L’esplosione dell’intelligenza artificiale sta ridisegnando le mappe dell’infrastruttura digitale globale. Al centro di questa trasformazione ci sono i data center, veri e propri motori della rivoluzione AI. A guidare il mercato sono gli Stati Uniti, ma anche l’Europa si muove rapidamente — e l’Italia, in particolare, potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Secondo l’analisi realizzata dalla Community Data Center Italia di The European House – Ambrosetti (Teha Group), il nostro Paese rappresenta attualmente il 7,6% del mercato europeo dei data center, ma dispone del potenziale per attrarre 23 miliardi di euro di investimenti entro il 2030. Una crescita che, se sostenuta da politiche e strategie adeguate, potrebbe triplicare l’occupazione nel settore nei prossimi cinque anni.
AI e data center: un’accelerazione senza precedenti
Il collegamento tra AI e data center è sempre più stretto: modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), sistemi predittivi, computer vision, edge AI e reti neurali hanno bisogno di enormi capacità computazionali, di latenza minima e di una distribuzione efficiente dei carichi di lavoro. Tutto ciò si traduce in domanda crescente di infrastrutture hyperscale.
Secondo Teha Group, entro il 2030 il 60% dei data center sarà di tipo hyperscale, in grado di offrire servizi scalabili ad alta intensità di calcolo, richiesti da aziende tech, operatori cloud e industrie AI-driven.
Italia: il potenziale c’è, ma servono visione e infrastrutture
L’Italia ha un’occasione concreta per diventare un hub digitale strategico in Europa, ma la strada è ancora irta di ostacoli. Le principali criticità evidenziate dal report riguardano:
- la carenza di capitale umano specializzato
- la necessità di modernizzare le infrastrutture energetiche
- e la mancanza di una pianificazione territoriale integrata.
Una delle proposte più rilevanti è la creazione di un Net Zero Digital Energy Hub: un modello che punta alla coesistenza tra infrastrutture IT e reti energetiche sostenibili, abilitando una crescita ordinata e sostenibile del settore.
Una filiera strategica da attivare
“I data center sono motori d’innovazione, ma anche leve di resilienza economica”, dichiara Alessandro Viviani, Associate Partner e Responsabile della Community Data Center di Teha Group. “Per far decollare il settore servono investimenti nell’impiantistica, nel real estate, nel capitale umano e, soprattutto, una visione condivisa”.
Il messaggio è chiaro: è il momento di attivare un dialogo strutturato tra tutti gli attori della filiera — dalle aziende tech ai player energetici, fino alle istituzioni pubbliche. Serve uno scenario di riferimento capace di orientare le scelte strategiche e garantire un equilibrio tra architettura informatica, efficienza digitale ed esigenze ambientali.