Un capitolo piuttosto inusuale si è appena aggiunto al dibattito sull’energia per l’intelligenza artificiale (AI) negli Stati Uniti. Il giorno prima che diversi leader tecnologici di spicco fossero convocati al Congresso per discutere come ottenere più energia per l’industria dell’AI in forte crescita, il presidente Donald Trump ha preso una decisione audace per affrontare la crisi firmando un ordine esecutivo volto a rilanciare la produzione di carbone. L’ordine, facente parte di un pacchetto di iniziative più ampio pensato per rilanciare l’industria del carbone americana, cerca di rispondere alle crescenti necessità energetiche dei centri di elaborazione dati per l’AI, facendo affidamento su quelle che Trump ha definito le “belle risorse di carbone pulito” degli Stati Uniti.
L’ordine firmato da Trump, che affronta specificamente le esigenze energetiche dell’AI, incarica i Dipartimenti del Commercio, dell’Energia e degli Interni di condurre studi per determinare se le infrastrutture alimentate a carbone possano supportare i centri di dati per l’AI. Con l’AI destinata a diventare una forza onnipresente in tutto, dalla sicurezza nazionale alle attività quotidiane, la questione di come alimentare i vasti e affamati di energia centri di elaborazione dati che sostengono queste tecnologie è diventata centrale. Il problema è innegabile: l’AI richiederà più energia che mai, e l’industria tecnologica è alla ricerca di soluzioni per soddisfare tale domanda.
L’urgenza è stata palpabile durante un’audizione tenutasi dalla Commissione Energia e Commercio della Camera dei Rappresentanti, che ha sottolineato quanto l’AI diventerà fondamentale nel prossimo futuro. Da compiti quotidiani come l’automazione domestica a preoccupazioni più gravi come la sicurezza informatica, l’AI sta emergendo come una pietra miliare della società moderna. Durante l’audizione, esperti tra cui l’ex CEO di Google Eric Schmidt e il CEO di Scale AI, Alexandr Wang, hanno insistito sul fatto che la domanda di energia per l’AI è destinata a crescere in modo significativo. Secondo le proiezioni dell’Electric Power Research Institute, i soli centri di dati potrebbero arrivare a rappresentare quasi il 10% del consumo energetico degli Stati Uniti entro la fine del decennio.
Il problema non è solo teorico. La crescita dell’AI e delle tecnologie collegate sta già spingendo il consumo di energia a ritmi allarmanti. Manish Bhatia di Micron Technology ha sottolineato uno studio che prevede che il consumo energetico negli Stati Uniti aumenterà del 15% nei prossimi cinque anni. Questo rappresenta un aumento netto rispetto al tipico incremento annuale dello 0,5% visto negli ultimi decenni, un dato che fa riflettere e segnala chiaramente la necessità di interventi concreti e rapidi.