La Guerra con l’Intelligenza Artificiale: Il Progetto Maven

La guerra moderna è cambiata. L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) in campo militare non è più un concetto teorico, ma una realtà che si sta sempre più consolidando. In questi ultimi tempi, gli algoritmi di visione computerizzata del progetto Maven, lanciato dal Dipartimento della Difesa statunitense, hanno localizzato lanciatori di razzi in Yemen e navi da superficie nel Mar Rosso, aiutando a ridurre i bersagli per gli attacchi in Iraq e in Siria, come riferito da Schuyler Moore, ufficiale tecnico capo del Comando Centrale degli Stati Uniti.

Il progetto Maven è stato lanciato per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale finalizzati alla sorveglianza aerea. Tuttavia, il suo coinvolgimento in operazioni militari ha suscitato polemiche e proteste tra i dipendenti di Google e altre aziende che hanno partecipato al progetto. Queste critiche hanno portato il Dipartimento della Difesa a definire linee guida per l’uso etico e trasparente dell’IA in campo militare.

Il progetto Maven utilizza tecniche di machine learning e elaborazione dei big data per analizzare i dati video e identificare obiettivi nemici. Questo sistema è stato utilizzato per la prima volta nel 2020, quando un AI program ha identificato e suggerito un bersaglio, un carro armato dismesso, che è stato poi distrutto da un lanciatore di razzi M142 Himars.

Il progetto Maven è solo uno degli esempi di come l’IA stia cambiando la guerra. L’approvazione dell’AI Act, un regolamento dell’Unione europea che stabilisce limiti all’utilizzo dell’IA e tutela i diritti dei cittadini, rappresenta un passo importante verso la regolamentazione di questo settore.

Gli ultimi sviluppi tecnologici hanno portato alla creazione di droni sottomarini equipaggiati con intelligenza artificiale (AI) che stanno rivoluzionando la sicurezza navale. Questi droni, sviluppati dalla Defense Innovation Unit (DIU), un’organizzazione del Pentagono dedicata all’integrazione di tecnologia commerciale nel militare, hanno ridotto significativamente il tempo necessario per la scoperta di mine sottomarine.

La Tecnologia AI nella Ricerca di Minacce Sottomarine

Gli AI-equipped underwater drones sono stati testati con successo dallo United States Navy, riducendo il tempo di ricerca delle mine sottomarine del 50%. Questo avanzamento tecnologico ha permesso di automatizzare la detezione di minacce, sostituendo il lavoro manuale dei marinai che analizzavano le immagini generate dai droni.

La Collaborazione tra DIU e US Navy

La Defense Innovation Unit, guidata da Alex Campbell, Navy service lead, ha lavorato strettamente con il US Navy per sviluppare e testare questa tecnologia. Campbell ha sottolineato l’importanza di questo progetto, affermando che l’AI ha il potenziale di trasformare il modo in cui la Marina si avvicina alla detezione di minacce sottomarine.

Implementazione e Futuro

I droni sottomarini equipaggiati con AI sono stati già impiegati nel teatro delle operazioni in Asia-Pacifico e hanno partecipato a esercitazioni congiunte con NATO. La DIU sta lavorando con aziende come Arize AI, Domino Data Lab, Fiddler AI, Latent AI, e Weights & Biases per sviluppare ulteriormente questa tecnologia. I contratti con queste aziende hanno un tetto di 7,5 milioni di dollari.

Il Comandante in capo della Marina russa, Viktor Chirkov, all’agenzia di stampa Ria Novosti ha dichiarato che anche i sottomarini russi di quinta generazione saranno equipaggiati con robot che miglioreranno le capacità di combattimento dei sottomarini nucleari e convenzionali.

La combinazione di tecnologia AI e droni sottomarini rappresenta un passo significativo avanti nella sicurezza navale. Questo progetto ha dimostrato la capacità di ridurre il tempo di ricerca delle mine sottomarine e di automatizzare la detezione di minacce, migliorando la sicurezza delle rotte commerciali e delle operazioni militari.