C’è una nuova voce nell’aria letteralmente – ed è quella di Copilot Vision, il nuovo giocattolo AI che Microsoft ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente per chi usa il browser Edge. Il CEO della divisione AI di Microsoft, Mustafa Suleyman, l’ha annunciato su Bluesky con tono entusiasta, ma il sottotesto è chiaro: Microsoft vuole che lasciamo che il suo assistente virtuale veda tutto quello che vediamo noi.
Sì, hai letto bene: una volta attivato, Vision è in grado di “vedere” ciò che è sul tuo schermo e rispondere in tempo reale con suggerimenti, assistenza contestuale e commenti a voce. Un’esperienza “talk-based”, come la definiscono a Redmond, dove tu parli all’aria e aspetti che il tuo browser risponda. Cose da 2025, ma con un retrogusto da episodio distopico di Black Mirror.
Suleyman la mette sul pratico: segui una ricetta mentre cucini e Vision ti aiuta passo passo, oppure lascia che ti “decifri” le offerte di lavoro e ti suggerisca come scrivere una cover letter su misura. Naturalmente, lo dice tra le righe, non usarlo per il tuo CV, che magari vuoi ancora sembrare un essere umano.
Il supporto ufficiale Microsoft chiarisce che Vision può evidenziare parti dello schermo per guidarti verso le informazioni più rilevanti, ma non clicca né agisce autonomamente. Quindi niente bot che ti ordinano una pizza o ti comprano un biglietto aereo da soli, almeno per ora. Resta un assistente, non un agente.
Il pacchetto completo però è ancora sotto chiave: per avere l’integrazione Vision a livello di sistema, fuori da Edge, serve l’abbonamento Copilot Pro. E lì si apre un altro universo: dalla guida in Photoshop al supporto in tempo reale mentre giochi a Minecraft, come ha raccontato Tom Warren di The Verge. Una bella vetrina, ma solo se paghi il biglietto.
Per chi vuole provarlo gratis, basta aprire il link ufficiale Microsoft direttamente da Edge e seguire le istruzioni. Una volta attivata l’opzione, si apre la sidebar di Copilot, si clicca sull’icona del microfono, e si entra nel regno della visione aumentata. Il browser cambia colore, parte un suono, e via, sei dentro. Almeno in teoria.
Perché poi c’è la realtà. Abbiamo dovuto tentare diverse volte prima che Edge lo degnasse di una richiesta di opt-in. E una volta dentro, i controlli non sono comparsi. Solo un messaggio sospeso nella parte bassa del browser: “One moment…”. L’esperienza non è ancora fluida come vorrebbe Microsoft, specialmente su hardware datato. La classica situazione in cui la visione c’è, ma la potenza di calcolo no.
Microsoft precisa che non raccoglie immagini, input o contenuti di pagina durante l’uso di Copilot Vision, ma logga le risposte dell’AI. Una semitrasparenza che odora più di compromesso commerciale che di tutela della privacy. Per disattivarlo? Chiudi la finestra o termina la sessione. Ma la sensazione di essere osservati, quella resta.
Alla fine, questo è un altro passo verso un mondo dove il browser non è più solo un contenitore passivo di pagine web, ma un’entità attiva che ti osserva, ti ascolta e ti suggerisce cosa fare. L’intento è chiaro: diventare il tuo assistente personale sempre presente, pronto a intervenire mentre navighi, cucini, giochi o lavori. Il problema è che, per farlo, deve vederti. E questo, in un’epoca in cui la privacy è già un ricordo sbiadito, dovrebbe far suonare più di un campanello.
E se Vision rappresenta la prossima frontiera dell’assistenza AI, allora prepariamoci: la prossima guerra non sarà tra i browser, ma tra i nostri schermi e chi li guarda.