C’era da aspettarselo, Elon Musk, cofondatore di OpenAI, ha recentemente intensificato la sua battaglia legale contro l’organizzazione e il suo principale partner Microsoft. Questa causa, avviata inizialmente a febbraio 2024 e successivamente ampliata, accusa OpenAI di aver tradito i suoi principi fondativi, spostando la sua missione da un’utilità pubblica all’ottenimento di profitti. Musk sostiene che OpenAI sia ormai diventata una sorta di “sussidiaria chiusa” di Microsoft, minacciando l’ecosistema AI competitivo.
Musk ha presentato nuove rivendicazioni, in allegato, secondo cui OpenAI avrebbe violato i termini di licenza con Microsoft, collaborando strettamente con la multinazionale e creando una dinamica che soffoca la concorrenza, inclusa la sua startup, xAI. La causa denuncia inoltre presunti accordi tra OpenAI e Microsoft che avrebbero scoraggiato gli investitori dal supportare rivali diretti nel settore AI, con richieste implicite di non finanziare concorrenti. Musk afferma di essere stato ingannato riguardo ai contributi finanziari che ha versato tra il 2016 e il 2020 per oltre 44 milioni di dollari.
Microsoft, che ha investito più di 13 miliardi di dollari in OpenAI dal 2019, nega di avere un controllo diretto sull’organizzazione. Tuttavia, Musk accusa il gigante tecnologico di utilizzare OpenAI come leva strategica per rafforzare il proprio monopolio tecnologico. Secondo i documenti legali, Microsoft avrebbe influenzato significativamente la direzione di OpenAI, compromettendo la promessa di sviluppare un’IA a beneficio di tutta l’umanità.
Un punto focale della causa è la trasformazione di OpenAI da organizzazione no-profit a entità for-profit, una struttura che Musk considera una violazione dei principi fondativi. La controversia si estende anche all’uso di termini come “AGI” (Intelligenza Generale Artificiale), con Musk che accusa OpenAI di manipolare definizioni per giustificare i suoi progressi e la relazione con Microsoft. Gli esperti legali, tuttavia, rimangono scettici sull’efficacia delle accuse di Musk, dato che non ci sono contratti specifici o accordi chiari che supportino le sue rivendicazioni.
Questa disputa riflette tensioni più ampie nel settore dell’intelligenza artificiale, dove colossi tecnologici competono per dominare il mercato. La causa solleva domande cruciali sull’etica, la governance e il ruolo delle collaborazioni pubblico-privato nello sviluppo dell’IA. Le ripercussioni potrebbero influenzare il modo in cui i governi regolamentano le partnership tra entità tecnologiche e organizzazioni con dichiarate missioni di beneficenza. Mentre la causa avanza, rimane da vedere come questa battaglia influenzerà la posizione di Musk nel settore e il futuro di OpenAI come leader tecnologico globale.
Le prove mostrate con l’emendamento indicano che Ilya Sutskever e Greg Brockman avevano espresso dubbi sulle intenzioni di Musk e Altman nel 2017. In particolare su Altman, i due hanno detto:
“Non siamo stati in grado di fidarci completamente dei tuoi giudizi durante questo processo… L’AGI è davvero la tua motivazione primaria? Come si collega ai tuoi obiettivi politici?”
Fonti: WIRED, The Register, NyTeknik.