, versando latte e sistemando cibo su un piatto, dimostrando la sua capacità di eseguire attività quotidiane con una sorprendente destrezza.

Apple e l’illusione dell’intelligenza: il fallimento di Siri e la disperata rincorsa all’AI

Apple che ama vendere sogni in confezioni minimaliste, è ufficialmente in crisi nel campo dell’intelligenza artificiale. Dopo mesi di ritardi e flop imbarazzanti, Tim Cook ha perso la pazienza e sta rimescolando le carte tra i dirigenti nel tentativo di rimettere in carreggiata un settore che, a dirla tutta, non ha mai veramente dominato. Il grande sacrificato di turno è John Giannandrea, ex Google e capo dell’AI di Apple, che si vede sfilare di mano il controllo di Siri. Al suo posto? Mike Rockwell, l’uomo dietro il Vision Pro, un gioiello tecnologico che nessuno vuole comprare. Un cambio di strategia o solo l’ennesimo tentativo disperato di mascherare un fallimento?

Dentro la frenesia di Google per colmare il divario con OpenAI

L’intelligenza artificiale sta vivendo una delle sue evoluzioni più frenetiche e, se c’è un’azienda che sta cercando disperatamente di non restare indietro, quella è Google. Un ampio reportage di Wired offre uno sguardo affascinante sul dietro le quinte di Google, descrivendo come l’azienda di Mountain View stia cercando di colmare il gap rispetto a OpenAI, che è riuscita a fare il botto con GPT. È come se Google fosse stato improvvisamente svegliato da un sonno profondo, dove fino a qualche tempo fa il dominio dell’AI era considerato un dato di fatto, ma il panorama stava cambiando, e non in meglio per loro.

Il primo impatto lo ha avuto Sundar Pichai, CEO di Google, che si è visto sfidato non solo da una startup sconosciuta (OpenAI), ma da un fenomeno tecnologico globale che ha catturato l’immaginazione di tutti. Pichai e i suoi collaboratori hanno dovuto affrontare non solo una sfida tecnologica, ma anche una crisi di identità. Google, un gigante della ricerca, stava rischiando di essere tagliato fuori da un campo che aveva contribuito a definire. È una situazione che ha messo in discussione anni di dominio incontrastato nei motori di ricerca, riducendo la sua leadership tecnologica a un ricordo di un’era ormai superata.

Guerra delle stelle: la Cina pronta a colpire Starlink di Elon Musk?

Se la guerra in Ucraina ha dimostrato qualcosa, è che Starlink non è solo una costellazione di satelliti per fornire Internet nelle aree rurali. È diventato un asset strategico che garantisce comunicazioni militari resilienti, sfuggendo ai metodi tradizionali di guerra elettronica. Questo lo ha reso un obiettivo primario per la Cina, che vede la rete di Elon Musk come una minaccia diretta alla propria sicurezza nazionale e, potenzialmente, alla sua capacità di condurre operazioni belliche senza interferenze americane.

Secondo un rapporto pubblicato dalla Rand Corporation, il Pentagono dovrebbe prepararsi a possibili attacchi della Cina contro Starlink. Il documento rivela che l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) tende a “esagerare e catastrofizzare” la minaccia di questa rete satellitare e potrebbe essere disposto a compiere operazioni provocatorie nello spazio senza temere un’escalation immediata con gli Stati Uniti. In altre parole, Pechino potrebbe scommettere sul fatto che Washington non voglia trasformare un conflitto nello spazio in una guerra su larga scala.

Protetto: Elon Musk al Pentagono “O-plans” : il business incontra la geopolitica

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La corsa alla produzione di robot umanoidi: l’industria manifatturiera sta per essere rivoluzionata?

Il settore della robotica umanoide sta vivendo una delle accelerazioni più impressionanti degli ultimi anni. Negli ultimi giorni, aziende statunitensi e cinesi hanno annunciato una serie di progressi che lasciano pochi dubbi: la produzione di massa dei robot umanoidi è più vicina di quanto si pensasse. La posta in gioco è altissima, con alcuni analisti che già paragonano il mercato nascente della robotica all’industria automobilistica, destinata forse a essere superata in termini di impatto economico e produttivo.

Negli Stati Uniti, Figure AI ha presentato una linea di produzione automatizzata in grado di sfornare fino a 12.000 umanoidi all’anno. Un numero impressionante, se si considera che fino a oggi questi robot sono rimasti confinati nei laboratori di ricerca o in produzioni artigianali. Parallelamente, in Cina, la Midea Group – nota per i suoi elettrodomestici ha svelato un prototipo di umanoide sviluppato in proprio, mentre Unitree

Nvidia RTX 5080 e 5090: quando l’innovazione incontra la gastronomia itinerante

Nell’era in cui l’innovazione tecnologica si fonde con l’esperienza culinaria, Nvidia ha deciso di portare il concetto di “food truck” a un livello completamente nuovo. Durante il recente GTC 2025, l’azienda ha sorpreso tutti non solo con le sue rivoluzionarie GPU RTX 5080 e 5090, ma anche con il modo in cui ha scelto di distribuirle: direttamente da un camioncino itinerante all’interno della conferenza.

Claude sfida Google e OpenAI: ora cerca sul web con citazioni dirette

Anthropic, la startup di intelligenza artificiale generativa supportata da Amazon, ha oggi un’importante novità per il suo modello di linguaggio Claude: l’integrazione della ricerca web con citazioni dirette delle fonti. Una mossa che lo posiziona in diretta concorrenza con Google AI Overviews, Microsoft Bing con Copilot, OpenAI ChatGPT Search e Perplexity AI.

Secondo Anthropic, questa nuova funzionalità migliora drasticamente la capacità di Claude di fornire risposte basate su dati aggiornati in tempo reale. Invece di limitarsi al proprio knowledge base statico, ora Claude è in grado di cercare autonomamente le informazioni più rilevanti e presentarne i risultati in un formato conversazionale, con riferimenti diretti alle fonti originali. Questo approccio risponde a una delle principali critiche mosse ai modelli di intelligenza artificiale generativa: la mancanza di trasparenza nelle risposte e la tendenza a inventare informazioni inesistenti.

Nvidia lancia Llama Nemotron: la nuova frontiera dell’intelligenza agentica

Nvidia ha deciso di alzare la posta nel mondo dell’intelligenza artificiale con il lancio di Llama Nemotron, una nuova famiglia di modelli open source progettati per potenziare l’intelligenza agentica e il processo decisionale complesso.

Questi modelli mirano a portare un ragionamento più rapido e affidabile nelle applicazioni AI aziendali, segnando un passo significativo nell’evoluzione delle capacità dell’intelligenza artificiale.

La famiglia Llama Nemotron si distingue per le sue tre dimensioni di modelli, ciascuna ottimizzata per specifici ambienti operativi.

OpenAI o1-Pro: l’intelligenza artificiale diventa un lusso per pochi

OpenAI ha lanciato il suo nuovo modello o1-Pro, un’evoluzione delle sue AI multimodali che punta a offrire funzionalità avanzate agli sviluppatori. Il modello supporta visione, chiamata di funzioni e output strutturati, oltre a essere compatibile con le nuove API Responses e Batch. Fin qui tutto interessante, se non fosse per un dettaglio:

il costo.Al momento, l’accesso a o1-Pro è riservato a un gruppo selezionato di sviluppatori, e per provarlo bisogna aver già speso almeno 5 dollari in servizi API OpenAI.

Huawei Pura X, il concetto di flip phone e lancia la sua AI: Nvidia trema

Huawei ha deciso di riscrivere le regole dei flip phone con il nuovo Pura X, un dispositivo che sfida il design tradizionale aprendosi lateralmente anziché verticalmente. Ma la vera rivoluzione non è solo nella forma: è il primo smartphone Huawei a lasciare definitivamente Android e a introdurre Harmony Intelligence, l’assistente AI basato sul modello Pangu.

Perfino Jensen Huang, CEO di Nvidia, ammette che il colosso cinese sta diventando un attore sempre più influente nel settore dell’intelligenza artificiale, a dispetto delle sanzioni statunitensi che avrebbero dovuto limitarne l’ascesa.

LG AI Research ha svelato EXAONE Deep 32B

L’era dell’IA agentica, in cui le intelligenze artificiali formulano ipotesi, le verificano e prendono decisioni autonomamente senza intervento umano, è ormai alle porte. Tuttavia, sviluppare modelli di ragionamento ad alte prestazioni è una sfida che solo poche aziende nel mondo sono riuscite a superare. In questo contesto, LG AI Research ha svelato EXAONE Deep, un’IA di ragionamento avanzato che promette di competere con i leader del settore.

EXAONE Deep eccelle nella comprensione della logica matematica, nel ragionamento su concetti scientifici e nella risoluzione di problemi di programmazione, affermandosi come un modello altamente performante specializzato nel ragionamento avanzato.

Il richiamo di Zoox che manda in crisi il mito della guida autonoma

Zoox, la startup di guida autonoma sostenuta da Amazon, ha appena ritirato 258 veicoli dopo che la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) ha aperto un’indagine sul loro software. Un colpo durissimo per l’azienda, che probabilmente pensava che l’automazione avrebbe risolto tutti i problemi, ma ora si trova con la coda tra le gambe. A causare il ritiro, non sono stati qualche bug minore o glitch sporadici, ma incidenti veri e propri. In due distinti eventi, motociclisti sono stati tamponati da Toyota Highlander equipaggiate con la tecnologia di guida autonoma di Zoox. Un vero e proprio “autogol” per una tecnologia che sta cercando di convincere il mondo che l’automazione è la chiave per il futuro dei trasporti.

La NHTSA ha deciso di intervenire dopo questi episodi, aprendo un’indagine che ha messo in luce alcune criticità del software di Zoox. Non è bastato che l’azienda avesse tranquillizzato tutti dicendo che il software era stato aggiornato e che nessuna delle auto attualmente in circolazione utilizzava più la versione obsoleta. Un bel tentativo di scrollarsi di dosso la polvere, ma non basta. A quanto pare, anche le auto futuristiche con i sedili rivolti l’uno verso l’altro e senza volante, in perfetto stile sci-fi, non sono così sicure come si potrebbe immaginare.

Shop Circle chiude un round serie b da 60 milioni di dollari: l’intelligenza artificiale alla base della crescita

L’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale nel successo di Shop Circle, una delle aziende più promettenti nel panorama B2B globale. Fondata nel 2021 da Luca Cartechini e Gian Maria Gramondi, due imprenditori di spicco nel panorama italiano, Shop Circle ha rapidamente conquistato un posto di rilievo nel mercato, attrarre oltre 120.000 clienti e crescere esponenzialmente fino a contare 300 dipendenti. Recentemente, l’azienda ha annunciato di aver chiuso con successo un round di finanziamento Serie B del valore di 60 milioni di dollari, un traguardo significativo che conferma l’interesse e la fiducia degli investitori nel suo potenziale di crescita.

L’intelligenza artificiale ha rappresentato uno degli elementi chiave di questa rapida espansione. Shop Circle utilizza l’AI per ottimizzare i processi di gestione e automazione per le aziende, migliorando l’efficienza operativa e offrendo soluzioni personalizzate per ogni singolo cliente. L’approccio innovativo dell’azienda si rivolge a piccole e medie imprese, con un focus particolare sulla gestione dell’e-commerce, una nicchia che è diventata sempre più strategica nel panorama digitale odierno. L’adozione di soluzioni intelligenti per la gestione dei flussi di lavoro e delle operazioni commerciali ha dato a Shop Circle un vantaggio competitivo nel mercato globale.

Adriano, il primo robot dipendente pubblico: innovazione tecnologica al servizio della cultura

Dal 24 marzo, Roma accoglierà Adriano, il primo robot dipendente della Pubblica Amministrazione italiana. Un progetto ambizioso promosso dalla Camera di Commercio di Roma con un investimento di 140mila euro, che punta a unire intelligenza artificiale e patrimonio culturale.

Adriano sarà operativo presso il Tempio di Vibia Sabina e Adriano, accogliendo visitatori e fornendo informazioni storiche in italiano e inglese. Ma non si tratta solo di un assistente digitale: il robot è dotato di mani robotiche avanzate e di una mimica facciale realistica, rendendo l’interazione più coinvolgente e naturale. Inoltre, sarà presto in grado di condurre visite virtuali da remoto, permettendo a chiunque, ovunque nel mondo, di esplorare il sito tramite un visore.

Amazon e Suno: il canto stonato dell’AI che rischia di far crollare tutto

Amazon voleva solo mostrare l’integrazione di Alexa Plus con Suno, una piattaforma di generazione musicale basata sull’intelligenza artificiale. Un piccolo dettaglio tra i tanti annunci della presentazione. Ma invece ha inavvertitamente scatenato un enorme problema di copyright che potrebbe costarle caro.

Suno è un generatore di canzoni basato su IA: si inserisce un prompt testuale, come “un brano jazz, reggae, EDM pop sulla mia immaginazione”, e il sistema sforna una canzone. Niente di troppo nuovo nel mondo dell’AI generativa, ma Suno ha un problema non da poco: è sotto accusa per aver utilizzato materiale protetto da copyright per addestrare i suoi modelli.

Le grandi etichette discografiche e la RIAA (Recording Industry Association of America) lo hanno citato in giudizio, anche se non possono dimostrare con certezza che Suno abbia direttamente copiato brani esistenti.

Razer si tuffa nell’AI: Wyvrn cambierà il futuro del gaming (e del lavoro?)

Razer, il brand noto per il gaming ad alto livello, ha deciso di entrare a gamba tesa nel mondo dell’intelligenza artificiale con Wyvrn, una piattaforma pensata per sviluppatori che promette di rivoluzionare il settore. Il focus è su automazione e AI applicata al testing e all’esperienza di gioco, con strumenti come l’AI QA Copilot, che assiste nello sviluppo e nel controllo qualità, e l’AI Gamer Copilot, un assistente vocale che fornisce consigli tattici in tempo reale durante le partite.

Ma se da un lato queste innovazioni possono sembrare un passo avanti per il gaming, dall’altro pongono seri interrogativi sull’occupazione nei team di QA e sul futuro dell’industria videoludica.

Google svela il Pixel 9a: l’outsider che sfida l’iPhone 16e

Nel mondo della tecnologia, dove l’innovazione è spesso accompagnata da prezzi esorbitanti, Google ha deciso di rompere gli schemi presentando il suo nuovo Pixel 9a. Con un prezzo di partenza di 499€, questo dispositivo non solo mantiene il costo del suo predecessore, ma introduce anche una serie di miglioramenti che lo rendono una proposta allettante per chi cerca qualità senza svenarsi.

Il design del Pixel 9a è stato rinnovato con un modulo fotocamera piatto e un display pOLED da 6,3 pollici più luminoso, con una frequenza di aggiornamento di 120 Hz. La resistenza all’acqua è stata potenziata con una certificazione IP68, garantendo una maggiore durabilità. Ma la vera sorpresa è la batteria da 5.100 mAh, che promette oltre 30 ore di autonomia con una singola carica, un aspetto che potrebbe far riflettere molti utenti sempre in movimento.

Deloitte lancia Zora AI: l’illusione dell’AI agentica per la forza lavoro del futuro

Nel panorama aziendale odierno, dove l’efficienza è il mantra e l’innovazione tecnologica la religione, Deloitte ha presentato la sua ultima creazione: Zora AI. Questo nuovo “agente” di intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il modo in cui le aziende operano, offrendo una suite di agenti pronti all’uso che percepiscono, ragionano e agiscono autonomamente.

L’ascendente Huawei nel mondo dell’AI: Ascend 910C, la scommessa cinese che può scuotere le certezze globali

Huawei, dopo anni a guardare l’elite della tecnologia AI, ha deciso di entrare con prepotenza nel mercato dei chip per l’intelligenza artificiale con il suo nuovo Ascend 910C. Non è solo un altro acceleratore nel mare delle opzioni disponibili, ma un potente messaggio che Pechino lancia al mondo: non è più solo un consumatore, ma è pronta a competere con i colossi. Certo, dire che è pronta a “superare” NVIDIA con il suo H100 sarebbe azzardato, ma sappiamo benissimo che l’arte della guerra non è solo fatta di numeri, ma di strategia. E Huawei ha dimostrato, negli ultimi anni, di essere piuttosto abile nel giocare con le regole del gioco.

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