Nel corso dei lavori del G7 della Cultura, che si è concluso lo scorso sabato 21 settembre, si è discusso anche delle opportunità e delle sfide che l’avvento dell’Intelligenza Artificiale porta per la cultura e la creatività. In occasione dell’intervento introduttivo ai lavori del G7 dei ministri della Cultura nel Palazzo Reale di Napoli, il neo Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha dichiarato che “stiamo vivendo una trasformazione storica: le applicazioni dell’AI aprono nuovi orizzonti e producono benefici indiscutibili per il sistema culturale”.

Grazie a queste nuove tecnologie, continua il Ministro “è infinitamente più agevole decifrare il contenuto di testi antichi o svolgere ricerche investigative su opere d’arte rubate e commercializzate online” che ha poi riportato il discorso sulle regole, vera fissazione dell’intero Governo Meloni, dichiarando che “senza regole l’Intelligenza Artificiale pone seri interrogativi di natura etica e produce impatti devastanti sul piano economico e sociale”, auspicando che il G7 trovi convergenze sugli strumenti e le modalità più opportune per governare gli effetti dell’AI sulle industrie culturali e creative, mettendo “al centro l’individuo, i suoi diritti, la sua creatività”.

Incoraggiare l’uso responsabile dell’IA, aumentando la consapevolezza delle implicazioni della sua applicazione nel campo della cultura, dando forma alle tecnologie e alle applicazioni dell’AI al servizio della creatività umana, favorendo poi l’uso di strumenti investigativi avanzati basati sull’Intelligenza Artificiale per analizzare il mercato dell’arte e monitorare e ispezionare il commercio illegale di beni culturali è poi la posizione emersa dai ministri della Cultura dei Paesi del G7 nel corso degli incontri.

Rafforzeremo la nostra cooperazione per affrontare le implicazioni etiche, legali, economiche e sociali dell’intelligenza artificiale generativa e degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale per le industrie e i settori culturali e creativi” è quanto scrivono i ministri della Cultura dei Paesi del G7 nella dichiarazione finale del G7 Cultura di Napoli.

Perseguiremo in campo culturale” si legge nella nota “una trasformazione digitale inclusiva, incentrata sull’uomo, che sostenga la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, massimizzi i benefici e gestisca i rischi, in linea con i nostri valori democratici condivisi e il rispetto dei diritti umani. Chiediamo che si tenga conto degli aspetti culturali nella discussione sul governo dell’intelligenza artificiale e nelle relative iniziative, affrontando la pluralità culturale e garantendo che i diritti dei professionisti culturali e creativi siano effettivamente tutelati”.

Riconoscendo il potenziale di trasformazione dell’intelligenza artificiale per i settori e le industrie culturali e creative e per l’economia creativa i ministri della Cultura dei Paesi del G7 si dichiarano poi pronti a cogliere le opportunità che l’Intelligenza Artificiale offre per la creatività, l’espressione artistica, la salvaguardia del patrimonio culturale, anche dai traffici illeciti, garantendo nel contempo la sostenibilità della creatività umana e dell’ecosistema culturale.

Da questo punto di vista l’auspicio che si legge nella Dichiarazione Finale è di utilizzare “il potenziale dell’Intelligenza Artificiale per migliorare l’accesso e la partecipazione alla cultura, rafforzando la reperibilità, la disponibilità e l’accessibilità di diversi contenuti culturali online, compresi film, opere audiovisive e musica, per garantire che l’ampia gamma di espressioni e lingue culturali, soprattutto dei gruppi sottorappresentati, siano resi accessibili al pubblico globale”, riconoscendo peraltro il ruolo cruciale dei creatori nelle tecnologie emergenti.

Nel riaffermare poi che le organizzazioni che sviluppano sistemi AI avanzati devono rispettare i quadri normativi applicabili e ad applicare tutele appropriate, a rispettare i diritti relativi alla privacy e alla proprietà intellettuale, inclusi i contenuti coperti da copyright, e di adottare misure appropriate per gestire la qualità dei dati, i Ministri della Cultura del G7 dichiarano l’impegno ad incoraggiare “l’identificazione e l’autenticazione, ove tecnicamente fattibile, dei contenuti culturali interamente o parzialmente generati, modificati o alterati da sistemi di intelligenza artificiale“.

I ministri della Cultura del G7 intendono inoltre promuovere “il miglioramento delle competenze, la riqualificazione e lo sviluppo di capacità per garantire che i settori e le industrie culturali e creative e i professionisti siano dotati delle capacità e delle competenze necessarie per progettare, adottare e lavorare con un’intelligenza artificiale incentrata sull’uomo, sicura e affidabile, come parte di una forza lavoro pronta per l’intelligenza artificiale”.

Questo approccio impone anche di consultare le parti interessate, compresi gli sviluppatori di intelligenza artificiale, per garantire che siano consapevoli delle questioni politiche che riguardano i settori e le industrie culturali e creative quando sviluppano con l’intelligenza artificiale, oltre a promuovere la collaborazione intersettoriale e lo sviluppo di capacità per consentire ai settori e industrie culturali e creative di sviluppare i propri strumenti mirati.

In sintesi, l’evento di Napoli che si è concluso sabato 21 settembre, è stato un momento per analizzare l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo della cultura, analizzando le opportunità ma anche i rischi che questa evoluzione tecnologica comporta per gli artisti, i creativi, gli operatori della cultura.


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