Seeweb,Nel circo globale dell’intelligenza artificiale, dove le major tech americane si combattono a colpi di modelli chiusi, GPU affamate e NDA degne della CIA, ogni tanto spunta qualcuno che osa dire: “Ehi, e se facessimo le cose in modo aperto, sostenibile e soprattutto, europeo?”. Ecco, quel qualcuno si chiama Seeweb, e la risposta si chiama Regolo.ai.

Il 14 aprile 2025, senza troppa fanfara da palcoscenico ma con parecchia sostanza, Seeweb ha lanciato ufficialmente Regolo.ai: una piattaforma di inference AI pensata per sviluppatori veri, non per guru da keynote. Niente slogan vuoti, ma un’infrastruttura AI full-stack, pronta all’uso, basata su API leggere e modelli performanti. Il tutto cucinato in casa da un team che non ha bisogno di comprare hype a Wall Street, perché gioca in casa nel gruppo DHH, già quotato e ben radicato nell’ecosistema digitale europeo.

Qui non si parla di un altro “tool per la productivity” o di un “assistente AI personale” con nomi da astronave. Regolo.ai è una ferramenta digitale per sviluppatori: ti dà accesso a tutto il ciclo di vita del modello, dall’addestramento all’inferenza, senza dover perdere mesi a configurare GPU o a capire se il tuo provider americano ti sta leggendo i log.

Ma quello che fa davvero la differenza è la filosofia. Seeweb, e quindi Regolo, parte da un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria per questi tempi: l’AI dev’essere open, green e europea. Cioè trasparente, accessibile e rispettosa della privacy. E non solo come buzzword: tutta l’infrastruttura gira su energie rinnovabili, con un sistema di monitoraggio token/WATT che ottimizza le risorse consumate per ogni inferenza. Tradotto: mentre il tuo modello sputa risposte, Regolo calcola anche quanta CO₂ stai risparmiando. Più utile di un badge ESG su LinkedIn.

Lo slogan è quasi provocatorio nella sua semplicità: “Open for you but private for your business”. Una carezza per gli sviluppatori open source, ma anche una rassicurazione per CIO, legal e DPO che si svegliano sudati la notte pensando al GDPR. Perché sì, Regolo è compliant con tutte le normative europee, senza doversi affidare a policy scritte in californiano stretto.

Dietro a tutto questo c’è la visione di Marco Cristofanilli, Head of Artificial Intelligence Cloud di Seeweb, che sintetizza così la missione: “Regolo nasce dagli sviluppatori, per gli sviluppatori. Vogliamo abbattere le barriere, non creare nuove gabbie.” E in effetti, se guardi da vicino il panorama AI, le gabbie abbondano: modelli chiusi, ecosistemi blindati, prezzi da cartello petrolifero. Regolo, invece, si propone come uno strumento flessibile, accessibile e soprattutto europeo, che non ti chiede di sacrificare la tua indipendenza sull’altare della comodità.

Ovviamente non è una panacea. Non vuole essere l’ennesimo LLM che ti scrive email o post motivazionali. È una piattaforma pensata per chi l’AI la costruisce, la integra, ci lavora ogni giorno. Per chi vuole sviluppare soluzioni senza restare incastrato tra una licenza proprietaria e una GPU a noleggio a 5 euro l’ora.

Ed è qui che Regolo.ai potrebbe davvero fare la differenza: togliere potere agli oligopoli dell’intelligenza artificiale non con la retorica, ma con strumenti concreti. Ridare libertà agli sviluppatori. E magari salvare anche qualche kilowattora lungo il percorso. Perché alla fine, in un mondo dove ogni API call consuma più energia di una lavastoviglie, avere un’infrastruttura AI consapevole non è solo etico. È necessario.

Vedremo se il mercato sarà pronto a recepire il messaggio. Ma intanto, in mezzo al rumore bianco dei chatbot scintillanti e delle demo fittizie, Regolo.ai arriva come un gesto sobrio ma dirompente: fare le cose bene, senza fumo, senza fuochi d’artificio. E magari, senza contribuire all’estinzione del pianeta mentre cerchi di ottimizzare un transformer.

C’è del metodo, nel pragmatismo. Ma soprattutto, c’è del futuro, adata un occhiata al loro seguente Use Case.

92Garage.it è una piattaforma italiana dedicata alla compravendita di auto usate online. Il loro chatbot AI assiste gli utenti nell’esplorazione delle opzioni disponibili, nel confronto tra modelli e nell’ottenimento di consigli personalizzati .

Questo strumento rappresenta un passo avanti nell’automazione del customer service nel settore automobilistico. Offre supporto continuo agli utenti, sia prima che dopo l’acquisto, ottimizzando l’intero processo di assistenza clienti.

L’adozione di un chatbot AI in questo contesto non solo migliora l’efficienza operativa, ma offre anche un’esperienza utente più fluida e personalizzata. Gli utenti possono interagire con il chatbot per ottenere informazioni dettagliate sui veicoli, confrontare diverse opzioni e ricevere raccomandazioni basate sulle proprie esigenze specifiche.​

In un mercato competitivo come quello della compravendita di auto usate, l’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale può rappresentare un vantaggio significativo. 92Garage.it dimostra come l’AI possa essere utilizzata in modo pratico ed efficace per migliorare l’esperienza del cliente e ottimizzare i processi aziendali.