Che Jensen Huang fosse una rockstar dell’AI lo sapevamo già. Ma la notizia che aprirà COMPUTEX 2025 con il keynote inaugurale suona come una mossa da dominatore assoluto della scacchiera tecnologica e Felix Madison sarà li’. Il fondatore e CEO di NVIDIA salirà sul palco del Taipei Music Center il 19 maggio alle 11:00 (ora locale) per spalancare le porte di un futuro dove l’accelerazione computazionale non è più una feature, ma un presupposto esistenziale per qualsiasi innovazione degna di questo nome.

E nel caso qualcuno abbia ancora dubbi sul fatto che Taiwan sia l’ombelico del mondo digitale, basta dare un’occhiata alla scaletta: più di 1.400 espositori, quasi 5.000 booth e tre temi che odorano di rivoluzione permanente AI & Robotics, Next-Gen Tech e Future Mobility. Praticamente un World Economic Forum, ma con meno cravatte e più chip.

Dietro a questa celebrazione del silicio e del cervello artificiale c’è TAITRA, il braccio armato del commercio tech taiwanese. Non un dettaglio: parliamo di un’organizzazione che dal 1970 muove leve commerciali globali come una scacchista ubriaca di Red Bull e visioni di Singolarità.

Huang non è certo uno che spreca keynote per aggiornamenti incrementali. A giudicare dal comunicato stampa, ci possiamo aspettare annunci che sfiorano l’ideologico: intelligenze artificiali agentiche, ovvero sistemi che non si limitano a rispondere, ma agiscono in modo autonomo con obiettivi propri. E “physical AI”, che suona tanto come la prossima evoluzione transumana in cui il software si fa carne o almeno hardware. In altre parole: se l’AI è stata finora una mente priva di corpo, ora vuole mani, occhi e una volontà d’intervento nel mondo fisico. Da assistente a co-protagonista. Anzi, regista.

Il contesto, ovviamente, è perfetto. Taiwan non è solo il cuore pulsante della produzione di semiconduttori grazie a colossi come TSMC ma è anche il crocevia dove la geopolitica incontra l’industria. Computex non è mai stato solo una fiera: è il luogo dove si siglano alleanze, si lanciano provocazioni tecnologiche e si traccia la roadmap di quello che consumeremo, guideremo e penseremo nei prossimi cinque anni.

E mentre il mondo litiga su regolamentazioni, copyright dell’AI e divieti etici come se fossimo ancora nel 2010, Huang e soci spingono dritto verso una realtà post-Turing, dove l’automazione non è solo produttiva ma anche cognitiva. Le aziende che parteciperanno a Computex porteranno prodotti non più “AI-ready”, ma “AI-native”. Architetture nate per l’intelligenza, cresciute con l’intelligenza, addestrate da altre intelligenze.

Non è una keynote. È una dichiarazione d’intenti. È NVIDIA che dice al mondo: o scalate con noi, o restate indietro. E nel mentre, l’ecosistema tech dal più piccolo produttore embedded al gigante dell’automotive si mette in fila per salire sul carro dell’ineluttabile.