Il panorama dell’intelligenza artificiale si appresta a entrare in una fase straordinaria di evoluzione, grazie alle imminenti generazioni di modelli avanzati. Le principali aziende tecnologiche stanno correndo per lanciare modelli sempre più sofisticati, ciascuno con caratteristiche uniche e applicazioni rivoluzionarie. Di seguito, uno sguardo alle novità annunciate da Meta, Google e OpenAI, che delineano l’orizzonte di sviluppo e le sfide legate all’intelligenza artificiale.

Meta ha recentemente rivelato che sta lavorando a Llama 4, il suo nuovo modello AI, addestrato su un’infrastruttura impressionante composta da oltre 100.000 GPU Nvidia H100. L’azienda ha pianificato il rilascio del modello per l’inizio del prossimo anno, confermando l’impegno nell’innalzare il livello di prestazioni e applicazioni di Llama. Questo nuovo modello promette capacità linguistiche potenziate e una capacità di comprensione contestuale più profonda, che potrebbe offrire vantaggi concreti in ambiti come la ricerca scientifica, la creatività digitale e il supporto aziendale.

D’altro canto, Google sta preparando il terreno per Gemini 2.0, la prossima versione del suo modello AI avanzato, che potrebbe essere annunciata già il mese prossimo. Tuttavia, fonti interne riportano che il modello non ha ancora raggiunto i miglioramenti prestazionali sperati dal team di Google, il che sottolinea la complessità e le sfide tecniche che il settore sta affrontando. Oltre a Gemini 2.0, Google ha svelato Project Jarvis, un’intelligenza artificiale capace di interagire con browser web per completare attività in modo autonomo, promettendo di rivoluzionare il modo in cui gli utenti interagiscono con il web e ottimizzano i flussi di lavoro.

Per quanto riguarda OpenAI, il CEO Sam Altman ha recentemente dichiarato che l’azienda è al lavoro su un nuovo modello, provvisoriamente chiamato “Orion”. Sebbene Altman abbia smentito la possibilità di un rilascio di “GPT-5” entro quest’anno, ha comunque accennato a “ottimi aggiornamenti” previsti entro fine anno. La spiegazione delle tempistiche, secondo Altman, risiede in una crescente complessità dei modelli: ogni nuova versione richiede un volume di calcolo sempre più elevato e sofisticato, il che costringe l’azienda a prendere decisioni strategiche sulla gestione delle risorse. Altman ha sottolineato come la priorità sia su “O1 e i suoi successori”, dove “O” potrebbe riferirsi al tanto atteso Orion, simbolo della prossima generazione di modelli di linguaggio avanzati.

Le novità riportate da Meta, Google e OpenAI non solo evidenziano una competizione serrata tra i leader del settore AI, ma mettono in luce il trend dell’upscaling computazionale: ogni nuovo modello richiede una potenza di calcolo crescente, imponendo alle aziende la costruzione di infrastrutture sempre più imponenti.