Henry Schmidt ha recentemente tenuto una conferenza a Stanford intitolata “The Age of AI”, dove ha condiviso le sue visioni sull’intelligenza artificiale e il suo impatto futuro. Durante l’evento, ha affrontato vari temi, dalle capacità emergenti dell’AI alla competizione globale, con un tono provocatorio e una narrazione ricca di dettagli tecnici.

CEO di Google dal 2001 al 2011, ne è poi Executive Chairman. Già autore nel 2013 per Rizzoli ETAS di La nuova era digitale. La sfida del futuro per cittadini, imprese e nazioni; nel 2014 esce per la stessa casa editrice Come funziona Google, scritto in collaborazione con Jonathan Rosenberg e Alan Eagle e nel 2022 The Age of AI: “THE BOOK WE ALL NEED”

Audio della Conferenza a Stanford intitolata “The Age of AI”

L’evento che potete ascolare o leggere ha avuto inizio con una breve introduzione, in cui il moderatore ha ricordato il lungo percorso di Schmidt nel settore tecnologico, dal suo inizio con Novell fino alla sua esperienza con Google.

“Ci sono così tante cose che ha fatto, ma oggi vogliamo concentrarci su dove sta andando l’AI”.

Schmidt ha subito affrontato la questione di dove veda l’AI nei prossimi uno o due anni. “Ogni sei mesi sento di dover aggiornare il mio discorso su cosa accadrà”, ha detto, evidenziando la rapidità con cui il settore sta cambiando. Ha delineato tre aree chiave in cui ci si aspetta un progresso significativo:

Finestra di Contesto: Schmidt ha spiegato il concetto di “finestra di contesto” che consente di elaborare fino a un milione di token. “Immaginate di poter porre domande lunghissime, come se steste parlando con un amico che non smette mai di raccontare storie”, ha esclamato, sottolineando il potenziale di questa tecnologia. Ha anche spiegato che, con una finestra di contesto così ampia, l’AI potrebbe utilizzare la memoria a breve termine in modo simile agli esseri umani, dimenticando le informazioni meno rilevanti mentre si concentra su quelle più importanti.

Agenti AI: Ha descritto gli agenti AI come entità in grado di apprendere e testare concetti. “Stiamo parlando di AI che possono scoprire i principi della chimica e poi testare le loro scoperte”, ha affermato, lasciando intendere che presto avremo assistenti virtuali in grado di eseguire esperimenti scientifici per noi. Questo approccio non solo rivoluzionerebbe l’educazione, ma potrebbe anche accelerare la ricerca scientifica in modi senza precedenti.

Testo in Azione: Schmidt ha lanciato una provocazione audace: “Se il governo decidesse di vietare TikTok, cosa fareste? Dite al vostro AI di creare una copia di TikTok, rubare tutti gli utenti, e farlo diventare virale in un’ora”. Questa affermazione ha suscitato risate e applausi, ma ha anche messo in luce il potere che l’AI avrà nel trasformare le parole in azioni concrete. “Immaginate un mondo in cui ogni persona ha il proprio programmatore personale che esegue i propri desideri”, ha aggiunto, enfatizzando l’impatto potenziale di questa tecnologia.

Schmidt ha poi affrontato il tema della competizione globale, in particolare tra Stati Uniti e Cina. Ha avvertito che l’industria dell’AI richiede investimenti enormi, affermando: “Stiamo parlando di centinaia di miliardi di dollari per costruire centri dati e infrastrutture“. Ha suggerito che la vera risorsa scarsa nel futuro sarà l’energia, esprimendo preoccupazioni su come le nazioni si stanno preparando per affrontare questa sfida. “Se $300 miliardi andranno a NVIDIA, sapete cosa fare nel mercato azionario“, ha scherzato, ma con un fondo di verità, sottolineando il monopolio di NVIDIA nel settore dei chip.

Un altro tema centrale della conferenza è stata l’innovazione responsabile. Schmidt ha avvertito che mentre l’AI avanza, è fondamentale riflettere sulle sue implicazioni etiche.

“Dobbiamo assicurarci che l’innovazione non superi la nostra capacità di gestirla”, ha affermato, quasi come se stesse parlando a un pubblico di adolescenti che stanno per ricevere la loro prima auto. Ha enfatizzato che le aziende devono essere pronte a gestire i rischi associati all’AI, specialmente quando si tratta di sicurezza e privacy.

Schmidt ha anche toccato il tema della geopolitica, affermando che la competizione tra Stati Uniti e Cina per la supremazia tecnologica è cruciale. “Abbiamo un vantaggio di circa dieci anni nei chip avanzati, ma dobbiamo continuare a investire per mantenere questo vantaggio”, ha detto, evidenziando l’importanza di alleanze strategiche, come quella con il Canada, per garantire l’accesso alle risorse energetiche necessarie per alimentare il futuro dell’AI.

In conclusione, la conferenza di Eric Schmidt a Stanford ha messo in luce le sfide e le opportunità dell’industria dell’AI, ma ha anche sollevato importanti questioni etiche e morali.

Le sue affermazioni audaci e la risposta controversa da parte del pubblico riflettono un momento cruciale in cui le aziende tecnologiche devono affrontare le conseguenze delle loro azioni e decisioni. La sua visione suggerisce che il futuro dell’AI non solo cambierà il modo in cui interagiamo con la tecnologia, ma influenzerà anche dinamiche geopolitiche e sociali su scala globale. Schmidt ha concluso con una nota di ottimismo, affermando che, nonostante le sfide, il potenziale dell’AI per migliorare la vita umana è immenso e deve essere perseguito con responsabilità e innovazione.


E così, mentre ci prepariamo a vivere in un mondo dove i computer possono fare quasi tutto, ricordiamoci di ridere e riflettere su cosa significa veramente avere un’intelligenza artificiale al nostro servizio.