Google ha deciso che il cinema del futuro non lo faranno più i registi indie né gli studios di Hollywood: lo gireremo tutti noi, un prompt alla volta, con Veo 2, la nuova generazione del suo modello di intelligenza artificiale per la creazione di video realistici e ad alta risoluzione. Per ora, però, solo i Gemini Advanced subscribers possono giocare con questa nuova macchina dei sogni. Sì, sempre che abbiano tempo, fantasia e pazienza da vendere. E soprattutto: sempre che non sforino la quota mensile imposta da mamma Google. Perché l’intelligenza artificiale sarà anche generosa, ma mica gratis.

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Da oggi, gli abbonati a Gemini possono scegliere Veo 2 dal menù a tendina nella versione web o mobile e generare clip da otto secondi in formato 720p. Più che cinema, un trailer di TikTok. A proposito: se stai usando l’app su mobile, puoi caricare il tuo capolavoro direttamente su TikTok o YouTube grazie al tasto share. Come dire: se non diventi virale, è colpa tua, non dell’algoritmo.

Veo 2 promette “realismo cinematografico” frase che suona bene finché non capisci che stiamo parlando di un bulldog francese con gli occhiali da sole che si rilassa su un lettino da resort accanto a una piscina turchese, con le palme che ondeggiano sullo sfondo. Il tutto generato da un prompt in stile social dreamscape, che pare scritto da uno che ha passato troppo tempo a scrollare Pinterest dopo due Negroni.

Ma il punto, ovviamente, non è il cane. Il punto è che Veo 2, secondo Google, ha migliorato la comprensione della fisica del mondo reale e del movimento umano. Questo si traduce in scene più fluide, dettagli visivi più fini, e una resa realistica dei soggetti sempre che tu non chieda cose troppo weird. E ovviamente, ogni video porta con sé il marchio digitale SynthID, tanto per ricordarti che, anche se sembra vero, è pur sempre una menzogna ben confezionata da un cluster di GPU.

E come se non bastasse, arriva anche Whisk Animate, il tool per trasformare un’immagine statica in un mini-film da otto secondi grazie a Veo 2. Disponibile per gli AI Premium subscribers, questo tool espande le capacità del già esistente Whisk, che mescola immagini generate dall’IA come se fosse un DJ visivo sotto acidi. L’idea è semplice: prendi una foto, aggiungici un pizzico di animazione stile Studio Ghibli depresso, e ottieni un altro micro-frammento della nuova estetica dell’irreale che popolerà il web nei prossimi mesi.

Il prezzo? In Vertex AI, il playground delle API, Veo 2 è ancora disponibile a pagamento: 50 centesimi al secondo. Otto secondi di gloria ti costano quanto un espresso ma almeno l’espresso non ti watermarka.

Inutile fingere stupore: tutto questo rientra nella strategia ormai cristallina di Google di colonizzare anche l’immaginazione visiva. Dopo aver indicizzato il pensiero umano per vent’anni, ora vuole anche produrlo. Non solo sapere cosa vuoi vedere, ma crearlo per te, impacchettato e pronto per la condivisione, purché resti nei limiti imposti dalla policy e non ti venga in mente di chiedere qualcosa di davvero sovversivo.

Quindi sì, il futuro del video è generativo, è prompt-based, e ha il formato giusto per Shorts. Ma è anche sotto controllo, etichettato, monetizzato e, ovviamente, condivisibile. Se vuoi provare la magia (con guinzaglio), ecco il link diretto a Gemini e Veo 2.

Nel frattempo, Spielberg può iniziare a preoccuparsi. O a scrivere prompt, dipende da quanto ha capito dove tira il vento.