Dal 27 maggio 2025, Meta inizierà ufficialmente a usare ogni tuo post pubblico per rendere le sue intelligenze artificiali un po’ più “europee”. Non è un pesce d’aprile tardivo, ma una vera e propria svolta epocale nelle policy della compagnia, che impatta milioni di utenti adulti in tutta l’Unione. La motivazione ufficiale è nobile, quasi poetica: rendere l’IA più sensibile alle “sfumature culturali, linguistiche e sociali” del Vecchio Continente. Peccato che, nella sostanza, si tratti dell’ennesima miniera d’oro estrattiva, dove i dati pubblici degli utenti diventano carburante gratuito per le macchine di Menlo Park.

In nome del “legittimo interesse”, Meta intende succhiare contenuti pubblici da Facebook, Instagram, Messenger e persino il Marketplace. L’unico superstite della carneficina resta WhatsApp, che per ora pare escluso dal banchetto dell’addestramento. I dati privati? No, non saranno toccati. Ma attenzione: “privato”, nel linguaggio delle big tech, è un concetto elastico. Se qualcuno pubblica una tua foto o ti tagga in un commento pubblico, potresti comunque finire nel tritacarne algoritmico.

Secondo quanto riportato da NOYB – None of Your Business, l’organizzazione europea fondata da Max Schrems e in prima linea nella battaglia per i diritti digitali, questa mossa potrebbe violare apertamente il GDPR. NOYB ha già presentato denunce formali in diversi Paesi dell’UE, accusando Meta di “falsificare il consenso” e trasformare una funzione invasiva in default, aspettandosi che gli utenti scoprano, capiscano e agiscano per evitarla. Cioè, che leggano le email di Meta e clicchino nei tempi previsti. Una follia premeditata, costruita attorno alla disinformazione passiva.

Già dal 7 aprile, Meta ha cominciato a utilizzare le conversazioni con i chatbot per addestrare le IA. Ma il passo successivo, quello del 27 maggio, è il colpo grosso: post, commenti, reazioni, descrizioni, immagini del profilo, contenuti pubblici, persino avatar e attività nei gruppi saranno risucchiati in massa. Il tutto per affinare modelli linguistici capaci di cogliere il sarcasmo napoletano, la diplomazia belga, l’ironia parigina. O almeno, così dicono. In pratica, è come se la tua identità pubblica fosse impacchettata e spedita al più grande laboratorio di IA del mondo, gratis.

Puoi dire no. Hai il diritto di opporti, grazie al GDPR. Ma devi farlo attivamente, manualmente, e soprattutto entro il 27 maggio. Dal 14 aprile, Meta ha cominciato a inviare notifiche e email con il modulo di opposizione, che può essere compilato da chiunque voglia impedire l’uso dei propri dati. Una mossa che sa di alibi legale più che di reale trasparenza. Perché se non ti accorgi della notifica? Se l’email finisce nello spam? Se non fai in tempo? Amen: i tuoi dati sono stati già raccolti e digeriti.

Una volta compilato il modulo, Meta afferma che “farà del suo meglio” per escluderti. Ma specifica anche che non potrà evitare l’uso indiretto dei tuoi dati se compari in contenuti pubblici di altri. Una contraddizione tutta americana: tu rinunci, ma il tuo volto potrebbe essere già altrove, quindi grazie lo stesso.

Dal punto di vista tecnico, è ovvio: più dati significa IA migliore. Nessuno mette in dubbio che servano miliardi di esempi per insegnare a un modello a distinguere una battuta da una minaccia, o a capire la differenza tra “sei un mito” e “sei un mitomane”. Ma il nodo non è tecnico: è politico, etico, personale. Rinunciare a questo pezzo della propria espressività online non è solo una questione di privacy. È accettare di essere parte di un sistema che monetizza ogni parola che dici, ogni selfie che pubblichi, ogni emoji che lasci sotto una foto.

In fondo, il vero nodo è sempre lo stesso: nessuno ha mai dato a Meta il diritto di riscrivere le regole del gioco. Loro dicono che lo fanno per migliorare l’IA. Noi possiamo ancora decidere se vogliamo essere parte dell’esperimento o no. E il tempo per decidere scade il 27 maggio. Dopo, diventeremo tutti allenatori inconsapevoli delle loro macchine. Gratis, ovviamente.

Se vuoi opporti, il link ufficiale al modulo di Meta è disponibile tramite notifica o email, oppure puoi controllare la pagina dell’assistenza ufficiale Meta.

Benvenuto nel futuro, dove la tua vita digitale ha più valore di quanto tu abbia mai pensato. Ma solo per loro.