La maratona dei robot umanoidi, tenutasi a Pechino il 19 aprile 2025, ha messo in evidenza tanto l’innovazione quanto le sfide ancora da superare nella robotica cinese. Questo evento ha rappresentato il primo tentativo di un “mezzomarathon” con robot in competizione al fianco degli esseri umani, ma, come spesso accade con le tecnologie emergenti, non è stato privo di difficoltà. Dei 21 partecipanti robotici, solo sei sono riusciti a completare la corsa, e solo uno ha concluso sotto il tempo minimo di qualificazione stabilito dalla Chinese Athletic Association.

La maratona, lunga 21 km e tenutasi nel distretto di Yizhuang, ha visto una scena che ha evocato il primissimo Gran Premio automobilistico del 1894 a Parigi, quando le automobili erano ancora un sogno rispetto ai carri trainati dai cavalli. Il parallelo con le prime gare automobilistiche è inevitabile, poiché anche in questo caso il futuro della mobilità era ancora in fase di definizione, nonostante la visione ambiziosa di chi, come la Cina, vuole essere all’avanguardia nel campo della robotica umanoide. La partecipazione di robot alla gara è stata vista come una vetrina della crescente potenza della Cina in questo settore, che compete direttamente con colossi come Boston Dynamics e Tesla, che sta sviluppando il robot umanoide Optimus.

Se da un lato la Cina si sta affermando come leader nel panorama della robotica umanoide, con ben il 56% delle aziende quotate pubblicamente nel settore globalmente, dall’altro la maratona ha messo a nudo i limiti tecnologici di queste macchine. Nonostante gli enormi investimenti da parte di aziende come Unitree Robotics e AgiBot, la gara ha mostrato che siamo ancora lontani dal vedere robot in grado di riprodurre movimenti umani con la stessa fluidità e naturalezza.

Tien Kung, un robot di 180 cm e 55 kg sviluppato dal Beijing Humanoid Robot Innovation Centre (X-Humanoid), è stato l’unico a completare la maratona in meno di tre ore, arrivando primo con un tempo di 2 ore e 40 minuti. Nonostante la sua vittoria, la corsa non è stata priva di difficoltà: Tien Kung ha perso l’equilibrio una volta durante il percorso e ha dovuto fare ben tre cambi di batteria. La sua preparazione, che ha richiesto otto mesi di lavoro, ha incluso la riduzione del peso e il miglioramento delle articolazioni per consentirgli di gestire meglio il calore durante la corsa. Tuttavia, l’esperimento ha messo in evidenza che, anche se il robot è riuscito a completare il percorso, non è ancora perfetto.

I video condivisi sui social media hanno mostrato una scena di cadute e difficoltà per molti dei robot partecipanti, alcuni dei quali non sono riusciti nemmeno a terminare la gara. Una delle immagini più emblematiche ha mostrato un robot che perdeva la testa a causa di una caduta, solo per essere ripreso dal suo “guida umano”, che correva tenendo la testa del robot. Questi incidenti hanno sollevato un dibattito sullo stato attuale della robotica umanoide. Molti commenti su Weibo hanno sottolineato che solo i robot in grado di correre senza il controllo remoto dovrebbero essere considerati “umanoidi di base”.

In sostanza, questa maratona ha rivelato che, sebbene la Cina stia facendo enormi passi avanti nel campo della robotica umanoide, siamo ancora lontani dal vedere robot che possano competere con gli esseri umani in attività fisiche complesse come una maratona. Tuttavia, l’evento ha dimostrato la determinazione del paese a spingere i limiti della tecnologia, dando un assaggio delle potenzialità future, ma anche delle sfide che ancora rimangono da affrontare.