È quasi comico come due dei più influenti CEO del mondo tech si trovino a dover implorare per un po’ di chiarezza normativa, mentre il loro settore è in continua evoluzione e prosperità. Dopo tutto, chi avrebbe mai pensato che le leggi potessero essere un ostacolo all’innovazione?

È come se stessero dicendo: “Per favore, lasciateci usare i dati degli utenti senza il loro consenso, così possiamo costruire il futuro!” Ma, naturalmente, non è solo una questione di comodità; si tratta di mantenere l’Europa competitiva in un’era in cui l’IA potrebbe trasformare radicalmente l’economia globale. Eppure, mentre i CEO di Meta e Spotify si lamentano della frammentazione normativa, l’Europa sta cercando di proteggere i suoi cittadini da abusi e violazioni della privacy.

Forse, invece di criticare le regole, potrebbero considerare di adattarsi a un contesto che cerca di bilanciare innovazione e responsabilità. In definitiva, se l’Europa sta perdendo il treno dell’IA, potrebbe essere perché i big della tecnologia non sono disposti a rispettare le fermate necessarie per garantire che tutti siano a bordo.

A giugno, Meta ha annunciato che non lancerà il suo modello di intelligenza artificiale multimodale, Llama 3, nell’Unione Europea, citando l’incertezza normativa come principale ostacolo.

Questa decisione è stata influenzata da una reazione negativa dopo che l’associazione di difesa della privacy NOYB ha presentato reclami a 11 nazioni europee, accusando Meta di pianificare l’uso di dati personali per addestrare i suoi modelli senza ottenere il consenso degli utenti.Inoltre, diverse associazioni di consumatori dell’UE hanno sollevato preoccupazioni simili, denunciando violazioni delle normative sulla privacy relative ai dati degli utenti.

La Commissione per la protezione dei dati irlandese ha chiesto a Meta di rinviare l’addestramento della sua IA, evidenziando che l’azienda non ha rispettato le procedure di consenso necessarie.

Nel frattempo, Zuckerberg ed Ek hanno sottolineato che l’investimento precoce di Spotify nell’intelligenza artificiale è stato cruciale per il suo successo.

I due CEO hanno evidenziato l’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale open source per il settore dello streaming, esprimendo preoccupazione che la frammentazione normativa in Europa possa ostacolare l’innovazione e ridurre le opportunità di crescita economica nel continente.

“È necessario regolamentare contro i danni noti, ma una regolamentazione preventiva dei danni teorici per le tecnologie nascenti come l’intelligenza artificiale open source soffocherà l’innovazione. La regolamentazione complessa e avversa al rischio dell’Europa potrebbe impedirle di capitalizzare le grandi scommesse che possono tradursi in grandi ricompense”, hanno osservato i CEO.